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dzekoLa Roma rimonta il Napoli nella notte di San Siro: Spalletti comanda ancora su Sarri per il secondo posto, con distanza riportata a due punti. Per il Milan è la seconda sconfitta casalinga consecutiva, dopo quella con l´Empoli: una sola vittoria nelle ultime sei. Un riassunto di quello che pensa San Siro si ha già alla fine del primo tempo: fischi alla squadra, ma neppure troppi tanto è evidente la superiorità avversaria, e primi, sentiti, applausi per Francesco Totti già alla lettura delle formazioni (omaggiato con uno striscione anche nella ripresa). Il Milan aveva dovuto rinunciare a Calabria per un problema muscolare: contro Salah, dentro Vangioni. Confermata invece la terza panchina consecutiva per Bacca: davanti c´è Lapadula. Nella Roma ecco Perotti al posto dell´ex El Shaarawy.

DOMINIO ROMA — Alla fine dei primi 45´ la partita ha già raccontato moltissimo. Donnarumma ha fatto due volte il fenomeno, la Roma è pericolosa in ogni discesa (arrivando davanti a Gigio in velocità e con pochi tocchi) e Montella soffre accovacciato sulla linea dell´area tecnica: il suo Milan ha poche armi con cui ribattere. Il vantaggio giallorosso si concretizza già dopo otto minuti: doppio scambio tra Salah e Dzeko, in area il centravanti trova con il destro l´angolino alto alla sinistra di Donnarumma. Al 28´ il bosniaco, sempre più leader dei marcatori, raddoppia di testa su preciso angolo battuto da Paredes. E´ dominio Roma. In mezzo ci prova Salah, che solo in area calcia alto (la posizione dell´egiziano mette spesso in difficoltà Vangioni), lo stesso fa Dzeko e poi il tentativo di Perotti sbattuto sul portiere. Soprattutto i due tentativi deviati sul palo da uno straordinario Gigio: prima il destro a giro di Perotti, che senza il suo tocco avrebbe firmato il tris. E stesso discorso sulla conclusione di Nainggolan, fatta sbattere sul palo con Salah che in seguito spara altissimo. Il Milan? Nessun segnale dal centravanti, Lapadula. Pochissimo dagli esterni, Suso si vede raramente mentre Deulofeu è più dinamico ma insieme più confusionario. Si segnalano un paio di conclusioni dalla distanza: Mati e poi Sosa, nient´altro.

SORPRESA — Montella tenta subito il primo cambio: Bertolacci per Mati Fernandez (Spalletti replica con El Shaarawy per Perotti infortunato), ma è il ritmo rossonero che non cambia. La Roma giustamente si adatta e si arriva fino a metà tempo tra noia e monotonia, esclusi un tiro centrale di Emerson e una conclusione sbilenca di Dzeko. Il Milan, che butta dentro anche Ocampos, si affida ai soliti tiri dalla distanza: stavolta va Bertolacci, a lato. El Sha si esibisce nel proprio repertorio: stretta e tiro a giro, Gigio c´è. Alla mezz´ora, pare incredibile, il Milan la riapre: da azione d´angolo Ocampos fa da sponda e Pasalic arriva in tuffo per dimezzare lo svantaggio. Tanto suona strano che dopo appena 2´ la Roma trova il tris: sponda stavolta di Dzeko e destro all´angolo dell´ex El Shaarawy, che non esulta. Salah deviato da De Sciglio e infine l´ingresso di Bruno Peres (con lo stadio che invoca Totti: romanisti e milanisti, che applaudono il coro “c´è solo un capitano”). Anche così si spengono le luci a San Siro. Anzi, si riaccendono per il quarto gol romanista: Paletta (espulso) abbatte Salah in area, De Rossi trasforma dal dischetto per il poker giallorosso.

