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Cattura.CORRIEREPNGViene dato per spacciato anche se domani dovesse battere il Torino. Frank de Boer appare in conferenza con barba incolta e sull´assurda situazione post Bergamo va subito al sodo: “Mi hanno dato per “morto” altre volte, ma non cerco rivincite. Sono stufo di commentare queste voci, ora sono concentrato sul campo. Se ne esce soltanto se rimaniamo tutti molto compatti, intendo società, staff tecnico e società. La stessa proprietà mi ha fatto capire che ha fiducia in me, che è consapevole che essendo arrivato all´ultimo serve tempo. Poi è vero che di tempo nel calcio ce n´è sempre meno, ma anche che se qui non si vince nulla da 5 anni non si può pensare che qualcuno cambi tutto in poche settimane. Se credo che la squadra non sia più con me? Il primo tempo con l´Atalanta è stato il peggiore da quando sono qui, nell´intervallo ero molto arrabbiato, ma nella ripresa si è vista una reazione, tanto che dopo il gol c´eravamo quasi solo noi in campo. Quindi sono convinto che la squadra mi segua ancora. Si dice che verrò esonerato anche se battessimo il Torino? Non leggo i giornali e non voglio pensare a queste cose. Anche se loro sono in un gran momento, hanno grandi attaccanti e pressano alto con un bel 4-3-3. Proprio quello che vorrei vedere dai miei. Banega fuori? Motivi tattici che non devo spiegare a tutti, ho tanti giocatori bravi. Gabigol? Deve capire che qui si gioca un altro calcio, non è facile poi inserirsi quando mancano i risultati. Come ovviare all´assenza per squalifica di Medel? Di certo non fa bene perché ha abbandonato non solo se stesso, ma anche la squadra e i tifosi, in un momento in cui uno con la sua grinta sarebbe fondamentale. Multa? Vedremo con la dirigenza”.

SOCIETA´ E ROSA — “La società è molto presente, ci confrontiamo sempre. Loro hanno un´idea, io ho le mie, ne parliamo. E credo che la presenza di Suning in questi giorni possa essere di aiuto per la squadra. Qualcosa che non rifarei? Ce ne sono diverse, ma tutte le scelte che ho preso sono dettate dalla stessa filosofia e in tante gare abbiamo giocato il calcio che vorrei, ma solo a sprazzi. Ma ora non possiamo più sbagliare. E scegliere tra 29 uomini non è mai facile. Capisco che tanti siano delusi, sarebbe più facile se fossimo in 22, portieri compresi. Se fossi arrivato a giugno che scelte avrei fatto? Le stesse, ma avrei avuto il tempo di capire durante le amichevoli come aggiustare certe cose. Il problema è questo, scopro i problemi o certi limiti di alcuni giocatori durante gare ufficiali e sempre più delicate. Sono i rischi del mestiere. Ma ora quello che conta è sapere che Suning crede a questo progetto. Non nomino Thohir che mi segue da tempo? Quando parlo di società intendo anche lui. Io non mi pento di essere venuto in Italia, mi piace Milano e sento l´affetto dei tifosi. Male anche contro il Southampton, quindi nessuna reazione tre giorni dopo? Contro gli inglesi nel primo tempo abbiamo creato poco ma siamo stati da subito compatti in fase difensiva. A volte devi riconoscere la forza dell´avversario e non pressare alto dall´inizio. Come mai a Bergamo arrivavano sempre prima loro sul pallone? Stiamo facendo di tutto per risolvere il problema, anche perché subire sempre gol per primi ci pesa pure nella testa”.

Fonte: gazzetta.it

Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, ma anche Gianluigi Buffon, Paulo Dybala e Gonzalo Higuain. France Football ha comunicato la lista dei 30 candidati al Pallone d´Oro 2016 e il terzetto bianconero è la grande novità rispetto alle recenti edizioni. Negli ultimi due anni, infatti, tra i finalisti non c´è stato alcun italiano. L´unico giocatore di Serie A? Paul Pogba. Inoltre, rispetto alla sei passate cerimonie, il premio tornerà a essere assegnato esclusivamente da France Football, senza la partecipazione della Fifa. In sostanza, voteranno solamente i giornalisti, senza il coinvolgimento dei ct e dei capitani delle nazionali.

