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magicodiegoEpisodi, maledetti episodi. “In gare come queste fanno la differenza: sul gol di Cuadrado ci abbiamo messo del nostro, ma nel primo tempo c´erano due rigori per noi”. Stefano Pioli è una furia contro i direttori di gara dopo Juve-Inter, partita in cui ha visto i suoi fare ulteriori passi avanti verso l´elite della Serie A. “Abbiamo capito che ci stiamo avvicinando, ma se vogliamo essere veramente grandi dobbiamo curare ogni dettaglio” dice il tecnico che ha preso il posto di Frank de Boer e che ha rilanciato i nerazzurri.I DUE RIGORI — “Nel primo tempo c´erano due rigori per noi, Chiellini e Mandzukic su Icardi, con l´addizionale a pochi passi. Noi gli episodi li abbiamo creati ma poi le decisioni prese non ci hanno favorito. Nel primo caso Chiellini ostacola la corsa di Icardi che gli aveva preso il tempo. Io sono stato difensore, Chiellini ha perso l´uomo, non è in vantaggio e ha alzato il gomito per ostacolarlo e per fermare il movimento di Icardi. Sul contatto Mandzukic-Icardi la palla rimane lì e per me è rigore netto perché Mandzukic interrompe la corsa di Icardi: per me sono stati episodi importanti che hanno preso una sola direzione. Ci sono delle situazioni in campo che vanno capite e valutate diversamente”.

PASSI AVANTI E RIMPIANTI — Dimenticando quelli che ritiene errori arbitrali, Pioli vede comunque progressi importanti della sua Inter: “Abbiamo commesso un´ingenuità sul loro gol: è il nostro rammarico. Ma è stata una partita aperta e combattuta. Abbiamo giocato alla pari con una grande squadra: significa che stiamo crescendo ma che dobbiamo migliorare ancora nella cura dei particolari, che a questo livello fa la differenza. Abbiamo perso per un errore nostro, ci dispiace questo stop ma abbiamo giocato contro i più forti da squadra e dobbiamo ripartire. Abbiamo dei rimpianti per quell´errore perché il primo tempo stava per finire. Poi recuperare un gol alla Juventus diventa difficile, abbiamo creato qualcosa ma non ci siamo riusciti. Abbiamo giocato con grande convinzione come dovevamo fare. Con la Juve abbiamo giocato al massimo, ce la siamo giocata alla pari, non ci siamo fatti mettere sotto da una squadra molto forte”.

Fonte: gazzetta.it

Tom Brady l´ha fatto di nuovo. E l´ha fatto in grande stile. Il suo quinto trionfo nel Super Bowl con i New England Patriots è già entrato nella storia, perché mai i campioni NFL erano stati incoronati dopo un supplementare. E mai il Super Bowl, nelle precedenti 50 edizioni, era andato ad una squadra finita in svantaggio di oltre 10 punti: i Patriots hanno esagerato, perché il 34-28 sugli Atlanta Falcons è arrivato dopo una rimonta iniziata sul 3-28 di fine terzo quarto. La notte dell´NRG Stadium di Houston ha consegnato definitivamente alla leggenda del gioco il 39enne Brady, festeggiato dalla moglie (la top model brasiliana Gisele Bundchen). Il quarterback dei Patriots ha raggiunto Charles Haley a cinque successi, mentre Bill Belichick è diventato il primo coach a conquistare cinque volte il Super Bowl. “E´ stata una battaglia incredibile, diamo grande merito ai Falcons che hanno disputato una grande partita, ma noi abbiamo ritrovato la difesa, la compattezza e la durezza mentale in tempo per vincere” ha commentato Brady, che ha dedicato il successo alla madre malata, Galynn.LA MALEDIZIONE DI JOHN WAYNE
La rimonta dei Patriots dimostra che il DNA vincente non è un concetto astratto: New England ha arricchito una dinastia iniziata con il titolo del 2001, Atlanta ha confermato l´incapacità di vincere di una franchigia che non ha mai conquistato il titolo e che negli Stati Uniti è sempre stata sbeffeggiata per varie ragioni. Dal numero esiguo di tifosi VIP – i detrattori ricordano che a tifare Falcons è Boe Sislack, il barista del cartone animato “The Simpsons”, non proprio un´immagine vincente – fino al leggendario episodio del 1972, quando Atlanta spese la chiamata numero 431 per l´allora 72enne John Wayne. Sì, proprio l´attore più celebre dei film western. Una chiamata che fu invalidata dalla Lega. Eppure per tre quarti sembrava la notte di Matt Ryan e Atlanta, a segno con Freeman, Hooper, Alford (ritorno di 82 yards dopo intercetto) e Coleman a punire una New England irriconoscibile.

