NOTIZIE CALCISTICHE

«Ogni giorno va sempre meglio, mi sto allenando col gruppo e ne sono felice». Raul Albiol torna a far sentire la sua voce direttamente da Radio Kiss Kiss, dopo mesi di lontananza dal campo. «La nostra stagione è positiva, siamo arrivati secondi contro squadre che sulla carta dovevano lottare per starci davanti e invece sono in difficoltà. Volevamo di più ma la Juve ha fatto una annata straordinaria. Speriamo di chiudere bene, superare gli 80 punti non è facile e non basta a vincere lo scudetto, ma ci riproveremo».

 

«C’è un po’ di delusione, ma contro l’Arsenal era sfida aperta. Loro sono stati più bravi e fortunati di noi», ha detto lo spagnolo sull’Europa League. «È importante continuare questo progetto, è importante sia per i calciatori che per l’allenatore, così ci conosciamo a vicenda. Lui sa cosa può fare meglio la squadra. Quest’anno abbiamo visto tante cose positive per il futuro, la squadra migliorerà, Ancelotti lo conosciamo. Io provo a dare il massimo, ma anche chi mi ha sostituito l’ha fatto. Peccato non esserci stato in Europa, ma questo può esserci da lezione per il futuro».

 

Sulla squadra: «È bello rivedere Insigne col sorriso dopo alcune settimane complicate, tirare quel rigore col Cagliari non era facile. Luperto? Lo abbiamo visto crescere ad ogni allenamento e ha un gran futuro. Sappiamo tutti quanto sia forte Fabián, ma può ancora migliorare anche se ha fatto già vedere cose importanti in Champions League. Agli allenatori piace tanto Callejon, fa bene in qualsiasi posizione ed è intelligente in campo»

 

Impossibile non pensare al mercato. «La società lavora per migliorare la squadra sempre, siamo un bel gruppo che sta insieme da tanto e tutti i nuovi si sono integrati al meglio. Che peccato non aver vinto uno scudetto, ma bisogna guardare avanti. Gli unici scudetti qui sono arrivati con Maradona, negli ultimi anni ha sempre vinto la Juve, non si può parlare di fallimento. Ma bisogna essere preparati per il prossimo anno, le cose possono cambiare», ha concluso. (ilmattino.it)

 

Non succedono solo ad Anfield Road. Le rimonte impossibili accadono anche alla Johan Cruyff Arena di Amsterdam. Il Tottenham nella semifinale di ritorno di Champions League vince 3-2 contro l’Ajax, ribaltando la sconfitta per 1-0 nella gara d’andata. Un’impresa pazzesca per i ragazzi di Pochettino, trascinati da Lucas Moura, autore di una tripletta. Il brasiliano nella ripresa prima ristabilisce l’equilibrio, pareggiando il conto dei gol segnati da De Light e Ziyech nel primo tempo. Poi allo scadere realizza la rete che vale il pass per la finale di Madrid. Il 1 giugno al Wanda Metropolitano gli Spurs affronteranno il Liverpool, che martedì sera ha eliminato il Barcellona. Insomma, una finale tutta inglese che il Tottenham conquista nell’anno in cui la società ha rinunciato a fare mercato per costruire il nuovo stadio. Mastica amaro ten Han, che aveva accarezzato il sogno di volare nella capitale spagnola fino al minuto 96. Costano cari al tecnico olandese gli errori di gioventù dei suoi ragazzi che nel secondo tempo crollano sul più bello. La maturità degli inglesi fa la differenza alla lunga. Moira diventa l’eroe nella notte di Amsterdam e pensare che neanche avrebbe dovuto giocare. L’infortunio di Kane (stagione finita), accusato nella sfida ai quarti con il Manchester City, gli ha spalancato un posto da titolare. I tre gol sono il modo migliore per ripagare la fiducia di Pochettino e mettere paura al Liverpool, impegnato anche per vincere la corsa al titolo in Premier League. (ilmattino.it)

 

David Ospina ha ottenuto un permesso per ragioni familiari e per un periodo non sarà presente al Centro Tecnico. Lo comunica il Napoli tramite il proprio sito. Il portiere colombiano salterà la gara di domenica alle 18 sul campo della Spal. (ilmattino.it)

 

