NEWS SPORT

insigne_1063284sportal_newsMADRID – L´intuizione del genio che ha vita nel breve e che poi deve fare i conti con la realtà. Il Real assiste al lampo improvviso di Insigne dai 35 metri (8´) e dimostra di essere più forte pareggiando prima con Benzema e dilagando nella ripresa con Kroos e la bomba di Casemiro. Callejon si vede giustamente annullare un gol nel finale per chiara posizione di fuorigioco e Milik all´84´ riassapora finalmente il campo dopo il terribile infortunio. Il Napoli lascia il Bernabeu con una sconfitta (3-1), ma non è ancora tutto perduto. Al San Paolo bisognerà fare il miracolo e ci si proverà il prossimo 7 marzo. Con o senza Maradona.

CAPOLAVORO INSIGNE – «Non voglio una prestazione timorosa» diceva Sarri giusto alla vigilia. A giudicare dalla partenza del Real, però, il copione sembra prendere la piega opposta. Passano 22 secondi e Benzema per poco non porta in vantaggio la sua squadra scaricando su Reina l´assist di Ronaldo dopo una folle corsa sulla sinistra. Il Napoli viene fuori con il traversone di Mertens (Callejon non ci arriva) ed esplode di gioia con il capolavoro di Insigne all´8´, che sorprende un disattento Navas (fuori dai pali) con il destro a giro dai 35 metri. La reazione di gioia dell´italiano è incontenibile, ma bisogna subito fare i conti con colui che appare già in serata di grazia: Karim Benzema. Il suo avvitamento attraversa l´intera area (12´), poi al 18´ il Bernabeu spalanca le porte all´omaggio di Carvajal a Quaresma perché il suggerimento dell´esterno spagnolo per il colpo di testa vincente dell´attaccante francese arriva con una trivela straordinaria. Pari e non ancora patta, si va avanti con CR7 che manda alle stelle da ottima posizione e Hamsik che spara fuori misura. L´occasione più clamorosa è nel finale di primo tempo: altra palla sublime di Ronaldo per Benzema, ma stavolta la potenziale doppietta si ferma sul palo.

CASEMIRO, IL TRIS È UN MISSILE – Le convinzioni del Napoli cominciano a sgretolarsi perché nel giro di cinque minuti Zidane è già sul 3-1. Cristiano ubriaca Kouliblay con una serie di finte e apparecchia in mezzo per Kroos: battere Reina, per il tedesco, è quasi un gioco di precisione (49´). Il tris è di Casemiro, il più lesto a trovare una palla vagante persa nei meandri della confusione avversaria e a scaricare al volo un missile che strappa gli applausi dei madrileni. E pensare che Mertens, poco più tardi, ha ben due opportunità per rinvigorire le speranze di Sarri. La prima, notevole, accade quando il belga alza troppo quello che è un rigore in movimento mentre la seconda è stoppata dall´uscita di Navas. Un problema fisico di Ramos costringe Zizou al primo cambio, entra Pepe. Dall´altra parte continua il riscaldamento di Milik, ma il momento dell´ingresso tarda ad arrivare. Si assiste all´eroico salvataggio di Reina su James (74´) e finalmente alla prima carta dell´allenatore azzurro che non è Milik, ma Allan per Zielinski. Callejon si vede giustamente annullare il gol del 3-2 per chiara posizione di fuorigioco (81´), poi entrano Morata e il polacco che torna così dopo il lungo stop. Marcelo va a un passo dal poker, ma se il primo round è del Real il merito è anche suo. Ci si rivede il 7 marzo.

