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Soccer: serie A, Empoli-Sampdoria“Se qualcosa può andare male, lo farà”, recita la legge di Murphy, dalla quale sembrava ricopiata la trama di Bologna-Milan. “Non se c´è Deulofeu in campo”, potrebbe riscrivere Vincenzo Montella dopo l´1-0 folle con cui il suo Milan, in 9 contro 11, si prende i tre punti al Dall´Ara con un gol di Pasalic (servito dallo spagnolo) a un passo dal recupero e torna a vincere dopo 4 k.o. di fila tra campionato e coppa. Il bicchiere che sembrava mezzo vuoto all´89´ diventa strapieno, certo, perché il Milan si riscopre unito, cinico e affamato come un girone fa nella notte più dura della stagione. Ma è anche colmo di tante altre cose: cartellini rossi (uno per tempo, prima Paletta poi Kucka) e una bella dose di iella (Romagnoli si fa male dopo mezz´ora e Poli va k.o. nel finale, zoppicando per il campo nel finale di partita).

L´UOMO DEL MATCH — Tra espulsioni e infortuni, la banda Montella chiude con Deulofeu terminale d´attacco e un solo schema: tutti compatti e palla a Geri. E lo schema paga, perché è proprio lo spagnolo ex Everton a infilarsi dalla destra all´89´, a bucare l´opposizione di Krafth (disastroso per tutti i 90´) con un tunnel e servire a Pasalic il pallone che il croato appoggia per lo 0-1. Deulofeu è il migliore dei suoi, anche sullo 0-0: a inizio gara sfiora il colpaccio, fra un´espulsione e un infortunio è l´unico a crederci sempre e a caricarsi i suoi sulle spalle cercando l´uno contro uno e i passaggi vincenti (al 69´ ne offre uno fantastico a Pasalic che l´ex Monaco spara addosso a Da Costa), ed è sempre lui a sfiorare il colpaccio direttamente da calcio d´angolo scheggiando la traversa.

TESTA — La concentrazione del 7 rossonero, mai fuori dal match dal primo all´ultimo minuto, è un modello che qualche compagno dovrebbe seguire, vedi Paletta e Kucka. Perché ok, il Milan ha vinto, ma tra i rossoneri c´è un problema di testa e di nervi. Quattro espulsi nelle ultime 5 partite di A (5 su 6 se contiamo anche il rosso a Locatelli contro Juve in Coppa) sono numeri da brivido, e il primato di Paletta (tre espulsioni in stagione, più di ogni altro giocatore dei principali 5 campionati europei) è la spia di qualcosa che non funziona. Dopo aver regalato il rigore da 3 punti alla Samp, Paletta lascia i suoi in 10 dopo 37 minuti (doppio giallo, evitabilissimo il primo dopo una rissa con Mbaye); Kucka lo imita prendendosi la seconda ammonizione a inizio ripresa. Non ne ha saputo approfittare il Bologna, che dopo l´1-7 subito dal Napoli, sempre al Dall´Ara, avrebbe dovuto approcciare la gara e sfruttare i momenti chiave a proprio favore con più cattiveria: la serata da fantasma di Destro, molle e impreciso nei pressi della porta avversaria, è l´immagine dei grandi rimpianti rossoblù.

GIOCO — L´avvio del Milan era stato positivo, anche se l´unica vera (doppia) palla gol era arrivata da un errore di Krafth, che ha innescato Deulofeu: lo spagnolo, però, conferma di non avere un gran feeling con il gol e centra Da Costa, poi Pasalic manda alle stelle sugli sviluppi dell´azione. Al di là della pressione rossonera (nella prima parte della gara Suso e compagni collezionano 7 corner a zero), però, il gioco della banda Montella non si era visto un granché: niente verticalizzazioni o imbucate centrali, dagli esterni non arrivavano palloni in mezzo e Bacca pareva sempre più un corpo estraneo (un appoggio all´indietro del colombiano, intercettato ma non sfruttato dal Bologna, fa tremare i tifosi). Fino alla legge di Deulofeu, che ha ribaltato tutto.

