MODIFICHE DELLO STATUTO – Nel nuovo Cda quindi, come rivela l´Ansa, troverà posto anche una figura espressione di Elliott, uno dei colossi della finanza speculativa mondiale che ovviamente avrà un ruolo significativo in questa transizione, dal momento che è stato il suo “prestito ponte” a permettere a Yonghong Li di proseguire fino alla linea del traguardo. La struttura del Cda sarà uno dei punti oggetto della parte straordinaria dell´assemblea del 14 aprile. All´ordine del giorno c´è la modifica di sei articoli dello Statuto. A proposito del consiglio dovrebbe essere innalzato il numero minimo dei componenti in questo momento fissato a tre (il massimo invece è quindici: attualmente i consiglieri sono otto). Le modifiche dello Statuto non erano all´ordine del giorno delle assemblea andate in fumo a dicembre e marzo, ad eccezione di quella dell´articolo 6 relativa alla clausola di gradimento. Dimostrazione che questa volta, con l´entrata in scena del fondo anglo-americano, si fa davvero sul serio dal punto di vista dell´effettività della cessione, dopo la confusa fase degli ultimi otto mesi.
NON CONVOCA GALLIANI – Alla convocazione ufficiale dell´assemblea del 14 aprile è legata anche una curiosità: contrariamente a tutte le assemblee degli ultimi anni, non è stato Adriano Galliani a firmare, ma il notaio Arrigo Roveda. Una circostanza che aveva fatto immaginare addirittura una possibile assenza dell´attuale ad che in qualità di vicepresidente vicario ha il compito di guidare l´assemblea. Invece, a quanto si apprende, si è trattato semplicemente di un disguido legato a circostanze tecniche per l´invio della convocazione. Galliani condurrà i lavori di questa assemblea che si annuncia davvero decisiva dopo due “fumate nere”. Anche se l´approdo finale della proprietà del Milan probabilmente conoscerà ancora nuove pagine nei prossimi 18 mesi, come dimostra la presenza di un rappresentante del nuovo fondo nel Cda.
Fonte: repubblica.it/sport
Fonte: ansa.it
Li chiamerete i «sessantottini»: e ne hanno di argomenti per ritenersi tali, partendo dalle statistiche, perché nessuno è come loro, i più prolifici in circolazione; perché pure stavolta che rappresentano l´attacco migliore, hanno scelto – o deciso? – di provare a battere il proprio primato, che ogni anno viene eguagliato o ritoccato.
IL MASSIMO – Sessantotto reti segnate, per «ribellarsi» al potere costituito, da cinque anni in qua, per restare aggrappati al sogno Champions, per non smetterla di credere nell´impossibile: c´è la madre di tutte le partite, domenica sera, che poi va in «replica» martedì, e dunque…
Eccolo qua il Napoli che fa paura, che al San Paolo si è inceppato soltanto con l´Atalanta, che in campionato è andato in bianco appena tre volte (anche con l´Atalanta a Bergamo, ma pure con il Genoa a Marassi). Ecco una squadra che nelle ultime due partite ne ha fatti tre all´Empoli ed anche al Crotone, che nel 2017 ne ha collezionati ventotto in undici partite e che ha trasformato un esterno in centravanti.
VERO NOVE – Il «boss», e sarebbe Mertens, non è solo: lui è arrivato, in campionato, a quota venti (venticinque in totale, persino più del ´Pipita´), ma al fianco o alle spalle, dipende dai casi, ha anche Insigne ed Hamsik e tutti e tre messi assieme, fondendosi, danno vita ad una magìa che in Europa, nei cinque maggiori tornei, non ha paragoni, perché soltanto il Napoli ha un tridente in doppia cifra.
Però Mertens è altro: era un´ala, come si chiamavano una volta, e Sarri l´ha inventato bomber devastante: tutta «colpa» di Milik, del suo infortunio, ed anche delle difficoltà incontrate da Gabbiadini, poi andato al Southampton; però intanto la produzione del belga è di gran lunga raddoppiata rispetto al l suo periodo migliore. (…)
Fonte: corrieredellosport.it
Il quadro clinico dei campioni d´Italia rasenta l´emergenza nel reparto offensivo. Marko Pjaca si è rotto il legamento crociato del ginocchio destro in nazionale e questa mattina verrà operato a Roma (6-8 mesi di stop), mentre il suo amico e connazionale Mario Mandzukic si è dovuto fermare per un´infiammazione al ginocchio e chissà se riuscirà a recuperare per la doppia partitissima. La maledizione croata ha colpito duro una Juve che solo oggi capirà le reali condizioni di Dybala e Cuadrado, gli altri componenti del 4-2-3-1. Entrambi sono tornati con un volo transoceanico a meno di tre giorni dalla sfida: Dybala ha curato il suo problema muscolare nell´Argentina, ma difficilmente potrà dire di essere al 100%. Cuadrado non ha grandi problemi, ma con la Colombia ha giocato tutti i 180 minuti delle ultime partite sudamericane e il suo caso andrà valutato attentamente.
