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newsports“Lo scudetto? Ci sono degli striscioni che parlano in maniera più chiara di me”. Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, al termine della partita contro il Crotone. Il patron azzurro si riferiva verosimilmente allo striscione “Rigore per la Juve” mostrato dalla curva del Napoli subito dopo il fallo da rigore su Insigne per ironizzare sull´episodio che ha deciso venerdì sera Juventus-Milan. De Laurentiis è tornato anche sul ko con il Real Madrid: “Quando uno gioca contro i campioni del mondo si può avere paura sia nelle gambe che nel cervello. Sarebbe un atto di superbia quello di dire ´Possiamo battere il Real Madrid´. Lo potremo fare quando anche noi riusciremo ad emergere dai calci piazzati. Il Real è lì da sempre, il Napoli è stato costruito 12 anni fa”.

Fonte: tuttosport.com

Un gol di Kalinic, in pieno recupero, regala alla Fiorentina tre punti nel match contro il Cagliari. Al Franchi, al termine di una match povero di emozioni, la squadra di Paulo Sousa trova il vantaggio al 92´ grazie al colpo di testa del croato, servito da un assist di Tello. I sardi nel complesso coprono bene il campo e sfiorano lo 0-1 all´81´, quando Sau colpisce un palo di testa.

LA PARTITA
Un tranquillo e anonimo pomeriggio, al Franchi, viene movimentato improvvisamente dalla rete di Kalinic, che al 92´ decide una partita a cui dare un senso diventa complicato visto e considerato come Fiorentina e Cagliari hanno scelto di affrontarsi. Troppo lontana l´Europa per la Viola, salvezza ormai garantita per i sardi e così, rimaste entrambe senza grosse ambizioni di classifica prima ancora di scendere in campo, le due squadre danno vita a una partita tranquilla, rilassata, moscia. Questione di motivazioni, sicuramente, ma anche di una condizione fisica non certo ottimale. Infatti, dopo un primo tempo discreto, la Fiorentina si spegne completamente nella ripresa fino alla rete del croato, mentre dall´altra parte i sardi vengono fuori più che altro nel secondo tempo, sfiorando addirittura il vantaggio con un palo di Sau (81´).

Sousa si affida alla qualità dei suoi uomini e lancia dal´inizio Chiesa, Borja Valero, Tello, Bernardeschi, Saponara e Kalinic: tutti insieme, ordinati in un 3-4-2-1, per cercare di scardinare il Cagliari con trame di gioco semplici e precise. L´effetto è che la Viola – dopo un paio di tentativi di Borriello (10´ e 11´) – prende subito possesso del campo con un giro palla costante ed elegante; peccato però che, negli ultimi 20 metri, manchi sempre la sana cattiveria necessaria per colpire l´avversario. Così vanno a vuoto i timidi tentativi di Kalinic (11´), Chiesa (13´), Saponara (21´) e Bernardeschi (24´). Ancora peggio nella ripresa, quando le gambe iniziano a non girare più e dagli spalti cominciano a piovere fischi.

In un contesto di questo tipo il Cagliari avrebbe la grande opportunità per il colpaccio, ma anche gli uomini di Rastelli cercano di accontentarsi senza mai spingere fino in fondo ad eccezione di Borriello, l´uomo in più anche in questa occasione. Il centravanti, dopo le due chance create in avvio, consegna sulla di testa di Sau un pallone d´oro, ma la sfera si stampa sul palo una decina di minuti prima che Kalinic, servito dalla sinistra da Tello, rubi il tempo a Bruno Alves e trafigga Rafael. Per la Fiorentina un successo low profile per festeggiare i 90 anni di vita del club.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Sotto la pioggia di La Coruna, il Deportivo fa l´impresa. Contro il Barça finisce 2-1, tre punti importantissimi per il Depor che allungano sulla zona retrocessione, vicendo in maniera merita al termine di una partita giocata con ordine e tanto, tantissimo cuore.

Il Barcellona paga la sbornia di Champions. Luis Enrique fa tanto turnover e prova diversi esperimenti tattici, assolutamente fallimentari. Le scelte del tecnico non pagano e la Liga prende la strada di Madrid. La squadra blaugrana si complica da solo la vita, in un incontro giocato col freno a mano tirato. Una sconfitta inaspettata e improvvisa, contro un avversario che oggi non ha rubato assolutamente nulla.

E così il Barcellona rischia di buttare via la Liga dopo la remuntada incredibile contro il PSG. Un atteggiamento troppo remissivo dei giocatori, poco lucidi nel trovare la giocata importante e decisiva. Il Real si potrebbe ritrovare a +5 sulla squadra blaugrana, un vantaggio importante per i blancos.

La cronaca

Con Neymar e Rafinha a casa, panchina per Umtiti e Iniesta. Messi e Suarez sempre in campo supportati da Arda Turan. Alla fine è un 3-5-2, un cambio di modulo abbastanza inaspettato. Dall´altra parte il canterano madirdista Joselu in avanti, non al meglio.

A La Coruna non è il solito Barcellona. Il tanto turnover fatto da Luis Enrique porta i blaugrana a giocare in maniera pacata, senza incidere più di tanto. Il Barça ha comunque diverse occasioni per passare in vantaggio, ma l´assenza di Neymar si fa sentire. Dall´altra parte i padroni di casa si difendono in maniera ordinata, per poi attaccare sulle fasce. Juanfran macina kilometri sulla destra, sono tantissimi i cross per Joselu che crea problemi a Mascherano e Piquè.

