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newsportsBORMIO – Alla fine il signor Godot è arrivato. Non è un uomo pacifico ma ha un ghigno cattivo di chi non vuole lasciare niente a nessuno. Sedici tappe di attesa, spesso rassegnata mentre lo straniero passa da tutte le parti, ed ora l´Italia torna a comandare al Giro nel giorno più duro e più bello, quello del Mortirolo e del doppio Stelvio. Lo fa con Vincenzo Nibali: in difficoltà sulle salite uniche, quelle in cui concentrare tutto in un momento, rinasce quando classe ed esperienza tornano a contare, quando le ascese sono infinite e serve distribuire lo sforzo. Trionfa Vincenzo, rosicchia qualche secondo ad un Quintana più uccellino che condor, ne rosicchia tanti a Tom Dumoulin.

Perché tra strategie, agguati e gioco di squadra, alla fine sulla giornata della maglia rosa incide più di tutto un mal di pancia. Quando viene ai calciatori è un luogo comune, è la smania di cambiare e migliorare il conto in banca. Purtroppo per Tom Dumoulin non è metafora, ma una frettolosa svestizione ed un rifugio senza privacy a bordo strada. Una crisi intestinale violenta mentre affronta il tratto più duro dell´Umbrail Pass, il versante elvetico dello Stelvio. Una fase critica e una verità già confessata: l´olandese non ha una squadra all´altezza della maglia rosa. Per un tratto lo aiuta Ten Dam, un sopravvissuto della fuga iniziale, ma è poca roba. All´altezza invece si dimostra proprio lui, perché su una strada che sembra senza ritorno riesce a fare marcia indietro e mantenere maglia rosa e volto scuro “Sono arrabbiato, ho perso tempo ed il Giro si è riaperto. E il gruppo mi ha ingannato. Hanno detto che dovevano riprendere Kruijswijk, non ho avuto rispetto”.

Fonte: repubblica.it/sport

Ceravolo e Puscas nel primo tempo e il Benevento vola in semifinale dei play-off di Serie B. La squadra di Baroni batte lo Spezia di Di Carlo, a cui non basta la rete di Nene nella ripresa. Il 2-1 premia il Benevento, che raggiunge così Frosinone, Perugia e Carpi in semifinale.

LE SEMIFINALI

Carpi-Frosinone (and. 26 maggio/rit. 29 maggio)

Benevento-Perugia (and. 27 maggio/rit. 30 maggio)

Fonte: itasportpress.it

MONTECARLO – «Era da tanto che aspettavamo la Ferrari, incrociamo le dita e speriamo che ci possano fare divertire, intanto si sono avvicinate alle Mercedes, speriamo bene». Claudio Ranieri, nelle vesti di allenatore, oggi sarà uno dei protagonisti della partita di calcio benefica Star Team MC-Formula One Drivers Teams in programma a Montecarlo. L´ex tecnico del Leicester, ai microfoni di Sky Sport 24, parla di F.1 ma anche di Francesco Totti che domenica dovrebbe giocare la sua ultima partita con la maglia della Roma.

«L´ha detto Totti che finisce? No perché lo hanno detto tutti tranne lui – spiega Ranieri -. Poi bisogna vedere come andrà la partita perché non credo che Spalletti lo farà giocare se non è sicuro del risultato, prima c´è il secondo posto, poi c´è Francesco». Dopo aver consigliato alla Roma di prendere un allenatore che «conosca la realtà», in modo che sappia come bisogna muoversi ed essere così avvantaggiato, ha ribadito che «non è vero che il Watford mi ha contattato per il prossimo anno», Ranieri si concentra sulla finale di Champions League in programma il 3 giugno a Cardiff, in Galles. «Juventus-Real Madrid sarà una bellissima partita, da italiano mi auguro che vada bene, sarà una partita molto bella perché da una parte ci sarà la grande organizzazione della Juventus, una squadra organizzata non solo in difesa, ma anche a centrocampo e in attacco. La società ha fatto un lavoro stupendo, sono bravissimi e gli faccio i complimenti per tutto quello che stanno facendo in Italia e in Europa. Dall´altra parte, però, ci sono le grandi individualità del Real Madrid. Speriamo bene».

Fonte: corrieredellosport.it

Lo United di Josè Mourinho da un lato e l´Ajax di Peter Bosz dall´altro in campo a Stoccolma per la finale di Europa League. Alla Friends Arena. Nome di buon auspicio, oggi più che mai. Amicizia, fratellanza, festa: anche questo, soprattutto questo, nel menù della sfida che vale il primo trofeo continentale assegnato questa sera. Ma ci sarà, ovviamente, un minuto, un lunghissimo minuto di silenzio ad aprire l´incontro e prima ancora una cerimonia di apertura in forma e tono minori: dopo la strage di Manchester non può essere altrimenti. E ci sarà un pensiero, anzi, ci saranno migliaia di pensieri rivolti alle vittime innocenti di un´assurda e vigliacca follia omicida. Così come è scontato che ci saranno misure di sicurezza al top.

