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“La convocazione in nazionale di Ivan Zaytsev è stata ritirata”, con l´Europeo alle porte, per il caso delle scarpette sponsorizzate. Lo ha annunciato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine della giunta nazionale. “Mi dispiace, speravo e pensavo che le cose fossero sistemate. Ci avevo messo la faccia su richiesta della federazione – le parole di Malagò -, invece ho parlato adesso col presidente, non si è trovata la soluzione sull´utilizzo di queste scarpe tra sponsor tecnico federale e quello personale dell´atleta”.

“Non possiamo che rispettare questa decisione della Fipav anche se non può che dispiacermi, ma è diritto e dovere della federazione agire in questo senso. Non conosco le motivazioni perché le scarpe non andavano bene – aggiunge il numero 1 del Coni -. Di certo, rappresenta una sconfitta, non so cosa sia successo in queste ultime 48 ore, io sapevo che erano state realizzate delle scarpe posta per Zaytsev”. L´Itavolley in questi giorni si trova in collegiale a Cavalese in preparazione dei Campionati Europei che si terranno in
Polonia a fine agosto.

La Fipav “ha fatto il possibile” per soddisfare le esigenze di Ivan Zaytsev in materia di calzature, ma alla fine la problematica si è rivelata insormontabile, e per questo la convocazione in azzurro del campione umbro è stata revocata. Così la federpallavolo spiega, in una nota, la scelta di rinunciare di fatto al giocatore simbolo dell´argento olimpico di Rio in vista dei prossimo Europei. La decisione e´ stata comunicata al giocatore con una lettera. “La Fipav a maggio – è scritto in una nota della federazione – è venuta a conoscenza che Ivan Zaytsev aveva contratto un accordo per le sue calzature da gioco con una azienda diversa da quella ufficiale della nazionale azzurra. Negli incontri che sono seguiti il giocatore ha denunciato una problematica fisica che gli impedirebbe di utilizzare le calzature fornite dallo sponsor federale (come prevede il regolamento delle Nazionali di pallavolo). Tutti i settori della Fipav coinvolti nella vicenda, insieme all´azienda Mizuno Italia, hanno cercato di proporre soluzioni, attraverso riunioni e azioni concrete con l´atleta e i suoi rappresentanti”.

“La scorsa settimana nella querelle è intervenuto il Coni con i suoi vertici – continua il comunicato -, incontrando il giocatore e trovando in lui la disponibilità per risolvere le problematiche a seguito della quale l´atleta è stato convocato per il raduno. La Mizuno Italia ha, quindi, messo a disposizione tre modelli da gioco da pallavolo che non sono stati mai provati dal giocatore perché considerati non idonei. L´azienda, su esplicita richiesta di Zaytsev, ha fatto arrivare dal Giappone due modelli di scarpe da basket, che sono state provate in allenamento il 15 e 16 luglio. L´atleta dopo l´utilizzo, ha manifestato difficoltà funzionali. Lo staff azzurro ha, quindi, prospettato la possibilità di intervenire sul supporto plantare come già accaduto per altri atleti. Anche tale ipotesi è stata scartata da Zaytsev. Infine, la Federazione, in accordo con Mizuno Italia, ha prospettato all´atleta la possibilità di consentire l´utilizzo in allenamento delle sue scarpe coprendo il logo del brand per il tempo necessario alla Mizuno di intervenire sul modello per soddisfare le esigenze del giocatore. Anche questa ipotesi è stata scartata da Zaytsev che al riguardo ha manifestato dei vincoli contrattuali con il suo sponsor”.

Fonte: sport.sky.it

 

Ivan Perisic alla Pinetina (è arrivato in taxi, poco dopo mezzogiorno) è già di per sé una notizia. Non clamorosa. Segno che la frattura tra lui e l´Inter non è precipitata nel totale disagio. Lui c´è, la squadra alle 16,30 parte verso la Cina, e Ivan è sull´aereo. Alle 14,30 Spalletti ha diramato la lista dei convocati per la tournée cinese e in tale lista c´è, appunto,anche Ivan Perisic. Segno che i lavori per la sua cessione/permanenza sono in corso.

