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higuainjuvebonucciTORINO – La finale a un passo: la Juventus espugna Montecarlo con doppietta di Higuain e prenota il viaggio per Cardiff. Monaco affondato dall´argentino che si sblocca dopo lungo digiuno europeo e mette il sigillo personale nell´andata del doppio confronto di Champions League che porterà all´atto conclusivo in Galles. I campioni d´Italia rispondono così al Real Madrid, vittorioso per 3-0 sui rivali dell´Atletico. E si sogna già, in casa bianconera. Ma prima bisogna archiviare la pratica con i francesi di Jardim che impegnano i tricolori con pressing e scatti in velocità ma subiscono le azioni chirurgiche e soprattutto gli spunti di Dani Alves: splendido il brasiliano spostato all´ala. Due assist per il Pipita, una spinta costante. E´ lui l´uomo della coppa, è lui che fa la differenza. D´altronde, sa come si fa, dopo le avventure in maglia blaugrana a fianco di Messi. Una serata perfetta, in sintesi. Un capolavoro tattico e tecnico di Allegri e della sua banda: difesa rafforzata, nervi saldi e azioni corali per mandare in tilt i biancorossi. E nel momento del bisogno, Buffon c´è sempre a fermare lo scatenato Mbappé e Falcao. Insomma, una prova da dieci e lode per i campioni d´Italia sempre in corsa per il… triplete. La Juve c´è a può andare sino in fondo.

LE SCELTE – Davanti al principe Alberto, Allegri manda in panchina Cuadrado e mette dentro Barzagli, alzando Dani Alves. Jardim punta sul talento del ragazzino terribile Mbappé. Lo stadio salotto ribolle di passione e di nobiltà. Come d´altronde richiede una semifinale di Champions League.

VAI GONZALO – Pronti via, la Juve è subito in attacco. Il primo spunto è di Dani Alves, ma Subasic è reattivo. Alex Sandro spinge molto, il Monaco soffre da quella parte. Poi risponde senza paura, Lemar ha personalità, i compagni pure. Ancora Dani Alves, ancora Subasic pronto nella presa bassa. Il brasiliano si ripete con una grande apertura per Higuain che però non riesce nella deviazione. Insomma, botta e risposta. Su angolo, i monegaschi sono pericolosi e Mbappé di testa ci prova, per fortuna di Buffon è centrale. Poi, nuovamente il fenomeno francese e superGigi si supera: grande parata. Brividi per i bianconeri campioni d´Italia che soffrono la verve di Falcao e compagni. Il colombiano va di testa, il capitano c´è. Decisivo il forsennato pressing del Monaco su Pjanic. E lo scatenato Mbappé si mangia anche Barzagli: imprendibile. La partita si accende, con fiammate da una parte e dall´altra. Chiellini va di tacco volante, senza esito. Dybala su punizione tira diritto sul portiere. E al 29´ colpisce il Pipita a concludere un´azione bellissima. Tacco di Dani Alves che libera l´argentino e Higuain insacca, interrompendo il digiuno europeo con il trentesimo gol stagionale. Nel momento migliore del Monaco, passa la Juve in velocità con gioco corale (bravi anche Marchisio e Dybala, tacco numero uno) e sigillo del bomber dei bomber: applausi. Sugli spalti, Marotta e Agnelli sobbalzano soddisfatti, così i tifosi del settore ospiti. Nella replica dei biancorossi, Jardim protesta per un intervento di Chiellini su Mbappé. L´arbitro non ci vede nulla di irregolare. E il primo tempo si chiude con la Vecchia Signora avanti 1-0.

PIPITA BIS – Si riparte e Falcao grazia Buffon, peraltro stupendo nel tenere la posizione, nell´uno contro uno. Ancora una volta uscita tempestiva del capitano bianconero questa volta su speedy Mbappé. Barnardo Silva prova a sorprendere il portiere della Juve da lontano: tiro centrale. Marchisio spaventa Subasic che risponde bene. Insomma, la gara è bella viva e non c´è un attimo di tregua. Dirar, ad esempio, mette in mezzo uno splenico pallone, ma n c´è la deviazione sperata. Monaco toso, il Principino stende Fabinho e si prende il giallo. Al 14´ il bis della Juve. Sempre Dani Alves, servito da Dybala, che lancia il Pipita: spietato, Higuain buca di nuovo Subasic. E´ il raddoppio che fa esplodere tutti, da Buffon in su. E ora si può giocare con praterie davanti. Solo un attimo di paura per una botta accusata da Higuain alla testa, ma è dura eh (poi entra Cuadrado, subito pericoloso). Cartellino pure per Chiellini che alza il muro e rischia anche l´espulsione. Comunque, i bianconeri sono padroni del campo e quando c´è bisogno entra in scena Buffon, spettacolare anche allo scadere sull´ex granata Glik. Il principe Alberto è consolato teneramente dalla moglie. Se ne faccia una ragione: la Juve è di un altro pianeta e vuole tutto. Fino alla fine…

