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In casa Napoli bisogna assolutamente cancellare la sconfitta in Coppa Italia contro il Milan. Qualcuno a San Siro ha reso meno del solito e allora Carlo Ancelotti potrebbe mandare in panchina un paio di pezzi da novanta. Le sirene di mercato hanno avuto effetti negativi anche se alla fine, a parte Rog, nessuno ha salutato la Campania. In mediana Fabian Ruiz è squalificato. Potrebbe quindi toccare a Verdi (ballottaggio con Zielinski) con Hamsik e Allan centrali di centrocampo. Davanti potrebbe rivedersi Mertens in coppia con Insigne: il belga è in ballottaggio con Milik. In casa sampdoria sulla trequarti è ballottaggio apertissimo tra il rientrante Ramirez (che ha scontato il turno di squalifica) e Saponara. Dopo la bella prova dell’azzurro sabato scorso, c’è da pensare che la lotta per una maglia da titolare sia più serrata che mai. In difesa Colley potrebbe vincere di nuovo la sfida con l’ex Tonelli mentre in mezzo mancherà lo squalificato Praet. Due le soluzioni possibili: o l’utilizzo di Jankto oppure l’inserimento di Vieira con Ekdal che a quel punto agirebbe da mezzala. (telecaprisport.it)

 

Un like sui social per Allan. Una pagina di tifosi azzurri ha spiegato la situazione del brasiliano che martedì a Milano ha deluso tutti giocando appena quarantacinque minuti senza lasciare il segno. “Allan distratto ed in condizioni pietose, delusi dal poco attaccamento” la sintesi di quanto scritto. Il like di Allan è la conferma che il centrocampista brasiliano è pronto a riscattarsi già a partire da domani. Ecco il testo riportato da Tuttonapoli.net: “Sabato non ha giocato ufficialmente per un fastidio alla schiena, poi rivelatosi fasullo. Allan era distratto dalle voci di mercato che provenivano da Parigi. Sei milioni all’anno farebbero distrarre chiunque, anche un guerriero come lui. Questo lo capiamo. Saltata la trattativa, anzi rimandata, ieri sera Allan si è presentato in campo in condizioni pietose, senza la solita grinta, il solito carattere che lo contraddistingue, la solita fame. Ieri era un giocatore spento, distratto, un giocatore normale. Noi ci aspettavamo il solito leone, che avrebbe risposto sul campo alle fastidiose trattative che lo riguardavano. Invece niente, dov’è finito l’attaccamento alla maglia, dov’è finita la grinta? Dov’è finito il rispetto per una tifoseria che ti ha fatto grande, che ti ha sempre sostenuto anche nei periodi difficili… Pronti ad essere smentiti sul campo, ma oggi siamo delusi”.(telecaprisport.it)

 

Pochissimi dubbi per Marco Giampaolo in vista della trasferta di domani a Napoli con la Sampdoria che perde lo squalificato Praet: il tecnico dara’ fiducia dal primo minuto a Jankto. In regia Ekdal mentre a completare il tris di centrocampo ci sara’ Linetty. In difesa Colley, protagonista con l’Udinese, ha vinto la concorrenza di Tonelli al centro della difesa. L’ex Gabbiadini partira’ dalla panchina ma potrebbe essere impiegato nel corso del match in programma al San Paolo.

NAPOLI (4-4-2): Meret; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Mario Rui; Callejon, Allan, Hamsik, Zielinski; Milik, Insigne Allenatore: Ancelotti SAMPDORIA (4-3-1-2): Audero; Beresyznski, Colley, Andersen, Murru; Jankto, Ekdal, Linetty; Ramirez; Quagliarella, Defrel. Allenatore: Giampaolo ARBITRO: Pairetto di Nichelino (telecaprisport.it)

 

Franco Causio compie oggi 70 anni, nato a Lecce, il 1º febbraio del 1949. Noto come “Il Barone”, la nostra redazione vuole ricordarlo con vero piacere, per i suoi maggiori successi a livello di club legati alla Juventus, con la quale vinse tra l’altro sei scudetti, e alla Nazionale italiana, con la quale vinse il campionato del mondo 1982. Era un’ala dotata di fantasia, dall’ottimo controllo di palla e abilità nel dribbling. Forniva precisi cross al centro dell’area dopo aver percorso tutta la fascia.

