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Milan e Nikola Kalinic, per l´esperto di mercato Gianluca Di Marzio si fa sul serio. Nei giorni scorsi ci sono stati dei contatti a Milano tra l´agente Erceg e la dirigenza rossonera. L´attaccante della Fiorentina piace molto a Vincenzo Montella e arriverebbe a prescindere da altre trattative riguardanti l´attacco: 30 milioni di euro potrebbero accontentare le richieste della Fiorentina.

Possibile contatto nei giorni scorsi anche tra la dirigenza rossonera e Ramadani, molto vicino ai movimenti di mercato dei viola. Oltre al croato potrebbe arrivare André Silva, giovanissimo attaccante del Porto: è un idea. La cifra destinata a portare Belotti a Milano, che resta comunque un obiettivo importante, alle condizioni del Milan, potrebbe così essere destinata ad altri obiettivi.

Fonte: violanews.com

Dopo i problemi sorti con Paulo Sosa (leggi qui), la panchina del Jiangsu Suning è di fatto stata affidata a Fabio Capello. L´allenatore è da alcuni giorni in Cina per chiudere e in queste ore verrà raggiunto dal suo staff tutto italiano. Come già detto faranno parte del gruppo Zambrotta e Brocchi, insieme ai fidi collaboratori Ventrone e Tancredi. Uno staff di fiducia fortemente voluto da Capello e sul quale Sabatini, che ha personalmente scelto l´ex CT di Russia e Inghilterra, non ha obiettato. Accordo praticamente raggiunto per un contratto di un anno e mezzo a cifre molto importanti: 10 milioni di euro. Dopo due anni di assenza Capello torna in panchina.

Fonte: gianlucadimarzio.com

ALGHERO – Antonello Cuccureddu, memorabili le sue galoppate sulle fasce, un difensore dal gol facile, decisivo quello che nel 1973 diede alla Juventus il tredicesimo scudetto a due minuti dalla fine all´ultima giornata del campionato. Il «Cuccu» ora è guai – informazioni di primo mattino: è agli arresti domiciliari, poi si è saputo che gli è stato notificato il divieto di divieto dimora – per la gestione di un campo sportivo ad Alghero, la città nella quale era nato ed era ritornato dopo una pluridecennale carriera di calciatore e allenatore. Turbativa d´asta, induzione a dare o promettere utilità, falso ideologico, i reati che figurano nel provvedimento di custodia cautelare che ha coinvolto l´ex Juve, 68 anni, insieme al vice sindaco di Alghero, Antonello Usai, ai dirigenti del Comune Giansalvo Mulas e Giovanni Chessa (anche loro ai domiciliari) e ad altri impiegati, che hanno ricevuto un avviso di garanzia.

Le contestazioni
Indagini innescate probabilmente da rivalità fra club sportivi di Alghero. Alcune società hanno contestato l´assegnazione da parte del Comune del complesso polivalente di Maria Pia (campi di calcio in erba e sintetici, pista d´atletica, tribune, spogliatoi), di cui Cuccureddu è stato direttore tecnico e dirigente, con Usai assessore allo sport. Quattro società hanno contestato la gara d´appalto e anche una delibera con il quale l´amministrazione comunale stanziava alcune centinaia di migliaia di euro per il rifacimento del campo in erba sintetica, fondi «per eseguire un´opera – si legge in un esposto – non pubblica: un intervento configurabile ad personam». Nelle pieghe del provvedimento ci sarebbe un «favore» che il vice sindaco Usai avrebbe fatto all´Asp Antonello Cuccureddu 1969, società dilettantistica nella quale ha una parte di rilievo l´ex calciatore.

Cuccureddu, la carriera
Non è ancora chiaro come Cuccureddu sia stato coinvolto. Certo, negli ultimi anni ha avuto un ruolo di primo piano negli eventi sportivi ad Alghero (con una breve parentesi da allenatore, scarsa fortuna e polemico esonero) e aveva mantenuto legami con il club nel quale aveva esordito nelle squadre giovanili. Poi era passato in serie C alla Torres Sassari, allora allenata da Federico Allasio, e subito al Brescia in serie B. Gli occhi di Giampiero Boniperti su di lui dopo una partita di Coppa Italia. «Quel ragazzo non difende soltanto, ha un tiro micidiale, farà strada». Era il 1969, la Juve sborsò 350 milioni per mettere sotto contratto quel ragazzo non ancora ventenne, smilzo e dinoccolato. Esordì proprio in Sardegna e con un gol al Cagliari. Nel suo palmares un ventennio da bianconero, sei scudetti, più di 300 partite, 26 reti, tredici presenze in nazionale. Meno brillante come allenatore (Acireale, Teramo, Crotone, Perugia, Grosseto, Pescara), non è andato oltre la serie B. Ma sempre un´attenzione particolare per il calcio giovanile, con base ad Alghero, dove con la sua associazione sportiva andava a caccia di giovani talenti. Ora è accusato, con suo nipote Efisio Balbina, di avere contribuito a «truccare» la gara d´appalto per l´assegnazione del complesso sportivo.

