Cronaca e calcio News

‘Futura: lavoro, ambiente, innovazione’, iniziativa Cgil con il presidente del Consiglio Conte e il segretario della Cgil Landini a confronto.
“Il 2021 sarà l’anno della riforma fiscale e delle politiche attive del lavoro, bisogna anche intervenire sugli ammortizzatori sociali che sono troppo vecchi”. Lo afferma il premier Conte nel corso di un confronto con il segretario della Cgil Landini.
“Il blocco dei licenziamenti con il pieno coinvolgimento delle parti sociali ci garantisce uno spazio temporale di 4 mesi e mezzo. Il 2021 sarà un anno importante per l’Italia e il mondo: avremo la presidenza del G20, concorderemo un’agenda, avremo la copresidenza di Cop26. Ancora abbiamo la responsabilità di organizzare Global Health Summit”, sottolinea Conte.
“Oggi confido che il tasso Rt si abbassi da 1,7: vorrebbe dire che saremo incoraggiati ad andare avanti su questa strada”, spiega il premier.
“Se tutti i giorni molti ospiti in tv hanno diverse opinioni esce una sinfonia di opinioni. Ma oggi, venerdì, ci sarà un aggiornamento dei dati della curva, c’è una cabina di regia. Oggi indicherà quali regioni cambieranno. Speranza accoglierà queste indicazioni. Il governo ora non lo sa”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte nel corso di un confronto con il segretario della Cgil, Maurizio Landini.

“Mi è piaciuto quello che ha detto Landini: dobbiamo creare nuove opportunità di lavoro, non basta recuperare quello che c’era. La transizione energetica creerà nuove opportunità che dobbiamo sfruttare. Sono d’accordo con Landini anche su un rafforzamento e aggiornamento dello Statuto dei Lavoratori. Ma lancio uno sfida a Landini, lavoriamo anche per uno statuto dell’impresa”, aggiunge Conte.

“Il prossimo anno deve essere l’avvio di un piano straordinario per creare lavoro, non per licenziare”. Lo ha affermato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, all’iniziativa “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”, nel confronto con il premier Giuseppe Conte. Il blocco dei licenziamenti e la proroga della cig fino alla prossima primavera è una scelta “molto importante e intelligente, che abbiamo fatto insieme con il consenso di tutti i soggetti, perché è il momento di dare un messaggio di protezione e di non lasciare solo nessuno, di non far chiudere le imprese ma anche di non licenziare nessuno” , ha detto Landini, ma bisogna anche “cominciare a progettare il futuro”.ANSA

 

 

Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia varano le restrizioni, mentre lo stallo fino a sera della Campania genera uno scontro politico. Poi l’Unità di crisi della Regione guidata da Vincenzo De Luca annuncia nuove misure restrittive in arrivo, tra cui l’istituzione di zone rosse “nelle città dove si registra un alto livello di contagi” e limitazioni per i negozi.
Le quattro regioni restano comunque in bilico, a rischio di passaggio dal giallo all’arancione o al rosso, nell’Italia divisa cromaticamente in tre dal Covid.
E altre potrebbero vedersi riclassificate tanto che il Lazio è pronto a varare un’ordinanza che adotta in parte le limitazioni delle zone arancioni.
Tutto dipenderà dall’analisi dei dati che sarà fatta oggi dalla cabina di regia del ministero della Salute. E’ la sintesi di una giornata che ha visto Emilia, Veneto e Friuli emanare delle ordinanze restrittive della mobilità e del commercio, ma anche scendere in campo Luigi Di Maio, invocando l’impiego dell’esercito e della Protezione civile a Napoli e in altre aree della Campania. Un attacco del ministro degli Esteri M5S apparso diretto al governatore De Luca che accusa: ‘ci hanno mandato solo sette medici’. Tocca al ministro Francesco Boccia mediare promettendo sostegno al governatore campano “se adotterà misure più rigorose”. E la risposta è di fatto l’annuncio in serata delle nuove misure da parte dell’Unità di crisi regionale.
“Arrivano immagini terribili dalla Campania – aveva attaccato in mattinata Di Maio, napoletano di Pomigliano d’Arco -: ieri una persona è morta al pronto soccorso (del Cardarelli, ndr), altre stanno sulle barelle in condizioni preoccupanti. Questa non è più un’opinione. Non è una gara di battute tra chi è più sceriffo. Abbiamo davanti strutture ospedaliere al collasso”. Lo “sceriffo” è il presidente della Campania, che dopo aver minacciato il lockdown regionale, senza proclamarlo, continua a invocare da molti giorni quello nazionale. E che oggi ha rinfacciato nella videoconferenza con gli Enti locali a Boccia di aver avuto solo sette anestesisti a fronte di una richiesta di 1.400 sanitari in più, un mese fa. “Dal 24 ottobre la Campania ha sul tavolo, attraverso la Protezione civile, la disponibilità di 2.236 operatori sanitari – risponde Boccia -, arruolateli e se avete bisogno di altri volontari facciamo un bando ad hoc solo per la Campania questa mattina, ma basta polemiche”. “Nessun ospedale da campo verrà in Campania”, smentisce poi De Luca su un’ipotesi che pure circola da giorni.
E anche il sindaco de Magistris, che annuncia imminenti misure, si dichiara contrario all’esercito. Lo scontro sulla Campania relega quasi in secondo piano le ordinanze emanate in Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia – per stringere le maglie di mobilità e commercio nel tentativo di arginare la diffusione del contagio. La decisione sul passaggio della Campania e delle altre regioni dal giallo a un grado maggiore di allerta, con restrizioni più dure, sarà presa oggi dopo l’analisi settimanale dei dati, conferma Boccia, che oggi ha incontrato anche i rappresentanti dei sindaci e delle Province per un punto su sanità e Covid hotel. Ma, come sempre, alle Regioni verranno date – nel caso- almeno 24 ore di tempo per organizzarsi. E Boccia si è spinto anche fino a Natale invitando a passarlo con “il nucleo familiare più stretto” come misura anti-Covid, un segno forse che restrizioni potrebbero durare più a lungo. Del resto anche il premier Giuseppe Conto è tornato a parlare di “sacrifici importanti” richiesti ai cittadini. Intanto si muovono anche i sindaci, con ordinanze che vanno dalla chiusura a Roma delle fermate Spagna e Flaminio della metropolitana nel centro storico nel weekend al divieto di passeggio nelle zone più frequentate delle città in Veneto alla chiusura delle scuole dell’obbligo da lunedì a Palermo. Si va insomma verso la “serrata light” dell’Italia, soprattutto nei fine settimana, per cercare di frenare i contagi ed evitare il vero lockdown nazionale. ANSA

 

Li hanno chiamati “Schools for Future” e sono flash mob molto particolari. Nessuno slogan: solo un’ora di didattica a distanza, armati di computer e wi fi, davanti alle scuole di tutta Italia.

Sono gli studenti come Anita di Torino, che da giorni con alcune compagne staziona davanti alla sua scuola chiedendo di fare lezione in presenza, che hanno chiesto un pò in tutta Italia di far valere il loro diritto all’istruzione.L’appuntamento è per stamane davanti alla propria scuola; l’iniziativa l’ha organizzata il Comitato Priorità alla scuola che si batte per le lezioni in presenza.

“Io e un mio compagno di scuola stiamo davanti al nostro Liceo Galileo a Firenze – racconta Pietro, 18 anni, che ha aderito all’iniziativa con Simone di 17 – ci siamo portati il telefono per fare lezione con le cuffie, ci siamo organizzati. Noi riteniamo che non si possa fare lezione a distanza a lungo: si può apprendere qualcosa ma l’istruzione è un confronto collettivo, seguire in classe è tutt’altra cosa. Per noi la didattica a distanza può essere un modo di stare fermi quando la didattica frontale è infattibile ma vogliamo garanzie che il prima possibile rientreremo in presenza, vogliamo tornare a fare scuola come è sempre stata pensata, la forza della scuola è la presenza”.

Pietro è anche preoccupato per gli esami di maturità che lo attendono a giugno, “Noi ancora non sappiamo come sarà la maturità e ci preoccupa un altro possibile stop nella seconda metà dell’anno scolastico”. Chiara Ponzini, mamma e organizzatrice aderente a ‘Priorità alla scuola’ racconta che davanti ad alcune medie di Milano ci sono alcuni ragazzini che stanno manifestando e che da venerdì prossimo e per ogni venerdì l’iniziativa verrà ripetuta davanti alle scuole di tutta Italia. Inoltre a Milano ogni domenica in parchi di prossimità all’aperto genitori e figli faranno lezioni all’aperto, leggendo testi e commentandoli.