IL PIÙ GRANDE DI SEMPRE?
Ma quando tutti erano pronti per celebrare il De Profundis sportivo dei Patriots, ecco che Brady ha abbandonato lo sguardo smarrito per ritrovare gli occhi del leader. In 17 minuti New England ha firmato tre touchdown (due con White e uno con Amendola) e nemmeno la trasformazione sbagliata da Gostkowski ha fermato i Patriots, capaci per due volte di siglare la conversione da due punti e forzare il supplementare. Dove la monetina ha dato la palla a New England, brava a sfruttare l´occasione andando subito a segno con James White.

E mandando così Brady in paradiso, pure se negli ultimi tempi le simpatie nei confronti di Donald Trump gli hanno causato più di una critica, e pure se la sua stagione era iniziata con i quattro match di squalifica per il “deflategate”: i Patriots, infatti, vennero accusati di aver gonfiato i palloni della finale della AFC 2015 contro Indianapolis ad una pressione inferiore alle regole (per favorire la presa). Immagini cancellate dalla rimonta messa a segno a Houston, che ha laureato Brady MVP del Super Bowl per la quarta volta, rendendolo forse il più grande quarterback della storia del gioco.

Fonte: lastampa.it

TORINO – “Sono molto contento di quello che hanno fatto i ragazzi. E´ stata una gara di livello altissimi, come un quarto o una semifinale di Champions. Nel primo tempo ci sono state occasioni da entrambe le parte, nella ripresa non siamo riusciti a chiuderla e abbiamo difeso molto bene”. E´ questa l´analisi di Allegri al termine della vittoria sull´Inter. Il tecnico della Juve spiega a Premium Sport: “I ragazzi hanno avuto l´atteggiamento giusto, gli avevo chiesto di fare una prestazione del genere e l´hanno fatto. E´ stata una bella partita e bisogna fare i complimenti anche all´Inter. Il nuovo modulo ha superato l´esame più difficile? Non è una questione di moduli, il calcio non è fatto di numeri ma di giocatori che hanno determinate caratteristiche. A seconda di queste si gioca con un sistema o con un altro. Modulo definitivo? Non lo so, la stagione è fatta di momenti. Prima di questo modulo avevamo vinto 15 partite, ora giochiamo così ma questo cambia poco, l´importante è l´atteggiamento. Non so se sarà il modulo definitivo questo ma con questi giocatori non saprei che altro sistema di gioco utilizzare.MARCHISIO E LICHTSTEINER – Marchisio fuori con questo sistema di gioco? “Possiamo giocare anche con tre centrocampisti, Marchisio non è nel massimo della condizione per poter sostenere questo tipo di gare. Nel giro di un mese tornerà in forma e tornerà a essere il vero Marchisio. Chi si rompe il crociato ha bisogno di un anno per tornare al 100%, è fisiologico. Non ha ancora avuto infortuni muscolari, vuol dire che ha lavorato bene, stasera è entrato bene in campo e poi piano piano recupererà il posto, anche perché qualcuno dovrà riposare. Ho una rosa importante e col Crotone dovremo conquistare i 3 punti che valgono come in questa gara. Cosa mi ha detto Lichtsteiner quando è uscito? Non mi ha detto niente, ogni domenica ne troviamo una, la volta scorsa era Dybala e alla prossima succederà a qualcun altro. Classifica sempre più positiva? Per vincere il campionato serviranno molti punti perché sicuramente Roma e Napoli supereranno gli 85 punti”.

