NEWS-SPORT

newsportsLa Juve non approfitta della sconfitta della Roma e guadagna solo un punto sui giallorossi, portandosi a +8 in classifica. Merito di una grande Udinese, che alla “Dacia Arena” impone il primo pari stagionale alla capolista. Finisce 1-1 una partita in cui la squadra di Allegri, pur in campo con la migliore formazione, non è mai padrona del gioco. Dopo il vantaggio di Zapata al 37´ del primo tempo, ci pensa Bonucci al 15´ della ripresa a firmare il pari.

LA PARTITA
C´è voluto oltre un anno per vedere il primo pareggio della Juve in campionato: l´ultima volta era datata 19 febbraio 2016, quando i bianconeri chiusero sullo 0-0 la trasferta di Bologna. Poi 38 partite con 33 vittorie e 5 sconfitte. Questo per dire quanto la Signora abbia abituato bene i propri tifosi, rimasti un po´ con l´amaro in bocca dopo la gara di Udine, da dove pensavano di tornare a casa con dieci punti di vantaggio sulla prima delle inseguitrici. Invece, nonostante Allegri abbia schierato l´undici migliore del momento senza pensare a diffidati e Milan, qualcosa non ha funzionato. Forse un po´ di stanchezza, forse un po´ di calo di tensione dopo il risultato dell´Olimpico, sta di fatto che Roma e Napoli hanno ancora una piccola speranza di tenere aperta la corsa per lo scudetto. Merito anche di un´Udinese in palla, che voleva cancellare i tre ko di fila.

Che non sarebbe stata la solita domenica, comunque, lo si è capito subito. Non è un bel primo tempo, infatti, quello che va in scena sotto la pioggia. La Juve parte a basso ritmo ed è l´Udinese a provare qualcosa in più. Da entrambe le parti, però, il tutto si traduce solo in qualche tiro dalla distanza che non impensierisce Buffon e Karnezis. Le uniche fiammate della capolista portano la firma di Cuadrado, anche se al momento di raccogliere i frutti delle sue galoppate, il colombiano non concretizza mai l´assist buono per i compagni. Così, dopo le proteste per un fallo di mano in area da parte di Samir (ma prima c´è il suo tocco di piede) e l´uscita dal campo di Fofana per infortunio, arriva la sorpresa. Zapata parte sulla sinistra, Bonucci non lo affronta a dovere e quando l´attaccante friulano arriva davanti a Buffon, lo beffa sotto le gambe. La reazione è poca cosa e all´intervallo i bianconeri in vantaggio sono quelli che non ti attendi.

La Juve non cambia passo nella ripresa e allora l´Udinese prova a chiudere il match, consapevole che prima o poi Dybala e compagni si sarebbero svegliati. Di occasioni vere e proprie, però, non ce ne sono fino al momento del pareggio di Bonucci, che rimedia al suo errore, costato il vantaggio dei padroni di casa, con un preciso stacco di testa. Il pareggio non accende però la Juve, che anzi trema al palo colpito da Danilo subito dopo. Nel finale il pressing ospite non porta frutti e Karnezis dorme sonni tutto sommato tranquilli. Insomma, non una bella Juve. Adesso toccherà al Milan dire se è stata solo una frenata o se Roma e Napoli possono ancora sognare.

LE PAGELLE
Felipe 6,5 Sempre presente, non si fa mai trovare fuoriposto
Perica 5,5 Era solo alla tefrza da titolare e ha confermato che Delneri non sono così sbagliate…
Zapata 7 Non segnava dall´11 dicembre e ha scelto l´avversaria più prestigiosa per sbloccarsi con un gran gol
Bonucci 6,5 Prima si fa beffare da Zapata, poi rimedia di testa. Di certo, non un periodo monotono per lui
Cuadrado 6 I fischi non lo scalfiscono, ma non trova molta collaborazione in Dybala e Higuain. E salterà il Milan
Higuain 5 Udine non gli porta bene: dopo il rosso col Napoli, una prestazione da invisibile. Forse ha bisogno di riposo