E’ partita da Torino la protesta contro la Dad dei ragazzi e delle ragazze di ‘Schools for future’. Sono state Anita e Lisa le prime ad aver lanciato questa forma di protesta giorni fa. “Qualcosa è cambiato dopo questi giorni – dice Anita contenta di vedere altri ragazzi in strada con lei – c’è più coscienza tra gli studenti, ma anche nelle persone più grandi”.

La dodicenne è stata paragonata a Greta Thunberg, un po’ per il suono simile del nome, ma soprattutto perché è considerata il volto del neonato movimento. “Io però non voglio essere famosa, voglio solo tornare a scuola”, respinge il paragone la studentessa. ANSA

 

Un’imbarcazione con a bordo 70 migranti è segnalata stamane a sud di Lampedusa da Alarm Phone, secondo la quale un natante non identificato ha rifiutato di prestare loro soccorso. “Le autorità italiane sono informate, non ritardate i soccorsi!”, è l’appello lanciato dall’organizzazione via Twitter. ANSA

 

 

I primi vaccini in Italia tra due mesi, prima agli operatori sanitari e agli anziani, distribuiti attraverso un piano del ministero della Salute: un “meccanismo centralizzato” e non su base regionale. Il countdown per l’arrivo della cura anti-Covid nel Paese è cominciato inseguendo una data ufficiale: “Confidiamo di poter vaccinare i primi italiani alla fine di gennaio”, annuncia il Commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri. A ricevere subito le dosi saranno un milione e 700mila cittadini, che saranno scelti in base ad una serie di categorie individuate in funzione della loro “fragilità e potenziale esposizione al virus”. Dunque davanti alla fila ci saranno, com’era prevedibile, le persone che negli ospedali lavorano in prima linea sul fronte della lotta al virus, ma anche gli anziani e i fragili. In coda i più giovani.

Parole di speranza arrivano dallo stesso premier Giuseppe Conte, per il quale la distribuzione, in tutto il mondo, dovrà essere “equa” e sarà “una sfida enorme che richiede una pianificazione molto accurata”. In queste settimane di attesa sarà messo a punto un piano del ministero della Salute che prevederà un determinato target di persone.

La cura non avverrà quindi “da domani né da subito per tutti” e la distribuzione non sarà su base regionale, ma “il governo ha deciso per una centralizzazione del meccanismo”, individuando le categorie dei primi cittadini per i quali la somministrazione – da parte di medici e di chiunque sia già deputato farlo – sarà necessaria, spiega il commissario Arcuri, investito in queste ore dal Governo anche come responsabile del piano operativo per la distribuzione delle dosi in Italia. “Non serve avere il vaccino in un luogo A piuttosto che in un luogo B”, sottolinea il Commissario, frenando le parole di chi, come l’assessore alla Sanità della Sardegna, Mario Nieddu, si diceva già sicuro che “entro gennaio” sarebbe arrivato nella propria regione.

“Da ieri in Italia il Covid ha contagiato più di un milione di concittadini, un italiano su 60 è stato colpito. Ma la curva finalmente sembra iniziare a raffreddarsi: ci sono Regioni dove si avvertono i primi segni di raffreddamento dell’epidemia e altre dove la situazione resta critica e bisogna intervenire ancora per contribuire a raffreddare la crescita dei focolai. Credo che il sistema stia progressivamente dando i risultati che ci aspettavamo” ha aggiunto Arcuri, il quale ha sottolineato che “i contagi crescono dieci volte meno rispetto a un mese fa”.

La Difesa è al tavolo per la pianificazione della distribuzione del vaccino. A quanto si apprende, come avvenuto per distribuzione dei dispositivi sanitari a marzo, saranno messe a disposizione le capacità del personale dell’esercito italiano. Per la distribuzione dei vaccini dovrebbe essere prevista una logistica ‘ad hoc’ da parte della Difesa, già impegnata in missioni per sostegni logistici a lungo raggio come le operazioni internazionali. Non si esclude al momento, così come già avviene a Milano per il vaccino influenzale, l’ipotesi che i militari possano essere adoperati anche per la somministrazione delle dosi.

Intanto sono 37.978 i nuovi contagi da coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 636. Il totale dei casi individuati da inizio epidemia sale così a 1.066.401, mentre i morti sono ora 43.589. In un singolo giorno non si registrava un numero così alto di vittime dal 6 aprile scorso, anche in quel caso furono 636.

