Fonte: sport.ilmessaggero.it
Gli indagati, non giovanissimi (hanno tra i 35 e i 49 anni) sono accusati a vario titolo di rapina e lesioni aggravate in concorso. La mano è stata ´pesante´ soprattutto per presunto capo ultrà, con alle spalle già altri tre Daspo e precedenti penali: per 5 anni di lontananza dagli stadi, un anno in meno per altri 2 indagati, per altri tre il provvedimento si è fermato a 3 anni; per due invece il Daspo sarà di un anno. Per tutti costoro c´è anche l´obbligo di firma, misura invece esclusa per gli ultimi cinque ultras per i quali il provvedimento durerà due anni. I tifosi parmensi vittime delle aggressioni non appartenenti neppure a realtà legate al mondo ultrà.
Fonte: ilgazzettino.it
Detto del bel presente, due notizie sulla Juve che verrà. Il futuro bianconero Bentancur ha conquistato il Sub 20 Sudamericano con la Nazionale dell´Uruguay, battendo 2-0 l´Ecuador in finale. A Torino lo attendono per le visite mediche entro la fine del mese. Intanto, a detta del Daily Mirror, la Signora non perde di vista una sua vecchia fiamma, quel “Ni?o Maravilla” Sanchez (Arsenal) pedinato anche dal Psg.
QUINTA TRASFERTA MARCHIATA HIGUAIN – In Sardegna la Juve ha confermato il suo strapotere. E lo ha fatto giocando al risparmio, con la pazienza e il cinismo delle grandi, trascinata dalle prodezze seriali del solito mostruoso Higuain, che ha rispedito la Roma a -7. E intanto ha riacciuffato Dzeko sul trono dei bomber, a quota 18 gol, e nella corsa alla Scarpa d´Oro. Il 4-2-3-1 disegnato da Allegri, oltre a blindare la porta (un solo gol, quello incassato in Coppa Italia contro il Milan, e 486 minuti di imbattibilità in campionato), esalta le qualità del Pipita, sempre più al centro del villaggio juventino. Le sue statistiche fanno quasi impressione: 112 gol in 177 presenze “italiane” complessive, 89 in 128 partite di A, di cui 54 nelle ultime 56, 11 nelle ultime 9 e 8 in questo avvio del 2017. Se la Juve ha conquistato le ultime cinque trasferte, esportando anche lontano da Torino la tirannia che pratica allo Stadium, lo deve soprattutto ai sette gol segnati da mister “90 milioni”.
DYBALA NON PERDE LA JOYA: “IL GOL MI MANCA, MA SE VINCIAMO…” – La bulimia sotto porta di Higuain è inversamente proporzionale all´anoressia del suo connazionale Dybala, a secco da quattro partite. La Joya ha sin qui realizzato 8 reti stagionali, poco più della metà delle 15 segnate l´anno scorso di questi tempi. “Per poco non segnavo di testa – ha twittato il numero 21 bianconero tornando sul miracolo last minute di Rafael -: il gol mi manca ma se vinciamo va bene comunque!”. Se di destro, lui mancino, ha già fatto centro tre volte – tutte da che è bianconero, contro la Lazio (due volte) e il Milan in Coppa Italia -, non risultano ancora incornate vincenti dell´ex Picciriddu, ieri quasi stritolato dall´abbraccio di Allegri al momento della (solita inevitabile) sostituzione, ieri arrivata soltanto sul gong: e siamo a quota 15 (su 20 partite da titolare) contro le 28 (su 37 partite da titolare) “subite” da Del Piero nel 2004-05 sotto la gestione Capello.
MARCHISIO ESORDIO CON ASSIST, KHEDIRA SCOPRE IL FULL TIME – Ieri Dybala ha comunque sfoderato il quinto assist complessivo stagionale, anche se ha fatto più notizia il terzo assist di Marchisio all´esordio dal primo minuto nel 4-2-3-1. Il Principino, rientratro nell´undici dopo un mese di assenza, ha anche ispirato il gol del 2-0, dimostrando di aver già preso i tempi e le misure del nuovo centocampo a due. Un assetto tattico che sta dando ulteriore spazio a Khedira, passato dal part time dell´anno scorso al full time di quest´anno: sul suo personalissimo cartellino già 28 presenze tra campionato e coppe, 3 in più del saldo finale della sua prima stagione in bianconero. Ieri, alla settima consecutiva da titolare, i primi inevitabili segnali di stanchezza. Il tedesco riposerà venerdì, quando allo Stadium arriverà il Palermo. Tra gli altri big candidati a tirare il fiato in vista degli ottavi di Champions in programma il 22 febbraio in casa del Porto ci sono anche Buffon, Bonucci, Lichtsteiner, Alex Sandro, Mandzukic (comunque squalificato) e forse l´ex rosanero Dybala.
