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Morosini_lapresseNAPOLI – Manca l´ultimo sforzo, nel turno infrasettimanale di giovedì sera sul campo della Fiorentina. Ma il Napoli ha già la certezza di lasciarsi alle spalle un 2016 da record. Il club azzurro non era infatti mai riuscito nella sua storia a tagliare il traguardo degli 81 punti in un anno solare: una impresa che invece la squadra di Maurizio Sarri è riuscita a compiere addirittura con 90´ di anticipo, anche grazie al rush finale di un mese di dicembre esaltante. Contro il Torino è arrivata infatti la quarta vittoria consecutiva (Champions compresa), dopo i precedenti exploit contro Inter, Benfica e Cagliari, con cui Hamsik e compagni si sono assicurati l´ingresso tra le sedici regine d´Europa e sono risaliti al terzo posto della classifica, nella scia (-1) della Roma.

I GOL DI NAPOLI-TORINO / LE PAGELLE
Il Napoli continua a essere protagonista, insomma: nonostante l´addio in estate di Higuain e la batosta altrettanto grave per l´infortunio di Milik, che era stato acquistato per sostituire il Pipita. Ma Sarri è riuscito lo stesso a far quadrare i conti, togliendosi lo sfizio di avvicinarsi al giro di boa di fine anno con il migliore attacco della serie A: con 37 gol segnati in 17 partite. Decisiva la crescita di Dries Mertens, autore negli ultimi 180´ di una tripletta contro il Cagliari e dello strepitoso poker contro il Torino, impreziosito da un pallonetto che al San Paolo non si vedeva dai tempi di Diego Maradona. Il duttile giocatore belga, di professione esterno sinistro, si è trasformato con grande disinvoltura in un centravanti implacabile: ripagando con un exploit dopo l´altro la fiducia dei compagni e soprattutto del suo allenatore. E domenica sera si è portato dietro pure il pallone, durante la cena di fine anno organizzata da De Laurentiis per fare gli auguri di Natale a tutta la sua squadra.

La festa è riuscita benissimo, naturalmente: anche se dietro l´angolo c´è la Fiorentina e a tavola non sono stati ammessi eccessi. Il presidente si è complimentato con tutti e ha promesso agli azzurri un premio per la qualificazione agli ottavi di finale della Champions, meritato. Ma il vero “regalo” di De Laurentiis arriverà tra poco sul mercato, con l´acquisto dal Genoa di Leonardo Pavoletti per 13 milioni più bonus. Intanto il Napoli s´è rimesso immediatamente al lavoro, in vista della trasferta in Toscana. Sotto esame la difesa, per i tre gol subiti nel secondo tempo contro il Torino, quando peraltro il successo era già al sicuro. Sarri si è arrabbiato molto lo stesso, però. L´assenza di Koulibaly, infortunato e in partenza per la Coppa d´Africa, è l´unica nota stonata del magic moment azzurro. Presto potrebbe arrivare il momento di Maksimovic e Tonelli, finora mai utilizzato. Le alternative ci sono.

Fonte: repubblica.it/sport

ROMA – Sono Torino e Pistoia ad uscire con il sorriso dai due posticipi della dodicesima giornata di Serie A di pallacanestro. La Fiat supera per 85-73 la Grissin Bon Reggio Emilia, che così manca la possibilità di riagganciare Venezia in seconda posizione a 18 punti, mentre i piemontesi salgono a quota 12. Due punti più indietro la formazione toscana, che si è imposta 94-87 dopo un tempo supplementare sulla Red October Cantù nel confronto diretto per tenersi fuori dalla zona calda della classifica.