Le formazioni iniziali

Monaco (4-4-2): Subasic; Dirar, Glik, Jemerson, Sidibé; Bernardo Silva, Fabinho, Bakayoko, Lemar; Falcao, Mbappé. All. Jardim

Juventus (4-2-3-1): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Pjanic, Marchisio; Dani Alves, Dybala, Mandzukic; Higuain. All. Allegri

Fonte: tuttosport.com

Nella sua partita numero 100 in Champions League Gigi Buffon ha sfoderato un´altra partita perfetta. Impeccabile sul giovane Mbappé, attento sul colpo di testa di Falcao e sul destro ravvicinato del colombiano, scattante sullo stacco di Germain: risultato? Porta inviolata, di nuovo: è il nono “clean sheet” in questa Champions su 11 partite, la sessantesima partita in Champions su 100 senza subire gol. E proprio la parata su Germain, con le debite proporzioni, ha ricordato ai tifosi l´intervento di Gigi nella finale dei Mondiali del 2006 contro la Francia su Zidane. E sul web tanti si chiedono: “Perché non vince il pallone d´oro?”. Mbappé, a fine partita, ha chiesto la maglia a Buffon: “Gliel´ho data, è un gesto carino e soprattutto io da giovane l´avevo chiesta a un calciatore e non me l´aveva data: ci ero rimasto male”.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Venezia interrompe la striscia vincente di Sassari e mette in cassaforte il secondo posto. Nel recupero della 14esima giornata di ritorno di serie A la Reyer passa al PalaSerradimigni 89-85, contenendo nel finale l´imperiosa rimonta della Dinamo, capace di risalire fino al -1 nell´ultimo quarto dopo essere stata sotto anche di 17 lunghezze nel corso del terzo periodo. L´Umana, artefice di una buona prova a livello collettivo e trascinata da un Peric da 27 punti, mantiene i nervi saldi e si garantisce la sicurezza di chiudere la regular season alla spalle di Milano. Il Banco di Sardegna, che manca il suo sesto successo consecutivo, invece deve assolutamente andare a vincere a Caserta nell´ultima di campionato per non correre il rischio di scivolare al sesto posto.

Parziali e contro-parziali sono il filo conduttore del primo tempo al PalaSerradimigni. Venezia parte forte e costringe subito Sassari a inseguire. La vena realizzativa degli uomini di De Raffaele, che toccano anche il +8 (3-11 e 10-18), subisce però un brusco stop sul finire del quarto d´apertura. La Reyer non trova la via del canestro per quasi tre minuti e la Dinamo piazza un parziale di 15-0, chiuso dalla bomba di Stipcevic, che la spinge sul 30-20. La reazione ospite non si fa attendere e a inizio secondo periodo l´Umana torna ad alzare il ritmo con un break di 10-0 che rimette il risultato in perfetta parità. Questa volta Ress e compagni non si concedono pause e, approfittando della pessima mira dall´arco del Banco di Sardegna (3/15), vanno all´intervallo lungo con un discreto margine (40-49).

