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ROMA – «Con Calciopoli si è fatta della pulizia, ma non basta. Il sistema lo fanno quelli che stanno dentro, e sarebbe importante per questo cambiare chi rovina il sistema. Diversi anni fa feci delle denunce e non mi fu vicino nessuno». Zdenek Zeman torna a parlare degli scandali nel calcio al seminario “I giovani per la legalità nello sport” che si è tenuto all´Università D´Annunzio di Chieti. «Io penso – ha detto l´allenatore del Pescara – che le scommesse sulle partite si possano fare. Usare le scommesse nel calcio per aggiustare i risultati sono invece cosa ben diversa. Se io voglio giocarmi un euro sulla vittoria della Juventus nella Coppa dei Campioni, perché non posso farlo? Per me la scommessa è legale. L´imbroglio è invece mettersi d´accordo sui risultati, così come utilizzare le scommesse per altri scopi».

VALORI – Poi, ha spiegato agli studenti presenti il motivo per cui decise di denunciare delle cose che secondo lui nel mondo del calcio non andavano: «L´ho fatto in una conferenza stampa. Mi fu chiesto cosa non andasse e dissi che se comandavano le farmacie non andava bene. Dissi, e ripeto oggi, che bisogna difendere i valori sani del calcio. Siamo noi però che dobbiamo dare l´esempio per primi in campo». Al convegno presenti anche i due calciatori del Pescara Guglielmo Stendardo e Simone Pepe.

Fonte: corrieredellosport.it

A Cardiff il Real Madrid giocherà con la seconda maglia, quella viola. I Merengues, infatti, hanno già comunicato la scelta cromatica per la finale di Champions League con la Juventus. La Vecchia Signora, che formalmente giocherà in casa, userà quindi la prima divisa, quella bianconera classica. Niente maglia blu portafortuna come nel 1996 quando alzò al cielo l´ultima Coppa dalle grandi orecchie.Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Come per Paulo Dybala due anni fa, oggi è lo stesso per Patrik Schick. Il 21 della Sampdoria è il pezzo pregiato del mercato e tutte le big hanno messo gli occhi su di lui. Come due anni fa, la Juventus è in vantaggio sulla concorrenza ma l´asta è dietro l´angolo. Napoli e Inter sono alla finestra e nelle ultime ore si è aggiunto anche l´interesse di Milan e soprattutto Roma.I giallorossi, infatti, hanno fatto la prima mossa: il nuovo ds Monchi, accompagnato da Massara, ha incontrato gli agenti dell´attaccante ceco. I rossoneri, invece, in attesa di chiudere per Morata, avrebbero incontrato la Sampdoria stessa offrendo come contropartita Lapadula. Risposta negativa, però, dei blucerchiati che sul giocatore hanno una clausola rescissoria fissata a 25 milioni di euro. L´obiettivo dei blucerchiati è quello di scatenare un´asta per ottenere il massimo dei soldi. I bianconeri sono in pole perché disposti a lasciare il bomber un altro anno in prestito a Genova, cosa gradita da tutti.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Domenica sarà il Totti day, in cui, salvo clamorosi colpi di scena, il capitano della Roma dirà addio al suo popolo. Il giocatore non sa ancora come salutare i tifosi, quelli che lo hanno visto crescere fino ad innamorarsi alla follia, ha ricevuto una chiamata da un club di Serie A per continuare a giocare un´altra stagione e questo lo ha fatto riflettere un momento. Stasera, forse, spiegherà almeno ai compagni cosa farà da lunedì, il giorno dopo la sfida con il Genoa all´Olimpico.CENA COI COMPAGNI – Come riporta la Gazzetta dello Sport, questa sera Totti porterà i compagni a cena nell´unico ristorante stellato di Roma, alla Pergola, da Heinz Beck, che tre stelle Michelin. Poi testa alla partita, l´ultima ufficiale con la maglia giallorossa. Già, perché nella testa del calciatore e di chi gli sta vicino c´è l´idea di fare un match d´addio a luglio, con tutte le stelle del calcio mondiale, Lionel Messi in testa. Poi, a settembre, un happening al Circo Massimo, lì dove festeggiò il suo unico scudetto nel 2001, per ripercorrere tutti i momenti più belli della sua carriera. Piccoli programmi per il futuro, prima, però, c´è una cena da pagare. E una gara, l´ultima, da giocare.

