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Stefano Scacchi, giornalista La Repubblica, ha parlato a Radio Sportiva: “Da parte dell’Inter non c’è voglia di interrompere subito il rapporto con Spalletti, ma quella di andare avanti fino a fine stagione nella speranza di uscire da questo periodo nero e centrare gli obiettivi. Se però la squadra dovesse uscire strada facendo dalle prime quattro posizioni, allora la situazione potrebbe cambiare. Cambiasso? Nome che circola, eventualmente sarà preso in considerazione se nelle prossime partite non arriverà il responso atteso dalla società”.

 

Franco Peccenini, ex Roma, ha parlato a Radio Sportiva: “Nuovo stadio? Finché non vedo non credo, di annunci ne ho sentiti tanti, mi auguro sia la volta buona, sarebbe un vantaggio per la Roma. La tifoseria è altamente scontenta dopo gli ultimi risultati. Buona prestazione contro il Milan? Prendendo come riferimento il 7-1 di Firenze sì, altrimenti no. Di Francesco quest’anno si è ritrovato a schierare ogni volta una formazione diversa, a volte è riuscito a trovare equilibrio altre no. Tutti i giocatori dovrebbero dare di più, il loro valore è superiore ai risultati attuali. Zaniolo? Gli auguro di fare la carriera di Totti e De Rossi”.

 

Carlo Muraro, ex attaccante, ha parlato a Radio Sportiva: “L’Inter è composta da giocatori, più o meno grandi, che si accontentano. Loro hanno le principali responsabilità di questa situazione, anche se le dinamiche non le conosciamo. Perisic mi sembra soffra da matti Icardi, ad esempio. Bisogna capire se il giocatore vuole restare oppure no, se mancano voglia e entusiasmo deve andare via, anche se la società deve fare in modo di farli sentire come a casa. Cambiasso per sostituire Spalletti? Ha esperienza da giocatore, ma non da allenatore, poi si può fare tutto”.

 

Così Enzo Bucchioni nel Microfono Aperto di Radio Sportiva: “Icardi richiede una squadra che lavori per lui, se riesci a valorizzarlo trasforma il gioco in gol. Non deve uscire dall’area di rigore come sta facendo ultimamente, altrimenti si snatura. Non mi meraviglierei se a fine stagione, però, se decidesse di cederlo anche per liberarsi di tutto il carrozzone che lo accompagna, visto che ci sono stati anche problemi con i tifosi.

Darei 6 la lavoro di Leonardo. Mi è piaciuta l’operazione Paquetà, mentre mi ha lasciato perplesso la gestione di Higuain. Un percorso tra alti e bassi, spero possa esserci sinergia con Gattuso.

Spalletti complessivamente ha lavorato bene all’Inter, ma ora è in un momento di difficoltà. È diventato un allenatore che fatica a gestire situazioni del genere. Esonerarlo ora però sarebbe sbagliato”.

 

Flavio Carera, ex cestista e tifoso dell’Atalanta, ha parlato al Bar Sport di Radio Sportiva: “È stata una settimana meravigliosa. Prima di tutto perché abbiamo battuto la Juventus guadagnando la semifinale di Coppa Italia, una serata che resterà nella testa di ogni atalantino per sempre, poi per la vittoria di ieri contro il Cagliari. Quando si vincono partite come quella con i sardi significa che la stagione già girando per il verso giusto. Si è sempre detto che Gasperini è il valore aggiunto della squadra, ogni anno fa giocare l’Atalanta in maniera meravigliosa nonostante le tante cessioni. Sogno il colpaccio in Coppa Italia, ho già preso il biglietto per la finale”.

 

 

E’ tutto pronto per il trasferimento di Marek Hamsik al Dalian. Entro 48 ore il Napoli attende il bonifico dalla Cina, di circa 18 milioni di euro, per il cartellino dello slovacco che sta preparando le valigie e che a un tifoso partenopeo ha confessato: “Parto domani o dopodomani”. La destinazione sarà Madrid dove sosterrà le visite mediche, poi un periodo di vacanza in Slovacchia con la famiglia e infine l’arrivo in Cina per conoscere i nuovi compagni e iniziare la preparazione. In Oriente lo slovacco guadagnerà 9 milioni di euro a stagione per tre anni. Il trasferimento si è concretizzato sulla base di 18 milioni di euro più 2 di bonus: le due squadre stanno definendo gli ultimi accordi sulle modalità di pagamento. Si va verso un versamento in un’unica soluzione e non più un prestito con obbligo di riscatto. La proprietà del Dalian ha anche interessi nel mondo del cinema ed è probabile che nell’accordo ci sia anche un progetto cinematografico da sviluppare in sinergia (vista l’attività da imprenditore di Aurelio De Laurentiis); inoltre, le due squadre potrebbero affrontarsi in amichevole la prossima estate.