TORINO-REGGIO EMILIA 85-73
La Fiat Torino infligge la seconda sconfitta consecutiva alla Grissin Bon Reggio Emilia. Al PalaRuffini gli uomini di Vitucci mantengono vive le speranze di accesso alla Final Eight di Coppa Italia grazie ad una prova solida, vissuta in vantaggio fin dal primo possesso nonostante i ripetuti tentativi degli emiliani di riaprire il match. Reggio Emilia ha pagato la pessima percentuale al tiro da tre (4/20 contro l´8/20 di Torino) e la prova strepitosa del lungo della Fiat Dj White, che ha chiuso con 24 punti e 10 rimbalzi, ben supportato da Harvey (17) e Washington (13 con 8 rimbalzi e 7 falli subiti). Non sono bastati alla squadra di Menetti i 15 punti di Cervi, autore di un´ottima prestazione, e i 13 di Aradori, penalizzato dai problemi di falli nel corso del quarto periodo. Torino ha dimostrato di avere maggiore solidità, sfoderando la miglior prestazione dell´anno e costringendo allo stop la terza forza del campionato nonostante l´assenza di Poeta, fermato dai soliti problemi alla schiena.

PISTOIA-CANTU´ 94-87 D1TS
Dopo un primo quarto caratterizzato da grande equilibrio, la sfida si è accesa nel secondo parziale con Cantù che ha provato l´allungo, prima sul 32-25 e poi anche sul 38-28. Pistoia prova a ricucire lo strappo, ma la Red October allunga ulteriormente in avvio di terza frazione toccando il +13 (53-40). Gli ospiti sembrano in controllo della situazione sul 69-58, ma The Flexx produce uno sforzo che la riporta prima sul -2 (71-73) a tre minuti dal termine e poi in parità (78-78) a 20 secondi dalla sirena. Botta e risposta Darden-Boothe prima dell´overtime, nel quale le triple di Petteway e Roberts indirizzano la sfida in favore dei padroni di casa.

TORINO-REGGIO EMILIA 85-73
(24-18, 49-37; 68-56)
FIAT TORINO: Wilson 7, Harvey 17, Wright 4, White 24, Parente, Alibegovic 10, Washington 13, Okeke ne, Fall, Mazzola 10, Vitale ne, Crespi ne Allenatore: Vitucci.
GRISSIN BON REGGIO EMILIA: Aradori 13, Needham 11, Polonara 2, James 9, Della Valle 12, De Nicolao 5, Bonacini, Cervi 15, Lesic 6, Mammi ne. Allenatore: Menetti.
ARBITRI: Sabetta, Calbucci, Boninsegna.
NOTE: Tiri liberi: Torino 11/14, Reggio Emilia 15/18. Usciti per cinque falli: nessuno.

PISTOIA-CANTU´ 94-87 D1TS
(20-19, 36-43; 51-64, 80-80)
THE FLEXX PISTOIA: Reginald 2, Petteway 19, Okereafor 6, Antonutti 6, Di Pizzo ne, Lombardi, Crosariol 9, Magro, Roberts 12, Moore 15, Boothe 25. Allenatore: Esposito.
RED OCTOBER CANTU´: Acker 7, Maresca ne, Baparapè ne, Parrillo, Laganà 2, Pilepic 9, Callahan 10, Kariniauskas, Darden 13, Quaglia, Johnson 32, Dowdell 14. Allenatore: Kurtinaitis.
ARBITRI: Lanzarini, Attard, Ranaudo.
NOTE: Tiri liberi: Pistoia 9/13, Cantu´ 20/26. Uscito per cinque falli: nessuno.

Fonte: repubblica.it/sport

“Il 2016 ci ha insegnato ad essere estremamente umili. E´ stato un grandissimo bagno di umiltà. Abbiamo cominciato a lavorare sulla macchina per il 2017 con questo senso di responsabilità verso i tifosi”. Così Sergio Marchionne, presidente e ad di Ferrari, ha tracciato la linea-guida per la prossima stagione di Formula 1 nel tradizionale pranzo di Natale con i cronisti a Maranello. “Dobbiamo migliorare sull´aerodinamica, sulla guidabilità della vettura, sulla prestazione del motore, a 360 gradi”, gli ha fatto eco il direttore tecnico Mattia Binotto.

