NOTIZIE SPORTIVE

“Per come abbiamo giocato e per quello che abbiamo dimostrato ogni domenica avremmo meritato lo scudetto”. Lo ha affermato il terzino del Napoli Mario Rui in un’intervista a Radio Kiss Kiss Napoli. “Esprimiamo il miglior calcio – ha detto – ma siamo mancati in altre cose. Ora abbiamo due gare importanti per chiudere bene la stagione col record di punti nella storia del Napoli e dare un’ultima gioia alla gente che ci ha sempre sostenuto”. Rui rilancia la sfida per la prossima stagione: “Sono d’accordo con Hamsik – afferma – questa squadra migliora ogni anno e non può certo smettere ora. Esiste una base e margini di miglioramento. Questa stagione è stata molto importante, ci ha fatto crescere. Dall’anno prossimo saremo ancora più preparati”. Il portoghese parla anche del futuro di Maurizio Sarri: “Siamo abituati da anni – spiega – a questo sistema di gioco, sarebbe importante dargli continuità, mi auguri che resti”.

 

“Da parte mia affermazioni del genere non sono meritevoli di nessun commento. C’è la procura federale che se vuole valuterà le affermazioni del presidente del Napoli”. Questa la dura presa di posizione di Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, dopo lo sfogo di Aurelio De Laurentiis secondo il quale errori arbitrali e applicazioni non corrette del Var sono costati al suo Napoli lo scudetto.

“Il bilancio del Var è positivo ed è sotto gli occhi di tutti, tanto che tutti cercano di emularci e vengono a studiare da noi – sottolinea Nicchi ai microfoni di Radio Sportiva – Se in 5 mesi siamo arrivati questi importanti risultati, credo che il prossimo anno i pochi errori potrebbero essere limati e non dico che si arriverà a 0 errori, ma molto vicino. Ha portato serenità, giustizia e rispetto delle regole. Orsato in Qatar? Era programmato da tempo che andasse ad arbitrare una partita importante all’estero. Non c’è nessuna punizione né sospensione, ma solo una richiesta che ci era pervenuta dal Qatar e il designatore ha scelto Orsato per questo compito”.

Sempre pronto a difendere il 2% dell’Aia (“togliere peso di riconoscimento istituzionale agli arbitri significa metterlo in mano a qualcun altro e quando nel nostro mondo ci hanno messo mani altri, sapete benissimo quello che è successo”, il riferimento a Calciopoli), Nicchi fa il punto sul futuro della Figc, con l’Aia allineata a Lnd, Lega Pro e Aic sul nome di Abete: “Proprio perché dal 29 gennaio non è cambiato niente ci stiamo impegnando per far sì che tutto cambi. Bisogna approfittare del fatto di non essere ai Mondiali per mettere a posto le cose in casa nostra e partire l’1 luglio con un nuovo presidente, un nuovo consiglio federale e con tutte le componenti con una propria governance”.

 

A Radio Crc è intervenuto Nando Orsi, allenatore: “Nel calcio la testa conta molto e sono un Sarriano convinto per cui spero che il Napoli continui con lui. Questo è l’anno zero e manca davvero poco per vincere lo scudetto, mancano 3 o 4 titolari per battersi alla pari con la Juventus. Il Napoli può ripartire alla grande anche perchè non dimentichiamo che cambierà tanto nella Juventus e gli azzurri potrebbero approfittarne. Le idee contano più dei soldi perchè avere l’intuizione per investire sui calciatori giusti non è da tutti. Sarri non è immune perchè anche lui ha commesso qualche errore, ma non manca tanto”.

Andrea Agostinelli, allenatore: “Per restare, Sarri ha bisogno di garanzie tecniche e quindi deve sapere con certezza chi resta e chi va via. I calciatori possono essere sostituiti, ma credo che il Napoli debba continuare per Sarri che è l’artefice di questo campionato combattuto. Cse il Napoli non riuscisse a trattenere Sarri, credo che con Giampaolo si darebbe continuità tecnica. Gli allenatori sono tutti bravi, ma continuare con un progetto credo sia la scelta migliore”.

