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diegoarmandomaraNonostante la stagione complicatissima che sta vivendo all´Inter, Gabigol si consola fuori dal campo assieme a Rafaella Beckran, sorella del fuoriclasse del Barcellona Neymar. L´attaccante brasiliano, predecessore di Gabigol al Santos, un giorno potrebbe diventare addirittura suo cognato. A confermare la storia d´amore fra Gabigol e la Beckran è stato lo stesso attaccante dell´Inter che su Instagram ha pubblicato una foto da Barcellona che lo ritrae assieme alla compagna.

Fonte: corrieredellosport.it

ROMA – La Lube passa a Trento al tie break 2-3 (31-33, 25-22, 24-26, 30-28, 7-15) in gara due della finale scudetto di volley e intravede lo scudetto. Adesso la formazione marchigiana conduce due a zero nella serie e domenica alla 16.30 all´Eurosuole forum si gioca la prima opportunità di chiudere i conti. Rispetto a gara uno, dominata dalla Lube, la sfida al PalaTrento è bella ed equilibrata degna di un atto conclusivo di SuperLega. Spettacolo, emozioni e set interminabili sono gli ingredienti che accompagnano la serata ai piedi delle Dolomiti. Alla fine Civitanova espugna il fortino della Diatec, inviolato da aprile dell´anno scorso, e mette una seria ipoteca sul successo finale. Tra alti e bassi i biancorossi ospiti riescono nell´impresa grazie alle prestazioni di Juantorena (25 punti, sessanta per cento in attacco, due ace e due muri) e Sokolov (20 punti, tre ace e due muri). La coppia offensiva del gruppo allenato da Blengini è coadiuvata da Kovar (14 punti, tre muri e un ace) e al centro da Stankovic (15 punti e tre muri).

Alle certezze della formazione ospite, corrispondono le alchimie tattiche di coach Lorenzetti. L´allenatore originario di Fano le studia tutte per far funzionare sempre la meglio il motore di Trento. Al centro e tra gli schiacciatori l´allenatore è costretto a mettere mano per evitare cali di rendimento. Il più affidabile di gara due è Stokr. L´opposto chiude con 27 punti, quattro muri e un ace e diventa per tutta la gara il punto di riferimento per le scelte offensive del regista Giannelli. Importanti pure le giocate di Lanza (14 punti), mentre gli altri attaccanti offrono una prestazione discontinua. Trento, nonostante qualche errore, dimostra carattere e determinazione rimanendo sempre attaccata ai più regolari avversari. Ci vuole un tie break giocato davvero male per i padroni di casa per decretare la fuga scudetto della Lube Civitanova.

L´inizio di match fa presuppore a una sfida molto differente dalla precedente nelle Marche, perché Trento gioca in maniera del tutto diversa e appare in palla. Un set equilibrato e chiuso solo da un episodio. Basti pensare che la Lube attacca con il 60 per cento di realizzazione (con Juantorena autore di 7 punti) contro il 53 per cento dei padroni di casa. Stessa situazione a muro con due formazioni granitiche: cinque Lube, quattro Trento. Durante l´andamento del parziale le due squadre fanno vedere buone cose, qualche errore di troppo al servizio (nel tentativo di forzare e non concedere facile rigiocate). Inevitabile il finale punto a punto con la Diatec che sbaglia e concede il parziale solo alla settima palla set. Si chiude con un muro del biancorosso Christenson su Urnaut. Nel secondo set Trento non risente della sconfitta subita ai vantaggi nel parziale precedente. Anzi fa della pazienza la sua arma migliore, gioca punto a punto e quando c´è da inseguire e recuperare non di perde d´animo. Trento cambia al centro con Mazzone (due muri, gli unici di Trento in questo parziale) al posto di un poco concreto Solè. Si arriva la finale ravvicinato, ma questa volta un errore di Sokolov (calato all´undici per cento e autore di un solo punti), che sparacchia il suo attacco in rete, consegna il pareggio a Trento.