Fonte: calciomercato.com

Un Marek Hamsik sorridente quello che si presenta alle telecamere del Napoli per il botta e risposta coi tifosi azzurri. Il capitano si racconta attraverso le domande dei suoi sostenitori, dall´emozione della fascia fino al suo piatto preferito.«Essere capitano del Napoli è innanzitutto un onore per me. La squadra rappresenta un´intera città e mi rende fiero esserne capitano. Cosa mi manca di Napoli quando sono via? Tutto! Qui si sta bene, dal clima al cibo, e la gente ti sorride sempre. Poi si mangia alla grande. Non ho un piatto preferito, mi piace davvero tutto, ma quando arrivano gli amici dalla Slovacchia la pizza e la mozzarella non possono mancare».

Nella testa di Marek, però, uno degli obiettivi più importanti è il record di gol assoluto nella storia del club, ad un passo dal primo posto di diego Maradona. «Spero di superare Diego quanto prima, quando avverrà sarà bellissimo per me. Sono un centrocampista, il record di gol è una meta importante. Poi magari sarà superato in futuro ma voglio togliermi questo sfizio. Il gol più bello? Quelli contro la Juve, soprattutto quello in finale».

L´altro obiettivo, invece, si chiama scudetto: «Se lo vinco me lo tatuo sulla pelle. Ho abbastanza spazio sulla schiena, spero di occuparlo. Per il momento i tatuaggi a cui tengo di più sono quelli che ho fatto per i miei figli».

Un contratto fino al 2020, ma cosa farà Marek dopo aver appeso le scarpette al chiodo? «Tornerò a casa, senza dubbio. Sono lontano dalla mia città da quando ho 14 anni, vorrei tornare dalla mia famiglia».

Fonte: sport.ilmattino.it

Gioia incontenibile e dediche juventine. Paul Pogba ne ha per tutti, dopo la premiazione a Stoccolma per la vittoria dell´Europa League: “Volevamo vincere questa coppa, siamo arrivati fino a qui e siamo molto orgogliosi, ora nessuno può più parlare – dice il centrocampista del Manchester Utd, passeggiando per il campo col trofeo stretto al petto -. Forse non è stata una stagione positiva al 100%, ma abbiamo raggiunto questo risultato e non abbiamo rimpianti, abbiamo comunque vinto tre titoli”.BRAVI A SOFFRIRE — Poi l´analisi del match: “Abbiamo iniziato nel modo giusto e segnato presto – continua il francese -. Poi abbiamo retto bene, anche soffrendo un po´. Quando abbiamo realizzato il secondo gol, poi siamo riusciti a controllare la partita. Siamo stati fortunati, ma anche bravi”.

SALUTI A GIGI — Da ultimo, un pensiero al passato recente: “La Juventus? Sono contento se vincerà la Champions e mi farà piacere sfidarla per la Supercoppa… sono felice di vederla in finale a Cardiff. Un saluto a Gigi Buffon!”.

