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Soccer: Serie A; Palermo - NapoliUna scelta quantomeno curiosa (o di rottura: dipende dai punti di vista), quella presa dalla maggioranza relativa dei tecnici italiani: la scelta cioè di assegnare la “Panchina d´oro” 2015-16 al tecnico partenopeo Maurizio Sarri (25 preferenze al confronto delle 22 ottenute invece dal tecnico bianconero Massimiliano Allegri). Una scelta curiosa, si intende, perché… Beh, per un semplice motivo, e cioè che lo scorso anno Sarri non ha centrato l´obiettivo che lui e il Napoli perseguivano: la vittoria dello scudetto. E che peraltro – peggio ancora – il fato sembrava aver posto a disposizione su un piatto d´argento: non dimentichiamo che il Napoli è “riuscito” ad arrivare secondo alle spalle di una Juventus che fino alla decima giornata era invischiata a metà classifica, addirittura all´11° posto della graduatoria, alla bellezza (anzi bruttezza) di 11 punti di distacco dalla vetta. Per inciso, tutto questo il Napoli lo faceva pur avendo a disposizione il bomber (Gonzalo Higuain: 36 sigilli nello scorso campionato) più prolifico della storia della Serie A. In cavalleria, invece, a quanto pare, è passata l´allegriana cavalcata trionfale bianconera: fatta di 24 successi in 25 partite che hanno scandito la volata tricolore, sorpasso su sorpasso.

Fonte: tuttosport.com

Probabilmente Ventura avrebbe preferito un´Olanda meno allo sbando: non questa con un c.t. licenziato l´altro ieri, una qualificazione quasi impossibile, e una generazione lontana dalla precedente e ancor meno paragonabile alla tradizione oranje. Situazioni che rischiano di svalutare un eventuale e importante risultato positivo. Perché Robben (se giocherà) e Strootman possono ancora risvegliare l´orgoglio e la reazione dei giovani umiliati e accusati di «tradimento» in Bulgaria. Perché è comunque un classico. E perché per noi l´Olanda è sempre il crocevia di un futuro vincente. L´Italia di Lippi si sentì grande vincendo ad Amsterdam, un 3-1 inequivocabile, per poi ripetersi (4-1) contro la Germania e volare orgogliosa al Mondiale. Conte ha debuttato contro l´Olanda con un bel 2-0 che, riletto due anni dopo, aveva già molti di quei contenuti esaltati all´Europeo francese. Come non ricordare che Bernardini e Bearzot cominciarono la sofferta ricostruzione, sublimata poi in Argentina e in Spagna, proprio perdendo a Rotterdam (3-1) nel 1974, in una partita dal risultato comunque esagerato? Oppure lo spettacolare 3-2 di Sacchi a Gullit e Van Basten, quasi un viatico per il Mondiale Usa? E infine come dimenticare il più incredibile degli 0-0, e i tre rigori sbagliati dai rivali, e Zambrotta espulso, con il quale l´Italia si qualificò alla finale di Euro 2000 superando giusto gli ospiti olandesi?

SPAGNA NEL MIRINO — Ora sembra che l´utilità di Olanda-Italia sia in prospettiva Spagna. Il cambio tattico, il ritorno alla difesa a tre, e le intenzioni di Ventura – imparare più moduli per schierarci anche in base ai rivali – lasciano pensare che nello «spareggio» di settembre il 3-5-2 potrebbe essere il sistema di garanzia, anche se oggi Ventura lo declinerà in una formula più offensiva e sorprendente, il 3-4-1-2 con il debuttante Verdi dietro alle due punte. Visto che da oggi alla sfida con la Spagna ci sono tre partite – Olanda, Uruguay e Liechtenstein – non restano molte occasioni per altri esperimenti. Piuttosto: sarà interessante vedere come rispondono i giovani, a cominciare da quel Verdi per il quale si apre una prospettiva tattica non indifferente. Romagnoli e Rugani, protetti da Bonucci, devono dimostrare personalità, sicurezza e «cattiveria» da titolari: per rendere meno problematica l´inevitabile, ma forse non immediata, successione a Bonucci e Barzagli.

