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L’indiscrezione arriva dal Portogallo, stando ad A Bola infatti il Napoli ha scelto il dopo Reina. Probabilmente sarà Rui Patricio, l’attuale portiere dello Sporting, a sostituire lo spagnolo che a sua volta dovrebbe andare al Milan. Per il centrocampo del Napoli spunta, non proprio a sorpresa, il nome di Chiesa. Per il calciatore della Fiorentina è pronto l’assalto: Aurelio De Laurentiis non ha mai nascosto di avere un debole per il centrocampista figlio d’arte.

Con la partenza di Pepe Reina, il Napoli ha deciso che il suo portiere sarà Rui Patricio. Dal Portogallo sono sicuri anche delle cifre che verranno offerte: 4 milioni lordi all’anno. Il quotidiano portoghese riporta che i contatti tra le parti sono già avviati da diversi mesi. La trattativa pare essere nel vivo con gli incontri già più che avviati tra AdL e Jorge Mendes. Le indiscrezioni parlano anche di cifre e sembra che il Napoli abbia offerto 20 milioni di euro.

Secondo “A Bola”, il portiere dello Sporting Lisbona, corteggiato dai partenopei per sostituire Reina, avrebbe chiamato il connazionale Mario Rui per informarsi sulla citta’, sullo stile di vita nel Sud Italia, e soprattutto sul club: presidente, strutture, campo d’allenamento. E le risposte fornite dall’esterno avrebbero soddisfatto Rui Patricio. Aurelio De Laurentiis ha confermato la trattativa e presto potrebbe presentare un’offerta da 20 milioni di euro per provare a convincere i Leoes a privarsi dell’estremo difensore.

Discorso diverso per Federico Chiesa il centrocampista della Fiorentina è già entrato nella grazie di Aurelio De Laurentiis . E’ presto per parlare di una tratattiva già avviata, ma che il 21enne viola e della nazionale piaccia anzi che AdL abbia un debole per lui è cosa nota. Ancora il mercato ufficialmente non è iniziato, ma quello del Napoli è già in fiamme.

 

La Commissione di primo grado delle Licenze Uefa, esaminata la documentazione pervenuta, ha deliberato di rilasciare la licenza Uefa per la stagione sportiva 2018/2019 a 14 delle 20 societa’ di serie A. Lo comunica in una nota la Figc. Si tratta di Atalanta, Bologna, Fiorentina, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Torino e Udinese. Nel caso di Atalanta e Napoli, gli stadi ai quali e’ stato dato via libera sono rispettivamente il Mapei Stadium di Reggio Emilia e il Renzo Barbera di Palermo. Le societa’ alle quali non e’ stata concessa la licenza (Benevento, Chievo, Crotone, Cagliari, Spal, Verona) potranno presentare, entro e non oltre cinque giorni dalla comunicazione del diniego della licenza, ricorso motivato presso la Commissione di secondo grado delle Licenze Uefa.

“Non rilascio interviste perché abbiamo ancora due partite da giocare e non è il momento. Vi autorizzo però a dire che su Sarri al Monaco l’unica risposta che posso darti è che ho appreso tutto dalla stampa”. Così il vicepresidente del club monegasco, Vadim Vasiyev, sulle voci che danno l’attuale tecnico del Napoli candidato alla panchina degli ex campioni di Francia. “Abbiamo già un allenatore, Jardim che è in scadenza nel 2020 – ha aggiunto Vasiyev – e resterà al 100%. Queste su Sarri sono soltanto voci tirate fuori dalla stampa”.

C’è la corazzata Juventus tra il Milan e il trofeo che potrebbe salvare la stagione. Mercoledì all’Olimpico va in scena la finale di Coppa Italia. E i rossoneri hanno tutta l’intenzione di rovinare il possibile ‘doblete’ – e il poker record di vittorie nella competizione – ai bianconeri ormai virtualmente campioni d’Italia. Una vittoria nella sfida di Roma consentirebbe, oltre a mettere in bacheca il primo trofeo dell’era cinese, a Gattuso di assicurarsi l’Europa League e guardare con maggiore serenità all’impegno contro la rivale Atalanta. Ecco perché la gara è di quelle da non sbagliare, anche se sarà impresa ardua strappare la Coppa alla squadra di Allegri, grande favorita e desiderosa di sollevare la ‘Tredicesima’ della sua ricchissima storia. I precedenti sorridono alla Signora. Nelle cinque sfide, i bianconeri si sono imposti nei doppi confronti del 1941/42 e 1989/90 e nella finale secca del 2015/16. Il Milan ha trionfato nel 1972/73. Certo i rossoneri, arrivati alla sfida dell’Olimpico contro i favori del pronostico, possono sorridere ripensando alla sfida di Supercoppa di due anni fa a Doha, con il successo ottenuto ai rigori sui bianconeri.