 

 

Tre punti per sognare la Champions League. L’Atalanta conferma lo straordinario inizio di 2019 e, sulle ali dell’entusiasmo per il 3-0 rifilato alla Juve in Coppa Italia, espugna anche la Sardegna Arena di Cagliari.

 

L’1-0 firmato Hateboer consente alla squadra di Gasperini di agganciare Roma e Lazio al quinto posto, a -1 dal Milan quarto. Se fino a qualche settimana fa parlare di Champions per i nerazzurri poteva sembrare un azzardo, ora non solo non è più così ma per qualità di gioco Gomez e compagni saranno un osso durissimo da tenere a bada.

 

Seconda sconfitta di fila per il Cagliari e terza nelle ultime quattro partite, per una classifica che ora inizia a farsi preoccupante. La squadra di Maran conserva soltanto quattro punti sul Bologna e deve il prima possibile ricominciare a fare risultati per evitare di farsi risucchiare.Nel Cagliari, Maran schiera un 4-4-2 con Birsa e Pavoletti in attacco. A centrocampo, assente per squalifica Barella, ci sono Cigarini e Ionita con Deiola e Padoin esterni. Gasperini risponde con il solito 3-4-1-2 con Gomez e Zapata in attacco e Pasalic a supporto.

 

Primo tempo giocato su buoni ritmi dalle due squadre, con l’Atalanta più propositiva e più volte pericolosa con il Papu Gomez, Zapata, Pasalic e Djimsiti. Il Cagliari, invece, dopo meno di un quarto d’ora perde Birsa per un grave infortunio al braccio dopo uno scontro di gioco con un avversario. Maran manda in campo Joao Pedro, ma la squadra sarda di fatto non riesce quasi mai ad impensierire la difesa nerazzurra.

 

La partita si sblocca al 50′ quando Hateboer devia di testa alle spalle di Cragno un cross dalla trequarti di Castagne, prolungato da un difensore rossoblu. Rete convalidata dopo un rapido check con il VAR. Immediato tentativo di reazione del Cagliari, con una irresistibile azione di Joao Pedro sulla destra e cross basso che Pavoletti non riesce a deviare in rete per l’opposizione di un difensore.

 

La squadra di Maran sale di ritmo e ci riprova con Faragò, anticipato in uscita da Berisha. Il tecnico rossoblu fa esordire anche i nuovi acquisti Thereau e Luca Pellegrini, ma è ancora l’Atalanta a sfiorare il gol con Zapata e il neo entrato Ilicic. Inutile l’assalto finale dei padroni di casa, le speranze di pareggio si infrangono sulla traversa colpita da Deiola in pieno recupero. I nerazzurri di Gasperini tirano un sospiro di sollievo e portano a casa i tre punti.

 

 

I facts post-match di CAGLIARI – ATALANTA

35 punti in 22 partite per l’Atalanta, che nell’era dei tre punti a vittoria ha fatto meglio solo nella Serie A 2016/17 (39).

L’Atalanta è andata a segno in tutte le ultime 14 partite di campionato: per i bergamaschi è la striscia più lunga dal 2007 (17 in quel caso).

L’Atalanta ha segnato 15 gol con i propri difensori, più di ogni altra squadra nei maggiori cinque campionati europei.

L’esterno dell’Atalanta Hans Hateboer ha segnato quattro gol in questo campionato, due di questi sono stati di testa.

L’Atalanta ha segnato 11 gol di testa, più di ogni altra squadra in questo campionato.

Quella di Valter Birsa (13:19) è stata la sostituzione più veloce per il Cagliari in questo campionato.

