Solo un pareggio per il Napoli in crisi. Inter 2 Verona 1

Serviva una risposta sul campo, arriva invece un’altra delusione, forse la più profonda di tutte. Con il Genoa finisce 0-0 e il Napoli è protagonista della peggiore prestazione dall’inizio della stagione. Non può che finire, dunque, con una bordata di fischi che, all’uscita dal campo, subissa i calciatori di Ancelotti. E’ una vera e propria resa per gli ammutinati. Frustrazione, sconforto, impotenza: è un mix micidiale di sensazioni che attanagliano la squadra che, dopo il fischio finale, rimane inebetita a centrocampo ad ascoltare la contestazione del pubblico. In una serata surreale, nella quale i tifosi prima contestano la propria squadra, poi mostrano indifferenza e solo in alcuni momenti manifestano un timido sostegno, il Napoli è timido e impaurito. L’ammutinamento di metà settimana sembra aver lasciato un segno indelebile sul morale di chi lo ha voluto e attuato.
E’ chiaro ed evidente che la settimana di passione ha lasciato il segno nella testa dei giocatori. Nonostante la carica che gli azzurri si danno tutti assieme a centrocampo, riunendosi in cerchio prima del fischio d’inizio, la squadra è evidentemente contratta e quasi impaurita. Le risultanze di questo stato d’animo sono molto chiare: il gioco non è fluido e le trane offensive sono lente e involute. Nella prima frazione di gioco gli azzurri – la squadra con maggiori conclusioni verso la rete dell’intero lotto di partecipanti al campionato – tirano una sola volta in porta riuscendo a impegnare Radu. Insigne, fischiato durante il riscaldamento e al momento della lettura delle formazioni, vorrebbe spaccare il mondo ma, tranne un gol messo a segno dopo un paio di minuti di gioco e annullato per un precedente fuorigioco di Lozano, non combina nulla di buono. C’e’ anche da sottolineare, però, che, schierato nella posizione di quarto di centrocampo a sinistra, il capitano del Napoli è costretto quasi sempre a inseguire sull’intera fascia Ankersen che Hysaj, spaesato su un lato al quale chiaramente non è abituato, non riesce a contenere e che è costantemente intraprendente e pericoloso. Le inefficienze della squadra di Ancelotti sono sicuramente amplificate dalla buona organizzazione di gioco del Genoa, ma complessivamente i giocatori di Ancelotti sono troppo timorosi e timidi per mettere sotto pressione l’avversario e costringerlo a difendere con affanno.
D’altro canto le scelte per il tecnico del Napoli sono anche molto limitate. La rosa è falcidiata dagli infortuni. Sono fuori Malcuit, Manolas, Ghoulam, Allan e Milik, tanto che in panchina vanno a sedersi soltanto 9 ricambi sui 12 possibili. Chi si aspetterebbe un segnale di vita dagli azzurri almeno nella ripresa viene ancora una volta deluso. Il Napoli non riesce a darsi un gioco lineare ed è invece il Genoa, in certi momenti della partita, a venire fuori con giocate semplici e redditizie che spesso mettono in difficoltà la difesa dei padroni di casa. La squadra di Thiago Motta si costruisce a metà ripresa la migliore occasione da gol di tutta la partita. Su un traversone dal fondo di Agudelo, Pinamonti conclude con la porta spalancata davanti, ma Koulibaly riesce a respingere il pallone sulla riga di porta. Il Napoli costruisce una sola occasione nel finale con un colpo di testa di Elmas, che Radu devia. Troppo poco per vincere, troppo poco per far la pace con i tifosi, troppo poco per dimenticare una delle settimane più difficili della storia della società azzurra. -ANSA-

(ANSA) -Gli ecuadoriani dell’Independiente del Valle hanno vinto la Copa Sudamericana, l’equivalente dell’Europa League, superando in finale gli argentini del Colon 3-1 al termine di una partita interminabile, per il nubifragio che si è abbattuto sullo stadio di Asunción e che ha portato ad un’interruzione per oltre mezzora. Un successo storico per il club allenato dallo spagnolo Miguel Ángel Ramírez Medina che ha iniziato la sua attività agonistica appena dieci anni fa e che punta quasi integralmente sul vivaio. Già nel 2016 il club ecuadoriano era stato vicino al primo storico successo, fermato nella finale della Coppa Libertadores dai colombiani dell’Atletico Nacional.