Fonte: gazzetta.it

Due giorni di vacanza a tutti, per sbollire la rabbia e per ricaricare le batterie. Il Toro tornerà ad allenarsi solo domani alla Sisport, ma il post-derby è ancora animato e agita i granata per l´errore dell´arbitro Valeri. Sinisa Mihajlovic è tornato a Roma e in famiglia per smaltire la delusione, ma non è rimasto lontano dal campo: ieri pomeriggio era allo stadio Olimpico per vedere Lazio-Sampdoria, dove ha anche incontrato Roberto Mancini e il suo ex presidente Massimo Ferrero. Mihajlovic aspetta la sentenza del giudice sportivo dopo l´espulsione contro la Juve e intanto riceve una coccola e una bacchettata da Urbano Cairo. «Ha avuto una reazione istintiva – dice il presidente granata -, ma Sinisa è intelligente e sa che ha sbagliato. Gli arbitri italiani sono molto bravi, ma sul rosso di Acquah l´errore c´è stato».

Cairo dribbla le polemiche e dagli studi della Domenica Sportiva della Rai preferisce elogiare il suo Toro. «Sono orgoglioso della prestazione dei ragazzi – commenta -, in uno stadio davvero difficile. Il Torino ha fatto una grande partita, nelle ultime gare con la Juve abbiamo perso nel recupero e sabato abbiamo pareggiato: magari la prossima volta riusciremo a vincere». Un pensiero che condivide via social anche Joe Hart («Incredibile serata di grande calcio. Abbiamo messo in campo tutto ciò che avevamo, dispiace di non essere riusciti a portare a casa la vittoria che squadra e tifosi avrebbero meritato»), mentre sul futuro di Belotti (che ieri sera ha visto Dzeko segnare una doppietta: ora sono 27 gol contro i suoi 25) il presidente granata ribadisce: «Se arriva un club pronto a pagare 100 milioni ho le mani legate, ma spero che possa restare con noi almeno per un altro anno. Se qualcuno mi offre 80 milioni non lo vendo».

Fonte: lastampa.it

Il gol acchiappa-Toro nel derby ha confermato che il Pipita sta alla grande, il turnover ha ridato smalto ai titolarissimi, i dolori che hanno accompagnato Dybala all´uscita dal campo sembrano smaltiti: la Juve si avvicina nelle migliori condizioni possibili alla semifinale di ritorno di Champions con il Monaco, in programma domani sera alle 20.45 allo Stadium di Torino.

NIENTE 5 STELLE — Si riparte dal 2-0 nel Principato, firmato Higuain, e Massimiliano Allegri pensa a riproporre lo stesso undici schierato al Louis II con l´eccezione di Khedira per Marchisio (il tedesco all´andata era squalificato). L´assetto a cinque stelle potrebbe restare così nel cassetto anche stavolta, per poi essere proposto in corsa come una settimana fa o riutilizzato dall´inizio nell´eventuale finale di Cardiff. Spazio quindi al 3-4-2-1, con la BBC davanti a Buffon e la coppia Dani Alves-Alex Sandro sugli esterni, con Cuadrado ancora in panchina.

IL PROGRAMMA — Oggi i bianconeri si ritroveranno a Vinovo per allenarsi a partire dalle 15.45; alle 19 Allegri e Chiellini parleranno dallo Stadium nella classica conferenza stampa della vigilia.

I PRECEDENTI — Quello di domani sera sarà il terzo incrocio tra Juve e Monaco a Torino ed entrambi i precedenti sono benauguranti. Nella Champions 1997-98, in semifinale di andata, finì 4-1 per i bianconeri (tripletta di Del Piero e gol di Zidane) : il 3-2 biancorosso del ritorno qualificò la Juve alla finale di Amsterdam, poi persa contro il Real Madrid. Nei quarti di finale del 2014-15, Allegri si è imposto per 1-0 grazie al contestato rigore di Vidal: 0-0 al ritorno e Juve avanti.

