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Cardiff, tutto è pronto per la finale di Champions League Juventus-Real Madrid. Sotto una pioggerella molto ´British´ la città si prepara ad ospitare l´attesissimo match. Le vie del centro cittadino, attorno allo stadio e al castello e nella zona pedonale, cominciano a popolarsi di tifosi, al momento soprattutto italiani. Arrivate le due squadre: la Juventus soggiornerà in un lussuoso hotel nei dintorni della capitale gallese, il Real in un albergo della catena Mercure, un grattacielo vicino al centro della città. Nel cuore di Cardiff anche l´hotel scelto come quartier generale della Uefa. Tutti i luoghi nevralgici sono presidiati da polizia e militari.

Al Millennium Stadium sono in corso le prove delle cerimonie. La Juventus è atterrata all´aeroporto di Cardiff a meno di due ore dal decollo da Caselle. I bianconeri, accolti da qualche decina di tifosi, sono subito saliti sul pullman della società che li ha portati al ´Vale Resort´, il ritiro nei dintorni della capitale gallese a una ventina di minuti dallo scalo. La squadra di Allegri si allenerà alle 17.30 (ora di Cardiff) al Millennium Stadium, due ore dopo la sarà la volta del Real. oco dopo la Juventus all´aeroporto di Cardiff è sbarcato il Real Madrid. Il primo a scendere dalla scaletta del charter è stato Cristiano Ronaldo. I Blancos sono in un hotel vicino al centro cittadino, a poche centinaia di metri dal Millennium Stadium.

Lo stand Juventus è realizzato con un truck di oltre 11 metri, all´interno del quale verranno esposte le due coppe vinte quest´anno, il trofeo dello scudetto e la Coppa Italia. Finale di Champions League. Saranno oltre 20 mila i tifosi juventini al ´Millennium Stadium´ della capitale gallese: ai 18 mila che hanno acquistato i biglietti attraverso i canali organizzati dalla Juventus, ce ne sono altre migliaia che hanno comprato direttamente dalla Uefa e sui siti di rivendita online il prezioso tagliando per l´atto finale della Coppa più prestigiosa.

A Cardiff è arrivato ieri pomeriggio il bus della società bianconero che precede sempre lo sbarco della Juventus anche nelle trasferte internazionali: è andato a prendere la squadra alle 12 di Cardiff (le 13 in Italia) all´aeroporto per portarla nel ritiro in un lussuoso hotel con campo da golf nei dintorni della capitale gallese. Dall´Italia partiranno 38 pullman speciali e il primo accenderà il motore oggi alle 5 di mattina a Catania, 2.800 km a sud di Cardiff. I voli charter previsti sono 27 e decolleranno, oltre che da Torino, da Malpensa, Bergamo, Verona, Bologna, Roma e Catania. Il primo volo alle 0.30 di sabato mattina da Catania. Da Londra, dove i tifosi bianconeri hanno occupato quasi 1.500 camere d´albergo, partiranno verso Cardiff 42 bus, tempo di viaggio circa tre ore.

Fonte: ansa.it

La vigilia più attesa è finalmente arrivata. La Juventus si prepara per la finale di Champions League contro il Real Madrid, la seconda negli ultimi tre anni dopo quella persa nel 2015 a Berlino contro il Barcellona.

Massimiliano Allegri, durante la conferenza della vigilia, spiega: “Abbiamo lavorato tutto l´anno per questa partita e dobbiamo fare tutto il possibile per portare a casa questa Coppa anche se il Real Madrid è la favorita, perchè è il campione uscente.

Bisogna essere convinti di portare a casa la Coppa. Domani è la finale, non bisogna pensare a quello che è successo vent´anni o quarant´anni fa”.

Riguardo alla formazione il tecnico ammette: “Non ho ancora scelto chi far giocare tra Barzagli e Cuadrado, una finale può durare 120 minuti e devo valutare anche i cambi. La panchina può risultare determinante”.

Allegri continua: “Le vittorie che abbiamo fatto finora sono state di allenamento per questa partita, domani però dobbiamo vincere. Dovremo capire quando ci sarà da attaccare e quando da difendere. Il Real è la squadra che ha segnato di più? Magari domani non segnerà, in una finale le statistiche non contano. Può succedere di tutto”.