Gianluigi Buffon è l´unico finalista italiano (mancava dal 2012), come successo nel 2013, l´anno dell´allora 34enne Andrea Pirlo. Buffon compirà 39 anni il prossimo gennaio e, anagraficamente, rappresenta l´ennesimo dato allarmante per il nostro calcio: mancano i giovani in grado di imporsi sulla scena internazionale. C´è chi sta provando a ripartire dagli under, come il Milan. La speranza è che sempre più squadre, non solo per necessità ma anche per virtù, comincino a seguire l´esempio del club rossonero. Anche perché è oggettivamente difficile che Buffon, nonostante la sua fama e la sua carriera, possa aspirare al podio. Scalzare Cristiano Ronaldo, Lionel Messi e Antoine Griezmann, i tre probabili finalisti dei finalisti, è cosa ardua anche per il numero uno dei numeri uno.

Insomma, il portierone guida l´esercito degli altri 27. Ci sono i già citati Higuain e Dybala, che insieme a Sergio Aguero (Manchester City) rimpolpano la colonia argentina. C´è il gabonese Pierre-Emerick Aubameyang (Borussia Dortmund), unico africano insieme a Riyad Mahrez (Leicester). Ci sono i “soliti” Gareth Bale (Real Madrid), Andrés Iniesta (Barcellona), Thomas Muller (Bayern Monaco), Robert Lewandowski (Bayern Monaco), Toni Kroos (Real Madrid), Manuel Neuer (Bayern Monaco), Neymar (Barcellona), Paul Pogba (Manchester United), Sergio Ramos (Real Madrid), Luis Suarez (Barcellona), Arturo Vidal (Bayern Monaco). E poi Kevin De Bruyne (Manchester City), Diego Godin (Atletico Madrid), Koke (Atletico Madrid), Hugo Lloris (Tottenham), Luka Modric (Real Madrid), Pepe (Real Madrid) e gli esordienti Dimitri Payet (Chelsea), Rui Patricio (Sporting Lisbona) e Jamie Vardy (Leicester).

La lista completa dei 30 finalisti
1. Sergio AGUERO
2. Pierre-Emerik AUBAMEYANG
3. Gareth BALE
4. Gianluigi BUFFON
5. Cristiano RONALDO
6. Kevin DE BRUYNE
7. Paulo DYBALA
8. Diego GODIN
9. Antoine GRIEZMANN
10. Gonzalo HIGUAIN
11. Zlatan IBRAHIMOVIC
12. Andrés INIESTA
13. KOKE
14. Toni KROOS
15. Robert LEWANDOWSKI
16. Hugo LLORIS
17. Riyad MAHREZ
18. Lionel MESSI
19. Luka MODRIC
20. Thomas MULLER
21. Manuel NEUER
22. NEYMAR da Silva Santos Júnior
23. Dimitri PAYET
24. Képler Laveran Lima Ferreira PEPE
25. Paul POGBA
26. RUI PATRICIO
27. Sergio RAMOS
28. Luis SUAREZ
29. Jamie VARDY
30. Arturo VIDAL

I campionati più rappresentati
Non c´è nessun calciatore della Ligue 1 (complice il passaggio di Zlatan Ibrahimovic dal Paris Saint Germain al Manchester United), mentre la Liga portoghese regala al listone il portiere dello Sporting Lisbona: quel Rui Patricio campione d´Europa con la nazionale lusitana. La Serie A si riduce a tre calciatori (il già citato trio juventino), e fa peggio della Bundesliga, che invece ne ha cinque (di cui quattro del Bayern Monaco). La Premier League arriva a otto giocatori, mentre la Liga spagnola guida in solitaria con tredici (sei del Real Madrid – il club principe – quattro del Barcellona, tre dell´Atletico).