Fonte: gazzetta.it

Il Giro d´Italia riparte domani, con la 4/a tappa, in programma fra Cefalù e il vulcano dell´Etna. Gli organizzatori della corsa rosa hanno catalogato questa frazione come di ´media montagna´, ma con un arrivo in salita e un dislivello di circa 4 mila metri. Si partirà dalla cittadina normanna che sorge a una sessantina di chilometri da Palermo, considerata perla del Tirreno e, già negli anni ´70, polo turistico d´eccellenza: il via alle 12. In altre tre occasioni Cefalù è stata sede di partenza del Giro: nel 1976 (vittoria di Gimondi), 1982 (Hinault) e 2008 (Contador).

Fonte: ansa.it

Dopo la sconfitta di Marassi contro il Genoa all´Inter è buio pesto e la stagione nerazzurra sta diventando un vero e proprio calvario. Roberto Mancini andò via sbattendo la porta, stanco di promesse vuote e consapevole che sarebbe stato impossibile competere per grandi traguardi, forse nemmeno lui però immaginava lo strapiombo, la crisi nera in cui è precipitata la squadra. Non era solo colpa di Frank De Boer, timoniere nella tempesta d´inizio stagione, la navicella sempre sballottata con un solo squarcio sereno: la vittoria sulla Juve, la gloria d´una notte. E non è solo colpa di Stefano Pioli, scelto per una svolta che s´è rivelata effimera e ingannevole: al cambio di passo iniziale sono seguiti un ridimensionamento e poi una caduta senza fine, 2 punti nelle ultime 7 partite, la sensazione dell´impotenza e dello sbando, l´immagine di una squadra che si trascina, d´un sesto posto che è obiettivo solo a parole. E i tifosi non ne possono più: ieri al ritorno a Milano del pullman non c´è stata contestazione, ma in settimana ad Appiano o al massimo domenica a San Siro la Curva Nord farà sentire la sua rabbia. Si annunciano giornate… calde. Pioli non intende mettersi da parte, e la società, dopo il ko di Marassi, ribadisce che non cambierà panchina adesso, ma il tecnico di Parma è ormai solo un traghettatore, e forse anche questo incide sull´atteggiamento imperdonabile della squadra: i calciatori sanno che il futuro non è suo e allora magari, a livello inconscio, faticano ad ascoltarlo e dare tutto.

Fonte: corrieredellosport.it

Dopo partita caldo in casa viola al termine della sfida contro il Sassuolo pareggiata in extremis dalla Fiorentina con Bernardeschi. Proprio il talento viola commenta così la gara: “Per l´Europa è difficile, ma non molliamo mai e ci proveremo fino alla fine. Nelle ultime giornate ci è mancata lucidità nel gestire le partite ma lavoriamo per migliorare. Certo non è facile con questo ambiente. Mi dispiace per la squadra, perché è fatta di grandi uomini e non ci meritiamo questo trattamento”, dice il numero 10 facendo riferimento alla contestazione da parte dei tifosi.

Fa discutere sui social network il labiale di Bernardeschi dopo il gol del pareggio, quel “Sti pezzi di m…” ripreso dalla tv. Non è chiaro a chi si riferisse il numero dieci viola, anche se su questo la Fiorentina ha fatto sapere che Bernardeschi non ce l´aveva con nessuno, ma che si è trattato solo di un modo volgare di esultare, senza altri riferimenti.

Sul tema della contestazione non nasconde la sua amarezza il patron Andrea Della Valle: “Ne parleremo tra qualche settimana perché ho qualcosa da dire ai nostri cari tifosi. Trovo incomprensibile l´atteggiamento che sta avendo questa minoranza soprattutto nei miei confronti. Mi anima solo la passione, ma ultimamente loro atteggiamento mi sta prendendo in contropiede. Non lo capisco proprio, ne parleremo tra qualche settimana”.

Della Valle sottolinea anche le decisioni arbitrali sfavorevoli ai viola,tema approfondito dal direttore generale Pantaleo Corvino: “Oggi sono stati determinanti gli errori arbitrali sul gol del possibile 2-0 che è stato annullato e sul rigore inesistente che ha portato all´espulsione di Gonzalo. I ragazzi hanno dato però il segnale di voler lottare fino alla fine. State vedendo tutti gli errori che stanno condizionando le nostre partite. Il pareggio al 94´ e´ importante, il Sassuolo nelle ultime partite non ha concesso nulla a nessuno. La squadra voleva dare una segnale importante a tutti e c´è riuscita”.