La corte serrata di José Mourinho è risaputa. L´offerta di oltre 50 milioni (53 l´ultima) fa parte del corredo di cifre cui non si può sottrarre l´interesse dell´Inter per Martial, attaccante di 21 anni, che sarebbe una contropartita tecnica, ovviamente riducendo la cifra. Mou stamane ha detto: “Perisic? Non so niente, e non ho niente da dire”.

SPALLETTI: PERISIC? GIUSTO SAPERE LA VERITA´
All´aeroporto, prima della partenza per la Cina, Luciano Spalletti è stato intercettato dai cronisti. Inevitabile la domanda sul mercato Inter: “I direttori sono al lavorop, non c´è fretta. Sapete che si dovevano superare i vincoli del Fair Play Finanziario, e i dirigenti sono stati molto bravi a farlo in quel modo. Ora non serve farsi prendere dall´impazienza o dalla frenesia. Si stanno facendo le cose come vanno fatte seguendo i nostri obiettivi”. E su Perisic che parte per la Cina: “E´ giusto che le cose si sappiano e che si sappia la verità”.

I 28 CONVOCATI PER LA CINA
Ecco la lista dei 28 convocati per la tournée cinese:
Portieri: Berni, Handanovic, Padelli, Pissardo
Difensori: Ansaldi* (raggiungerà la squadra al termine della riabilitazione), D´Ambrosio, Miranda, Murillo, Nagatomo, Ranocchia, Skriniar, Vanheusden, Valietti
Centrocampisti: Borja Valero, Brozovic, Emmers, Gagliardini, Joao Mario, Kondogbia, Rivas
Attaccanti: Gabigol, Biabiany, Candreva, Eder, Icardi, Jovetic, Perisic, Pinamonti

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

 

 

La Cina è vicina, ma l´elite della Champions è ancora lontana. Il Milan cade di fronte al Borussia Dortmund – non una figuraccia in sé per sé, ma assolutamente evidente il divario organizzativo – e in fondo è un buono modo per restare coi piedi per terra e capire che, al netto della campagna acquisti faraonica, non basta uno schiocco di dita per tornare grandi. Serve pazienza e applicazione: il club rossonero le avrà di certo tutte e due. Si spera in tempo per il preliminare di Europa League di giovedì della settimana prossima. Per il momento occorre ancora inchinarsi a chi è costruito da tempo e davanti ha qualcuno di nome Aubameyang: l´oggetto dei desideri rossonero non ha fatto chissà quali meraviglie, ma ha colpito quando doveva, con una doppietta che aumenta le voglie milaniste.

TIFOSI ROSSONERI — A differenza delle partite di International Champions Cup degli ultimi anni, stavolta lo stadio era a maggioranza rossonera, sebbene la risposta generale dei tifosi cinesi all´evento sia stata piuttosto scarsa (circa quindicimila spettatori). Una maggioranza decisamente rumorosa, che ha cantato – diciamo provato a cantare – i cori della curva Sud, spinta da uno speaker col microfono che faceva partire a tutto volume “Milano siamo noi” e “chi non salta nelazzullo è”. Come di consueto in questi giorni (non ne è passato uno indenne) la compagna di viaggio più presente è stata la pioggia, che non ha dato tregua, accompagnato dal solito, elevato tasso di umidità.

TANTO LAVORO DA FARE — Rispetto alla prima uscita col Lugano, Montella ha cambiato cinque undicesimi: Zapata per Musacchio, Mauri per l´infortunato Montolivo, Bonaventura per l´ex Bertolacci, Bacca per Cutrone e Niang per Calhanoglu. Ancora panca per Donnarumma, che ha iniziato a lavorare più tardi dopo l´Europeo Under 21. Come in Svizzera, è stato ancora 4-3-3, in attesa di vedere la difesa a 3 che sarà probabilmente sdoganata nel momento in cui verrà impiegato Bonucci. Progetti da affinare nel tempo, ma intanto c´è un´attualità da affrontare e questa conferma che il gap tra il Milan e i top club europei è ancora molto grande. Le attenuanti non mancano, ad esempio l´evidente differenza di condizione atletica, ma all´occhio è saltata anche la qualità delle giocate: a memoria per i gialloneri, arraffazzonate per il Milan, quasi sempre in affanno nel momento di alzare la testa e capire come muoversi. Il primo tempo, così, è stato quasi a senso unico, persino impietoso per la prima metà, con Dembelé che, largo a destra, sembrava di cinque categorie superiore: tre volte al tiro nei primi sette minuti, poi ha deciso di placarsi un po´. Il Milan ha faticato soprattutto a uscire dalla propria mediana, asfissiato dal pressing tedesco che ha messo in grande difficoltà Mauri e Kessie (ancora col numero 19 sulle spalle, e domani arriva Bonucci…), per l´occasione accentrato da Montella davanti alla difesa, qualche metro dietro la linea di Mauri e Bonaventura. Durante il monologo giallonero l´unico break del Milan è stato un tiro al volo strozzato di Niang.