Le nazioni più rappresentate sono la Francia e l´Argentina, con quattro calciatori a testa. Seguono la Spagna, la Germania e il Portogallo, tutte a tre. Completa il podio, con due, l´Uruguay.

Malagò: «Per Buffon faccio un tifo speciale»
«Il Pallone d´Oro a Buffon? Speriamo, sarebbe una cosa bellissima per lui e per il calcio italiano. Magari per qualche mancanza di riconoscimenti in passato. Faccio veramente un tifo speciale». Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, commentando la notizia che il portiere bianconero è stato inserito nella prima cinquina dei candidati al Pallone d´Oro 2016 resi noti da France Football. «Per me – ha aggiunto a margine di un convegno al Salone d´Onore del Coni – Buffon non è solo un grande portiere, il capitano della Nazionale italiana e un recordman di presenze, lui è proprio il migliore. Assieme a Francesco Totti è tra quelli che oggi possono rappresentare il nostro movimento, per la loro storia e il loro percorso».

Fonte: lastampa.it

Dal 5 al 28 maggio 2017, quattro arrivi in salita, cinque frazioni di alta montagna, due crono individuali, grandi salite come Etna, Blockhaus, Oropa, Stelvio, Grappa

Dopo cinque anni di assenza torna la crono individuale a chiusura della corsa rosa (è la seconda prova contro il tempo del percorso). Il primo dei quattro arrivi in salita è alla quarta tappa. In totale le frazioni di alta montagna sono cinque, otto quelle di media montagna e sei quelle di pianura. E tocca le due isole maggiori. È questo, in estrema sintesi, il percorso del Giro d´Italia numero 100, dal 5 al 28 maggio 2017, 3.572,2 km complessivi. Il percorso rende omaggio anche a Fausto Coppi, Gino Bartali, Marco Pantani e poi Ercole Baldini e Felice Gimondi. E ci sarà spazio per un´iniziativa a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto.

TIFOSO DI GIMONDI — La corsa rosa ha un appassionato speciale in Urbano Cairo presidente e amministratore delegato di Rcs Mediagroup: “Ero tifoso di Gimondi, ho gioito con lui. Poi c´era Merckx che ci ha fatto disperare. Pantani mi ha riportato al ciclismo. Credo che il Giro sia una competizione straordinaria. Deve tornare a non essere da meno del Tour de France, che ci ha staccati per ricavi, non tanto per motivi economici ma perché è un patrimonio degli italiani”.

IL PERCORSO — I primi tre giorni del Giro numero 100 si corrono in Sardegna con il via da Alghero: l´isola già tre volte è stata toccata dal Giro nel 1961, 1991 e 2007. Dopo il trasferimento in Sicilia e il primo giorno di riposo, da Cefalù sulla costa tirrenica il Giro sale ai 1.892 metri del rifugio Sapienza dell´Etna (già scalato nel 2011, debutto nel 1967 con la vittoria di Bitossi) dal versante di Nicolosi. Il giorno dopo la corsa arriva a casa di Vincenzo Nibali a Messina. Poi Calabria, Terme Luigiane, e quindi Puglia con i traguardi ad Alberobello e a Peschici nel Gargano. La nona tappa prevede il secondo arrivo in salita al Blockhaus, nel cuore del parco della Majella: anche questa salita ha debuttato nel 1967 con il successo di Merckx. Il secondo giorno di riposo che si svolge a Foligno sarà segnato da iniziative di solidarietà per chi è stato colpito dal sisma dello scorso agosto e che ha raso al suolo Amatrice, Accumuli e Arquata del Tronto. La crono Foligno-Montefalco ha un percorso ondulato tra i vigneti del Sagrantino. Molto mossa l´undicesima frazione che parte da Ponte a Ema, la casa di Gino Bartali. Due giorni dopo si arriva a Tortona dove morì Fausto Coppi. E il giorno successivo si riparte da Castellania, dove nacque il Campionissimo per arrivare ad Oropa dove Marco Pantani ha scritto una pagina storica di ciclismo. La tappa successiva passa su una delle due salite scoperte dall´ultimo Lombardia, Miragolo San Salvatore per arrivare poi a Bergamo, la città di Felice Gimondi, tre volte vincitore del Giro. La sedicesima frazione, Rovetta-Bormio sale sullo Stelvio dal versante classico, Cima Coppi di questo Giro con i suoi 2.758 metri di quota; si scende e poi si risale sullo Stelvio dal versate di Umbrailpass con un piccolo sconfinamento in Svizzera. La diciottesima tappa dolomitica propone in sequenza: Pordoi, Valparola, Gardena, Pinei e Pontives. Il giorno dopo, 10esima tappa, arrivo in salita prima del quale ci sono monte Croce Comelico e passo di Selva Chianzutan. La ventesima frazione sale anche sul monte Grappa. La crono finale parte dall´Autodromo Nazionale di Monza per arrivare in piazza del Duomo a Milano.

