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notizie-sportive-3f8301-w192Il dolore è ancora lì presente ma Simone Zaza spera di imitare Ciro Immobile e liberarsi di quell´incubo. L´attaccante del West Ham non sta attraversando un periodo felicissimo: è iniziato tutto col rigore sbagliato agli Europei con la Germania, poi l´addio alla Juve per l´Inghilterra dove le cose non stanno andando bene. Ventura, però, lo ha convocato per le gare con Liechtenstein e Germania e Zaza spera che l´aria della Nazionale lo rigeneri, un po´ come ha fatto con Immobile: “Lui e Belotti sono attaccanti che dal punto di vista tecnico non si discutono e che mi piacciono – racconta ai microfoni di Rai Sport – Sono cattivi, fisici, corrono a destra e a sinistra. Sono molto contento anche per Ciro, che aveva avuto dei periodi bui e si è riscattato sia in serie A che in Nazionale. Ha dimostrato che le cose possono cambiare da un momento all´altro e che se a un giocatore non va bene per un periodo, non vuol dire che non è bravo ma solo una cosa psicologica.

QUEL RIGORE — La svolta in negativo per Zaza è stata probabilmente quel rigore calciato alto contro Neuer, un errore che “mi ha fatto soffrire molto, ci ho pensato sempre. Ho passato un´estate non felicissima, ancora oggi ci penso anche se non come all´inizio e per un po´ non l´ho rivisto. Non mi sono pesati gli sfottò e le critiche ma piuttosto il dispiacere di aver distrutto qualcosa che si era creato in quel mese in Francia. Non mi scorderò mai le cose successe dopo, i discorsi, i pianti di tutti, sono cose che resteranno dentro a prescindere da come andrà la mia carriera. Tutti ci davano per spacciati e noi stavamo dimostrando all´Europa di essere davvero forti”.

CONTE E PELLÉ — “So che da tanti miei ex compagni che nessuno voleva incontrarci – rivela ancora Zaza – e uscire così, ai rigori, è stato davvero brutto e non sono riuscito a liberarmi la mente nei mesi seguenti. Sono stato male e anche i miei genitori, la mia ragazza, i miei amici erano preoccupati per me. Conte? L´ho visto in Inghilterra quando abbiamo incontrato il Chelsea, a fine partita l´ho salutato e abbiamo parlato un po´ ma non di quel rigore”. A sbagliare dagli undici metri fu pure Pellé, escluso dalle ultime convocazioni per quella mancata stretta di mano a Ventura durante Italia-Spagna: “Ha fatto un Europeo fantastico, magari sono di parte ma è un bravo ragazzo. Quello che ha fatto non è giusto, devi dare una certa immagine e lui sai di aver sbagliato, poi toccherà al mister decidere”.

Fonte: gazzetta.it

NAPOLI – «Non è un momento positivo, ci gira un pò male: facciamo anche 21 tiri in porta ma concretizziamo poco». Lo ha detto Dries Mertens analizzando il momento del Napoli. L´attaccante belga, parlando a Premium Sport, ha spiegato: «So che abbiamo una grande squadra, quindi rimane l´ambizione di poter vincere lo scudetto. Continuiamo a lavorare così, i risultati arriveranno».

RINNOVO CON IL NAPOLI – Mertens si prepara a tornare in azzurro dopo gli impegni con la nazionale belga e ha nel mirino i prossimi due impegni: «Prima pensiamo al match contro l´Udinese, poi abbiamo questa sfida decisiva di Champions League in casa contro la Dinamo Kiev. Se vinciamo e nell´altra partita pareggiano siamo qualificati, per adesso pensiamo a questo». Ultimo passaggio sul contratto: «Io voglio rimanere a Napoli, anzi spero di rinnovare il mio contratto nelle prossime settimane» ha detto Mertens.

Fonte: tuttosport.com

MILANO – “Noi abbiamo avuto rispetto per San Marino. Lo abbiamo dimostrato non fermandoci mai durante la gara, segnando 8 gol”. Con queste parole Joachim Löw, ct della Nazionale della Germania, alla vigilia dell´amichevole contro l´Italia, spegne le polemiche mosse dalla Federazione di San Marino che aveva parlato di “prepotenza” e “poco rispetto” del calcio tedesco dopo le parole di Muller (“Non capisco a cosa servono queste partite”) e Rummenigge (“San Marino non ha nulla a che fare con il calcio professionistico”).

LE PAROLE DI LÖW – “Non ci leggo davvero nulla di irrispettoso – aggiunge Löw -, molti di loro sono amatori mentre giocatori come Muller sono abituati a misurarsi a livello internazionale in competizioni come la Champions League dove gli avversari sono professionisti sia fisicamente che tecnicamente”.