Fonte: tuttosport.com

Ospite di Paolo Di Canio, Antonio Conte ha raccontato il momento del suo Chelsea: “Non parliamo di scudetto: la mia esperienza da giocatore mi insegna che in un secondo si può perdere tutto”. Sulla sfuriata (diventata virale) con Alessio: “Quando i giocatori non fanno quello che dico potrei ammazzare chiunque…”Antonio Conte si rilassa così, in una classica (ma non troppo) domenica che vede il suo Chelsea primissimo in classifica, a +9 dal Tottenham: “Ho appena finito di seguire le partite di Premier League, sia quella del City sia quella dello United. Resto sul pezzo, è chiaro”. Niente svaghi, piena concentrazione. Fuori come dentro il campo. Prendete per esempio lo sfogo con Angelo Alessio durante la gara contro l´Arsenal, diventato virale sul web: “Quando vedo che una cosa non funziona sarei capace di ammazzare chiunque (ride). Kantè doveva scalare al posto di Moses, che era entrato in area per marcare il sesto uomo dell´Arsenal sul calcio d´angolo. Non l´ha fatto e me la sono presa con Alessio, che è ormai da tempo il mio braccio destro e, purtroppo per lui, anche la mia vittima”.

Cinque inseguitrici – Conte, ospite d´eccezione della trasmissione di Paolo Di Canio, sorride. Perchè, in fondo, sa. Anche se… “Mi preoccupano tutte e cinque le inseguitrici. Non lo dico per dire, ma per esperienza. Soprattutto quella da calciatore mi insegna che si può perdere tantissimo in poco tempo. Per esempio: ho vinto una Champions League ma ho perso tre finali, così come una Coppa del Mondo. Questo mi ha reso cattivo agonisticamente da allenatore: ho voglia di vincere”. Il titolo inglese, ora, sembra però molto vicino: “Per chi parla oggi di scudetto al Chelsea: dico ´no´, c´è da lavorare e andare avanti. Conosciamo il campionato inglese, può succedere di tutto. Noi ne siamo un esempio: eravamo a otto punti dalla vetta dopo sei partite, ora siamo davanti. Questo ci deve fare tenere alta la tensione. Importante è non dare segni di cedimento, questo può ammazzare psicologicamente chi ci insegue. È una cosa che dico sempre ai ragazzi: sfruttiamo il momento e diamo segnali importanti, a noi stessi e agli avversari”.

Da zero a cento – A proposito di segnali. Quello dato da Conte a inizio campionato è stato decisivo per la risalita, cominciata proprio quando lo stesso allenatore ex Juve era stato messo in discussione: “Chi mi ha aiutato e mi aiuterà sempre è il mio lavoro, ci credo ciecamente. Non era un momento drammatico, ma dopo le sconfitte con Arsenal e Liverpool è chiaro fosse un periodo delicato. Ci stava perdere quelle partite, dico io. Soprattutto perchè questo è lo stesso Chelsea che l´anno scorso è arrivato decimo. Alla fine ho creduto nel mio lavoro: ´se devo morire, muoio con le mie idee´ mi son detto. Sono stato molto severo da tutti i punti di vista, senza cercare compromessi o altro: ad aiutarmi è stata la fiducia nelle mie idee”.