Il ribaltone è servito: Max Allegri è a un passo dall’addio alla Juventus, al suo posto in pole position resta Antonio Conte. Un ritorno di fiamma che però rischia di non concretizzarsi perché al momento la destinazione più probabile per l’ex ct pare l’Inter di Beppe Marotta. Questo il clamoroso scenario che si è delineato ieri sera dopo la riunione operativa della dirigenza juventina in sede alla Continassa, in una giornata che sembrava interlocutoria, almeno fino al tardo pomeriggio. Poteva essere l’occasione del tanto atteso faccia a faccia chiarificatore Agnelli – Allegri, e invece è arrivata la virata decisa, oltre a Conte rimangono aperte tutte le altre piste: da Guardiola a Klopp, senza escludere possibili outsider. Il rapporto lavorativo di Max Allegri alla Juventus si interromperà quindi dopo cinque anni con altrettanti Scudetti in bacheca, decisione sofferta ma irrevocabile di Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici riuniti fino a tardi.L’ex ct sembrava in vantaggio sulla concorrenza anche per questioni pratiche (svincolato) ma sullo sfondo non è mai tramontato il sogno in cima alla lista dei desideri di Agnelli, Guardiola – blindato da un ingaggio di 20 milioni a stagione e da un contratto fino al 2021 al Manchester City –, così come altri possibili inserimenti a sorpresa. Niente terza avventura in bianconero (seconda da allenatore) per Conte che paga l’addio turbolento nel luglio del 2014 – al netto dei tre degli otto Scudetto consecutivi in bacheca – e un rapporto mai del tutto ricucito con Andrea Agnelli. Un vero e proprio ribaltone che si è consumato nel giro di un paio di settimane, covando in un clima di apparente tranquillità. La conferma di Agnelli post Ajax e l’intenzione di iniziare la sesta stagione in bianconero sbandierata da Max alla vigilia del derby sembravano cementare l’intesa per un rinnovo che non è mai stato nemmeno sfiorato. L’incontro allenatore – presidente è stato posticipato e rinviato fino all’inevitabile punto di non ritorno, le cause del divorzio sono da ricercare principalmente nelle divergenze – diventate insanabili – a livello tecnico e di mercato.Ronaldo non è bastato, la conferma di Allegri avrebbe innescato a cascata una rivoluzione estiva – tra cessioni e rinforzi desiderati – insostenibile per le casse della società; quando ci si ritrova nella situazione di dover cambiare un allenatore o mezza squadra alla fine quasi sempre si prende in considerazione la prima soluzione. Le motivazioni di questo addio inatteso sono dunque di natura tecnica ben più che economica o di obiettivi stagionali, lo stesso Max, con ogni probabilità, avrebbe accettato un eventuale rinnovo per il sesto anno in Juventus. Ma sulla decisione della dirigenza hanno influito anche fattori imprevedibili come l’incidenza degli infortuni, variabile determinante quest’anno ben più del previsto, nel momento decisivo della stagione. Per Max le opzioni non mancano, difficile (ma al momento non da escludere) un anno sabbatico, ben più semplice che si lasci sedurre dalle lusinghe di un contratto da sceicco al PSG, ma occhio anche alla panchina del Barcellona, e delle big italiane. Un addio che potrebbe avere conseguenze tipo domino nel panorama italiano e europeo. Conte aspettava il suo momento, sponsorizzato da Fabio Paratici e Pavel Nedved. Ha preso tempo con il PSG, ha chiuso alla Roma ma ora sembra a un passo dall’Inter. (ilmattino.it)

 

Alla fine Gigi Buffon potrebbe restare col cerino in mano: dopo aver lasciato la Juventus meno di un anno fa – con il club bianconero che gli aveva fatto capire che poteva restare solo in ruoli diversi da quello del calciatore – l’ormai ex portiere della Nazionale aveva firmato col Paris Saint-Germain. La speranza era quella di togliersi grosse soddisfazioni, soprattutto in Champions League, dopo le tante delusioni raccolte in maglia bianconera.Ma dopo appena una stagione l’avventura francese di Buffon potrebbe già essere arrivata al capolinea: l’indizio sarebbe il ritorno a Parigi di Kevin Trapp, portiere tedesco ora in prestito all’Eintracht Francoforte, ma che in estate sarà ancora un giocatore parigino. Considerando la presenza anche di un altro portiere di livello come Areola, è inverosimile pensare che il PSG possa tenere in rosa ben tre portieri potenzialmente titolari.A venire sacrificato sarebbe perciò proprio Buffon, che ha il contratto in scadenza e che a questo punto potrebbe davvero tornare alla Juve per affiancare Nedved e Paratici in un ruolo dirigenziale. Ma tutto dipenderà anche da chi sarà l’allenatore dei francesi: se dovesse restare Tuchel il rinnovo di Buffon – le cui prestazioni di quest’anno non hanno sempre convinto – sarebbe difficile, discorso diverso se invece al PSG dovesse arrivare uno tra Antonio Conte e Max Allegri, entrambi accostati alla panchina per l’anno prossimo. Dal loro futuro dipenderà anche quello di Gigi. (ilmattino.it)

 

La parola d’ordine del Tottenham: «Ora tutto è possibile». Il calcio inglese con due rimonte si è presa la finale di Champions, Liverpool contro Spurs. «Non ho parole per spiegare questo momento – ha raccontato Lucas Moura, eroe del ribaltamento ad Amsterdam ieri sera, alla tv del suo club. Nell’intervallo, quando eravamo sotto di 2-0, ci siamo detti che se avessimo segnato un gol avremmo potuto farcela. E quando ho segnato il primo dei miei tre, abbiamo pensato: ecco…Ora, giocando così, tutto è possibile». Il riferimento è alla finale del 1ø giugno a Madrid, quando il Liverpool partirà da favorito. Sulla carta. «La finale è un sogno, di quelli che si coltivano da bambini», ha aggiunto il brasiliano. «Questo è il momento migliore della mia carriera: quando all’ultimo secondo mi è arrivato quel pallone, ho calciato e ho visto la rete che si gonfiava, tutto questo e molto altro mi è passato per la testa: sì, è davvero inspiegabile». E, rivedendo il gol e ascoltando la telecronaca in portoghese del suo terzo gol, Lucas davanti alle telecamere si è commosso. (ilmattino.it)

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.