Serie A, Cagliari-Napoli 1-1

Weekend da incubo per le big: fermato anche il Napoli. Il Cagliari sfiora l’impresa ma viene ripreso da Osimhen nel finale: è 1 a 1. Il Cagliari ferma il Napoli. Sardi in vantaggio con Pereiro. Osimhen trova il pari nel finale. Partenopei a -2 dal Milan. Punto d’oro per il Napoli che soffre un ottimo Cagliari.  I sardi in vantaggio su una papera di Ospina,bravo poi con 2 grandi parate,falliscono il colpo del KO e vengono raggiunti da un gol di Osimhen.Il vero valore aggiunto per Spalletti, al di là delle assenze. Il Napoli non riesce a sfruttare le frenate di Inter e Milan, così in classifica cambia poco o nulla dopo il 26° turno per quanto riguarda le posizioni di vetta della classifica di Serie A. Per gli azzurri c’è l’aggancio temporaneo all’Inter, che ha però una gara in meno. Per la lotta retrocessione invece il Cagliari muove ancora la graduatoria, arrivando a 22 punti. Di seguito la classifica aggiornata.

 

 

Milan 56 (26 gare disputate)
Inter 54 (25)
Napoli 54 (26)
Juventus 47 (26)
Atalanta 44 (25)
Lazio 43 (26)
Fiorentina 42 (25)
Roma 41 (26)
Verona 37 (26)
Torino 33 (25)
Sassuolo 33 (26)
Empoli 31 (26)
Bologna 28 (24)
Spezia 26 (25)
Sampdoria 26 (26)
Udinese 25 (24)
Venezia 22 (25)
Cagliari 22 (26)
Genoa 16 (26)
Salernitana 14 (24)

 

 

Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, dopo il pareggio contro il Napoli è intervenuto al microfono di Dazn: “La cosa che più ci dispiace stasera è non aver regalato i tre punti al nostro meraviglioso pubblico. Ci sono momenti della partita in cui mi sono emozionato, perché c’è stato un tifo incondizionato e vincere col Napoli sarebbe stato bellissimo”.

Resta rammarico per i due punti persi per la salvezza? “E’ complicato perché questa partita viene dopo la Fiorentina, quando meritavamo di vincere. Questo è il terzo pareggio su cui possiamo recriminare, il Napoli ha fatto un tiro in porta in tutta la partita. C’è un grande gruppo, crediamo di poter fare così bene se manteniamo l’umiltà. L’emblema di questa squadra sono calciatori come Altare e Deiola che rappresentano bene la voglia di tutta la squadra di raggiungere l’obiettivo”.

Cosa è cambiato in questo 2022? “C’è stato un gran lavoro del mister, ma soprattutto un cambio di mentalità della squadra. Questa è una squadra operaia, che sa cosa fare. Probabilmente prima c’era qualche soggetto non abbastanza coinvolto all’interno della nostra famiglia”.

Il riferimento è a Godin e Caceres? “Non discuto sul professionismo, ma all’interno della carriera di un calciatore ci sono momenti e momenti, stagioni e stagioni, priorità e priorità. Ho ascoltato la moviola di Marelli e voglio fare i complimenti a Sozza che ha sostituito alla grande Mariani. Ha tenuto bene la partita nonostante fosse molto maschia, è bello venire qui a fare i complimenti”.

 

 

Gaston Pereiro, attaccante del Cagliari, dopo il pareggio contro il Napoli all’Unipol Domus è intervenuto al microfono di Dazn: “Abbiao giocato una grande partita, è un peccato non aver portato a casa i tre punti. Dobbiamo continuare con questo spirito. I tre punti che meritavamo oggi dovranno arrivare la prossima volta”.

Il pubblico vi ha aiutato tanto.
“Sì, ci ha aiutato molto. Speriamo di continuare così, è questa la strada”.

Sul gol più meriti tuoi o colpe di Ospina?
“La palla è rimbalzata davanti a lui. Se un gol è bello o brutto non c’entra nulla, l’importante è segnare”.