Poi ci sarà anche il calcio, la sfida sul campo. Per Mourinho – senza l´idolo di Casa, Zlatan Ibrahimovic – quella di oggi è la quarta finale europea, tutte vinte le altre tre. I Red Devils sono in corsa per un piccolo Triplete, dopo i successi in Community Shield e Coppa di Lega, e per la prima vittoria di questo trofeo. Di fronte i ragazzi dell´Ajax, in campo con un´età media di 22 anni e con tanti occhi puntati addosso perché la nuova gioventù dorata di Amsterdam fa gola a mezza Europa. Il calcio appunto, con la testa e il cuore rivolti però altrove.

LE PROBABILI FORMAZIONI
Ajax (4-3-3): Onana; Veltman, Sanchez, De Ligt, Riedewald; Klaassen, Schone, Ziyech; Traore, Dolberg, Younes. Allenatore: Bosz.
Manchester United (4-3-3): Romero; Valencia, Jones, Blind, Darmian; Carrick, Herrera, Pogba; Lingard, Rashford, Mkhitaryan. Allenatore: Mourinho.
Arbitro: Skomina (Slovenia)

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Venerdì 18 luglio 1997, il Filadelfia è ancora lì, intatto, con oltre 1.500 cuori granata intorno ad esso, come era prassi fino a qualche anno prima, quando ancora la gramigna non si era impossessata del campo e quotidianamente veniva usato e vissuto dai calciatori per gli allenamenti e dai tifosi per incontrarsi e confrontarsi. Oltre ai 1.500 quella mattina ci sono anche il sindaco di Torino Valentino Castellani, l´ex primo cittadino, nonché presidente della Fondazione Campo Filadelfia, Diego Novelli, un plastico di un impianto sportivo all´avanguardia. E poi una ruspa, con un lungo braccio color arancione che di lì a poco si sarebbe abbattuto sulle gradinate del Tempio granata riducendolo, pian piano, in un cumulo di macerie.

COM´È IL NUOVO FILADELFIA – Mercoledì 24 maggio 2017, il Filadelfia è di nuovo lì. Dopo anni di bugie e promesse non mantenute, il Torino e i suoi tifosi quest´oggi ritornano nella loro casa. Casa, perché per i tifosi granata il Filadelfia è qualcosa di molto più di un semplice stadio: tra quelle mura il Grande Torino ha costruito la propria leggenda, Pulici e Graziani si sono allenati per vincere lo scudetto, Vatta ha plasmato grandi campioni (Dino Baggio e Christian Vieri sono due esempi). Oggi, come in passato, il Filadelfia accoglierà sia la Prima squadra che la Primavera: durante la settimana il Torino tornerà ad allenarsi su quel prato, il sabato la principale formazione giovanile giocherà invece le sue partite di campionato. Nel nuovo Filadelfia ci sarà anche spazio per la sede della società granata, per una foresteria e il Museo del Grande Torino e della Leggenda granata. Ma per quest´ultima struttura bisognerà ancora attendere: il museo per il momento resterà ancora a Grugliasco (alle porte di Torino) e solamente dopo che i fondi per la sua costruzione verranno stanziati si potrà trasferire dove sarebbe naturale che fosse. Del Filadelfia originale oggi è rimasto poco: il portone d´ingresso, la biglietteria e due spicchi della vecchia tribuna. Il resto è completamente nuovo, a partire dai due campi, la nuova tribuna coperta da 2.000 posti e le gradinate che circondano il terreno di gioco che possono contenere altri 2.000 spettatori. È stato rifatto anche lo storico cortile, nel quale una volta si mescolavano tifosi e calciatori: nel nuovo campeggiano dodici pennoni, chiamati “della Memoria”, installati a ricordo dei giocatori del Grande Torino.