E proprio l´opposto bulgaro è l´uomo in meno nella scacchiere dell´allenatore Blengini. Il terzo set inizia nel segno di Stokr che tiene a galla Trento. Ma è la Lube che scappa via, Allora coach Lorenzetti cambia qualcosa (Antonov per Urnaut e Solé per Van de Voorde) e rilancia i padroni di casa. Addirittura sembra che la Diatec possa osare di più. Ma Sokolov e Stankovic invertono la tendenza. Nel quarto set sembra fatta per la Lube che arriva a giocarsi quattro match point e fallisce il colpo. E soprattutto Civitanova sbaglia tre battute di fila nei momenti cruciali. Dall´altra parte della rete c´è Trento, una squadra che rimane incollata agli avversari e sfrutta al meglio le occasioni che le capitano. Alla quinta palla set la Diatec viene premiata con il tie break. In avvio di tie break, però, la Lube scappa via. Nonostante le scorie del quarto periodo di gioco. A dare la svolta un turno al servizio di Sokolov che scava il decisivo solco. La Lube conduce due a zero nella serie.

Diatec Trentino-Lube Civitanova 2-3 (31-33, 25-22, 24-26, 30-28, 7-15)
Diatec Trentino: Giannelli 8, Lanza 14, Solé 8, Stokr 27, Urnaut 9, Van De Voorde 4, Chiappa (L), Nelli 0, Antonov 5, Colaci (L), Mazzone T. 0, Mazzone D. 7. Ne Burgsthaler, Blasi. Allenatore Lorenzetti.
Lube Civitanova: Christenson 4, Juantorena 25, Stankovic 15, Sokolov 20, Kovar 14, Candellaro 6, Grebennikov (L), Pesaresi (L), Cebulj 0, Cester 0. Ne Corvetta, Casadei, Kaliberda. Allenatore Blengini.
Arbitri: Saltalippi, Santi.
Note – Durata set: 37´, 32´, 32´, 38´, 15´; tot: 154´. Spettatori 3974, incasso 72600 Euro. Diatec bs 23, ace 5, muri 14, ricezione 49% (24% prf), attacco 47%, errori 17. Lube bs 25, ace 7, muri 13, ricezione 64% (44% prf), attacco 50%, errori 9.

Fonte: repubblica.it/sport

Con le vittorie nette in semifinale rispettivamente contro Atletico Madrid e Monaco e a meno di clamorose sorprese nelle gare di ritorno, Real Madrid e Juventus si sfideranno in finale di Champions League a Cardiff. Sulla possibile sfida tra i blancos e i campioni d´Italia, ha espresso le proprie considerazioni l´attaccante del Valencia Simone Zaza ai microfoni di ´Radio Onda Cero´; ecco quanto dichiarato dall´ex bianconero: “È difficile, perché c´è Morata nel Real Madrid. Meglio non parlarne, non andrò a vederla. Da italiano dico Juventus, ho tanti compagni, anche di Nazionale. Qui però ho un fratello che gioca nel Real Madrid (Morata, ndr). Non so come potrà andare, spero segni Alvaro”.

Fonte: itasportpress.it

Quali riflessioni porta la stagione in corso, specialmente la cavalcata di Champions League? Un ridimensionamento, quantomeno, del “guardiolismo” al di fuori della comfort zone rappresentata dal Barcellona. Blaugrana che già guardano oltre Luis Enrique in un´annata ancora da definire a livello di titoli, ma senza la soddisfazione più grande, quella Coppa che per una corazzata del genere deve essere obiettivo prioritario. Ammainano la bandiera, per ora, anche mostri sacri come Mourinho (in corsa però per l´Europa League) e Wenger, rimanda di una stagione l´euro-assalto anche un vincente nato come Ancelotti. E allora non suona come una bestemmia, né una provocazione affermare che, dati alla mano, Max Allegri è forse in questo momento uno dei migliori allenatori su piazza, non solo in Europa. Attraverso il lavoro quotidiano e l´attenzione ai dettagli, tattici ma pure psicologici, è riuscito a portare una dimensione internazionale, concretizzando l´opera della società nel corso degli anni. La Juventus è cresciuta e di pari passo ha compiuto il salto in alto anche l´allenatore livornese, toccando vette che permettono al club bianconero di essere in piena corsa per un clamoroso triplete. C´è anche chi avanza critiche al gioco, pur tuttavia scontrandosi inesorabilmente con una realtà che racconta una storia ben diversa: guardare per credere, senza andare troppo lontano, le azioni da manuale che hanno deciso la sfida di andata della semifinale di Champions a Montecarlo. Nella gestione del gruppo, nella preparazione delle partite e nella lettura delle situazioni il Conte Max sta impartendo lezioni. E probabilmente, ora come ora, nel mondo se la gioca con il suo predecessore in bianconero, Antonio Conte. Con una differenza sostanziale: il Chelsea è vicino alla conquista della Premier ed è in finale di Fa Cup, la Juventus lotta per vincere tutto. Champions League compresa.