Fonte: gazzetta.it

SASSARI. Una grande Dinamo si aggiudica il match di andata dei preliminari di Champions League con i cechi del Cez Nymburk al PalaSerradimigni: 94-72 il risultato finale di una gara che ha visto l´immediata riscossa dei sassaresi di Pasquini dopo la sconfitta di Brescia che aveva interrotto una serie positiva di cinque gare di fila in campionato e lasciato parecchie perplessità soprattutto sull´attacco. Contro i cechi invece i padroni di casa hanno faticato solo nel primo quarto e nella prima parte del secondo, poi ritrovati gli equilibri e la giusta carica agonistica in difesa hanno di fatto comandato a piacimento, superando i 20 punti nella terza frazione e gestendo al meglio il vantaggio acquisito in vista del match di ritorno.

DINAMO-CEZ NYMBURK FINALE 94-72 La Dinamo sa che è importante presentarsi alla gara di ritorno con un vantaggio cospicuo e cerca di non mollare la presa (+23, 85-62 al 36´) con ottimi giri palla e una difesa che costringe all´errore i cechi, anche se Sant-Ross colpisce due volte in contropiede. Ma gli ospiti ormai sembrano annichiliti dalla grande voglia di un Banco di Sardegna che non è intenzionato a concedere nulla e continua a macinare gioco di qualità. La squadra bianco verde gestisce alla grande il finale chiudendo la gara sul 94-72 e il 21 si presenterà in Repubblica Ceca forte di un +22 che rappresenta un´ipoteca.

DINAMO-CEZ NYMBURK 3° QUARTO 71-54 Parte forte la squadra di Pasquini nel secondo tempo (50-41, due triple di Bell) portando a 14-0 il break cominciato a fine secondo quarto (56-43 al 24´, addirittura 69-48 al 29´). L´atteggiamento più aggressivo in difesa fa la differenza, insieme a una ritrovata lucidità nelle scelte offensive, con Stipcevic nelle vesti di trascinatore e Lydeka finalmente dominatore del pitturato. Ma qualche distrazione consente agli ospiti di recuperare qualcosa (71-54).

DINAMO-CEZ NYMBURK 2° QUARTO 42-41. In apertura di secondo quarto i cechi vanno sul +6 (28-34), con Lydeka che sbaglia tre ganci consecutivi; gli ospiti non sembrano certo imbattibili ma Sassari ancora non ha trovato gli equilibri difensivi per far girare il match dalla propria parte e riuscire così a sviluppare una manovra offensiva efficace. Con tre canestri di prepotenza Lawal suona la carica sotto canestro dove il Cez non ha centri veri (36-36 al 19´), ma Lawrence continua a far male e i cechi si riportano sul +5 (36-41 a 50″ dal riposo). Due triple (Bell e Stipcevic) premiano però Sassari sul filo della sirena (42-41).

DINAMO-CEZ NYMBURK 1° QUARTO – La Dinamo chiude in svantaggio per 20-23 il primo quarto del match di andata dei preliminari di Champions League con i cechi del Cez Nymburk al PalaSerradimigni. Avvio difficoltoso per Sassari (3-6), Lacey la sveglia
e firma il primo sorpasso con 5 punti di fila (8-6) ; da quel momento e le squadre fanno a gara a superarsi in un match divertente. D´Ercole firma la tripla del +3 (20-17), Stipcevic fallisce il +5 e nei secondi finali gli ospiti trovano i punti per il vantaggio.

Fonte: lanuovasardegna.gelocal.it

E alla fine Walter Veltroni ha detto no: non sarà lui a presiedere la Lega Calcio. le voci circolavano da giorni, con dibattito di contorno tra i pro e i contro. Ci ha pensato lo stesso ex sindaco di Roma, a fare un passo indietro.

“In questo momento non esistono le condizioni oggettive e personali per le quali io possa aderire all´ipotesi, allo stato solo tale, della presidenza della Lega Calcio – dichiara in una nota Walter Veltroni – Ringrazio chi ha voluto parlarmene e auguro al calcio italiano, motivo di passione e di impegno per milioni di cittadini, di trovare la necessaria unità e lo scatto di innovazione, di indirizzi e organizzativi, indispensabili per far crescere ancora e rendere più moderno, popolare e internazionale il nostro sport più seguito”.