A fine primo tempo succede l´incredibile: prima Joselu gira in porta un cross dalla destra su cui Ter Stegen è super in tuffo a mettere in corner. Dalla bandierina, palla in mezzo e mischia in area, Ter Stegen non trattiene e Joselu mette dentro il gol dell´1-0. Il Barcellona quindi si trova sotto dopo 45´ di gioco.

La ripresa comincia con il lampo del Barça: cross dalla destra, palla ribattuta e il pistolero Suarez la mette dentro. 1-1 dopo 59 secondi di gioco, non certo un grande inizio di secondo tempo per il Depor, che sperava di resistere di più agli assedi degli ospiti. Ma i padroni di casa comunque non calano, ma continuano ad attaccare e a mettere in difficoltà la squadra blaugrana. Joselu è sempre l´uomo più pericoloso, con Piqué che fatica terribilmente a tenerlo. Il Depor ha voglia di farsi vedere in contropiede, buone idee e sempre ben realizzate portano i padroni di casa ad insistere sempre di più, sino all´essere premiati: dalla bandierina palla in mezzo e Bergantinos salta più in alto di tutti e batte Ter Stegen.

Il Barça è sotto e preme sull´accelaratore: Suarez ha l´occasione del pareggio, ma da due passi si fa respingere il tiro da Lux. Il Barça attacca e il Depor riparte in contropiede: addirittura nel recupero Fajr ha l´occasione per il 3-1, ma spara addosso a Ter Stegen. Al 93´ l´arbitro mette fine alle ostilità. E´ il trionfo al Riazor.

Fonte: it.eurosport.com

La Roma mette le ruote fuori dal fango, per usare la metafora di Spalletti: dopo tre sconfitte consecutive riparte con un altro tris, il 3-0 al Palermo firmato. El Shaarawy, Dzeko e Peres che riporta i giallorossi sopra il Napoli e a meno otto dalla Juventus caplista. Male per il Palermo, che non approfitta dello scivolone dell´Empoli per accorciare la classifica.

QUANTI CAMBI — Spalletti ne cambia sei rispetto alla sconfitta di Lione: debutto in campionato dal primo minuto per Mario Rui e Grenier. Lopez nel Palermo tiene fuori Posavec dopo i disastri di Torino e lancia in porta all´esordio in Serie A Fulignati. E l´avvio è subito rosanero, se è vero che al 5´ si consuma il giallo della serata: su lancio di Chochev, Aleesami non tocca il pallone che sfila verso Nestorovski il cui tiro-cross di sinistro inganna Szczesny, protagonista di un errore piuttosto evidente. Il macedone esulta ma Rocchi, dopo essersi consultato con il guardalinee Preti, annulla per fuorigioco: per l´arbitro Aleesami avrebbe toccato il pallone spedendo automaticamente Nestorovski in offside, circostanza però smentita dai replay televisivi. Non cambia il risultato, neppure lo scorrimento del match, che si trascina senza scossoni fino al 22´: all´improvviso la Roma passa in vantaggio, Peres sulla destra tocca per Grenier che di prima taglia al centro per El Shaarawy che irrompe col sinistro e batte Fulignati. Il Palermo ci prova al 31´, con un tiro largo dai 20 metri di Sallai. Negli ultimi 10 minuti di tempo la Roma va vicina più volte al raddoppio: al 38´ Rudiger sbaglia l´intervento sotto porta su punizione di Paredes, al 39´ Paredes sfiora il palo con il destro dal limite, ma soprattutto Nainggolan al 42´ spreca una ripartenza davanti a Fulignati dopo un´altra buona giocata di Grenier.

DENTRO DIAMANTI — Nella ripresa Lopez lascia fuori Embalo e mette dentro Diamanti. Ma la prima occasione è ancora della Roma: fotocopia del gol, da Genier ancora per El Shaarawy che però si fa respingere il sinistro da Fulignati. Al 5´ Rudiger perde un pallone sulla trequarti, Diamanti si invola verso Szczesny e scarica il sinistro appena entrato in area da posizione leggermente defilata, il polacco è costretto ad allungarsi per deviare. E´ un altro Palermo, Diamanti va spesso a creare superiorità numerica in fascia sinistra dalle parti di Peres. Al 14´ Szczesny è nuovamente costretto all´intervento, stavolta su tiro da fuori di Morganella. La Roma non riesce più a tener su il pallone, Grenier è evidentemente stanco e così al 19´ Spalletti sostituisce il francese – già ammonito – con Dzeko, arretrando la posizione di Nainggolan. Al 26´ la Roma va vicina al raddoppio: cross dalla destra di Peres, Fulignati respinge in maniera imperfetta ma Dzeko calcia altissimo al volo. Il match è aperto, Mario Rui chiude con due buone diagonali due palloni velenosi di Diamanti. Spalletti inserisce Strootman per El Shaarawy, Lopez gioca la carta Lo Faso. Ma è la Roma a trovare il gol: inizia il minuto 31, Dzeko riceve un pallone da Nainggolan, la controlla con il petto e beffa con un tocco di sinistro Fulignati in uscita. Il match di fatto si chiude. C´è tempo per il terzo gol giallorosso: minuto 46, Strootman in contropiede vede l´avanzata di Peres che con il destro mette sotto le gambe di Fulignati, che ha giusto il tempo di riscattarsi un minuto più tardi sul possibile poker di Nainggolan.