Causio esordisce nel calcio professionistico con la squadra in cui è cresciuto, il Lecce, nel 1964-1965 in Serie C. Dalla squadra salentina, dopo aver collezionato 3 presenze nella stagione d’esordio, si trasferisce alla Sambenedettese. Qui, nella stagione 1965-1966, colleziona 13 presenze, sempre in Serie C. La Juventus lo ingaggia nel 1966. Nel primo anno in bianconero non scende mai in campo, mentre nella seconda stagione marca una sola presenza che gli vale l’esordio in Serie A: la partita è Mantova-Juventus (0-0) del 21 gennaio 1968.

Passa poi alla Reggina in Serie B, collezionando 30 presenze e 5 gol nella stagione 1968-1969. Nella stagione 1969-1970 gioca nel Palermo, segnando 3 gol in 22 partite nella sua prima stagione piena in massima serie. Nel 1970 ritorna alla Juventus, dove milita per undici stagioni consecutive, diventando una delle colonne della squadra. In bianconero vince sei scudetti, la Coppa UEFA 1976-1977 e la Coppa Italia 1978-1979. Nel 1981 passa all’Udinese, dove gioca per tre anni ad alto livello, riconquistando la Nazionale, prima di trasferirsi all’Inter nel 1984. In nerazzurro gioca per una stagione, poi fa ritorno al Lecce, che lo aveva lanciato, nella stagione 1985-1986, stagione dell’esordio dei salentini in Serie A. Chiude la carriera nella Triestina, dove rimane fino al 1988.

Con la Nazionale italiana esordisce il 29 aprile 1972, a 23 anni, nella partita contro il Belgio (0-0) disputata a Milano. Partecipa poi al Mondiale 1974 con il ct Valcareggi, dove ottiene 2 presenze. Divenuto titolare, prende parte al Mondiale 1978, disputando tutti gli incontri e realizzando un gol nella finale per il terzo posto persa contro il Brasile. A 33 anni partecipa anche al vittorioso Mondiale 1982, nel quale ottiene 2 presenze. Da ricordare poi come, a dimostrazione della grande stima e in segno di riconoscimento, il ct Bearzot lo fece scendere in campo all’ultimo minuto della finale vinta 3-1 contro la Germania Ovest l’11 luglio 1982. Conclude la sua carriera in Nazionale il 12 febbraio 1983, a 34 anni, nella partita Cipro-Italia (1-1) in cui era stato schierato, dopo tanto tempo, fin dal primo minuto. L’incontro, conclusosi in pareggio, era valido per la fase di qualificazione al Campionato europeo del 1984. In undici anni totalizzò 63 presenze e 6 reti con la maglia azzurra.

Dopo il ritiro ha giocato nella Nazionale Over-40 dell’Italia ed è stato dirigente sportivo e team manager in varie squadre tra le quali l’Udinese. È stato voce tecnica nelle telecronache per Sky Sport. Oggi vive e lavora ad Udine dove ha aperto un negozio di articoli sportivi. È anche la voce tecnica delle telecronache dell’Udinese su Udinese TV, oltre ad essere ospite fisso in molti programmi dell’emittente.

Altro compleanno importante: 50 candeline per Gabriel Batistuta
Gabriel Omar Batistuta (Avellaneda, 1º febbraio 1969) oggi allenatore di calcio ed ex calciatore argentino, di ruolo attaccante. Soprannominato Batigol e Re Leone, è considerato uno dei più forti attaccanti di tutti i tempi. È stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori giocatori viventi redatta dalla FIFA in occasione del centenario della federazione;occupa inoltre la 23ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo pubblicata da World Soccer.

