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La Germania si e’ laureata questa sera campione d’Europa under 21. Nella finale della kermesse continentale di categoria, a Cracovia, i tedeschi hanno battuto con merito, per 1-0, la Spagna. A segnare la rete decisiva, al 40′ del primo tempo, e’ stato il migliore in campo, Mitchell Weiser (dell’Herta Berlino), di testa, su un cross dalla destra di Jeremy Toljan (dell’Hoffenheim).

La giovane Germania ha sorpreso la favorita squadra iberica con un pressing molto alto e continuo, col quale, soprattutto nella prima frazione, ha ridotto al minimo la fantasia e le geometrie di Deulofeu e compagni, che erano risultate letali (in semifinali) contro gli azzurrini di Gigi Di Biagio. Tedeschi in campo col solito 4-2-3-1, con Toljan, Stark, Kempf e Gerhardt a protezione di Pollersbeck, con Haberer e Arnold lungo la linea mediana e con Weiser, Meyer e Gnabry alle spalle dell’unica punta Philipp.

La Spagna ha provato a rispondere schierando dal primo minuto lo stesso undici che aveva stesa martedi’ sera l’Italia. Spazio dunque, nel 4-3-3 degli iberici, a Bellerin, Mere’, Vallejo e Jonny, posizionati davanti a Kepa Arrizabalaga; a Saul Niguez, Llorente e Ceballos, a presidio del centrocampo; con Asensio, Sandro Ramirez e Deulofeu nel tridente offensivo.

Germania aggressiva fin dalle prime battute. Al 6′ e’ Weiser a impensierire per primo Arrizabalaga. Un minuto dopo Meyer di testa, su cross di Gerhardt, ha colpito in pieno il palo. Al 9′ ci ha provato da fuori area Arnold. Dopo tre occasioni in favore dei tedeschi, la Spagna ha risposto con Bellerin che, di testa, ha mancato di poco il bersaglio. Poi, al 16′ e al 21′, in due occasioni si e’ messo in evidenza il mobilissimo ma impreciso Gnabry.

Il gol dell’1-0 e’ arrivato al 40′: Toljan e’ andato via sulla destra: sul suo traversone Weiser ha indovinato un colpo di testa perfetto, scavalcando l’incredulo Arrizabalaga. Nella ripresa il match e’ stato piu’ equilibrato ma la difesa della Germania ha sempre “tenuto” al meglio. Al 13′ Saul Niguez da fuori area ha costretto Pollersbeck a rifugiarsi in angolo. Tre minuti dopo il portiere degli iberici ha salvato i suoi compagni con una uscita tempestiva sui piedi di Gnabry.

Sul seguente corner, Kempf di testa ha sfiorato il palo alla destra di Arrizabalaga. Al 27′ l’occasione piu’ ghiotta per la Spagna, con una giocata super di Ceballos, che di destro (dalla distanza) ha mandato la sfera a un soffio dal palo. Per il resto, la “rojta” ha attaccato a testa bassa, con poca lucidita’, e la granitica difesa della Germania ha avuto la meglio. Trionfo dei tedeschi (campioni d’Europa under 21 per la sconda volta, dopo il successo del 2009); delusione e lacrime per i giovani spagnoli.

 

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Affare saltato, nessun closing, il Palermo resta a Maurizio Zamparini. Il presidente rosanero rifiuta l’offerta di Paul Baccaglini e dopo lunghe trattative per telefono e tramite anche l’avvocato dell’ex iena, Zamparini ha preso la sua decisione: si tiene il Palermo. A nulla e’ quindi valso l’ultimo assalto di Baccaglini, la sua offerta non ha “convinto” Zamparini che era gia’ scettico sulle potenzialita’ economiche del gruppo alle spalle proprio dell’italoamericano.

Zamparini sperava che entro oggi arrivassero le garanzie giuste per poter sancire la cessione ma anche oggi si e’ trattato senza nessun accordo trovato. Baccaglini ci ha provato, ha avuto diverse difficolta’, ma ha constatato che l’atteggiamento di Zamparini nell’ultimo periodo era decisamente cambiato. Oggi i titoli di coda, il Palermo resta al presidente friulano. In merito al mancato closing e’ intervenuto anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: “Continua una situazione di incertezza ed un gioco delle parti che hanno come unica conseguenza un danno alle prospettive della squadra e alle aspettative dei tifosi. Continuo a sperare che prevalga il buonsenso per dare a Palermo una squadra adeguata alla citta’”.

E i tifosi rosanero sono sul piede di guerra “promettendo” di non siglare nessun abbonamento se il closing fosse saltato. Al Barbera e’ stato anche esposto uno striscione: “La tua permanenza, la nostra assenza. Zero abbonati”, messaggio eloquente rivolto proprio a Zamparini. Intanto sul mercato e’ ufficiale il passaggio di Giuseppe Pezzella all’Udinese, operazione di circa 4,5 milioni di euro.