Entrando in tema piloti, la scuderia ha confermato come terzo pilota per il 2017 Antonio Giovinazzi. “E´ un buon pilota, ha dimostrato quest´anno di andare molto forte – ha commentato Maurizio Arrivabene, team principal Ferrari – è un pilota nato all´ombra della Federazione italiana, quindi ben vengano piloti e ben vengano i tecnici italiani”.

Fonte: lapresse.it

MILANO – Una “Juventus solida e feroce” contro un “Milan giovane e bello”. Adriano Galliani inquadra così la Supercoppa italiana, il quarto confronto fra le due squadre nel 2016. “In questo anno solare, non ci hanno mai messo sotto come gioco – ha notato l´ad rossonero dopo l´assemblea della Lega Serie A -. Siamo felici perché facciamo la seconda finale della stagione e speriamo di vincere perché dalla Supercoppa di Pechino 2011 non alziamo un trofeo”.

AGNELLI-GALLIANI – Breve siparietto fra il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e Adriano Galliani, al termine dell´assemblea della Lega Serie A che precede di pochi giorni la Supercoppa italiana in scena a Doha venerdì. Rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano quante possibilità ha il Milan di battere i campioni d´Italia, Galliani ha notato che “in ogni partita, prima di cominciare, le chance sono al 50%. Vediamo, comunque il Milan sta bene”. Poi l´ad rossonero ha fermato Agnelli, passato alle sue spalle per imboccare l´uscita degli uffici della Lega: “Tu – gli ha domandato scherzando – hai idea di cosa succederà a Doha?”. “L´esperienza vince sempre”, ha tagliato corto sorridendo il presidente della Juventus, prima di congedarsi rapidamente.

MONTELLA: «NON ODIO LA JUVE»

SULLA JUVE – “Il campionato è chiuso? Sul piano del gioco non è chiuso – ha replicato Galliani -. Come dicevo prima ad Andrea (Agnelli, ndr) anche per noi anni fa, quando avevamo Van Basten e certi giocatori, le giocate dei grandi campioni facevano vincere le partite. Il gol che ha fatto Higuain l´altra sera in questo momento in Italia francamente poteva farlo solo lui. Avere qualche grande campione ti fa vincere le partite. Il Barcellona con Messi è una cosa, senza Messi un´altra: l´altra sera la partita della Juve è stata decisa da una giocata incredibile di Higuain”.

SUPERCOPPA – “Siamo al quarto confronto con la Juventus in questo anno solare, non ci hanno mai messo sotto come gioco”. Lo ha detto l´ad del Milan a tre giorni dalla Supercoppa italiana a Doha. “In una partita di campionato abbiamo perso giocando alla pari – dice -, poi abbiamo perso la finale di Coppa Italia giocando alla pari, quindi in autunno abbiamo vinto giocando alla pari. Sul piano del gioco non ho visto grandi differenze. Ora c´è la quarta partita, mi auguro si continui a giocare con l´equilibrio delle altre tre, magari con lo stesso risultato dell´ultima”.

L´ad rossonero ha sottolineato che la squadra “sta bene: abbiamo vinto delle partite che magari potevamo non vincere, poi nelle ultime due abbiamo giocato bene con Roma e Atalanta ottenendo un punto, certamente poco per il gioco che abbiamo dimostrato. Intanto – ha proseguito – siamo felici perché facciamo la seconda finale della stagione e speriamo di tornare a vincere perché dalla Supercoppa di Pechino 2011 non alziamo un trofeo. Per noi è molto, molto importante, come società. Il presidente Berlusconi, che ho sentito anche questa mattina, ci tiene molto”.