Filippo Bonsignore, giornalista: “Credo che il Napoli possa andare avanti con Sarri, ma non devono esserci dubbi perchè bisogna iniziare a lavorare oggi per il domani e devono esserci solo certezze per il futuro. Conte è il sogno di molti club, ma se dovesse andar via Sarri, Giampaolo, Inzaghi e Gasperini sono nomi spendibili. Fonseca è un ottimo allenatore, ma una piazza come Napoli ha bisogno di una continuità tecnica”.

Maurizio De Giovanni, scrittore: “I presidenti e nella fattispecie quelli di Napoli e Juventus hanno gli stessi interessi ed è difficile contrapporsi per motivazioni agonistiche quando l’aspetto imprenditoriale prevale. Il problema è che adesso i soldi incidono e contano molto più di prima e i vari Moratti e Ferlaino non esistono più, sono stati superati. Oggi, ci sono le multinazionali, i grandi gruppi che gestiscono le società e l’aspetto romantico è rimasto per i tifosi, ma non per le società. Per noi vincere il campionato conta molto di più di quanto freddamente conti per le soicietà e non ci credo nella volontà di cambiare il mondo del calcio, se non dal punto di vista imprenditoriale”.

Lelio Chieppa, amico di Zielinski e Milik: “Piotr già conosceva un po’ di italiano mentre con Milik abbiamo iniziato da zero, ma lo sta imparando perfettamente. Anche le fidanzate dei due stanno imparando a parlare l’italiano. Entrambi andranno al Mondiale ed infatti sono in Polonia attualmente, c’è grande attesa per Milik, ma soprattutto per Zielinski che è un testimonial della nasioznale polacca. Da Lewandowski, il testimone è passato a Zielinski che è dovunque, in ogni pubblicità. Dopo il primo infortunio, Milik mi disse “il peggio è passato”, ma poi si è fatto male e devo dire che ha avuto una forza di volontà incredibile. Dopo l’infortunio, però sta tornando ad altissii livelli, ma devo dire che Zielinski migliorerà davvero molto, è impressionante. So che a Bereszyński farebbe piacere venire al Napoli e giocare in Champions, poi è un bravissimo ragazzo. Non lo conosco personalmente, ma Piotr e Arek mi hanno raccontato ottime cose di lui. Milik sicuramente resterà a Napoli l’anno prossimo, poi spero che anche Zielinski resti, ma credo molto dipenderà dal Mondiale”.

Michael Richter, giornalista del Kicker: “Younes-Wolfsburg? Il Wolfburg sta per scendere in seconda Bundesliga per cui non vive un buon momento. Younes ha un accordo col Wolfsburg e non posso dire che abbia firmato, ma di certo il ragazzo ha un accordo col club. C’è però un problema perchè tutte le persone con cui ha trattato finora col Wolfsburg non ci sono più e quindi se avesse firmato col club, la Fifa potrebbe affliggere delle sanzioni e Younes potrebbe anche essere sospeso dal calcio. L’allenatore del Wolfsbug tene molto alla disciplina e tra i tesserati, chi non ce l’ha, lo mette fuori. Se Younes quindi dovesse realmente giocare al Wolfsbug, certamente lo sanzionerà. Sarri al Borussia Dortmund? Sarri è un grandissimo allenatore, ma non credo che allenerà il Borussia nella prossima stagione anche perchè la lingua potrebbe essere un problema insieme alla poca conoscenza della Bundesliga. Non credo neppure che il Borussia possa spendere 50 milioni per un difensore per cui non ritengo che Hysaj sia nel mirino del Borussia”.