EQUILIBRIO — E poi Gagliardini, atteso in panchina ma immaginiamo dentro a gara in corso: se continua come all´Inter – personalità strabordante come la sua forza fisica – non sarà facile tenerlo fuori. Pare problematica la sua collocazione in una mediana a due accanto a Verratti, di cui è più che altro alternativa, registi moderni diversi da Pirlo. Invece a tre, con il parigino e uno tra De Rossi, Marchisio e Parolo, sarebbe una bella soluzione: il 4-3-3, lo pensiamo da tempo, potrebbe essere un giorno quello dell´equilibrio. Senza fretta.

Fonte: gazzetta.it

Tifava Juve e ha allenato il Napoli, ma non è per questo che Zdenek Zeman guarderà con particolare interesse la doppia sfida al San Paolo tra bianconeri e azzurri. Da decano degli allenatori della Serie A (70 anni a maggio) e da maestro del calcio offensivo (il suo 4-3-3 resta unico), il tecnico boemo si pregusta già la sfida tra Allegri e Sarri. A maggior ragione dopo l´avvincente duello per la Panchina d´Oro, vinto a Coverciano dall´allenatore del Napoli per tre soli voti. «Mi auguro che ci sia questa incertezza anche nella partita di campionato – commenta Zeman – e poi in quella di Coppa Italia: sono due squadre di qualità che possono fare un bel calcio. Hanno giocatori importanti e non c´è solo Higuain: si giocherà il suo, ma a Napoli ha dato tanto e la gente credo che glielo riconoscerà».

Zeman per la Panchina d´Oro ha votato il suo pupillo Di Francesco, ma elogia l´esito finale: «Si vede sempre la mano di Sarri nelle sue squadre e un allenatore deve fare questo». Per Allegri, invece, l´orizzonte si allarga all´Europa. «La Juve sa concentrarsi sulle cose interessanti – dice l´attuale tecnico del Pescara – e il pronostico Champions non è chiuso: se le sono giocate tutte e se la giocherà anche contro il Barcellona. Sarà una grande partita con grandi protagonisti». Prima, però, c´è il campionato che incombe. «Se la Juve vince a Napoli è tutto finito – sentenzia Zeman -, ma la Juve è al primo posto con merito perché è la più forte: certe polemiche non hanno senso».

Un pensiero viene rivolto anche al recente caso che ha visto coinvolta (e deferita) la Juve per il controverso rapporto con le curve. «Questo è vecchio problema – commenta Zeman -, che non si è mai risolto e mai si risolverà. Le società di calcio possono fare poco: devono intervenire altre istituzioni». Meglio, allora, parlare del campo. E così a Coverciano c´è chi invoca il Triplete bianconero (Gigi Del Neri) e chi prevede un grande show (Di Francesco), mentre Mancini si spinge più in là. «Napoli-Juve finisce 2-2 – sorride l´ex interista -: i bianconeri in campionato hanno un buon margine per lo scudetto e in Champions possono farcela contro il Barcellona. La panchina a Sarri? Meritata: il Napoli ha creato gioco e ha divertito».

Fonte: lastampa.it

“Cominciare il campionato il 13 agosto? Questa è una possibilità. Certamente bisogna escludere il giorno di Ferragosto, perché è sacrosanto per tutti gli italiani. Pensare di giocare il giorno di Ferragosto sarebbe una follia”. Lo ha detto il presidente della Figc Carlo Tavecchio, ieri a Coverciano, al termine del Consiglio federale. Dunque, le richieste del ct Ventura potrebbero essere accolte.
“Troveremo – ha aggiunto – la possibilità di trattare con i club di serie A che sono già impegnati nei tour estivi e di trovare una soluzione nell´interesse generale. Dobbiamo pensare che la partita con la Spagna è quella determinante per la qualificazione e qualcuno un po´ di sacrifici li deve fare”.
E per capire quale sarà la scelta finale, non si dovrà attendere più di tanto. L´invocazione del ct Ventura, che da mesi spinge per una Serie A anticipata alla prima metà di agosto, diventa una quasi certezza. Sarà la Lega di A a stabilirlo, Lega che -salvo imprevisti- sarà commissariata e il commissario sarà Tavecchio.

