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Fascino da una parte, timore dall’altra. Non è stato fortunato il sorteggio del Napoli che, nel playoff di Champions, se la dovrà vedere con il Nizza di Mario Balotelli, reduce dalla qualificazione nel preliminare contro l’Ajax. La squadra della Costa Azzurra era, insieme all’Hoffenheim, la formazione da evitare anche se, sulla carta, il Napoli di Sarri parte comunque favorito. Gli azzurri giocheranno l’andata di andata in casa (16 agosto) e il ritorno in Francia (22).

Sarà dunque Mario Balotelli a contendere al Napoli il posto nei gironi di Champions ed è inutile dire che non si tratta di un confronto semplicissimo. Il Nizza è reduce da un ottimo campionato in Ligue 1 dove lo scorso anno si è tenuto alle spalle per gran parte della stagione il Monaco, poi campione, e il Psg. Non solo. E’ vero che l’andata di Nizza non era stata esaltante, ma la qualificazione al playoff strappata all’Ajax sul suo campo (1-1 e 2-2 i risultati delle due gare) è un biglietto da visita che non può non preoccupare la formazione di Sarri che, sia chiaro, è comunque qualitativamente superiore ai francesi.

Francesi che, peraltro, nelle prossime ore perderanno quasi certamente Dalbert, in predicato di trasferirsi all’Inter, ed Eysseric, inseguito tra gli altri dalla Fiorentina. C’è però un precedente, anche se non del tutto significativo, che può sollevare il morale al Napoli. Un anno fa, proprio in questo periodo, gli azzurri affrontarono in amichevole il Nizza all’Allianz Riviera e ne uscirono con un facile 3-0. D’altro canto, però, anche se mancano ancora un paio di settimane al match, i rossoneri sono decisamente più avanti nella preparazione. Intanto perché hanno dovuto accelerarla proprio per i preliminari di Champions. Quindi perché la Ligue 1 partirà già in questo weekend.

LE STATISTICHE

• Il bilancio del Napoli contro squadre francesi in Europa è di cinque vittorie, tre pareggi e due sconfitte in 10 precedenti.

• In Champions League solo un precedente contro una squadra francese: con il Marsiglia nella Champions 2013/14 (due vittorie nel girone).

• Il Nizza ha perso entrambe le gare contro squadre italiane in competizioni europee: Coppa delle Fiere 1967/68 (due sconfitte contro la Fiorentina).

• Solo un precedente tra club francesi e italiani nei preliminari di Champions: il Parma venne eliminato dal Lille nel 2001.

• Mario Balotelli ha segnato in due degli ultimi quattro precedenti contro il Napoli (tutte le competizioni).

• Adam Ounas ha incrociato due volte il Nizza nella scorsa Ligue 1: un pareggio e una sconfitta, senza mai segnare.


QUESTI GLI ACCOPPIAMENTI:

QARABAG-COPENAGHEN
APOEL-SLAVIA PRAGA
OLYMPIACOS-RIJEKA
CELTIC-ASTANA
HAPOEL BEER-SHEVA-MARIBOR
BASAKSEHIR-SIVIGLIA
YOUNG BOYS-CSKA MOSCA
NAPOLI-NIZZA
HOFFENHEIM-LIVERPOOL
SPORTING L.-FCSB STEAUA BUCAREST

 

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Sono i macedoni dello Shkendija gli avversari del Milan nei playoff di Europa League per l’ammissione alla fase a gironi. L’andata è in programma il 17 agosto in trasferta a Skopje, nello stadio che ospiterà la finale di Supercoppa Europea tra Real Madrid e Manchester United. Il 24 la gara di ritorno a San Siro. Evitate la Stella Rossa, che affronterà il Krasnodar, e l’Aek Atene, che se la vedrà con il Bruges.