Fonte: corriere.it

Fabrizio Donato è sempre più infinito e a quasi 41 anni ha saltato un eccezionale 17.32 al suo esordio stagionale all´aperto dopo che in inverno aveva vinto l´argento agli Europei indoor. A Pierre-Bénite (Francia), il bronzo delle Olimpiadi di Londra 2012 ha realizzato il miglior risultato degli ultimi cinque anni: era proprio dalla Finale a cinque cerchi che non saltava così (in quell´occasione si spinse fino a 17.48). Vanta un personale all´aperto di 17.60 risalente al 2000, mentre indoor si è spinto fino a 17.73 nel 2011.

La misura buona è arrivata al quinto tentativo e gli vale il quarto posto nelle liste mondiali stagionali, addirittura il primo in quelle europee. Il laziale ha ampiamente ribadito il minimo per i Mondiali di agosto a Londra, fissato a 16.80 e già strappato durante la rassegna continentale al coperto (17.13). A margine ricordiamo anche che questo è il Record del Mondo master M40 (uomini over 40, ritoccato il suo 16.93). Queste le parole rilasciate alla FIDAL da parte di quello che è anche il coach di Andrew Howe:

” Non finisco mai di stupirmi forse questo è l´esordio più bello della mia carriera. Mi diverto, lo faccio per me stesso e non mi pongo limiti. Se devo essere sincero, il risultato di oggi non mi sorprende troppo, perché in allenamento riesco a fare ottime cose. Non è stata una gara lineare, con un nullo all´inizio e poi alcuni salti non perfettamente eseguiti. Ho cercato quindi di piazzarne uno normale ed è uscito un 17,32. Sono contento perché esco dalla pedana senza dolori e non succedeva da un po´ di tempo, nonostante i cinque salti veri senza considerare l´ultimo, una passerella senza staccare. E perché c´è un bel gruppo di triplisti italiani con tanta voglia di fare, bio e a chilometri zero come mi piace dire, assistiti dal fisioterapista Matteo Pusceddu che ci ha seguiti anche in questa trasferta. Punto in alto, altrimenti non sarei qui. Ora ho un paio di settimane per recuperare energie, soprattutto nervose, in vista degli Europei a squadre di Lilla, dove c´è stato il salto più lungo della storia, il 18,43 ventoso di Jonathan Edwards nel 1995″

Fonte: it.eurosport.com

Riyad Mahrez è il nome caldo per il mercato estivo del Barcellona. Il fantasista del Leicester in passato è stato nel mirino dei dirigenti blaugrana, ma la conquista della Premier da parte delle ´foxes´ aveva fatto tramontare ogni ipotesi di trasferimento dall´Inghilterra alla Spagna. L´algerino era stato dichiarato incedibile e il club blaugrana era stato costretto a rinunciare alle proprie pretese.

Adesso, però, gli scenari sono mutati ed è stato lo stesso Mahrez a chiedere al proprio club il trasferimento, attraverso il proprio procuratore, come scrive il Mundo deportivo. Questa volta, però, è stato il Barcellona a rallentare, anche alla luce del rendimento alterno dell´algerino nella passata stagione.

Mahrez ha inoltre ricevuto una proposta dall´Arsenal e su di lui ci sarebbe anche Conte con il Chelsea. In ogni caso, al momento, nessuna offerta ufficiale è stata presentata al Leicester. Il costo del cartellino del giocatore dovrebbe essere fissato intorno ai 30 milioni.