Fonte: repubblica.it/sport
ADDIO DOBLETE — Niente doppietta per il Real, quindi, almeno a sentire le statistiche. Non c´è possibilità dunque che i blancos riescano nell´impresa di conquistare la coppa dalle grandi orecchie per il secondo anno consecutivo, impresa mai riuscita a nessuno finora nella storia della Champions League (l´ultima fu il Milan di Sacchi, ma era ancora Coppa dei Campioni). Il pronostico, come detto, converge su Leo Messi e compagni, e i motivi sono presto detti: nelle ultime undici edizioni, dieci volte ha vinto la Champions una squadra che aveva chiuso i gironi al primo posto (unica eccezione l´Inter del triplete), e nessuna squadra ha mai alzato il trofeo dopo aver incassato più di otto gol nella fase a gironi, con Borussia Dortmund, Benfica, Manchester City e Real Madrid quest´anno già oltre la soglia definita.
LA TRADIZIONE — Altra costante: da quando la Champions ha cambiato il suo formato, nessun club che ha superato la fase a gironi per la prima volta nella sua storia ha poi vinto la Champions, statistica che condanna il Leicester di Ranieri. Solo il Chelsea, infine, nelle ultime 19 stagioni . Leicester dunque senza speranzeha pochissime possibilità. Il Villarreal nel 2006 è la squadra ad esserci andata più vicina, venendo eliminata in semifinale dall´Arsenal. Real Madrid, tutti i dubbi di Zidane.
IL PESO DELLA STORIA — Nelle ultime 19 stagioni c´è stata solo una squadra capace di vincere la sua prima Champions: il Chelsea nel 2012. Per il resto ha sempre vinto una squadra che già ne aveva una in bacheca.
Fonte: gazzetta.it
MONOPOLIO — Un capolavoro imprevedibile. Anche perché qualche dubbio al fischio d´inizio c´era. Per i precedenti tutti a favore dei catalani. E per l´assenza di Silva, infortunato. E pure di Motta, squalificato. Emery però non si fa intimidire e si affida al 21enne Kimpembe, all´esordio in Champions, alla 27ª presenza da professionista. Abbastanza per supporre l´inserimento a sinistra dello sperimentato Maxwell. Errore. Il tecnico basco vuole movimento e scommette su Kurzawa. Con Meunier a fargli da contrappeso a destra. A completare la coppia centrale, Marquinhos. Reparto tutto da sperimentare ma che non si scompone davanti al trio feroce da 67 reti stagionali. Che però non arriva mai a farsi pericoloso, anche perché il centrocampo è monopolio parigino. Con Rabiot in regia, Verratti e Matuidi che soffocano i tre dirimpettai Iniesta, Busquets e l´afono Gomes, preferito a Rakitic.
ONDATE — La vera differenza però lo fa soprattutto l´atteggiamento collettivo con cui va in campo il Psg che aggredisce i catalani dal primo minuto. Anche con troppa foga quando al 3´ Rabiot rimedia subito un giallo. Al primo fallo, su Neymar. Ma dopo una prima cavalcata che fa intuire che questa volta il Psg non intende subire. Così la prima occasione al 6´ ce l´ha Cavani, che però spreca su ter Stegen, senza accorgersi di Matuidi, libero in mezzo all´area. Altra ondata all´11´. Rabiot inserisce Matuidi per una conclusione velenosa, e poi scarica di potenza la respinta di nuovo su ter Tegen. Il terzo assalto è quello giusto. Anche se su calcio piazzato. Fallo al limite di Umtiti su Draxler. Calcia Di Maria che si regala il vantaggio per il 29° compleanno. 1-0. Meritato.
TRENTA — Il Barcellona non si desta. Anzi, dopo un´incursione di Neymar a servire da sinistra Gomes che si fa neutralizzare da Trapp (27´), al 34´ spunta Draxler che si presenta nella zona sinistra dell´area, finta l´accentramento, fa un passo verso il fondo e inquadra. Ter Stegen si salva in angolo d´istinto. Al 40´ però il tedesco non sbaglia. Stavolta da destra, servito da un taglio di Verratti. Il diagonale è potente, rabbioso, preciso. Due a zero. Ancora meritato. Rete che è anche un atto spudorato di lesa maestà di Rabiot che a centrocampo aveva privato del pallone un Messi irriconoscibile. Devastante invece lo è Di Maria che al 10´ della ripresa affonda di nuovo la lama. Senza pietà, ricevendo da Kurzawa, fintando l´apertura a destra su Meunier, accentrandosi, evitando Iniesta e pennellando di sinistro all´incrocio. Tre a zero. Barcellona annichilito. E umiliato quando al 27´, Meunier sale indisturbato e serve dentro Cavani. L´uruguaiano stavolta non si fa pregare e di destro mette dentro il quattro a zero. Regalo per festeggiare i trent´anni. Per un risultato storico. Da far innamorare tutto uno stadio. E anche tutta una nuova generazione di tifosi.