CAIRO – Poco prima della nota dell´ex segretario Pd aveva parlato il presidente del Torino, Urbano Cairo: “Veltroni è una persona perbene – ha detto a Radio 24 – però, ecco, non so se abbia… come dire… secondo me nella Lega si continua a parlare di nomi, però il vero tema della Lega di oggi è di darsi e dotarsi di una struttura manageriale forte dove ci siano più persone capaci di sviluppare i ricavi della Lega”. Più che fare un nome, per Cairo “dobbiamo pensare ad avere dei manager bravi che sappiano sviluppare l´attività: diritti esteri, diritti italiani” e conclude “non mi fermerei al nome. Veltroni non so se abbia questa capacità di sviluppare la Lega e di farla diventare una Lega modernissima sul tipo della Premier degli inglesi”.

Fonte: quotidiano.net

Presente in conferenza stampa al termine della vittoria sul campo del Crotone, il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri ha avuto modo di analizzare anche la prova di Marko Pjaca, schierato titolare questa sera: “Ha fatto quello che gli ho chiesto, sia a destra che a sinistra. È un ragazzo che stasera ha giocato la prima da titolare dopo sei mesi di Juventus. Sono contento di quello che ha fatto, sia dal punto di vista difensivo che offensivo”.

Fonte: tuttomercatoweb.com

ROMA – Clima sempre più teso tra la Lazio e Keita Balde: i recenti comportamenti dell´attaccante senegalese, oltre alle difficoltà legate al rinnovo, sembrano aver spinto il rapporto con la tifoseria ai minimi termini. Nella notte è infatti stato appeso a Formello un duro striscione nei suoi confronti: “Keita-Tounkara, abbassate la cresta o ve la tagliamo noi!”.

Il messaggio, firmato dalla Curva Nord, riguarda infatti anche l´ex Primavera laziale, balzato agli onori della cronaca nelle scorse settimane per la rissa col tifoso che aveva insultato e sputato a Biglia all´uscita dal campo dopo la sconfitta col Chievo. Per quanto riguarda Keita invece, il litigio col capitano laziale in occasione della sostituzione contro il Pescara è solo l´ultimo dei “casi” comportamentali che lo hanno riguardato, passando dalla mancata risposta alla convocazione per la Coppa Italia contro l´Inter fino alla decisione di non prendere parte al ritiro estivo ad Auronzo.

Fonte: corrieredellosport.it

“Tra 20 anni mi vedo in un ruolo importante, nella Roma o altrove, ma farò qualcosa che mi piace”. Parola di Francesco Totti, tornato a Sanremo dopo undici anni con tutto il suo repertorio di umorismo e simpatia. Entra in scena tre volte. Saluta il maestro Campagnoli, l´autore Chope, presenta le canzoni alla sua maniera, dice che la sua preferita è quella “del piccione di Povia” e racconta ancora una volta l´amore per la Roma.