Il tecnico torna sulla finale persa due anni fa contro il Barcellona: “Nel 2015 non siamo arrivati con questa convinzione perchè venivamo da anni in cui in Champions la Juventus aveva fatto fatica”.

Quindi Allegri difende Higuain: “Non deve dimostrare niente, contro il Monaco ha dimostrato di saper segnare anche in partite importanti di Champions.

Dybala? E´ cresciuto molto nel preparare questo tipo di partite, quest´anno ha giocato con grande personalità. Non subirà la pressione”.

Il Real si presenta alla finale col dubbio Isco-Bale: “Bale è devastante a campo aperto, con Isco il Real è più imprevedibile ma dà meno copertura”.

Infine quando gli si chiede di possibili analogie tra la sua Juve e l´Inter del Triplete Allegri risponde così: “Sinceramente non le ho viste e non ci penso”.

Fonte: goal.com

“Qualche dolorino c´è, ma nel complesso possiamo dire che sta bene”. Queste le parole di Michele Zasa, il medico che da qualche anno ha preso il posto del Dottor Costa alla guida della Clinica Mobile, dopo la prima sessione di prove libere al Mugello, in cui Valentino Rossi ha testato le sue condizioni fisiche. “I dolori principali li accusa nella zona toracica – ha spiegato il Dottor Zasa – ma in generale le sensazioni sono positive”.
Vale ha girato lontano dai tempi dei migliori e nei box è sembrato lamentare qualche acciacco: “Dopo il grosso impatto c´era da aspettarselo – ha proseguito Zasa – Per la FP1 ha preso un leggero antidolorifico, niente di forte. Stiamo cercando di andare per step, vedremo nelle prossime sessioni se sarà necessario somministrargli qualcosa in più”.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Conferenza stampa di Dani Alves e Gianluigi Buffon, i due giocatori della Juventus incaricati di parlare alla vigilia della finalissima di Champions League contro il Real Madrid.

Domanda per Dani Alves: come ti sembra giocare una gara con due brasiliani protagonisti nella stessa zona del campo? “Buona sera a tutti innanzitutto. Sarà una cosa speciale per me giocare una finale con questi grandissimi giocatori, davanti a tutto il mondo. È un onore essere qui, dobbiamo sfruttare questo momento e fare in modo che questa sia per noi una serata speciale.

Domanda per Buffon: sentite la spinta dei tifosi? “Sì, si sente e si percepisce questa spinta e questo entusiasmo. Deve essere un ingrediente in più per far sì che nei momenti di sofferenza si possa trovare energie sconosciute per poter controbattere e resistere alla foga del Real e alle difficoltà della partita”.

Domanda per Dani Alves: che cos´ha di speciale la Juventus rispetto al Real Madrid? “Non mi sento speciale per il fatto di essere di nuovo in finale. I momenti sono speciali per il fatto di essere vissuti. Sono soddisfatti perché la vita mi ha dato modo di essere di nuovo qui, per tentare di inseguire un sogno che temevo di non poter più vivere. Vengo qui per vincere. Non penso che la Champions cambi qualcosa nella carriera di Buffon, ma sicuramente gli darebbe qualcosa in più. Voglio vivere ogni momento attraverso il lavoro, l´abnegazione, per realizzare questo sogno bisogna spingere ancora di più, siamo molto vicini a trasformare in realtà questo sogno e a entrare nella storia di questo sport. Sicuramente sarebbe bello fare questo regalo a Buffon, ma anche a me stesso. Dobbiamo cercare di fare tutto il possibile per riuscirci”.

Domanda per Buffon: cosa proveresti a essere il giocatore più anziano a vincere la Champions? “Mi provocherebbe gioia immensa perché quando arrivi a questo punto sai perfettamente perché ci sei arrivato e cosa ci hai dovuto mettere. Non c´è niente dei meglio nella vita che ricevere una gratificazione dopo averlo sudato. E non c´è niente di meglio di poterlo condividere con i compagni e con il gruppo di lavoro che ha fatto sì – quanto e più di te – che la squadra potesse essere a questo punto”.

