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belottiE´ amaro il Monday Night alla Dacia Arena per il Bologna di Roberto Donadoni. Dopo la bella vittoria in Coppa Italia contro il Verona, i rossoblù vengono battuti dall´Udinese di Del Neri. Decisivo un bellissimo gol di Danilo al 93´, lasciato solissimo in area da Torosidis. Gara difficile per il Bologna, diventata poi molto dura dal 23´ della ripresa per l´espulsione di Pulgar (doppio giallo). Con questo ko, i rossoblù vengono scavalcati in classifica proprio dai friulani.
Le formazioni ufficiali:
Udinese: Karnezis; Widmer, Danilo, Samir, Felipe; Kums, Hallfredsson, Fofana; De Paul; Zapata, Thereau. All. Del Neri.
Bologna: Mirante; Torosidis, Oikonomou, Maietta, Masina; Dzemaili, Pulgar, Taider; Krejci, Destro, Mounier. All. Donadoni.

Fonte: ilrestodelcarlino.it

Pareggio a reti inviolate tra Chievo e Genoa allo stadio Bentegodi. Partita senza particolari emozioni e giocata in gran parte dai rossoblù. Il Chievo è riuscito a rendersi pericoloso nel finale del primo tempo con un rigore sbagliato da Birsa, che avrebbe cambiato la partita; nel secondo tempo il Genoa può recriminare per un palo colpito da Ninkovic, che ha provato a cambiare il match dalla panchina.
In classifica il Genoa sale all´11esimo posto, con 20 punti a pari del Cagliari; a una lunghezza di distanza, invece, il Chievo: per entrambe il punto conquistato vale poco, se non la certezza di rimanere nelle zone centrali della classifica e a distanza dalle zone più “calde”, che siano inerenti la retrocessione o una possibile qualificazione in Europa.

Fonte: ilsecoloxix.it

Il Tas di Losanna ha respinto il ricorso dell´ex presidente della Fifa, Joseph Blatter, confermando la squalifica di 6 anni che gli è stata inflitta per la vicenda dei 2 milioni di franchi svizzeri da lui versati nel 2011 a Michel Platini per una presunta consulenza svolta dal francese per la Fifa fra il 1998 e il 2002.

Blatter era stato squalificato per 8 anni dal Comitato etico della Fifa, la stessa sanzione che era stata inflitta a Platini. Per entrambi era poi arrivato in appello uno sconto di due anni. I giudici del Tas che oggi hanno confermato i 6 anni di stop per lo svizzero hanno stabilito in via definitiva che “Blatter ha violato il codice etico della Fifa”, dal momento che il pagamento effettuato a Platini e frutto di un “presunto accordo verbale” può essere equiparato ad una “dazione indebita che non aveva alcuna base contrattuale”.

Nel dispositivo, il Tas ha inoltre precisato che Blatter “ha chiesto l´annullamento della squalifica ma non ha chiesto una riduzione di pena”, come invece fatto da Platini al quale il Tribunale di Losanna ha limato ulteriormente la sanzione portandola a 4 anni di stop. “In ogni caso -ha concluso il Tas- il Panel ha stabilito che la sanzione imposta non era sproporzionata e pertanto ha confermato in pieno la decisione impugnata”.

Fonte: adnkronos.com/sport

“Meritiamo questa qualificazione e faremo di tutto per conquistarla”. Così Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, alla vigilia della sfida di Champions League sera sul campo del Benfica, valida per l´ultima giornata della fase a gironi e decisiva per il passaggio del turno. “Incontriamo una squadra che ha grandi capacità tecniche e di palleggio”, ha avvertito il tecnico in conferenza stampa. “Sia loro che noi siamo abituati a fare la partita e cercare di imporre il gioco. E´ stato così all´andata e sarà così anche domani, anche se ritengo la partita di domani molto diversa da quella del San Paolo anche psicologicamente”. “Giocheremo in un ambiente rovente, con un grande pubblico ed un clima difficilissimo”, ha sottolineato Sarri. “Ci sarà bisogno di tanta personalità per reggere un avversario di così alto livello e per cercare di giocare alla nostra maniera”.