Fonte: corrieredellosport.it

Dalla Spagna rimbalza una notizia che, se confermata, spalancherebbe scenari clamorosi: Messi via dal Barcellona gratis nell´estate del 2018, quando scadrà l´attuale contratto della Pulce. Secondo quanto riferito da Marca, infatti, la scorsa estate l´argentino avrebbe rifiutato la proposta di rinnovo avanzata dai blaugrana, in modo da poter riflettere sul proprio futuro con calma e in libertà. Il City di Guardiola, intanto, osserva con interesse.

Messi avrebbe detto no al Barcellona la seconda settimana dello scorso luglio, mentre si trovava in vacanza a Ibiza insieme alla famiglia. Una decisione, quella di non rinnovare, comunicata al club attraverso il papà-procuratore Jorge. Marca sottolinea il particolare momento che Messi stava vivendo in quel periodo: prima il k.o. con l´Argentina in finale di Coppa America, con conseguente (momentaneo) addio alla nazionale; poi la condanna a 21 mesi di reclusione, oltre a 2 milioni di multa, per evasione fiscale. Un contesto non semplice, che avrebbe indotto Leo a prendere tempo.

Il Barcellona, nel frattempo, è tutelato dalla maxi clausola di 250 milioni di euro, ma è anche vero che l´estate 2018 non è poi così lontana e di tempo da perdere ce n´è ben poco, visto che il Manchester City di Guardiola è pronto a corteggiare Leo con una proposta indecente. Ecco perché il presidente Bartomeu è da tempo al lavoro per blindare la Pulce con un rinnovo che prevede un ulteriore aumento dell´attuale ingaggio: perdere Messi a parametro zero, nel 2018, sarebbe un danno incalcolabile.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

L´Under 21 crea tanto ma segna poco. Una costante per gli azzurrini, che nell´amichevole di Bergamo contro la Danimarca costruiscono almeno quattro nitide occasioni ma alla fine devono accontentarsi dello 0-0: all´Atleti Azzurri d´Italia i più pericolosi sono Petagna, che sbaglia un facile tap-in, e Ricci, vicino al gol con un tuffo di testa. Il ct Di Biagio può dirsi comunque soddisfatto del gioco espresso dai suoi, soprattutto nella ripresa.
Nello stadio di Conti, Caldara, Grassi e Petagna (e pure di Gagliardini, se non si fosse aggregato last minute con la Nazionale maggiore), l´Italia Under 21 riscatta parzialmente lo scivolone di quattro giorni fa con l´Inghilterra, offrendo un buona prestazione ma non riuscendo a trovare la via del gol. Non una novità per gli azzurrini, così come ricordato nel post partita dal ct Di Biagio: a reti bianche era finita anche l´ultima gara di qualificazione agli Europei con la Lituania e l´amichevole di agosto con l´Albania. La Danimarca, reduce da nove vittorie consecutive e con l´ultima sconfitta datata 3 settembre 2015, non è certo un cliente facile, ma l´Italia le occasioni per vincere le crea. Ma non le sfrutta.

In avvio ci provano Petagna e Garritano con tiri da fuori, ma la prima vera chance è per Grassi al minuto 32: il giovane di proprietà del Napoli si avventa su un pallone vagante ma a tu per tu con Hjbjerg non riesce a scavare la palla a sufficienza per superarlo in uscita. Prima dell´intervallo anche Petagna ha una grande opportunità, ma dopo essersi liberato di Banggaard con un gran dribbling spara addosso al portiere da pochi passi. Nella ripresa l´Italia alza ulteriormente il ritmo ma la rete non arriva: al 59´ Ricci in tuffo sul secondo palo manda fuori di poco, poi al minuto 86 Ferrari calcia in mischia sugli sviluppi di un corner ma il muro danese respinge sulla linea. Finisce 0-0, gli azzurrini si meritano comunque gli applausi del pubblico.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Sembra non avere fine il post partita di San Marino-Germania, finita con la schiacciante vittoria per 8-0 dei tedeschi. Ad innescare la polemica sono state alcune frasi pronunciate da Mueller, Loew e Rummenigge (“Non capisco il senso di partite del genere”, “Il San Marino non era all´altezza”, “Queste partite non c´entrano nulla con il calcio professionistico”) che hanno ferito l´orgoglio della nazionale di San Marino e dei suoi tifosi. Dopo la lettera di Alan Gasperoni, presidente de La Fiorita, (in cui hanno giocato anche Agostini, Aldair e Tommasi), condivisa da migliaia di persone sui social è arrivata anche la replica del c.t. Pierangelo Manzaroli ai microfoni di Sport Mediaset: “Quando una nazione piccola come San Marino gioca contro i campioni del mondo della Germania può capitare un risultato del genere, l´importante è che non venga mai meno il rispetto. Credo che poi ci voglia il giusto autocontrollo nel post partita e questo fa la differenza nel valutare lo spessore delle persone. In questo caso è venuto meno questo aspetto” ha commentato l´allenatore.