Fonte: tuttosport.com

ROMA – Per le big del volley non è ancora arrivato il momento di pensare alle imminenti feste di Natale. A metà settimana si torna sotto rete per la seconda giornata della fase a gironi della Champions league, mentre a Verona arriva il nuovo allenatore Nikola Grbic che prende il posto del dimissionario Andrea Giani e trova una squadra in piena crisi di risultati e tecnica. Il coach della nazionale serba sarà nella città scaligera a partire da martedì e terrà il primo allenamento con la squadra. Per quanto riguarda la competizione più importante d´Europa martedì alle 20.30 la Lube, all´esordio casalingo, ospita la formazione ceca del Dukla Liberec. Il tabellone per le altre due italiane propone un´interessante sfida, martedì alle 17.30, in Polonia per l´Azimut Modena. I campioni d´Italia tenteranno il colpaccio contro lo Skra Belchatow. Infine prima uscita davanti a propri tifosi per Perugia giovedì alle 20.30 contro i belgi dello Knack Roeselare. Per Civitanova una manifestazione iniziata subito in salita con l´inatteso ko due settimane fa a Berlino. Adesso non rimane che vincere. Attenzione, però, al Dukla formazione sicuramente non di fascia alta ma capace nella prima gara di costringere al tie break i polacchi dell´Asseco Resovia. La squadra allenata da Michal Nekola è composta da quasi tutti atleti della Repubblica Ceca, tranne i due principali terminali offensivi, ovvero la coppia polacca Patucha (opposto) e Stolc (schiacciatore). Il gruppo allenato da Blengini, che in Italia fila che è una meraviglia, deve trovare la giusta concentrazione lungo la tortuosa strada continentale.

Blengini, in Italia siete la lepre, in Champions già costretti a inseguire.
“Ci può stare. Noi siamo una squadra ambiziosa e con l´obiettivo di arrivare in fondo a tutte le manifestazioni a cui partecipiamo. Qualche volta capita, come a Berlino nella gara di andata di Champions, di incappare in una serata storta dove tutto si complica. E´ necessario capire che ogni gara presenta un rischio e va affrontata con la giusta mentalità”.
Contro alcuni avversari c´è il rischio di rilassamento?
“Spero di no. E´ importante scendere in campo convinti di dover portare a casa il risultato e finché non si vince niente è facile. Il gruppo deve tenere alta la concentrazione ed eseguire le richieste dell´allenatore. Però ammetto che partite non di cartello nascondono delle insidie”.
Martedì c´è il Dukla Liberec, una possibile insidia?
“Appunto, ci troviamo di fronte a una possibile insidia. Qualsiasi avversario se comincia a prendere fiducia può diventare pericoloso. Noi ci troviamo costretti a vincere, viceversa loro non hanno niente da perdere. Eppoi dopo aver perso la prima, non possiamo fallire”.
Un avversario onestamente più debole…
“Certo, se guardiamo le individualità non ci sono dubbi. Ma la formazione della Repubblica Ceca è una squadra con tanta esperienza internazionale che abbiamo affrontato pure nella scorsa edizione della Champions. E non dimentichiamo che all´esordio ha strappato un punto ai polacchi dell´Assecco Resovia. Riescono a sviluppare un buon gioco e colmano le carenza di nomi di spicco con buone prestazioni collettive”.
Possibile vedere una rotazione sotto rete?
“E´ una possibilità, anche se queste cose si decidono poche ore prima della partita oppure a gara in corso. Mi sarebbe utile far riprendere fiato a un paio di atleti con problemi fisici, mentre altri hanno bisogno di rifiatare. Insomma qualcosa faremo”.
Però la Lube di SuperLega dà garanzie.
“Finora siamo riusciti a stare davanti a tutte e questo ci consente di acquisire maggiore fiducia. E a proposito di insidie basta guardare Modena che ha vinto tutto gli scontri diretti e poi ha lasciato punti per strada contro le cosiddette squadre di seconda fascia. Anche se in questo campionato devo ammettere che il livello generale si è notevolmente alzato e ci vedono risultati non pronosticati ogni domenica”.
Da Piacenza sono arrivati segnali confortanti?
“La nota positiva della difficile partita al PalaBanca è stata la nostra ottima capacità di gestire i momenti cruciali della partita. Tutti i set sono stati molto tirati e noi ci aspettavamo una partita del genere. Piacenza è una squadra di qualità che sta mettendo in grande difficoltà anche le più forti avversarie come Trento e Modena. Però ci sono stati anche delle fasi negative che dobbiamo evitare. Tutto sommato siamo contenti perché abbiamo fatto bottino pieno in un palazzetto difficile”.
La squadra nel complesso come sta?
“A parte un paio di acciaccati stiamo bene. E´ una Lube in salute. Quello che conta è arrivare ai playoff nelle migliori condizioni possibili sia fisiche che mentali. Saper rischiare e soffrire: questo la fa differenza nelle partite secche”.
Finora una grande stagione da parte di Sokolov e Juantorena.
“Da due campioni del genere è quello che ti aspetti. Si tratta di due giocatori che in qualsiasi formazione hanno fatto e continuano a fare la differenza. Noi ci aspettavamo tanto dalle loro giocate e finora così è andata. Stesse aspettative ci sono a Perugia per Atanasijevic e Zaytsev a Modena per Ngapeth, Holt e Le Roux e in tutte le grandi squadre italiane. E´ normale che facciano la differenza”.