Lupo pero’ non sta a guardare e sta per piazzare il suo primo colpo da ds rosanero: Igor Coronado. Intesa raggiunta con il Trapani, il club di Viale del Fante paghera’ il fantasista granata circa un milione di euro. Coronado ha rifiutato di andare in Serie A – con il Chievo da tempo in pressing – pur di andare a Palermo e giocare con maggiore costanza. A richiedere Coronado e’ stato lo stesso Tedino che ha inserito il nome del brasiliano in cima alla lista di mercato consegnata a Lupo. Il Palermo guarda anche al reparto offensivo e stando alle ultime indiscrezioni, il ds Lupo si e’ inserito nella corsa per l’attaccante Simone Ganz. Figlio d’arte, Ganz lo scorso anno a Verona ha messo a segno 4 reti in 21 partite giocate.

Ganz sembrava ad un passo dal Pescara, ma il club abruzzese non ha trovato l’accordo con la Juventus, che detiene il cartellino del giocatore. Palermo che ha gia’ avviato dei contatti con il club bianconero, nelle prossime ore parlera’ con l’attaccante e provera’ poi l’affondo decisivo. Ad inizio della prossima settimana Lupo incontrera’ invece i procuratori di Nestorovski e Rispoli per provare a convincere i due tesserati rosanero a restare anche in B.

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“In Italia ci sono poche tifoserie come quelle della Sampdoria”. Prima giornata blucerchiata per il neoacquisto Gianluca Caprari, arrivato a Genova nell’ambito dell’operazione che ha portato il difensore Milan Skriniar all’Inter. Visite mediche stamattina per l’ex attaccante del Pescara, autore di nove reti nell’ultima stagione con i biancazzurri di Zeman. Caprari, che lascia l’Inter senza aver mai indossato la maglia nerazzurra, visto che era stato acquistato a gennaio, ha detto che “Genova è una città stupenda e qui avrò maggiori occasioni di giocare: sono giovane e il mio obiettivo è dare insieme ai miei nuovi compagni tante gioie ai nostri tifosi”. Nei giorni scorsi ha svelato di avere avuto un primo contatto telefonico con l’allenatore Marco Giampaolo: “Ci siamo sentiti e mi ha dato molti consigli”. Visite mediche che termineranno però nel pomeriggio anche per Nicola Murru, esterno sinistro difensivo prelevato dal Cagliari per sette milioni, più il cartellino di Luca Cigarini.

 

 

La Germania si è qualificata per la finale della Confederations Cup battendo il Messico per 4-1 nella semifinale giocata oggi a Sochi. Queste le reti: nel pt 6′ e 8′ Goretzka; nel st 14′ Werner, 44′ Fabian (M), 46′ Younes. Nella finale di domenica a San Pietroburgo i tedeschi incontreranno il Cile, che ieri aveva eliminato il Portogallo ai calci di rigore. Mentre il Cile esalta Claudio Bravo, il “pararigori” che ieri ne ha bloccati tre eliminando Cristiano Ronaldo, la Germania ne fa quattro al Messico e raggiunge Vidal e compagni in finale. Il ct tedesco Joachim Loew può cominciare a fare scongiuri: non nasconde di voler puntare l’anno prossimo a un clamoroso bis in chiave mondiale, replicando il successo di Brasile 2014, ma allora deve sperare di non vincere domenica a San Pietroburgo. Infatti chi l’anno prima ha vinto la Confederations Cup poi non ha mai vinto il titolo iridato, come dimostrano i casi della Francia nel 2001 e soprattutto del Brasile nel 1997, 2005, 2009 e 2013. E’ quindi forse il caso, penserà Loew, di non battere i cileni, ma la Germania è squadra che punta sempre al massimo e non farà regali anche se a questo torneo si è presentata con una formazione sperimentale. Che però è ugualmente forte, come hanno sperimentato sulla loro pelle i messicani, che dopo otto minuti di gioco erano già sotto di due reti, quelle dell’ottimo Goretzka. Forse per impedirgli di segnare avrebbe potuto tentare qualcosa in più capitan Moreno, ma il neo-romanista non sembra dare il meglio di se stesso quando deve pensare semplicemente a difendere. Nella ripresa sono arrivati anche i gol di Werner e, a tempo scaduto, Younes, e la rete della bandiera del messicano Fabian, premio agli sforzi di chi forse non meritava di perdere con tre lunghezze di scarto. E ora, pensa Loew, sotto con il Cile, facendo gli scongiuri di rito: questa Germania vuole dimostrarsi più forte anche di tradizione e scaramanzia. Adesso e fra un anno.

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Sono 7 i tennisti azzurri al via nel tabellone principale di Wimbledon, terzo Slam della stagione, che scatta lunedi’ 3 luglio sui campi in erba dell’All England Lawn Tennis Club.