Fonte: gazzetta.it

ROMA – In campionato Milano conferma di avere un altro passo. L´Olimpia vince a Sassari e mantiene invariato il vantaggio di 10 punti sulla coppia formata da Venezia, che espugna Pistoia, e Avellino, vittoriosa all´overtime contro Reggio Emilia nell´anticipo delle ore 12. Ad approfittare del ko del Banco di Sardegna è Capo d´Orlando: la Betaland batte Cremona e, in attesa del posticipo di lunedì sera tra Torino e Trento, sale al quarto posto solitario. In ottica salvezza Cantù, grazie all´affermazione ai danni di Caserta, mette un buon margine di vantaggio sull´ultimo posto, mentre Varese conquista due punti pesantissimi imponendosi nello scontro diretto con Pesaro.

MILANO NON SI FERMA, SASSARI KO – L´Olimpia sbanca il PalaSerradimigni in una gara condotta praticamente dall´inizio alla fine, facendo ricorso a tutto il talento individuale del suo roster. Nei primi minuti Lawal, ex di turno, prova a intimorire i suoi avversari sotto i tabelloni, ma Sassari non ingrana in attacco e Milano può tentare subito il primo allungo, arrivando a + 8 (13-5) a metà frazione. Poi l´Olimpia subisce il ritorno della Dinamo, che impatta sul 15-15, ma gestisce agilmente la partita, chiudendo la frazione sul 23-17. Nel secondo quarto Sassari ci riprova ma sbaglia troppo in attacco, permettendo a Milano di restare a distanza di sicurezza. Anzi, prima della sirena di metà gara l´EA7 tocca il nuovo massimo vantaggio: 44-35. Milano, spinta da un altro ex, Rakim Sanders, arriva sino a +14 e indirizza la gara dalla sua parte, costringendo Sassari a una rincorsa che inizia negli ultimi minuti della terza frazione e si conclude al 34′, quando i padroni di casa arrivano a -1 (64-65) e sprecano con Bell la palla del sorpasso. L´Olimpia, ispirata dalla regia di Cinciarini, continua ad affidarsi al talento di Sanders e Mclean e frustra in maniera definitiva le speranze di rimonta dei sardi: finisce 82-75 per i campioni d´Italia.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI-EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 75-82
(17-23, 35-44, 55-62)
SASSARI: Bell 10, Lacey 9, Devecchi, D´Ercole, Sacchetti 5, Lydeka 8, Savanovic 8, Stipcevic 16, Lawal 13, Monaldi ne, Lighty 6, Ebeling ne. Allenatore: Pasquini.
MILANO: McLean 17, Hickman 17, Raduljica, Macvan 8, Pascolo 8, Cinciarini 8, Giardini ne, Sanders 19, Abass 5, Cerella. Allenatore: Repesa.
ARBITRI: Sahin-Rossi-Borgioni.
NOTE – Tiri liberi: Sassari 15/18, Milano 15/21. Uscito per cinque falli: Bell.

VENEZIA TIENE IL PASSO DI AVELLINO – Venezia espugna il parquet di Pistoia 78-71. Un successo prezioso che conferma la Reyer al secondo posto in classifica, in condominio con Avellino a quota 28 punti. I toscani, invece, restano fermi a quota 20 e scivolano fuori dalla zona play off. L´avvio di partita è favorevole ai padroni di casa che controllano il ritmo e toccano anche il +8 al 24′ con il canestro di Roberts. Venezia sembra far fatica ad assorbire le folate biancorosse, ma in apertura di ripresa, trascinata da Peric e Filloy, prima opera il sorpasso e poi tenta la fuga. Il parziale del terzo periodo, 28-17 per l´Umana, cambia il volto della gara. Nell´ultima frazione si segna col contagocce e le due squadre rimangono a contatto (65-66) per almeno due minuti, fino a quando una tripla del solito Filloy non dà avvio all´allungo decisivo degli ospiti.

THE FLEXX PISTOIA-UMANA VENEZIA 71-78
(17-19, 41-36, 58-64)
PISTOIA: Petteway 13, Okereafor 4, Antonutti 7, Solazzi ne, Lombardi 4, Crosariol 9, Magro 2, Roberts 15, Moore 6, Boothe 11. Allenatore: Esposito.
VENEZIA: Haynes 6, Ortner 1, Ejim 4, Peric 19, Stone, Bramos 7, Filloy 20, Ress 13, Taddeo ne, Viggiano 2, Mcgee 6. Allenatore: De Raffaele. ARBITRI: Mazzoni-Bartoli-Belfiore.
NOTE – Tiri liberi: Pistoia 16/20, Venezia 5/8.

CAPO D´ORLANDO CORSARO A CREMONA – Capo d´Orlando passa sul campo della Vanoli Cremona (86-82), al termine di una gara equilibrata, risolta solamente negli ultimi due minuti, e centra il terzo successo consecutivo. Visto l´ampio vantaggio raggiunto in più occasioni, Cremona sembra in grado di vincere, ma nel momento chiave del match i padroni di casa si lasciano prendere dalla paura. Capo d´Orlando mette la freccia per la prima volta al 34′ (68-67). Da quel momento è un´autentica lotta di nervi, con la squadra di coach Di Carlo più precisa da tre punti e con un Archie in grande condizione. Proprio il numero 21 della Betaland mette a segno la tripla del definitivo strappo in favore degli ospiti che negli ultimi secondi controllano ritmo e punteggio fino a chiudere 86-82 una sfida chiave in ottica play off. Cremona, invece, resta fanalino di coda solitario.

VANOLI CREMONA-BETALAND CAPO D´ORLANDO 82-86
(22-18, 39-35, 62-52)
CREMONA: Johnson-Odom 26, Mian 13, Gaspardo 5, Harris 10, Carlino 6, Boccasavia ne, Biligha 10, Turner 8, Thomas 4, Ibarra. Allenatore: Lepore.
CAPO D´ORLANDO: Munafò ne, Tepic 10, Iannuzzi 4, Laquintana 11, Nicevic ne, Delas 4, Diener 9, Donda ne, Ivanovic 14, Archie 25, Stojanovic 9, Carianni ne. Allenatore: Di Carlo.
ARBITRI: Filippini-Paglialunga-Weidmann.
NOTE – Tiri liberi: Cremona 14/19, Capo d´Orlando 16/16. Uscito per cinque falli: Thomas.