Fonte: tuttosport.com

Aurelio De Laurentiis sorprende tutti. Dopo la sconfitta di Madrid (un 3-1 che tiene ancora in corsa il Napoli in vista del ritorno) si presenta nel dopo partita di Premium Sport e attacca praticamente tutti. Parte dalla squadra “senza cazzima, praticamente tutti nulli tranne Insigne” e finisce con delle bordate pesantissime e apparse assolutamente fuori posto contro il proprio tecnico, Maurizio Sarri: “Non capisco certe scelte – ci va giù pesante De Laurentiis -, ma non le contesto e non le dirò mai a nessuno. Dico solo che ogni anno spendo e mi troverò a fine stagione con molti giocatori che non avranno mai giocato”. De Laurentiis parte dal “non le dirò mai a nessuno”, passa per il mercato e finisce addirittura sul modulo di Sarri: “Non si può sempre giocare con la linea alta, anche la tattica può cambiare ogni tanto”.

LA CAZZIMA — Il primo processo De Laurentiis lo fa ai giocatori: “Credo che questa sera ai ragazzi sia mancato la cazzimma napoletana, l´unico che ha dimostrato di averla è stato il napoletano Insigne. Gli altri erano come bloccati di fronte a questo mostro sacro che è il Real Madrid, che non ha giocato in maniera straordinaria, anche se la nostra inadeguatezza serale poteva portare a un 5-0. Ci è andata di lusso, nella bolgia del San Paolo segnando il primo gol potrebbero andare in confusione. Nulla è perso”.

ATTACCO FRONTALE A SARRI — A questo punto, De Laurentiis comincia a parlare dell´allenatore. “Poi si possono fare discorsi su chi poteva giocare – inizia De Laurentiis -, ma sono decisioni dell´allenatore, altrimenti potrebbe andare anche lui in confusione. A Napoli sarà tutta un´altra storia”. Un po´ alla volta, il presidente del Napoli inizia a lanciare bordate senza mai nominare Sarri ma è chiaro che è lui ad essere finito nel mirino: “Non entro nel merito delle scelte, che spettano a una persona sola, e non mi permetto di dare consigli, posso avere le mie idee ma le tengo per me. Nessuno dice che Milik doveva giocare per Mertens, ma si devono cercare delle alternative, non alla vigilia della Champions ma prima”.

LA GESTIONE DEL GRUPPO — Il discorso scivola sulle logiche di gestione del gruppo. “Qui si vuole evitare troppo la sperimentazione che è utile per capire le forze che si hanno a disposizione – continua De Laurentiis -. C´è una compagine di 26 giocatori e non la linea corta che avevamo con Mazzarri. A me non interessa vincere sempre in campionato, le sconfitte sono a volte salutisticamente foriere e ho la possibilità di riprendermi nelle partite successive. Mi permettono di capire gli acquisti che ho fatto, invece arriveremo a fine campionato senza capire perché alcuni non giocano mai”.

ANCHE LA TATTICA — De Laurentiis non si ferma mai. “Si cerca disperatamente di difendere le proprie posizioni, invece si devono difendere le posizioni della società e dei tifosi. Che non sono stupidi. Devono capire se possono contare o meno su certi giocatori. Non so per quale motivo ho investito quelle cifre su certi giocatori che avrei potuto investire su altri”. E ancora: “In certe partite occorrerebbe una tattica di gioco diversa, non sempre bisogna mettere la linea alta di difesa. Queste sconfitte sono salutari perché ci fanno crescere. Non c´è solo la differente qualità di giocatori, ne abbiamo molti giocatori che ci invidiano tutti quanti e che ci stanno sollecitando con offerte”.

UMILTÀ E PRESUNZIONE — “Se è un passo indietro? Quando si è giovani bisogna mettere da parte la presunzione e avere più umiltà, ma stasera vedevo proprio che non c´erano. Non mi fate giudicare uno per uno i calciatori, giudico la squadra, la cazzimma d´oro va a Insigne, il napoletano premiato con la sua napoletanità”. E poi De Laurentiis se ne va.

