GIÙ IN AREA — Non è stata davvero la serata di Zlatan. Durante il match ha avuto più di un´occasione per lanciare lo United di Mourinho verso la qualificazione, ma non è riuscito a sfruttarla. Nel finale ha chiesto un rigore non concesso dall´arbitro, e all´ultimo minuto dei tempi regolamentari è ricaduto male dopo un salto, nel tentativo di sfruttare un lancio lungo. Soccorso con la barella, si è poi rialzato ed è stato aiutato ad uscire dal campo. Ma l´espressione del volto non lasciava presagire nulla di buono
Fonte: gazzetta.it
MANCHESTER UTD-ANDERLECHT 2-1 dts
Lo United piega solo ai supplementari l´Anderlecht ma centra comunque l´obiettivo delle semifinali di Europa League. I red devils rischiano in avvio su una conclusione di Dendoncker ma al primo vero affondo sbloccano il risultato (10´): Rashford da sinistra serve al limite Mkhitaryan che con un preciso destro rasoterra infila Ruben. Il Manchester sfiora immediatamente il raddoppio con Lingard e commette l´errore di rilassarsi. L´Anderlecht, mai domo, fa le prove generali con Acheampong e poi, al 32´, pareggia: il gol lo realizza Hanni che ribadisce in rete un tiro di Tielemans, respinto dalla traversa. Lo United si riversa in avanti a testa bassa ma sciupa almeno sei ghiotte occasioni da rete nella ripresa con Lingard, Rashford (2), Pogba e Ibrahimovic (2). Ai supplementari le cose si complicano per Mourinho che dopo pochi secondi perde per un serio infortunio al ginocchio Ibrahimovic. L´Anderlecht prende coraggio e impegna Romero con Tielemans. A vestire, però, i panni di salvatore della patria per i red devils pensa, al 107´, Rashford che raccoglie un pallone in area su una sponda aera di Fellaini, si libera di Dendoncker e batte Ruben con un forte sinistro rasoterra. L´Anderlecht non molla fino in fondo e fa correre un brivido al pubblico dell´Old Trafford con Acheampong e Mbodji.
BESIKTAS-LIONE 8-8 dcr (2-1)
Dopo un avvio vibrante ed equilibrato, con un paio di occasioni per parte (Tosun e Tallisca per i padroni di casa, Lacazette e Tolisso per gli ospiti) sono i turchi a passare (27´): Ozyakup serve al limite Talisca che con un bel destro in girata rasoterra infila Lopes. Il Lione non s´abbatte e, dopo appena 7´, pareggia con il solito Lacazette che, lanciato sul filo del fuorigioco da Gonalons, controlla di petto e scavalca con un pallonetto Fabri. Il Besiktas accusa il colpo ma viene salvato dal palo interno che nega l´1-2 a Lacazette lanciato solitario verso la porta. I turchi riordinano le idee nell´intervallo e, dopo aver sciupato tre palle-gol con Tosun (2) e Talisca, tornano avanti (58´): il 2-1 lo realizza lo stesso Talisca con un bel colpo di testa su cross dalla sinistra di Adriano. Il Lione reagisce rabbiosamente ma manca il gol della qualificazione con Lacazette, che colpisce anche una traversa al 90´, Diakhaby (2) e Fekir. Il Besiktas trema ma, nel finale, sfiora il colpaccio con un tiro-cross di Tallisca che si stampa sul palo e con Babel che, sulla ribattuta, non trova la porta da comoda posizione. Ai supplementari l´equilibrio permane con i padroni di casa che sfiorano il 3-1 con Talisca e Tosun e gli ospiti che mancano il colpo del ko con Diakhaby e Tolisso. Nell´interminabile serie dei tiri dal dischetto diventa protagonista Lopes che para i rigori di Tosic e Mitrovic e consente a Gonalons di cancellare l´errore di Jallet e di mandare il Lione là dove non era mai giunto in Europa.