Cresciuto nelle giovanili del Newell’s Old Boys, ha giocato in patria anche per River Plate e Boca Juniors, ottenendo il titolo argentino nel 1991. Giunto in Italia, ha vestito per nove anni la maglia della Fiorentina, con cui ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa italiana: nel corso degli anni 1990 è stato il capitano della squadra viola. Passato alla Roma, ha conquistato lo scudetto 2000-2001 e una Supercoppa italiana, trasferendosi poi all’Inter. Nel 2005 ha terminato la sua carriera in Qatar nelle file dell’Al-Arabi. Dopo il ritiro, ha fatto parte dello staff tecnico della Nazionale argentina e ha svolto il ruolo di segretario tecnico al Colón de Santa Fe.

Con 54 gol è il secondo miglior realizzatore nella storia della Nazionale argentina; con 152 gol è il miglior marcatore della Fiorentina in Serie A. Inoltre, con 184 reti, è al 12º posto nella classifica dei marcatori della Serie A. Nel 1994 ha stabilito il record di gol in giornate consecutive nel campionato italiano, in precedenza appartenente a Ezio Pascutti. Nel luglio 2015 viene inserito nella hall of fame della Roma. (telecaprisport.it)

 

Ciccio Graziani è intervenuto in diretta a Sportiva per rispondere alle domande degli ascoltatori in “Microfono Aperto”.

SU TONALI: “L’ho visto giocare 2 volte, mi piace moltissimo, è un po’ un piccolo Pirlo. Ha grandi margini di crescita, è già stato chiamato in Nazionale, ho l’impressione che lo prenderà presto un grande club”.

SUL MOMENTO DI CRISTIANO RONALDO: “Il calcio italiano spesso, per il grande tatticismo, può condizionare il rendimento dei grandi giocatori, compreso Cristiano Ronaldo. La flessione che sta avendo in questo periodo, in cui sta segnando solo su rigore, è fisiologica”.

SULLA JUVENTUS: “La sconfitta di Bergamo non preclude assolutamente nulla alla Juve: una giornataccia ci sta per tutti. L’unica cosa di cui devono preoccuparsi sono i tanti infortuni, soprattutto in ottica Champions League”.

SULL’ATALANTA: “L’Atalanta ha ottime possibilità di lottare per il quarto posto”.

SU DE SCIGLIO: “E’ un nazionale italiano e credo che ogni allenatore lo vorrebbe, perché è molto duttile. E’ difficile vederlo giocare da 9, ma non lo vedi mai giocare nemmeno da 4. Poi è una faccia pulita e non fa mai una polemica”.

SU DYBALA: “Devono assolutamente rivedere la sua posizione, così non ci dice nulla. a volte lo vedo giocare più basso di Pjanic o Bentancur, mentre lui è fortissimo quando gioca negli ultimi 30 metri. Questo Dybala non è produttivo né per se stesso, né per la Juve, né per Cristiano Ronaldo. Non capisco come Allegri non abbia ancora capito che sta diventando un problema questa posizione di Dybala”.

SULLA ROMA: “Il calcio è fatto soprattutto di risultati, se il Milan dovesse vincere all’Olimpico non ci sarebbe da stupirsi se Di Francesco, che meriterebbe ancora fiducia, venisse esonerato”.

SU PERISIC: “Spalletti gli dovrebbe dire: vuoi fare il giardiniere ad Appiano Gentile o fare il giocatore di calcio serio? Io gli parlerei molto francamente, perché l’Inter ha bisogno di ritrovarlo. All’Inter i giocatori sono bravissimi a farsi fare i contratti, ma sul campo fanno rabbia, perché manca loro cattiveria e voglia di vincere: è una squadra moscia”. (radiosportiva.it)

 

Il bordocampista di Rai Sport, Cristiano Piccinelli, presente ieri sera al “Via del Mare”, è intervenuto in diretta a Sportiva per raccontare la sospensione di Lecce-Ascoli dopo 30 secondi dal fischio d’inizio a causa dell’infortunio di Scavone.

SU COME STA IL GIOCATORE: “La cosa principale, che ci ha tenuto in apprensione per tutta la notte, sono state le condizioni del giocatore, ma ora ci siamo relativamente tranquillizzati. La paura è stata tanta e chi era in campo si è accorto subito della gravità della vicenda”.