Kantè e Hazard – Anche contro l´Arsenal, il centrocampista francese è stato decisivo. E la sua continuità è una virtù che, dopo Ranieri, sta facendo godere anche Conte: “È un giocatore straordinario, lo conosciamo per tanta quantità ma ha grande qualità. Deve migliorare in fase di costruzione. In parte rivedo in lui ciò che ero da giocatore: N´golo può migliorare nel gioco verticale, un limite che avevo anche io. Sa già comunque unire entrambe le fasi di gioco, copre tanto campo, è umile e disponibile: è stato un grande acquisto”. Hazard ha deciso invece la partita contro l´Arsenal con un´altra giocata da fenomeno. E ora che ha trovato il suo posto in campo… “Eden è un giocatore di un talento incredibile, ha fatto grande partita in fase di possesso e non. Quando trova equilibrio è un giocatore completo e di livello altissimo. Questo sistema (3-4-3) esalta le caratteristiche di ognuno. Era necessario avere flessibilità, abbiamo provato e cambiato: con sforzo ed intelligenza abbiamo trovato un modulo che si adatta a ognuno dei giocatori”.

Fonte: sport.sky.it

“Oggi (ieri ndr) la partita era più difficile di quello che possa dire il risultato. Il Cagliari è una buona squadra, abbiamo avuto il merito e la bravura a fare due gol subito”. Così il tecnico dell´Atalanta Gian Piero Gasperini commentando la vittoria ottenuta sui sardi. “Poi la partita è stata equilibrata, non abbiamo rischiato nulla ma non siamo riusciti tecnicamente a giocare una delle migliori partite come successo altre volte”.Inevitabili poi i riferimenti di mercato, visto che alla voce Roma, nelle ultime ore, è stato accostato il nome di Gasperini se a fine stagione fra il club giallorosso e Spalletti si dovesse consumare il divorzio. “Io alla Roma? E´ una cosa venuta fuori oggi, credo siano le notizie del mese di febbraio. Appena chiuso il mercato si comincia a parlare della prossima stagione. Ci sono obiettivi molto importanti in questa, tutti quanti siamo attenti a raggiungere il massimo in questa stagione”.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

ROMA – Ecco tutti gli episodi da moviola della 23ª giornata di serie A, che si concluderà martedì con la sfida tra Roma e Fiorentina all´Olimpico.RIZZOLI
JUVENTUS-INTER 1-0
Mandzukic su Icardi, sfiora la palla: che rischio!

Partita da dividere in due: sui pochi episodi trova conforto nelle immagini della moviola. Poi c´è l´aspetto della gestione della partita e che sia stato un brutto Rizzoli lo capisci da un aspetto: protestavano tutti in campo, sia che fischiasse contro la Juve (e lo faceva pure l´Inter), sia che lo facesse contro l´Inter (ed era la volta anche della Juve). Se poi ti fai mandare al quel paese da Pjanic, Higuain e Handanovic e non prendi provvedimenti… A fine partita, Icardi calcia via il pallone che sfiora Rizzoli, il quale chiede «Chi ha calciato il pallone».
Primo tempo 7´ – Candreva entra in maniera rude su Dybala in ripartenza: primo ammonito del match. 14´ – Chiellini in scivolata su Gagliardini vicino alla linea dell´out, pallone che tocca il piede del nerazzurro, dando così ragione alla chiamata di Manganelli. 19´ – In attesa di un corner, Icardi e Chiellini prendono posizione, il bianconero allarga il braccio sinistro colpendo al volto la punta, non sembra esserci rigore, subito dopo trattenute reciproche fra Lichtsteiner e D´Ambrosio, Rizzoli fa proseguire. 21´ – Fallo prolungato di Candreva su Dybala: rischia, era già ammonito. 23´ – Pjanic su Brozovic prende il giallo (giusto), poi manda col braccio a quel paese l´arbitro: nulla. 37´ – Rischia Mandzukic, quando interviene in scivolata su Icardi sotto gli occhi dell´addizionale Mazzoleni (premiato dopo Samp-Roma): tocca il pallone, poi l´avversario, ma il pallone è in uscita sul fondo.
Secondo tempo 1´ – Pestone di Mandzukic su Murillo: giallo. 19´ – Cuadrado fuori tempo su D´Ambrosio (giallo), sulla punizione c´è un off side netto di D´Ambrosio (attivo: va sul pallone sfiorandolo di testa) non segnalato dall´assiste Di Fiore. 20´ – Khedira su Joao Mario, altro cartellino giallo. 29´ – entrata molto pericolosa di Chiellini su Gagliardini a gamba alta, non prende il pallone e, per fortuna di tutti, neanche l´avversario. 31´ – Manca il giallo a Murillo (su Dybala). 48´ – Handanovic (che si è spinto in attacco) prende un giallo per proteste (e all´ammonizione manda anche lui platealmente a quel paese l´arbitro), poi evidentemente Perisic dice qualcosa di troppo e trova il rosso diretto.