Fonte: ansa.it

Un irritato Kostas Manolas ha parlato ai microfoni di Cosmote TV al termine della partita della sua Grecia in Bosnia per le qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018: «Il comportamento dei bosniaci? Certe cose non dovrebbero essere fatte. È stata una vergogna che abbiano mancato di rispetto al nostro inno nazionale. Non è guerra, è calcio: tutto deve finire in campo».
Russia 2018, Dzeko-Manolas: clamorosa lite in Bosnia-Grecia

SULLA PARTITA – «Risultato positivo, meritavamo qualcosa in più – ha detto ancora il difensore della Roma – . Questa nazionale ha un futuro e l´abbiamo dimostrato. Io faccio il mio lavoro per aiutare la mia squadra. Secondo posto? non c´è una favorita. Dobbiamo essere concentrati, non temiamo avversari con grandi giocatori, anche noi abbiamo dimostrato di averne». Poi, a ΣΚΑ?, Manolas ha aggiunto: «Abbiamo mostrato forza e personalità. Qualificazione? No, siamo secondi, il secondo posto non ti fa qualificare».

Fonte: corrieredellosport.it

E´ stata la compagna Bianca Atzei a fare il punto sulle condizioni di Max Biaggi, ricoverato al San Camillo di Roma dopo la caduta con la moto da supermotard. “La salute di Max è in buone mani. Dovrà ancora rimanere in terapia intensiva. E´ forte e testardo. Questa notte è stato sottoposto a un trattamento per poter respirare meglio e per fare in modo che le condizioni non si aggravino”, ha scritto. la cantante sui social.

I MEDICI: “CONDIZIONI STAZIONARIE”
Le condizioni generali di Max Biaggi sono stazionarie. Lo comunica, attraverso un bollettino medico, la direzione aziendale dell´ospedale romano San Camillo, dove il pilota è ricoverato. “I parametri vitali – si legge – sono al momento soddisfacenti, con un adeguato controllo della sintomatologia dolorosa. Max Biaggi rimane in terapia intensiva, perché il trauma è potenzialmente evolutivo e richiede un adeguato monitoraggio. La prognosi rimane pertanto riservata. Il paziente è stato sottoposto a una procedura per migliorare l´attività respiratoria”. Un nuovo bollettino medico sarà diffuso alle 19.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

A margine della presentazione del progetto “Sport For All”, Barbara Berlusconi, presidente di Fondazione Milan, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

Su Fondazione Milan e il progetto Sport For All: “Soddisfatti di questo progetto. Si occupa di inserire ragazzi diversamente abili affiancandoli a ragazzi normodotati per condividere l´attività sportiva e dare loro la possibilità di portare avanti la loro passione nello sport che preferiscono. Sono stata onorata dalla proposta del presidente Li e del dottor Fassone quando mi hanno chiesto di rimanere presidente di Fondazione Milan. Sono davvero onorata di poter portare avanti i vari progetti”.

Sulla nuova proprietà: “Sono positiva, vedo che si stanno muovendo bene. Mi piace il fatto che stiano parlando in modo chiaro e trasparente con i tifosi. Stanno facendo un calciomercato interessante, trovando i calciatori nei ruoli in cui servono. Credo che questo sia positivo. Ho trovato bello il fatto che Fassone e Mirabelli abbiano girato l´Europa per andare a vedere giocatori e tessere relazioni con grandi club europei. Sono ottimista”.

Su Berlusconi: “Mio padre è addolorato. Questo è normale, perché il Milan fa parte del suo cuore e della sua vita. Tuttavia è convinto di aver preso la decisione giusta, è. Non è stato facile, so che chiama spesso Fassone per consigliarlo. Rimane coinvolto, rimane il primo tifoso”.

Sul ritorno in Europa: “Sono positiva, mi auguro che il Milan, attraverso questa nuova gestione, possa ritrovare la Champions, il palcoscenico naturale per un club come questo, sia per le vittorie, perché da tifosi vogliamo vincere, che e per un motivo economico riguardante la crescita dei fatturati. La Champions è il primo obiettivo”.

Su Casa Milan: “Sono state aperte le porte di Casa Milan, nata proprio con l´esigenza di creare una realtà che potesse aprire le porte del Milan, della società e della dirigenza a tutti i tifosi, cerando un luogo di incontro. Mi sembra che questo sia avvenuto, la nuova proprietà è contenta e sta sfruttando al meglio le opportunità che questa nuova sede può dare”.

Su Donnarumma: “Ritengo che il Milan abbia bisogno di una bandiera e sarebbe bello che fosse Donnarumma. Mi rendo conto che la trattativa sia delicata, tuttavia mi auguro, da tifosa, che Gigio possa restare”.