 

Dall’incubo alla festa: nella prima vera giornata di freddo a Milano, l’Inter sconfigge in rimonta il Verona e riscalda i sessantamila di San Siro. Prima il vantaggio degli ospiti su rigore, poi accorcia Vecino e infine il gol partita di Barella che vale la leadership, in attesa di Juventus-Milan. Questione di feeling per i nerazzurri che si battono con tutto il cuore per la maglia, i tifosi e soprattutto per Antonio Conte, tarantolato a bordo campo. Novantacinque lunghissimi minuti per lo show dell’allenatore che sbuffa, si dispera, si sbraccia, urla e incoraggia i suoi giocatori stanchi. Una fatica che viene coronata dal risultato per un’ Inter caparbia e indomita, capace di non mollare mai e di prendersi la vetta sicuramente per una notte. Conte però sa che, per arrivare fino in fondo, bisogna investire sul prossimo futuro e sprona la società che risponde presente. Beppe Marotta parla di convergenze e accordo pieno con il sanguigno allenatore che è un fuoriclasse, il più forte, il campione da tenersi stretto. L’Inter in piena emergenza infortuni si affida ai soliti noti, portando in panchina, a sorpresa, Sensi.
Le parole di Conte, dopo la sconfitta di Dortmund, hanno caricato ancora di più la squadra che domina la partita senza però trovare il varco giusto fino a metà del secondo tempo. Il Verona si chiude in difesa, proteggendo il vantaggio guadagnato su rigore al 18′: azione in contropiede, Lazovic lancia Zaccagni che si a tu per tu con Handanovic, si allunga palla e viene toccato dal portiere nerazzurro. Valeri indica il dischetto e Verre spiazza e buca la rete. L’Inter reagisce, cerca subito il pari, tanto che la partita si gioca nella metà campo del Verona. Lukaku va vicino al gol in due occasioni: prima è bravo Sivestri opponendosi d’istinto ad una deviazione sottoporta, poi il bomber sfiora il palo con una conclusione defilata di sinistro.
Tre minuti dopo, scheggia la traversa Brozovic con un tiro dalla distanza. L’Inter non è fortunata. Al 37′ ci prova De Vrij da fuori area e Silvestri devia in angolo. Allo scadere, il pari sfuma per millimetri: Vecino impatta un cross dalla sinistra, il portiere del Verona trattiene a fatica ma la palla non supera la linea di porta. Ritmo altissimo anche nella ripresa, con l’Inter che prova da ogni posizione e con ogni giocatore a cercare di bucare la rete del Verona che sembra stregata. Conte richiama Biraghi per Candreva, alzando il tasso offensivo. Al 20′ bella apertura di Bastoni per Lazaro che da fondo campo crossa al centro, impatta di testa Vecino che trova l’angolo basso per l’1-1. L’Inter continua l’arrembaggio, anche Bastoni cerca la conclusione neutralizzata in tuffo da Silvestri. Non intercetta di un soffio Lukaku su una palla che scorre nell’area piccola. Ma l’errore più evidente del belga arriva a 10′ dalla fine: leggerezza in disimpegno del Verona. Palla alta, colpita di testa da Lukaku che però la consegna al portiere. Conte butta nella mischia Esposito, ma al 38′ a firmare il vantaggio è Barella con un gran tiro a giro, accentrandosi dalla sinistra. Incontenibile l’ entusiasmo del centrocampista e di San Siro. E soprattutto quello di Conte che a fine partita entra in campo e abbraccia uno ad uno i suoi giocatori. Si scioglie la tensione, si può rifiatare almeno fino alla prossima battaglia.-ANSA-

(ANSA) -“Sono contentissimo dello spirito mostrato dalla squadra. Cerco di parlare con loro e di dimostrare che questa è la strada giusta”. Lo ha detto l’allenatore del Genoa, Thiago Motta, dopo il pareggio (0-0) con il Napoli al San Paolo. “Stiamo crescendo – ha aggiunto il tecnico genoano – abbiamo controllato il gioco, in alcuni momenti abbiamo provato ad addormentare la partita rallentandola, in altri abbiamo accelerato contro una grande squadra. Alla fine sono contento della prova, potevamo anche segnare”. “Sono convinto – conclude – che, se giochiamo così, creeremo più palle-gol e proveremo sempre a vincere. Noi in testa abbiamo sempre l’obiettivo di vincere ma, contro una squadra come il Napoli, la nostra prestazione è da complimenti”.