IL TABELLINO
UDINESE-JUVENTUS 1-1
Udinese (4-4-2): Karnezis 6; Widmer 5,5, Danilo 6,5, Felipe 6,5, Samir 6; De Paul 6 (31´ st Angella 6), Fofana 6,5 (39´ Badu 6), Hallfredsson 6,5, Jankto 6,5; Zapata 7, Perica 5,5 (40´ st Matos sv). A disp.: Scuffet, Perisan, Heurtaux, Ali Adnan, Gabriel Silva, Kums, Balic, Ewandro. All. Delneri 6,5
Juventus (4-2-3-1): Buffon 5,5; Dani Alves 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5 (11´ st Benatia 6), Alex Sandro 6; Khedira 5,5, Pjanic 5,5; Cuadrado 6 (27´ st Pjaca 5,5), Dybala 5,5 (42´ st Rincon sv), Mandzukic 5,5; Higuain 5. A disp.: Neto, Audero, Barzagli, Rugani, Lichtsteiner, Marchisio, Asamoah. All.: Allegri 6.
Arbitro: Damato
Marcatori: 37´ Zapata (U), 15´ st Bonucci (J)
Ammoniti: Jankto, Hallfredsson (U), Cuadrado, Pjaca (J)
Espulsi: –
Note: espulso Delneri per proteste

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

ROMA – Clamoroso tonfo interno di Avellino che si fa sorprendere (75-82) dal fanalino di coda Varese e si fa riprendere al 2° posto da Venezia che torna al successo travolgendo (85-61) Pesaro. Gli irpini vengono avvicinati anche da Capo d´Orlando che vince 71-67 la sfida con l´altra rivelazione del campionato, Brescia. Nel frattempo la capolista Milano allunga in vetta ottenendo contro Torino il quarto successo di fila (81-74). Infine Brindisi fa sua (94-82) la sfida salvezza con Cremona e allontana lo spauracchio retrocessione.

AVELLINO-VARESE 75-82 (28-24, 49-40, 60-63)
In crisi di gioco, Avellino perde la quarta partita consecutiva, subendo una sconfitta inattesa da parte del fanalino di coda Varese. Gli ospiti disputano una gara concreta, vogliosa e senza sbavature, soffrendo solo nei primi due periodi (28-24 e 49-40). La svolta nel terzo quarto in cui la squadra di Caja piazza un parziale di 3-19 che indirizza il match (52-59 al 28´), vista l´incapacità degli irpini di reagire. La Sidigas gioca solo a sprazzi, troppo poco per battere una squadra che, seppure di caratura tecnica inferiore, mette in campo energia ed attenzione maggiori, nel tentativo, riuscito, di ottenere due punti importantissimi nella lotta per la salvezza. Avellino, invece, butta alle ortiche un´altra occasione per mantenere la seconda piazza della classifica, raggiunta e quindi superata da Venezia, prossima avversaria nel match di ritorno di Champions League, in programma mercoledì prossimo al Paladelmauro.

Avellino: Zerini 5, Ragland 12, Green 4, Logan 10, M.Esposito ne, L.Esposito ne, Leunen 6, Severini, Randolph 20, Fesenko 13, Thomas 5, Parlato ne. Allenatore: Sacripanti.
Varese: Johnson 13, Anosike 19, Maynor 16, Avramovic ne, Pelle 9, Bulleri 1, De Vita ne, Cavaliero 3, Kangur, Canavesi ne, Ferrero 8, Eyenga 13. Allenatore: Caja.
Arbitri: Lo Guzzo-Sardella-Calbucci.
Note – Tiri liberi: Avellino 10/16, Varese 11/16. Uscito per 5 falli: Bulleri.

VENEZIA-PESARO 85-61 (22-22, 42-36, 60-50)
Venezia interrompe la striscia di 4 sconfitte consecutive in campionato, battendo nettamente Pesaro (85-61). Un successo fondamentale che consente ai lagunari di riconquistare il secondo posto in classifica. L´mvp del match è Peric (21 punti e 21 di valutazione), ma decisivo, negli equilibri della squadra di De Raffaele, è l´inserimento di Stone. Il play, tornato in settimana a Venezia dopo l´esperienza di due anni fa, dà infatti altri ritmi in attacco agli orogranata che, difendendo forte com´è nelle loro caratteristiche, piegano alla fine la resistenza di un´ostica Pesaro. E la Reyer potrà contare nel prosieguo della stagione anche su Batista, il centro uruguaiano campione d´Italia in carica con Milano, che non è stato ancora schierato in quanto alla ricerca della miglior condizione. Venezia parte forte (16-7 a metà primo quarto), ma Thornton trascina gli ospiti al break di 2-12 che li porta avanti per la prima volta al 9´ (20-21). La squadra di Bucchi tocca il massimo margine al 14´ (28-31), ma poi inizia il monologo dei padroni di casa, che prendono via via il largo. L´ultimo tentativo di rientro marchigiano è ad inizio secondo tempo, con un break di 0-7 per il 44-43 al 23´, ma, dai recuperi difensivi, Venezia trae lo slancio per l´11-0 che incanala la partita, con margini di vantaggio via via incrementati nell´ultimo periodo.