Fonte: repubblica.it/sport

La letterina a Babbo Natale è stata recapitata: “Per favore, fammi vincere qualcosa, altrimenti…”. Il mittente non è uno qualsiasi, perché si tratta di Luciano Spalletti, che ha un contratto in scadenza il 30 giugno. L´allenatore della Roma, infatti, in un´intervista a “France Football” che uscirà a gennaio ha espresso un concetto chiaro: “Se non riesco a vincere, me ne vado”. Da notare come la dichiarazione sia stata fatta prima della partita contro la Juve, segno forse di ottimismo sotterraneo. In ogni caso, il concetto ha una coerenza col percorso spallettiano. Il tecnico, infatti, appena rientrato alla Roma aveva detto come fosse tornato “per completare il lavoro” (lo scudetto) e come fosse “stufo di arrivare secondo”. Dichiarazioni impegnative, che però avevano fatto piacere all´ambiente. A questo punto, se la vittoria non arrivasse, i tifosi si chiederebbero: la Roma non ce l´ha fatta perché ha sbagliato l´allenatore o perché la squadra non era all´altezza? Vista la bravura di Spalletti, sembra difficile addossargli colpe particolari, senza contare che le future strategie di mercato potranno orientare il tecnico, che ha di sicuro estimatori.

Nainggolan e i patti
E allora c´è il rischio boomerang per la società, la cui festa di Natale – orfana di Totti, De Rossi e Dzeko causa febbre – ha fatto notare l´assenza del presidente Pallotta. In sua vece, a fare gli onori di casa con gli sponsor (l´incasso è stato devoluto in beneficenza), c´era l´a.d. Gandini – entrato ieri come vicepresidente del comitato sportivo Uefa come membro dell´Eca – che ha detto: “Il futuro di Spalletti? Ha le carte in mano per deciderlo. Sta facendo di tutto per farsi confermare con i risultati, siamo pronti a sederci quando lui vorrà. Noi speriamo di raggiungere i traguardi prefissati. Il k.o. di Torino non scalfisce il nostro percorso. Certo, c´è un po´ di amarezza e di delusione, comunque abbiamo dimostrato di saper competere. In ogni caso il nostro percorso è in linea con le aspettative”. Per digerire Torino hanno aiutato le esibizioni di Lorella Cuccarini, Noemi e la festa in chiave “street art”, ma i titoli di coda però sono stati di Nainggolan. “La Juve è passata. Ora dobbiamo arrivare alla sosta al 2° posto. Niente voti al 2016: la delusione della Champions ci ha fatto male. Szczesny parla di immaturità? Dopo la partita c´è sempre la delusione e si parla sempre a testa calda. Quello che voleva dire è che, rispetto a loro, abbiamo fallito il contrasto giusto o l´ultimo passaggio giusto. Magari lo ha detto in maniera sbagliata. Io vicino alla Premier? Vicino è un parolone, ci sono stati contatti, la mia volontà è venuta fuori in fretta, ho deciso velocemente. Ci sono stati dei patti (sull´adeguamento, ndr) che ci eravamo ripromessi e ora stiamo cercando di risolvere. Io quello che dovevo e volevo fare l´ho fatto”. Come dire, ora tocca alla Roma.