Su Maldini: “Non posso giudicare l´operato di Maldini perché non sono nella sua mente. Avrà avuto le sue motivazioni, che io non conosco, per non accettare questa proposta che gli è arrivata. Quello che so, lo so dai giornali”.

Sullo sviluppo in Cina: “Mi auguro che, grazie a questa nuova proprietà, il Milan possa da un punto di vista commerciale e del brand far cresce i fatturati. È una bellissima opportunità. Per affrontare un mercato come quello cinese è importante il fatto che ci siano persone che lavorano in loco, che conoscono il settore. Questo è uno dei tanti importanti contributi che questa nuova proprietà può dare al Milan”.

Sullo stadio: “Non ho avuto modo di parlarne con Fassone. Sono temi che la nuova proprietà valuterà, facendo la scelta migliore. Dal mio punto di vista sapete quello che penso: per un club di calcio che vuole competere con le grandi d´Europa il bisogno di aumentare il fatturato è fondamentale. Per farlo in modo consistente il primo asset è lo stadio. E non solo per l´aumento dei fatturati. È dimostrato che gli stadi di proprietà permettono di vivere il tifo e la passione e portano più punti. Ripeto, confido nelle decisioni che prenderà la nuova proprietà”.

Fonte: milannews.it

Mediaset rinuncia alla serie A dal 2018. L´azienda di Cologno Monzese ha annunciato di non aver presentato alcuna offerta nell´asta che si conclude oggi per l´assegnazione dei diritti televisivi per il triennio 2018-2021. La prossima stagione, 2017-2018, sarà dunque l´ultima con la serie A per gli abbonati Mediaset Premium, che per il terzo anno avrà in esclusiva i diritti per la Champions League. “Al di là dei contenuti sportivi e dei valori economici attribuiti ai singoli pacchetti – scrive Mediaset in una nota -ribadiamo che la formulazione dell´invito a presentare offerte è totalmente inaccettabile in quanto abbatte ogni reale concorrenza e penalizza gran parte dei tifosi italiani, costretti ad aderire obbligatoriamente a un´unica offerta commerciale. Mediaset si riserva di ricorrere in tutte le sedi competenti”. Anche Tim non ha presentato offerte per assicurarsi i diritti tv, in corsa invece Sky (per due pacchetti, non è ancora chiaro quali) e Perform Group (per i pacchetti C1 e C2, piattaforma internet).
L´ESPOSTO — Nei giorni scorsi, l´azienda della famiglia Berlusconi aveva presentato un esposto all´Antitrust (e un altro all´Agcom) contro il bando pubblicato dalla Lega di A, aperto anche agli operatori delle telecomunicazioni e del web. Ricorso che, secondo la ricostruzione dell´Ansa, sarebbe stato però respinto dall´Antitrust. Infine, da Mediaset un appunto che sa di polemica: “Sappiamo che molti operatori avranno interesse a creare confusione, a sovrapporre il futuro con il presente, ma il pubblico deve essere informato correttamente. Il grande calcio della prossima stagione sarà su Mediaset”.

Fonte: gazzetta.it

Win or go home. Dopo una settimana dall´inizio delle Finals, i Cleveland Cavaliers sono già costretti a dover vincere a tutti i costi la partita della Quicken Loans Arena per continuare a sperare ed evitare di entrare nella storia “dalla parte sbagliata”; ossia come la squadra che ha incassato l´ultimo e decisivo “cappotto” da parte dei Golden State Warriors, ormai a un passo dal 16-0 in questa post-season – un´impresa mai riuscita prima a nessuno in NBA. Per riuscirci i padroni di casa torneranno nuovamente ad affidarsi a LeBron James, la cui super partita da 39 punti, 10 rimbalzi e 9 assist non è bastata per avere la meglio di Steph Curry e compagni in gara-3. Gli Warriors, che hanno ritrovato in panchina coach Steve Kerr negli ultimi due episodi della serie, continueranno ad affidarsi invece a Kevin Durant, che sta mettendo a referto delle cifre incredibili in queste Finals e che, almeno fino a oggi, è il principale indiziato per vincere il premio di MVP della serie: 34 punti, 10.3 rimbalzi e 6 assist tirando 56% dal campo, 52.4% da tre e 89.5% ai liberi. Numeri contro i quali la difesa dei Cavs non è ancora riuscita a trovare una soluzione, travolta da 113, 132 e 118 punti nei primi tre episodi. Correre alla stessa velocità di Golden State non sembra essere il modo migliore per tenere testa a Steph Curry e compagni, più precisi nel tiro dall´arco e straripanti ogni volta che riescono a cavalcare la transizione. Ritrovare la mira dalla distanza (soltanto 3/18 nelle triple dall´angolo per i Cavaliers in gara-3), supportare il più possibile LeBron James e riuscire a reggere negli uno contro uno difensivi sono soltanto alcune delle chiavi per provare a invertire le tendenze di una serie che sembra ormai già segnata. Lo scorso anno, quando Cleveland si è ritrovata sotto per 1-3, in molti ricordavano come una rimonta del genere non fosse mai riuscita a nessuno alle Finals NBA. Beh, figurarsi dopo essere stati sotto 0-3…