MILAN-SAMPDORIA 0-1
Sosa, giusti i due gialli

Guida fa il bis e inanella la seconda partita positiva di fila. Già nel primo tempo, proprio allo scadere, Paletta si frappone a Muriel che era entrato di corsa in area, Guida dà fallo alla difesa, ma di sicuro il blucerchiato nn fa molto per compierlo. Netto il rigore assegnato: il fallo di Paletta su Quagliarella è netto. Poco prima, intervento rischioso di Silvestre su Bacca, spinge il colombiano senza preoccuparsi del pallone, sull´uscita di Viviano. Giusti i due gialli in 5´ per Sosa: atterra Linetty, ferma in ripartenza Djuricic.

GAVILLUCCI
ATALANTA-CAGLIARI 2-0
Conti doveva essere espulso

Un solo episodio, ma Gavillucci commette un errore grave, in una partita con pochi spunti da moviola: brutta entrata di Conti su Capuano, ne mette a repentaglio l´incolumità, arriva il giallo, poteva starci il cartellino rosso.

AURELIANO
CHIEVO-UDINESE 0-0
Cesar, l´espulsione è ok

Ci sta l´espulsione di Cesar: il primo giallo per una dura entrata in ritardo su Zapata, il secondo per un contatto scomposto su Matos.

DI BELLO
EMPOLI-TORINO 1-1
Mchedlidze era da rosso

Diversi episodi per Di Bello, il campo pesante non ha agevolato. Appena un dubbio sulla rete di Belotti: al momento della punizione di Ljaijc, l´attaccante granata sembra appena appena oltre con la testa (una questione di millimetri) rispetto a Cosic, decisione impossibile per l´assistente Tasso. El Kaddouri in rovesciata colpisce Ajeti alla testa: intervento brutto, Di Bello opta per il giallo, ci può stare. Mchedlidze stende Barreca, brutto intervento, si direbbe da arancione, poteva starci il rosso. Non è un rigore solare quello assegnato al Torino: Ljajic entra in area e quando arriva il contatto con Laurini sembra essere già in caduta. Se la cava Iturbe, l´intervento su Pasqual è potenzialmente da rosso, ma il piede rasente il terreno disinnesca l´espulsione.

RUSSO
GENOA-SASSUOLO 0-1
Rigore su Ragusa. E su Berardi…

Non limpidissima la direzione di Russo, forse un po´ troppo “inglese” sia nella gestione dei provvedimenti disciplinari, sia nella valutazione dei falli (soprattutto in area). Rischia subito grosso Laxalt, quando interviene su Berardi in area di rigore: il pallone è in possesso del neroverde (ecco la differenza con Bacca in Milan-Samp) e il rossoblù non si preoccupa affatto del pallone. Ci sta invece il rigore sull´intervento (in ritardo, con il gomito sinistro sull´uomo) di Gentiletti ai danni di Ragusa che sta saltando per colpire di testa. Rivedibile anche il comportamento di Russo quando Izzo (giallo) dà una manata a Ragusa che, a terra, viene colpito da una pallonata di Pandev, senza che arrivino provvedimenti.

GIACOMELLI
PESCARA-LAZIO 2-6
Hoedt-Zampano, rigorino….