Fonte: gazzetta.it

ROMA – Serata di Champions league con qualche sorpresa per le italiane di volley. La Lube vince in casa del Dukla Liberec 1-3 (25-22, 28-30, 23-25, 14-25) e aspetta il confronto diretto contro Berlino per decidere chi chiuderà in testa al girone. Perugia, priva di alcuni big e con una formazione rivoluzionata conosce il primo, indolore, dispiacere europeo perdendo al tie break in casa dei belgi del Knack Roeselare 3-2 (25-18, 20-25, 20-25, 25-22, 15-13). Comunque per gli umbri, già alla final four della competizione come società organizzatrice, cambia poco nel destino della manifestazione.

In Italia e anche in Europa la Lube conosce una sola parola: vincere. I biancorossi espugnano in quattro set la Home credit arena di Liberec soffrendo per lunghi tratti del match contro un caparbio Dukla ma conquistando alla fine una vittoria fondamentale per la caccia al primo posto nel girone. Infatti tra quindici giorni è in programma la decisiva sfida contro Berlino. Con questa vittoria la Lube aggancia proprio Berlino in testa alla classifica e per il primo posto nel girone si giocherà tutto all´Eurosuole Forum di Civitanova il primo marzo nello scontro diretto. I tedeschi allenati dalla vecchia conoscenza di Trento Roberto Serniotti sono l´unica squadra ad aver dato un dispiacere alla truppa guidata in panchina da Blengini. In Repubblica Ceca è stata una partita da montagne russe per Stankovic e compagni, con il tecnico torinese bravo a chiamare in causa tutta la rosa a sua disposizione nei diversi momenti di difficoltà incontrati durante il match. I cucinieri, infatti, vengono rimontati nel primo set dopo essere stati in vantaggio di sei punti, ma a loro volta colmano lo svantaggio accusato sia nel secondo che nel terzo set. Nel quarto set si rivede la Lube schiacciasassi capace di strappare applausi e portare a casa senza problemi il parziale e la gara. Decisivi gli ingressi in campo del secondo palleggiatore Corvetta e di Osmany Juantorena (16 punti), sugli scudi anche il muro targato Lube con 15 block vincenti messi a segno.

Alla fine Blengini ammette: “Soffrire così è la dimostrazione che se non giochi al massimo la differenza tecnica tra le squadre non si vede. Bastano un paio di situazioni in cui le cose non girano e si va in difficoltà, loro prendono coraggio ed ecco i problemi. Bravi a chiudere a nostro favore il secondo set e a rimontare il terzo. Abbiamo portato a casa questa vittoria per giocarci il primo posto contro Berlino il primo marzo. La squadra tedesca sarà un osso duro, ma chiudere in vetta il girone sarà fondamentale. Stasera chi è entrato in campo ha dimostrato che questa è una squadra fatta da tutti titolari, vedi Corvetta, un giocatore prezioso e di qualità”. Perugia lascia a riposo parecchi big (De Cecco, Atanasjievic e Zaytsev su tutti) e in Belgio si affida agli uomini della panchina, qualcuno meno utilizzato e con il bisogno di misurarsi con il campo da gioco. Inevitabili assistere a una partita discontinua e ricca di capovolgimenti di fronte. Anzi in avvio la squadra allenata da Lorenzo Bernardi soffre e non trova le giuste soluzioni. Poi nei due set successivi si scioglie prende un ritmo gara adeguato e porta a casa i parziali passando in vantaggio. Quando sembrava che la gara volgesse al termine, ecco la rimonta dei padroni di casa che hanno portato il confronto al tie break. Quinto set vinto con tanta grinta dai padroni di casa, nonostante un tentativo di fuga della formazione italiana. Intanto Modena, nonostante il momento difficile, chiude in testa il girone con un turno di anticipo. La squadra ora nelle mani di Tubertini deve fare però i conti anche con la sfortuna. All´indomani della bella vittoria sui polacchi dello Skra Belchatow si ferma il centrale Maxwell Holt. Lo staff medico di Modena comunica che “in seguito agli esami strumentali eseguiti nella giornata odierna sulla caviglia sinistra del giocatore Maxwell Holt – si legge nella nota – si è riscontrata distorsione di primo grado senza interessamento ai legamenti. Il giocatore svolgerà lavoro differenziato in palestra e i tempi di recupero potranno essere valutati solo nei prossimi giorni”. Nemmeno il tempo per un sorriso che la preparazione alla decisiva sfida per il secondo posto in casa della Diatec Trentino è resa cupa dalle notizie provenienti dall´infermeria. Intanto ai piedi delle Dolomiti sono finiti gli oltre quattromila biglietti messi a disposizione per il match. Un altro pienone per un confronto fra giganti della SuperLega.