Venezia: Haynes 6, Hagins 9, Ejim 12, Peric 21, Stone 4, Bramos 8, Filloy 9, Ress 2, Bergamo, Viggiano 7, Mcgee 7. Allenatore: De Raffaele.
Pesaro: Hazel 3, Gazzotti 1, Cassese ne, Thornton 18, Jasaitis 3, Ceron 5, Bocconcelli ne, Jones 20, Serpili ne, Nnoko 9, Zavackas ne, Harrow 2. Allenatore: Bucchi.
Arbitri: Biggi-Vicino-Morelli.
Note – Tiri liberi: Venezia 4/9, Pesaro 18/29. Uscito per cinque falli: Hagins e Jones.

MILANO-TORINO 81-74 (18-20, 43-35, 56-49)
Doppia festa per Milano nel posticipo: fa sfilare la Coppa Italia recentemente vinta a Rimini per la prima volta davanti al suo pubblico e poi regola Torino (81-74), sotto lo sguardo attento dell´ex capitano David Hawkins. Non è una vittoria schiacciante quella dell´Olimpia ma è un acuto che ipoteca il primo posto in classifica, grazie alla contemporanea sconfitta di Avellino contro Varese che porta a 10 le lunghezze di vantaggio: Torino a lungo sogna lo sgambetto (61-60 al 34´) ma l´assenza annunciata per infortunio di White nel finale ha un peso specifico decisivo. Milano è in emergenza, senza Dragic, Kalnietis e Simon, ma ha un roster attrezzato per superare questo genere di situazione. Il dato è spietato: i panchinari di Torino mettono a referto le briciole (14 punti), quelli di Milano fanno il vuoto (59). Pascolo è enciclopedico per tre periodi (13), McLean (14 e 12 rimbalzi) tappa le falle lasciate dall´oggetto misterioso Raduljica, Sanders (15) incide a strappi, mentre Hickman (17) piazza la tripla che permette l´allungo. Per Torino buone prove di Wilson (16 e 5 rimbalzi) e Wright (9 punti e 10 assist) ma non basta. Vince Milano e il Forum resta ancora inviolato.

Milano: McLean 14, Fontecchio 2, Hickman 17, Raduljica, Macvan 4, Pascolo 13, Cinciarini 5, Sanders 15, Abass 11, Cerella. Allenatore: Repesa.
Torino: Wilson 16, Harvey 14, Wright 9, Parente ne, Alibegovic 6, Poeta 6, Cuccarolo 2, Washington 12, Okeke, Mazzola 9, Vitale ne. Allenatore: Vitucci. Arbitri: Lanzarini-Bartoli-Paglialunga.
Note – Tiri liberi: Milano 17/20, Torino 15/20. Usciti per cinque falli: Sanders e Mazzola.

CAPO D´ORLANDO-BRESCIA 71-67 (17-24, 35-35, 54-49)
Il sogno di Capo d´Orlando continua. Nella sfida tra le due rivelazioni del campionato la Betaland fa valere il fattore campo piegando Brescia 71-67 e salendo a quota 24. Spinta dalle triple di Diener (14 con 4/9) e dai canestri di Archie e Delas (14 a testa) la squadra di Di Carlo ha un inizio troppo soft di cui approfitta Brescia volando a +13 (24-11) con i canestri pesanti (4/5) e le giocate di Luca Vitali (13 e 5 assist) e Landry (19 ma 4 perse). Capo rientra in apertura di secondo periodo pareggiando a quota 28 con un 9 a 2, da quel momento inizia un lungo a testa a testa. I padroni di casa provano a scappare nella seconda parte del terzo periodo arrivando a +10 (52-42) con Archie e Delas, la Germani non molla, rientra a -2 (58-56) con Burns che sbaglia il facile appoggio del pareggio. Una tripla di Ivanovic e due liberi di Tepic sembrano chiuderla (68-61), Brescia ci prova fino alla fine (69-67), Delas con una schiacciata scrive la parole fine.