Al ritorno sul parquet l´impatto di Venezia è devastante: la Reyer gioca sul velluto e fa sprofondare la squadra di Pasquini sul -17 (50-67). Sassari è colpita ma non affondata e prova a scuotersi, vedendo però i suoi tentativi di rientro puntualmente frustrati. Solo sul finire del periodo, trascinato da Stipcevic, il Banco riporta lo svantaggio sotto la doppia cifra (68-77), grazie anche alla difesa a zona che manda un po´ in confusione l´attacco veneziano. La rimonta prosegue in avvio di ultimo periodo, quando Sassari riapre i giochi riducendo la forbice a tre lunghezze (76-79) in un PalaSerradimigni incandescente. Il ritmo si fa frenetico e non mancano gli errori da ambo le parti. Sull´83-84 Sassari spreca per due volte la palla del sorpasso e viene punita dalla classe di Peric (83-86) a 1´30´´ dalla sirena. Nel convulso finale, in casa Dinamo si fa sentire anche la stanchezza (Lydeka non controlla un rimbalzo e regala un prezioso extra possesso alla Reyer), mentre Venezia mostra nervi d´acciaio dalla lunetta e chiude definitivamente i conti.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI-UMANA VENEZIA 85-89
(30-20, 40-49, 68-77)
Sassari: Bell 15, Devecchi 2, D´Ercole, Sacchetti 4, Lydeka, Savanovic, Carter 4, Stipcevic 23, Lawal 22, Lighty 15, Ebeling, Monaldi . All. Federico Pasquini.
Venezia: Haynes, Hagins 4, Ejim 12, Peric 27, Stone 10, Bramos 5, Tonut 8, Taddeo, Filloy 14, Ress 5, Ortner 4, Viggiano. All. Walter De Raffaele.
Note – Tiri liberi: Sassari 17/19, Venezia 11/16. Tiri da tre: Sassari 6/25, Venezia 10/25. Tiri da due: Sassari 25/40, Venezia 24/36. Rimbalzi Sassari: 30 (9+21), Venezia 30 (5+25). Uscito per cinque falli Bell.

Fonte: repubblica.it/sport

La Igor Gorgonzola Novara pareggia i conti nelle finali scudetto del campionato di pallavolo donne.
Grazie alla spinta del PalaIgor – 3.500 gli spettatori presenti – le azzurre di Marco Fenoglio si impongono per 3-0 sulla Liu Jo Nordmeccanica Modena, in un match che per certi versi ricalca quello che era successo, a parti invertite, al PalaPanini.
Conquistato agevolmente il primo set, vinto 25-16, le padrone di casa soffrono il ritorno delle bianconere nel secondo, ma risalgono dal 19-23 e annullano due set point prima di vincere 27-25. La Liu Jo non molla nel terzo, recupera fino ad arrivare a contatto ma cede 25-23. Bene nella Igor una Francesca Piccinini in versione deluxe (e votata Mvp del match) da 12 punti con il 48% offensivo. Tutto in parità, sull´1-1, nella serie tricolore: l´Igor potrà contare di nuovo sul pubblico amico in gara-3, in programma sabato alle 20.45.

Fonte: ansa.it

Lo spogliatoio del Torino ha deciso: sarà con ogni probabilità Andrea Belotti a leggere i nomi dei Caduti di Superga, oggi davanti alla Lapide dedicata al Grande Torino a seguito della Messa di suffragio che inizierà alle 17.04, l´ora in cui 68 anni fa l´aereo degli Invincibili si schiantò contro il terrapieno della Basilica.
La scelta del Capitano granata, in questa stagione, si è presentata sin dall´inizio molto travagliata, non essendoci una figura che avesse tutti i requisiti per raccogliere al meglio il testimone del partente Kamil Glik. I quattro giocatori con più “anzianità” al Torino non erano veri e propri titolari: Vives (poi partito a gennaio), Moretti (che tuttavia le dinamiche della stagione hanno poi eletto a giocatore fondamentale), Padelli e Molinaro. A vestire la fascia è stato così, per buona parte della stagione, il quinto giocatore con più esperienza nel Torino, ossia il giovane Marco Benassi.
Tuttavia, a seguito di prestazioni non brillantissime prima e di un infortunio al polpaccio poi, il centrocampista modenese non ha più trovato impiego in campo, cedendo dunque la fascia al vicecapitano, Andrea Belotti. E dunque, salvo imprevisti, sarà proprio il bomber bergamasco – attualmente capocannoniere della Serie A con 25 reti – ad assumere l´incombenza di leggere i nomi del Grande Torino davanti alla Lapide, in quanto giocatore al momento più meritevole dell´onore per l´importanza che riveste per la squadra e anche per l´affetto che riscuote dal pubblico granata.