Commettere errori decisivi in una partita come questa è davvero un´impresa. Non convince in pieno il rigore assegnato al Pescara: Hoedt allarga la gamba sinistra ma Zampano un secondo prima fa un saltello e arriva già in caduta al contatto, è davvero un rigorino. Gli altri episodi: giusto annullare la rete di Verre, al momento del tocco di Caprari è oltre Hoedt. E´ invece regolare la rete di Benalj: al momento del tiro di Kastanos, respinto da Marchetti, in off side Caprari, ma non è punibile visto che non interferisce con gioco e avversari, mentre de Vrij tiene in gioco l´autore della rete. Giusto per rinfrescare il regolamento, è regolare la terza rete di Parolo: Bizarri, uscendo, diventa penultimo difendente, dunque è lui che tiene in gioco Parolo, visto che sul palo c´è Zampano (anche se è uscito un attimo dal campo, la posizione va considerata sulla linea di porta, sulla quale torna appena dopo il tocco di Milinkovic finito sul palo).

ROCCHI
PALERMO-CROTONE 1-0
Stoian era da espulsione

Dirige bene Rocchi una partita più difficile di quello che possa sembrare. Gli sfugge (ma non può vederla direttamente lui, visto che è girato di spalle a seguire l´azione) uno sgambetto di Stoian ai danni di Embalo, avrebbe meritato il rosso. Nestorovski chiede un rigore, ma il suo tiro (dopo l´incursione di Embalo) è ribattuto da Ceccherini con il gomito sinistro raccolto al corpo, giusto non dare rigore. Ingenui i due gialli di Crisetig in una manciata di minuti: il primo per fermare Nestorovski, il secondo in ritardo su Chochev.

Fonte: corrieredellosport.it

TORINO – Ci sperava, Hector Cuper. L´Egitto era favorito, aveva già vinto 7 coppe d´Africa. La sua squadra passa pure in vantaggio, poi succede l´imponderabile. Il Camerun pareggia e, a pochi minuti dalla fine, vince con una prodezza di Aboubakar. Medaglia d´argento, ancora una volta. Tra la sfiga e l´Hombre vertical c´è un rapporto fantastico. Univoco, ma inossidabile. L´argentino sperava di sollevare un trofeo al cielo a distanza di 18 anni dall´ultima volta. Non ci è riuscito, appuntamento rimandato.DALL´HURACAN… – Tutto cominciò in Argentina, anno 1994. Cuper allena l´Huracan e all´ultima giornata del torneo di Clausura gli basta un pareggio contro l´Independiente per diventare campione. Nulla da fare, la sua squadra perde, gli avversari si prendono primo posto e titolo. L´anno successivo allena il Lanus, con il quale vince nel 1996 il suo primo trofeo: la Coppa Conmebol, l´equivalente dell´attuale Copa Sudamericana (la nostra Europa League). Quindi l´arrivo in Europa: lo vuole il Maiorca, dove approda nella stagione 1997/1998. Porta la squadra in finale di Coppa del Re, in cui perde ai rigori contro il Barcellona. Grazie a questa finale, però, si qualifica per la Supercoppa di Spagna, che vince proprio in finale contro il Barça e per la Coppa delle Coppe. Cosa succede? Perde in finale contro la Lazio di Vieri. Cuper passa quindi al Valencia, scrive pagine di storia. Tristi, ma pur sempre di storia. Vince un´altra Supercoppa, ma perde due finali di Champions League consecutive: contro il Real Madrid, nel 2000, e contro il Bayern Monaco ai calci di rigore nel 2001 a Milano.

… AL 5 MAGGIO – Già, Milano. Il destino vuole che dopo la finale approdi proprio all´Inter: 5 maggio 2002, ultima giornata di campionato. L´Inter di Ronaldo è prima in classifica e all´ultima giornata va a giocare all´Olimpico contro la Lazio. Perde 4-2 e si fa scavalcare da Juve (che vince lo scudetto) e Roma, chiudendo al 3° posto. L´anno successivo chiude di nuovo secondo, sempre dietro la Juve. La maledizione continua anche in Grecia: sono passati 7 anni dall´ultimo 2° posto e Cuper si trova ad allenare l´Aris Salonicco, dopo aver girovagato per l´Europa. Porta la squadra in finale di Coppa di Grecia e, manco a dirlo, perde contro il Panathinaikos. Il resto è storia recente. Cambia il continente, ma non il risultato. L´Egitto perde la Coppa d´Africa in finale contro il Camerun. Ci sperava, Hector.