Domanda per Buffon: hai studiato i movimenti di Cristiano Ronaldo? “CR7 è uno sportivo da prendere come esempio per tutti, per il calcio e per lo sport in generale. Ma dico anche che a 39 anni pensavo di non avere più niente da imparare sotto l´aspetto emozionale e degli insegnamenti, invece devo essere sincero, quest´anno parlando con Dani ho imparato un sacco e non mi capitava da tanto tempo. Mi ha fatto piacere e mi ha motivato vedere giocatori che riescono a vincere spesso e a non essere mai sazi. Bisogna anche avere l´umiltà per apprendere ciò che un collega ha da darti”.

Domanda per Buffon: differenze rispetto alla finale di Berlino? “Le vigilie di queste gare sono tutte uguali, simili, ti provocano gli stessi sentimenti di grande concentrazione, una moderata paura, un moderato rispetto per gli avversari ma anche grande consapevolezza di quello che siamo noi. Che deve essere poi l´arma che ci fa affrontare la gara nel modo migliore.

Domanda per Buffon: avevi chiesto a Dani Alves di aiutarti a vincere la Champions. “Sì, è vero, gli avevo scritto un messaggio del genere e lui mi aveva detto che me lo avrebbe spiegato. Per me lui è stato una rivelazione non solo come calciatore, ma soprattutto per il dietro le quinte, che secondo me è molto più importante dello spettacolo che si vede in campo. La fiducia c´è, ma con la giusta dose di umiltà. Giochiao con una squadra che ha un certo tipo di feeling con le finali vinte, noi con quelle perse. Ed è vero che gli estremi si toccano per cambiare le sorti della storia”.

Domanda per Buffon: la sfida di domani sarà tra te e CR7 per il Pallone d´Oro? “Io penso che siano dei paragoni che servono a stimolare le fantasie di tutti e alla stampa a fare degli articoli belli e apprezzati. Io non ho la sfacciataggine, la sicumera di pensare una cosa simile. Facciamo ruoli troppo diversi, io posso solo difendermi e lui può solo attaccare. Lui può determinare molto di più, il fatto che se ne parli non va a intaccare il mio equilibrio anche se fa piacere che se ne parli. Il Pallone d´Oro è una cosa gratificante, ma secondaria. Conta per noi soltanto vincere domani, il resto non mi sfiora”.

Domanda per Buffon: può essere un duello tra i due portieri? “Portiere contro portiere può essere sicuramente una sfida meno impari. Navas ha vinto più Coppe dei Campioni di me, è un giocatore che dal Mondiale 2014 sta facendo delle cose straordinarie e si è confermato al Real Madrid. Una stagione buona può capitare a tutti, confermarsi invece capita a pochi”.

Domanda per Buffon: sei riuscito a dormire? “Il pomeriggio della finale qualcosa lascio su quel letto, speriamo di recuperarlo poi”

Domanda per Dani Alves: tu riesci a dormire prima delle finali? “Io dormo benissimo come tutti i giorni, quello che consiglio loro è che dormano perché la sera bisogna lavorare sodo. Non sono nessuno per insegnare qualcosa a qualcuno, tantomeno a persone di grande esperienza nel calcio come i miei compagni di squadra, persone che hanno vinto trofei importanti nella loro vita. Io sono un eterno apprendista, sono un principiante, cerco di imparare tanto dai miei colleghi.Credo che questa sia la forza del nostro gruppo. Condividiamo le nostre esperienze, il nostro vissuto e questo ci ha convinti che esiste solo una strada da percorrere, mettere in comune le nostre forze per portare a casa il risultato. Siamo una squadra che ha come maggior dote la forza collettiva, di squadra. Deve essere maggiore di quella dell´avversario, è questa la nostra maggiore chance di portare a casa la vittoria”.

Domanda per Buffon: il tetto chiuso cambia qualcosa? Se c´è un tetto è giusto anche poterlo chiudere. Ho già giocato ad Amsterdam con il tetto chiuso e nel Mondiale 2002 in Giappone, non c´è grande differenza. Se tutto ciò serve a preservare il terreno e lo spettacolo, allora va bene così”.