(ANSA) -Prossimo turno del campionato di Serie A, 13ma giornata, in programma domenica 24 novembre: SABATO 23 Atalanta-Juventus ore 15.00 Milan-Napoli ore 18.00 Torino-Inter ore 20.45 DOMENICA 24 Bologna-Parma ore 12.30 Roma-Brescia ore 15.00 Sassuolo-Lazio ore 15.00 Verona-Fiorentina ore 15.00 Sampdoria-Udinese ore 18.00 Lecce-Cagliari ore 20.45 LUNEDI’ 25 Spal-Genoa ore 20.45

 

Serie A torna in campo alle 15 con Lazio-Lecce, Sampdoria-Atalanta e Udinese-Spal.
“Guardiamo avanti, con il Lecce è una partita importante. Veniamo dal Celtic che ci ha fatto spendere tante energie, sia fisiche che mentali”. Simone Inzaghi cerca di scuotere la Lazio alla vigilia della sfida con il Lecce all’Olimpico, dopo il ko casalingo con gli scozzesi che ha compromesso il cammino dei biancocelesti in Europa League. “Non penso che uscire dal torneo sarebbe un vantaggio – l’opinione del tecnico – L’anno scorso, dopo aver vinto la Coppa Italia, eravamo contenti perché andavamo di diritto in Europa. La cavalcata di due anni fa la ricordo con piacere, mentre qualcuno la ricorda come l’uscita con il Salisburgo. Quest’anno purtroppo sono successi degli imprevisti, sono arrivate delle sconfitte immeritate. Giovedì ci è stato negato un rigore sacrosanto e quando sento che qualcuno critica gli arbitri italiani vorrei che si guardasse in Europa”.

Gasperini: ‘Problemi di numeri’ – “Porto tre Primavera: Traore, Piccoli e Da Riva. Oggi faccio quello che fa finta di piangere perché numericamente qualche difficoltà c’è ma con la Samp siamo pronti a rituffarci nel clima di campionato per tenere alte le nostre ambizioni”. Dopo aver fatto faville col City, Gian Piero Gasperini si ritrova il conto degli acciacchi: “A parte la squalifica di Ilicic e la lunga assenza di Zapata, Malinovskyi s’è fermato per un risentimento al gluteo, Freuler ha finito in difficoltà in Champions e Gosens ha una sciatalgia che lo ferma a giorni alterni”, annuncia l’allenatore dell’Atalanta. Che stavolta saluta la sosta per le nazionali con favore: “Sia benvenuta, sono state sette partite in tre settimane molto impegnative e logoranti – ragiona -. Duvan lo abbiamo dovuto fermare qualche giorno per rifarlo allenare a parte: non è pronto. Speriamo lo sia per la Juve alla ripresa”. La sbornia di coppa è già assorbita, assicura il Gasp: “Dobbiamo rientrare nel clima campionato. La sconfitta col Cagliari ha frenato il nostro slancio. La classifica non ci deve trarre in inganno: la Samp ha giocatori di valore, viene dalla vittoria di Ferrara”. Aver fatto risultato contro Guardiola è comunque un motivo di vanto: “Per i giocatori aver fatto una partita di valore è stato importantissimo. Ci siamo levati un peso, anche se in casa avevamo fatto bene anche con lo Shakhtar.