A proposito di Trento, Lanza e compagni battono in casa (e anche nella gara di andata) i finlandesi del VaLePa Sastamala. Quindi in Cev cup la squadra allenata da Angelo Lorenzetti si qualifica ai quarti e si prepara al derby tutto italiano con la Lpr Piacenza. Il quarto atto del tabellone (che propone sino alla finale solo doppie sfide di andata e ritorno ad eliminazione diretta) sarà quindi caratterizzato dalla sfida nostrana nella parte bassa del tabellone, che permetterà al nostro campionato di avere comunque una rappresentante fra le prime quattro classificate della competizione. Il match d´andata andrà in scena in Emilia fra lunedì 28 e il 2 marzo, quello di ritorno due settimane dopo al PalaTrento fra 14 e 16 marzo. Per Trento quello con Piacenza sarà il quarto derby italiano di sempre nelle coppe europee, i precedenti sono stati giocati (e vinti) tutti contro la Lube, esclusivamente in Champions league. Negli ottavi La Lpr Piacenza sbriga la pratica Novi Sad in poco più di un´ora. La gara di ritorno finisce con lo stesso risultato dell´andata, ma con qualche difficoltà in più: se lo scorso primo febbraio i parziali erano terminati con distacchi maggiori, Novi Sad questa volta mette alle strette una Piacenza che, spesso, si complica la vita. I padroni di casa tentano il tutto per tutto per allungare il confronto e portare gli emiliani al golden set, ma gli uomini guidati da Giuliani nei momenti più delicati hanno la giusta lucidità per spingere forte al servizio (otto ace) e in attacco, grazie ad una buona prova di Hernandez (in campo per i primi due parziali segna 10 punti di cui 1 ace) e Parodi (13 punti, un ace, un muro e il 56 per cento in attacco e ricezione).

Fonte: repubblica.it/sport

Chi fermerà Milano? La risposta è attesa dalla Fiera di Rimini, dove da oggi a domenica il basket italiano assegna il primo trofeo del 2017, la Coppa Italia. Dopo il tris del 2016, con Coppa, scudetto e Supercoppa, l´EA7 è ancora la grande favorita: merito dello stato di forma, con la risalita partita dall´Eurolega, e dell´organico così lungo da poter digerire il probabile turno di riposo di Kruno Simon, nell´odierno quarto di finale contro Brindisi.

Milano e il Sogno
Alla caccia della sesta Coppa Italia, Milano è l´unica big che, per regola, mette in atto il turnover tra gli stranieri, con Ricky Hickman teorico ottavo e pronto a coprire gli acciacchi di Simon. L´ago della bilancia può essere ancora una volta Rakim Sanders, che a Rimini difende l´imbattibilità in Italia. Dove la 27enne ala del Rhode Island ha vinto sei trofei su sei, prima con il Triplete di Sassari e poi con gli ultimi tre trionfi dell´EA7, con Coppa Italia e scudetto vinti da miglior giocatore. Una media degna del soprannome che accompagna l´ex Bamberg, cioè “The Dream”, il Sogno.

