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Soccer: Serie A; Juventus-PescaraUna Roma bellissima cancella lo scivolone di Genova (con la Samp), rimette la freccia sul Napoli come principale avversaria della Juventus e si gode il primato solitario di Edin Dzeko in vetta alla classifica dei marcatori con 17 reti. Il bosniaco è stato il protagonista di una vittoria netta, nei modi e nei contenuti, anche se poi nella squadra di Spalletti sono in molti che hanno giocato bene, a cominciare da Emerson, Fazio e De Rossi. La Fiorentina? Presente per i primi 20 minuti, poi di fatto sparita dal campo. Badely e Vecino in mezzo hanno perso il confronto con Strootman e De Rossi, Babacar ha fatto rimpiangere a fondo Kalinic e la retroguardia ha ballato come non mai.

SPRAZZI DI EQUILIBRIO — Si inizia a ritmi lenti, c´è da capire e da studiarsi fino in fondo. La Roma prova ad accelerare soprattutto sulle fasce con Emerson e Bruno Peres, con la differenza che il primo crea e costruisce, il secondo spreca e dilapida (come al 29´, quando si divora il vantaggio in modo goffo a tu per tu con Tatarusanu, dopo che Nainggolan aveva lavorato un pallone delizioso in mezzo all´area). La Fiorentina invece cerca di rendersi pericolosa in particolare sull´asse di destra, tra Bernardeschi e Chiesa. E proprio quest´ultimo ha l´occasione giusta per sbloccare la partita dopo appena 14´, con Gonzalo Rodriguez che taglia la Roma in due in verticale e lo spedisce da solo davanti a Szczesny, con Chiesa che perde l´attimo giusto e Fazio che poi salva sul successivo pallonetto in corsa. Per il resto una verticalizzazione di Strootman su cui Tatarusanu anticipa El Shaarawy, Bruno Peres che al 20´ prova l´unica cosa buona della sua partita (tiro a girare di poco fuori) e Dzeko che si prende la scena nel finale: prima al 31´ stoppa, difende e impegna Tatarusanu dal limite, poi al 39´ sfrutta al meglio l´invenzione di De Rossi (con Sanchez che sbaglia il fuorigioco) e brucia di destro il portiere romeno. È il sedicesimo gol in campionato per il bosniaco, il 23esimo stagionale. A conti fatti, un vantaggio meritato quello dei giallorossi.

DOMINIO GIALLOROSSO — Nella ripresa per un po´ non cambia niente. Almeno fino al 13´, quando Fazio insacca di testa in mischia una punizione laterale di De Rossi. Allora Paulo Sousa correi ai ripari, inserendo Ilicic per Maxi Olivera, spostando Bernardeschi a fare l´esterno sinistro di centrocampo. La mossa però produce poco o niente. Anzi, è la Roma a comandare ancora la partita, con Emerson che nella prima parte della ripresa diventa a tratti straripante. Poi al 25´ ancora Dzeko vicino al gol, con Astori che salva sulla riga in ripiegamento un tocco di biliardo del bosniaco. La Fiorentina è alle corde, non riesce neanche più a risalire. Tanto che al 30´ arriva anche il 3-0, con una ripartenza da manuale: Dzeko addomestica per De Rossi, che di prima lancia Strootman nello spazio mentre Nainggolan arriva a rimorchio dalla parte opposta, con l´olandese che lo pesca sulla corsa e il belga che controlla e insacca. Tutto molto bello, quasi da manuale del calcio. Anche se poi non è finita, perché al 40´ Astori sbaglia controllo da ultimo, con Dzeko che ne approfitta e realizza la sua doppietta personale, issandosi solitario in vetta alla classifica dei marcatori con 17 gol. Prima della fine c´è ancora spazio per Tatarusanu che nega la tripletta allo stesso Dzeko e per Grenier, all´esordio in giallorosso. Poi tutti negli spogliatoi. Con umori ovviamente molto diversi.