Simone Bolelli infatti ha conquistato un posto nel tabellone principale. Il bolognese ha battuto per 6-2 6-3 6-2 il portoghese Pedro Sousa.

Un sorteggio dai due volti per i giocatori italiani, con l’urna abbastanza benigna per i ‘veterani’ ma meno invece con gli esordienti. Fabio Fognini, numero 29 della classifica mondiale e 28esima testa di serie, alla nona apparizione sui prati di Church Road dove ha raggiunto due volte il terzo turno (2010 e 2014), esordira’ contro il russo Dmitry Tursonov, attualmente numero 701 Atp e in gara con il ranking protetto, capace di raggiungere due volte gli ottavi in questo torneo (nel 2005 e 2006): il 34enne di Mosca si e’ aggiudicato l’unico confronto diretto con il 30enne di Arma di Taggia, disputato nel 2010 sull’erba di Eastbourne.

Non e’ andata malissimo neppure a Paolo Lorenzi, numero 33 del ranking Atp e 32 del seeding, che punta a vincere il suo primo match ai “The Championships” dopo sei partecipazioni in cui e’ uscito di scena al primo turno: il 35enne senese e’ stato infatti sorteggiato contro l’argentino Horacio Zeballos, numero 49 Atp, pure lui a caccia del primo successo londinese (quinta presenza). I due si sono affrontati due volte a livello challenger, con affermazioni dell’azzurro lo scorso anno a Bucaramanga e nel 2009 a San Luis Potosi.

Ostacolo non impossibile anche per Andreas Seppi, che in dodici precedenti partecipazioni a Wimbledon vanta come miglior risultato gli ottavi nel 2013 quando fu stoppato da Juan Martin Del Potro (oltre a tre terzi turni): il 33enne di Caldaro, attualmente numero 102 Atp e in semifinale ad Antalya, esordira’ contro il ceco Norbert Gombos, numero 90 del ranking, debuttante assoluto a livello Slam e mai prima opposto all’altoatesino.

Meno fortunato invece Thomas Fabbiano, numero 95 della classifica Atp, che per il suo esordio in main draw sui prati di Wimbledon ha pescato lo statunitense Sam Querrey, numero 28 del ranking e 24esima testa di serie, reduce dai quarti di finale nell’ultima edizione (dove elimino’ al terzo turno Novak Djokovic, allora numero uno del mondo, facendo sfumare il sogno Grande Slam): non ci sono precedenti tra i due.

Peggio ancora e’ andata – se vogliamo – a Marco Cecchinato, numero 105 Atp, che per la prima volta in un tabellone principale di un Major dovra’ vedersela con il giapponese Kei Nishikori, numero 9 della classifica mondiale e del seeding, che ha raggiunto gli ottavi nel 2016 e 2014: anche in questo caso i due giocatori non si sono mai affrontati.

Dovra’ invece aspettare la conclusione delle qualificazioni (in corso sui campi di Roehampton) e quindi il posizionamento dei nomi in tabellone Stefano Travaglia, numero 155 del ranking mondiale: sara’ la prima partecipazione al main draw di uno Slam per il 25enne di Ascoli Piceno, che nei tre precedenti tentativi – Us Open 2014, Australian Open 2015 e Roland Garros quest’anno – non aveva mai nemmeno vinto un match.

Sono quattro le azzurre al via nel main draw di Wimbledon. Sorteggi cosi’ cosi’ per Roberta Vinci e Sara Errani: avversarie piu’ abbordabili per Francesca Schiavone e Camila Giorgi.

Naturalmente sulla carta. Roberta Vinci, numero 33 della classifica mondiale ed accreditata della 31esima testa di serie, trova subito la ceca Kristyna Pliskova, numero 44 del ranking mondiale (sorella della top-player Karolina). Ha ‘pescato’ maluccio anche la Errani, numero 74 Wta, che sull’erba londinese non e’ mai andata oltre il terzo turno (2010 e 2012): il primo ostacolo per la 30enne romagnola e’ infatti la bulgara Tsvetana Pironkova.

E’ andata meglio alla Schiavone, numero 73 Wta, ultima azzurra capace di arrivare nei quarti a Wimbledon nel 2009 (ed ancora negli ottavi nel 2012). Per “nostra signora dello Slam”, alla 67ª partecipazione ad un Major, esordio contro la lussemburghese Mandy Minella, numero 79 del ranking mondiale. Infine Camila Giorgi, numero 84 Wta, che proprio sull’erba, quella olandese di ‘s-Hertogenbosch, nel 2015 ha conquistato il suo unico titolo Wta: per lei – che sui prati di Wimbledon vanta il quarto turno (ottavi) nel 2012 ed il terzo nel 2013 e nel 2015 – il primo ostacolo e’ rappresentato dalla francese Alize Cornet, numero 41 del ranking mondiale.

 

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Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.