Fonte: gazzetta.it

Chiudere al meglio il 2016 vorrebbe dire passare un Natale tranquillo, il che ovviamente implicherebbe l´arrivare allo scontro diretto col Palermo in una situazione di classifica predominante. Martusciello non fa calcoli, ma fare risultato in casa di un´Atalanta, che il tecnico ammette di prendere a esempio, sarebbe dannatamente importante. Consentirebbe di dare continuità al successo col Cagliari e permetterebbe di allungare il divario con la zona retrocessione in attesa delle gare di domani.

«Si torna subito in campo, ma non so se sia un bene o un male. Sicuramente qualcosa cambierà, perchè dobbiamo preparare la gara in poco tempo. Ma anche l´Atalanta è nella stessa situazione, quindi partiamo alla pari».

I bergamaschi sono davvero la squadra rivelazione?

«Probabilmente nessuno si aspettava quel tipo di rendimento da parte loro, ma hanno una mentalità straordinaria e la città li trascina. In tutto questo c´è anche la capacità di un allenatore che è molto bravo, mi piace l´atteggiamento che ha è spesso prendo la sua squadra a esempio».

In avanti sarà turn-over?

«Deciderò all´ultimo. Il recupero fisico dopo il Cagliari è una componente, devo capire quelle che sono le reazioni dei ragazzi».

Cosa le è piaciuto di più coi sardi?

«Mi ha fatto piacere la risposta che i ragazzi hanno dato. Siamo andati a cercarci la fortuna e l´abbiamo trovata. E guardate che anche sabato abbiamo fatto degli errori che avevamo messo dentro nelle ultime partite, ma siamo stati bravi a non farli risaltare».

Preoccupato per le assenze?

«Dispiace perdere i giocatori, specialmente nello stesso reparto. Ma mi fido dei miei»

Prima ha accennato a Gasperini: come si ferma?

«Le sue squadre sono sempre molto aggressive, Gasperini allena questi concetti. Il pericolo è di essere surclassati da questo punto di vista, quindi dovremo essere alla pari. La strada è questa: unire le conoscenze che abbiamo all´aggressività».

Quanto può essere importante per voi Mchedlidze?

«Levan, per caratteristiche, è il più diverso dagli altri. Può aiutarci in tanti aspetti, ha avuto la fortuna di essere chiamato in causa perchè mi aveva dimostrato di stare bene ed ha sfruttato la sua chance nel migliore dei modi».

Fonte: lanazione.it

LEVERKUSEN (Germania) – Il momento non è felice in casa Bayer. Al di là del passaggio agli ottavi di Champions (affronterà l´Atletico Madrid), la squadra, in campionato, non se la passa benissimo. Nell´ultima giornata di Bundesliga il Leverkusen ha perso in casa (1-2) con l´Ingolstadt, squadra in piena zona retrocessione. Nelle ultime cinque partite, tra l´altro, la squadra, nona in classifica, ha incassato tre sconfitte, pareggiandone una e vincendo soltanto in casa dello Schalke.