Fonte: gazzetta.it

ST. MORITZ – Sotto gli occhiali a specchio Sofia Goggia piange: “Mi dispiace, per la prima volta quest´anno ero agitata in partenza, non sono riuscita a stare dentro me stessa”. La bergamasca, 24 anni, candidata al podio nel superG che ha inaugurato i mondiali di sci a St.Moritz, alla fine è solo decima. Meglio di lei Elena Curtoni, quinta, cui è toccato aprire i campionati col pettorale numero uno, Federica Brignone ottava e 17esima Francesca Marsaglia. Ma tutte le favorite hanno sbagliato, addirittura la star americana Lindsey Vonn perde la presa del bastoncino e per recuperarlo si distrae, spigola ed esce di pista (“Mentalmente c´ero, ma non fisicamente: contenta di essere rimasta in piedi”) così come l´austriaca Anna Veith Fenninger, campionessa uscente, fuori anche lei. Persino la regina di casa, la svizzera Lara Gut, 25 anni, data per superfavorita, non ingrana: alla fine però riesce ad acciuffare il bronzo: “E´ supercool una medaglia in casa. Anche se ho avuto qualche difficoltà in pista”.

L´hanno avuta un po´ tutti, tranne Nicole: l´oro va all´austriaca Schmiedhofer, 27 anni, che finora in carriera aveva raggiunto solo un 4° posto nella stessa disciplina e due podi in coppa, ma mai il successo: e infatti urla all´arrivo e poi commenta: “Incredibile, mai avrei pensato di vincere il titolo”. Neanche le altre, che vedono Nicole toccare il cielo sotto il sole per prima in 1´21″34. Dietro per l´argento si accomoda Tina Weirather del Liechtenstein, 27 anni e figlia d´arte, seconda in 1´21″67, Gut scivola terza in 1´21″70.

Gara strana, molto sottotono nel contorno, nonostante lo stadio pieno e un cielo clemente rispetto ai giorni scorsi seppur con visibilità variabile: a tratti con sole, poi all´improvviso grigio e piatto. Nella colla del tempo e dei sentimenti, sul tracciato disegnato dal tecnico italiano Gianluca Rulfi, rimangono impigliate le azzurre. La valtellinese Elena Curtoni, 26 anni, la migliore del gruppo tricolore: “Ero molto carica, partivo col numero 1, ma mentre scendevo ho sentito che c´era qualcosa che mi tratteneva. In una delle ultime curve mi sono fatta schiacciare. Mi aspettavo una tracciatura più cattivella. L´austriaca è stata favorita dal sole. Io sono amareggiata, puntavo al podio, ma non butto via quello che ho fatto. Riparto da qui per la stagione di coppa”.

Non ha trovato il sound la romana trasferita in Piemonte Francesca Marsaglia, 27 anni: “Penso di non essere entrata nel ritmo giusto da subito, troppo in anticipo e poi ho commesso un errore all´entrata della traversa. Sono andate male anche le favorite? Il superG è così, bisogna trovare il giusto compromesso tra linee corrette e velocità. Per me è una grossa delusione”. Più positiva Federica Brignone, milanese della Valle d´Aosta, 26 anni, ottava: “Sono molto soddisfatta della mia performance, sono riuscita a concentrarmi sulle mie curve. Ho fatto due tre errori e ho sentito di perdere velocità, ma ho continuato a provarci: questo mi è piaciuto di me, la mia attitudine all´attacco, e come mi sono comportata”.

Invece Sofia, nove podi in stagione e tra le favorite anche al mondiale, si sorprende di se stessa: “Avevo detto di essere spensierata fino a ieri mattina e di considerare questa una gara come le altre. Invece già dal pomeriggio mi è cominciata a salire la tensione. Per la prima volta non sono stata tranquilla in partenza, anzi ero proprio agitata, non sono riuscita a gestire le emozioni. E ho toppato, cavolo. Sono andata a spasso per tutta la gara e ho avuto troppo rispetto della pista. Ho sentito la pressione, ma non quella esterna, quella mia che cresceva dentro. E´ stato il mio più grande errore. Oggi è stata un´esperienza non piacevole, anzi un fallimento. Cercherò di sfruttarlo per crescere, per imparare a controllarmi. Non sono delusa per la medaglia mancata, o almeno non solo per quello: ma perché non sono riuscita a rimanere dentro me stessa”. Domenica la discesa, per ritrovarsi.