Il tecnico è poi tornato sulla vittoria del match di andata, gara che “ci ha visto prevalere ma ho anche tratto indicazioni sulla forza del Benfica. Stavolta giocheremo sul loro campo. Sarà dura ma ci sentiamo pronti. E´ sempre una bella esperienza giocare sfide di questo fascino”. L´allenatore del Napoli ha poi spiegato che “meritiamo la qualificazione perché in fondo siamo in bilico solo per un gol subìto in fuorigioco e convalidato. Abbiamo anche commesso degli errori dopo i due successi iniziali, ma per quello che abbiamo dimostrato siamo senz´altro all´altezza di poterci qualificare”.

Quanto al ballottaggio Mertens-Gabbiadini in attacco, ha chiarito: “Vedremo domani come stanno, di certo domani serviranno tutti, anche coloro che subentreranno a partita in corso perché in qualsiasi momento la giocata del singolo può incidere sull´incontro”. Gli azzurri sono reduci dal netto successo sull´Inter: “Onestamente ci siamo soffermati poco sulla partita perché si rischia di essere troppo soddisfatti e di perdere attenzione”, ha chiarito Sarri. “Domani sarà un´altra gara e dobbiamo dare ancor di più di quello messo in campo venerdì”. Alla formazione partenopea può bastare il pareggio, ma Sarri ha assicurato che “il risultato al quale pensiamo noi è solo la vittoria. Non abbiamo nella nostra indole giocare per il pareggio, né siamo capaci di farlo. Vogliamo vincere partita e girone e per riuscirci ci vorrà una partita grandiosa”.

Fonte: lapresse.it

Poche sorprese e molte certezze. La fase a gironi della Champions League, che si chiuderà tra martedì e mercoledì, sta per consegnarci gli ultimi verdetti della parte prenatalizia. Dodici squadre si sono già guadagnate gli ottavi: restano quattro posti per sette pretendenti. Analizziamo la situazione girone per girone.

GIRONE A — Basilea-Arsenal e Psg-Ludogorets. Classifica: Psg e Arsenal 11, Ludogorets e Basilea 2. Tutto sostanzialmente definito: Psg e Arsenal già qualificati, coi francesi primi se faranno gli stessi punti dei Gunners. Ludogorets e Basilea si giocano l´Europa League, ma gli svizzeri sono fuori in caso di arrivo a pari punti.

GIRONE B — Benfica-Napoli e Dinamo Kiev-Besiktas. Classifica: Benfica e Napoli 8, Besiktas 7, Dinamo Kiev 2. Al Napoli basta un pareggio a Lisbona. Se contro il Benfica finisse in parità e il Besiktas vincesse contro la Dinamo Kiev, la squadra di Sarri passerebbe come seconda, mentre con lo stesso risultato ma con il pari del Besiktas sarebbe prima. Se il Napoli perdesse a Lisbona può qualificarsi come seconda se i turchi perdono in casa della Dimano Kiev, già fuori da tutto. La vittoria a Lisbona garantirebbe ovviamente il primo posto.

GIRONE C — Manchester City-Celtic e Barcellona-Borussia Moenchengladbach. Classifica: Barcellona 12, City 8, Borussia Moenchengladbach 5, Celtic 2. Si potrebbe fare a meno dell´ultima giornata: tutto è già stato stabilito. Barça primo, City secondo, Gladbach in Europa League, Celtic fuori da tutto.
GIRONE D — Bayern Monaco-Atletico Madrid e Psv-Rostov. Classifica: Atletico 15, Bayern 9, Rostov 4, Psv 1. Atletico primo, Ancelotti secondo dopo il suicidio di Rostov. Proprio i russi, per conservare l´Europa League, non devono perdere a Eindhoven.

GIRONE E — Tottenham-Cska Mosca e Bayer Leverkusen-Monaco. Classifica: Monaco 11, Leverkusen 7, Tottenham 4, Cska Mosca 3. Monaco già primo, ma la più grande sorpresa è l´esclusione del Tottenham a vantaggio del Bayer. E gli Spurs devono stare attenti: se perdono a Londra col Cska Mosca se ne va pure l´Europa League.

GIRONE F — Real-Borussia Dortmund e Legia Varsavia-Sporting Lisbona. Classifica: Borussia Dortmund 13, Real Madrid 11, Sporting Lisbona 3, Legia Varsavia 1. Il Real deve vincere al Bernabeu per scalzare il Borussia dal primo posto. Altrimenti saranno secondi come il Bayern, diventando l´incubo delle prime classificate nell´urna. Allo Sporting Lisbona sarà sufficiente non perdere a Varsavia per conservare l´Europa League.