Capo d´Orlando: Galipò ne, Tepic 6, Iannuzzi 5, Laquintana 4, Nicevic ne, Delas 14, Diener 14, Ivanovic 8, Archie 14, Stojanovic 6, Zanatta ne. Allenatore: Di Carlo.
Brescia: Moore 7, Berggren 6, L.Vitali 13, Landry 19, Berthol, Bolis ne, Burns 8, M.Vitali 10, Moss 4, Bushati. Allenatore: Diana.
Arbitri: Seghetti-Attard-Quarta.
Note – Tiri liberi: Betaland 12/16, Germani 8/11. Usciti per 5 falli: Landry.

BRINDISI-CREMONA 94-82 (25-21, 55-43, 69-61)
Brindisi vince una partita importante in chiave playoff non senza soffrire, contro Cremona. Due minuti dopo l´avvio della gara la Vanoli piazza un 8-0 che atterrisce Brindisi: al 3´ il punteggio è sul 6-11. L´Enel, però, risponde e torna avanti 7´, 17-13). Al 14´ Brindisi è avanti 38-31. Cremona spreca molte occasioni sotto canestro e consente ai padroni di casa di andare sul +12 (17´, 49-37). La musica non cambia neppure dopo l´intervallo lungo. L´Enel in volata, con M´Baye particolarmente ispirato, corre fino al 59-43, al 21´. Poi mantiene le distanze e contiene la reazione degli ospiti. Al 32´ il punteggio è sul 72-64, ed è a questo punto che Brindisi alza il muro in difesa. La Vanoli segna solo 3 punti in 6´. Nella parte finale della gara è Carter segnare il canestro più pesante per la vittoria di Brindisi (38´, 90-72). Finisce 94-82.

Brindisi: Agbelese 6, Scott 19, Carter 13, Goss 9, Cardillo, Moore 22, Orlandino ne, Donzelli ne, M´Baye 19, Joseph 3, Sgobba ne, Spanghero 3. Allenatore: Sacchetti.
Cremona: Johnson-Odom 21, Mian 7, Gaspardo 12, Harris 9, Carlino 7, Boccasavia ne, Biligha 7, Turner 7, Thomas 10, Ibarra 2. Allenatore: Lepore. Arbitri: Mattioli-Rossi-Ranaudo.
Note – Tiri liberi: Brindisi 20/23, Cremona 13/24. Usciti per cinque falli: nessuno.

Fonte: repubblica.it/sport

Domenica di campionato importante per la classifica nel campionato spagnolo e in quello francese. Vediamo come è andata.

LIGA — Con Fernando Torres in tribuna al Calderon dopo la grande paura di giovedì sera, l´Atletico Madrid supera senza particolari difficoltà il Valencia (Zaza titolare) grazie alla doppietta di Griezmann e al sigillo di Gameiro. I Colchoneros si riprendono il quarto posto con un contro-sorpasso sulla Real Sociedad. Esordio vincente per Pepe Mel sulla panchina del Deportivo, vittorioso a Gijon per 1-0 grazie alla rete di Mosquera nel recupero del primo tempo. I galiziani avevano anche fallito un calcio di rigore con Colak sullo 0-0. Tracollo dell´Osasuna in casa del Las Palmas: 5-2. L´Athletic Bilbao batte 1-0 il Malaga.

LIGUE 1 — Il Monaco torna solitario al comando della Ligue 1 dopo il momentaneo aggancio di Psg e Nizza. Al Louis II, nel posticipo della 28ª giornata, gli uomini di Jardim superano 4-0 il Nantes grazie alla doppietta di Mbappé (4´ e 46´), e ai gol di Germain e Fabinho (rigore). In precedenza, pareggio 1-1 tra Tolosa e Lilla. Il Marsiglia cancella la debacle col Paris Saint Germain andando a vincere per 4-1 in casa del Lorient. La sblocca dopo sei minuti l´ex interista Rolando, raddoppio di Payet al 19´ e nella ripresa i gol di Thauvin e Sanson. Per il Lorient rete della bandiera firmata da Moukandjo.