LA RISSA – A dimostrazione del momento complicato della squadra di Roger Schmidt, la rissa scoppiata il giorno prima del ko con l´Ingolstadt in allenamento tra il difensore Robert Hilbert e il centrocampista Karim Bellarabi. Il tutto davanti alla telecamere e subito sedato dai compagni di squadra. L´allenatore ha provato a minimizzare l´accaduto, ma i giornali locali parlano di uno Schmidt furioso con Hilbert tanto da allontanarlo dal campo di allenamento. Entrambi i giocatori, poi, non hanno preso parte al match perso domenica sera..

Fonte: corrieredellosport.it

Oggi ultimi allenamenti in Italia, poi voli charter (rigorosamente due) con destinazione Doha, Qatar: per Juventus e Milan parte l´operazione “Natale con Supercoppa”. In palio il primo trofeo della stagione, che tradizionalmente si giocava ad agosto, ma che la nuova collocazione geografica ha spostato in inverno per ragioni climatiche.

E´ la seconda edizione della Supercoppa che si disputa in Qatar (la finale sarà all´Al Sadd Stadium alle 19.30 locali, le 17.30 in Italia). La prima fu due anni fa, con la vittoria del Napoli ai rigori, dopo l´1-1 dei regolamentari, il 2-2 dei supplementari e le doppiette di Tevez e Higuain. Fu un´edizione interessante, l´organizzazione fu approvata, il campo era in buone condizioni, a differenza di quanto accadde in Cina la scorsa stagione. Così la Lega ha deciso di tornare a Doha, principalmente per motivi commerciali: gli emiri pagherebbero 3 milioni complessivi (al 90 per cento da dividere fra le due squadre), oltre a coprire tutte le spese. In più la gara viene considerata una sorta di spot per poi vendere “meglio” i diritti televisivi della A in Medio Oriente.

IL PROGRAMMA DELLE SQUADRE — Le due squadre arriveranno in Qatar nella serata locale, risiederanno entrambe all´interno del complesso Aspire, domani i tecnici hanno previsto una doppia seduta di allenamento, giovedì conferenze stampa e rifinitura/ricognizione del campo, venerdì subito dopo il match rientro in Italia, con arrivo previsto verso le 5 di mattina.

QUI JUVE — La Juve arriva a Doha con il morale alto e una buona condizione generale, al netto degli infortuni: i dubbi sono legati, come sempre nelle ultime uscite, a una certa abbondanza in attacco, con Pjanic, Dybala e Mandzukic a contendersi i due posti “liberi” (uno è prenotato da Higuain). In difesa la buona forma di Rugani potrebbe portare a un Barzagli terzino destro (l´alternativa è Lichtsteiner).

QUI MILAN — La squadra di Montella è reduce da un calo di risultati che però non è stato causato da un calo nel gioco. Il Milan ha fiducia di poter mettere in crisi i bianconeri. Due i ballottaggi principali: il primo è in difesa, fra De Sciglio e Antonelli, l´altro riguarda Bertolacci e Niang. Se lo vince il primo, Bonaventura “scala” nel tridente d´attacco.

Fonte: gazzetta.it

Victoria Azarenka è diventata mamma.
La tennista bielorussa ha infatti annunciato la nascita del suo primogenito: “Ho conquistato la mia vittoria più importante! Nostro figlio è nato sano e felice! Così sono grata e benedetta” ha scritto sul suo profilo Twitter, postando una foto che la ritrae sorridente con il piccolo appena nato. La 27enne qualche settimana fa aveva parlato della gravidanza in una lunga intervista: “Si sta rivelando un´esperienza totalmente differente da qualsiasi altra che io abbia mai fatto – aveva raccontato la tennista – In teoria ognuna sa esattamente cosa accade ma soltanto quando lo vivi capisci davvero di cosa si tratta, ne comprendi la magia. Il tennis è il mio lavoro ma c´è anche una parte diversa della vita. Questa gravidanza è stata una benedizione, un dono di Dio. Però credo che avrò ancora un´opportunità di fare quello che amo e quello che amo fare è giocare a tennis”.