Fonte: tuttosport.com

Dopo il pareggio conquistato venerdì scorso contro la Juventus, l´Atalanta nel prossimo turno di campionato farà visita all´Udinese, reduce dalla brutta sconfitta per 4-0 contro il Bologna. Alberto Zaccheroni, ex allenatore del Milan e della Nazionale giapponese ha parlato della squadra di Gian Piero Gasperini al quotidiano ´L´Eco di Bergamo´; ecco quanto dichiarato: “I bergamaschi possono vincere a Udine. Mi piace come gioca la squadra di Gasperini, mi diverte. Il suo esonero all´Inter mi diede molto fastidio. La difesa a tre? Dopo di me, l´unico convinto è stato Gasperini. Anche Malesani veramente. Ma il continuatore è Gasperini. Ho fatto più volte il tifo, un tifo sfegatato per lui. Gasperini è molto creativo e certamente più vario di me. Io sono integralista lo ammetto. Non riesco a rinunciare ai tre attaccanti puri. Singoli? Conti ha gamba. In altro sistema di gioco il ragazzo va aggiustato leggermente. Aggiungerei anche Spinazzola che ha la grande fortuna di essere ambidestro. Non sapevo neanche che fosse della Juve, ma l´avevo già notato in qualche passaggio precedente. Freuler è un giocatore di una regolarità notevole”.

Fonte: itasportpress.it

Una punizione di Rashford, al 22´ della ripresa, ha deciso a favore del Manchester United l´andata della semifinale di Europa League, in casa del Celta Vigo. La formazione spagnola aveva rischiato di soccombere già nel primo tempo, sotto le conclusioni dello stesso Rashford, di Lingard e Mkhitarian, tutte ben neutralizzate da Sergio Alvarez. Il portiere del Celta non è stato invece felice nel piazzamento in occasione del gol. Passato in vantaggio, il Manchester di Jose Mourinho si è limitato a controllare la partita in vista del ritorno all´Old Trafford, in programma tra una settimana. Mettendo così una seria ipoteca sulla finale del 24 maggio a Stoccolma.

Mourinho provoca “calendario folle, gioca Primavera” – Tra provocazione e minaccia, José Mourinho ha suggerito che potrebbe schierare la squadra primavera per protesta contro un calendario iper-congestionato. Nel mese di aprile il Manchester United ha disputato nove partite, sette in campionato (anche contro Chelsea e Manchester City) e due in Europa League. Ciononostante non ha mai perso. Eppure il pari casalingo nell´ultimo turno di campionato contro lo Swansea ha fatto infuriare il tecnico portoghese, che nell´ultima giornata della stagione contro il Crystal Palace minaccia di schierare i Red Devils di domani. “Ho una squadra di 22 giocatori che è ora ridotta a 13 o 14, tutti molto stanchi – la tirata polemica di Mourinho -. Veniamo puniti perché stiamo facendo bene. Se passiamo il turno contro il Celta (Vigo), giocheremo la finale di Europa League mercoledì 24 maggio, tre giorni dopo l´ultimo turno di campionato (21 maggio). Due giorni prima giocheremo contro il Southampton, con conseguenze potenzialmente disastrose. Spero che il Crystal Palace non abbia bisogno dei tre punti (per la salvezza, ndr), perché sarebbe difficile per noi giocare con i ragazzini”.

Fonte: ansa.it

Sarà Diego Armando Maradona l´ospite speciale di “Amici 16”, programma in onda sabato sera su Canale 5. Stando ad alcune anticipazioni che circolano sul web, El Pibe de Oro, accolto dal pubblico con una calorosa ovazione, ha prima partecipato a una sfida ai rigori con Stefano De Martino e Marcello Sacchetta, e successivamente si è confidato con Maria De Filippi, conduttrice del noto talent show: “Cocaina? Sono tredici anni che non faccio più uso di droga. Sono uscito dal coma grazie a mia figlia Dalma che ogni giorno mi spingeva verso la guarigione dicendomi che dovevo giocare con i nipotini. Ora mi diverto a giocare a calcio con i miei figli”. Presente nella trasmissione, in veste di quinto giudice, anche Simona Ventura che, per l´occasione, ha rispolverato le sue doti da giornalista sportiva chiedendo all´ex fuoriclasse argentino se tornerebbe al Napoli nelle vesti di allenatore; pronta la risposta del campione del mondo nel 1986: “Se la gente lo vuole, lo farei”.