Domanda per Buffon: credi che questa sarà la tua ultima serata di questo tipo? “Sicuramente le emozioni che posso provare io saranno diverse rispetto ai più giovani tipo Dani che l´ha già vinta e ha davanti 4-5 anni di calcio. Io questo tipo di possibilità la escludo, sarà una partita molto più speciale per me e intendo affrontarla e giocarla senza avere alcun tipo di rimpianto. Questo è il mio imperativo per questa gara e spero di poterci riuscire. Siamo una squadra e un gruppo compatto, fondato sull´altruismo, e so che una mia prestazione sopra le righe potrebbe aiutare la squadra”.

Domanda per Buffon: qual è l´approccio migliore per questa sfida? “Per rimanere abbastanza sereni c´è un gioco di equilibrio che ognuno di noi si induce. Quando prende il sopravvento l´ansia ognuno di noi per riequilibrare la situazione mette sul piatto quello che sei e quello che sai fare, così ti rassereni. Questo è il modo migliore che conosco per affrontare queste gare. Ronaldo e Benzema non me li sogno, oltre loro dovrei sognarne anche altri che potrebbero farci male. Sono così tanti che una notte non basterebbe”.

Domanda per Dani Alves: hai appena detto che sei un apprendista, ma nella tua carriera hai vinto tantissimo. Se vinci domani sarai l´unico giocatore della storia ad aver vinto tre triplette: “Sono cose che servono per le statistiche, quando si analizzano le traiettorie e le statistiche delle carriere, ma per me non serve molto pensarci. È importante fare qualcosa di nuovo ogni giorno, io non penso a queste cose, se vinco domani non penserò che sono un giocatore che ha vinto tre Triplete. Il nostro obiettivo è più grande di tutto questo. Non sono una persona che vive pensando a se stessa. Se le persone che mi stanno vicine stanno bene, sto bene anche io. Conta la squadra e conta essere all´altezza del livello dei miei compagni, che loro stiano sempre meglio e che siano più bravi. Questa è la sfida principale della mia vita. Io ho accettato per questo la sfida di venire a giocare nella Juve e di entrare in una squadra di grandi professionisti. Non bisogna pensare a queste cose per non avere gli incubi. Sogniamo e poi in campo facciamo quello che serve per portare a casa il risultato. Dobbiamo giocare per vincere e per festeggiare con i tifosi, rispettiamo l´avversario per la sua storia, ma senza paura”.

Domanda per Buffon: cosa prova a giocare contro Zidane? “Tutto questo fa parte di un insieme di esperienze che quando giochi a calcio puoi fare, soprattutto quando hai avuto la fortuna di giocare con o contro grandi campioni. La fase finale può anche essere quella di fare l´allenatore, il fatto che lo stia ritrovando da avversario e da allenatore non mi sorprende: il pedigree che aveva da giocatore lo ha mantenuto da giocatore. Credo che non sempre abbia vinto nella vita e mi auguro che questo possa accadere domani, non rovinerebbe una carriera fantastica come la sua sia da allenatore che da giocatore”.

Domanda per Dani Alves: sei un po´ una bestia nera per il Real Madrid. “Vincere contro di loro anche con la Juventus sarebbe la ciliegina sulla torta. Loro sono una squadra fortissima, ma non sono necessariamente i favoriti. Non è uno scontro Dani Alves-Real Madrid, ma Juventus-Real Madrid, due squadre solide e forti. Vogliamo arrivare alla fine del viaggio, la Juventus ha vinto l´ultima volta 20 anni fa, nel ´98 si dice che il gol di Mijatovic sia in fuorigioco, quindi ci sta che ci sia voglia di riscatto. Proveremo a giocare senza paura, rispettando l´avversario, senza paura del pedigree dell´avversario, né del loro palmares. Cercheremo di agguantare la coppa, giocheremo con energia”.

Domanda per Buffon: il Pallone d´oro è secondario, ma quanto è importante in questo momento in cui stai facendo dei bilanci? “Nel calcio non c´è nulla di peggiore della noia. Quando si pensa a questo trofeo non si può non pensare a Messi e Cristiano Ronaldo. Il supporto che posso avere dalle persone è che chiunque abbia fatto sport può capire che a 39 anni difficilmente avrò altre opportunità e molti si immedesimano nella mia storia. Ho ricevuto più di quanto ho fatto, sarebbe sicuramente un finale perfetto. Alla gente piace emozionarsi e piacciono le favole”.