GIRONE G — Porto-Leicester e Bruges-Copenhagen. Classifica: Leicester 13, Porto 8, Copenhagen 6, Bruges 0. Già assegnato a Ranieri il primo posto, al Copenhagen resta una piccola speranza di sorpassare il Porto. I danesi devono vincere sul campo del Bruges, fuori da tutto, e sperare che il Leicester porti via almeno un punto al Porto.

GIRONE H — Juve-Dinamo Zagabria e Lione-Siviglia. Classifica: Juve 11, Siviglia 10, Lione 7, Dinamo Zagabria 0. Se la Juve batte i croati è prima nel girone, magari sperando che il Real sorpassi il Dortmund per levare almeno una corazzata dal gruppo delle seconde. Attenzione a Lione-Siviglia: se gli andalusi perdono con due gol di scarto vanno in Europa League.

Fonte: gazzetta.it

“Parlo tanto con mio figlio come con mia sorella e mio padre. Loro sanno che un giorno allenerò l´Inter. Non è una novità”. Diego Simeone, tecnico dell´Atletico Madrid, alla vigilia della partita di Champions League contro il Bayern Monaco commenta così le parole del figlio Giovanni che nei giorni scorsi a Onda Cero aveva dichiarato: “Credo che a un certo punto mio padre firmerà con l´Inter. Lo spero. Lo vedo felice all´Atletico Madrid. Ma può darsi che in futuro possa accadere”. “Il mio futuro è molto chiaro – ha aggiunto Simeone in conferenza -. Credo di non avere nulla da commentare”.

Fonte: corrieredellosport.it

Mario è super. E anche leone. Un combattente che dà l´anima in campo. Sempre. Super Mario Mandzukic, l´uomo simbolo della Juventus che guarda tutti dall´alto in campionato e in Champions. “Gioca con passione, lotta con coraggio, vivi con orgoglio. Forza Juve” e posta la sua foto con il felino. Il croato è l´emblema: senza Paulo Dybala, ha vestito i panni del trascinatore, colui che in difesa salva Buffon e davanti la butta dentro. Un eroe per il popolo bianconero… E adesso via con l´ultima di Champions contro la Dinamo Zagabria allo Stadium. Con gli ottavi già conquistati, il match vale per confermare il primato.

Fonte: tuttosport.com

“Non so se sarà un addio o un arrivederci. So solo che sono grato per l´opportunità e fiero di quanto fatto nel bene e nel male”. Così Alessandro Gentile su Instagram saluta Milano dopo sei stagioni, postando l´immagine con il primo scudetto al fianco di Giorgio Armani: “L´Olimpia sarà sempre parte di me. La storia non ci cancella. Grazie a tutti voi. Grazie per l´amore, l´odio, gli elogi e le critiche.
Abbiamo vinto insieme, perso insieme, pianto insieme, gioito insieme e scritto pagine di storia per questa gloriosa società”.

Fonte: ansa.it

Gol pesanti, grinta impressionante, volontà di ferro. Ecco perché i tifosi del Milan lo amano: Gianluca Lapadula è l´emblema della stagione rossonera, iniziata sottotraccia e ora superlativa. E il centravanti venuto da Pescara si gode il monento, tenendo ben saldi i piedi per terra: “Il mio momento? E´ certamente molto positivo – ha raccontato a Tiki Taka – ma a me piace anche ricordare il periodo precedente a questo che è stato più importante”.
“Ero infortunato, non giocavo e per tanti non ero da Milan: in quel momento ho capito che doveva iniziare il mio campionato e sta arrivando tutto questo”. Parole che racchiudono i credo calcistico e non solo di Lapadula. Bomber puro che deve tanto, e non lo dimentica, a Massimo Oddo: “Lo sento spesso e devo molto a lui perché mi ha dato una grandissima mano l´anno scorso. Se sono arrivato in A solo a 26 anni è perché prima evidentemente non ero ancora pronto”

Tempra da guerriero, come il suo personaggio preferito: “Il film Braveheart? Quando avevo 13 anni non sa come mai mi entrò dentro questo film e lo rividi per centinaia di volta. Il mio ingresso nel derby? Non vedevo l´ora di entrare. Avevo un sacco di adrenalina in corpo e il boato al mio ingresso è stato bellissimo. Peccato non averlo vinto”.