IL TABELLONE DEI PLAYOFF

Shkëndija (MKD) – Milan (ITA)
Vardar (MKD) – Fenerbahçe (TUR)
Ajax (OLA)  – Rosenborg (NOR)
Osijek (CRO) – Austria Vienna (AUT)
Stella Rossa (SRB) – Krasnodar (RUS)
Altach (AUT) – M. Tel Aviv (ISR)
BATE (BLR) – Olexandriya (UCR)
Club Brugge (BEL) – AEK (GRE)
Marítimo (POR) – DInamo Kiev  (UCR)
Dinamo Zagrabria (CRO) – Skënderbeu (ALB)
Ludogorets (BUL) v Sūduva (LTU)
Panathinaikos (GRE) v Athletic (SPA)
Apollon (CYP) – Midtjylland (DEN)
Domžale (SVN) – Olympique Marsiglia (FRA)
Partizan (SRB) – Videoton (UNG)
FH (ISL) – Braga (POR)
Everton (ENG) – Hajduk Spalato (CRO)
Utrecht (OLA) – Zenit (RUS)
Legia (POL) – Sheriff (MDA)
Viitorul (ROM) – Salisburgo (AUT)
Plzeň (CZE) – AEK Larnaca (CYP)
PAOK (GRE) – Östersund (SVE

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Tutto facile per il Milan che, spinto dai 75mila tifosi che hanno riempito San Siro come nelle più grandi occasioni della sua storia, batte 2-0 il Craiova e si guadagna l’accesso ai playoff di Europa League, ultimo passo prima della qualificazione ai gironi della competizione. Partita subito in discesa, grazie alla rete di Bonaventura al 9′. Nella ripresa, al 7′, il raddoppio del giovane Cutrone. Positive le prove di tutti i nuovi acquisti.

LA PARTITA

Fa un caldo che quasi non si respira e il clima sugli spalti non poteva che essere rovente. Sui “gradoni” del Meazza non c’è uno spazio vuoto nemmeno a cercarlo. Si sentiva aria di festa e non è voluto mancare nessuno. E’ il potere dei soldi o, altrimenti, il ringraziamento dovuto a una società che mai come in questo caso è lecito dire che si sia spesa per restituire dignità al Milan e alla sua storia. Conta poco che dall’altra parte il Craiova non ricordi nemmeno lontanamente gli avversari dei bei tempi che furono. Quel che conta è infilarsi almeno in Europa, perché il nuovo Milan deve necessariamente fare un passo alla volta e da questi preliminari si deve obbligatoriamente passare.

Il più era stato fatto in Romania (successo per 1-0 firmato da Rodriguez), quindi bastava tenere alta la tensione ed evitare clamorosi scivoloni rischiando il meno possibile. In questo senso, a conti fatti, missione compiuta. Donnarumma, a sensazione perdonato dai tifosi, si è fatto vivo solo al minuto 20, quando ha messo il faccione per respingere una conclusione ravvicinata e molto pericolosa di Mitrita. Per il resto serata tranquillissima, un allenamento solo un po’ più intenso del solito e l’occasione buona per vedere all’opera, dal vivo, i nuovi arrivati.

Piccolo inciso prima di parlare dei “gioielli” di casa Fassone-Mirabelli: ad aprire le danze ci ha pensato, dopo 9 minuti, Jack Bonaventura e questa, per diversi motivi, è più che una bella notizia. Intanto perché riadattato interno di centrocampo ha dimostrato di poter portare qualità alla mediana senza perdere in pericolosità negli ultimi 20 metri. Quindi perché rientrando da un infortunio come il suo non è mai scontato che si ritrovino passo e brillantezza e invece tutto è evidentemente filato liscio. Ma torniamo alle new entry: Montella, dall’inizio o a partita in corso, li ha fatti giocare tutti e tutti hanno fatto vedere buone cose. Dietro Musacchio sembra che giochi nel Milan da sempre. Solido, come si era già visto in Romania, ma anche molto sicuro, autoritario, tecnicamente discreto. Conti e Rodriguez sono per diversi motivi gli uomini che mancavano lo scorso anno: la spinta in fase offensiva è costante (Conti corre davvero tantissimo) e Rodriguez, come era ampiamente noto, ha dimostrato una volta ancora di essere fondamentale sui calci da fermo. In Romania aveva deciso il match. Qui si è limitato all’assist per il 2-0 di Cutrone. Secondo inciso dovuto: il ragazzino corre tanto, a volte a vuoto, ma alterna la ricerca della profondità ai movimenti incontro al pallone. Fa la punta e non è affatto una banalità se si pensa a come e quanto si muoveva, ad esempio, Bacca. A volte sbaglia, ha certamente limiti che con il tempo potranno essere eliminati, ma intanto, quando serve, la butta dentro. Altro dettaglio non insignificante. In altre parole, su di lui ci sarà da fare valutazioni attentissime (meglio fargli fare esperienza al Crotone, dove potrebbe giocare con continuità, o tenerlo a crescere a Milanello?).