Il quadro delle partite della domenica alle 15

Lazio-Lecce
Udinese-SPAL
Sampdoria-Atalanta -ansa-

(ANSA) -Il tecnico del Lecce Fabio Liverani, nell’immediata vigilia della gara contro la Lazio, non riesce a nascondere il suo stato d’animo: “La Lazio ha rappresentato la mia casa per cinque anni e ci sarà un pizzico di emozione – ammette l’allenatore dei giallorossi – ma quello che è importante ora è il Lecce e speriamo di offrire una buona prestazione”. Una sfida contro un avversario forte, ferito dalla quasi eliminazione in Europa League: “I loro punti di forza sono tanti e noi dobbiamo cercare di limitarli con il collettivo – dichiara il tecnico-. Le individualità della Lazio possono fare la differenza in qualsiasi momento, noi dovremo essere bravi ad alzare l’intensità e non sbagliare tecnicamente, concedendo pochi spazi e facendo attenzione”. Obiettivo cercare di allungare la striscia di quattro risultati utili consecutivi: “Per una squadra che lotta per la salvezza è fondamentale muovere sempre la classifica: non perdere è un valore aggiunto per quello che è il nostro obiettivo”, conclude.

Riccardo Cucchi, voce storica di RadioRai, tramite Twitter ha scritto un commento concentrato sulla posizione di Ancelotti dopo il pari col Genoa: “Non mi ha mai convinto la tesi che quando le cose non girano il colpevole sia solo uno. In questo caso Ancelotti. Chi invoca il suo esonero si ponga anche la domanda chiave: al suo posto chi? (tuttonapoli.net)

Il Napoli viene ancora stoppato, stavolta dal Genoa, e non riesce più a riprendersi. Antonio Corbo ha così commentato la partita nel suo consueto editoriale per La Repubblica: “Ancelotti entra con il suo preoccupato silenzio in uno stadio assente nelle voci, nei colori, nei sentimenti. Della partita sente l’insopportabile mestizia. Si sente umiliato ed incompreso, sembra chiedersi come e perché gli sia diventata ostile la Napoli che aveva subito amato, che ora mette in discussione la squadra ma anche il suo lavoro, il suo passato, si può vincere tutto o quasi in Europa per nove anni ed essere stremato da nove giorni d’inferno”. (tuttonapoli.net)

Lorenzo Insigne è uno dei bocciati del Napoli per la prova di ieri contro il Genoa, partita terminata 0 a 0; di seguito i voti della stampa.

Marea di 5 in pagella per Lorenzo Insigne, uno dei bocciati della partita di ieri. Per La Gazzetta dello Sport “è crollato sotto i fischi, dopo essere riuscito a mettere un solo pallone pericoloso in mezzo all’area“. Quasi dello stesso avviso il Corriere dello Sport: “mezz’ora che non dispiace, ma poi si blocca. E Addio.”
Per entrambi i quotidiani il voto finale è 5; voto condiviso anche da Tuttosport; giudizio univoco, insomma, per una prova che doveva dare la scossa ed invece è risultata insufficiente. Il capitano azzurro poi è uscito dal campo di gioco dopo un’ora.

Umberto Chiariello usa parole dure nel commentare il pareggio del Napoli contro il Genoa, e più in generale la situazione; di seguito il suo pensiero.

 

Per Umberto Chiariello la società deve prendere provvedimenti seri, senza guardare i nomi, se vuole salvare la stagione. Il giornalista ne ha parlato dopo il pareggio con il Genoa del Napoli; di seguito il suo pensiero su tutta la situazione:

“Momento più grave della stagione ADL. Il Napoli è settimo, aspetta di capire cosa faranno le altre, ma rischia dopo 12 gare il -5 o -6 non dalla prima, ma dalla zona Champions.

Senza Champions perderemmo tutti, sarebbe un disastro di proporzioni bibliche perché il club si ritroverebbe di colpo un -60mln a bilancio che potrebbe colmarsi solo con la cessione dei ribelli. Si parla di Insigne, Koulibaly, Allan, Mertens, Callejon, ovvero l’ossatura della squadra.

Ma questi soldi non potranno essere usati sul mercato ma per le perdite e scenderemo di livello mentre le altre cresceranno. Anche i bambini hanno visto un Napoli che non c’è più; Koulibaly ha salvato il secondo tempo, Zielinski da solo regge il centrocampo perché il principe Fabian è scomparso ed i terzini che devono fare… lo volete da Hysaj che gioca pure a sinistra.