Fonte: toronews.net

Francesca Schiavone supera agevolmente Gabriela Dabrowski, numero 348 della WTA, in due set e sbarca nei quarti di Rabat. Primo set combattuto e dopo uno scambio di break nel secondo e terzo game, è addirittura la giocatrice canadese a portarsi in vantaggio di un break, approfittando di una Schiavone troppo sotto ritmo. Con una giocatrice di maggior spessore da fondo campo, sarebbe potuta essere un grosso problema per Francesca questa partenza. Invece Dabrowski si fa brekkare due volte, perdendo il vantaggio, sbagliando l´inverosimile, consentendo a Francesca di prendersi il set. Secondo set che vive di un solo sussulto, dopo che l´azzurra ha brekkato due volte l´avversaria, e si è giocata già un match point nel settimo game, sul 5 a 2 e servizio della canadese. Brava nell´occasione a servire con efficacia per uscire dall´angolo. Dicevamo del sussulto, nel game successivo serve male Schiavone, e si fa portare via un break dalla rivale. Partita che potrebbe essere riaperta, ma già nel turno successivo di servizi canadese, Schiavone ha un altro match point fallito anche questo. Va quindi a battere per il match Francesca, e stavolta al primo match point chiude un incontro mai in discussione. Ora nei quarti Maria. Un unico precedente, giocato lo scorso anno a Rio de Janeiro. Vittoria netta al primo turno per Francesca (6-1 6-1).

Vince Sara Errani contro Alison Riske, numero 40 della WTA. Due i precedenti tra le due giocatrici con una vittoria a testa, e con Errani vincente sul rosso a Parigi al primo turno del 2015, in tre set. Parte forte Errani, invece inizia malissimo Riske. Break azzurro nel terzo e quinto game, con Sara che gioca profondo e non lascia scampo all´avversaria. Vince 5 giochi di fila l´azzurra, sale fino a 5 a 2 e poi si spegne la luce. Break della giocatrice statunitense, e poi altro break nel decimo game, con la palla break decisiva regalata dal nastro a Riske. Sara alza gli occhi al cielo e urla “Che p…,” ben udito dagli spettatori presenti sulle tribune. Gioca quasi sempre una palla troppo corta in questa fase Errani, ma nel dodicesimo game ai vantaggi difende bene il servizio e porta il set al tiebreak. Ricomincia a funzionare il dritto di Errani e la sua profondità mettono in difficoltà Riske, all´inizio del tiebreak. Ma come nel set, anche nel tiebreak Riske rimonta da 1 a 4. Ma poi è un suicidio della giocatrice statunitense, un doppio fallo, un dritto sparacchiato lontano e uno schiaffo al volo facile buttato in rete. Tiebreak per Sara, stanca a suo dire e piena di pensieri negativi a detta del coach Andrea Capodimonte, che striglia l´azzurra. Ed Errani un po´ di spinta la ritrova, nel secondo set scambio di break nei primi quattro break, servizi anemici da entrambe, partita non esaltante, ma Errani è brava a rintuzzare ogni tentativo di fuga della statunitense. Si arriva quindi al secondo tiebreak, che tre minibreak a due consegnano a Riske, che chiude al terzo set point.
Quando la stanchezza sembra vincere Sara, nel terzo set, Riske smette di servire, subisce ben tre break contro uno, sbaglia tantissimo e tiene una volta sola la battuta. Brava Errani a giocare in modo intelligente, tenendo il più possibile la palla in campo, portando a casa un match non facile, seppur contro una giocatrice che ha mostrato i suoi limiti sulla superficie.