Ma se la Juve quasi fresca di settimo scudetto consecutivo dimostra di non smarrire mai il gusto per la vittoria, non da meno è la ‘fame’ di Rino Gattuso, l’uomo capace di rimettere in carreggiata i rossoneri dopo la prima, traballante parte di stagione che ha portato all’esonero di Montella. Nella sua carriera da giocatore ‘Ringhio’ di finali ne ha disputate parecchie e proverà a trasmettere la sua grinta e la sua mentalità allo spogliatoio, magari con l’aiuto dell’ex bianconero Bonucci, un habitué delle finali nazionali. Di certo, il difensore ce la metterà tutta per fare lo sgambetto alla sua ex squadra e frenare Higuain. Da capire invece se l’attacco del Milan sarà guidato da Cutrone, una delle scommesse vincenti della stagione rossonera. Il ‘baby’ è in ballottaggio con Kalinic: inizialmente Gattuso potrebbe decidere di affidarsi alla maggior esperienza dell’ex viola. Ci saranno invece dal 1′ Bonaventura e Calhanoglu, uno degli innesti di inizio stagione che il tecnico è riuscito a rilanciare.

La buona notizia, oltre al recupero di Suso uscito acciaccato dalla sfida vinta con il Verona, riguarda il recupero-lampo di Biglia: l’argentino, fuori dal 21 aprile per l’infortunio rimediato contro il Benevento, sembrava aver chiuso l’anno in anticipo. In giornata invece ha sostenuto una parte dell’allenamento. Ma per capire se potrà essere inserito nella lista dei convocati occorrerà attendere domani, quando il tecnico scioglierà i dubbi. Difficilmente però l’ex Lazio partirà tra i titolari, a differenza di Jack Bonaventura, uno degli uomini più in forma in questo finale di stagione. “Sarà una partita difficile, ci vorrà un grande Milan per vincere – ha sottolineato ai microfoni di Milan Tv l’ex centrocampista dell’Atalanta – La Juventus è una grandissima squadra, giochiamo in un bellissimo stadio e abbiamo voglia di fare una grande partita”. A fare il tifo dal Canada per i rossoneri ci sarà un sostenitore speciale, Carlo Ancelotti. “La vedrò con un amico e ci metteremo la maglia del Milan – ha raccontato a Milan Tv – Speriamo di poter festeggiare”.

Lo scudetto, il settimo consecutivo, è praticamente già in bacheca. Aspettando il verdetto ufficiale, ecco che la Juve può dedicarsi con ancora più convinzione e voglia di riscrivere la storia anche alla finale di Coppa Italia. La sfida al Milan rappresenta infatti l’ultimo vero ostacolo stagionale sulla strada dei bianconeri, con quell’obiettivo del quarto trionfo consecutivo che nessuno ha mai avuto prima.

Intanto prosegue il lavoro di Max Allegri e della sua Juve per preparare al meglio la finale, quando verrà schierata la miglior formazione possibile: a tale proposito il vero dubbio sembra legato alle condizioni di Mario Mandzukic, rientrato parzialmente in gruppo alla pari di Mattia De Sciglio e Stefano Sturaro. Se il croato dovesse farcela potrebbe quindi toccare a lui completare il tridente al fianco di Gonzalo Higuain e dello scatenato Douglas Costa di questo periodo, una decisione che costringerebbe ad un’altra panchina Paulo Dybala: altrimenti via libera alla Joya dal primo minuto.

Per il resto ecco che sarà proprio la condizione atletica a delineare le scelte del tecnico bianconero, intenzionato a tornare al 4-3-3 riaccantonando la difesa a tre. In tal caso si avvicina verso la conferma Juan Cuadrado come terzino destro di grande spinta, a completare una linea difensiva composta dal rientrante Benatia, Barzagli e Alex Sandro, alle spalle della mediana dei titolarissimi Khedira, Pjanic e Matuidi. In porta Gigi Buffon, come annunciato da Allegri già alla vigilia di Juve-Bologna in quella che sarà la sua ultima finale in carriera. Proprio tecnico e capitano parleranno martedì in conferenza stampa a Roma.