Fonte: gazzetta.it

“Andrea Abodi è il cambiamento, la novità, gli riconosciamo di avere fatto un grande lavoro in serie B dando una svolta a quella Lega: ma Tavecchio ha fatto un buon lavoro, ed è giusto per me che possa portare a termine la sua opera”. Alla vigilia delle elezioni della Federcalcio, con una dichiarazione all´Ansa, il presidente della Samp fa la sua dichiarazione di voto. Sottolineando, però, che “quella di domani sarà una gara all´ultimo voto”. “Tra l´altro – prosegue – secondo me Abodi è in vantaggio: se vincesse sarebbe un peccato, perchè Tavecchio deve poter completare il suo programma. Lotito? E´ lui il peggior nemico di se stesso, e glielo dico da tanto.
Mi auguro comunque – conclude il presidente della Samp – che il vincitore possa regalare concretezza al calcio e far ritornare alla gente la voglia di andare allo stadio per seguire lo sport più bello”.

Fonte: ansa.it

TORINO – Davanti al Gallo solo la Pulce. Sì, con la tripletta al Palermo, Andrea Belotti è salito a quota 22 gol diventando il nuovo capocannoniere del campionato italiano. Leader tra i bomber di Serie A e secondo nella Scarpa d´Oro dietro sua maestà Lionel Messi. L´attaccante del Torino vive la sua stagione magica. E la clausola da 100 milioni, valida solo per l´estero, gli sta quasi “stretta” vista la crescita esponenziale del numero 9 granata. Il vero fuoriclasse del Toro attorno al quale costruire un grande Toro. Questo almeno sperano i tifosi granata.

DICONO DEL GALLO – Intanto, i compagni celebrano Belotti. Così, con fantasia. Joe Hart: «This guy is a special special player .. Bravo @gallobelotti #kaammoonnnn #forzatoro. Questo ragazzo è un giocatore speciale speciale. Bravo @gallobelotti». Daniele Baselli: «A cresta alta Gallo, vittoria importante. Il Gallo è indispensabile, è l´anima di questo Toro. Dal girone di ritorno dello scorso campionato è cambiato e non si è più fermato. E´ un giocatore che lavora molto e la sua grande dedizione lo sta ripagando. La squadra lo sta aiutando molto per fare più gol possibile». Sinisa Mihajlovic: «Belotti? Ha disputato una partita straordinaria. Ha lottato, segnato una splendida tripletta ed è il capocannoniere della serie A. La squadra lo mette nelle condizioni di segnare tanti gol e lui li fa. E´ giovane e ha ampi margini di miglioramento: può diventare l´attaccante più forte di tutti. E vale più di cento milioni». E lui twitta orgoglioso: «Nel tuo stadio…portarsi a casa il pallone…gioire con i tuoi compagni…bellissimo! Forza Vecchio Cuore Granata».

LA CLASSIFICA DELLA SCARPA D´ORO
1. Lionel Messi Argentina Barcellona Liga (Spagna) gol 23 punti 46
2. Andrea Belotti Italia Torino Serie A (Italia) 22 44
3. Pierre-Emerick Aubameyang Gabon Borussia Dortmund Bundesliga (Germania) 21 42
4. Edinson Cavani Uruguay PSG Ligue 1 (Francia) 27 40.5
5. Edin Dzeko Bosnia Erzegovina Roma Serie A (Italia) 19 38
5. Robert Lewandowski Polonia Bayern Monaco Bundesliga (Germania) 19 38
5. Gonzalo Higuain Argentina Juventus Serie A (Italia) 19 38
5. Luis Suarez Uruguay Barcellona Liga (Spagna) 19 38
5. Harry Kane Inghilterra Tottenham Premier League (Inghilterra) 19 38
10. Cristiano Ronaldo Portogallo Real Madrid Liga (Spagna) 18 36

Fonte: tuttosport.com

Per curare un argento dalla panchina ci vuole testa, per vincerlo a 40 anni e mezzo serve pure altro: rigore, passione, leggerezza, convinzione. Devi contemporaneamente essere molto consapevole e non prenderti troppo sul serio perché per continuare ad allenarti con disciplina a quell´età è necessario avere la mente libera. Insomma, per salire su un podio internazionale da over 40 devi essere Fabrizio Donato, uno innamorato dell´atletica, cresciuto a forza di salti tripli e diventato incredibilmente bravo a gestire ogni singola fibra del suo corpo.