IL GIORNO DELLE NOMINE
Nomine nel Pallone. La più innovativa: Alessandro Costacurta presidente del Comitato organizzatore degli Europei Under 21 che si giocheranno in Italia nel 2019. Dare a un ex calciatore un tale incarico, la prima volta nella storia del calcio italiano, fa parte di quella linea politica che ha fatto del non più giovane Tavecchio un presidente che è un autentico innovatore.

C´è dell´altro, ovvero le parole del presidente federale a proposito di questa scelta: “Costacurta ha doti invidiabili di comunicazione e conosce l´attività gestionale. Inoltre è un grande esponente del mondo del calcio”. La rassegna a giugno 2019 si disputerà in 5 stadi italiani (Udine, Bologna, Reggio Emilia, Trieste e Cesena) e a San Marino.

Poi ci sono state le nomine alla vicepresidenza della Federcalcio. E il Consiglio federale della Figc, riunito al centro tecnico di Coverciano a Firenze, ha votato all´unanimità la decadenza degli organi della Lega di serie A. Sono stati eletti vicepresidenti della Figc Cosimo Sibilia, presidente della Lega nazionale dilettanti, e Renzo Ulivieri, presidente dell´Associazione allenatori. Sibilia, spiega una nota, in qualità di vicepresidente più votato, assume la carica di vicario.
Oggi a Milano, la Lega di Serie A (che non ha più esponenti in Consiglio federale) si riunirà per la quinta volta un assemblea per cercare un impossibile accordo riguardo alla presidenza. Non si arrivasse a un´intesa, la scelta del commissario sarebbe irrinunciabile. E sarebbe lo stesso Tavecchio a coprirla.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Giovedì scorso, nell´amichevole con la Danimarca, i giovani fenomeni dell´Under 21 spagnola, Denis Suarez e Saul Niguez, si sono alzati dalla panchina a ripresa ampiamente iniziata, hanno segnato e hanno vinto. Oggi erano in campo dall´inizio, e l´Italia ha ballato molto, troppo, nel vano tentativo di tenerli a bada. Finale dall´Olimpico 1-2: Di Biagio voleva un test duro in vista dell´Europeo di giugno e il collega Albert Celades lo ha accontentato, schierando i due ´94 che giocano con Barcellona e Real Madrid, accompagnati da gente tipo Hector Bellerin, terzino da 29 presenze stagionali con l´Arsenal. O Inaki Williams, ghanese nato a Bilbao, che dicono piaccia alla Juventus: ha seminato il panico nella difesa azzurra – guarda caso Fabio Paratici era in tribuna, ufficialmente per rivedere Mandragora, che coi bianconeri ha giocato una partita e mezza in Primavera -. Dicono che a Torino piaccia pure Lorenzo Pellegrini, che ha dimezzato lo svantaggio col secondo gol di fila, dopo quello di giovedì alla Polonia, il terzo nelle ultime 4 apparizioni azzurre: il prezzo continuerebbe a salire, se non fosse stato bloccato a 11 milioni dalla clausola che garantisce la “recompra” alla Roma. Come a dire che il gol di stasera all´Olimpico potrebbe essere il primo di una lunga serie.

AVVIO SHOCK — I primi minuti sono da mal di testa: Ferrari salva il tentativo di Bellerin, Scuffet si toglie un po´ di ruggine parando due volte su Mayoral. Poi, passata la bufera, l´Italia comincia lentamente a farsi vedere con un destro di controbalzo di Berardi, ben servito da Cataldi. Al 35´ la Spagna passa: cross basso di Bellerin per Suarez, sinistro di prima intenzione, ottimo il riflesso di Scuffet, ma il portiere dell´Udinese non ha neppure il tempo di rialzarsi che il pallone, colpito in sforbiciata da Saul Niguez, è già in rete. Un paio di minuti dopo Asensio lo impegna da fuori, palla in angolo, battuto dallo stesso attaccante del Real: Federico Chiesa va a spizzare di testa ma finisce per mandarla verso la sua stessa porta, rimettendo in gioco Borja Mayoral – madridista anche lui, ma in prestito al Wolfsburg – che solo soletto a un metro dalla linea firma un facilissimo 2-0. L´Italia accusa il colpo. Ferrari e Mandragora cominciano a entrare duro (un giallo), Saul cerca la doppietta con un sinistro a giro, Scuffet mette in angolo, e l´intervallo viene accolto con sollievo.

