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Ufficializzata la lista dei 23 Azzurrini convocati per il Campionato Europeo: come atteso, ci sono tutti i migliori, compreso il portiere Donnarumma. Tra i convocati per l´Europeo, in programma in Polonia dal 16 giugno figurano, oltre al portiere, altri quattro giocatori attualmente impegnati con la Nazionale maggiore: Scuffet, Conti, Pellegrini e Bernardeschi. Raggiungeranno i compagni in ritiro lunedì 12 giugno, mentre si sono già aggregati al gruppo Mattia Caldara e Alex Ferrari che, dopo aver preso parte alla prima parte del raduno della Nazionale maggiore, hanno lasciato ieri sera Coverciano per trasferirsi al Centro Sportivo ´Fulvio Bernardini´ di Trigoria, sede del ritiro dell´Under 21 fino a giovedì 15 giugno, giorno della partenza per Cracovia.

IL PROGRAMMA — Qualificata in virtù del primo posto nel Gruppo 2 davanti alla Serbia, l´Italia farà il suo esordio nel torneo domenica 18 giugno a Cracovia con la Danimarca, mercoledì 21 giugno affronterà a Tychy la Danimarca e sabato 24 giugno sarà impegnata a Cracovia nella terza e ultima gara del girone con l´Inghilterra.

LA LISTA — L´elenco dei 23 convocati.
Portieri: 17 Alessio Cragno (Benevento), 1 Gianluigi Donnarumma (Milan), 19 Simone Scuffet (Udinese)
Difensori: 3 Antonio Barreca (Torino), 14 Davide Biraschi (Genoa), 2 Davide Calabria (Milan), 13 Mattia Caldara (Atalanta), 12 Andrea Conti (Atalanta), 22 Alex Ferrari (Verona), 23 Nicola Murru (Cagliari), 4 Daniele Rugani (Juventus).
Centrocampisti: 15 Marco Benassi (Torino), 5 Danilo Cataldi (Genoa), 18 Roberto Gagliardini (Inter), 8 Alberto Grassi (Atalanta), 21 Manuel Locatelli (Milan), 6 Lorenzo Pellegrini (Sassuolo)
Attaccanti: 7 Domenico Berardi (Sassuolo), 10 Federico Bernardeschi (Fiorentina), 9 Alberto Cerri (Pescara), 20 Federico Chiesa (Fiorentina), 16 Luca Garritano (Cesena), 11 Andrea Petagna (Atalanta);

Fonte: gazzetta.it

La doppietta Ferrari nel Gran Premio di Montecarlo ha ribadito un concetto nel Mondiale di F1: tra il Cavallino e la Mercedes è sfida vera, e non è detto che a rincorrere sia la rossa. Ad ammetterlo è anche Toto Wolff. Il team principal Mercedes ha parlato sinceramente – e cercando di mettere pressione sui rivali – a cinque giorni dal GP del Canada: “Quest´anno non siamo i favoriti per il titolo, è doloroso ma è così”. D´altra parte i numeri delle due classifiche iridate parlano chiaro: Vettel primo tra i piloti, a +25 su Hamilton, Ferrari in testa nei costruttori a +17 su Mercedes.
“Al momento la favorita è la Ferrari – continua – avendo un pacchetto molto forte. Noi dobbiamo alzare l´asticella per provare ancora una volta che siamo la squadra da battere. Rimangono ancora 14 gare e tutto è aperto. Ora pensiamo a Montreal e alla possibilità di ottenere di nuovo un grande risultato, nella speranza di poter fornire risposte preziose ad alcune domande difficili”, conclude.

Fonte: repubblica.it/sport

TORINO – Se la Juve non esistesse bisognerebbe inventarla, quantomeno per garantire all´Italia il livello attuale nel ranking europeo. La squadra bianconera negli ultimi 5 anni ha pesato per il 28,6% dei punti raccolti dalle squadre di Serie A nelle coppe europee, risultando sempre la migliore del contingente nazionale e permettendo alla Serie A di mantenere la quarta posizione. Dietro ai bianconeri il Napoli (16,9%), la Fiorentina (12,5%) e la Lazio (10,2%). Addirittura quarta la Roma (8,9%) che nel dualismo nazionale ha disperso energie psicofisiche spesso decisive soprattutto nella prima fase dei gironi di Champions. Quindi le milanesi con il 7,8% a testa e le altre (Sassuolo, Sampdoria, Torino e Udinese) con un 7% complessivo in cui spicca come migliore presenza quella granata del 2015: 16,5 punti totali.