Il fantasista dell’Atalanta Josip Ilicic ha collezionato oggi la sua presenza numero 250 in Serie A

Era da ottobre, contro il Parma, che l’Atalanta non terminava 0-0 un primo tempo in Serie A (11 partite).

 

Dopo la vittoria ai rigori contro l’Inter ai quarti di finale di Coppa Italia, la Lazio prende il volo anche in campionato con una vittoria per 1-0 ai danni del Frosinone nel posticipo della ventiduesima giornata di Serie A.

 

Allo stadio Stirpe basta un gol di Caicedo per regalare i tre punti agli uomini di Simone Inzaghi che agganciano cosi’ la Roma a quota trentacinque in classifica. La Lazio ha vinto solo tre delle ultime 12 partite di campionato (5N, 4P) e solo una volta in questo parziale ha mantenuto la porta inviolata: Inzaghi schiera quindi Bastos, Acerbi e Radu nel tridente difensivo.

 

Baroni, per scardinare la retroguardia biancoceleste, affida le chiavi dell’attacco a Ciano, coinvolto attivamente nel 44% dei gol dei ciociari in questa stagione. E all’attaccante non serve molto per rendersi pericoloso: al 26′ Bastos stende Ciano in area e Fabbri indica il rigore salvo poi negarlo dopo un consulto al Var.

 

Sulla sponda opposta, dopo aver impegnato Sportiello al 2′, e’ Caicedo a firmare la rete del vantaggio biancoceleste: Luis Alberto innesca il numero 20 che salta Salamon e scaglia la palla all’incrocio dei pali. La reazione del Frosinone e’ affidata alla brillantezza atletica di Pinamonti autore di un tiro al volo che si spegne a lato del primo palo. Ritmi bassi e un prolungato possesso palla biancoceleste fanno da cornice agli ultimi dieci minuti del primo tempo: l’unica occasione prima del ritorno negli spogliatoi e’ una conclusione da fuori area di Marusic terminata alta.

 

Nella ripresa e’ il Frosinone ad iniziare meglio: al 54′ Beghetto disegna un cross in area, Pinamonti prende il tempo a Radu ma di testa spara sopra la traversa. Pochi minuti dopo e’ sempre Beghetto a rendersi insidioso con un cross arretrato per Ciano anticipato da Bastos. Al 65′ Inzaghi, costretto a sostituire Luis Alberto per un problema muscolare, ha finito i cambi: la Lazio e’ schiarata con un 3-5-1-1 con Berisha alle spalle di Immobile, unica punta.

 

Baroni si gioca le carte Ciofani e Trotta e l’attacco pesante porta subito i suoi frutti: Ciano imbecca Pinamonti che a tu per tu con Strakosha calcia malissimo, poi e’ Trotta da buona posizione a farsi murare dal portiere biancoceleste, autore di un grande intervento. Si tratta dell’ultima emozione del match: la Lazio resiste all’assedio e porta a casa i tre punti.

 

 

I facts post-match di FROSINONE – LAZIO

Per la prima volta nella sua storia in Serie A, la Lazio vince sei trasferte di fila contro squadre neopromosse.

Il Frosinone è l’unica squadra a non aver ancora ottenuto neanche un successo casalingo nei cinque maggiori campionati europei in corso.

Questo è solo il secondo gol in trasferta per Felipe Caicedo in Serie A, dopo quello realizzato al Ferraris contro la Samp nel dicembre 2017.

Luis Alberto ha preso parte attiva ad un gol in ognuna delle due sfide di Serie A contro il Frosinone (assist nell’incontro odierno dopo la rete nel match d’andata).

Luis Alberto ha preso parte attiva a otto gol nelle ultime sette sfide di Serie A contro squadre neopromosse (tre reti, quattro assist).

Il Frosinone è rimasto a secco di gol nelle ultime quattro gare casalinghe in campionato, dopo che aveva segnato almeno una rete in tutte le precedenti quattro.

La Lazio ha mantenuto la porta inviolata in due delle ultime tre trasferte di Serie A, tante volte quante nelle precedenti nove.

Sono 13 le conclusioni in questo match per il Frosinone, solo contro Chievo e Sassuolo (entrambe a dicembre) la squadra ciociara ne ha tentate di più (14) in questo campionato senza segnare almeno un gol.

 

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Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.