“Sono riuscito a realizzare il mio sogno”, dice orgoglioso a Maria De Filippi. Poi le sue considerazioni sulle domande di Conti: “Non accetterei nessuna proposta economica per mia moglie, anche se fossi in grandissima difficoltà economica, perché sono troppo geloso dei miei valori”. Tra questi, il tifo per la Roma: “Se mio figlio Cristian avesse una maglia della Lazio nel cassetto lo rispetterei, ma tanto è impossibile che succeda”. Per vincere lo scudetto promette: “Canterei gli inni di tutte le squadre, basta che mi garantiscono che poi lo vinco”. E ancora. “L´ultimo scherzo che ho fatto? Ad Empoli ho messo l´acqua sul seggiolino del nostro team manager e aveva una chiazza enorme sui pantaloni…”. Saluti finali con il lancio dei palloni autografati in galleria. E bagarre tra gli ospiti.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Come mettere in cartellone due attori famosi: file ai botteghini, famiglie con bambini festanti e cellulari alzati per scattare foto in continuazione. Certe notti e e certe emozioni continuano a richiamare pubblico a distanza di oltre un decennio, soprattutto se a stimolarle sono due personaggi del calibro di Rino Gattuso e Fabio Cannavaro. Di nuovo insieme per la loro prima volta contro da allenatori, 11 anni dopo aver vinto il Mondiale del 2006 in Germania. All´Arena Garibaldi si sono presentati in 3mila per l´amichevole infrasettimanale tra il Pisa e i cinesi del Tianjin, giocata a metà di un pomeriggio senza sole. Frantumato il record per partite non ufficiali disputate a Pisa in mezzo alla settimana e buon incasso, che andrà in beneficenza alle popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto. D´altronde dopo la Coppa del Mondo erano le camere dove avevano dormito Cannavaro e Gattuso le più richieste dai tifosi italiani che si presentavano in pellegrinaggio all´hotel Landahaus Milser, dove l´Italia di Lippi aveva il suo quartier generale.

INCORAGGIAMENTO — Ringhio e Fabio invece hanno scelto di non dormire sugli allori della loro fama. Hanno parlato fitto fitto per una decina di minuti a centrocampo mentre le squadre svolgevano il riscaldamento. Incoraggiandosi a vicenda, a partire da Cannavaro: “Ho fatto i complimenti a Rino perché con la sua personalità e i suoi valori era l´unico che poteva gestire l´incredibile situazione societaria dei mesi scorsi, tenendo il gruppo unito. E gli ho detto che ne vedrà i frutti nella corsa salvezza”. Gattuso più che altro gli ha fatto l´in bocca al lupo per la prima stagione in Super Lega cinese dopo che i complimenti per la promozione in B erano già arrivati via smartphone: “Ci sentiamo spesso, noi di quella Nazionale abbiamo un gruppo whatsapp, di cui ovviamente tiene le fila Fabio. Per me è stato sempre un esempio, sa il rispetto che ho per lui”. Una stima e un´amicizia tali che Ringhio ha fatto un´eccezione al suo consueto programma settimanale, dove è bandita qualsiasi amichevole. Quando lo ha chiamato Fabio, non ci ha pensato due volte a dire sì: “Volevo ringraziare Rino e il Pisa – dice Cannavaro – per la disponibilità e la grande ospitalità”.

DIVERTIMENTO — Gattuso molto più tranquillo del solito a bordo campo, Cannavaro impassibile con l´interprete per dare indicazioni ai suoi, a testimoniare il clima della partita, che è passata in secondo piano non solo perché è stata denominata “allenamento congiunto”. Della Cina non sono arrivati in tempo i documenti necessari per avere il nullaosta della Figc, tanto che ha diretto la partita l´ arbitro di un ente sportivo e non sono state distribuite le note ufficiali. Al pubblico poco importava, i bambini dietro le panchine si sono divertiti a intonare cori per Gattuso, a un secondo brutto fallo di un giocatore cinese alla tribuna è partito un “Fabio, toglilo”, e Cannavaro si è girato sorridente. Il Tianjin è passato in vantaggio dopo 50 secondi e ha raddoppiato prima della mezz´ora con Pato, la star della squadra insieme a Wistel, entrambi in campo per 90´. Il Pisa ha sbagliato un rigore con Cani, dopo l´intervallo Gattuso ha inserito molti titolari e nel finale c´è stato il ribaltone con Masucci e due punizioni di Mannini e Peralta. E´ finita 3-2 per i nerazzurri, mai così prolifici in questa stagione. Cannavaro invece, oltre a inseguire le star in attacco (“Kalinic resta la prima scelta”) deve registrare la difesa.

Fonte: gazzetta.it

GENOVA – “Il Napoli ha talenti favolosi, giocano davvero un bel calcio. E´ una squadra difficile da affrontare: o li aspetti e preghi che sbaglino sotto porta come ha fatto il Palermo, oppure li attacchi alti con il rischio di prendere sette gol come è avvenuto con il Bologna”. L´ha detto Juric, tecnico del Genoa, alla vigilia della sfida del San Paolo. L´allenatore ritrova Pavoletti da avversario: “E´ un grande giocatore e in area di rigore è strepitoso. Vediamo cosa deciderà Sarri…”.