A fine gara, ovviamente, parla anche il tecnico viola Paulo Sousa: “Ho visto tante cose positive oggi. Non siamo partiti benissimo, ma abbiamo reagito costruendo tanto”, dice ai microfoni di Premium Sport. “Il calcio è cercare di divertirsi, onorare la nostra idea di calcio e onorare la maglia. Questi ragazzi formano un gruppo straordinario – ha aggiunto il tecnico portoghese – mettono sempre tutto sul campo e a volte vincono, altre no”. Sousa ha poi chiarito sulla scelta di iniziare con Bernardeschi in panchina: “Ho deciso di avere Cristoforo in campo, sono scelte normalissime per un allenatore”.

Fonte: lanazione.it

Il Nizza non ha più nulla da chiedere al suo campionato. Il terzo posto è consolidatissimo e la lotta per il titolo è troppo distante con sole due giornate ancora da giocarsi. La sconfitta in casa del Marsiglia, quindi, non scalfisce il cammino dei rossoneri. L´Olympique passa in vantaggio già nel primo tempo: al 21´ Bafetimbi Gomis segna da posizione molto ravvicinata con un colpo di testa su cross di Maxime Lopez. L´orgoglio del Nizza però vien fuori e nei primi minuti del secondo tempo Balotelli pareggia di sinistro segnando il suo 15° gol stagionale in campionato, il suo massimo da quando gioca tra i professionisti. Ma il Marsiglia ha bisogno di punti per scacciare il fantasma del Bordeaux, l´ultima squadra rimasta a mettere in discussione il quinto posto degli olimpici, quello valido per l´Europa League, e così, al 66´, tornano in vantaggio. A segnare è un ex conoscenza della Serie A: Patrice Evra stacca di testa più in alto di tutti e punisce gli avversari con il raddoppio per l´Olympique. Vittoria e tre punti alla squadra di casa nonostantela rete di Super Mario.

Fonte: corrieredellosport.it

Milan battuto, secondo posto ripreso, grande prestazione della Roma a San Siro ma… Luciano Spalletti deve difendersi dalle critiche per il mancato ingresso di Totti: “Quando lo metto negli ultimi cinque minuti mi dite che lo prendo per il culo, bisogna mettersi d´accordo allora nei giudizi. Facciamo allora una cooperativa e decidiamo tutti assieme che gioca, va bene? Io non devo gestire la storia di Totti, devo gestire il Totti calciatore”.

“Quando fai questo lavoro c´è da prendere il buono e il cattivo: ho parlato con i giocatori e dopo il derby c´era bisogno di una reazione” ha continuato Spalletti. “Ho a che fare con delle persone serie e corrette, che si rendono conto che a volte c´è da soffrire, ma oggi hanno fatto una grandissima partita. C´era la possibilità di andare sul 3 a 0, ma a volte noi siamo un po´ spreconi e se non avesse fatto gol El Shaarawy sarebbe diventata una partita molto difficile”.

Poi, immancabile la questione Totti… “I tifosi dispiaciuti per il mancato ingresso in campo? La prossima volta faccio la formazione con una cooperativa: si fanno delle votazioni collettive e a quel punto metto in campo chi prende più voti… Sul 2 a 0 non ero tranquillo, Salah era affaticato e ho scelto El Shaarawy perché volevo segnare ancora. Mi spiace per i tifosi, non so che altro dire. Quando lo metto negli ultimi cinque minuti mi dite che lo prendo per il culo, bisogna mettersi d´accordo allora nei giudizi. Ho preso le offese lo stesso, anche quando l´ho fatto giocare per pochi minuti. L´ho detto fin dall´inizio: io non devo gestire la storia di Totti, devo gestire il Totti calciatore. Evidentemente la prossima volta starò più attento. Ma se avessi saputo che tornare a Roma avrebbe significato ricevere tutte questo domande su Totti….”

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.