E’ ancora record sui tamponi in Italia: sono 234.672 quelli effettuati nell’ultimo giorno, circa novemila più di ieri. Il rapporto tra positivi e test risale al 16,18%, quasi il 2% in più rispetto a ieri. Aumentano di 89 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia. Le persone in rianimazione sono ora 3.170.

I ricoverati con sintomi in reparti ordinari per Covid sono aumentati di 429 unità e sono ora 29.873. In isolamento domiciliare ci sono 602.011 persone (+21.178). Gli attualmente positivi sono 635.054 (+21.696), i guariti e dimessi sono 387.758 (+15.645).

Resta la Lombardia la regione con il maggiore aumento di nuovi casi nelle ultime 24 ore che, secondo l’ultimo bollettino, sono 9.291. Seguono il Piemonte (4.787), la Campania (4.065), il Veneto (3.564), il Lazio (2.686), l’Emilia Romagna (2.402) e la Toscana (1.932). Sul totale di 636 vittime nelle ultime 24 ore, 187 sono state registrate nella sola Lombardia.ANSA

 

Incidente mortale questa sera, intorno alle 19.30, a Castenaso in provincia di Bologna. Una 19enne è morta dopo essere stata travolta, mentre era sulle strisce pedonali, da un’auto condotta da un 45enne risultato essere, da un primo accertamento svolto dai Carabinieri, positivo ad alcoltest.se. I carabinieri hanno arrestato un 45enne

Il luogo dell’incidente. Foto: Carabinieri © ANSA
Il luogo dell’incidente. Foto: Carabinieri – RIPRODUZIONE RISERVATA
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Redazione ANSA
BOLOGNA
12 novembre 2020
23:38
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Incidente mortale questa sera, intorno alle 19.30, a Castenaso in provincia di Bologna. Una 19enne è morta dopo essere stata travolta, mentre era sulle strisce pedonali, da un’auto condotta da un 45enne risultato essere, da un primo accertamento svolto dai Carabinieri, positivo ad alcoltest.

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La vittima si chiama Irene Boruzzi. Immediato l’intervento del 118 ma la giovane è morta poco dopo l’impatto. L’uomo è stato arrestato dai Carabinieri e posto ai domiciliari per omicidio stradale.

L’incidente è avvenuto nel comune dell’area metropolitana di Bologna, circa 15mila abitanti, tra la rotonda Zucchi e via del Frullo: da una prima ricostruzione sembra che la ragazza, che abitava poco distante, si trovasse sulle strisce pedonali quando è stata investita dal 45enne, con precedenti per guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale, al volante della sua utilitaria. L’automobilista, Davide Melillo, è stato arrestato dai Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena.

Da un primo esame l’uomo è risultato avere un tasso alcolemico nel sangue oltre quattro volte il limite consentito (2,18 grammi per litro).

“La ragazza stava correndo quando è avvenuto l’incidente. È un fatto che ci colpisce”. Così il sindaco di Castenaso (Bologna) Carlo Gubellini commenta all’ANSA la morte della compaesana Irene Boruzzi. “Via Frullo è una delle vie che portano in paese – dice il sindaco – La ragazza stava correndo ed era sulle strisce. Era la nipote di secondo grado del fondatore di un noto panificio di Castenaso, dove ancora lavora la sua mamma”.ANSA

 

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha accertato l’esistenza di clausole vessatorie nell’acquisto dell’abbonamento annuale e del biglietto per la singola partita di nove società di calcio di Serie A che non riconoscono alcuni diritti dei consumatori a chiedere i rimborsi. L’Antitrust ha così concluso i procedimenti istruttori avviati verso Atalanta Bergamasca Calcio S.p.A., Cagliari Calcio S.p.A., Genoa Cricket and Football Club S.p.A., F.C. Internazionale Milano S.p.A., S.S.

Lazio S.p.A., A.C. Milan S.p.A., Juventus Football Club S.p.A., A.S. Roma S.p.A. e Udinese Calcio S.p.A..ANSA

 

La Slovacchia ha battuto 2-1 (0-1, 1-1) l’Irlanda del Nord dopo i tempi supplementari, nello spareggio per accedere alla fase finale di Euro 2020 disputato sul terreno del Windsor Park di Belfast, e si è qualificata. Gli slovacchi erano passati in vantaggio dopo 17′ con Kucka, ma sono stati raggiunti a 3′ dal 90′ da un autogol dell’interista Skriniar.