Lunedì invece sono stati Juan Cuadrado e Miralem Pjanic a suonare la carica in occasione del media day organizzato allo Juventus Center. “La Coppa Italia è un traguardo importante, noi vogliamo scrivere i record e mercoledì vogliamo vincere. Le chances sono 50 e 50, affrontiamo una bella squadra, ci aspetta una bella finale. Dobbiamo mettere gli episodi dalla nostra parte”, ha dichiarato il centrocampista bosniaco.

Mentre Cuadrado esalta l’impresa della Juve in campionato: “Siamo contenti, però dobbiamo ancora rimanere tranquilli perché ci manca ancora un punto: dobbiamo dare il massimo fino alla fine e cercare sempre di vincere. Forse questo è stato il campionato più bello perché più combattuto – ha ammesso – vincere in questo modo, dopo un testa a testa durato tutta una stagione, dà più soddisfazione”.

Sono già separati in casa e per un altro paio di settimane avranno una scusa parzialmente plausibile per evitarsi. “Per me le ultime due partite sono importantissime e fino al termine del campionato non avrò la testa per pensare ad altro”, ha già messo le mani avanti Maurizio Sarri, rimandando almeno fino al 21 maggio la data del rendez vous decisivo con Aurelio De Laurentiis. Ma è ancora più indicativo il silenzio assenso del presidente, che in teoria dovrebbe avere più fretta di fare chiarezza e programmare il futuro del Napoli, adesso che il sogno scudetto è definitivamente sfumato. I 180′ che mancano contro Sampdoria e Crotone non avranno infatti alcuna influenza sul bilancio di questa stagione e tanto meno sulle scelte da fare in vista della prossima, in cui il club azzurro avrà i mezzi economici per restare in alto e la ferma intenzione di poter essere ancora più competitivo. Non ci sarebbe dunque alcun motivo concreto per rinviare a fine mese la soluzione del rebus della panchina, se entrambe le parti avessero già le idee chiare sul da farsi. O almeno le mani libere per agire e mettere fine subito alla telenovela.

Nessuno dei due contendenti può farlo, però, con un contratto valido fino al 2020 e tantissimi soldi in ballo. A Sarri i corteggiatori non mancano, ma nemmeno il Chelsea sembra disposto per ora a pagare al Napoli gli 8 milioni della clausola rescissoria, necessari per portare via il tecnico toscano al club di De Laurentiis. Ecco perché anche al presidente conviene la attuale situazione di stallo, nella speranza che nelle prossime settimane gli inglesi (o qualcun altro) decidano di alzare la posta per ingaggiare l’allenatore. Altrimenti bisognerà trovare un’altra exit strategy, visto che i presupposti per ricomporre i cocci in casa azzurra al momento non ci sono.

Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, a margine dell’Assemblea di Lega a Roma, ha parlato a RMC Sport. Queste le sue parole: “Abbiamo la fortuna di avere un presidente come Micciché. È una persona di spessore e di qualità, ha il mandato di verificare i requisti del Tribunale e vedere di risolvere il problema. Scadenza? Normale e legale. Non siamo preoccupati. Abbiamo avuto un player che ci ha offerto una certa cifra e dopodiché sono fatti loro. Amministratore delegato? Anche in questo caso il presidente Micciché presenterà dei nominativi per una governance che possa tenere testa a quelle delle altre nazioni. Dovremo arrivare a una componente capace di valorizzare il calcio italiano e la Lega di Serie A”. Giampaolo? De Laurentiis non me l’ha chiesto, non mi ha chiesto niente. Non dovete chiedere a me comunque, sentite Giampaolo. Il mister è un libero professionista che sta bene alla Samp. Se De Laurentiis lo vuole deve chiamarlo lui. Per adesso Giampaolo sta con me. Mercato? Può succedere di tutto, l’imprevedibilità è la bellezza del calcio”.