Con il migliore allenatore del mondo, perché quello di prima era definito provinciale, si è distrutto un giocattolo perfetto. Se non si chiamasse Ancelotti ora allenerebbe la Viterbese. Prendetevela con i giocatori, fate come vi pare, ma la realtà è che la squadra non c’è. La società deve prendere provvedimenti seri, senza guardare i nomi, per salvare la stagione.“ (100per100 Napoli)

La Gazzetta dello Sport analizza la situazione di Mertens, che a gennaio sarà libero di accordarsi con il club che preferisce.
Dries Mertens da gennaio sarà libero di accordarsi con qualsiasi club, dato che il contratto scadrà a giugno 2020. Il belga strizza l’occhio all’Inter, che però guarda con freddezza; questa l’analisi de La Gazzetta dello Sport, che svela anche i motivi di ciò.

Il belga, con il prossimo contratto, vuole anche andare a migliorare il proprio stipendio che al Napoli è di 4 milioni più bonus. Su questo non aiuta l’età, dato che Dries compirà 33 anni; l’Inter si chiede se vale la pena effettuare un investimento così oneroso, nonostante le richieste di rinforzi di Conte, dato che ora le qualità tecniche non bastano. (100per100 Napoli)

Nel quarto anticipo della 12a giornata di Serie A, il Napoli non va oltre lo 0-0 con il Genoa e non riesce a lasciarsi alle spalle la bufera di questi giorni. Al San Paolo primo tempo davvero sottotono degli azzurri, che sono irriconoscibili e centrano lo specchio della porta solo con Zielinski (16′). Nella ripresa Koulibaly nega un gol fatto a Pinamonti, mentre Radu è bravo su Mertens, Fabian Ruiz ed Elmas. Ancelotti rimane settimo.
La bordata di fischi al triplice fischio di Calvarese dei (pochi) tifosi presenti al San Paolo riservata a Insigne e compagni fotografa al meglio la prestazione deludente del Napoli, che manca l’appuntamento con la vittoria per la quarta volta di fila, per la seconda volta in stagione va a secco in casa e non riesce a ritrovare quei tre punti che avrebbero riportato un po’ di serenità nella settimana dell’ammutinamento dei giocatori dopo il match con il Salisburgo. Gli azzurri, che hanno disputato una delle peggiori gare stagionali, rimangono fermi al 7° posto e, in caso di vittoria della Juve contro il Milan, vedrebbero la vetta distante 13 punti. In parole povere, addio scudetto e sogni di gloria. L’accoglienza del San Paolo è meno traumatica di quanto si potesse pensare, ma la bufera di questi giorni ha di certo condizionato in modo negativo i giocatori. Soprattutto nel primo tempo, chiuso con un solo tiro nello specchio di Zielinski al 16′, la squadra ha evidenziato una paurosa involuzione nel gioco, prevedibile e senza alcun acuto.
Merito anche di un bel Genoa, che è venuto a Napoli per giocarsi le partita senza fare barricate e con un po’ più di precisione e malizia sotto porta poteva anche tornare a casa con i tre punti. Senza Milik, Ancelotti ha schierato uno dopo l’altro tutti le sue bocche da fuoco, ma le uniche invenzioni sono arrivate da Mertens, mentre Insigne non ha inciso ed è stato sostituito nel corso della ripresa. Un secondo tempo dove le squadre si sono un po’ allungate e i padroni di casa, pur senza incantare, hanno avuto tre belle occasioni sventate da Radu: il portiere romeno è stato reattivo sulle conclusioni di Mertens (52′) e Fabian Ruiz (69′), prima del capolavoro finale sul colpo di testa di Elmas (84′). In mezzo l’occasione grandissima di Pinamonti che, servito al bacio da Agudelo, si è visto respingere sulla linea da Koulibaly una conclusione a botta sicura. Il Grifone, illuminato dalle giocate di Pandev e Agudelo, con grande merito torna a casa con un prezioso punto salvezza. In casa Napoli la sosta arriva come una manna dal cielo: Ancelotti ha ora due settimane e la sfida contro il Milan per provare a raddrizzare una stagione che sta regalando più dolori che gioie.
Koulibaly 7 – Gara senza sbavature del senegalese, che ha il grande merito di salvare un gol già fatto di Pinamonti con un grande intervento sulla linea di porta.
Mertens 6 – Degli attaccanti è il più attivo e l’ultimo ad arrendersi, sia da punta centrale che una volta spostato a destra.
Insigne 5 – Nel mirino dei tifosi in quanto reputato il leader dei ribelli, gli vengono riservati la maggior parte dei fischi e la sua prestazione è davvero sottotono.