Lapadula parla a cuore aperto, anche per esempio del rigore conteso domenica a Niang: “L´anno scorso a Pescara non ho calciato neanche un rigore e non ho mai voluto farlo ma ieri avevo molta voglia di fare gol a San Siro. Ho sbagliato, chiedo scusa a Niang perché lui è il rigorista e poi è stato anche fischiato. Gli ho messo più pressione del dovuto e non era mia intenzione”.

Poi il racconto del suo arrivo in estate al Milan: “Mi volevano e mi hanno cercato in tanti, come il Napoli. La scelta del Milan l´ho fatta in poche ore, ho voluto fortemente i rossoneri e sono contento di questo. Il rapporto con Bacca? E´ buono, così come con gli altri attaccanti. C´è tanta competitività ma c´è il massimo rispetto e si scherza e si ride. Il numero 9 al Milan porta male dopo Inzaghi? In realtà avrei voluto il 10 ma era occupato. C´era il 9 libero e l´ho preso. Non sono scaramantico, a Cesena il 9 mi aveva portato anche male. So l´importanza di questo numero e speriamo che continui ad andare bene. Che mister è Montella? Non è facile allenare il Milan, quando è arrivato ha unito il gruppo e ha dato un´identità di gioco”.

Quali obiettivi ora? Si può parlare di scudetto? “Noi guardiamo la nostra strada e la nostra classifica. L´Inter nel derby mi è piaciuta, ha grandi valori e secondo me potrebbe venire fuori. Cosa ruberei a Icardi? I movimenti, si muove benissimo e attacca alla grande la profondità. Ho sempre affrontato i campionati pensando a una gara alla volta. E credo che faremo così anche quest´anno, poi alla fine vedremo. In più c´è la Supercoppa che incombe”.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Capolavoro alla Oracle Arena. Klay Thompson infila un career high da 60 punti prendendo per mano i Warriors nella passeggiata sui Pacers, poveri malcapitati di giornata. I Cavaliers, intanto, rialzano la testa dopo le 3 sconfitte consecutive, strappando la W sul parquet dei Raptors, grazie a un super LeBron James da 34 punti. Bene i Thunder, grazie alla sesta tripla doppia consecutiva del solito, selvaggio, Westbrook. Successi thriller per Spurs, Blazers, Rockets (con un Harden da 37 punti) e Grizzlies. Cadono i Lakers.

Golden State Warriors-Indiana Pacers 142-106
Massimo stagionale, massimo in carriera e miglior prestazione individuale per un Warrior negli ultimi 42 anni. Racchiude tutto questo la folle notte di Klay Thompson che asfalta, assieme alla sua Golden State (18-3), i Pacers (10-11) con una folle prestazione da 60 punti in 29 minuti (con 21/33 dal campo, compreso l´8/14 dall´arco dei 7 metri e 25). Che non fosse una serata normale per Klay lo si era capito sin dall´inizio: i suoi 17 punti nei primi 9´ guidano il super attacco dei padroni di casa che chiude il 1° quarto con 15 assist su 17 canestri. Thompson non si ferma. Alla sirena del riposo lungo, con la squadra di coach Kerr già a quota 80 e sul più che confortevole +30, lo splash brother ha già in tasca un quarantello, in poco più di 18 minuti. I restanti 20 li infila nel 3° periodo, o almeno in parte, fino a quando viene richiamato in panchina (con ancora 1´22″ sul cronometro della frazione) tra le urla dei tifosi: “MVP!MVP!”. Nonostante i 21 punti e 10 rimbalzi di Paul George Indiana non può veramente nulla contro gli alieni della baia. I tabellini degli altri componenti della Splash Family recitano: Durant 20, Curry 13 (e 11 assist), impegnati, anche loro, a godersi lo spettacolo del fratellino Klay.
Golden State: Thompson 60 (13/19, 8/14 da 3, 10/11 tl), Durant 20, Curry 13; rimbalzi: Durant 8; assist: Curry 11
Indiana: George 21 (4/12, 13/13 tl), Teague 16, J. Young 12; rimbalzi: George 10; assist: Teague 6