“La posizione di Sarri e’ instabile. A me pare difficile che possa restare e tutti gli indizi portano in direzione Chelsea. Il fatto che abbia affidato la sua procura per l’estero a un agente molto vicino alla dirigenza del Chelsea e’ un indizio”. Per Claudio Pasqualin, ospite de “La Politica nel Pallone” su Gr Parlamento, il futuro di Sarri potrebbe essere lontano da Napoli e probabilmente all’estero. Il tecnico degli azzurri potrebbe prendere al Chelsea il posto di Conte che pero’ magari potrebbe a sua volta raccoglierne il testimone a Napoli: “Potrebbe anche essere ma quella di Conte e’ una bottega molto cara”, avverte ancora Pasqualin, per il quale invece “Allegri restera’ saldo sulla rotta bianconera”. Dal mercato degli allenatori a quello dei calciatori che “gia’ fa vedere i primi approcci con situazioni come quella di Rafinha. L’Inter lavora per poterlo trattenere ma i 40 milioni per il riscatto sono tanti. Il mercato svincolati sta gia’ dando novita’: Criscito, capitano dello Zenit, avrebbe gia’ scelto Genoa come sua destinazione nonostante l’interesse dell’Inter. Lichtsteiner ha gia’ trovato l’accordo per un biennale col Borussia Dortmund, Asamoah e’ molto probabile che approdi all’Inter che sta lavorando anche per trattenere Cancelo”. E Pasqualin non esclude anche un ritorno di un big in Italia: “Morata potrebbe non restare al Chelsea ed essere nel mirino della Juve”.

E´ già vigilia per Juventus e Milan: domani all´Olimpico, la finale di Coppa Italia. Radio Sportiva seguirà l´avvicinamento alla partita con il proprio inviato. Buone notizie per Allegri e Gattuso. Il tecnico bianconero valuta il rilancio di Mandzukic nel 4-2-3-1 che potrebbe essere il modulo di partenza. E Marotta blinda il tecnico: “Il suo futuro è con noi”. Tra i rossoneri, è tornato al lavoro in gruppo Biglia.

La stagione ancora non è terminata, ma a Napoli si pensa già alla prossima annata. Il futuro di Maurizio Sarri tiene con il fiato sospeso i tifosi – con la pista Monaco in testa -, ma l´agente di Hamsik avverte: “Alcuni giocatori sono stati pagati tanto e utilizzati poco, ma sarebbe un errore sfasciare tutto”. Il procuratore di Jorginho, invece, svela: “E´ seguito da almeno 4 club di Premier”.

Il successo di Udine e il contemporaneo stop della Lazio con l´Atalanta riaprono le porte della lotta Champions all´Inter. Per la sfida di San Siro con il Sassuolo, già superata quota 50mila spettatori. “Abbiamo le qualità per andare in Champions” spiega Ausilio. “Il rinnovo di Spalletti? Nessun problema. E Icardi vuol restare qui, il suo futuro non dipende dal quarto posto”.

Torna a parlare l´ex numero uno del calcio italiano, Carlo Tavecchio. Nel mirino, stavolta, l´ex ct Ventura. “Lo ho scelto insieme a Lippi e Malagò. Avrebbe dovuto dimettersi la sera stessa della sfida di ritorno con la Svezia. Senza i tagli del Coni, avrei tenuto Conte” le sue verità. Intanto l´accordo con Mancini è sempre più vicino: fumata bianca per due milioni l´anno. Ed è sempre più vicino il ritorno di Balotelli in azzurro.

Pierpaolo Marino parla ai microfoni di Marte Sport Live: “E’ accaduto qualcosa che non mi aspettavo dopo Torino. Il Napoli probabilmente pensava di aver vinto lo scudetto, è inspiegabile il crollo a Firenze dopo la vittoria della Juve contro l’Inter. Il Napoli poteva giocarsela ancora e invece ha mollato. I bianconeri, invece, hanno avuto la forza di reagire anche se non erano brillanti dal punto di vista atletico. Personalmente dopo la vittoria contro la Juventus, avrei riunito la squadra e me ne sarei andato in ritiro a Coverciano a preparare le partita. Questo era un momento storico per il Napoli. I giocatori probabilmente hanno scambiato i festeggiamenti con un obiettivo già raggiunto e forse andavano indirizzati diversamente. Mendes? Mi pare strano che possa pilotare uno scambio tra le panchine tra Monaco e Chelsea. Il Monaco non ha dato segnali di voler cambiare Jardim. Magari un pensiero è stato fatto, ma non conosco le ambizioni di Sarri. Il club monegasco non ha tante ambizioni di vincere. Credo che Sarri possa andare in Inghilterra”.