Fonte: gazzetta.it
Il primo tempo scivola via timidamente senza chiare occasioni da gol. Il copione cambia però all´inizio della ripresa quando Mitroglou porta in vantaggio il Benfica (48´) depositando in rete da pochi passi. Il Borussia ha l´opportunità del pareggio perché Rizzoli indica il dischetto in seguito al fallo di mano di Fejsa, ma Aubameyang calcia malissimo e si fa murare da Ederson.
Fonte: corrieredellosport.it
Lo scorso ottobre Florenzi era stato operato dallo stesso Mariani per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Il ritorno del giocatore in gruppo agli ordini di Spalletti potrebbe quindi slittare di qualche settimana.
Fonte: ansa.it
Fonte: ansa.it
Fonte: sport.ilmattino.it
In questo senso l´amministratore delegato bianconero Beppe Marotta ed il direttore sportivo Fabio Paratici stanno monitorando in maniera attenta e puntuale gli sviluppi (o i non sviluppi…) della vicenda Donnarumma in casa Milan. Già perché il numero uno rossonero ha contratto in scadenza nel 2018 e la sensazione è che non sarà semplice per i rossoneri strappare un rinnovo. L´agente di Donnarumma, Mino Raiola, ha già mandato chiari segnali alla società, accompagnandoli con dichiarazioni impossibili da ignorare: «È doveroso per un giocatore come Donnarumma sapere che tipo di società ci sarà. Non è escluso che possa andare altrove». Marotta, sibillino, ha già spiegato: «Beh, per tradizione la Juventus ha i portieri della Nazionale italiana…».
Fonte: tuttosport.com
HEMBERY: GOMME PIÙ LARGHE E RESISTENTI – Paul Hembery, Direttore Motorsport, concorda e preannuncia quali saranno le novità del prossimo mondiale di F1 che la Pirelli, come fornitore unico di gomme fino al 2019, dovrà affrontare: “Il nuovo regolamento ci mette di fronte a un cambiamento epocale, ma siamo al lavoro da giugno sui nuovi pneumatici, molto più larghi e con mescole che resistono di più al deterioramento. Le novità sono tante per cui più di un team potrebbe trovare il modo per sfruttarli a proprio vantaggio. Potrebbe essere un campionato molto combattuto”.
BOULLIER: ANCHE LA MCLAREN IN CORSA PER IL TITOLO IN F1 – Pienamente d´accordo il Racing Director della McLaren, Eric Boullier: “Noi potremmo essere gli outsider, la sorpresa della stagione. Honda sta lavorando bene sui motori e nei nomi che si contenderanno il titolo oltre a Mercedes, Red Bull e Ferrari inserite anche il nostro”. Secondo Stefano Domenicali, ex Direttore Sportivo della Ferrari, ora presidente e amministratore delegato di Lamborghini, per Pirelli sarà impegnativo capire come adattare le nuove gomme: “Le auto che scenderanno in pista tra due settimane saranno totalmente diverse da quelle che disputeranno l´ultima gara del mondiale. L´evoluzione sarà continua durante l´anno”. Domenicali chiude, per il momento, la porta alla partecipazione di Lamborghini alle competizioni: “Il nostro marchio è in una fase di crescita. Prima di ragionare su un nostro possibile ingresso come scuderia vogliamo rafforzarci nel nostro segmento di mercato e raddoppiare gli utili. Poi vedremo”.
ZANARDI: PIÙ VELOCI IN CURVA CON LE NUOVE GOMME- Con le gomme larghe ha già corso nel 1991 Alex Zanardi che oggi ha spiegato come “cambierà completamente il punto di frenata perchè con queste modifiche la velocità in curva aumenterà di quasi 35 km/h”. Poi un ´quasi annuncio´: “Le auto rimangono la mia passione e penso di poter fare ancora la differenza. L´anno scorso con la Bmw ho vinto, l´anno prossimo potrei tornare al volante. Non per un intero campionato, ma per qualche gara di resistenza sulle 24 ore magari”.
CONFERMATA LA PRESENZA IN SUPERBIKE – Non solo auto per Pirelli che fornisce le gomme in 119 campionati motociclistici. Il brand della P lunga ha confermato, tra gli altri, la propria presenza in Superbike, Motocross, Endurance e British Superbike. Una novità importanti per tutti gli amanti delle due ruote sarà rappresentata dalla realizzazione pratica del motto “We sell what we race, we race what we sell”. Lo sviluppo degli pneumatici utilizzati in pista in Superbike e negli altri campionati locali diventerà poi un prodotto in vendita l´anno successivo, un modo per avvicinare il mondo delle corse e quello dei semplici appassionati.
Fonte: repubblica.it/sport