LE TAPPE — Ecco il dettaglio delle 21 frazioni del Giro d´Italia numero 100.

Venerdì 5 maggio, 1ª tappa, Alghero-Olbia, 203 km
Sabato 6, 2ª tappa, Olbia-Tortolì, 208 km
Domenica 7, 3ª tappa, Tortolì-Cagliari, 148 km
Lunedì 8, riposo
Martedì 9, 4ª tappa, Cefalù-Etna, 180 km (arrivo in salita)
Mercoledì 10, 5ª tappa, Pedara-Messina, 157 km
Giovedì 11, 6ª tappa, Reggio Calabria-Terme Luigiane, 207 km
Venerdì 12, 7ª tappa, Castrovillari-Alberobello, 220 km
Sabato 13, 8ª tappa, Molfetta-Peschici, 189 km
Domenica 14, 9ª tappa, Montenero di Bisaccia-Blockhaus, 139 km (arrivo in salita)
Lunedì 15, riposo
Martedì 16, 10ª tappa, Foligno-Montefalco (crono individuale), 39,2 km
Mercoledì 17, 11ª tappa, Firenze (Ponte a Ema)-Bagno di Romagna, 161 km
Giovedì 18, 12ª tappa, Forlì-Reggio Emilia, 237 km
Venerdì 19, 13ª tappa, Reggio Emilia-Tortona, 162 km
Sabato 20, 14ª tappa, Castellania-Oropa, 131 km (arrivo in salita)
Domenica 21, 15ª tappa, Valdengo-Bergamo, 199 km
Lunedì 22, riposo
Martedì 23, 16ª tappa, Rovetta-Bormio, 227 km
Mercoledì 24, 17ª tappa, Tirano-Canazei, 219 km
Giovedì 25, 18ª tappa, Moena-Ortisei, 137 km
Venerdì 26, 19ª tappa, San Candido-Piancavallo, 191 km (arrivo in salita)
Sabato 27, 20ª tappa, Pordenone-Asiago, 190 km
Domenica 28, 21ª tappa, Monza-Milano (crono individuale), 28 km
Totale 3.572,2 km