LOEW SI DIFENDE — Alla vigilia dell´amichevole di San Siro contro l´Italia, è tornato sull´argomento anche il c.t. della Germania Joachim Loew: “Noi abbiamo avuto rispetto per San Marino. Lo abbiamo dimostrato non fermandoci mai durante la gara, segnando 8 gol. Non ci leggo davvero nulla di irrispettoso, molti di loro sono amatori mentre giocatori come Mueller sono abituati a misurarsi a livello internazionale in competizioni come la Champions League dove gli avversari sono professionisti sia fisicamente che tecnicamente”.

Fonte: gazzetta.it

Era il lontano 1999 quando Eugenio Fascetti faceva esordire in Serie A un ragazzino di 17 anni, che contro l´Inter lasciò subito tutti a bocca aperta con una giocata da fuoriclasse. Ora, a distanza di 17 anni, l´ex tecnico del Bari esprime il suo amaro commento sulla carriera di Antonio Cassano.

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Intervistato ai microfoni di ´Sky Sport´, Fascetti svela tutta la sua delusione: “Se mi aspettavo che Cassano finisse così? Lui ci ha provato e ci è riuscito. Era ritornato a casa sua, alla Samp, e ha litigato un´alta volta. Ormai credo che possa appendere le scarpette al chiodo. È un peccato perché giocatori così ne ho visti pochi. Non lo sento da 7-8 anni, ho sempre cercato di spiegargli certe cose, lui invece non si è mai fatto sentire. A questo punto pazienza”.

Secondo Fascetti non ci sono molte alternative per il futuro di Cassano: “E´ dura, da Parma è andato via, ha fatto di tutto per rientrare a Genova e ha fatto di tutto per uscirne di nuovo, penso che ormai abbia fatto una scelta, che a gennaio possa trovare squadra mi sembra difficile. Ha quasi 34 anni, negli ultimi due anni ha giocato poco, ormai chi lo prende?”.

L´ex tecnico attribuisce le colpe al talento di Bari vecchia: “Penso che cercare di imbrigliare in schemi tattici un giocatore così sia un po´ difficile, ma fuori dal campo Cassano ha messo molto del suo. Non si può sempre scusare. Sono molto deluso, perché lui poteva scrivere un´epoca del calcio italiano. E´ un fuoriclasse naturale, ma non ha fatto nulla per migliorarsi. Il Real Madrid, ad esempio, è la squadra più ambita per un calciatore. Se uno arriva là in quelle condizioni fisiche vuol dire che non ha capito granché del calcio moderno”.

Infine l´apertura verso un nuovo confronto a distanza di anni: “Io non lo sento dal suo matrimonio, ma se vuole possiamo parlare quando vuole. Io non ho mai litigato con lui, ma dico sempre quello che penso: è stato un fuoriclasse che non si è espresso al 100%, la verità è questa. Vedere buttar via un talento di quel tipo non mi ha fatto piacere”.

Fonte: it.sports.yahoo.com

Il portiere della Nazionale, tanto per usare le parole di Giueseppe Marotta, la Juve ce lo avrà fino al Mondiale del 2018. E´ quella la data, e quello l´evento, che Gigi Buffon ha posto come limite della propria carriera, dichiarandolo apertamente più volte. Avrà da poco compiuto quarant´anni e avrà giocato il suo quarto torneo iridato: effettivamente il momento sembra perfetto per chiudere il cerchio di una carriera strepitosa, iniziata per giunta prestissimo. Quasi 21 anni fa, per la precisione, il 19 novembre del 1995, quando a 17 anni debuttò in Serie A, subito da titolare, risultando il migliore in campo nel pareggio 0-0 strappato dal Parma a San Siro contro il Milan. Alla fine del Mondiale 2018, di anni da quel Milan-Parma ne saranno passati 23. Comprensibile che Buffon pensi che a quel punto allenamenti, ritiri e pressioni saranno abbastanza. Se però all´avvicinarsi del momento fatidico dovesse accorgersi che invece ha ancora voglia di tuffarsi, e che la cosa continua a riuscirgli bene, chissà, magari potrebbe decidere di ripensarci. E la Juventus sarebbe pronta a valutare il rinnovo di un contratto che scadrà proprio pochi giorni prima del Mondiale russo.

Fonte: tuttosport.com

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.