RECALCATI CONCEDE IL BIS – Carlo Recalcati bissa il successo di una settimana fa e conferma di essere riuscito a dare la scossa a Cantù. Sul parquet di Caserta i lombardi partono forte: Cournooh, che detta i tempi del gioco e sbaglia poco al tiro (sei punti nel quarto), e Johnson consentono alla Mia di chiudere sul +11 (21-10). La Pasta Reggia, dal canto suo, è imprecisa in attacco e poco aggressiva in difesa. L´inerzia sembra cambiare nel secondo quarto, quando Sosa si scatena con 9 punti trascinando Caserta al -4 (24-28). Il margine di quattro lunghezze resta invariato alla sirena dell´intervallo lungo (33-29 per gli ospiti). Nel terzo periodo Cantù tenta più volte l´allungo, ma i campani – trascinati dagli 8 punti di Linton Johnson – agguantano il pari (57-57). In apertura di ultimo quarto la squadra di Dell´Agnello va in vantaggio e cerca la fuga, ma viene raggiunta e superata da JaJuan Johnson. Cantù, con Acker fattore determinante, non molla più il vantaggio e chiude sull´85-79.

PASTA REGGIA CASERTA-MIA CANTU´ 79-85
(10-21, 29-33, 57-57)
CASERTA: Berisha 15, Sosa 20, Maiello ne, Diawara 24, Cinciarini, Ventrone ne, Putney 8, Gaddefors, Giuri 2, Cefarelli ne, Johnson 8, Watt 2. Allenatore: Dell´Agnello.
CANTU´: Acker 9, Ballabio ne, Cournooh 16, Baparape´ ne, Parrillo 3, Pilepic 11, Calathes 3, Callahan 5, Darden 1, Dowdell 2, Quaglia, Johnson 35. Allenatore: Recalcati.
ARBITRI: Seghetti-Attard-Morelli.
NOTE – Tiri liberi: Caserta 19/22, Cantù 17/21.

A VARESE LO SCONTRO SALVEZZA CON PESARO – Varese conquista il terzo successo consecutivo, che porta in dote due punti fondamentali nella lotta per la salvezza, battendo Pesaro 93-78 nella gara d´esordio da capo allenatore di Leka sulla panchina della Vuelle e nell´ultima con la maglia della Consultinvest per Ryan Harrow (verrà sostituito da Rotnei Clarke). A dispetto dello scarto finale, Pesaro arriva ad accumulare anche 11 punti di vantaggio (50-61 al 26′) ma, alla fine, deve cedere alla voglia di Varese di togliersi dai guai dopo una stagione piuttosto travagliata. Sul fronte varesino il migliore in campo è Anosike (5/8 dal campo, un inusuale 8/8 dalla lunetta e 11 rimbalzi), con il valido apporto di Eyenga (5/9 e 4 rimbalzi), di Johnson (8/15) e Maynor (7/14 e 8 assist). Tra i pesaresi svetta il solito Jones (9/18 al tiro, 6/7 nei personali e 11 rimbalzi), spentosi però alla distanza, accanto a un positivo Hazell (6/13).

OPENJOBMETIS VARESE-CONSULTINVEST PESARO 93-78
(23-22, 42-51, 67-69)
VARESE: Johnson 20, Anosike 18, Maynor 15, Avramovic ne, Pelle 5, Bulleri, De Vita ne, Cavaliero 7, Kangur 7, Canavesi ne, Ferrero 6, Eyenga 15. Allenatore: Caja.
PESARO: Hazell 19, Gazzotti 4, Cassese ne, Thornton 8, Jasaitis 7, Ceron 12, Bocconcelli ne, Jones 25, Serpili ne, Nnoko 3, Zavackas, Harrow. Allenatore: Leka.
ARBITRI: Lanzarini-Baldini-Di Francesco.
NOTE – Tiri liberi: Varese 16/19, Pesaro 20/26. Uscito per 5 falli: nessuno.

Fonte: repubblica.it/sport

PALERMO – «Non è stata una partita facile, ma abbiamo calciatori importanti: abbiamo bisogno di tutta la rosa, che tutti ci accompagnino a questo finale di campionato. El Shaarawy è uno di questi e oggi ha fatto bene». Così l´allenatore della Roma, Luciano Spalletti, ha commentato ai microfoni di Premium Sport la vittoria contro il Palermo.

TOTTI – «Totti ha rifiutato il cambio? È un tasto difficile: preferisco non dire niente, altrimenti, come nei processi, poi viene usato contro di me. In realtà non è successo nulla di strano: mentre si scaldava ha avvertito un problema e ha preferito non entrare».

GRENIER E LA JUVE – «Grenier? Può essere considerato un vice Nainggolan: gioca bene tra le linee e perde raramente il pallone. Speriamo che la Juventus, prima o poi, cali, e invece si allontana sempre. Noi siamo contenti di quello che stiamo facendo, ma loro sono davvero fortissimi: anche quando sembrano in difficoltà, tirano fuori l´orgoglio della squadra vincente, noi dobbiamo pensare a fare un passo alla volta, senza pensare all´obiettivo finale».