SUI SOCCORSI: “Sono stati pronti e il ragazzo non è mai andato in arresto cardiocircolatorio, ma ha solo rallentato i battiti. Qualche problemino c’è stato da parte dell’intervento della Croce Rossa, perché i tabelloni pubblicitari non davano una via d’entrata al campo e qualche attimo di tensione c’è stato. Anche il presidente del Lecce ci ha detto che è rimasto stupito da questo fatto e che farà di tutto per migliorare la situazione”.

SUL RINVIO DELLA GARA: “Giocare in quelle condizioni era difficile, i giocatori erano preoccupati e attendevano notizie dall’ospedale. Credo che sia stata fatta la scelta giusta, era impossibile anche giocare oggi perché i giocatori del Lecce non hanno certo passato una notte tranquilla”. (radiosportiva.it)

 

Alberto Lungherini, preparatore atletico dell’Al-Ahli e profondo conoscitore del calcio mediorientale, è intervenuto in diretta a Sportiva per parlare della vittoria della Coppa d’Asia da parte del Qatar.

SULLA VITTORIA DI IERI: “La festa è durata tutta la notte, per le strade è stato un evento, perché in Qatar non sono stati abituati finora ad avere grossi risultati a livello internazionale. Questa vittoria ha fatto grosso scalpore”.

SULLA CRESCITA DEL MOVIMENTO: “L’accademia di Aspire sta facendo un grosso lavoro, a livello capillare sul territorio. E’ stata abbandonata l’idea di ‘nazionalizzare’ stranieri come accadeva in passato e si è provveduto a lavorare sui giocatori locali e su giocatori che sono nati qui. C’è una direzione orgogliosamente italiana perché ad Aspire c’è Walter Di Salvo, con tutti staff a maggioranza spagnoli e italiani. La Nazionale Under 20 si è qualificata alle Olimpiadi, quindi è tutto il movimento che sta crescendo”.

SULLA DISTANZA DALLE GRANDI NAZIONALI MONDIALI: “Il livello europeo e sudamericano è ancora lontano. L’obiettivo per ora è eccellere soprattutto nel continente asiatico. Alcuni giocatori delle giovanili sono andati a farsi le ossa in alcune squadre, come il Malaga, che è di proprietà qatariota, per fare conoscenza con la cultura calcistica europea. Il divario è ancora grande, ma si stanno avvicinando”.

SUL MONDIALE 2022: “Ora ci sono 27 gradi alle 12, quindi è l’ideale per poter giocare. Si stravolgeranno i ritmi dei campionati europei, ma sarà un evento storico e, dal punto di vista climatico, fantastico”, (radiosportiva.it)

 

 

La sfida tra Empoli e Chievo apre il programma della 22a giornata di Serie A; i toscani giocano di nuovo in casa dopo che nel posticipo di lunedì scorso hanno segnato il passo al cospetto del Genoa col punteggio di 1-3, e cercano 3 punti che sarebbero fondamentali per tenere a distanza il terzultimo posto. Il Chievo, dal canto suo, ultimo con 8 punti, ha bisogno di vincere per poter rimandare la resa ad una retrocessione che si fa purtroppo sempre più vicina.

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Empoli e Chievo hanno giocato già 7 volte in Toscana quando in palio c’erano i 3 punti per il massimo campionato di calcio nostrano, ed il bilancio vede in leggero vantaggio i padroni di casa con 3 vittorie a 2; un paio anche il numero dei pareggi. L’affermazione dei padroni di casa è però il risultato che manca da più tempo, dal girone di ritorno del campionato 2014/2015: 3-0 grazie al vantaggio di Rugani e alla doppietta di Maccarone a suggellare la vittoria dell’Empoli.

LE FORMAZIONI UFFICIALI:

EMPOLI (3-5-2): Provedel; Veseli, Silvestre, Rasmussen; Di Lorenzo, Krunic, Bennacer, Traore, Pasqual; Farias, Caputo.