Primo quarto
Partono fortissimo i Cleveland Cavaliers, molto più reattivi e aggressivi degli Warriors: 6 punti di JR Smith da due triple, 5 per Kyrie Irving, un gioco da tre punti per LeBron James che supera subito Michael Jordan al terzo posto nella classifica marcatori all-time dei playoff (rimangono Kareem Abdul-Jabbar e Jerry West da superare). In uscita dal timeout, Golden State perde subito palla e James trova Love per il +11, massimo vantaggio in tutta la serie di Cleveland sugli Warriors. Il vantaggio tocca due volte quota 15, grazie a un´eccellente attività di Tristan Thompson nelle due metà campo: sono già 10 i punti di Love, 4 punti-4 rimbalzi-5 assist per LeBron James mentre Curry e Durant sono ancora a 0 a metà primo quarto. Si mette in partita Kevin Durant, che in un amen segna 10 punti e riporta i suoi a -6, mentre sono già 7 i tiri liberi sbagliati da Cleveland (due falli a testa per Klay Thompson, Curry, Iguodala e Green, che si prende anche un tecnico). Un´altra sfuriata di Cleveland porta il conto totale a 49 – record di sempre nella storia delle Finals per qualsiasi quarto. Primo quarto 49-33.

Secondo quarto
Con LeBron James in panchina per 3 minuti, è Kyrie Irving a prendersi il proscenio della partita con 5 punti in fila uno più bello dell´altro, ma Kyle Korver con una tripla sbagliata e una palla persa manca per due volte il colpo del +20 e una tripla di Thompson seguita da un 2+1 incredibile di Kevin Durant riporta lo svantaggio a -11. Il rientro di LeBron propizia un altro parziale di Cleveland, che grazie alle sue evoluzioni (15 punti e 7 assist) e i canestri impossibili di Kyrie Irving (21 con 8/10 dal campo) si porta al massimo vantaggio sul +20. Shaun Livingston trova canestri facili (8 punti con 4/4 al tiro) e ricuce un po´ lo strappo insieme a Durant, che è già a quota 17, ma LeBron James è sempre LeBron James e firma il canestro da tre che porta a 80 il conto di Cleveland. Irving e Love ne aggiungono altri sei e Cleveland realizza il maggior numero di punti (86) e di triple (13) in un tempo nella storia delle Finals, anche se Kevin Durant manda a segno la tripla del -18 allo scadere che manda tutti al riposo sull´86 a 68.

Terzo quarto
Non lascia niente al caso Tyronn Lue: Curry e Green segnano 4 punti sfruttando il pick and roll centrale e il coach dei Cavs chiama immediatamente timeout per scuotere la squadra. I Cleveland Cavaliers costruiscono un vantaggio di 20 punti, poi la partita si accende dopo un fallo duro di Love su Durant (punito con un flagrant), un fallo tecnico fischiato a Draymond Green (sarebbe il secondo, ma la terna cambia la decisione e decreta che quello del primo tempo era per Steve Kerr nonostante il referto dicesse il contrario), e infine uno scontro a terra tra Pachulia e Shumpert, con il primo che sembra scalciare e poi provare a tirare un colpo nell´inguine al secondo. Gli arbitri rivedono la scena ma decretano un doppio tecnico, infine si torna a giocare: tripla di Deron Williams per il record (19 di squadra nelle Finals), tripla di Curry senza ritmo, infine tripla di LeBron James che chiude un incredibile terzo quarto a quota 115, contro i 96 di Golden State.