1 Nicole Schmidhofer (Aut) in 1´21″34
2 Tina Weirather (Lie) a 0″33
3 Lara Gut (Sui) a 0″36
4 Viktoria Rebensburg (Ger) a 0″53
5 Elena Curtoni (Ita) a 0″55
6 Ragnhild Mowinckel (Nor) a 0″69
7 Stephanie Venier (Aut) a 0″77
8 Federica Brignone (Ita) a 0″84
8 Tessa Worley (Fra) a 0″84
10 Soffia Goggia (Ita) a 0″91
17 Francesca Marsaglia (Ita) a 1″94

Fonte: repubblica.it/sport

La Spagna si ferma per la Coppa del Re, giocano Barcellona e Atletico Madrid: finisce 1-1, i blaugrana accedono alla finale in virtù del 2-1 dell´andata.
Protagonista nel bene e nel male della partita Luis Suarez: l´attaccante uruguaiano firma il momentaneo vantaggio nel finale di primo tempo. Nella ripresa succede di tutto. Sergi Roberto e Yannick Ferreira-Carrasco vengono espulsi per doppia ammonizione e in 10 contro 10 la squadra di Simeone trova la forza di reagire con Gameiro: il francese, subentrato a Torres, prima sbaglia un rigore poi fa 1-1 e alimenta le speranze dei Colchoneros. Ultimi minuti tesissimi e proprio qui si rivede Suarez, in negativo: viene espulso per una gomitata (seconda ammonizione) e dunque salterà la finale.

Fonte: ansa.it

Dopo 7 sconfitte consecutive gli Hornets risorgono vincendo 111-107 contro i Brooklyn Nets. Grande protagonista dello Spectrum Center è Marco Belinelli che sigla 17 punti, di cui 10 solo nel quarto quarto. Nella notte Nba fanno festa anche i Rockets che travolgono 128-104 i Magic con 25 punti e 13 assist di James Harden. I Trail Blazers si impongono 114-113 in volata contro i Mavericks grazie ad un canestro sulla sirena di C.J. McCollum.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

ROMA – Claudio Ranieri incassa la fiducia del Leicester e si lancia in contropiede spronando i campioni d´Inghilterra, reduci dal 3-0 subìto in casa dal Manchester United di Mourinho e scivolati al quart´ultimo posto della Premier League con un solo punto di vantaggio sull´Hull City.

Dopo che la società gli ha ribadito un «incondizionato sostegno», il tecnico romano alla vigilia del replay del quarto turno di FA Cup con il Derby County ha fatto la stessa cosa con i suoi calciatori: «Questo club e questi giocatori sono stati capaci di vincere un campionato partendo dal fondo, hanno superato tutti i livelli e fatto ogni passaggio necessario e per questo sono molto fiducioso – ha spiegato Ranieri in conferenza stampa -. Sono guerrieri, che hanno già vissuto situazioni simili, conoscono il problema, sanno chi è il loro nemico. Io non avevo mai vinto un titolo nella mia carriera ed è per questo che sarò sempre grato, per tutta la vita, a questi calciatori».

Fonte: corrieredellosport.it

Un´assenza che di fatto è una notizia. Perché Josè Maria Callejon è lo stakanov del Napoli: 113 partite di fila in campionato senza mai fermarsi. Lo spagnolo è insostituibile sulla fascia destra: rincorre l´avversario e attacca lo spazio come pochi. Senza dimenticare il naturale feeling col gol. Sarri sarà costretto a farne a meno venerdì con il Genoa. Colpa della squalifica rimediata al Dall´Ara con il Bologna dopo appena 26 minuti. La reazione su Nagy gli è costata il cartellino rosso e un turno di stop. E così Maurizio Sarri ha già ´apertò il casting per sostituirlo. Una premessa è d´obbligo: nessuno ha le sue caratteristiche.