 

 

La maggior parte degli addetti ai lavori hanno sentenziato che il pareggio ottenuto dal Napoli contro il Cagliari è un punto d’oro. Per me sono due punti persi. E malamente verso una ipotetica corsa-scudetto. Non si possono regalare queste partite ad un avversario tanto inferiore, benchè volenteroso come quello sardo.
Gli azzurri steccano sempre nel momento fatidico, quando serve quel guizzo in più per ambire a successi veri e lontani nella memoria. Come se il Napoli avesse paura di vincere. Non è giusto questo andazzo. Pareggia il Milan, perde l’Inter e tu Napoli in ogni modo deve cercare di vincere per balzare al primo posto. Non voglio usare il termine schifo, ma qui l’ho detto e lo confermo. E’ come se lo facessero apposta a non vincere queste gare.
Inoltre mi vien da dire: ma i giocatori del Napoli sono fatti di pasta frolla? Si infortunano sempre! Non è possibile. C’è qualcosa sotto è inutile negarlo.
Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, dopo il pareggio ottenuto a Cagliari è intervenuto al microfono di Dazn: “Per noi è stata una partita complicata, il Cagliari meritava qualcosa in più. Anzi, meritavamo qualcosa in meno noi. Non abbiamo mai preso in mano la partita, anche se come fase di possesso ne abbiamo avuta di più noi. Loro volevano fare questa partita qui e noi un’altra. C’è da essere contenti per il risultato perché poi dopo queste partite di Europa League succede un po’ a tutti. Abbiamo fatto troppo poco sotto l’aspetto della qualità. Non dite più che siamo tutti, ogni volta che lo fa in due giorni perdiamo 4-5 calciatori. E’ stato bravo Osimhen a mettersi a disposizione all’ultimo secondo, era a rischio di non essere della partita. Fabian aveva un problema, sentiva dolore, fargli fare più di 20′ era un rischio. Come si è visto a Barcellona, con la testa rotto con gli 8 punti voleva rientrare a fare gli ultimi 30”. Da questo punto di vista devo riconoscere un buon atteggiamento, ma loro debbono riconoscere anche loro che dobbiamo fare qualcosa in più. La qualità che abbiamo se non la usiamo poi le decisioni le prendono gli altri e noi dobbiamo fare partite non secondo le nostre caratteristiche”.
E’ un’occasione persa, visti gli altri risultati? “Sì, ma funziona così. Dire che per noi era un risultato importantissimo è una banalità, così come dire che sarebbe servito come entusiasmo a tifosi e città. Nonostante questa fosse la situazione sognata fin dai primi calci, non c’è riuscito di prendere la partita in meno. Io sono da tempo con loro, hanno una disponibilità e una qualità superiori a questa. Forse anche per la bravura del Cagliari”.
Perché a fine primo tempo discuteva con Elmas? “Mi è capitato qui per una situazione che s’era verificata 20” prima. E’ stato dunque facile commentare quella situazione lì. Ogni tanto mi viene il sorriso a bischero quando sono in panchina, è una faccia sbagliata quella lì (ride, ndr). Ma con i calciatori ci si capisce. Noi abbiamo sbagliato nella costruzione, siamo stati titubanti nel prendere iniziative e nei contrasti. Molte squadre fanno queste scalate in avanti, fino a terminare uomo contro uomo sulla linea difensiva, e la palla è difficile giocarla. E’ una palla addosso, una giocata fatta sui piedi di chi viene incontro. E c’è sempre l’avversario alle spalle che ti pigia. Bisogna reggere questi duelli, oggi l’abbiamo fatto poco e la palla non l’abbiamo mai gestita”.
Nessuna delle big ha vinto: che segnale è per il campionato? “Secondo me ora nelle ultime partite sarà complicato andare a giocare su questi campi in cui si lotta per non retrocedere. A dicembre sono state sistemate diverse squadre, i dirigenti sanno come fare. Capozucca è uno di quelli che sa come fare, Walter Sabatini uguale. Hanno messo calciatori dentro a completare la squadra e a dare motivazioni nuove”.
Barcellona, Lazio e poi Milan: che emozioni ci sono? “Le emozioni si vivranno sicuramente. Speriamo di farlo con calciatori a posto, nelle condizioni di giocare, perché poi la palla la fanno viaggiare loro. Speriamo di averli tutti a disposizione. Sono partite che quando torni bambino e ci ripensi le sognavi e bisogna viverle nella maniera corretta. Ho aspettato una vita per giocarle”.
Anche Spalletti sa come funziona il teatrino della serie A. Per questo è stato preso, mica per altro. Le sue parole sono dogmatiche, senza veli. Tanto se il Napoli raggiungerà la zona-Champions League il tecnico toscano avrà fatto il suo. E tutti ad applaudirlo e ad accontentarsi. Ed io non mi accontento. Mai.
Alessandro Lugli

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.