IL FUTURO E PALLOTTA – «Il mio futuro? Gli ho fatto un favore alla società, a non firmare il rinnovo, perché se perdo altre due partite penso sia giusto che mi mandino via. Allo scorso allenatore gli hanno fatto tre anni di contratto e hanno dovuto pagarlo anche dopo l´esonero: la Roma è una grande squadra e bisogna meritarsi di allenarla. Le parole del presidente? Ha fatto benissimo, ha tutto il diritto di prendersela con me. Ma non con i giocatori, perché in quel caso gli risponderei. Invece il suo comportamento è stato ineccepibile».

PARLA DZEKO – «È una vittoria importante – commenta Dzeko a fine gara -, perché non abbiamo passato una bella settimana: oggi era importante vincere e lo è ancora di più non aver subito gol io mi sento importante, come lo sono tutti i giocatori che fanno parte di questa squadra. Ora affrontiamo la sfida di giovedì con ottimismo, che è uno snodo importante per la nostra stagione. Scudetto? Ora era importante vincere. La classifica cannonieri? In questo campionato ci sono tanti campioni, io sono felice di segnare ma lo sono di più quando vince la squadra».

Fonte: corrieredellosport.it

INDIAN WELLS – Fabio Fognini porta l´Italia al terzo turno di Indian Wells, primo Atp Masters 1000 del 2017, dotato di un montepremi di 6.993.450 dollari. Il 29enne di Arma di Taggia, numero 43 del mondo, ha battuto al secondo turno in tre set il francese Jo-Wilfried Tsonga, numero 8 Atp e settima testa di serie, con il punteggio di 7-6(4) 3-6 6-4, dopo due ore e mezza di battaglia. Per Fognini si tratta del primo successo in quattro sfide con il 31enne di Le Mans, che arrivava in California dopo i successi back-to-back di Rotterdam e Marsiglia. Al prossimo turno l´azzurro se la vedrà con l´uruguaiano Pablo Cuevas, numero 30 Atp e 27esima testa di serie, fresco vincitore a San Paolo, impostosi con due tie-break sullo slovacco Martin Klizan: il ligure è avanti per 4-1 nei confronti diretti, gli ultimi due in ordine di tempo disputati nel 2015 a Pechino (quarti) e agli US Open (2° turno), entrambi sul cemento.
Niente da fare invece per Paolo Lorenzi: il 35enne senese, numero 38 del ranking mondiale, non è riuscito a sovvertire il pronostico contro lo svizzero Stan Wawrinka, numero 3 del ranking mondiale e terzo favorito del seeding, impostosi con il punteggio di 6-3 6-4 dopo un´ora e 18 minuti di partita.

MURRAY SUBITO FUORI – Resta tabù Indian Wells per Andy Murray. Lo scozzese, numero uno del mondo e mai vincitore sul cemento in California, è stato eliminato all´esordio. A sgambettare il 29enne di Dunblane, reduce dal successo a Dubai, suo primo titolo del 2017, il canadese Vasek Pospisil, numero 129 del mondo e proveniente dalle qualificazioni: 6-4 7-6(5) il punteggio in favore del 26enne di Vernon, che in un´ora e 50 minuti ha colto la prima affermazione in cinque confronti diretti con Murray centrando il successo più rilevante della sua carriera.

RISULTATI 2° TURNO: Vasek Pospisil (CAN) b. (1) Andy Murray (GBR/) 64 76(5), (q) Dusan Lajovic (SRB) b. (30) Feliciano López (ESP) 62 46 76(2), (21) Pablo Carreño (ESP) b. (q) Peter Gojowczyk (GER) 75 62, (16) Roberto Bautista (ESP) b. Adrian Mannarino (FRA) 75 62, (11) David Goffin (BEL) b. Karen Khachanov (RUS) 64 36 63, (22) Albert Ramos Vinolas (ESP) b. Damir Dzumhur (BIH) 64 57 75, (27) Pablo Cuevas (URU) b. Martin Klizan (SVK) 76(3) 76(5), Fabio Fognini (ITA) b. (7) Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 76(4) 36 64, (3) Stan Wawrinka (SUI) b. Paolo Lorenzi (ITA) 63 64, (28) Philipp Kohlschreiber (GER) b. Alexandr Dolgopolov (UKR) 67(3) 1-1 rit., (LL) Yoshihito Nishioka (JPN) b. (19) Ivo Karlovic (CRO) 64 63, (13) Tomas Berdych (CZE) b. (wc) Bjorn Fratangelo (USA) 76(4) 64, (10) Gaël Monfils (FRA) b. (q) Darian King (BAR) 36 60 61, (20) John Isner (USA) b. (LL) Mikhail Kukushkin (KAZ) 76(0) 76(6), (29) Mischa Zverev (GER/) b. João Sousa (POR) 64, 63, (8) Dominic Thiem (AUT) b. Jérémy Chardy (FRA) 62 64.

DONNE, KERBER OK – Nel torneo femminile esordio vincente per Angelique Kerber. La tedesca, numero 2 Wta e del seeding – che a fine torneo è già sicura di riprendersi il trono mondiale – ha battuto con il punteggio di 6-2 6-1 la connazionale Andrea Petkovic, numero 79 Wta. Prossima avversaria per la 29enne manina di Brema la francese Paulime Parmentier, numero 62 del ranking mondiale, che ha eliminato a sorpresa per 6-2, 6-3 la kazaka Yulia Putintseva, numero 31 Wta e 27esima testa di serie.
Caroline Wozniacki, numero 14 Wta e 13esima favorita del seeding, ha sconfitto per 6-3, 6-0 la polacca Magda Linette, numero 80 Wta, passata attraverso le qualificazioni: prossima avversaria della 26enne di Odense, campionessa dell´edizione del 2011 del torneo, la ceca Katerina Simiakova che ha eliminato per 6-3, 7-5 la spagnola Carla Suarez Navarro, 23esima testa di serie ma ancora lontana dalla condizione migliore .
Rientro convincente per la statunitense Madison Keys, nona testa di serie, ferma dalle Wta Finals di Singapore dello scorso ottobre per l´operazione al polso: la 22enne di Rock Island, numero 9 Wta, ha battuto con il punteggio di 6-1, 7-5 la qualificata colombiana Mariana Dunque-Marino, numero 112 Wta. Al terzo turno la Keys troverà la giapponese Naomi Osaka, che ha eliminato per 64 62 la cinese Shuai Zhang, 30esima testa di serie.