Agli Europei indoor Donato si piazza secondo in pratica con due salti, il terzo è per il saluto al pubblico. Ha un tendine a mezzo servizio, sa cosa può chiedere al fisico, dove può spingersi: piazza al secondo tentativo la misura di 7,13 e si ferma lì. A guardare. Solo Evora, un altro della generazione veterani, lo supera con un salto da 17,20, tutti gli altri dietro a partire dal bronzo del tedesco Hess, che si ferma a un centimetro dall´azzurro. Palo, fuori. Ma non è solo fortuna, anche se lui concede il giusto tributo alla buona sorte: «Sono stato bravo e sono stato fortunato» però la verità è che Donato scommette sempre su di sé.

Non era neppure certo di andare a Belgrado, acciacchi vari da monitorare e dolori che in realtà si sono fatti più vivi in gara: «Prima il tendine, poi un muscolo che ha condizionato la rincorsa. Pazienza, le cose difficili sono le più belle, ho dimostrato a me stesso che si può fare, basta volerle, basta crederci». Non è proprio così semplice, basta, forse, avere alle spalle una solida carriera come la sua e una famiglia che fornisce la benzina senza sosta: «Ho poche persone al mio fianco, ma speciali. La medaglia la dedico alla mia famiglia e a Andrew Howe che mi sopporta tutti i giorni, mi dà una grande spinta. Ho la fortuna di allenarmi con un grande campione». Il grande campione è in ancora in fase di rodaggio, sta rimettendo a posto i meccanismi perduti e, dopo aver saltato oltre gli 8 metri nella sfida del lungo agli Assoluti, ha mancato la finale agli Euroindoor. Anche lui non è più un ragazzino, Howe ha 31 e diversi rimpianti, ma è pronto a ricominciare e a seguire la strada del nuovo coach. E poi l´età nello sport contemporaneo è una variabile come le altre, non un ostacolo. Almeno non per chi ha talento vero.

A tenere in piedi l´Italia c´è un quarantenne a mezzo servizio che si definisce «al 70 per cento» e porta a casa l´unica medaglia della spedizione. E soprattutto guarda avanti, in estate il Mondiale è a Londra, sulla pista dove lui ha vinto un bronzo olimpico: «E voglio esserci». Il bilancio azzurro è triste, il risultato di Donato gigante.

Fonte: lastampa.it

Lube e Trento fanno il loro dovere in gara uno dei quarti di finale dei playoff di volley. Le due squadre di casa asfaltano le avversarie in poco tempo e con prestazioni sontuose. Civitanova spazza via Vibo con un netto 3-0 (25-13, 25-15, 25-20), stessa sorte per la Diatec che piega Monza con un altro 3-0 (25-15, 25-18, 25-18) senza appello. In questo esordio dei playoff arriva la conferma di quanto visto nella stagione regolare con Lube, Trento e Perugia (ieri successo contro Piacenza) una spanna, difficile da colmare in breve tempo, superiore alle volenterose avversarie. Un quarto di finale che conferma anche le difficoltà di Modena e la crescita di Verona capace di espugnare il PalaPanini ed evidenziare i problemi dei campioni d´Italia. Tra mercoledì e giovedì con gara due sapremo come saranno andate le cose, siamo già di fronte a un match che potrebbe regalare il passaggio del turno alle formazioni in vantaggio.

Trento fa quello che vuole, Monza si vede poco al punto da non raggiungere mai quota venti nei tre set giocati ai piedi delle Dolomiti. Difficile pensare che questa squadra, senza una svolta, possa dare fastidio ai ragazzi allenati da Angelo Lorenzetti. I gialloblù hanno bissato il tre a zero imposto alla compagine brianzola una settimana fa in trasferta, confermando in un solo colpo imbattibilità casalinga stagionale (17 vittorie consecutive), tradizione favorevole con l´avversario e i favori del pronostico. L´ottavo successo in altrettanti incontri ufficiali contro i lombardi è arrivato al termine di una prova davvero convincente, in cui la squadra di casa ha fatto tutto bene, a partire dal servizio (9 ace, 5 del solo Lanza), per continuare con l´attacco (67 per cento di squadra) e completare l´opera con un ottimo sistema di muro-difesa. In bella evidenza, oltre al capitano (mvp del match anche per il 55 per cento) anche l´altro posto quattro Urnaut (9 punti col 70 per cento), un quasi perfetto Solé (10 punti col 90 per cento in primo tempo) e soprattutto Stokr, confermatosi su livelli di eccellenza assoluta non solo per i 16 punti realizzati ma anche per le sue statistiche (64 per cento a rete, 1 muro e 1 ace). Con tanta efficacia a disposizione, il palleggiatore Giannelli ha potuto giostrare l´intero fronte d´attacco con fantasia e praticità, non consentendo quasi mai agli ospiti di tenere il passo. Tra i brianzoli a tratti si vedono l´esperto Vissotto (11 punti) e Fromm (7 punti) a dare una spinta concreta, ma non basta per arginare lo strapotere dei padroni di casa. Prestazione da dimenticare per Botto e compagni, incapaci di esprimere una pallavolo decente, quella che li ha condotti a strappare il pass per giocarsi il tricolore. Nei primi due parziali i brianzoli fanno fatica a contrastare la potenza in attacco dei padroni di casa.