Duris, al 5′ del secondo tempo supplementare, ha regalato la qualificazione agli slovacchi. La squadra di Pavel Hapal viene inserita nel Gruppo E, assieme a Polonia, Spagna e Svezia. (ANSA).

 

(ANSA) – Il Paraguay ha fermato l’Argentina sul risultato di 1-1 in una partita valida per le qualificazioni ai Mondiali del 2022. Mentre Bolivia-Ecuador è finita 2-3.
La partita di cartello fra Argentina e Paraguay non ha lesinato emozioni. I paraguayani erano andati in gol al 22mo con Angel Romero, che ha segnato un rigore concesso per un fallo commesso dal giocatore della Fiorentina Martinez Quarta. Poco prima della fine del primo tempo il pareggio degli argentini con Nicolas Gonzalez. Lo stesso Gonzales è stato protagonista al nono minuto della ripresa nell’azione che ha portato in gol Lio Messi, per il vantaggio dei padroni di casa. Ma proprio per un fallo di Gonzales la rete è stata annullata. Vani sono stati poi gli assalti di Messi e compagni per ritornare in vantaggio. Il Paraguay si è chiuso a riccio e ha portato a casa un prezioso pareggio in trasferta con i più titolati avversari. In campo tanti ‘italiani’: da Lautaro Martinez dell’Inter a Martinez Quarta della Fiorentina, a Nico Dominguez del Bologna e Rodrigo De Paul dell’Udinese; solo panchina per il Papu Gomez dell’Atalanta. E’ finito in ospedale il centrocampista del Bayer Leverkusen Palacios dopo uno scontro durissimo con Romero.ANSA

 

La Scozia è l’ultima – ma solo in ordine di tempo – fra le 24 Nazionali qualificate alla fase finale di Euro 2020. La squadra guidata da Steve Clarke ha battuto solo dopo i rigori la Serbia di Sergej Milinkovic-Savic per 6-5, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi sull’1-1, per effetto delle reti di Christie per gli ospiti al 7′ della ripresa e di Jovic al 45′ del secondo tempo per i padroni di casa.

 

Nella sfida disputata al Rajko Metic Stadium di Belgrado, a fare la differenza è stato l’errore dal dischetto di Mitrovic, che si è fatto ipnotizzare dal portiere scozzese Marshall.
All’Europeo, la Scozia trova posto nel Gruppo D, assieme a Inghilterra, Croazia e Repubblica Ceca. (ANSA).

 

“La gente vorrebbe vedermi giocare e anch’io vorrei farlo, ma l’allenatore ha idee diverse e io come giocatore devo rispettarle”. Lo ha detto Christian Eriksen, centrocampista della Danimarca e dell’Inter, intervistato dalla tv danese Tv2 Sport sul proprio momento in nerazzurro.

 

“Per adesso non sto vivendo quello che avevo sognato. Le cose per l’Inter non stanno andando bene, ma in passato, quando non giocavo tanto, comunque sono arrivate tante vittorie. Quindi, rispetto pienamente il fatto che gioco meno quando la squadra vince”, ha proseguito.
“Il futuro? Per adesso mi concentro sul calcio giocato.
Vedremo se accadrà qualcosa quando si aprirà la finestra di mercato. Per quanto ne so, comunque, sarò all’Inter anche dopo l’inverno. Poi deciderò con il club”, ha concluso Eriksen.ANSA

 

La battaglia sta diventando senza esclusione di colpi e il Napoli deve combatterla da solo contro tutti, con le istituzioni del pallone e pure gli altri 19 club della Serie A che hanno fatto quadrato a difesa del protocollo. Lo scrive l’edizione odierna di Repubblica, che racconta di un Aurelio De Laurentiis praticamente accerchiato ed abbandonato nella battaglia legale in merito a Juventus-Napoli.

Il quotidiano spiega come una sentenza favorevole al club azzurro metterebbe a rischio tutto il sistema e lo stesso svolgimento del campionato: “Contro Adl sono schierati anche i suoi colleghi e i vertici della Lega Calcio: perché l’interesse generale è ora evitare un precedente, potenzialmente molto pericoloso per la tenuta del sistema”.-tuttonapoli.net-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.