Radu 7,5 – Primo tempo – Zielinski a parte – da spettatore non pagante, nella ripresa dice no a Mertens e Fabian Ruiz e nel finale è miracoloso sul colpo di testa di Elmas.
Pandev 7 – La carta di identità dice 36 anni, ma in campo il macedone sembra un ragazzino e i compagni credono ciecamente in lui. Quasi tutte le azioni passano dai suoi piedi. Esce tra gli applausi dei suoi ex tifosi.
Agudelo 7 – Si accende a intermittenza, ma quando ha la palla tra i piedi è un piacere per gli occhi. Fantastico l’assist per Pinamonti che si fa murare da Koulibaly.

IL TABELLINO
NAPOLI-GENOA 0-0
Napoli (4-4-2): Ospina 6; Di Lorenzo 6, Maksimovic 6, Koulibaly 7, Hysaj 5,5 (39′ st Luperto sv); Callejon 5 (15′ st Llorente 5), Fabian Ruiz 6, Zielinski 5,5, Insigne 5 (21′ st Elmas 6); Lozano 5,5, Mertens 6. A disp.: Meret, Karnezis, Tonelli, Mario Rui, Gaetano, Younes. All.: Ancelotti 5
Genoa (4-3-1-2): Radu 7; Ankersen 6,5, Zapata 6,5, Romero 6,5, Pajac 6; Agudelo 7 (50′ st Ghiglione sv), Cassata 6 (43′ st Radovanovic sv), Schone 6,5; Lerager 6; Pandev 7 (34′ st Cleonise 6), Pinamonti 6. A disp.: Jandrei, Marchetti, Gondaniga, Biraschi, Barreca, El Yamiq, Gumus, Sanabria, Jagiello. All.: Thiago Motta 7
Arbitro: Calvarese
Marcatori: –
Ammoniti: Schone (G), Cassata (G), Llorente (N), Cleonise (G), Lerager (G)
Espulsi: –
Note: –

LE STATISTICHE
• Nei sette precedenti nell’era dei tre punti a vittoria in cui il Napoli ha guadagnato 19 o meno punti dopo le prime 12 giornate non ha mai chiuso il campionato entro le prime quattro posizioni.
• Napoli e Genoa hanno pareggiato due sfide di fila al San Paolo per la prima volta dal febbraio 1994 in Serie A.
• Il Napoli è rimasto per quattro gare consecutive senza trovare la vittoria: non accadeva dal settembre 2015 in Serie A.
• Il Napoli è rimasto a secco di gol in due gare interne in questo campionato, lo stesso numero di match casalinghi senza segnare dell’intero scorso campionato per gli azzurri.
• Il Napoli non pareggiava due gare consecutive al San Paolo dal novembre 2016 in Serie A.
• Per la prima volta il Genoa ha mantenuto la porta inviolata in trasferta in questo campionato.
• Il Genoa ha collezionato il suo secondo punto in trasferta in questo campionato, dopo il pareggio esterno della prima giornata contro la Roma – da allora quattro sconfitte di fila.
• Il Genoa ha realizzato un solo tiro nello specchio, record negativo in trasferta per i rossoblù in questo campionato.
• Il Napoli ha realizzato 19 tiri nel corso del match, in nessun’altra gara interna gli azzurri ne hanno effettuati di meno in questo campionato. (mediaset)

 

NAPOLI – Continua il feeling tra Diletta Leotta ed i tifosi del Napoli. Nel corso della partita tra i campani ed il Genoa, terminata sul risultato di zero a zero, Diletta Leotta ha pubblicato alcune storie mozzafiato in risposta ai cori dei tifosi locali: “Tira fuori le tet.., fuori le tet.., Diletta tira fuori le tet..”. La Leotta non le ha tirate fuori ma ha mostrato il lato b a favore di telecamera sfilando sul prato verde dello stadio San Paolo.