RISULTATI SECONDO TURNO – (2) Kerber (GER) b. Petkovic (GER) 6-2, 6-1 (9) Keys (USA) b. (q) Dunque-Marino (COL) 6-1. 7-5 (13) Wozniacki (DEN) b. (q) Linette (POL) 6-3. 6-0 Parmentier (FRA) b. (27) Putintseva (KAZ) 6-2 6-3 Siniakova (CZE) b. (23) Suarez Navarro (ESP) 6-3, 7-5 Osaka (JPN) b. (30) Zhang (CHN) 6-4, 6-2 Görges (GER) b. (16) Stosur (AUS) 4-6, 6-4, 6-4, Davis (USA) b. (22) Sevastova (LAT) 7-5, 6-3 (28) Mladenovic (FRA) b. Beck (GER) 6-0 7-5 (4) Halep (ROM) b. Vekic (CRO) 6-4, 6-1 (6) Agnieszka Radwanska (POL) b. Sorribes (ESP) 6-3, 6-4 (q) Peng (CHN) b. (31) Konjuh (CRO) 6-4, 6-2 Safarova (CZE) b. (20) Vandeweghe (USA) 4-6, 6-4, 6-1 (12) V. Williams (USA) b. Jankovic (SRB) 1-6, 7-6(5) 6-1 (14) Vesnina (RUS) b. Rogers (USA) 6-4, 75 (25) Babos (HUN) b. Lepchenko (USA) 4-6, 7-6(2) 6-2.

Fonte: repubblica.it/sport

La prima di Paul Baccaglini al Barbera è andata male, ma il nuovo patron del Palermo è positivo. “Ho visto i ragazzi combattere con lo spirito giusto e questi segnali sono importanti – ha spiegato il presidente -. Non dimentichiamoci che giocavamo contro la seconda in classifica”. “Anche il pubblico ha risposto bene, continuiamo a credere nella salvezza – ha aggiunto -. Il futuro di Lopez? Ha tutto l´appoggio per finire la stagione, poi vedremo”.
“Anche il pubblico ha risposto bene, continuiamo a credere nella salvezza – ha spiegato Baccaglini -. L´entusiasmo che c´è in questa città è contagioso e con questa passione il progetto può solo essere vincente”. Quanto invece a discorsi tecnici, l´erede di Zamaparini ha le idee chiare: “In questo momento posso dire che sicuramente questo sarà il gruppo che finirà la stagione, poi valuteremo il progetto”. Poi sul gol annullato al Palermo: “Se fosse successo nel football americano si sarebbero fermati a verificare che la decisione presa fosse stata corretta, ma questo è il calcio”. Infine sulle questioni societarie: “A fine aprile confermo che la società sarà al cento per cento mia”.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

MODENA- C´è grande pubblico al PalaPanini per la sfida decisiva dei Quarti Play-Off Scudetto tra Azimut Modena e Cazedonia Verona.

Coach Tubertini schiera la diagonale Orduna-Vettori, Le Roux-Holt in mezzo, Ngapeth-Petric bande, Rossini libero. Verona schiera Baranowicz-Djuric, in banda Kovacevic-Randazzo, al centro Anzani e Zingel, libero Giovi.

L´ingresso in campo delle due squadre avviene nella spettacolare coreografia gialloblù del PalaPanini. Inizio sul filo dell´equilibrio: Modena parte forte, Verona non molla nulla sul cambio palla (15-14). Break Modena che va sul 22-17 con un ottimo Vettori. L´Azimut chiude il primo set 25-21. Nel secondo set si riparte con il punto a punto (9-9) e grande equilibrio. Scappa via Modena che si porta sul 19-15 con un ottimo sideout. Modena chiude il set 25-19 e va sul 2-0.

Nel terzo parziale Verona inizia alla grande e capitan Baranowicz gestisce bene i suoi attaccanti, (7-12). Non si ferma la Calzedonia che va sul 15-17. Verona chiude il terzo set 20-25 e si porta sul 2-1. E´ punto a punto nel quarto set con Verona avanti in avvio (7-8). Mette la freccia Modena che con i suoi attaccanti spacca il set (17-14). Modena chiude il set 25-19 e la gara 3-1 volando in Semifinale.

I PROTAGONISTI-

Lorenzo Tubertini (Allenatore Azimut Modena)- « Abbiamo giocato una buona gara e andiamo in Semifinale consapevoli della nostra forza. I ragazzi sono stati bravi, ma è chiaro che dobbiamo crescere ancora. Se credevamo nel passaggio del turno? Assolutamente sì, questo gruppo è unito e possiamo fare bene ».

Luigi Randazzo (Calzedonia Verona)- « Eravamo pronti ad affrontare questa partita, abbiamo perso una pedina importante come Mitar nei primi minuti del match. Questa sera abbiamo dato tutto e non possiamo quindi avere nessun rammarico ».