L´IPOTESI GIACCHERINI – Il sostituto naturale, almeno secondo il gioco delle coppie costruito in estate sul mercato, è Giaccherini che finora ha avuto poco spazio in maglia azzurra tanto da essere tentato da un trasferimento a gennaio considerando i sondaggi di Juventus e Roma. Il Napoli lo ha blindato e quindi Giak si aspetta maggiore considerazione: ha avuto spazio a Bologna ma scalpita per la prima maglia da titolare in campionato. Finora ha cominciato dall´inizio solo in Coppa Italia con lo Spezia quando ha realizzato il suo primo (e finora) unico gol in maglia azzurra. Il suo inserimento lascerebbe inalterata la formula offensiva del Napoli con Mertens punto di riferimento centrale ed Insigne sulla fascia sinistra. Ha qualche chance pure Zielinski che potrebbe tranquillamente avanzare nel tridente offensivo.

L´IPOTESI PAVOLETTI – Il bomber cerca spazio: si sta allenando con i compagni e la sua condizione fisica sta migliorando. Con il Bologna è rimasto in panchina, quindi gli piacerebbe affrontare da protagonista il Genoa che tra l´altro è la sua ex squadra. Se dovesse spuntarla lui, il Napoli ritroverebbe il centravanti classico e alle sua spalle agirebbero Mertens e Insigne. C´è una sola vera controindicazione: sia il belga che l´attaccante originario di Frattamaggiore preferiscono giocare a sinistra, quindi uno dei due dovrebbe adattarsi sulla corsia opposta. La fascia destra sarà nuova di zecca considerando che mancherà pure Hysaj: al suo posto spazio a Maggio. In mediana, invece, è forte la candidatura di Allan, sinonimo di corsa ed interdizione.

Fonte: repubblica.it/sport

Il giorno dopo l´attentato incendiario che ha mandato in fiamme le due automobili del padre, Michela Sebastiani si è sfogata. Toni duri, parole pesantissime, un attacco contro tutti, contro i tifosi e la città di Pescara senza fare sconti a nessuno. La figlia del presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, al quale l´altra notte hanno incendiato due vetture nel cortile di casa, ha utilizzato la pagina del suo profilo Facebook per manifestare il suo stato d´animo. “Sono delusa, schifata ed incazzata – ha scritto -. Non perdono una cosa del genere”.
CONTRO TUTTI — “Mio padre è una persona, ha una famiglia e soprattutto non è un delinquente – scrive Michela su Facebook -. Siete un branco di esaltati e imbecilli che non sapendo cosa c…* fare nella vita ha come unico scopo quello di rovinare la vita degli altri. Ora tutti dispiaciuti quando fino a un giorno fa, perché non si vinceva una partita siete stati in grado di augurargli la morte. La verità è che questa città (Pescara, ndr) non merita nulla, questa gente non merita nulla! Siete una massa di avanzi di galera.

Fonte: gazzetta.it

ROMA – Cresce il numero di pubblico della Serie A PosteMobile di basket nel girone d´andata. Lo dicono i dati pubblicati dalla Lega, secondo cui il campionato ha fatto registrare un totale di 454.977 spettatori per una media di 3.791 a partita. Conferma in testa alle presenze per Milano con una media di quasi 8 mila spettatori (7.932), boom per Avellino che passa da una media di 2.014 a 3.049 con una crescita del 51.4%.