Marc Marquez vince a Jerez il gran Premio di Spagna, quarto appuntamento del mondiale e balza in testa alla classifica iridata. Si tratta della 37^ vittoria per Marquez che gli consente di eguagliare i successi di Mike Hailwood, sesto nella classifica di tutti i tempi. Un successo meritato e meno faticoso del previsto per via di quanto accaduto alle sue spalle. La chiave della gara è infatti l’incidente, avvenuto a otto giri dalla fine, che mette fuori causa Pedrosa, Lorenzo e Dovizioso. Punti pesanti persi dagli avversari di Marquez, soprattutto dalla Ducati che resta a bocca asciutta in una giornata in cui avrebbe potuto raccogliere parecchio. Un incidente di gara, definito così anche dai commissari e parlarne quando c’e’ tutto il tempo per riflettere e guardare le immagini è certamente più facile che in quei pochi decimi di secondo: Dovizioso, pur non lanciando accuse convinte, sostiene che Lorenzo e Pedrosa dovevano essere più attenti, anche in consuderazione della loro esperienza. Ma cosa è successo? Dovizioso cerca di prendersi la seconda posizione andando largo e consentendo il recupero di Lorenzo che nel tentativo di rientrare chiude a destra su Pedrosa che a sua volta cercava di infilarsi; il maiorchino centra così sia il pilota della Honda che il compagno di squadra che perde quindi la leadership del mondiale.

Dopo l’incidente si aprono improvvisamente le porte del podio, soprattutto per il francese Johann Zarco con la Yamaha che chiude in seconda posizione. Si tratta del primo pilota transalpino a finire tra i primi tre sulla pista di Jerez. In terza posizione il nostro Andrea Iannone dopo il sorpasso su Danilo Petrucci (quarto) e per lui è il secondo podio consecutivo dopo quello di Austin. Una gara difficile, anonima, per Valentino Rossi, alla fine quinto ma solo per le varie cadute che mettono fuori causa piloti che sarebbero arrivati prima di lui. Ora Marquez con 70 punti guida la classifica davanti a Zarco che ne ha 58 e Vinales 50. Poi in scia tre italiani: Iannone con 47 punti, Dovizioso che resta fermo a 46 e Rossi a 40.

 

La gara: grande partenza di Jorge Lorenzo che con una grande staccata alla prima curva si prende la testa della corsa dopo essere partito dalla quarta posizione, dove scivola invece Cal Crutchlow, al via dalla pole. Finisce dopo 2 giri la gara dell’Aprilia di Espargaro. Marquez, partito in quinta piazza, comincia la rimonta superando prima Zarco e poi Pedrosa portandosi all’inseguimento di Lorenzo. Errori al sesto giro di Rins e all’ottavo di Crutchlow che perdono l’anteriore. Sempre all’ottavo passaggio Marquez supera Lorenzo e si porta in testa alla corsa. Intanto applausi per Andrea Dovizioso che al nono giro attacca Pedrosa prendendosi la terza posizione. Al tredicesimo giro si ritira Thomas Luthi in seguito a una caduta che fa rischiare parecchio proprio Marquez che con grande bravura tiene la moto e allunga il suo vantaggio. Per il terzo posto bella battaglia tra Pedrosa e Dovizioso con l’italiano che attacca e passa al quindicesimo passaggio. Poco dopo il pilota Ducati nel tentivo di passare il compagno di squadra Lorenzo commette un errore e viene ripassato da Pedrosa ma subito dopo se la riprende.

 

A 8 giri dalla conclusione l’episodio del’incidente che mette fuori Pedrosa, Lorenzo e Dovizioso. Marquez ringrazia e vola verso la vittoria, mentre Zarco e Petrucci conquistano il podio.

In Moto2 vince Lorenzo Baldassarri, dopo la prima pole position in carriera. Il pilota del team Pons HP40 precede il portoghese Miguel Oliveira su Red Bull Ktm Ajo, al terzo podio su questo circuito. In terza posizione si piazza Francesco Bagnaia con la Kalex delloo Sky racing Team Vr46. L’italiano allunga in testa al mondiale su Mattia Pasini, quinto con la Kalex Italtrans e su Alex Marquez (EG 0,0 Marc VDS), finito sulla ghiaia dopo un errore in uscita di curva all’11° giro. Il maggiore inseguitore è adesso Baldassarri.

In moto 3 prima vittoria in carriera per il tedesco della Ktm Philipp Oettl. Secondo il nostro Marco Bezzecchi, anche lui su Ktm che con tre podi consecutivi balza in testa al mondiale superando Martin che chiude la sua gara al 19° giro dopo un contatto causato da Canet e che mette fuori anche Martin, Bastianini e Arbolino. Sul gradino più basso del podio si piazza lo spagnolo Marcos Ramirez (Ktm), visto che il connazionale Alonso Lopez su Honda è costretto a cedere una posizione per avere superato il limite di velodità della pista, così come Antonelli che chiude undicesimo.

 

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.