Fonte: gazzetta.it

Genova – «Nel derby abbiamo fatto molto meglio come gioco. Quella di oggi è stata una prestazione maschia, cattiva, quello che ci voleva. Sono molto contento. Contro il Milan devi giocare così , bisogna portare rispetto a una grande squadra, devi fare così se vuoi portare il risultato a casa. Se non sei umile in gare così allora sei stupido».
Ivan Juric è raggiante. Prima di tutto per la reazione della sua squadra, tre giorni dopo la sconfitta nella stracittadina. «Siamo stati attenti a non concedere spazi ma anche a tenere il controllo del gioco per farli correre. Ci siamo riusciti, poi abbiamo avuto un calo fisico, alcuni giocatori erano stanchi per il derby. Colpa anche mia, che ho ritardato i cambi e non ho alzato subito Laxalt e Rigoni».
Il tecnico croato fa mea culpa anche su quanto accaduto alla vigilia della stracittadina. «Le parole contro la Sampdoria? Dovevo stare zitto, aveva ragione Giampaolo, il destino mi ha punito».
Promozione per Ninkovic. «Ha fatto il gol ma si è dato da fare anche in fase difensiva. Un giocatore in più, potrà darci una grande mano». E anche per Laxalt. «Sta crescendo veramente tanto, quest´anno è migliorato anche tecnicamente e riesce a fare bene tutte e due le fasi, anche se ha sbagliato una diagonale. È un pezzo importante della mia squadra».
Milan battuto, derby alle spalle. E classifica di nuovo bella. Ma il rammarico per i punti mancanti è forte. «Ce ne mancano almeno 4, 5 o 6. Ci sono stati tre gol annullati ingiustamente. Avremmo potuto essere ancora più in alto in classifica. Spiace aver perso il derby ma sono soddisfatto di quello che la squadra sta facendo».
Perin: «Abbiamo corso come degli “animali”»
E sulla stracittadina Rigoni ha le idee chiare: «Avevamo giocato da dio già lì, la Sampdoria ha avuto solo c… Il mio gol annullato? Era regolare».

Fonte: ilsecoloxix.it

Una figuraccia. Una partenza falsa clamorosa e non preventivabile. Lo squadrone Warriors, quello con Durant a bordo, viene spazzato via 129-100 in casa dagli Spurs, dominati un anno fa alla Oracle Arena nelle due sfide di stagione regolare. Calma e sangue freddo: 48´ di pallacanestro sono un campione troppo esiguo da valutare, che non intacca le prospettive dei californiani. Ma due cose si possono dire con certezza: l´opening night non poteva andare peggio per l´orgoglio di Oakland, e metterà loro addosso ulteriore pressione, per una squadra “obbligata” a vincere. E chi lo nega è più bugiardo di Pinocchio. Poi, gli Spurs. I cari, vecchi, immortali Spurs. Sono una realtà (fastidiosa) con cui per l´ennesimo anno consecutivo tutte le contender per il titolo dovranno fare i conti. Anche senza Duncan. Con, stavolta, Leonard (35 punti record in carriera) e Aldridge (26 punti e 14 rimbalzi) dirompenti e il super atleta Simmons (20 punti dalla panchina) favoloso.

LA PARTITA — Nessuna protesta all´inno nazionale. Come voleva il Commissioner Silver, e di questi tempi è comunque una notizia. Durant, che ha gli occhi di tutta l´America addosso, parte forte. Segna il primo canestro dei gialloblu alla Nowitzki: con ginocchio alto cadendo all´indietro. E insiste: 4/4 dal campo. Assecondato da Curry, il padrone di casa, qui all´Oracle Arena. Il duo segna i primi 16 punti dei vicecampioni. Il problema, però, è che c´è anche l´altra meta campo, quella difensiva. I Warriors non difendono, e tantomeno vanno a rimbalzo difensivo: sotto il loro tabellone i neroargento banchettano (21 carambole d´attacco) come fosse già il Thanksgiving Day. Spurs subito avanti a fine primo quarto: 31-20. Non si volteranno più indietro. Proprio come avevamo immagino tutti, vero? Un´incredibile variazione rispetto al copione verosimile alla palla a due. Green è in confusione totale, e si becca anche un fallo tecnico, per aver provocato gli avversari dopo un canestro segnato con gli effetti speciali. Chiaramente è nel mirino delle “zebre” e chiaramente non c´è da stupirsene o farne una colpa a quelli col fischietto, visti i precedenti degli ultimi playoff. Curry dal -17 guida la rimonta dei suoi sino al -10. Sprazzi meravigliosi. Ma solo sprazzi. Numericamente la sua serata non sarà negativa (26 punti, 9/18 al tiro), come quella di Durant (27 punti, 11/18), ma è chiaro che il gioco d´assieme latita rispetto ai meccanismi collaudati delle scorse due super stagioni, e soprattutto il risultato è un incubo. Durant sfoggia una schiacciata da Sport Center per il -8, cavalcando il quintetto “small ball” quello con Iguodala per Pachulia, e con Durant da 4 tattico, novello Barnes (scusate la bestemmia tecnica, parliamo solo di ruolo sul parquet). Ma Popovich trova subito l´antidoto. Con Leonard da 4 (Gasol seduto) e Simmons da ala piccola. Proprio lui sulla sirena segna la tripla del +18 per i texani all´intervallo. L´Oracle Arena è silenziosa come un cinema di provincia. La proiezione è un horror per i tifosi dei californiani che stipano l´Arena. L´avvio di secondo tempo mostra l´orgoglio dei Warriors, che tornano a -10. Ma manca continuità in attacco e anche solo un abbozzo di difesa nel pitturato. Leonard esonda, persino l´ex Lee si toglie qualche soddisfazione. I Warriors perdono la prima del 2016-17, a ottobre. La scorsa stagione il primo k.o. interno era arrivato il 1 aprile, dopo 76 partite, 37 delle 41 casalinghe. La prima ufficiale di Durant in maglia di Warriors è una notte da dimenticare. Ma che gli ricorderanno in molti, dalle prossime ore.