IL TABELLINO-

AZIMUT MODENA – CALZEDONIA VERONA 3-1 (25-21, 25-19, 20-25, 25-19)

AZIMUT MODENA: Travica 2, Ngapeth E. 19, Holt 7, Vettori 16, Petric 9, Le Roux 6, Rossini (L), Massari 0, Orduna 0, Piano 1. N.E. Onwuelo, Ngapeth S. All. Tubertini.

Calzedonia Verona: Baranowicz 5, Kovacevic 15, Anzani 5, Djuric 0, Randazzo 9, Zingel 6, Frigo (L), Stern 9, Giovi (L), Ferreira 0, Lecat 1. N.E. Paolucci, Mengozzi. All. Grbic.

ARBITRI: Cesare, La micela sandro.

NOTE – Spettatori: 4.629. Durata set: 25´, 22´, 27´, 30´; tot: 104´. MVP Ngapeth E.

Fonte: corrieredellosport.it

“Nell´esprimere piena solidarietà ai tesserati della squadra giallorossa”, l´Assocalciatori “condanna con durezza l´accaduto, invocando ancora una volta l´intervento degli organi competenti, federali e statali”. E´ il comunicato emesso dal sindacato dei calciatori, dopo il grave episodio di violenza che ha coinvolto i giocatori del Catanzaro (Lega Pro), Gomez e Leone, aggrediti al termine della partita persa contro il Melfi (1-0). “Si tratta – si legge nella nota – dell´ennesimo, inaccettabile atto intimidatorio, maturato in un clima di intolleranza crescente in questa particolare fase della stagione, dove un mancato risultato sul campo si trasforma in pretesto per alimentare condotte violente da parte di alcune frange della tifoseria”. L´Aic conclude, scrivendo che “è ora di dire basta a situazioni di questo genere che, purtroppo, sempre più spesso, vengono considerate ´normalità´ e parte integrante dell´attività lavorativa dei calciatori”.

Fonte: ansa.it

Napoli – Succede sempre così, passata una sfida si pensa subito ad un´altra, ma mica una normale: perché quando Napoli-Crotone è finita e la doccia è ancora «calda», non c´è l´Empoli nei pensieri collettivi, ma la Juventus, che è lontanissima, una ventina di giorni. Sono le partite che cambiano gli umori, che caricano e che Pepe Reina – al quale durante il coro del San Paolo «chi non salta juventino è» qualche tentazione goliardica è venuta e gli è scappato di saltellare, mimando un esercizio ginnico – entra nel copione ed esce da kamikaze sul futuro.

«Troveranno qui una bolgia». E però ne passerà di tempo, prima di tornare al San Paolo: domenica ad Empoli, poi la sosta. «E noi adesso dobbiamo concentrarci sull´Empoli». Ecco: prossima destinazione, casa-Sarri (del passato) e comunque una continuità di risultati che il Napoli insegue in maniera prepotente, perché per continuare a sentirsi da Champions non ci sono distinzioni da fare tra grande e piccole, tra la provincia e le capitali del calcio. «Bisogna reagire dopo la sconfitta con il Real Madrid e noi lo abbiamo fatto con personalità, con carattere, dimostrando di avere qualità importanti, di essere maturi. E poi: tre punti e nessun gol subìto». Succede ogni tanto così.

Fonte: corrieredellosport.it

Momento fantastico per la Sampdoria e, di conseguenza, per il presidente Massimo Ferrero che attraverso il sito internet del club blucerchiato ha analizzato il momento della sua squadra, reduce dalla vittoria nel derby contro il Genoa e che adesso si appresta a sfidare la Juventus: “La gioia di due derby vinti, dopo 57 anni in una sola stagione, non viene intaccata neppure da qualche strumentalizzazione. Ora concentriamoci sulla partita con la Juventus per provare a regalare un´altra soddisfazione ai nostri tifosi, che ancora una volta faranno di Marassi lo stadio migliore con i colori più belli del mondo”.

Fonte: itasportpress.it

Si potrebbe ironicamente suggerire al designatore Messina di affidare all´arbitro Mariani la seconda semifinale di Coppa Italia Napoli-Juve visto che ha assegnato due rigori dopo due falli commessi nell´area del Crotone, al contrario di quanto fece il più esperto Valeri a Torino.

Ma il discorso sui rigori e sugli arbitri è molto più serio e ci si augura – senza troppa convinzione – che il governo federale, nuovamente assegnato a Tavecchio, lavori per assicurare uniformità di giudizio e analoghe letture del regolamento, evitando che vi siano strascichi di durissime polemiche, come quelle aperte da Inter, Napoli e Milan – tre top club – dopo le partite perse a Torino. Non sono “tutti pazzi”, come ha detto con ironia Sarri alla vigilia della partita. È grave che si verifichino reazioni come quella dei rossoneri negli spogliatoi dello Stadium, denunciata dalla Juve, ma è legittimo che presidenti che investono milioni e allenatori e giocatori che quotidianamente lavorano per centrare gli obiettivi alzino la voce in presenza di torti, come quelli dei rigori nella prima semifinale di Coppa Italia.