Le antagoniste
Sulla carta, le antagoniste dell´EA7 sono quattro. Più di Brindisi, può preoccupare Reggio Emilia, possibile incrocio in semifinale: con il ritorno di Aradori e gli innesti del cavallo di ritorno Kaukenas, Reynolds e del debuttante Jawad Williams, gli emiliani – che oggi sfidano Capo d´Orlando – hanno talento e profondità d´organico adeguati. Nell´altra metà del tabellone, il quarto tra Avellino e Sassari è il più avvincente: i campani, che stanno per ingaggiare la guardia ex Sassari David Logan e non hanno l´azzurro Cusin, hanno vinto sei delle ultime nove sfide battendo anche Milano. I sardi vengono da sei successi in otto match di campionato. Venezia è l´antagonista più in difficoltà: le ultime tre sconfitte in A sono figlie dei problemi fisici di Tonut (assente), McGee e Peric e per questo arriverà il centro ex Milano Esteban Batista. Domani la Reyer sfiderà l´insidiosa Brescia.

Final Eight su RaiSport
Quarti di finale, oggi ore 18 Reggio Emilia-Capo d´Orlando, ore 20.45 Milano-Brindisi, domani Avellino-Sassari (18) e Venezia-Brescia (20.45). Sabato le semifinali (ore 17.30 e 20.45), domenica la finale (ore 18). Tutti i match su RaiSport. Oggi la Federazione premia Gianluca Basile, campione d´Europa 1999 e argento ad Atene 2004, che ha ufficializzato il ritiro.

Fonte: lastampa.it

Il Bayern Monaco soffre un tempo, poi dilaga nella ripresa rifilando un pesantissimo 5-1 all´Arsenal e ipotecando il passaggio ai quarti di finale. In vantaggio all´11´ grazie a una prodezza di Robben, la squadra di Ancelotti si fa raggiungere alla mezz´ora da Sanchez ma si scatena nella ripresa: Lewandowski firma il 2-1, poi è Thiago Alcantara con una doppietta ad affossare i Gunners. E nel finale c´è gloria anche per Muller.

Primo tempo ad alto tasso di spettacolo all´Allianz Arena, dove il Bayern Monaco si presenta con l´impressionante score di 15 vittorie consecutive in Champions League, un record. E le cose si mettono subito bene per la squadra di Ancelotti che all´11´ passa in vantaggio con una magia di Robben: sinistro a giro dai venti metri e palla che si insacca sotto l´incrocio dei pali. Ma l´Arsenal non sta a guardare, gioca la sua partita con coraggio e alla mezz´ora pareggia: Lewandowski, nel tentativo di rinviare, rifila un pestone in piena area a Koscielny che l´aveva anticipato, per l´arbitro serbo Mazic è rigore.

Sul dischetto si presenta Sanchez e succede di tutto: Neuer respinge la conclusione, il cileno ciabatta la ribattuta ma poi ha il tempo di controllare col petto e trovare l´angolino con una girata di destro. Chiede un rigore anche il Bayern al 35´ per un fallo di mano di Bellerin su cross di Alaba ma il direttore di gara lascia correre. Prima del riposo altre due occasioni, una par parte: Hummels sfiora il palo di testa, Neuer respinge coi piedi una conclusione insidiosa di Ozil. Subito una tegola per l´Arsenal a inizio ripresa: Koscielny si fa male dopo uno scontro con Lewandowski ed è costretto a uscire.

E al 53´ il Bayern torna in vantaggio: cross da destra di Lahm e colpo di testa vincente di Lewandowski che sovrasta Mustafi nello stacco. I Gunners vanno in tilt e i tedeschi ne approfittano per calare il tris tre minuti dopo: splendido tacco di Lewandowski per Thiago Alcantara che, appena dentro l´area, batte Ospina con un preciso diagonale di destro. E´ la mazzata definitiva per gli inglesi che non riescono più a rialzarsi: Thiago Alcantara (magistrale il suo secondo tempo) firma il poker con un destro dal limite che spiazza Ospina complice una deviazione di Xhaka.

