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Soccer: Serie A; Juventus-MilanLa Juventus non soffre, controlla e poi punge in chiusura di primo tempo mettendo in archivio la qualificazione. In soli 45´ la squadra di Allegri si prende i quarti di finale di Champions League eliminando il Porto grazie al rigore di Paulo Dybala al 42´ che fissa l´1-0 finale. Decisiva l´espulsione di Maxi Pereira che per evitare il gol di Gonzalo Higuain devia il pallone con le mani sostituendosi a Iker Casillas e costringendo l´arbitro Ovidiu Hategan ad assegnare il calcio di rigore e inevitabilmente anche il rosso. Un successo netto per la Juve che anche nella sfida di ritorno approfitta della superiorità numerica maturata nel primo tempo, controllando in scioltezza nella ripresa e conquistando la qualificazione tra le magnifiche otto d´Europa.

LE FORMAZIONI – Allegri si affida alla Juve delle grandi occasioni per evitare distrazioni. Benatia confermato in difesa, sulle fasce Dani Alves preferito a Lichtsteiner, a centrocampo spazio Marchisio che torna titolare dopo 3 partite, mentre in attacco Higuain unica punta con Cuadrado-Dybala-Mandzukic pronti a rifornirlo. Dall´altra parte per Espirito Santo coppia d´attacco formata da Soares e André Silva.

RITMI BASSI, POCHE OCCASIONI – La Juve parte subito a mille e con un super Dybala va vicina al vantaggio ma la difesa del Porto si salva. I lampi dell´argentino però bloccano un po´ la partita, con la squadra di Allegri che tende ad abbassare i ritmi e gestire lo 0-2 dell´andata mentre i portoghesi faticano tantissimo a contenere il pressing alto degli avversari. Al 23´ ci pensa Mandzukic ad impegnare Casillas: perfetto il cross di Cuadrado, tempestivo il colpo di testa del croato ma il portiere spagnolo blocca a terra. Al 38´ è ancora Mandzukic a girare di testa ma la palla finisce sul fondo.

SBLOCCA DYBALA, PORTO IN 10 – Un minuto dopo però la partita cambia definitivamente: sugli sviluppi di un corner arriva il colpo di testa imperioso di Alex Sandro, fenomenale l´intervento di Casillas ma sul tap-in è lestissimo Higuain che costringe Maxi Pereira alla parata sulla riga di porta. Nessun dubbio per l´arbitro Hategan: calcio di rigore e rosso per il difensore del Porto che esattamente come all´andata rimane in inferiorità numerica già nel primo tempo (in Portogallo per il doppio giallo a Telles). Dal dischetto massima freddezza per Dybala che spiazza Casillas e sfodera la Dybala-Mask.

SOARES VICINO AL PARI – Nella ripresa Allegri inserisce Marko Pjaca al posto di Cuadrado mentre per il Porto spazio a Boly per André Silva. E l´inizio è subito ricco di emozioni: prima Danilo Pereira sfiora l´autogol con un colpo di testa all´indietro (straordinario Casillas), poi Benatia buca in difesa lanciando il contropiede di Soares ma la sua conclusione finisce sul fondo mancando clamorosamente il pareggio. Al 60´ la Juve torna a pungere: Mandzukic apre di tacco in maniera sontuosa per Pjaca, stop di petto dell´ex Dinamo Zagabria e diagonale di controbalzo che però termina sul fondo. Allegri intanto cerca di dare maggior sicurezza alla difesa e manda in campo Barzagli per Benatia.

JUVE TRA LE MAGNIFICHE OTTO D´EUROPA – Al 66´ tocca a Higuain sfiorare il raddoppio ma il suo diagonale finisce di pochissimo a lato. Il Porto è alle corde e Espirito Santo cambia ancora per dare una scossa alla sua squadra: fuori Brahimi e Torres e dentro Diogo Jota e Otávio. Anche Allegri non rinuncia all´ultimo cambio: è Dybala a lasciar spazio a Rincon per garantire più sostanza al centrocampo. All´81´ però Diogo Jota va vicinissimo al pari ma il tocco sotto dall´interno dell´area di rigore è impreciso e finisce sull´esterno della rete. È l´ultimo squillo della gara, la Juve stende il Porto 1-0 e vola ai quarti di finale grazie al rigore di Dybala. In attesa del sorteggio di Nyon (venerdì prossimo alle 12) i bianconeri sono nell´élite del calcio europeo.

Fonte: corrieredellosport.it

Signori, questa è Storia. Quella con la S maiuscola. Quella che il Leicester ha già scritto nel maggio del 2016 e che non accenna a trovare il proprio capitolo conclusivo. Il 2-0 al Siviglia, incapace all´andata di tramutare in un vantaggio corposo il netto dominio mostrato in campo, permette alle Foxes di qualificarsi ai quarti di finale di Champions League. L´avventura continua, e continua grazie alle reti di Wes Morgan, il capitano del titolo, e poi di Marc Albrighton. Decisivi anche l´espulsione di Nasri, che lascia in 10 uomini il Siviglia per l´ultimo quarto d´ora, e il secondo rigore parato in due sfide da Schmeichel: dopo Correa al Sanchez-Pizjuan, stavolta tocca a Nzonzi farsi ipnotizzare dal portiere danese.

Una qualificazione a sorpresa contro un avversario più quotato: Davide batte Golia, di nuovo. Con tanti meriti da attribuire anche a Craig Shakespeare, il condottiero che ha preso il posto di Claudio Ranieri facendosi trovare pronto: in barba allo scandalo generale provocato dall´esonero dell´italiano, l´ex manager a interim ne ha fin qui vinte tre su tre tra campionato e coppa. E ora? E ora i quarti di finale. Un ostacolo apparentemente insormontabile. Come lo erano però la conquista del titolo, e poi il passaggio agli ottavi, e poi al turno successivo. La realtà è una sola: Leicester non si è ancora stancata di sognare.