Toronto Raptors-Cleveland Cavaliers 112-116
Dopo 3 sconfitte consecutive i campioni in carica tornano a rialzare la testa. Cleveland (14-5) vola a Toronto (14-7) per mettere le cose in chiaro, contro l´altra squadra regina della Eastern Conference. Per il più classico dei “quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”, LeBron James chiude con una prestazione da 34 punti, accanto a lui arrivano le ottime prestazioni di Love (28+14 rimbalzi) e Irving (24). Unica tegola, l´infortunio al ginocchio sofferto da JR Smith nel 2° quarto. I canadesi, invece, si affidano al loro solito backcourt DeRozan-Lowry, che arriva a fine match con 55 punti combinati. E sono proprio le due stelle Raptors a trascinare i compagno nell´ottimo inizio di partita dei padroni di casa. Lowry, in un ottimo momento di forma, trova punti sin dai primi minuti, assieme a Siakam. Il rookie, però, in difesa, soffre la dinamicità di Love, che lo porta sulla linea dei 7 metri e 25, dalla quale inizia a infilare palloni ben presto. Grazie alle ottime medie (50% Toronto con Cleveland che tocca punte di 69%) si arriva al riposo in equilibrio, con King James e soci sul +1. Al rientro, però, ecco lo strappo: LeBron accelera per davvero e negli ultimi 3´ della terza frazione, Love corona con la tripla un break di 23-11 che vale il +13. vantaggio che traballa pericolosamente a 24″ dalla sirena finale, quando DeRozan trova 5 punti flash, per il -2. Troppo tardi. Ai Cavs bastano 2 liberi del Beach Boy per mettere in ghiaccio…
Toronto: DeRozan 31 (12/23, 7/7 tl), Lowry 24, Ross 14; rimbalzi: Valanciunas 10; assist: Lowry 9
Cleveland: James 34 (10/19, 2/7 da 3, 8/9 tl), Love 28, Iriving 24; rimbalzi: Love, Thompson 14; assist: James, Irving 7

Atlanta Hawks-Oklahoma City Thunder 99-102
Un finale tiratissimo e il solito selvaggio Russell Westbrook da 32 punti, 13 rimbalzi e 12 assist per la sesta tripla doppia consecutiva, spengono le speranze degli Hawks (10-12), che trovano così la settima sconfitta in fila, la decima nelle ultime 11 partite giocate. Non bastano le mosse di coach Budenholzer, che lascia seduto Korver e da spazio a Sefolosha nello starting 5, e il ritorno di Millsap alla squadra di casa per raddrizzare il momentaccio. Dall´altra parte, la stella dei Thunder (14-8) non inizia il match al meglio, ma trova la quadratura del cerchio nel 2° tempo trascinando i suoi nella terza frazione, chiusa con 16 punti, al primo strappo. Il +14 in avvio degli ultimi 12´ di gioco, però, inizia a traballare. Si arriva agli ultimi secondi con Atlanta sul -3, il tentativo di Hardaway di mandare tutti all´overtime si spegne sul ferro e regala a OKC la sesta W nelle ultime 6 gare e a Westbrook la possibilità di coronare un secondo tempo da 27 punti.
Atlanta: Millsap 24 (7/10, 1/4 da 3, 7/11 tl), Schroder 17, Korver 15; rimbalzi: Howard 7; assist: Schroder 8
Oklahoma City: Westbrook 32 (7/14, 3/8 da 3, 9/14 tl), Morrow 15, Oladipo 14; rimbalzi: Westbrook 13; assist: Westbrook 12

Chicago Bulls-Portland Trail Blazers 110-112
Un finale thriller consegna la seconda sconfitta consecutiva ai Bulls (11-9), la terza nelle ultime 4 gare. La squadra di casa ha dovuto fare a meno di Rondo, tenuto fuori a causa di un provvedimento disciplinare della società nei suoi confronti. Eroe del match, per i Blazers (12-10) il solito Lillard che scrive a referto una prestazione da 30 punti e 7 assist, aiutato dal fedele compagno di backcourt McCollum, che ne scrive 24. In casa Bulls non servono a niente i 34 dell´eterno Wade e i 26, con 7 rimbalzi e 5 assist, di Butler. Si decide tutto negli ultimi 6 minuti di gara. Il lay up di Davis, assieme ai punti di Turner e Lillard regalano a Portland il break (che si rivelerà decisivo) di 11-0 che le permette di volare fino alla doppia cifra di vantaggio. I Bulls però provano ad accorciare. Dalla lunetta Mirotic infila il nuovo -3, prima, però, dell´inizio delle danze dei tiri liberi. Quelli che congelano il risultato arrivano dalle mani del solito Damian.
Chicago: Wade 34 (10/20, 1/3 da 3, 11/13 tl), Butler 16, Mirotic 18; rimbalzi: Lopez 14; assist: Butler 5
Portland: Lillard 30 (8/18, 3/6 da 3, 5/5 tl), McCollum 24, Crabbe 17; rimbalzi: Harkless 8; assist: Lillard 7