Ciro Venerato, giornalista: “Mi dicono che la Juve ha praticamente acquistato Perin. Sarri non è mai stato convinto di Perin, ma il fatto che Preziosi abbia svelato una telefonata di De Laurentiis per il portiere, la dice lunga sul fatto che il patron si sta muovendo a prescindere dal futuro di Sarri. Credo che Sarri non resterà e a De Laurentiis è stato suggerito di puntare prima su un allenatore esperto. Il problema è che i guru a Napoli non ci vengono e ad oggi Giampaolo è quello meno difficile da prendere. Il Napoli sta monitornado vari profili per il dopo Maggio, ma molto dipenderà dall’allenatore che siederà sulla panchina azzurra e dal modulo che adotterà. Semedo, per esempio potrebbe essere un’opzione considerando che De Laurentiis parla spesso con Mendes. Il Napoli non è su Zaza mentre Lenglet piace tantissimo al Napoli, ma c’è anche il Barcellona su di lui disposto anche a pagare la clausola”.

 

A Radio Crc nella trasmissione “Si Gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gabriele Gravina, presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico “Il campionato italiano è molto interessante e a livello europeo è l’unico che decide ancora qualcosa nelle ultime giornate. Altrove, il distacco in termini di punteggio ha offuscato il valore della competizione sportiva. Abbiamo una crescita rallentata in relazione al nostro sistema e alle risorse legate al nostro sistema. Dobbiamo porre un tema diverso, quello della sostenibilità e dell’equilibrio che permetta una concorrenza che non sia posizionale e che quindi non miri ad annientare le società medio-piccole ma che guardi a farle crescere. La Lega Pro ha fatto dell’innovazione il suo punto di forza. Il progetto seconde squadre è un progetto su cui credere e va sostenuto. E’ articolato e complesso e richiede una serie di approfondimenti e paletti che devono dare dei riferimenti e delle certezze a tutto il sistema per evitare che poi i punti di forza si trasformino in una serie di criticità. Il progetto seconde squadre va completato e sarà annunciato nella stagione 2019-2020, ma nel caso di vuoto di organico nella Lega pro, potrebbe partire in via sperimentale un anno prima. In serie C non si prendono solo calci, c’è un livello qualitativo che probabilmente De Laurentiis ignora e non dimentichiamo che lo stesso Insigne si è formato in una società di serie C. La candidatura di Abete? Abbiamo dato grande risalto al progetto e alle idee di rilancio del nostro mondo e avevamo bisogno di garanzie. La Lega pro aveva suggerito un nome importante, ma le altre componenti di comune accordo hanno voluto riprendere una sorta di usato garantito nell’attuazione di un programma articolato”.

 

Il futuro di Mattia Perin potrebbe essere lontano dal Genoa: dopo le voci di un suo possibile trasferimento, lo stesso portiere aveva mostrato la volontà di misurarsi nelle Coppe Europee. Tra i club interessati al portiere classe 1992, anche la Juventus. A tal proposito, Enrico Preziosi ha confermato l’interessamento della società bianconera, ma ha anche ammesso che sull’estremo difensore ci sarebbe anche il Napoli. A juvenews.eu il patron genoano ha dichiarato: “È vero, nell’ultimo incontro in Lega a Roma, Marotta mi ha fermato e detto che dobbiamo parlare di Mattia, ora sto aspettando una telefonata per sederci a tavolino. Se a Torino farebbe il dodicesimo? Questo non lo so, ma è un portiere talmente forte che sarebbe uno spreco. La Juve, tra l’altro, deve fare in fretta perché anche il Napoli lo vuole e presto potrebbe partire la trattativa”. Al contrario, il direttore sportivo del club ligure Giorgio Perinetti ha smentito le voci: “Non sappiamo nulla dell’interesse della Juventus per Mattia Perin, ci sono ottimi rapporti coi bianconeri e se la Juve è intenzionata a parlarne valuteremo. La nostra intenzione è quella di tenere il ragazzo, ma dobbiamo tener conto che ci sono squadre interessate che partecipano a competizioni internazionali. Staremo a vedere quel che succederà”, queste le parole del DS ai microfoni di tuttojuve.com.