Ad esempio, un anno all’Atalanta è servito parecchio a Kessie, che sembra giochi in Serie A da sempre. Altro giocatore molto buono, di corsa e fisico. La sua presenza, in mezzo, si sente e la sentirà molto Biglia (a San Siro insieme a Bonucci e acclamato dalla folla), che ha bisogno di scudieri come lui per rendere al meglio. Infine Calhanoglu, André Silva e Borini, entrati da metà ripresa in avanti. Il primo è ancora indietro con la preparazione – e ci mancherebbe, è stato fermo molto -, si vede che il passo non è ancora sempre rapido, ma due o tre lampi della sua classe, indiscutibile, si sono visti. Nel 4-3-3 di questa sera trovargli una collocazione non è semplicissimo. Può giocare sia esterno offensivo che interno alla Bonaventura, ma la sua capacità di verticalizzare forse sarebbe sfruttata al meglio alle spalle delle punte. Montella ha parlato di un Milan che sia duttile e capace di variare gioco e moduli. Anche per Calha ci sarà quindi l’occasione di muoversi dove preferisce. André Silva e Borini, infine, hanno fatto poco più di una comparsata e il giudizio su di loro resta quindi per ovvi motivi sospeso. Il portoghese è forse quello fisicamente più in difficoltà, ma va detto che il suo ingresso è anche coinciso con il calo fisico di tutta la squadra che, quindi, non l’ha aiutato troppo a esprimersi al meglio.

Ultimo inciso. Locatelli, vice-Biglia ufficiale, è sembrato il giocatore dell’inizio della scorsa stagione. Attento, sempre geometrico, preciso, utile in copertura. Niang ha alternato buone giocate a qualche errore in fase di ripiegamento. Il francese resta sul mercato, ma non è illogico che Montella spinga per la sua permanenza. Cosa poi sarà quando in campo scenderà il vero Milan lo scopriremo. Biglia e Bonucci daranno alla squadra una spinta ulteriore in termini di possesso palla, esperienza e personalità. Senza parlare dell’ultimo regalo che il popolo milanista si aspetta da Fassone e Mirabelli (uno striscione, eloquente, di ringraziamento per loro, considerati il miglior acquisto…): il grande attaccante. Intanto, aspettando l’ultimo gioiello, il Milan va. I playoff di Europa League sono in tasca. Ancora un passo e la prima missione stagionale sarà compiuta. E’ una lunga rincorsa. Il fiato, nonostante un caldo che non si respirava, non è mancato. Né in campo né sugli spalti.

LE PAGELLE

MUSACCHIO 6,5 – Per il momento tra i migliori acquisti del Milan. Grande sicurezza, trasmette tranquillità a tutto il reparto giocando sempre con intelligenza il pallone e non rischiando nulla sull’uomo. Il Craiova non era certamente l’impegno più complicato della sua carriera, ma la sensazione è che con Bonucci possa formare un’ottima coppia di centrali.

BONAVENTURA 7 – Bentornato, innanzitutto, bentornato al calcio, al gol, al successo. Dal giorno del suo rientro in campo, mancava solo la gioia di una rete vera e importante. Non basta, però: si sta adattando al ruolo di centrocampista crescendo di partita in partita. Importante per il Milan e, per lui, in chiave Nazionale.

DONNARUMMA 6,5 – Ok, il perdono dei tifosi è arrivato nel pre-partita (ovazione al suo ingresso sul prato del Meazza) e tanto bastava a riabilitarlo definitivamente. Però lui ci ha messo del suo, con una paratona su Mitrita che conta parecchio. Per il resto, normale amministrazione.