Solo 3 in Champions Senza la Juve il campionato arretrerebbe di un livello, alle spalle della Francia, ovvero perderebbe il quarto posto in Champions, che sarà dall´anno prossimo (grazie anche al lavoro diplomatico di Andrea Agnelli all´Uefa) il regalo fatto dalla federazione europea più al nostro mercato televisivo che al nostro mercato sportivo. L´Uefa del resto punta con un piatto più ricco a strappare un contratto migliore per il prossimo triennio: si decide il 12 giugno prossimo. Sul campo siamo rimasti quarti, a inseguire l´Inghilterra. E dire che bastava poco: abbiamo solo 2,6 punti in meno degli inglesi. La Francia è in una condizione simile a noi: il Psg fa la voce grossa, ma i parigini in due occasioni non sono stati i migliori in assoluto tra i transalpini: è successo nel 2015 e quest´anno, quando il Monaco ha ottenuto risultati migliori. L´Europa, insomma, dice che mentre negli altri Paesi si delineano possibili alternanze, in Italia no e la nostra competitività interna somiglia più a chi ci sta dietro che a chi ci precede. E lo stesso vale per la Germania – altro paese con una società dominante in campionato – dove quest´anno il Bayern uscito nei quarti non è stato primo assoluto avendo avuto un ex aequo in termini di punti raccolti con il Borussia Dortmund (che vale il 20% dei punti tedeschi in Europa nel quinquennio contro il 24,9% dei bavaresi).