Fonte: itasportpress.it

Uno striscione di minaccia. Quattro manichini impiccati, con le maglie riconoscibili di De Rossi, Nainggolan e Salah. È la scoperta macabra che, tra lo stupore generale dei passanti, si è vista questa notte al Colosseo, sulla passerella pedonale di via degli Annibaldi. Il testo dello striscione, con scritta nera su fondo bianco e senza firma di rivendicazione, dice: “Un consiglio senza offesa, dormite con la luce accesa”. Attaccate, le sagome dei tre calciatori giallorossi: una quarta non aveva la maglia. Un messaggio a tutta la squadra? Ai singoli giocatori? Impossibile dire se ad appendere lo striscione di minaccia siano stati tifosi (ma quanta fatica nel definirli tali…) della Roma, delusi dalla sconfitta nel derby. Oppure della Lazio, con una rivalità che si spinge fino a questo punto? Le forze dell´ordine sono state subito allertate e, poco dopo l´una, i manichini con le maglie dei calciatori erano state rimosse. Lo striscione, seppur strappato in alcune parti, è rimasto visibile più a lungo.

Fonte: gazzetta.it

Il conto alla rovescia è finalmente terminato. Si alza il sipario sull´edizione del Centenario del Giro d´Italia, che oggi celebra in Sardegna la ´Grande Partenza´. La prima tappa, la Alghero-Olbia di 206 chilometri, assegnerà la prima maglia rosa e ad indossarla dovrebbe essere uno dei velocisti presenti in gruppo, visto che la frazione iniziale sembra, al netto di alcune difficoltà presenti sul percorso, poter esaltare i ´maghi´ del colpo di reni. Tanti i saliscendi nella prima parte di gara, con due Gran Premi della Montagna di quarta categoria posti a Multeddu (Km. 68) e Trinità d´Agultu (Km. 90,2). Due traguardi volanti, a Santa Teresa di Gallura (Km. 135,7) e Cannigione (Km. 173,2), poi il terzo ed ultimo Gpm di quarta categoria a San Pantaleo (Km. 185,1), una salita di circa 5000 metri con pendenze medie dell´8%. Poi, strada mai banale fino all´arrivo: arduo però ipotizzare che una fuga possa rovinare la festa degli sprinter. Tra i favoriti ad indossare subito la casacca del leader della classifica generale, il tedesco Andrè Greipel (Lotto-Soudal), il colombiano Fernando Gaviria (Quick-Step Floors) e l´australiano Caleb Ewan (Orica-Scott), ma anche gli italiani Daniele Bennati (Movistar), Kristian Sbaragli (Dimension Data), Sacha Modolo (Uae Team Emirates) e Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo). Oggi, ad Alghero, per la prima volta sede di partenza di una tappa del Giro, sarà anche onorata la memoria di Michele Scarponi, lo sfortunato scalatore marchigiano, scomparso lo scorso 22 aprile in seguito ad un incidente stradale mentre si stava allenando sulle strade della ´sua´ Filottrano. La carovana rosa osserverà un minuto di silenzio prima del via, quindi l´Astana, schierata in prima fila, anticiperà il gruppo per un primo tratto di percorso. La squadra kazaka del WorldTour ha deciso anche di non rimpiazzare Scarponi, al quale è dedicata una delle salite simbolo del Giro come il Mortirolo, restando così in gara con otto corridori. Sarà una corsa rosa dura, adatta agli scalatori di razza: i favoriti, almeno sulla carta, sono il siciliano della Bahrain-Merida Vincenzo Nibali, campione in carica e trionfatore anche nel 2013, il colombiano Nairo Quintana (Movistar), primo nel 2014, il britannico Adam Yates (Orica-Scott), il francese Thibaut Pinot (Fdj), gli olandesi Steven Kruijswijk (Lotto NL-Jumbo) e Tom Dumoulin (Sunweb). I valori della vigilia, però, possono sempre essere ribaltati dal verdetto della strada: il Giro non e´ mai un´avventura scontata.

Fonte: corrieredellosport.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.