SCHALKE-AJAX 3-2 dts
Dopo aver gettato al vento il solido vantaggio dell´andata (2-0), l´Ajax si riprende al 110´, in 10 contro 11, la qualificazione contro lo Schalke e torna in semifinale in una competizione europea dopo 20 anni. I tedeschi partono forte (palo di Meyer al 3´) ma poi si fanno imbrigliare dalla ragnatela tessuta dai lancieri che vanno per due volte vicini al vantaggio con Viergever e Schoene. Non pare serata per gli uomini di Weinzierl e, invece, in 3´ cambia tutto: la scintilla l´accende al 53´ Goretzka che va via in contropiede dopo un angolo per gli ospiti, triangola al limite con Burgstaller e infila Onana con un preciso destro in diagonale. Passano appena 3´ ed arriva il 2-0: lo realizza Burgstaller con un bel sinistro in girata dai 12 mt su cross di Kolasinac. L´Ajax non riesce a trovare l´immediato 2-1 con Ziyech e si complica ulteriormente la vita: Veltman all´80´ rimedia il secondo giallo e lascia i suoi in 10. Lo Schalke ci crede ma fallisce con Howedes la palla per evitare i supplementari. L´appuntamento con il 3-0 è, comunque, rimandato soli di pochi minuti: lo centra, al 101´, Caligiuri che gira nell´angolo di testa un altro cross dalla sinistra di Kolasinac. Sembra fatta per i tedeschi e, invece, al 110´ ecco che arriva la doccia gelata: con orgoglio l´Ajax si getta in avanti e trova il pari con Viergever che si getta su un pallone vagante in area e spedisce sotto la traversa un pallone rinviatogli addosso da Nastasic. Lo Schalke crolla e al 120´ incassa anche il secondo gol da Younes che, lanciato in area sulla sinistra, si accentra e batte Faehrmann con un preciso destro rasoterra sul primo palo.
GENK-CELTA VIGO 1-1
Il Celta difende il 3-2 dell´andata e grazie all´1-1 strappato in Belgio vola per la prima volta nella sua storia in semifinale in una competizione europea. Il Genk parte determinato ma si rende pericoloso solo in avvio, con Samata. Il Celta non trema, si organizza e, dopo aver sciupato occasioni in serie con Sisto, Wass, Cabral e Beauvue (2), subentrato all´infortunato Guidetti, passa (63´): fa tutto Sisto che ruba palla sulla trequarti a Castagne, scende fino al limite e scaraventa un gran destro sotto la traversa. Sembra fatta e, invece, dopo appena 3´, il Genk torna in partita: Cabral perde palla al limite in un contrasto con Trossard che entra in area e batte Alvarez con un preciso destro a giro da sinistra. I belgi si gettano in avanti generosamente in avanti ma il Celta si difende con ordine, centrando con merito l´appuntamento con la storia.
Fonte: repubblica.it/sport
Fonte: ansa.it
Fonte: corrieredellosport.it
«Il peso che si prende»
«Fino a cinque, sei mesi un´atleta professionista può correre senza problemi», conferma Sergio Migliorini, medico sportivo fra i più apprezzati in Italia, presidente della commissione medica mondiale del triathlon. «Certo, dipende dal peso che si prende, dai problemi che possono presentarsi. E´ necessario farsi seguire da una ginecologa, e dare retta al buon senso. Del resto campionesse come la Williams hanno a disposizione uno staff completo». Gwen Jorgensen, oro proprio nel triathlon a Rio, non ha smesso di allenarsi nonostante il baby in arrivo («nei primi tre mesi di gravidanza ho corso 60 miglia a settimana, più di quando ero nel pieno della preparazione»), l´italiana Martina Valcepina si è presa il bronzo olimpico a Sochi nella staffetta dello short track, ed era in attesa delle gemelline Camilla e Rebecca.