Milwaukee Bucks-San Antonio Spurs 96-97
I Bucks (10-9) vengono investiti sul parquet di casa dal treno Spurs (17-4), ancora perfetti, con la dodicesima vittoria in altrettante gare, lontano dall´AT&T Center. La giovane squadra di coach Kidd va vicinissima al colpaccio, ma non basta. Pesano i problemi di falli che hanno limitato il minutaggio di Antetokounmpo nel 4° periodo e che lasciano Parker da solo nell´arduo compito di risvegliare i compagni, rimasti completamente al buio in attacco negli ultimi 2´30″ (senza canestri) e con gli ospiti spinti sulle ali della rimonta dal -15 del 3° periodo. L´esperienza e la freddezza sono state le armi in più per coach Pop e soci. Il solito, sempre più lebronesco, Leonard chiude con 22 punti e 9 rimbalzi, seguito a ruota da Aldridge che ne mette a tabellino 18, di cui 2 decisivi per il sorpasso, a 21″ dalla sirena finale. Milwaukee ha l´occasione di finire con la palla in mano ma la tripla dall´angolo di Teletovic si spegne sul ferro, assieme alle speranze dei suoi. Il rimbalzo arriva nelle mani, ancora, di Aldridge che manda i titoli di coda.
Milwaukee: Parker 23 (5/11, 1/3 da 3, 10/10 tl), Antetokounmpo 22, Teletovic 11; rimbalzi: Monroe 13; assist: Brogdon 5
San Antonio: Leonard 21 (8/17, 1/5 da 3, 2/2 tl), Aldridge 18, Gasol 15; rimbalzi: Aldridge, Leonard, Gasol 9; assist: Aldridge, Parker, Mills, Laprovittola 5

Houston Rockets-Boston Celtics 107-106
L´ennesimo finale da film della notte è giocato sul parquet dei Rockets (14-7). Il solito, super, James Harden in aria di tripla doppia (37 punti, 8 rimbalzi e 8 assist col 18/18 ai tiri liberi) trascina alla vittoria thriller contro i Celtics (12-9) che non possono che inchinarsi davanti alle giocate decisive del Barba. Dopo il -6 di inizio 4° periodo, infatti, la stella di Houston si mette in proprio, mettendone a referto 13 negli ultimi 12´. Tutti suoi, dopo un buon break di 8-2 che riporta a contatto i texni, i 5 punti in fila che regalano ai padroni di casa il +5 (107-102) quando sul cronometro rimane ormai solo 1´ da giocare. Boston, però, non affonda. Il lay up di Bradley e il 2/2 ai liberi di Smart, dopo aver ricevuto una brutta gomitata dallo stesso Harden (punita dagli arbitri con un flagrant 1) lasciano aperte le porte a Boston. L´ultimo pallone arriva nelle mani di Horford (21 punti e 9 assist) ma il suo tiro balla sul ferro, per spegnersi definitivamente tra le mani di “The Beard”, che agguanta così la terza W consecutiva.
Houston: Harden 37 (5/9, 3/5 da 3, 18/18 tl), Ariza 15, Capela 11; rimbalzi: Capela 9; assist: Harden 8
Boston: Horford 21 (8/17, 3/7 da 3, 2/2 tl), Thomas 20, Bradley 16; rimbalzi: Bradley 10; assist: Horford 9