Non c´è più partita e all´88´ anche Muller si iscrive alla partita segnando – neanche a dirlo su assist di Thiago Alcantara – con un facile sinistro da due passi dopo uno svarione della difesa dell´Arsenal. Il Bayern fa festa e si conferma bestia nera della squadra di Wenger che ha già eliminato agli ottavi di Champions nel 2005, 2013 e 2014. C´è ancora il ritorno, fissato per il 7 marzo a Londra, ma agli inglesi servirà un miracolo, forse di più per ribaltare il risultato.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Stizzito. E non lo nasconde. L´attacco scatenato da Aurelio De Laurentiis nel dopopartita di Real Madrid-Napoli contro Maurizio Sarri lascia il segno e anche insofferenza all´interno del gruppo azzurro. Pepe Reina è senza dubbio il leader carismatico di questo gruppo cresciuto nell´ultimo biennio da Maurizio Sarri. E non le manda certo a dire al presidente del Napoli: “Abbiamo affrontato il Real Madrid, una grande squadra a cui facciamo i complimenti – ha replicato il portiere del Napoli -. Le parole del presidente? Non perdevamo da ottobre e quando abbiamo vinto non si è fatto sentire nessuno”.

“PARTITA PREPARATA AL MEGLIO” — Reina si schiera quindi chiaramente dalla parte di Sarri in questo incredibile braccio di ferro apertosi tra il presidente e il tecnico. “Abbiamo preparato al meglio la partita – ha continuato Reina prendendo le parti di Sarri – ma non è bastato. Nonostante gli errori, qualcosa di buono c´è stato, ora daremo tutto al ritorno al San Paolo che sarà una bolgia”.

LA PARTITA — “E´ un risultato che fa male – Reina torna sulla partita del Bernabeu -, ma è giusto, perché ci hanno creato un sacco di problemi. Abbiamo difeso e attaccato male, non sfruttando tutto lo spazio che ci hanno concesso. E´ stato comunque importante fare un gol fuori casa. Al San Paolo attaccheremo subito e il nostro obiettivo è vincere 2-0. Ci aspetta un ambiente caldo”.

Fonte: gazzetta.it

La sfuriata di De Laurentiis dopo il ko del Napoli a Madrid contro il Real ha fatto molto rumore. Sarri difende le sue scelte e il presidente non ha fatto nomi ma il suo riferimento al mancato sfruttamento della rosa da parte del tecnico richiama inevitabilmente a un nome su tutti: Leonardo Pavoletti, nemmeno portato in panchina, dove invece si è accomodato Milik, reduce da un lunghissimo stop. L´attaccante azzurro sembra già un caso.
Il fascino di una notte di Champions al Bernabeu è un´emozione unica ma che può anche lasciare in eredità conseguenze amare. Non tanto o non solo in termini di risultato (il 3-1 non è impossibile da ribaltare e una sconfitta contro i campioni d´Europa in carica poteva anche essere messa in preventivo) ma per gli strascichi che Real-Napoli può portare con sè per quanto successo a palla ferma, ben oltre il 90°. Aurelio De Laurentiis ha lanciato una vera e proprioa bordata a Maurizio Sarri e nonostante abbia nominato solo Insigne, definendolo l´unico con la giusta “cazzimma”, c´è un altro nome che il patron non ha fatto ma che, analizzando il suo discorso, sembra emergere chiaramente.