Pronostico rispettato pure per la Lube che batte Vibo Valentia e si guadagna due match point per l´accesso alla semifinale. Il primo match point, i biancorossi allenati da Gianlorenzo Blengini, se lo giocheranno in Calabria e vista gara uno a senso unico Vibo dovrà rimboccarsi le maniche per evitare un´altra debacle. All´Eurosuole Forum erano indisponibili in casa Lube il martello tedesco Kaliberda (problema a un gluteo) e dall´altra il pari ruolo francese Geiler (distorsione alla caviglia sinistra). Il monologo biancorosso ha un grande protagonista, l´mvp del match Sokolov che chiude con 18 punti, 83 per cento in attacco, 3 muri e 2 ace). I numeri sono chiari: in attacco la capolista della SuperLega gira al 69 per cento di realizzazione, mentre in battuta è pressante con dieci ace complessivi. Coach Blengini è soddisfatto per come il gruppo ha affrontato l´inizio della fase conclusiva della corsa scudetto: “Nei playoff inizia un nuovo campionato, la vittoria in regular season non conta più niente se non per il livello di gioco sviluppato grazie al lavoro in palestra. Abbiamo cominciato bene questo campionato, sempre affrontando una gara per volta senza pensare al passato o al futuro. La squadra è allestita per sopperire a eventuali inconvenienti come il problema muscolare di Kaliberda in questo caso. E adesso pensiamo subito alla sfida di mercoledì a Vibo Valentia”.

Playoff Quarti di finale gara uno
Azimut Modena-Calzedonia Verona 1-3, Sir Safety Conad Perugia-Lpr Piacenza 3-0, Lube Civitanova-Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia 3-0, Diatec Trentino-Gi Group Monza 3-0.

Gara Due
Mercoledì ore 20.30 Lpr Piacenza-Sir Safety Conad Perugia, Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, Gi Group Monza-Diatec Trentino.
Giovedì ore 20.30 Calzedonia Verona-Azimut Modena.

Fonte: repubblica.it/sport

Continua a far discutere l´esultanza di Dries Mertens. Sabato pomeriggio il giocatore belga del Napoli, dopo il primo gol segnato contro la Roma allo stadio Olimpico, è andato verso la bandierina tra la tribuna Tevere e i Distinti Sud, si è inginocchiato e ha mimato di fare la pipì come i cani. Nessun cartellino giallo, ma rischia il deferimento per il gesto provocatorio. In serata, poi, si è scoperto che Mertens aveva scelto quell´esultanza particolare per dedicare il gol a… Juliette, la cagnolina che ha appena adottato.

Fonte: sport.ilmattino.it

Il quarto infortunio muscolare di una stagione sfortunata. Il terzo consecutivo al flessore della coscia sinistra. “Un risentimento”, lo ha definito Massimiliano Allegri, ma trattandosi di Giorgio Chiellini, con questo pregresso, si è deciso di non rischiare. Il difensore centrale bianconero, 32 anni, è uscito all´11´ della ripresa della gara con l´Udinese, e con ogni probabilità salterà la prossima contro il Milan. Proverà a recuperare per il Porto, come fece nella gara d´andata: anche lì problema al flessore della coscia sinistra il 12 febbraio, una gara saltata (Palermo) e recupero per la Champions.