Fonte: it.eurosport.com

“Vorrei evitare il Leicester”. Il pensiero di Gigi Buffon in vista del sorteggio dei quarti di Champions di venerdì non sono Barcellona o Bayern Monaco, ma l´ex formazione di Ranieri, alla prima partecipazione al torneo europeo. “E´ una squadra difficile da affrontare, con tanto entusiasmo e contro cui hai tutto da perdere” ha spiegato il portiere della Juventus dopo l´1-0 al Porto. Quanto alla vittoria sui portoghesi, “al di là del risultato dell´andata e della loro nuova inferiorità numerica – ha aggiunto Buffon – appena subisci dei cali di attenzione rischi: questa partite vanno sempre giocate al massimo. Noi siamo migliorati tanto, abbiamo acquisito tanta consapevolezza: la Juventus deve stare sempre almeno nella top eight della Champions e se ci arrivi dieci volte di fila magari capita che una volta la vinci pure”.

Fonte: ansa.it

Quando si tiene il sorteggio e a che ora? Sono previste teste di serie? UEFA.com pubblica tutte le informazioni utili sul sorteggio dei quarti di finale di UEFA Champions League.

Chi partecipa al sorteggio dei quarti di UEFA Champions League?
Barcellona (ESP)
Bayern Monaco (GER)
Borussia Dortmund (GER)
Juventus (ITA)
Leicester City (ENG)
Real Madrid (ESP, campione in carica)

Quali altre squadre potrebbero parteciparvi?
Atlético Madrid (ESP) / Bayer Leverkusen (GER)
Monaco (FRA) / Manchester City (ENG)

Quando si tiene il sorteggio?
Il sorteggio inizierà venerdì 17 marzo alle 12 e si svolgerà presso la sede UEFA di Nyon (Svizzera).

Come posso seguire il sorteggio?
Il sorteggio verrà trasmesso in diretta su UEFA.com. Il DrawCentre pubblicherà tutti gli aggiornamenti, le analisi e le reazioni nel corso della giornata.

Il sorteggio è aperto?
Sì. I quarti di finale vengono determinati con un sorteggio aperto: pertanto, non sono previste teste di serie e le squadre della stessa nazione possono essere sorteggiate contro. La squadra estratta per prima giocherà l´andata in casa.

Quando si giocheranno i quarti?
Le partite di andata si disputeranno martedì 11 e mercoledì 12 aprile, mentre quelle di ritorno sono in programma il 18 e 19 aprile.

Verso la finale a Cardiff
Quarti di finale: 11/12 e 18/19 aprile
Sorteggio semifinali: 21 aprile
Semifinali: 2/3 e 9/10 maggio
Finale: Sabato 3 giugno, National Stadium of Wales, Cardiff

Fonte: it.uefa.com

Il passaggio del turno, al netto della scaramanzia, era dato quasi per scontato. La Juve aveva costruito il suo passaggio ai quarti a Oporto, a Torino l´ha rifinito. Da questa gara, e più in generale dal doppio confronto, si aspettavano segnali da interpretare per il futuro. La Juve può arrivare in fondo in questa Champions? Cose che fanno pensare di sì, cose che fanno temere di no.

PERCHÉ SÌ: MATURITÀ E SOLIDITÀ — La Juve chiude i 180´ senza prendere nemmeno un gol. Stasera Buffon non deve compiere nemmeno una parata, in casa la squadra è imbattuta in Europa da 21 partite (12 vittorie, 9 pari). La gestione del vantaggio accumulato in Portogallo è quasi perfetta, la politica dei “piccoli passi” continua a funzionare e può portare lontano. Questa doppia sfida ricorda quella col Monaco di due anni fa, anche se allora i bianconeri rischiarono un po´ di più al ritorno.

PERCHÉ NO: DISTANZA DAL TOP — Real e Bayern, come la Juve, hanno vinto due volte, mostrando però una superiorità più netta e dirompente, il Barcellona ha dato prova di onnipotenza, dopo essere “morto”. La Juve contro il Porto non ha fatto la stessa impressione: in superiorità ha gestito con calma pure eccessiva, qualcosa nei meccanismi offensivi non sempre funziona, Higuain ha tirato una sola volta verso la porta. La squadra in Europa sembra talvolta mancare di quella furia agonistica che serve per mettere in crisi anche le big. Ok, forse non l´abbiamo vista perché non serviva, ma il dubbio resta…

PERCHÉ SÌ: DYBALA E MANDZUKIC — Li mettiamo insieme, perché ognuno, stasera, sembra aver preso qualcosa dall´altro. Dybala ha recuperato quattro palloni, come il croato (3 Higuain), uno con un rientro di 70 metri che ne sottolinea lo spirito di sacrificio. Mandzu ha mandato in porta Pjaca con un colpo di tacco, confermando che oltre la voglia e i chilometri resta la qualità. Il neo-esterno rappresenta la continuità e l´affidabilità (anche un paio di colpi di testa pericolosi). La Joya è l´uomo in crescita, quello del cambio di marcia, della giocata che può diventare decisiva. Sempre facendo riferimento alla Juve 2014-15, ricordate la primavera di Morata? Spinse lui i bianconeri in finale, consacrandosi anche a livello europeo. Gli stessi panni possono essere vestiti da Paulo, ora.

Fonte: gazzetta.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.