Il tecnico, infatti, al Bernabeu ha mandato in tribuna Leonardo Pavoletti preferendo portarsi in panchina Milik, appena rientrato dopo la rottura del legamento crociato che lo ha tenuto lontano dal campo per 4 mesi. Quella dell´attaccante azzurro, quindi, è suonata come una vera e propria bocciatura a conferma di un inserimento nel pianeta Napoli non semplicissimo. Pavoletti è arrivato nel mercato di gennaio per sostituire, di fatto, il partente Gabbiadini, uno che doveva prendersi le luci della ribalta dopo lo stop forzato di Milik e che invece ha collezionato prestazioni deludenti (che sta comunque riscattando in Premier League). Ma anche “Pavo”, giunto da Genova sulle ali dell´entusiasmo, sembra già sulle orme di Gabbiadini. Appena 4 presenze, di cui una sola da titolare, tra campionato e Coppa Italia e zero gol per colui che appariva come un grande colpo di mercato ma che sembra essersi presentato all´ombra del Vesuvio con le polveri bagnate. Colpa anche di quel problema al ginocchio che ha tormentato anche i suoi ultimi mesi in Liguria e che non gli ha consentito di presentarsi a Napoli nella forma fisica migliore. Sarri ripete che il ragazzo avrebbe bisogno di giocare per ritrovare la condizione, ma dalla tribuna è difficile che possa farlo. D´altro canto, l´esplosione di Mertens – che si è reso indispensabile nel 4-3-3 di Sarri e che ha una media-gol spaventosa nell´ultimo periodo – gli ha tolto spazio.

E ora che anche il cosiddetto “attaccante titolare”, leggi Milik, sta lentamente tornando disponibile, non sembrano prospettarsi mesi facili per Pavoletti, autentica rivelazione della scorsa stagione (in cui segnò 25 reti totali) e già un caso dopo appena un mese e mezzo di Napoli. Se vederlo titolare al Bernabeu non era immaginabile, per lo meno probabilmente ADL avrebbe ritenuto utile averlo in panchina per tentare l´assalto finale, per cercare quel gol che avrebbe reso meno complicata la rimonta al San Paolo. A questo sembra essersi riferito il patron azzurro con il suo “Sarri non ha sfruttato a pieno la rosa”. E l´ex genoano è il primo a sperare che il messaggio sia stato recepito dal tecnico.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

ROMA – Millesettecento giorni dopo, Zeman torna al Pescara. Dopo 24 ore di riflessioni, il boemo ha rotto le riserve: sarà lui a raccogliere l´eredità di Oddo, esonerato senza riuscire a vincere nemmeno una partita sul campo (Solo lo 0-3 a tavolino con il Sassuolo). Un ritorno sospirato, ventilato per anni: aveva lasciato con la promozione in serie A del 2012, quella guidata dal trio delle meraviglie Verratti-Immobile-Insigne. Ritorno cinque anni dopo per tentare un´impresa disperata: la salvezza impossibile, con tredici punti meno dell´Empoli quartultimo.

In realtà l´arrivo di Zeman pare più una scelta in chiave futura: da lui il presidente Sebastiani aveva scelto di ripartire in serie B, il prossimo anno. Per provare a ricostruire il miracolo che aveva fatto sognare gli abruzzesi cinque stagioni fa.Ma nelle ultime ore qualcosa è cambiato. In fondo con Zeman, nonostante la separazione figlia della chiamata della Roma, era rimasto un legame saldissimo. I due sono stati a pranzo mercoledì, incontro terminato con un certo scetticismo da parte del numero uno del Delfino: “Per ora però lo escluderei, è da considerare solo in ottica futura, oggi la squadra non è adatta a lui”, aveva detto Sebastiani. Più possibilista era stato Zeman: “Tutto può succedere…”. Alla fine ha accettato: a ore dovrebbe essere in Abruzzo per firmare. Ricucendo un filo interrotto bruscamente cinque anni fa.

Fonte: repubblica.it/sport

ROMA – “Complimenti al Napoli per la partita che ha fatto, al Bernabeu col Real Madrid non è certo facile”. Massimiliano Allegri ci tiene a congratularsi con il Napoli, nonostante la sconfitta della squadra di Sarri con il Real in Champions League.

PALERMO – Anche la Juventus è attesa dalla sfida di Champions contro il Porto martedì prossimo ma, prima, c´è da pensare al Palermo. “E´ una partita da vincere -spiega il tecnico in conferenza stampa- i campionati si vincono con queste partite. L´atteggiamento non va sbagliato”.

Fonte: corrieredellosport.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.