Dominio spagnolo Si confermano come più competitivi in assoluto il campionato spagnolo e quello inglese. Il primo domina in lungo e Udinese) con un 7% complessivo in cui spicca come migliore presenza quella granata del 2015: 16,5 punti totali. Solo 3 in Champions Senza la Juve il campionato arretrerebbe di un livello, alle spalle della Francia, ovvero perderebbe il quarto posto in Champions, che sarà dall´anno prossimo (grazie anche al lavoro diplomatico di Andrea Agnelli all´Uefa) il regalo fatto dalla federazione europea più al nostro mercato televisivo che al nostro mercato sportivo. L´Uefa del resto punta con un piatto più ricco a strappare un contratto migliore per il prossimo triennio: si decide il 12 giugno prossimo. Sul campo siamo rimasti quarti, a inseguire l´Inghilterra. E dire che bastava poco: abbiamo solo 2,6 punti in meno degli inglesi. La Francia è in una condizione simile a noi: il Psg fa la voce grossa, ma i parigini in due occasioni non sono stati i migliori in assoluto tra i transalpini: è successo nel 2015 e quest´anno, quando il Monaco ha ottenuto risultati migliori. L´Europa, insomma, dice che mentre negli altri Paesi si delineano possibili alternanze, in Italia no e la nostra competitività interna somiglia più a chi ci sta dietro che a chi ci precede. E lo stesso vale per la Germania – altro paese con una società dominante in campionato – dove quest´anno il Bayern uscito nei quarti non è stato primo assoluto avendo avuto un ex aequo in termini di punti raccolti con il Borussia Dortmund (che vale il 20% dei punti tedeschi in Europa nel quinquennio contro il 24,9% dei bavaresi). Dominio spagnolo Si confermano come più competitivi in assoluto il campionato spagnolo e quello inglese. Il primo domina in lungo e Udinese) con un 7% complessivo in cui spicca come migliore presenza quella granata del 2015: 16,5 punti totali. Solo 3 in Champions Senza la Juve il campionato arretrerebbe di un livello, alle spalle della Francia, ovvero perderebbe il quarto posto in Champions, che sarà dall´anno prossimo (grazie anche al lavoro diplomatico di Andrea Agnelli all´Uefa) il regalo fatto dalla federazione europea più al nostro mercato televisivo che al nostro mercato sportivo. L´Uefa del resto punta con un piatto più ricco a strappare un contratto migliore per il prossimo triennio: si decide il 12 giugno prossimo. Sul campo siamo rimasti quarti, a inseguire l´Inghilterra. E dire che bastava poco: abbiamo solo 2,6 punti in meno degli inglesi. La Francia è in una condizione simile a noi: il Psg fa la voce grossa, ma i parigini in due occasioni non sono stati i migliori in assoluto tra i transalpini: è successo nel 2015 e quest´anno, quando il Monaco ha ottenuto risultati migliori. L´Europa, insomma, dice che mentre negli altri Paesi si delineano possibili alternanze, in Italia no e la nostra competitività interna somiglia più a chi ci sta dietro che a chi ci precede. E lo stesso vale per la Germania – altro paese con una società dominante in campionato – dove quest´anno il Bayern uscito nei quarti non è stato primo assoluto avendo avuto un ex aequo in termini di punti raccolti con il Borussia Dortmund (che vale il 20% dei punti tedeschi in Europa nel quinquennio contro il 24,9% dei bavaresi). Dominio spagnolo Si confermano come più competitivi in assoluto il campionato spagnolo e quello inglese. Il primo domina in lungo eUdinese) con un 7% complessivo in cui spicca come migliore presenza quella granata del 2015: 16,5 punti totali. Solo 3 in Champions Senza la Juve il campionato arretrerebbe di un livello, alle spalle della Francia, ovvero perderebbe il quarto posto in Champions, che sarà dall´anno prossimo (grazie anche al lavoro diplomatico di Andrea Agnelli all´Uefa) il regalo fatto dalla federazione europea più al nostro mercato televisivo che al nostro mercato sportivo. L´Uefa del resto punta con un piatto più ricco a strappare un contratto migliore per il prossimo triennio: si decide il 12 giugno prossimo. Sul campo siamo rimasti quarti, a inseguire l´Inghilterra. E dire che bastava poco: abbiamo solo 2,6 punti in meno degli inglesi. La Francia è in una condizione simile a noi: il Psg fa la voce grossa, ma i parigini in due occasioni non sono stati i migliori in assoluto tra i transalpini: è successo nel 2015 e quest´anno, quando il Monaco ha ottenuto risultati migliori. L´Europa, insomma, dice che mentre negli altri Paesi si delineano possibili alternanze, in Italia no e la nostra competitività interna somiglia più a chi ci sta dietro che a chi ci precede. E lo stesso vale per la Germania – altro paese con una società dominante in campionato – dove quest´anno il Bayern uscito nei quarti non è stato primo assoluto avendo avuto un ex aequo in termini di punti raccolti con il Borussia Dortmund (che vale il 20% dei punti tedeschi in Europa nel quinquennio contro il 24,9% dei bavaresi). Dominio spagnolo Si confermano come più competitivi in assoluto il campionato spagnolo e quello inglese. Il primo domina in lungo e in largo. Basti ricordare oltre alle due pluricampioni Real e Barcellona i risultati di Atletico Madrid e i trofei del Siviglia, ma anche l´exploit del Celta Vigo (undicesimo nella Liga, semifinalista europeo). Con un dato su tutti ancor più beffardo per i bianconeri: la Juve nelle ultime 4 stagioni – ovvero da 2013-2014 a quest´anno – è l´unica squadra non spagnola (battendo il Barcellona quest´anno e il Real nel 2015) ad aver eliminato le grandi di Spagna, che per il resto sono uscite solo in seguito a derby.

Democrazia Premier La Premier invece oltre ad essere quella che ha alternato il numero maggiore di squadre in Europa (ben 14) è giocoforza anche quella che distribuisce di più i punti conquistati dividendo il merito soprattutto tra Chelsea (16,6%), City (15,9%) e United (15%) con l´Arsenal primo (17,1%) che potrà il prossimo anno con l´Europa League consolidare questo suo platonico primato. Non è un caso, quindi, se la Juventus vince sempre in Italia. E non c´è alcun #finoalconfine che tenga: la squadra bianconera – che nel settennato di Andrea Agnelli è passata dal 43° posto al quinto, vale la pena ricordarlo, con il miglior avanzamento europeo in assoluto – all´estero conferma di essere la migliore, ora deve “solo” guarire dalla sindrome da finali.