LA RICOSTRUZIONE – Se il Filadelfia oggi è rinato, il merito è della Fondazione Filadelfia, l´ente nato nel 2011 proprio con l´obiettivo di ricostruire lo storico impianto. Della Fondazione fanno parte il Comune di Torino, la Regione Piemonte, sette associazioni di tifosi (tra cui quella degli ex calciatori) e, ovviamente, il Torino FC. Comune e Regione si sono inoltre impegnate a stazione ciascuna 3,5 milioni di euro per la ricostruzione dello stadio, mentre il Torino si è impegnato per l´importo di 1 milione. Proprietario dell´impianto è la Fondazione che lo ha affittato alla società granata. Dopo qualche intoppo burocratico e i lavori durati oltre un anno, alle 18 di questo pomeriggio il nuovo Filadelfia, insieme a cento tra ex calciatori e allenatori (tra cui Pulici, Sala, Zaccarelli, Mondonico, Camolese, Asta e Bianchi) riaprirà il proprio cancello. Quel 18 luglio del 1997 da oggi appartiene solo al passato.
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Fonte: calciomercato.com

In caso di successo sul campo del Palermo, già retrocesso, l´Empoli non avrà bisogno di guardare al Crotone, impegnato in casa contro la Lazio. Marcello Carli, direttore sportivo del club toscano, parla della lotta salvezza ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com: “Cercheremo di coronare un sogno, quello salvarci per il terzo anno di fila. Il destino è nelle nostre mani. La classifica rispecchia il valore di quanto ha reso la squadra. Noi e il Crotone valiamo per quello che è la classifica. I rimpianti non servono. Dobbiamo affrontare presente e futuro con grande entusiasmo. Domenica ci giochiamo tanto. Per tre anni di fila non ci siamo mai salvati: coroniamo questo sogno”.

ATALANTA – “Uno scivolone contro una squadra forte. L´Atalanta può ambire a diventare la quarta forza del campionato, ha fatto una partita seria come tutti. È più forte, punto”.

PALERMO – “Paracadute? Io dietro a queste cose non ci vado. Il Palermo ha battuto il Genoa, sono discorsi fatti ad arte magari dal Crotone che magari dà per scontato di battere la Lazio, il Palermo deve fare la partita della vita e i biancocelesti no? Il Palermo farà la sua partita, si salverà chi è più bravo. Conta il campo e basta. L´impressione è che la Lazio abbia già perso, ma non sarà così, perché abbiamo toccato con mano contro Atalanta e Sassuolo che tutti hanno fatto la loro partita”.

MARTUSCIELLO – “Giovanni ha fatto un buon lavoro, serio. La squadra sta facendo gli stessi punti dell´andata. Vuol dire che i valori sono quelli e dobbiamo saperli accettare. Il rammarico più grande è legato al girone di ritorno dell´anno scorso: lì qualcosa non ha funzionato e qualche responsabilità me la sento addosso. Quest´anno siamo stati costanti, i valori sono questi”.

PROMESSA – “Se ci salviamo smetto di fumare. Mi fa bene anche alla salute, vorrei fare due cose buone per me stesso: gioire per la salvezza e con fatica smettere di fumare”.

Fonte: itasportpress.it

NAPOLI – “L´anno prossimo siamo pronti per lo scudetto”. E´ lo slogan coniato da Aurelio De Laurentiis, al termine della cena di fine stagione. Incoraggiamento alla squadra in vista della sfida con la Sampdoria (“Possiamo ancora arrivare secondi”) e poi un discorso commosso rivolto al suo allenatore Maurizio Sarri. “Ti ho scelto io, ti ho voluto io e sono sempre stato convinto che tu sei un grande che va dritto alla meta. La tua forza è la grande umiltà, sono nelle tue mani e dal profondo del mio cuore so di aver fatto la scelta giusta”. Sarri – che era seduto accanto al patron – ha replicato: “Nella prossima stagione spero di poter ripagare la stima del presidente e questo sarà merito vostro”, ha concluso rivolgendosi alla squadra.

IL GIALLO DI REINA – Ma al termine della serata c´è stata una nota negativa. Pepe Reina ha pubblicato un tweet che ha alimentato un vero e proprio dibattito social. “La vera eleganza è restare indifferenti di fronte a gente che vale poco”. Dopo un po´ ha replicato pure la moglie su Instagram: “Quando i governanti perdono la vergogna, chi obbedisce perde il rispetto”.

Il portiere non ha ancora chiarito il destinatario delle sue accuse che potrebbe essere propro il presidente Aurelio De Laurentiis. In ballo, tra l´altro, c´è il futuro dello spagnolo che ha il contratto in scadenza nel 2018. Le parti stanno discutendo di un eventuale rinnovo, ma intanto il Napoli sta cercando un nuovo portiere da affiancargli con Skoruspki profilo ideale qualora Reina dovesse rimanere.

IL COMPLEANNO DI DE LAURENTIIS – Il Napoli ha anche celebrato i 68 anni del presidente. Il capitano Marek Hamsik ha pubblicato una lettera sul sito ufficiale del Napoli: “Caro Presidente, abbiamo trascorso un altro anno meraviglioso insieme all´insegna dell´unione e dell´armonia nella nostra famiglia azzurra. Per l´ottava stagione consecutiva saremo protagonisti in Europa, un traguardo prestigioso che ci riempie di orgoglio e che premia il suo ed il nostro lavoro. A nome della squadra le rivolgo i più affettuosi auguri, nell´auspicio e nella certezza di proseguire in un percorso luminoso e rigoglioso che ci conduca a grandi traguardi sportivi sempre attraverso quei valori umani che sempre ci ha trasmesso con passione e che ci hanno guidato in questi anni”.