New Orleans Pelicans-Memphis Grizzies 108-110 (2 t.s.)
Finale vietato ai deboli di cuore sul parquet dei Pelicans (7-15). La vittoria, dopo un doppio overtime, la strappano i Grizzlies (14-8) di un dominante Marc Gasol, che dipinge un capolavoro sul proprio tabellino personale: 28 punti, 11 rimbalzi e 11 assist, compresa la tripla che ha regalato il supplementare ai compagni. Altro capolavoro di giornata per Memphis quello di Troy Daniels, che finisce con 29 punti e 7 triple, una delle quali decisiva per rimandare tutto al secondo overtime. In casa Pelicans ottime prestazioni di Galloway (26 dalla panchina) e del solito Anthony Davis (28+17 rimbalzi) che, stremato dalla seconda gara in 2 giorni, sbaglia una giocata offensiva che avrebbe regalato ai Pelicans il vantaggio definitivo nel secondo supplementare. La tripla di Galloway in chiusura si spegne, anch´essa, sul ferro e lascia liberi i Grizzlies di centrare la terza W in fila.
New Orleans: Davis 28 (9/23, 1/4 da 3, 7/7 tl), Galloway 26, Jones 10; rimbalzi: Davis 17; assist: Frazier 9
Memphis: Daniels 29 (3/9, 7/11 da 3, 2/2 tl), Gasol 28, Allen 19; rimbalzi: Allen 14; assist: Gasol 11

Los Angeles Lakers-Utah Jazz 101-107
Senza coach Snyder in panchina (rimasto a casa perché malato) e sotto la supervisione del vice Igor Kokoskov i Jazz (13-9) volano nella città degli angeli per prendersi lo Staples Center, centrando così la sesta vittoria nelle ultime 7 gare. I Lakers, nonostante i 38 punti, impreziositi da 6 rimbalzi e 7 assist, di Lou Williams crollano sotto i colpi di Utah, trascinata dai 23 punti di Hayward e dai 16 di Rodney Hood. La sconfitta non è l´unica tegola caduta sulla testa di coach Walton. La brutta notizia arriva dall´infortunio di Tarik Black che, nel 3° quarto, deve abbandonare il match a causa di una distorsione alla caviglia destra, andando così a fare compagnia ai vari Russell, Young, Calderon e Nance Jr. nella già affollata lista infortunati dei losangelini. Nonostante le assenze i gialloviola, dopo aver toccato il -19 nel 3° periodo, infilano un buon tentativo di rimonta che riaccende il finale di gara. Il break a inizio quarta frazione di Williams e Randle riporta i Lakers sul -3. Utah, però, trova la scintilla per rispondere e chiudere i conti, con i canestri di Hood a coronare il parziale di 9-2 che regala il +6 finale.
Los Angeles: Williams 38 (9/18, 4/9 da 3, 8/9 tl), Clarkson 17, Randle 11; rimbalzi: Randle 11; assist: Williams 7
Utah: Hayward 23 (4/10, 3/6 da 3, 6/9 tl), Hood 16, Gobert 14; rimbalzi: Gobert 17; assist: Mack 7

Brooklyn Nets-Washington Wizards 113-118
John Wall torna a fare il leader e, grazie i suoi 25 punti trascina i suoi Wizards alsuccesso sul parquet dei Nets. Ottima gara anche per Beal e Porter, che terminano con 18 punti, e per Morris (16). Dall´altra parte i 25 del solito Brook Lopez e i 21 di Kilpatrick non possono nulla per salvare Brooklyn, che cede negli ultimi 3´10″ della partita. Wall infila 11 dei suoi 25 punti nel solo 4° periodo. Il mini parziale decisivo lo apre, però, Beal con la tripla del +1, prima dei 5 punti in fila del numero 2 Wizards che regala ai capitolini il +6. I padroni di casa non mollano e si riaffacciano fino al -3 consoli 39″ sul cronometro, grazie al layup del solito Kilpatrick che, però, pochi secondi dopo spedisce sul ferro, dall´arco dei 7 metri e 25, il pallone del possibile pareggio. Wall manda i titoli di coda col 2/2 dalla lunetta, quando ormai l´orologio dice che mancano 5″.
Brooklyn: Lopez 25 (6/11, 2/4 da 3, 7/9 tl), Kilpatrick 21, Bogdanovic 18; rimbalzi: Booker 14; assist: Lopez, Whitehead, Hollis-Jefferson 5
Washington: Wall 25 (9/14, 1/5 da 3, 4/4 tl), Beal, Porter 18, Morris 16; rimbalzi: Gortat 12; assist: Wall 13

Fonte: gazzetta.it

ROMA – Kevin Strootman rischia di saltare Milan e Juventus, i due scontri cruciali di questo mese di dicembre targato Roma. La Procura Federale ieri ha chiesto la prova tv al giudice sportivo Mastrandrea che analizzerà il comportamento del centrocampista olandese subito dopo il gol realizzato nel derby con la Lazio. Saranno due gli episodi sotto la lente di ingrandimento della giustizia sportiva: il gesto del lancio dell´acqua all´indirizzo del laziale Cataldi, poi espulso per reazione, e la caduta accentuata dopo la leggera strattonata del centrocampista laziale.