GOLDEN STATE-SAN ANTONIO — GOLDEN STATE: Durant 27, Curry 26, Green 18 pt. Rimbalzi: Durant 10. Assist: Green 6. SAN ANTONIO: Leonard 35, Aldridge 26, Simmons 20. Rimbalzi: Aldridge 14. Assist: Mills 5.
PORTLAND-UTAH 113-104 — Le guardie dei Blazers travolgono i Jazz. Lillard segna 39 punti, McCollum ne aggiunge 25 per la sedicesima vittoria casalinga di fila in una prima casalinga stagionale per Portland. Utah ha pagato care le assenze di Hayward e Favors: Diaw ha esordito per quelli di Salt Lake City con un orrido 1/8 dal campo. Blazers: Lillard 39, McCollum 25, Crabbe 18. Rimb: Lillard 9. Assist: Lillard 6. Jazz: Johnson 29, Hood 25, Hill 19. Rimbalzi: Gobert 14. Assist: Hill 6.

Fonte: gazzetta.it

TORINO – Il caso del gol annullato a Pjanic “è chiuso”, anche se la Juventus “ha palesemente subito un torto”, ora sull´agenda del club bianconero ci sono tre partite in otto giorni allo ´Stadium´ (Samp, Napoli e Lione) per conservare il primo posto in campionato e ritirare il pass per gli ottavi di Champions. Il ko del Milan con il Genoa ha impedito ai rossoneri il sorpasso in vetta: la Juve stasera allo Stadium affronterà la Sampdoria ancora da prima in classifica.

MARCHISIO TITOLARE – La vittoria però è fondamentale per non rischiare il sorpasso della Roma, impegnata sul campo del Sassuolo. Allegri, con Dybala infortunato, punta su Mandzukic accanto a Higuain. La novità più grande riguarda il centrocampo: il tecnico è tentato di lanciare Marchisio tra i titolari a sei mesi dall´infortunio. In porta dovrebbe esserci Neto, in difesa torna Chiellini; se Barzagli riposa tocca a uno tra Rugani o Lichtsteiner.

PROBABILI FORMAZIONI:
JUVENTUS (3-5-2): Neto, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Dani Alves, Khedira, Marchisio, Pjanic, Alex Sandro, Mandzukic, Higuain. Allenatore: Allegri.
SAMPDORIA (4-3-1-2): Puggioni, Sala, Silvestre, Skriniar, Regini, Barreto, Cigarini, Praet, Alvarez, Quagliarella, Muriel. Allenatore: Giampaolo.

Fonte: tuttosport.com

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.