RODRIGUEZ 6,5 – Gol all’andata, assist al ritorno. Spinge meno di Conti (6,5), ma dal suo piede arrivano sempre giocate decisive. Striglia Niang, in ritardo (spesso) nelle coperture, dimostrando di avere carattere e di poter essere uno dei leader di questa squadra.

IL TABELLINO

MILAN-CRAIOVA 2-0
Milan (4-3-3):
G. Donnarumma 6,5; Conti 6,5, Zapata 6, Musacchio 6,5, Rodriguez 6,5; Kessie 6,5, Locatelli 6, Bonaventura 7 (36′ st Borini sv); Suso 6 (20′ st Calhanoglu 6), Cutrone 6,5 (26′ st André Silva 6), Niang 6. A disp.: Storari, Calabria, Gomez, Montolivo. All.: Montella
Craiova (4-3-3): Calancea 6,5; Dimitrov 5,5, Spahija 6, Kelic 5,5, Tiago Ferreira 5; Rossi 5,5 (1′ st Mateiu 6), Zlatinski 5,5, Bancu 5; Vagenin 5,5, Baluta 5,5 (20′ st Roman 5,5), Mitrita 6,5 (38′ st Barbut 5,5). A disp.: Mitrovic, Birceag, Screciu, Barthe. All.: Mangia
Arbitro: Popov (BUL)
Marcatori: 9′ Bonaventura, 7′ st Cutrone
Ammoniti: Baluta (C), Rodriguez, Zapata (M)

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Riparte dal Genoa la carriera di Bertolacci, che nei due anni al Milan è stato frenato da parecchi guai fisici. “Come mai tanti infortuni? Non riuscivo a trovare la condizione migliore, non sono mai stato al top – dice il centrocampista al Secolo XIX -. Probabilmente dipendeva anche dalla tipologia di allenamenti. Qui si lavora molto intensamente, al Milan gli allenamenti erano più blandi. Conoscevo i ritmi qui, sono quelli più adatti al mio fisico. Ho bisogno di lavorare duro per essere al meglio”.

Bertolacci non vede l’ora che inizi la stagione: “Genoa un ridimensionamento? No, voglio tornare ai livelli di prima, voglio dimostrare le mie qualità. E per farlo ho bisogno di sentirmi a casa. Al Genoa mi sento così, qui ho ritrovato l’affetto che mi mancava. Qui ritroverò me stesso”.

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Neymar è atterrato all’aeroporto di Le Bourget, alle porte di Parigi. Il campione brasiliano, giunto da Barcellona a bordo di un jet privato, è stato accolto come un capo di Stato, scortato da diversi motociclisti della polizia verso il suo albergo nel centro della capitale, il Royal Monceau, nell’ottavo arrondissement. Alle 13:30 è stata fissata la conferenza stampa di presentazione al Parco dei Principi.

 

 

LA CONFERENZA STAMPA DI NEYMAR LIVE

L’INTRODUZIONE DEL PRESIDENTE AL KHELAIFI
“Sono felice di presentare la nostra grande stella. Grazie a tutti per essere venuti qui. Neymar è un grande campione per il mondo intero. Per quelli che amano il calcio e lo sport. Per me è il miglior giocatore del mondo. Ha già portato un’energia molto positiva per la squadra. Siamo felici oggi che sia con noi. Con lui il nostro progetto diventa più forte, la Ligue1 diventa più interessante. Neymar ha firmato con noi per vincere più trofei possibili, insieme scriveremo la storia del Psg. Grazie per essere venuto qui. Siamo tutti felici, gli diamo il benvenuto nella sua nuova casa”.

LA PAROLA A NEYMAR
“Sono felice, ringrazio il presidente per l’affetto. È una città meravigliosa, non ci sono parole per descrivere la mia emozione. Non vedo l’ora di iniziare ad allenarmi coi compagni, verso la nostra avventura per vincere tanti titoli”.

Perché hai scelto il Psg?
“Sono venuto a cercare qualcosa di più grande, una nuova sfida. Il mio cuore mi ha chiesto di venire a Parigi, sono felicissimo di essere qui”.

segui il live:  http://www.sportmediaset.mediaset.it/calcio/calcioestero/psg-la-presentazione-di-neymar-in-diretta_1165706-201702a.shtml

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.