Quarto quarto
LeBron va a prendersi un mini riposo a inizio quarto, Kyrie Irving sbaglia due tiri e Golden State immediatamente punisce con due triple di Pat McCaw e Klay Thompson, forzando l´immediato timeout di Tyronn Lue. La panchina di Golden State chiude un parziale di 8-0, ma dopo il rientro di LeBron è Irving a segnare un personalissimo 5-0 per ridare 15 punti di vantaggio ai suoi e salire a quota 37. Cleveland abbassa il ritmo e si procura preziosissimi secondi possessi grazie all´attività di Richard Jefferson e Tristan Thompson, che sale a 10 rimbalzi nella sua prima partita convincente nella serie. James intanto sale a 9 triple doppie nelle Finals, superando Magic Johnson (è la terza della carriera in una elimination game nei playoff). Sono altre due triple, una di J.R. Smith e una di Kyrie Irving per salire quota 40, a mandare i definitivi titoli di coda a gara-4: Golden State perde la prima partita dei suoi playoff e la serie torna a Oakland per gara-5 dopo una partita selvaggia e combattutissima, finita 137 a 116.

Fonte: sport.sky.it

Luciano Spalletti ha rilasciato qualche dichiarazione fuori da Appiano Gentile anche ai microfoni dei cronisti presenti: “Le sensazioni sono belle, ho respirato quest´aria a strisce nerazzurre. Ho incontrato tutti e sono stati incontri belli, da Zhang Jindong e i suoi collaboratori allo staff di Appiano Gentile, il dietro le quinte che mette a posto tutto e arriva prima facendo sì che i nostri calciatori rendano al meglio. Cosa mi ha sorpreso di più? A Nanchino ho visto la voglia del nuovo proprietario di fare riconciliare la storia del nostro club coi risultati. Chiaro che se ti affacci in questa storia trovi una luce abbagliante, se sei coinvolto in questa storia diventa un´imposizione diventa importante appartenere a questa storia. Tutto ciò che non è grandezza è qualcosa che può assomigliare a un incidente che è durato troppo a lungo”.

Dopo un rimbrotto per un motore acceso, Spalletti prosegue parlando del primo giorno alla Pinetina: “Abbiamo parlato anche di futuro, ci sono squadre già avanti. Serve arrivare più pronti possibile per confrontarsi con club che hanno creato la scorsa stagione un distacco rispetto alla nostra squadra; si tratta proprio della distanza, ci sarà da andare forte ed essere pronti da subito. Più siamo più siamo forti, più lavoriamo in maniera produttiva più si riesce a colmare il gap”. Sulle prospettive di mercato: “Non c´è solo la Juve, che va rispettata ma non temuta come avversario. E´ chiaro che dobbiamo lavorare, ci sono cose da mettere a posto per la squadra. Vorrei vedere calciatori vogliosi di rendere bella la luce di questa squadra, ma chi non crede di essere all´altezza lo chiarisca subito perché ci sono da mettere a posto tante cose, mettere mani nella squadra. Se non ci si allena al 100% è impossibile vincere, ci sono società e giocatori forti come noi che lo fanno quindi contendere il risultato diventa difficile. Chiaro che gli allenamenti verranno fatti nella maniera corretta, non mi opporrò a scelte fatte in tema di impegni regolari, diventerei scomodo se accadesse qualcosa di diverso. Sono contento se si vince, se no non potrei esserlo anche se sono allenatore dell´Inter e di un grande gruppo come Suning; se non ottengo risultati è come se non fossi nessuno”.

Promesse per i tifosi? “Diventa difficile farle, l´impegno massimale è quello di riappropriarci del nostro nome. Mi aspetto di vedere una reazione, una squadra che funziona in campo. La cosa fondamentale è che la squadra ragioni da squadra, che non ci siano calciatori onnipotenti che portino valori differenti da quelli della squadra, se non hai certi valori non ottieni certi risultati”. Si parla anche di Ivan Perisic e della sua possibile permanenza: “Non dobbiamo convincere nessuno, l´Inter è il massimo cui si possa aspirare e devono essere loro a convincerci di essere da Inter. Io ho vissuto l´arrivo qui all´Inter con entusiasmo, se c´è gente che non avverte questo entusiasmo è bene che vada dove si sente trascinato per fare bene il suo lavoro”.

Fonte: fcinternews.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.