 

Lazio-Inter in serale, alle 20.45, in contemporanea con Sassuolo-Roma. E la Juve in casa col Verona alle 18, sempre che la matematica certezza dello scudetto non arrivi questa domenica, e allora anticiperebbe al giorno prima: la Lega di serie A ha ufficializzato gli orari della 38/esima e ultima giornata di serie A. Ecco il calendario Sabato 19/5, ore 20.45: Genoa-Torino Domenica 20/5, ore 18.00 Cagliari-Atalanta Chievo-Benevento Juventus-Verona (sabato 19/5 ore 15, in caso di scudetto gia’ assegnato) Milan-Fiorentina Napoli-Crotone Spal-Sampdoria Udinese-Bologna ore 20.45 Lazio-Inter Sassuolo-Roma.

 

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, lo Zenit sembra infatti aver mollato la presa sull’ex Inter: dopo una lunga trattativa con Silvia Fortini, avvocato e moglie del tecnico di Jesi, sembra essere arrivato l’accordo per la rescissione del contratto milionario (6 milioni netti a stagione fino al 2020). Mancini saluterà il club di San Pietroburgo due anni prima della scadenza del contratto rinunciando così a oltre 24 milioni lordi, più a 500.000 euro della stagione in corso. L’incontro con la Federcalcio è poi previsto per lunedì prossimo. Tanti gli argomenti all’ordine del giorno: oltre al contratto biennale (meno di due milioni netti a stagione più bonus in caso di qualificazione ad Euro 2020), si discuterà anche del nuovo staff. Un nome caldo che potrebbe avere un ruolo importante in Nazionale è quello di Andrea Pirlo. Il debutto alla guida degli azzurri è previsto il 28 maggio contro l’Arabia Saudita, mentre la prima sfida ufficiale sarà il 7 settembre a Bologna contro la Polonia per la Nation League.

 

Aurelio De Laurentiis ha toccato vari argomenti nel corso della conferenza stampa di presentazione del ritiro azzurro in Val di Sole. In primis, la solidità del rapporto e l’amicizia con Dimaro-Folgarida: “Con Dimaro si è instaurata una amicizia consolidata e siamo certi che in futuro il nostro connubio possa ancora protrarsi, speriamo per il prossimo quinquennio. Per le stagioni future abbiamo anche in animo di andare in Cina anticipando il ritiro ma proseguendolo poi sempre in Trentino nella Val di Sole. Oltre ai nostri tifosi, invito pure le famiglie a salire a Dimaro perché l’amministrazione ha organizzato un programma non solo sportivo ma anche familiare-ludico. Ci saranno attrezzature all’avanguardia che permetteranno ai turisti di svolgere attività sportive ad alto livello anche grazie alla guida di professionisti preparati. E poi per chi volesse rilassarsi posso dire che la cucina trentina è al top, proprio come quella napoletana anche se con gusti diversi tutti da scoprire”. Quindi sulla questione di più stringente attualità, il futuro di Sarri: “Con Sarri ho appuntamento la prossima settimana. Maurizio ha dato tanto al Napoli in questi tre anni ed il Napoli ha dato tanto a lui. Ha ottenuto grandi risultati e io credo che l’esperienza in azzurro gli abbia fatto compiere anche un ulteriore salto di qualità. Sarri l’ho voluto io al Napoli, anche sfidando un certo scetticismo. Mi piacerebbe, quindi, che la nostra avventura insieme possa proseguire perché potremmo dare seguito ad un progetto di crescita importante e che può darci ancora maggiori risultati in futuro”. Sulla questione stadio: “I lavori devono cominciare nel primo giorno utile dopo la fine del campionato. Questo è un atto doveroso per chi ha davvero a cuore le sorti del Napoli. Il Comune deve remare insieme a noi per dimostrare interesse verso la realtà calcistica che è uno dei vanti della nostra città. Dobbiamo lavorare e tirare la corda tutti dalla stessa parte anche nel rispetto dei nostri tifosi”. Infine sul campionato: “Mancano ancora due partite che cercheremo di vincere. Poi se il distacco dalla Juventus dovesse rimanere questo, chiederemo conto degli 8 punti che ci separano dallo scudetto. In tal caso dirò che lo scudetto è del Napoli e che ci è stato sottratto. Seconda squadra? Ne ho parlato a lungo in passato, però avere una seconda squadra che giochi in Serie C non mi sta bene. Mi piace avere l’idea di una seconda squadra dove far giocare chi gioca meno nella prima squadra, ma non in C”.