Fonte: tuttosport.com

Un percorso senza possibilità di rifiatare. Questo è stato, fino ad ora, il cammino del ct azzurro Giampiero Ventura quando si è trovato davanti ad un test amichevole: prima la Francia, poi la Germania nel 2016, poi l´Olanda e, adesso, la tappa di Nizza con l´Uruguay. «Vuol dire che ci abitueremo a crescere più velocemente: avrei preferito alternare un test contro una grande ad una sfida meno impegnativa, ma è così…», dice.

La crescita dei suoi ragazzi, intanto, è al centro dei suoi pensieri, ma non solo: la federazione sta apprezzando le mosse di Ventura, la sua idea di valorizzare i ventenni (o, quasi) dentro gli stage durante la stagione fino al debutto della Nazionale sperimentale ad Empoli con San Marino mercoledì scorso. Cosa potrebbe portare in dote al ct tutto questo lavoro? La strada è segnata: non appena staccheremo il pass per i Mondiali in Russia, Ventura rinnoverà con la Figc il proprio rapporto fino agli Europei del 2020.

L´Italia è arrivata in Francia con l´obiettivo di vincere contro la Celeste per accrescere le proprie certezze e arricchire il proprio ranking. «Ci giochiamo molto perchè, fra l´altro, voglio verificare il modulo con una linea d´attacco a quattro contro un avversario di tutto rispetto come i sudamericani…», così il ct azzurro. Non ci sarà Verratti, ai box per un problema fisico. Ci sarà spazio per il ritorno di Marchisio in mezzo, prima volta con il nuovo corso azzurro.

Fonte: lastampa.it

Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell´amichevole di domani sera (stasera ndr) contro l´Uruguay e di fatto ha sancito l´addio alla maglia azzurra dopo il Mondiale del 2018.

Che cosa le porta alla mente il match contro l´Uruguay?
«Un ricordo negativo, una giornata negativa, in un clima inspiegabile. Ero anche infortunato e non potei dare una mano ai compagni. Fallimmo l´obiettivo di passare il turno al Mondiale e fu bruttissimo. La partita di domani (stasera ndr) servirà per il ranking che deciderà poi i sorteggi. Anche allora, nel 2014 in Sudafrica, i risultati precedenti ci avevano messo in un girone non facile. Ecco perché dobbiamo fare un buon risultato contro l´Uruguay per non trovarci in una manifestazione importante in un girone altrettanto complicato».

La Uefa sta per abolire le amichevoli per creare la Nations League. Cosa ne pensa?
Sappiamo poco della Nations League. Ci sarà qualcosa in più in palio e sarà meglio che fare delle amichevoli. Ci giocheremo un trofeo, anche se iniziando dal settembre 2018 sarà una cosa che probabilmente non mi riguarderà.

Dal 2011 ad oggi è stato guidato da 8 allenatori tra Nazionale e club. Si aspetta un passaggio morbido alla Roma come è successo nella Nazionale?
«Il passaggio da Conte e Ventura, al di là dei risultati che sono rimasti positivi, è stato morbido in effetti e in campo abbiamo continuato a lavorare allo stesso modo. Per la Roma mi auguro che ci sia continuità per quel che riguarda la guida tecnica e la società. Da 3-4 anni otteniamo risultati importanti e dobbiamo continuare su questo livello. Ora sta a noi giocatori immedesimarci nell´idea dell´allenatore, che non sappiamo chi è. E´ più facile per noi giocatori adattarsi a lui e cambiare, piuttosto che il contrario».

Domani (stasera ndr) supererà Zoff…
«E´ un grande orgoglio e un grande onore. Zoff è stato Zoff, tra un po´ ci sarà Pirlo, mostri sacri del calcio italiano che non mi lasciano indifferente. Sono molto felice».

Che effetto le fa vedere Spalletti all´Inter? E che effetto le fa non vedersi con la maglia dell´Inter che le aveva offerto un contratto biennale?
«Mi dispiace perché Spalletti è un allenatore al quale sono legato. Lo reputo forte e spero che non lo faccia vedere all´Inter perché sarà una nostra rivale per una delle piazze d´onore e speriamo anche qualcosa di più. Io all´Inter? Sarebbe stato particolare vedermi all´Inter perché ho sempre vestito la stessa maglia e sarebbe stato strano averne un´altra addosso».