LA PARTITA — Il Borussia è passato con Sahin al 17´ con un tiro su cui Storari dovrà fare ammenda: era sul suo palo e il numero 30 rossonero è andato giù molto lentamente. Due minuti più tardi Paletta aggancia Pulisic in area ed è rigore, trasformato da Aubameyang. Il Milan accorcia con Bacca, bravo, caparbio e fortunato in un´azione personale che lo ha visto saltare due uomini e infilare Weidenfeller di esterno destro. Poi, ancora una grande azione di Aubameyang, con Castro che si è divorato un gol fatto. Insomma, avrebbe potuto finire molto peggio di 2-1. Nella ripresa il Milan è entrato in campo con un altro piglio (e anche con un altro sistema: 4-2-3-1 con Borini-Calhanoglu-Bonaventura). Almeno per i primi dieci minuti: squadra alta, atteggiamento aggressivo ed effetti visibili perché stavolta è stato il Borussia ad andare in confusione. Il problema è che i rossoneri sono durati pochissimo. Aubameyang ha in pratica messo la parola fine alla partita al 17´, finalizzando davanti a Storari un contropiede perfetto di Castro e Pulisic. Dopo di che, la girandola dei cambi, dall´una e dall´altra parte è stata semplicemente una buona occasione per dare minuti a tutti, eccezion fatta per un´ottima chance sprecata da Cutrone a tu per tu con Reimann: peccato, 3-2 avrebbe suonato decisamente meglio.

Fonte: gazzetta.it

 

Il Napoli di Sarri fa tre su tre. Dopo le due vittorie nelle prime due amichevoli stagionali, gli azzurri superano anche il Carpi con un perentorio 4-1 a Trento. Il Napoli, a meno di un mese di distanza dall’andata del preliminare di Champions, passa nel primo tempo con Callejon su assist di Mertens. Nella ripresa Malcore impatta dopo un errore di Tonelli, ma nel finale ci pensano la doppietta di Milik e la rete di Ounas a chiudere i conti.

A meno di un mese dall’andata del preliminare di Champions League, il Napoli di Maurizio Sarri torna in campo dopo due settimane di lavoro a Dimaro nelle gambe e nella testa. A Trento, gli azzurri sfidano il Carpi, che nella scorsa stagione ha solo sfiorato la promozione in Serie A, perdendo la finale playoff con il Benevento. Dopo le facili vittorie contro Anaunia (17-0) e contro Trento (7-0), dunque, il Napoli affronta una squadra di tutt’altro spessore. Nonostante la pericolosità dell’avversario, gli uomini di Sarri partono subito fortissimo, aggredendo gli emiliani sin dal calcio d’inizio. Passano solo 7 minuti e il Napoli passa in vantaggio con un gioiello siglato da Jose Maria Callejon: Mertens scappa ad un difensore sulla destra e mette in mezzo per lo spagnolo che, con un delizioso colpo sotto, batte un incolpevole Colombi. Sulle ali dell’entusiasmo per l’immediato vantaggio, gli azzurri continuano a fare la partita, rendendosi pericolosi in paio di occasioni con Allan e Insigne che, però, trovano la pronta opposizione dell’estremo difensore biancorosso. La squadra di Antonio Calabro prova a prendere coraggio ed a pungere con veloci ripartenze, ma la prima frazione si chiude sul punteggio di 1-0 per il Napoli.