 

Dei due procedimenti disciplinari ai danni del portiere juventino Buffon vi abbiamo dato conto. Il comportamento del portiere bianconero verrà analizzato il 31 maggio e saranno due i filoni che verranno seguiti: uno riguardante il cartellino rosso rimediato per le proteste dopo il rigore assegnato a favore del Real Madrid. L’altro per le parole ormai famose nel post-partita. Due binari differenti e distinti. Il primo, quello legato al rosso, è tuttavia pleonastico: Buffon rischia (secondo l’articolo 15 del codice di regolamento disciplinare) dalle 2 alle 4 giornate di squalifica, ma ritirandosi, non le sconterà mai, quindi nessun problema.

Differente il discorso legato allo sfogo davanti ai microfoni sull’arbitraggio di Oliver. Buffon ha infatti violato il comma 2 dell’articolo 11 del codice di disciplina, ovvero quello che riguarda i principi generali di condotta, in particolare “la cui condotta è insultante o viola le regole base di una condotta regolare“. L’Uefa parla genericamente di sanzioni disciplinari e qui entra in gioco una possibile squalifica a tempo per Buffon.

In questo caso, se Buffon dovesse essere sanzionato con una squalifica a tempo appunto, il portiere non potrebbe prendere parte alle partite della Nazionale e quindi a dare l’addio al calcio con la maglia azzurra. A livello di tempistiche la situazione è la seguente: la commissione disciplinare dell’Uefa si pronuncerà il 31 maggio. L’Italia (molto probabilmente con Mancini ct) ha tre impegni: il 28/5 con l’Arabia Saudita a San Gallo (Svizzera), l’1 giugno a Nizza con la Francia e soprattutto il 4 giugno contro l’Olanda a Torino, all’Allianz Stadium. E proprio questa data era quella designata per l’addio di Buffon.

A dire il vero negli ultimi giorni il portiere bianconero aveva fatto capire che le polemiche attorno al suo ritorno in Nazionale lo scorso marzo dopo l’eliminazione con la Svezia lo avevano infastidito e parecchio, al punto da prospettare una rinuncia all’ultimo valzer con la maglia azzurra. Ora dipenderà da diversi fattori, dunque: la voglia di Buffon di salutare i tifosi italiani nel suo stadio e la sentenza dell’Uefa, che, se dovesse dare una squalifica a tempo, lo priverebbe di questa occasione.

 

E’ passato un mese dall’eliminazione-beffa subita dalla Juve in Champions. Era l’11 aprile quando i bianconeri – dopo il ko dell’andata contro il Real – rimontarono al Bernabeu fino allo 0-3, prima del rigore segnato da CR7 al 97′. Un episodio che scatenò le proteste di Buffon, per le quali l’Uefa ha ora ufficialmente aperto due procedimenti disciplinari: il primo per l’espulsione e il secondo per la violazione dei principi generali di comportamento.

Nel ritorno dei quarti di Champions, Buffon fu espulso in seguito alle dure proteste nei confronti dell’arbitro Oliver, che nel recupero assegnò un rigore ai Merengues a causa del contatto avvenuto tra Benatia e Vazquez a pochi passi dalla porta bianconera. Una rabbia, quella del capitano juventino, manifestata anche nel post partita con dichiarazioni pesanti nei confronti del direttore di gara.

L’Uefa ha così deciso di aprire due procedimenti nei confronti del numero 1 bianconero, la cui posizione verrà discussa e valutata dalla commissione disciplinare il prossimo 31 maggio, quando Buffon potrebbe aver già comunicato il suo addio definitivo al calcio giocato.

 

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.