SOSTITUTI — Un precedente che fa ben sperare, anche se la “recidiva” muscolare preoccupa un po´ il giocatore e l´ambiente e verrà usata ogni cautela. Tanto più che i sostituti di Chiellini non mancano in rosa: la Juve ha 5 centrali di buon livello: con il nuovo schieramento a 4 sembrano persino troppi, tanto più che Bonucci ha quasi il posto assicurato. Ma ora Barzagli, Benatia e Rugani saranno ancora risorse fondamentali. In ottica Milan in dubbio anche Sturaro (lesione distrattiva alla muscolatura dell´emiaddome), probabile recupero per Lemina.

Fonte: gazzetta.it

È ancora festa per una Lazio lanciatissima. Quarta vittoria di fila tra campionato e Coppa Italia, 3 punti ottenuti in trasferta contro il Bologna (2-0 il finale) che per i biancocelesti, superata in classifica l´Atalanta, significano quarto posto in solitaria a quattro lunghezze dalla zona Champions. A decidere, con una pesante doppietta, è stato di nuovo Ciro Immobile, centravanti che sopratutto nelle ultime gare ha fatto la differenza per i colori laziali.
La squadra di Simone Inzaghi, che dopo la serata trionfale vissuta mercoledì scorso contro la Roma aveva visto salire a dismisura la soglia dell´autostima, sapeva di avere una grande opportunità per dare ulteriore senso alla propria stagione contro un Bologna reduce da quattro sconfitte e due pareggi nelle ultime giornate di campionato.
La Lazio ha preso immediatamente in mano la partita, sfruttando di testa con Immobile la posizione non corretta in area di Maietta e l´assist di Lulic. Sessanta secondi dopo, il bomber di Torre Annunziata ha avuto la chance per concedere l´immediato bis, ma non è stato altrettanto preciso. Una delle due- tre occasioni che i biancocelesti hanno sprecato in un primo tempo dominato in lungo e in largo, superiorità netta che però poteva essere vanificata dall´errore commesso da Biglia (e Strakosha) al limite dell´area laziale, una situazione finalmente favorevole al Bologna non sfruttata però da Petkovic.
Tornato in campo con la necessità e l´obbligo di fare qualcosa in più per evitare la quarta sconfitta consecutiva in casa, il Bologna ha alzato il baricentro riuscendo a creare più problemi agli avversari. Niente di particolarmente marcato, comunque, tanto che a un quarto d´ora dalla fine un filtrante sopraffino di Milinkovic-Savic, di nuovo decisivo per le fortune biancocelesti, ha regalato a Immobile anche il sedicesimo gol in campionato, su un contropiede che ha contribuito a mandare in anticipo i titoli di coda su un match con un solo padrone: quella Lazio che conferma di essere la formazione più in forma della serie A, un osso duro per tutti nelle prossime undici giornate.

Fonte: corriere.it/sport

Grazie alle 5 ´triple´ realizzate nella vittoria di Golden State al Madison Square Garden sui New York Knicks per 112-105, Stephen Curry e´ entrato nella classifica dei 10 migliori tiratori da 3 punti nella storia della Nba. L´asso dei vicecampioni in carica, che ha chiuso la gara con 31 punti, ha superato al 10/o posto Chauncey Billups.
Al primo posto in questa speciale graduatoria figura Ray Allen, vincitore di due titoli prima a Boston e poi a Miami, con 2.973 triple in 1.300 partite, percentuale del 40%. Curry e´ arrivato a 1833 ´triple´ in 555 partite, e la sua percentuale supera il 43%.

Fonte: ansa.it

Il Real Madrid arriverà a Napoli alle 13.05 su un volo Iberia proveniente dalla capitale spagnola. La squadra spagnola si trasferirà a bordo di un bus a Palazzo Caracciolo, l´hotel in via Carbonara che ospiterà Ronaldo e compagni fino a domani sera.
La zona di via Carbonara è presidiata si da ieri dalle forze dell´ordine, incaricate di vigilare sulla tranquillità della squadra iberica. Oggi la stampa spagnola ricorda la trasferta napoletana di Coppa Campioni del 1987, quando i tifosi tennero svegli con cori e baccano Butragueno e compagni fino a tarda notte nella vigili della sfida contro il Napoli di Maradona al San Paolo. Anche per questo l´area dell´hotel è isolata. Il Real, che arriva con i suoi chef al seguito, si allontanerà dall´albergo solo per l´allenamento di rifinitura previsto alle 19 di stasera al San Paolo, dopo la conferenza stampa di Zidane.
Il Napoli, invece, si allenerà oggi a Castel Volturno per preparare la supersfida.

Fonte: ansa.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.