Ad inizio ripresa Maurizio Sarri rivoluziona la propria squadra, cambiando undici undicesimi ma è subito il Carpi a colpire a freddo, trovando il gol del pareggio. Il neo entrato Malcore batte Sepe sul palo lontano con un gran tiro a giro dopo una brutta palla persa di Tonelli. La reazione degli azzurri è affidata al calcio di punizione di Giaccherini dal limite dell’area di rigore ma, ancora una volta, Colombi si fa trovare pronto, rispondendo con un grande intervento. Nonostante la presenza di giocatori del calibro di Milik ed Hamsik, gli azzurri non riescono sviluppare la propria manovra con la stessa fluidità del primo tempo e il Carpi ne approfitta per far correre qualche brivido a Sarri con rapide ripartenze in contropiede. Negli ultimi dieci minuti, però, si scatena il ciclone Milik. Il polacco, prima sfonda la porta emiliana con un missile di sinistro, e poi, cinque minuti più tardi, firma la sua personalissima doppietta con un comodo tap-in. Il bottino dell’ex attaccante dell’Ajax sale così a 7 reti in 3 partite, proprio come quello di Dries Mertens. All’89esimo c’è gloria anche per il giovane Onuas che timbra di nuovo il cartellino dopo una fuga in solitaria sulla sinistra che fissa il punteggio finale sul 4-1.

NAPOLI-CARPI 4-1
Marcatori: 7′ Callejon (N), 52′ Malcore (C), 81′, 86′ Milik (N), 89′ Ounas (N) NAPOLI (4-3-3): Reina; Maggio, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Allan, Jorginho, Zielinski; Callejón, Mertens, Insigne.
A disposizione: Sepe, Strinic, Giaccherini, Hamsik Leandrinho, Chiriches, Hysaj, Rog, Ounas, Diawara, Tonelli, Milik.
All. Sarri.
CARPI (3-5-2): Colombi; Poli, Romagnoli, Gagliolo; Anastasio, Pasciuti, Bianco, Della Latta, Jelenic; Concas, Mbakogu.
A disposizione: Rossi, Sarzi Puttini, Sabbione, Lollo, Romano, Sperotto, Jawo, Maurizi, Malcore, Saric, Cavalieri, Capela, Mugelli, Mezzoni, Solini, Fedele.
All. Calabro
AMMONITI: 29′ Anastasio (C), 77′ Solini (C)
ESPULSI: nessuno

 

Il grande protagonista della serata di Trento è stato Arek Milik che entrato nel secondo tempo ha deciso l’amichevole con una doppietta. Intervistato da Premium Sport ha detto: “È importante aver segnato perché sono reduce da un infortunio, è importante prendere confidenza con il campo e con il gol. È stata pur sempre un amichevole, le partite importante verranno più in là. Scudetto? Perché no, ci spero ma non mi piace parlarne in televisione perché ho grande rispetto per le altre squadre. Concorrenza con Mertens? Siamo solo all’inizio, è importante avere un concorrente come Mertens. Ci saranno tante partite e ci sarà modo di giocare”.

 

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Il Napoli vince la terza amichevole e batte il Carpi per 4-1. Firma una doppietta Milik che decide l’incontro nel finale in appena 5 minuti, dall’82’ all’86’. Prima con un sinistro formidabile all’incrocio dei pali e poi con un inserimento di tempo e giustezza. E’ il settimo gol del polacco in questi primi test in Trentino. In apertura segna Callejon con un pallonetto in area di eleganza e precisione. Chiude Ounas che quasi al 90esimo incrocia nell’angolo per il 4-1. Il prossimo impegno è per sabato: Napoli-Chievo. A Trento si respira già aria di Serie A.

Napoli: Reina, Maggio, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho, Zielinski, Callejon, Mertens, Insigne. All. Sarri

Carpi: Colombi, Poli, Romagnoli, Gagliolo, Jelenic, Pasciuti, Bianco, Della Latta, Anastasio, Concas, Mbakogu. All. Calabro

Napoli secondo tempo: Sepe, Hysaj, Tonelli, Chiriches, Strinic, Rog, Diawara, Hamsik, Ounas, Giaccherini, Milik.

Carpi secondo tempo: Colombi, Sabbione, Cavela, Solini, Mezzoni, Romano, Fedele, Saric, Sperotto, Malcore, Jawo.

radiomarte

 

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.