La lista è lunga, comprende Josefa Idem, la fuoriclasse della scherma degli Anni 80 e ´90 Anja Fichtel, che vinse un campionato nazionale al quinto mese e tornò alle gare 43 giorni dopo aver dato alla luce il figlio Laurin. Diventa poi infinita se consideriamo le fuoriclasse che hanno trionfato prima e dopo la maternità, come le tenniste Margaret Court, Evonne Goolagong, Lindsey Davenport e Kim Cljisters, la maratoneta inglese Paula Radcliffe, Valentina Vezzali o la più famosa delle «mammine volanti», l´olandese Fanny Blankers-Koen, 4 medaglie olimpiche nella velocità ai Giochi del 1948 quando aveva 30 anni e due bambini. Serena di anni ne ha 35 ma ha già fatto capire che vuole tornare a gareggiare proprio per raggiungere il record di 24 Slam della Court, che di figli ne ha avuti 4. «Può farcela», dice Migliorini. «Anche se bisogna stare attenti almeno per sei settimane dopo il parto, perché si rischiano infortuni, tendiniti e sciatiche».
Si parla di un vantaggio che porterebbe la maternità, l´aumento di globuli rossi, gli ormoni: «poca roba, e difficilmente compensa gli svantaggi. Avere raggiunto un obiettivo di vita come un figlio invece può essere la vera motivazione che aiuta a ritrovare il proprio livello. Attenzione però: queste campionesse sono autentiche superdonne, non creiamo illusioni in chi corre o gareggia da dilettante».
Fonte: lastampa.it
Vendetta si fa per dire, domenica all´Adriatico-Cornacchia di Pescara arriveranno i giallorossi e Caprari, ex di turno con il dente avvelenato, vuole dare una mano alla causa biancazzurra nonostante l´ultimo posto in classifica e le flebili speranze salvezza. Proprio lui che, nel gennaio 2008 diede una grossa mano ai giallorossi ed un dispiacere al Palermo, passando alla storia per un calcio d´angolo ´furbetto´ per i capitolini (clicca qui per scoprire tutto). Intervenuto a margine di un evento organizzato da uno sponsor degli abruzzesi, il numero 17 romano (in prestito dall´Inter, ndr) non vuole fare sconti: “Se dovessi segnare esulterò, così come accaduto nella partita d´andata. Quella contro la Roma è una sfida come le altre, anche se giocherò contro la squadra che mi ha cresciuto. Ma non ci saranno emozioni. La società a suo tempo fece le proprie scelte, ma se sono oggi a Pescara, e il prossimo anno con l´Inter lo devo soprattutto alla Roma. Andai via presto, anche perché agli inizi non feci benissimo, ma per me oggi è motivo di orgoglio essere a Pescara. Partita proibitiva? Proveremo a fare il massimo. Per noi ex potrebbe esserci qualche ulteriore stimolo. Abbiamo dimostrato nelle ultime partite contro Milan, Empoli e Juventus, di poter reggere il confronto con questa categoria, anche se la classifica dice un´altra cosa”.
Fonte: mediagol.it
Fonte: repubblica.it/sport
Fonte: ansa.it
EMERY E IL MERCATO — Sulla possibile nuova guida tecnica della Roma, Monchi frena sul suo amico e pupillo Emery: “Ci ho parlato ultimamente ma non c´è nulla in merito a un futuro insieme nel medio o lungo periodo. Spero per lui che continui molti anni col Psg, perché vorrebbe dire che sta facendo bene. È l´ideale per il Siviglia per tre anni e non siamo stati male”. A proposito di Siviglia, Monchi esclude conflitti di interesse con il club spagnolo che è stato casa sua per tutta la vita: “Tutti dobbiamo rispettare l´altro. Inoltre la mia testa sta andando più lenta dei fatti e a volte penso ancora come d.s. del Siviglia. Ci muoviamo su diversi parametri. Tutti vediamo gli stessi giocatori, ma davvero non vedo conflitti di interesse”.
Fonte: gazzetta.it
Lo svedese è stato costretto ad uscire a seguito di una brutta torsione del ginocchio, atterrando male sul terreno di gioco dopo un contrasto aereo. Soccorso con la barella, Ibra si è poi alzato sulle sue gambe ed è uscito dal campo sostenuto da alcuni membri dello staff medico dello United. L´espressione dello svedese e le parole di Mourinho subito dopo il fischio finale lasciano però poco spazio all´ottimismo. Oggi il fuoriclasse 35enne si sottoporrà agli esami strumentali ma si teme un lungo stop.
Fonte: sportmediaset.mediaset.it
Fonte: gazzetta.it