PESA L´ASSENZA DELLA VIRTUS BOLOGNA – Nel confronto con l´andata della scorsa stagione, considerando le 15 società che erano presenti e che anche quest´anno si contendono il massimo campionato di Serie A (senza dunque Brescia e Virtus Bologna), è da segnalare un ottimo incremento del 3.8% (429.977 contro i 414.145 del 2015/16). Considerando il dato complessivo di 16 squadre, si segnala una lieve flessione dello 0.44%, motivata dalla diversa capienza potenziale dovuta alla promozione di Brescia ed al contemporaneo passaggio in A2 di Virtus Bologna, club che aveva generato ben 42.846 spettatori totali nell´andata 2015-16 per una media a partita di 5.356 (secondo assoluto dietro la Olimpia Milano). La neopromossa lombarda ha totalizzato finora 25.102 spettatori, per una media a partita di 3.586: un dato di riempimento, quello del PalaGeorge di Montichiari dove la Germani ha dovuto temporaneamente trasferirsi in attesa del nuovo palasport in costruzione, di tutto rispetto: è infatti uno dei più alti della Serie A, sesto assoluto con un indice di riempimento dell´89.7% per un impianto che può ospitare un massimo di 3.996 spettatori.

AVELLINO SUPERA IL + 50% – Lo stesso conteggio può essere effettuato anche per quanto riguarda la media spettatori a partita: se teniamo in considerazione solo le 15 società che hanno partecipato anche nella stagione scorsa al campionato di Serie A abbiamo una media di 3.804 spettatori contro i 3.698 spettatori del 2015-16 con un aumento del 2.9%. Il dato complessivo con 16 squadre (l´anno scorso era di 3.808 a partita) conferma in percentuale la stessa tendenza del dato aggregato. Conferma in testa alle presenze per la EA7 Emporio Armani Milano con una media di quasi 8 mila spettatori (7.932) mentre 4 società hanno una media di oltre 4 mila spettatori: si tratta del Banco di Sardegna Sassari (4.665), della Consultinvest Pesaro (4.568), della Grissin Bon Reggio Emilia (4.147, grazie alle tre gare disputate al PalaDozza di Bologna) e della Red October Cantù (4.036 nell´impianto di Desio). Gli aumenti più consistenti, paragonando il dato della andata 2016-17 con quello della scorsa andata, sono quelli della Sidigas Avellino che passa da una media di 2.014 spettatori a 3.049 con una crescita del 51.4% mentre la Grissin Bon Reggio Emilia segnala un aumento del 22.5% salendo da 3.386 a 4.147 (grazie alle 3 gare disputate al PalaDozza che ha una capienza di 5.570 posti). Al terzo posto, con +9.3% di crescita, la Fiat Torino.

MILANO-PISTOIA IL MATCH´ PIU´ SEGUITO – Altre curiosità. La gara che ha fatto registrare più pubblico dell´andata è stata EA7 Emporio Armani Milano – The Flexx Pistoia del 27/11/2016 con 9.475 spettatori. Da segnalare che le prime 7 partite con più pubblico sono tutte gare casalinghe dell´Olimpia Milano. La partita con incasso maggiore del girone di andata è stata Grissin Bon Reggio Emilia – EA7 Emporio Armani Milano con 146.208 euro. Le prime 7 gare per incasso sono tutte gare giocate in casa da Reggio Emilia con le 3 gare del PalaDozza (con Sassari, Venezia e Milano) che superano i 100.000 euro di incasso (le uniche di tutto il campionato).

Fonte: repubblica.it/sport

Scalda i motori e soprattutto si prepara al vero decollo con il Toro. Sasa Lukic ha un´occasione d´oro per mettere in luce il suo talento: la squalifica di Valdifiori e la cessione di Vives, infatti, spalancano le porte granata a questo 20enne centrocampista serbo. Fortemente voluto da Sinisa Mihajlovic, che adesso sta studiando le giuste mosse per fargli giocare la prima partita da titolare in campionato.

Lukic finora ha collezionato 5 gettoni per 124 minuti totali, ma è pronto per sfidare il Pescara e da oggi alla Sisport inizieranno le grandi manovre. Anche perché il Torino deve reinventarsi il centrocampo: domenica mancherà anche Baselli, causa squalifica, mentre Valdifiori ha giocato un intero girone senza fermarsi. La sua ultima assenza era a Pescara, all´andata, quando il turnover della sfida infrasettimanale gli regalò l´unico momento di riposo.