L´ASSE SASSUOLO — Dopo un minuto e mezzo di ripresa l´Italia batte un colpo: tocca a capitan Benassi, che prima colpisce di testa e trova la parata di Lopez, poi si butta sulla ribattuta, facendo risuonare la traversa. Marco Asensio colpisce il palo con un controllo e tiro da prestigiatore, Scuffet salva di nuovo su Niguez, Chiesa prova da fuori con tiro bloccato. Poi il gol azzurro, ancora una volta sull´asse Sassuolo: Berardi si libera per il cross, Pellegrini va a colpire di testa e la palla finisce all´incrocio. E nell´azione successiva manda al tiro Di Francesco, subentrato a Chiesa: anche stasera lui prende il voto più alto, in una nazionale appesa al talento di Berardi. Ma se i migliori giovani italiani li ha il Sassuolo – Ricci, subentrato nel recupero, ha messo in mezzo un cross che aveva fatto sperare in un clamoroso pari – mentre il miglior spagnolo (capitan Saul Niguez, ovviamente) è protagonista nell´Atletico Madrid, l´Europeo in Polonia rischia di essere una corsa in salita. Per fortuna ci sono una mezza dozzina di Under con Ventura che potrebbero cambiare le carte in tavola.

Fonte: gazzetta.it

La sfida all´Olanda per capire “chi siamo e cosa vogliamo”, senza dimenticare la difesa dalle stilettate di chi “consideravo un punto di riferimento”: Il ct dell´Italia Gian Piero Ventura ad Amsterdam sa di trovarsi in una terra di mezzo insidiosa, nel percorso di crescita di una Nazionale che ha messo nel mirino da tempo la sfida con la Spagna di settembre per evitare i temuti spareggi in vista di Russia 2018. A tenere banco però è il ´caso Barzagli, che ha lasciato anzitempo il ritiro azzurro dopo la gara con l´Albania e che è stato protagonista di una foto in un locale diffusa sul web. “Sono rimasto stupito a 360 gradi: in Nazionale non si può concordare alcune cose, se un giocatore ha dei problemi lo comunica. E´ venuto perché c´era una gara importante con l´Albania poi ha chiesto se poteva avere questi tre giorni perché ha dei problemi a casa di natura personale con la moglie. Se ce lo avesse chiesto prima di venire avremmo preso in considerazione la sua non convocazione. Quello che è successo dopo non lo so. Mi hanno fatto vedere la foto, ma Andrea mi ha chiamato subito e ha chiarito. Altrimenti sarei rimasto deluso, lui è un grande professionista”, ha chiarito subito l´ex mister del Torino. Che poi ribatte deciso alle critiche piovute addosso al gioco degli Azzurri dall´ex ct Arrigo Sacchi: “Sono rimasto con due sensazioni: un po´ di delusione e curiosità. La delusione è perché ho sempre considerato Arrigo un punto di riferimento per il calcio, ma anche curiosità. Ho rivisto alcune partite dell´Italia a Usa ´94, con l´Irlanda quando il primo tiro e´ arrivato al 70´, col Messico…. Magari si riferiva al gioco del Milan. In nazionale c´era grande difficoltà”: Poi rilancia: : “Credo che debba esserci rispetto reciproco alla base, magari un pizzico di riflessione in più aiuterebbe a rimanere punto di riferimento”.