DECISIVO BANTI – Secondo la prassi, risulterà decisiva sarà la testimonianza dell´arbitro Banti nel suo referto: il fischietto di Livorno che nella circostanza ha tirato fuori il giallo per Strootman: bisognerà stabilire se la decisione è stata presa perché causata dai comportamenti di cui sopra, o solo dall´esultanza prolungata sotto la Sud. Nel primo caso il giudice sportivo non potrà che seguire l´indicazione dell´arbitro. Se invece Banti parlerà di «evidente simulazione tale da trarre in inganno l´arbitro» potrebbe arrivare la squalifica per l´olandese proprio a ridosso dei big match con Milan e Juventus.

Fonte: corrieredellosport.it

TORINO – Andrea Agnelli compie 41 anni, tutti vissuti con sincera passione e amore incondizionato per i colori bianconeri. Come ricorda il sito ufficiale della Juve, oggi, alla vigilia di una grande partita di Champions League (contro la Dinamo Zagabria ndr) festeggia il suo settimo compleanno nel club. «Sotto la sua guida, la Juventus è tornata a essere Juventus, e non solo sul campo: una grande famiglia, nella quale i successi sul campo vanno in parallelo con l´entusiasmo e la voglia di tutte le persone che, giorno dopo giorno, lavorano insieme a lui per portare la Juventus sempre più in alto. Consapevoli che, come ricorda sempre il Presidente, la vittoria più importante… è la prossima».

Fonte: tuttosport.com

Il Settebello, dopo il bronzo olimpico a Rio 2016, riparte dalla World League, alla quale chiede subito risposte importanti. Appuntamento all´Aquatic Palace, alle 17 ora italiana. “E´ una partita decisiva per la qualificazione”, come la definisce Alessandro Campagna. “Vincere qui è importante. Teniamo molto alla World League perché è un torneo prestigioso e perché ci aiuta a crescere e migliorarci. Inoltre, la superfinal è in calendario quattro settimane prima dei campionati del mondo e nel percorso della preparazione diventa una tappa fondamentale”. Ed è una partita utile anche per accrescere l´autostima. “Vincere in Russia non è mai facile – continua il ct – e in inverno, all´inizio della stagione, lo ancora di meno. Basta ricordare la sconfitta di tre anni fa a Volgograd dopo i tiri di rigore; sei mesi dopo l´argento olimpico a Londra. Mi aspetto una partita fisica e voglio vedere subito la tenuta dei miei ragazzi”. Per questa gara il capitano è Pietro Figlioli e il vice Valentino Gallo.

Fonte: ansa.it

“Una firma che mi rende felice ed orgoglioso. Grazie al Presidente Cairo e a tutto il Torino. Ripagherò questa fiducia dando il massimo…sempre…tutti i giorni in allenamento e in ogni minuto di ogni partita. Vi abbraccio”.
Con queste parole Andrea Belotti ha manifestato tutta la sua gioia per il rinnovo del contratto che lo legherà al Torino fino al 2021: un prolungamento con cospicua clausola da 100 milioni di euro valida per l´estero. Una cifra superiore a quella sborsata dalla Juventus per acquistare Higuain dal Napoli ma che evidentemente non basta a blindare il Gallo.
Secondo quanto riporta il quotidiano inglese ´Daily Express´, infatti, il Manchester United sarebbe disposto a mettere sul piatto l´intera cifra, pari a circa 84 milioni di sterline. I Red Devils avevano provato ad assicurarsi il bomber prima del rinnovo salvo poi dover interrompere le trattative. José Mourinho, alle prese con la difficile gestione del Manchester United, sesto in Premier League a meno 13 dalla vetta, potrebbe perdere Anthony Martial, conteso da Barcellona e Real Madrid per 60 milioni di sterline. Si consolerebbe subito, però, qualora arrivasse Andrea Belotti che, dopo Pogba, è il secondo grande desiderio made in Italy del portoghese per risollevare lo United.

Fonte: it.eurosport.com

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.