Nel 2018 dopo il Mondiale lascerà la nazionale?
«Ho 34 anni tra pochi mesi e sono sicuro che sarò un giocatore forte ai prossimi mondiali, magari dopo un´ottima stagione. Non penso troppo al futuro, ma al prossimo Europeo avrò 37 anni e cerco di essere cosciente e realista. La Roma e l´Italia sono la mia famiglia e sarò sempre a disposizione per loro, ma dopo il Mondiale potrebbe essere la mia ultima esperienza con la nazionale e questo contratto con la Roma verosimilmente sarà il mio ultimo contratto con il mio club. Non ho firmato niente che mi impedisca di continuare oltre con l´Italia e con la Roma, ma la logica mi porta a pensare che sarà così».

Ha parlato con Buffon dopo Cardiff?
«Abbiamo parlato 2 minuti perché in queste giornate lui e gli altri hanno parlato della stessa partita e rievocato ricordi non belli con mille persone. Non volevo angosciarli».

Cosa pensa dell´Italia che ha tifato contro la Juve?
«E´ un costume italiano non bello e sarebbe stato lo stesso anche con un´altra squadra. Il fatto che ci siano sempre loro aumenta l´odio, anche se è brutto chiamarlo così, perché vincono sempre. Quando ero ragazzino sono andato a vedere Ajax-Juventus, la Juventus di Lippi al quale sapete quanto adesso sono legato, e tifavo per l´Ajax. Adesso non avrei potuto farlo perché sono amico di questi ragazzi. A fine partita a Cardiff ho visto amici come Buffon con le lacrime agli occhi perché meritavano di vincere questa partita e quella coppa. Ero e sono dispiaciuto per loro».

Fonte: corrieredellosport.it

A Francesco Totti “bisognava lasciar fare quello che gli piace. Se dopo 25 anni se la sentiva di poter aiutare ancora la Roma per un altro anno perchè proibirlo”. Così Zdenek Zeman ai microfoni di Sky Sport torna sull´addio alla maglia giallorossa del ´capitano´, di cui il tecnico boemo si professa “tifoso e fanatico”. “Per me è stato il più grande giocatore che ho allenato, anche se ho avuto campioni del mondo e altri giocatori importanti. Lui ha dato più di tutti alla Roma e se voleva continuare la Roma doveva dargli questa possibilità”, ha concluso il tecnico del Pescara, aggiungendo di “stare bene e di avere voglia di fare ancora qualcosa di bello per il calcio”.

Fonte: ansa.it

Danimarca e Germania hanno pareggiato 1-1 in una gara amichevole disputata a Broendby per ricordare il successo a Euro ´92 dei danesi campioni d´Europa 25 anni fa. I padroni di casa sono andati in vantaggio al 18´ con Eriksen; gli ospiti, dopo molte occasioni sprecate, hanno pareggiato soltanto all´88´ con Kimmich in acrobazia. Nella selezione del ct tedesco Loew, da segnalare la presenza in campo dal primo minuto del romanista Ruediger.

Sabato i prossimi impegni delle due Nazionali: la Germania riceverà San Marino, mentre la Danimarca sarà in Kazakhstan; entrambe le gare sono valide per le qualificazioni mondiali.

Le parole di Loew
“Ho visto più cose buone che cattive: è stata comunque una prova positiva, visto che avevamo alle spalle appena un allenamento”. Lo ha detto Joachim Loew al termine dell´amichevole in occasione della quale il ct tedesco ha fatto debuttare sei giocatori in Nazionale. “Sono soddisfatto – ha aggiunto Loew – Ho visto molto impegno da parte di tutti e, partendo da questo, possiamo ancora lavorare e migliorare nei prossimi giorni”. La Germania sta affrontando le qualificazioni mondiali (sabato ospiterà San Marino) e debutterà in Confederations Cup il 19 giugno contro l´Australia.

Fonte: sport.sky.it

Nuova pista nel futuro di Paulo Sousa. Il Jiangsu Suning infatti, dopo aver seguito i profili di Capello e Ventura, ha deciso di puntare forte sull´ex allenatore della Fiorentina. Sousa ha battuto la concorrenza di Tuchel e Favre. L´accordo economico è ancora da trovare, ma il club cinese è determinato ad affidare al portoghese la panchina per fare il definitivo salto di qualità, come riporta Sky Sport.

Fonte: calciomercato.com

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.