L´obiettivo però è fare bene contro gli Oranje, in stato di shock dopo l´esonero di Blind e in crisi tecnica dopo la mancata partecipazione a Euro 2016. Nella formazione iniziale Ventura dovrebbe tornare al 3-5-2 di contiana memoria, con Donnarumma in porta, difesa con il califfo Bonucci supportato da Rugani e Romagnoli e mediana con Zappacosta-De Sciglio esterni a supportare i centrali Verratti-Parolo-De Rossi. In avanti spazio al tandem Eder-Belotti, che potrebbe sfruttare le amnesie olandesi in difesa. Il ct mette in guardia tutti: “Domani abbiamo l´occasione per capire quanto lavoro c´è da fare e capire se quello fatto fino ad oggi ha un senso”.

Sul capitolo ´new entry´ interviene anche un senatore come Daniele De Rossi: “Questa volta ho la sensazione che ci siano giovani destinati a stare in pianta stabile in azzurro. Con Donnarumma parliamo quasi di una certezza, con Verratti di una certezza. I due attaccanti, Belotti e Immobile, sono due che sembrano la fame giusta”. Il mediano romanista, bomber dal dischetto con gli Azzurri, prova a fare un paragone importante: “Non dirò mai che assomigliamo alla Nazionale del 2006 perché non sarebbe saggio, ma credo ci sia molto di quella che ha lasciato Conte”. Difficile sapere cosa pensi al riguardo Ventura, deciso però a difendere la sua Italia. Con il pensiero fisso della Roja.

Fonte: lapresse.it

Roger Federer, numero 6 del mondo e 4 del tabellone, ha sconfitto per 6-3, 6-4, in un´ora e 22 minuti di gioco, l´argentino Juan Martin Del Potro, numero 34 e 29esima testa di serie, nel terzo turno del Miami Open, Atp Masters 1000 in corso sui campi in cemento di Crandon Park, in Florida.
Prossimo avversario per lo svizzero sarà lo spagnolo Roberto Bautista Agut, numero 18 Atp e 14esima testa di serie, che a sua volta ha prevalso in rimonta (3-6, 6-2, 6-3) sullo statunitense Sam Querrey, numero 27 del ranking e 22 del tabellone. Federer ha vinto tutti e cinque i precedenti confronti diretti senza cedere nemmeno un set.

Fonte: ansa.it

L´attaccante brasiliano, che contro il Granada potrebbe segnare la 100^ rete per il Barcellona, manda un messaggio nemmeno troppo velato ai bianconeri, in vista dei quarti di Champions: “Abbiamo la possibilità di trionfare in ogni competizione”

“E´ stato qualcosa di unico. Ho vissuto quella partita come fosse una sfida al limite dell´impossibile. E´ stata una vittoria che ci ha messo tanta euforia addosso”. Così Neymar junior rivive la sfida fra Barcellona e PSG, che ha segnato la Champions 2016/17. Il brasiliano, in un´intervista pubblicata da El Mundo Deportivo, inoltre, lancia un messaggio trasversale alla Juve, dicendosi ottimista sul finale di stagione. “Penso che possiamo vincere nuovamente tutto, se saremo concentrati e felici”, ha affermato Neymar, con chiaro riferimento alla Coppa del Re, alla Liga e soprattutto alla Champions, dove nei quarti affronterà i bianconeri.

Neymar, che domenica contro il Granada in trasferta può festeggiare il 100° gol in blaugrana, ha già rinnovato il contratto con il club fino al 2021, rifiutando offerte più elevate come quella arrivata dal PSG: “Il mio sogno era di giocare nel Barça, fin da bambino era quello che volevo. Giocare in questa squadra è un sogno che si realizza per me”.

Riguardo il rinnovo di Messi, Neymar si lascia andare a un “Messi è il Barca e il Barça è Messi”. Sull´addio di Luis Enrique alla panchina dei blaugrana, Neymar è apparso molto dispiaciuto: “Sarà strano nella prossima stagione non lavorare con lui, anche se sarà positivo imparare altre cose. Il tecnico ci ha aiutato molto in queste stagioni e ci ha fatto crescere, facendoci vincere tantissimo”.

Fonte: sport.sky.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.