Fonte: tuttosport.com

“In seguito alle sanzioni comminate dal Giudice Sportivo nei confronti dei propri tesserati Mauro Icardi e Ivan Perisic, F.C. Internazionale comunica che inoltrerà agli organi competenti preannuncio di reclamo, al fine di richiedere gli atti di gara”.Fonte: inter.it

La vittoria della scorsa Premier League da parte delle “Foxes” è stato uno dei risultati sportivi più inattesi di sempre. Nessuno si aspettava un exploit del genere da una squadra abituata a lottare per salvarsi. Questa era la situazione fino a qualche mese fa. Un uomo, un eroe, che ha fatto sognare milioni di sportivi al mondo. Ora tutto è completamente ribaltato: il Leicester si trova a 2 punti dall´ultimo posto, appena sopra la zona retrocessione. Probabilmente nessuno avrebbe nulla da dire se la scorsa stagione sparisse dagli annali di storia. Eppure non si può.Ovviamente nessuno si aspettava di ripetere l´impresa, e quei pochi che invece ci credevano non riuscivano a pensare da un punto di vista oggettivo. La rosa del Leicester non era forte, erano uomini con la bava alla bocca ad ogni partita. Quest´anno non è più così, perchè il “loro” l´hanno fatto e per gente non abituata a vincere è fin troppo.

Pur trovandosi in una situazione quasi disperata, Ranieri ha poche colpe. La società non è riuscita a sostituire un giocatore fondamentale come Kantè, che sta facendo le fortune di Conte al Chelsea, e non è riuscita a puntellare una rosa che aveva l´obbligo di viaggiare almeno a metà classifica. Paradossalmente però le “Foxes” si giocheranno gli ottavi di Champions League dopo essere passati come primi del girone, e potrebbero addirittura approdare ai quarti.

Insomma, la situazione in campionato è sicuramente critica e non consona ai campioni in carica. Ma esonerare l´artefice di una favola potrebbe essere controproducente a questo punto della stagione. Nonostante questo però dovranno arrivare punti il prima possibile per evitare una clamorosa retrocessione.

Fonte: it.eurosport.com

E´ arrivato in punta di piedi in Premier League Andrea Ranocchia, e a parlare sono stati i risultati. Zero gol subiti contro il meglio del campionato o quasi, Manchester United e Liverpool. E contro i Reds è arrivata anche la consacrazione. Il difensore è finito nell´11 ideale della BBC. Anche la motivazione lascia pochi dubbi: “Premiato per avere vinto 7 duelli aerei su 7, e per avere fatto un assist decisivo”.Non doveva nemmeno giocare Ranocchia, ma complice l´infortunio del capitano Michael Dawson, è stato capace di sfruttare un´occasione molto importante. Il 28enne di Assisi ha poi affidato a twitter la sua gioia: “Grande gara e tre punti molto importanti. Forza Tigri”.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

 

Il Camerun ha vinto la coppa d’Africa 2017, battendo 2-1 l’Egitto nella finale a Libreville (Gabon). La squadra guidata da Hector Cuper era andata in vantaggio al 22′ pt con Elneny, ma i Leoni indomabili hanno ribaltato il risultato nella ripresa con le reti di N’Koulou al 15′ e Aboubakar al 44′.

Per il Camerun è il quinto successo nel torneo, 15 anni dopo l’ultimo trionfo del 2002.  il successo di oggi, il quinto del Camerun nella Coppa d’Africa, è la rivincita del k.o. subito proprio dagli egiziani nella finale di nove anni fa. Ora succede alla Costa d’Avorio e, da campione continentale, rappresenterà l’Africa a giugno nella Confederations Cup. I suoi avversari saranno Germania, Portogallo, Russia, Australia, Nuova Zelanda, Cile e Messico.

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Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.