CHIEVO (3-4-1-2): Sorrentino; Bani, Rossettini, BarbaM Kiyine, Hetemaj, Rigoni, Jaroszynski; Giaccherini; Pellissier, Stepinski (ilmattino.it)

 

È il protagonista degli ultimi mesi di campionato, ma anche in Coppa Italia ha lasciato la sua importante impronta. Duvan Zapata spinge l’Atalanta, lo fa in ogni competizione e a suon di gol e sul suo taccuino personale c’è scritto di sicuro il nome della Juventus: quattro gol nei due confronti stagionali fin qui, reti pesanti che prima hanno tolto punti in classifica ai bianconeri e poi hanno travolto la squadra di Allegri in Coppa, costringendola all’eliminazione.

Nelle ore successive al match contro la Juventus i suoi ex tifosi a Napoli hanno inondato di complimenti i suoi profili social, forse anche per quello ai microfoni di Sky il bomber colombiano ha potuto ricambiare almeno in parte. «Segno sempre alla Juventus? Non so, forse è perché all’inizio a Napoli mi hanno trasmesso questa cosa», sorride la punta dell’Atalanta. «Scherzi a parte, è sempre bello segnare contro i bianconeri, spero di continuare così non solo contro di loro ma in tutte le partite. Non c’è nessun segreto, ogni anno in Serie A sono migliorato e ho fatto più gol. Ma la maniera di lavorare di Gasperini potenzia ancor di più le mie capacità. Adesso stiamo bene e vogliamo continuare così».(ilmattino.it)

 

Scavone sviene in campo al 1° minuto, sospesa e poi rinviataLecce-Ascoli: il calciatore portato in ospedale è cosciente e parla. Paura allo stadio di Via del Mare, a Lecce, dove si stava disputando l’anticipo della 22/a giornata del campionato di calcio di Serie B. Il centrocampista della squadra pugliese Manuel Scavone, 31 anni, dopo uno scontro aereo con Beretta dell’Ascoli, è caduto pesantemente a terra, perdendo i sensi. Il giocatore è stato soccorso con la respirazione bocca a bocca e portato fuori dal campo in ambulanza. La partita è stata subito sospesa dall’arbitro Niccolò Baroni.

Scavone, come sta oggi il calciatore del Lecce svenuto in campo: «Forse dimesso oggi stesso»

Scavone è in ospedale per sottoporsi a una tac cranica. Subito dopo lo scontro i medici del Lecce hanno avviato un intervento bocca a bocca, senza ricorrere all’uso del defibrillatore, in quanto il centrocampista non è mai andato in arresto cardiaco. Prima di essere sistemato sull’ambulanza, il giocatore ha ripreso conoscenza, parlando senza problemi.

 
Lo sfortunato Scavone è stato prelevato dall’ambulanza a bordo campo e trasportato per le cure nell’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Si è appreso che il giocatore, al momento del trasporto in ospedale, era cosciente. Il gioco non è più ripreso, perché i giocatori delle due squadre sono molto scossi per l’accaduto. La partita è stata rinviata a data da destinarsi.

«FUORI PERICOLO»​. Il calciatore del Lecce, Manuel Scavone, «ha subito un forte trauma cranico commotivo, ma è fuori pericolo». Lo rende noto un comunicato della Asl di Lecce. Scavone è giunto nel Pronto Soccorso dell’Ospedale «Vito Fazzi», riferisce la nota, «dove gli è stato riscontrando un forte trauma commotivo con momentanea perdita di coscienza. Le condizioni del paziente sono comunque buone».

I medici hanno già eseguito diverse Tac: cranio, cervicale e torace, tutte , riferisce la nota della Asl, «con esito negativo, quindi senza lesioni interne». «Poichè il paziente ha perso conoscenza – è detto infine – i medici del Pronto Soccorso, d’intesa con il neurochirurgo di turno, hanno deciso il ricovero precauzionale in Neurochirugia, dove sarà tenuto in osservazione per almeno 24 ore. (ilmattino.it)

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.