Buona la risposta del Napoli dopo l´eliminazione dalla Champions. Non vi è stato un contraccolpo psicologico, anche se il tasso tecnico dell´avversario non era elevato: da tempo il Crotone ha bruciato le speranze di restare in serie A. C´è stato, piuttosto, un problema tattico perché Sarri, giustamente, ha dato spazio alle risorse della panchina nella gara coi calabresi e in attacco ha proposto Pavoletti, che non ha mostrato particolari progressi rispetto all´ultima prestazione da titolare a Verona. L´ex genoano gioca da centravanti-boa e cerca di aprire spazi agli esterni, però spesso i suoi appoggi sono corti ed errati, dunque preda dei difensori avversari. Poco incisivo sotto porta, Pavoletti non sfrutta ancora la sua prestanza fisica. Non è il caso di istruire processi, ha ragione De Laurentiis quando chiede tempo (peraltro c´è anche Milik a disposizione). Ma, finché c´è stato Pavoletti in campo, l´attaccante più pericoloso è stato l´ottimo Insigne, poi è cambiata la consistenza della manovra offensiva quando è entrato Mertens sull´1-0. Si è rivisto il Napoli che il tecnico ha modellato – benissimo – dopo l´infortunio di Milik, quel tridente leggero (Giaccherini ha dato il cambio a Insigne a 20´ dalla fine: Lorenzo meritava la standing ovation). È chiaro che l´uno-due di Mertens e Insigne in 5´ ha chiuso la partita, tuttavia quei tre là davanti hanno continuato a correre, a pressare e a dare spettacolo. Avevano dentro la voglia di spaccare il mondo, pure sul 3-0, per scaricare la rabbia accumulata dopo la sconfitta contro il Real.

È stato bello, alla fine, vedere gli azzurri e i tifosi – 45mila: un segnale di grande attaccamento – festeggiare. La Champions, con le sue illusioni e le sue amarezze, è alle spalle: adesso vi sono altre sfide da vincere aspettando un nuovo cedimento della Roma, che dopo una fase nera ha vinto a Palermo. Dopo Empoli, la Juve -a cui vanno riconosciuti i meriti per i risultati ottenuti finora in Italia e in Europa – giocherà due volte a Fuorigrotta e il San Paolo è pronto a dare una spinta fortissima alla squadra in cui il tridente leggero (ma si può ancora chiamarlo così dopo ben 63 gol segnati in assenza di Milik?) resta la migliore arma.

Fonte: sport.ilmattino.it

Secondo quanto riportato da La Nazione, dopo aver respinto le voci su una presunta cessione già decisa, la Fiorentina vuole al più presto risolvere il caso legato al rinnovo di Federico Bernardeschi. Il numero 10 viola è il simbolo del futuro per il club e dunque, quando verrà convocato in sede per parlare del possibile prolungamento, al tavolo ci sarà anche Andrea Della Valle, pronto a chiudere quanto prima questa pratica. Non sarà facile però, visto che la società vorrebbe inserire una clausola rescissoria altissima e che invece il giocatore punta a strappare un rinnovo privo di vincoli di questo tipo.

Fonte: tuttomercatoweb.com

Gianni Vrenna, amministratore delegato del Crotone è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva per parlare della partita di ieri contro il Napoli e di un arbitraggio che lo ha lasciato molto amareggiato.

Su parole di Nicola contro arbitraggio di Napoli-Crotone: “Sottoscrivo, ho preparato un comunicato stampa che uscirà tra breve perché ora basta. Fino a questo momento siamo stati in silenzio e abbiamo rispettato un po´ tutti, ma adesso iniziano ad essere un po´ troppi gli errori arbitrali contro il Crotone. Ieri Mariani ha preso 5 in pagella, secondo me un voto anche alto. Per non parlare poi contro la Lazio che andiamo in vantaggio e ci viene annullato un gol che non era assolutamente in fuorigioco, come contro il Torino in casa con il gol in fuorigioco di Belotti di 2 metri e non viene visto, così come ad Empoli perdiamo 2-1 su un altro gol in fuorigioco che non viene visto. Sono dei torti che iniziano a pesare, è vero la nostra classifica è deficitaria però diciamo che le terne arbitrali ci stanno mettendo un po´ del loro. Sono errori macroscopici, ieri nel moneto in cui ha fatto il fallo Rog Sarri ha fatto subito la sostituzione perché ha capito che è stato graziato da Mariani. Capisco il Napoli, i valori tecnici sono superiori, ma con loro in 10 una speranza per il Crotone di recuperare la partita forse c´era”.

Su buonafede arbitri: “Fino alla partita con il Napoli credevo nella buonafede degli arbitri però dopo ieri questa buonafede sta venendo a mancare perché l´arbitro non era neanche distante. Anche sul primo rigore di Insigne c´era un fuorigioco netto da parte dello stesso Insigne. Su un nostro rinvio di Martel sulla ripartenza prendiamo il calcio di rigore, che se fischia prima il fuorigioco può darsi allora che non ci sia calcio di rigore. Così come il secondo calcio di rigore inesistente. Tanto che i nostri stessi calciatori hanno detto allo stesso Hamsik di dirlo e di parlare con l´arbitro. Tra l´altro era anche in fuorigioco e non era calcio di rigore. Sono rimasto molto amareggiato ieri, molto molto amareggiato. Si vede poi che anche delle altre squadre, non sta vincendo nessuno quindi quando hai un minimo di speranza di poter recuperare ti tagliano le gambe. Io però non me la prendo con il Napoli, ma me la prendo con chi deve dirigere una partita di calcio e che deve essere imparziale nelle scelte. Ieri l´espulsione di Rog c´era tutta e dopo nemmeno due minuti mi ammonisci Crisetig”.

Su serie A: “Clima che lascia sempre scontento qualcuno perché ogni domenica succede qualcosa. Secondo me c´è da resettare un po´ le cose e prestare maggiore attenzione, sicuramente non si sta vivendo un campionato tranquillo”.

Sulla votazione del presidente della Figc: “Ho votato Tavecchio, è stato un voto unanime di tutta la serie A”.

Fonte: Radio Sportiva

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.