Il Toro riparte dopo un giorno di riposo per scaricare i malumori accumulati a Empoli, ma questi giorni pre-Pescara saranno fondamentali per riportare serenità e unità in uno spogliatoio in fibrillazione per la crisi di risultati e le liti sui rigori. Tocca a Mihajlovic ricompattare i granata e non è escluso che la squadra possa ritrovarsi a cena con lo staff tecnico per sanare le ferite e ritrovare quello spirito perduto nel nuovo anno, insieme alla vittoria.

Fonte: lastampa.it

Ha parlato ai microfoni del magazine olandese ajaxlife.nl, Arkadiusz Milik, l´attaccante polacco arrivato proprio dalla squadra della capitale olandese, Amsterdam, a Napoli la scorsa estate. Dopo il brutto infortunio di ottobre, il polacco è rientrato stabilmente in gruppo e già scalpita per le prossime gare.

«Gioco in una squadra che ha tanta qualità, possiamo continuare a fare bene anche in Champions League contro il Real Madrid.
È questa la differenza che ho notato rispetto agli anni all´Ajax, lì eravamo tutti giovani e ci mancavano quei tre o quattro giocatori esperti per avere continuità di risultati. Seguo ancora la mia ex squadra, vedo una qualità incredibile dal centrocampo in su. C´è Dolberg, ad esempio, che ha grandi qualità e un gran destro: sono convinto che il club olandese potrà ricavare una bella somma dalla sua vendita, proprio come fatto con me».

Fonte: ilmattino.it

Beppe Marotta si è stufato. Delle polemiche e dell´atteggiamento tenuto dall´Inter dopo la sconfitta allo Stadium. E sfrutta il prepartita di Crotone per replicare con decisione. “Il nuovo filmato che fa infuriare l´Inter? Sono imbarazzato nel rispondere: non immaginavo che dopo una bella partita ci si potesse ancora dilungare andando ad analizzare episodi che non sono esistiti. Dico, da uomo di calcio, che in Italia dovremmo allenare giocatori, allenatori e dirigenti a una cultura della sconfitta che nel nostro paese non esiste. Il futuro di Allegri? C´è un contratto fino all´anno prossimo. Noi siamo contenti di lui, lui è contento di noi e quindi penso ci siano i presupposti per andare avanti e per vincere ancora tanto assieme”.

Fonte: gazzetta.it

(ANSA) – CROTONE, 8 FEB – La Juventus vince a Crotone 2-0 nel primo recupero della 18/a giornata di serie A e si porta in classifica a 57 punti, +7 sulla Roma. Primo tempo equilibrato con la Juventus che fa gioco ma non riesce a sfondare il muro dei calabresi. Al 34′ i bianconeri reclamano un rigore per un presunto atterramento in area di Dybala da parte di Mesbah.
L’occasione più ghiotta per gli ospiti arriva al 45′ quando il portiere Cordaz respinge un colpo di testa di Pjaca e Ferrari ribatte sulla linea una conclusione di Dybala. Al 60′ la Juventus riesce a sbloccare il risultato con Mandzukic che mette dentro da due passi una conclusione acrobatica di Asamoah non trattenuta da Cordaz. Al 62′ si fa vedere il Crotone con Falcinelli che impegna di testa Buffon ma al 74′ arriva la zampata di Higuain che fa 2-0.

 

 

(ANSA) – ROMA, 8 FEB – “In queste partite non c’è nulla di semplice, abbiamo fatto fatica a trovare gli spazi per giocare in verticale, ma abbiamo avuto pazienza e siamo riusciti a portare a casa tre punti fondamentali”: così ai microfoni di Premium Sport il difensore della Juventus Leonardo Bonucci. “Il nuovo modulo? Quando c’è, da parte di tutti, voglia di mettersi a disposizione, diventa tutto più facile – aggiunge – Fuga? Abbiamo ristabilito le distanze: il compito nostro è di mantenerle, anzi di aumentarle”.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.