MOMENTO NO – I risultati non stanno arrivando nell´ultimo periodo .”Abbiamo perso tanti punti per i calci piazzati – continua l´allenatore dei rossoblù – Dobbiamo guardare avanti e continuare a lavorare tanto. Bisogna trovare l´equilibrio giusto in campo e giocare senza essere prevenuti. Questa è la strada da percorrere. on mi piace quando prendiamo gol subito, nei primi minuti. Esigo concentrazione, senza troppi pensieri. Sto lavorando bene, soprattutto negli ultimi dieci giorni. Ho una buona squadra. Tutti cresceranno”.

A CENTROCAMPO – Juric può contare di nuovo su Veloso: “Ha lavorato tutta la settimana. Sto pensando se inserirlo da inizio partita o in corso. Laxalt? sta continuando a fare bene. Si allena con determinazione e lo vedo forte come sempre. Sono soddisfatto di Cataldi e Hiljemark. Hanno talento e se fanno qualche errore è normale in questa fase”.

Fonte: corrieredellosport.it

Mentre Aurelio De Laurentiis parla di Real Madrid, di scudetto e del futuro di Maurizio Sarri, quest´ultimo è concentrato solo sul Genoa. “Io credo sempre nel primo posto anche se la Juve però ha più cattiveria di noi – ha detto il presidente -. Sarri ha impostato un gioco che è unico in Europa. Se saremo coscienti di avere questa qualità, possiamo giocarcela alla pari col Real Madrid. Il futuro dell´allenatore? Sono monogamo, sul rinnovo deve dire la sua anche il tecnico”.

CONTRATTO — Sarri in tal senso è chiaro: “Io non ho tempo di pensare al contratto, posso dirvi che ho chiamato l´avvocato per valutare se querelare chi ha scritto che mi sono incontrato con la Juve. È una notizia totalmente falsa”. Il contratto fino al 2020 lega Sarri al progetto del Napoli: “Io sento l´obbligo di cercare di far crescere i miei giovani, è chiaro che a tutti noi farebbe piacere vincere qualcosa ma il mercato del Napoli è stato orientato su giovani di talento che debbono costruirsi una mentalità da grandi giocatori. Speriamo che crescano nel periodo di tempo più veloce possibile anche se i giocatori di talento fanno gola a tutti ed il calcio italiano fa fatica a trattenerli perché è ridotto male, è il terzo mondo del calcio europeo. Di sicuro, non voglio la garanzia di far rimanere calciatori scontenti”.

OBIETTIVO GENOA — Solo la sfida di domani fa sciogliere la lingua a Sarri: “I calciatori debbono estraniarsi dall´ambiente circostante e pensare a questa gara. L´approccio sarà fondamentale. La classifica? Il calcio non è il pugilato. Noi possiamo essere esteticamente più godibili ma evidentemente le squadre più forti sono quelle davanti a noi. Ci servono concretezza, mentalità e determinazione per trasformare in vittorie la supremazia che spesso esprimiamo. Per adesso non siamo maturi per certi traguardi, ma ripeto che la crescita è possibile perché la squadra è molto giovane”. Giaccherini e Pavoletti sono in ballottaggio per sostituire Callejon, Sarri non si sbilancia: “Josè per noi è un giocatore importantissimo cui rinuncio malvolentieri anche se per lui un minimo di riposo può essere salutare. Possiamo cambiare ruolo a tutti i giocatori davanti o optare per una sola sostituzione. Pavoletti sta crescendo, chiaramente ha bisogno di un po´ di tempo e di minuti in campo che però in questo momento non è facile concedergli. Il Genoa vive di duelli individuali, può servire presenza in area ma anche la capacità di saltare gli uomini uno contro uno. Simeone? È forte in area e nell´attacco della profondità, è un attaccante giovane che ha qualità importanti”.

Fonte: gazzetta.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.