Fonte: ansa.it

Sette gol in sette giorni. Elegante, importante, decisivo: Dries Mertens è l´oro di Napoli e il Napoli non vuole certamente perderlo. Ecco perchè il presidente De Laurentiis sta lavorando al rinnovo del contratto dell´esterno belga. La volontà di Dries è chiara e dichiarata da tempo, i contatti per il prolungamento ci sono già stati, a genniao potrebbe arrivare la firma: contratto valido fino al giugno 2021 e clausola rescissoria da 60 milioni.
L´indiscrezione – tempi del rinnovo e cifre – arriva dal Corriere del Mezzogiorno secondo cui la firma fino al 2021 arriverà a gennaio con ingaggio raddoppiato (attualmente Mertens guadagna 1,2 milioni di euro fino al 2018). La clausola rescissoria, valida solo per l´estero, intorno ai 60 milioni.

MERTENS: “CONTRATTO CON QUALCHE ZERO IN PIU´? PERCHE´ NO?”
“E´ bello sentirsi paragonati a Maradona, ma ora devo solo pensare a lavorare di più. Se gioco male la prossima partita, ci si potrebbe dimenticare di quanto ho fatto”. Così Dries Mertens in un collegamento telefonico all´emittente belga Vtm Nieuws: “Giovedì saremo di nuovo in campo, dobbiamo pensare a quello”. E poi proprio sul rinnovo: “E´ vero non ho ancora firmato, ma non è la cosa più importante. Aggiungere qualche zero al mio contratto dopo le ultime prestazioni? Perchè no…”.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Giovani, evidentemente talentuosi e – se possibile – italiani. Il progetto marchiato Juventus, tutt´altro che sazio di successi, è estremamente chiaro: ok rimpolpare la rosa con i campioni che ti fanno vincere anche le partite più ruvide. Ma nel contempo c´è bisogno di modernizzarsi, evitando di adeguarsi alla moda di parecchi club pure nostrani: investire su giocatori stranieri nonché inesperti. Beppe Marotta, in questo senso, ha tracciato la strada: «Il nostro obiettivo primario è reclutare i migliori giovani in circolazione. Ecco la ricetta vincente. È fondamentale avere giovani italiani per far capire loro da subito cosa significa indossare la maglia della Juventus. E noi ci stiamo attivando per questo». Così si spiega l´iperattivismo dell´amministratore delegato bianconero coadiuvato dal suo braccio destro, il direttore sportivo Fabio Paratici: i responsabili del mercato juventino che, anno dopo anno, assicura alla “real casa” alcuni dei prodotti migliori del calcio internazionale. Ma puntare, nello specifico, sui nuovi talenti del pallone italiano “rischia” di rivelarsi una chiave determinante per non smettere di coniugare i successi sportivi e i bilanci in attivo.

I due soli italiani schierati da Massimiliano Allegri il 27 novembre a Marassi contro il Genoa (Gigi Buffon, Leonardo Bonucci) devono diventare un´eccezione, al netto di infortuni o particolari esigenze tecnico-tattiche. Un esempio di una simile strategia di mercato? Date una rapida lettura alla tabella pubblicata qui di fianco, dove non mancano i nomi italiani di spicco, di proprietà o meno, comunque protetti sotto l´ala juventina, come Alberto Cerri, Simone Ganz e Stefano Sensi. Poi è chiaro che, a livello di giovani di prospettiva, un occhio a ciò che propone l´estero non si nega a nessuno: l´importante è arrivare per primi sulle star dell´avvenire. Mattia Caldara e Roberto Gagliardini, insomma, non moriranno di solitudine, anche se si trattasse di giocatori apparentemente lontani dall´orbita juventina per questioni di cartellino. Come il “sassolese” Matteo Politano, per citare un nome.

Fonte: tuttosport.com

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.