Domanda per Dani Alves: cosa hai portato a questa squadra a livello d´esperienza? “Tutte le domande sono focalizzate sull´età, ma noi siamo dei giovanotti e non siamo focalizzati sull´età. Dobbiamo affrontare questo momento con allegria, non dobbiamo sentire troppo la pressione. Non si vince con la foga, ma con altre qualità, sappiamo che è una partita speciale ma non dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento che ci ha portato qui a Cardiff. Dobbiamo lottare, mantenere la maglietta sudata al massimo, sarebbe il coronamento di un grande sforzo durato un anno intero. Dobbiamo fare le cose bene come squadra, l´unica motivazione extra è quella del presidente, che sarebbe felice di sfilare con la Coppa. Questo sarebbe un motivo extra, speriamo di portarla a casa per lui e che possa sfilare con un cavallino rosso”.

Fonte: tuttojuve.com

´The last match´, l´ultimo toccante saluto al Sant´Elia. Tanti i campioni della storia del Cagliari che hanno preso parte alla partita che si è disputata ieri, una gara di esibizione che ha visto protagonisti tra gli altri anche Cappioli, Casagrande, Conti, Cossu, Dessena, Dibitonto, Festa, Fini, Gattelli, Jeda, Idini, Lamagni, Lopez, Matri, Muzzi, Nainggolan, Napoli, Nardini, Nenè, Novellini e Oliveira, in panchina invece Claudio Ranieri. Emozioni che il presidente del club rossoblù Tommaso Giuliani ha voluto esternare attraverso una lettera pubblicata sul sito ufficiale del club.

“E´ stata una serata storica”
“Ieri abbiamo vissuto una serata storica. Il vecchio Sant´Elia al suo passo d´addio ci ha voluto riservare l´ultima delle innumerevoli emozioni vissute in questi 47 anni: vedere in campo tutti insieme i giocatori che hanno scritto la storia del Cagliari, oltre le barriere del tempo, è stato uno spettacolo indimenticabile. Fieri capitani come Diego Lopez, Daniele Conti, Matteo Villa e Lucio Bernardini; forti difensori come Gianluca Festa, Beppe Tomasini e Francesco Pisano; fior di attaccanti come Lulù Oliveira, Gigi Piras, Roberto Muzzi e David Suazo. Sono solo alcuni tra i tanti giocatori che hanno partecipato all´evento indossando la storica maglia dello scudetto, accumunati dall´affetto verso uno stadio che li ha visti crescere o consacrarsi, e dall´amore profondo per i colori rossoblù. Parlando con loro, e con altri protagonisti come Claudio Ranieri che proprio qui, da giovane tecnico, ha mosso i primi passi di una grande carriera da allenatore, ho avvertito ancora più forte l´onore di essere a capo di una Società tanto prestigiosa. I loro aneddoti, i dietro le quinte di vittorie contro ogni pronostico e miracolose salvezze ottenute in rimonta, mi hanno fatto vivere da dentro l´epopea di una squadra con pochi eguali al mondo, per identificazione con il territorio e con la propria gente”, si legge nella lettera scritta dal presidente Giulini.

“La Sardegna Arena sarà un piccolo teatro dei sogni”
“Non poteva congedarsi in modo migliore il Sant´Elia, lo stadio che ha visto i gol di potenza di Gigi Riva, i colpi simili ad opere d´arte di Enzo Francescoli, le raffinate invenzioni di Gianfranco Zola; il catino dove si sono festeggiate cinque promozioni in Serie A e nel quale si è sognato il trionfo europeo nella Coppa UEFA 1993-94. Stiamo lavorando per dare alla squadra e a tutti i nostri sostenitori una nuova casa, uno stadio dove fare esaltare la passione dei nostri tifosi e accogliere le successive generazioni di appassionati. La Sardegna Arena – si legge nella lettera – sarà un piccolo teatro dei sogni che raccoglierà la pesante eredità del Sant´Elia e dove vogliamo aggiungere altri memorabili capitoli alla nostra storia. Ci saranno momenti esaltanti e periodi più difficili, ma tutti assieme saremo capaci di andare avanti per il bene del Cagliari, con orgoglio e senza mollare mai, così come accadeva al Sant´Elia e come sarà alla Sardegna Arena”, conclude Giulini.

Fonte: Sky Sport

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.