Fonte: repubblica.it/sport

L´Ascoli batte 2-0 il Sudafrica, con la supervisione della Juve, l´Italia cancella la sconfitta con l´Uruguay e torna in piena corsa per la qualificazione agli ottavi del Mondiale Under 20. Servirà fare risultato sabato con il Giappone – le 20 in Corea, le 13 in Italia – ma oltre i gironi sono 6, e per arrivare a 16 qualificate verranno ripescate anche le 4 migliori terze: le imprese impossibili sono altre, diciamo. E la Juventus se la ride: il numero 7 Orsolini, che in estate passerà dal bianconero dell´Ascoli a quello di Torino, ha fatto la differenza procurandosi e segnando un rigore, l´altro gol lo ha firmato Favilli, che tecnicamente non ha più legami con la squadra che lo scorso lo ha fatto debuttare in A, ma in pratica può tornare con una telefonata. Nel secondo tempo si è visto in campo pure Cassata, altro protagonista della stagione dell´Ascoli che lo scorso anno giocava con la Primavera di Fabio Grosso, nel finale esordio al Mondiale per Vitale, due presenze con Allegri, ora prestato al Cesena, mentre Mandragora, capitano, ha giocato la seconda gara intera di fila, dopo un anno buttato per infortunio. E in difesa c´era pure Filippo Romagna, che il Brescia ha lasciato partire solo dopo la salvezza dell´ultima giornata, facendogli saltare l´Uruguay: ha debuttato oggi, al posto del romanista Marchizza, a fine mondiale tornerà della Juve.

MPOTO PARA — Molto bene i ragazzi di Alberigo Evani nel primo tempo, il portiere sudafricano Mpoto è attento: dopo 6´ para il tiro ravvicinato di Ghiglione, al termine di un´azione avviata da Orsolini, si ripete sul sinistro da fuori di Favilli, al 21´ alza sulla traversa il tiro cross del terzino sinistro Pezzella. Un minuto dopo lo aiuta il difensore Margeman, salvando sulla linea il colpo di testa di Romagna, l´azione continua, palla a Orsolini, che sulla linea dell´area viene steso dal calcione di Meyiwa. L´arbitro ci pensa un po´, poi assegna il rigore: alla battuta lo stesso numero 7, Mpoto intuisce ma non ci arriva. C´è tempo per un´altra conclusione di Favilli, e per il brutto infortunio del cagliaritano Barella, che cadendo piega in modo innaturale il polso: sospetta frattura, dentro Pessina.

SALTO VINCENTE — La ripresa parte piano, l´Italia accelera senza preavviso, anzi stacca: fallo laterale di Scalera, la battuta è lunga, eccellente elevazione di Favilli, che sovrasta Mthethwa, colpo di testa, palo interno e gol del 2-0, al 12´. Il Sudafrica si rende pericoloso per la prima volta con un calcio di punizione del numero 10 Singh, dello Sporting Braga: posizione angolata, traiettoria pericolosissima, Malepe manca l´intervento e il portiere azzurro si ritrova la palla avanti, e devia in angolo. Troppo poco per andare avanti: il Mondiale dei Bafana Bafana, a zero dopo due partite, finisce lì, quello degli azzurri può andare avanti.

SUDAFRICA U20-ITALIA U20 0-2 (0-1)
MARCATORI 23´ p.t. rig. Orsolini, 22´ s.t. Favilli
SUDAFRICA U20 (4-1-4-1): Mpoto; Frosler, Mthethwa, Malepe, Modise; Meyiwa (15´ s.t. Mokoena); Mbatha, Margeman, Cele (1´ s.t. Makgalwa), Singh; Jordan (28´ s.t. Kodisang). (Tshabalala, Saralina, Mokoena, Kammies, Mbule, Mukumela, Phohlongo, Kubheka). All. Senong.
ITALIA U20 (4-4-2) Zaccagno; Scalera, Coppolaro, Romagna, Pezzella; Orsolini, Barella (32´ p.t. Pessina), Mandragora, Ghiglione (40´ s.t. Vitale); Favilli, Panico (24´ s.t. Cassata). (Plizzari, Vido, Sernicola, Marchizza, Bifulco, Perisan). All.: Evani.
ARBITRO Zambrano (Ecuador)

Fonte: gazzetta.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.