Tatjana Maria, numero 104 del mondo, batte in due set Yaroslava Shvedova. Le due tenniste si scambiano il servizio nel secondo e terzo game, Tatjana gioca meglio da fondo costringendo la più quotata avversaria a inseguire colpo su colpo. Ma nell´ottavo game è di nuovo Maria a portarsi avanti e a strappare il break decisivo alla rivale. Alla terza palla break si arrende la giocatrice kazaka. Si chiude per 6 a 3. Secondo set fotocopia del primo: doppio scambio di break nel secondo e terzo game, ma nel settimo è di nuovo Tatjana a strappare il break alla rivale, giocando con i piedi in campo e mettendo in crisi Shvedova, davvero sulle gambe oggi. Avanti anche Daria Gavrilova, numero 26 WTA, che batte Elise Mertens, in due set senza storia. Mertens dopo aver difeso il servizio strenuamente nel primo game, sale 2 a 0 togliendo il servizio alla rivale, ma è l´unico sussulto del suo match. Poi Gavrilova sale in cattedra, strappa tre volte il servizio alla belga, procurandosi ben 6 palle break. Chiude il primo set per 6 a 1. Nel primo game del secondo set Mertens cerca di difendersi da tre palle break, ma cade su un bel dritto della Gavrilova che non lascia scampo. Crollo nel terzo game della Mertens, brekkata a zero. Nel sesto game ancora Gavrilova all´attacco, che concede un punto a Mertens per poi strappare l´ultimo break e chiudere il match. Gavrilova sarà l´avversaria di domani di Sara Errani (2-0 i precedenti in favore dell´australiana). Vince in tre set molto combattuti Catherine Bellis, numero 59 del mondo, contro Timea Bacsinszky, numero 27 del mondo. Timea strappa il tiebreak nel primo set, ma subisce l´aggressività della rivale per tutto il match. La giovane statunitense chiude 7-5 al terzo dopo 3 ore e 8 minuti di gioco.

Risultati:

S. Errani b. [8] A. Riske 7-6(7) 6-7(4) 6-2
V. Lepchenko b. [5] Y. Putintseva 1-6 6-4 6-1
[7] L. Davis b. K. Bondarenko 6-1 6-2
[WC] F. Schiavone b. [Q] G. Dabrowski 6-4 6-4
[3] D. Gavrilova b. E. Mertens 6-2 6-1
C. Bellis b. [2] T. Bacsinszky 6-7(3) 7-5 7-5
T. Maria b. Y. Shvedova 6-3 6-4
[1] A. Pavlyuchenkova b. E. Makarova 6-2 7-5

Fonte: ubitennis.com

Prima di quella corsa, già liberatoria nella preparazione del tiro, verso la perla consegnatagli da Dani Alves, gli highlights di Higuain erano stati “particolari”. Prima del gol: era caduto da solo su un assist di Dybala; non era arrivato su un cross di Alves; aveva praticamente rinviato su una palla spizzata in area sul secondo palo. Le nuvole nere sembravano addensarsi, qualcuno contava i minuti passati dall´ultimo gol in Champions. Poi c´è stata quella corsa. E quella seguente verso la curva. Ed è cambiato tutto. Le pepite del Pipita sono diventate due, lui è tornato solido, convinto, preciso ed efficace. I 90 milioni sono tornati un prezzo normale di mercato. È sembrato anche più snello.

RISPOSTA A CRISTIANO — I grandi giocatori sono quelli che si prendono la scena quando tutti stanno aspettando il loro fallimento. In questo, Gonzalo può prendere lezioni da Cristiano Ronaldo, uno che ama colpire quando gli “haters” sono al massimo. Cristiano ieri aveva chiamato, Higuain ha risposto. Intendiamoci, le distanze restano siderali: là dove il portoghese è a quota 104 in Champions, l´argentino è a 4 nelle sfide a eliminazione diretta. Se CR7 fa fatica a contare le finali, Gonzalo ha ancora un conto aperto con quel tipo di gare, in una maledizione nata in Argentina. Però questa sembra la squadra che può cambiargli la carriera, questa è la squadra che lo aiuta a scacciare i fantasmi e far brillare il potenziale.

“ORA LO SCUDETTO” — Lui è talmente entrato nello spirito Juve che finge di star già pensando ad altro: “Ora occupiamoci del campionato, speriamo di vincere il derby e chiudere il prima possibile la pratica scudetto”. Ok, ma non è il caso di godersi questa serata? “Partita da sogno? Io lavoro tanto e cerco sempre di fare bene, l´importante è stare sereni. Era una gara sentita, contava vincere. Ma manca ancora il ritorno, loro sono forti”. Allegri gli rende omaggio: “Ha fatto due gol belli e soprattutto pesanti. Sono felice così non si dirà più che non segna in Europa”. I giornalisti stranieri sono colpiti anche dal suo spirito di sacrificio: “Ma quello lo fa sempre – dice il tecnico -. Rientra sempre, come tutti. Solo così si costruiscono risultati del genere”. Così. E con uno che può affrontare Ronaldo (juventini, fate gli scongiuri, mancano ancora 90´) parlando la sua stessa lingua calcistica. Fatta di frasi pesanti nei momenti giusti.

Fonte: gazzetta.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.