Fonte: gazzetta.it

STOCCOLMA – A Manchester cambiano le lacrime. Dopo il dolore della città, per tante vite spezzate dall´odio, quello della soddisfazione, per il successo nella Europa League. Arriva sul prato della Friends Arena di Stoccolma la coppa che mancava ancora, la sola, nell´incredibile palmares dei Red Devils. Sono lacrime di soddisfazione, non di gioia. Lo dice Mourinho all´inizio. “La felicità stavolta non siamo proprio riusciti a portarla con noi”. Mourinho è il protagonista assoluto. Indovina tutto. Annulla sul nascere l´Ajax del valente collega Bosz. Il suo è un trionfo di praticità, visto che le sue stelle stanno a guardare. La tattica vincente del portoghese non affonda nel “Bello”, ma è un vero capolavoro.Il minuto di silenzio, prima di tutto: grossa commozione, ma anche cori di disturbo. Anche gli arbitri col lutto e ci piace pensare che il pensiero vada anche a Stefano Farina. Il match dimostra subito che Mourinho ha messo bene in campo la sua scacchiera. Fellaini gioca avanzato, in pressione costante sul playmaker Schone. E Pogba, fisicamente debordante, il giovane francese costringe Klaassen a preoccuparsi di lui. L´Ajax non ha benché nulla dal suo lanciere più atteso. I dolori del giovane olandese vengono tutti, impietosamente, svelati. Herrera davanti alla difesa domina in modo assoluto, Valencia non si fa irretire dal solo avversario che pizzica, Younes e alla fine esce a sua volta vittorioso nel duello individuale.

L´Ajax stringe gli spazi? Il Manchester allora difende e si getta nello spazio, con poca qualità perché si fa ingolosire. Finirebbe 0 a 0, in questo scenario, il primo tempo di un match che i due strateghi hanno impostato per togliere all´altro più che per aggiungere a sè stessi. Il gol non può che venire da un tema calcistico che è dominante in questa prima parte: cercare di costringere all´errore i difensori. L´errore lo commette però anche Klaassen che non si aspetta il pallone perduto sulla linea terzina. Azione rugbistica quella dello United, trasmissione rapida, due passaggi, per Pogba che gode della necessaria libertà per caricare il sinistro. Tiro toccato dal ginocchio di Sanchez e palla impazzita che spiazza Onana. La reazione biancorossa è tardiva, ma soprattutto priva completamente di profondità, certo Traorè impegna severamente Darmian, ma il terzino ha sempre la meglio e l´ala non tira mai.

“Il peggio che può capitare a un genio è di essere compreso”. Lo diceva Flaiano. Stasera il genio olandese Bosz vede ogni sua mossa anticipata. La fase difensiva dello United è pressocché perfetta per tutta la ripresa dopo che – in avvio – è arrivato il gol che sigilla il risultato (palla inattiva, sponda di Fellaini e zampata da scorpione di Mkhitaryan, degna del miglior Ibrahimovic sotto misura), la vittoria è messa in ghiaccio. Va più vicina al terzo gol la squadra di Mou che l´Ajax al gol che riduce le distanze. Non c´è partita. La sola nota stonata è un brutto fallo di Mata su De Ligt, il più giovane finalista della storia.

Ajax: Onana 6; Veltman 5,5, Sanchez 6, De Ligt 6, Riedewald 5 (37´ st de Jong sv.); Klaassen 5, Schone 5,5 (25´ st van de Beek 5,5), Ziyech 6; Traoré 6, Dolberg 4,5 (17´ st Neres 5,5), Younes 6. All.: Bosz
Manchester United: Romero 6; Valencia 7, Smalling 7, Blind 7, Darmian 7; Herrera 7.5, Pogba 7; Mkhitaryan 7 (29´ st Lingard 5,5), Fellaini 7,5, Mata 5,5 (45´ st Rooney sv); Rashford 7 (40´ st Martial sv.). All.: Mourinho
Arbitro: Skomina 6,5 (Slovenia)
RETI: 18´ Pogba, 3´ st Mkhitaryan
NOTE: Ammoniti: Veltman, Younes, Riedewald, Mkhitaryan, Fellaini, Mata. Recupero 1´ e 4´. Osservato un minuto di silenzio per le vittime dell´attentato di Manchester

Fonte: repubblica.it/sport

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.