Allegri avrà solo oggi e domani per assemblare la migliore formazione possibile da contrapporre al Napoli di Sarri, fresco vincitore della Panchina d´Oro proprio davanti al bianconero. Se Mandzukic non dovesse farcela, cambierà l´assetto tattico della Juve. Le alternative non mancano: dal 4-3-2-1 già visto all´opera con Pjanic trequartista oppure un più compatto 4-4-2 con Dani Alves ala destra, senza dimenticare il “vecchio” 3-5-2 con Barzagli, Bonucci, Chiellini in difesa. Il tecnico juventino guarderà anche alla sfida di Coppa Italia (la squadra non si ferma a Napoli dopo la partita di campionato) per gestire le forze e non correre rischi con chi può essere potenzialmente a rischio (vedi Dybala). In ogni caso le quotazioni di Marchisio sono in rialzo: “Napoli-Juve sarà una sfida bellissima perché il Napoli sta dimostrando di essere una squadra con giocatori importanti che esprimono un bel calcio, mentre noi stiamo facendo molto bene e cresciamo di partita in partita. Ci concentriamo per ora solo sul campionato, alla Coppa Italia ci pensiamo dopo”.
Fonte: lastampa.it
Fonte: ansa.it
A queste squadre potrebbe aggiungersi il Giappone, che ha chiesto espressamente di essere inserito nella competizione. Il tutto per la prossima edizione della Coppa, in programma nel 2019. Al momento si tratta solamente di una boutade, una proposta buttata lì sulla quale ragionare, ma ancora siamo nel campo delle ipotesi e niente più e resta decisamente più probabile la conferma della formula con 12 squadre e la presenza di Usa e Messico.
Globoesporte sostiene inoltre che dopo l´edizione del 2019, la Copa America non andrà più in scena negli anni dispari e si adeguerà alle competizioni europee. Questo renderebbe ancora più improbabile la presenza delle nazionali latine impegnate nei campionati europei. Quella del 2019 sarebbe quindi l´unica edizione possibile con i 4 paesi del Vecchio Continente.
Fonte: sportmediaset.mediaset.it
LIVERPOOL, DERBY E GUAI — Anfield, sabato, ore 13.30: Merseyside derby. Il Liverpool ci arriva in corsa per la zona Champions, ma col rischio di vedersi interdire la possibilità di fare mercato a livello giovanile, dopo il caso legato al tentativo di tesserare un 12enne dello Stoke City violando una regola sul pagamento della scuola. Dall´altra parte, l´Everton (7° e protagonista di un ottimo campionato) è furioso per gli infortuni di Coleman e McCarthy (Irlanda) e Funes Mori (Argentina). Due dei tre – Coleman e Funes Mori -hanno finito la stagione, mentre McCarthy ha trasgredito le raccomandazioni del club e aggravato un problema muscolare nel riscaldamento pre-gara col Galles.
WENGER E PEP SULLA GRATICOLA — Domenica alle 17 fari puntati sull´Emirates: l´Arsenal riceve il Manchester City e si gioca molte delle chance di riprendersi un posto tra le prime 4 della Premier. Non ci sarà grande euforia nell´aria, vista la recente eliminazione dalla Champions per entrambe i club. Guardiola è alle prese con la peggior stagione a livello di risultati da quando allena, Wenger ha contro gran parte dei tifosi dei Gunners, ma pare intenzionato a rimandare l´addio.
REVIERDERBY PER L´EUROPA — Per il titolo i giochi sono abbastanza fatti, in Bundesliga: improbabile che il Bayern perda punti a Monaco con l´Augsburg, e se anche fosse cambierebbe ben poco, visti i 13 punti di margine sul Lipsia secondo. Molto più suggestivo occuparsi del derby della Ruhr, allora: alle 15.30 di sabato, il “Revierderby” di Gelsenkirchen tra Schalke 04 e Borussia Dortmund vale il prestigio e un po´ d´Europa. I gialloneri devono blindare il posto nella prossima Champions (mentre sono in piena corsa in quella attuale), i Koenigsblauen possono solo sperare di agganciare il treno per l´Europa League.
FRANCIA, LA GUERRA DEI MONDI — Nizza permettendo, la Ligue 1 sarà un affare tra Monaco e Psg. Il club del Principato sta vivendo un´annata da sogno, tra quarti di Champions, primato in campionato e rendimento nelle coppe nazionali. Sabato alle 21 c´è la prima finale: quella di Coppa di Lega, manco a dirlo contro i parigini. Verratti e Thiago Motta da una parte, Raggi e De Sanctis dall´altra. Gli occhi di tutti, però, sono sul giovanissimo Mbappé, che sta riscrivendo la storia del calcio francese battendo ogni record di precocità a suon di gol.
O CLASSICO DELLA VERITÀ — Non è un mistero che il campionato portoghese, spesso e volentieri, venga deciso da due partite: Porto-Benfica e Benfica-Porto. Ci siamo: O Classico torna al Da Luz nella sua versione perfetta, ovvero con le squadre distanziate da un solo punto in classifica. Benfica 64, Porto 63: salutata la Champions, ci si gioca tutto qui, sabato alle 21.30.
Fonte: gazzetta.it