La partita tra il Napoli ed il Genoa è terminata sul risultato di zero a zero. I padroni di casa sono in crisi e non sono riusciti a tornare alla vittoria nemmeno contro i liguri. I calciatori del Napoli sono stati contestati pesantemente per aver disertato il ritiro imposto dal club. Tutti i calciatori sono stati riempiti di fischi ma quello maggiormente contestato è stato il capitano Lorenzo Insigne. Per gli altri calciatori sono arrivati cori del tipo: “Andate a lavorare” o “Levatevi la maglia perché non siete alla sua altezza”. (andrea pellegatti-blitzquotidiano.it)

CAGLIARI – Partita dalle emozioni forti a Cagliari tra i padroni di casa e la Fiorentina. Cagliari e Fiorentina sono le due squadre dove ha giocato più a lungo Davide Astori. Così, dopo aver segnato di tacco, Giovanni Simeone ha deciso di non esultare nel rispetto dei vecchi tifosi ma ha voluto rendersi protagonista di un gesto bellissimo dedicando la rete a Davide Astori. Dopo questa dedica così speciale, il Cholito si è emozionato ed è scoppiato in lacrime in campo.

La sua iniziativa è stata applaudita da entrambe le tifoserie. Simeone si è dimostrato un grande attaccante ma soprattutto un ragazzo dal cuore d’oro. Il match è stato vinto dal Cagliari con il punteggio di cinque a due. Oltre a Simeone, sono andati in gol Joao Pedro, Fabio Pisacane, Radja Nainggolan (autore anche di tre assist) e Rog. Nella Fiorentina, primi gol in Serie A per Vlahovic, autore di una doppietta. Il video da YouTube con il gol segnato con il tacco da Giovanni Simeone in Cagliari Fiorentina, partita di Serie A nel ricordo di Davide Astori. Simeone non ha esultato perché ha voluto rispettare i vecchi tifosi della Fiorentina ma ha deciso di dedicare la rete a Davide Astori, si è commosso nel ricordo del vecchio compagno di squadra ed è scoppiato in lacrime. (andrea pellegatti-blitzquotidiano.it)

ROMA – Serie A in campo per le partite della dodicesima giornata del campionato italiano di calcio. Seguiamo le gare in tempo reale.

Parma-Roma 0-0 (gara in corso).
Il Parma sfida la Roma con Sepe; Darmian, Iacoponi, Dermaku, Gagliolo; Kucka, Scozzarella, Hernani; Kulusevski, Cornelius e Gervinho. I giallorossi rispondono con Pau Lopez; Spinazzola, Fazio, Smalling, Kolarov; Mancini, Veretout; Zaniolo, Pastore, Kluivert e Dzeko.

Primo tempo avaro di emozioni tra Parma e Roma. Un infortunio per parte, hanno lasciato la partita Spinazzola, sostituito da Santon, e Gervinho, rimpiazzato da Sprocati. Zero a zero dopo i primi 45 minuti, gara bloccata tatticamente, i giallorossi sembrano stanchi.

Al 54′, Kolarov ha colpito il palo direttamente su calcio di punizione. Sulla ribattuta, Pastore ha calciato a botta sicura ma Sepe si è superato in calcio d’angolo.

Lazio-Lecce 4-2, gol: Immobile, Milinkovic Savic, Correa (doppietta), Lapadula e La mantia.

La Lazio ha risposto al Cagliari. I biancocelesti si confermano squadra da zona Champions. Contro il Lecce non è stata facile. La squadra di Inzaghi è passata in vantaggio con Correa, poi il Lecce ha impattato il match con Lapadula. Nella ripresa, Lazio di nuovo avanti con Milinkovic ma poi il Lecce ha avuto l’opportunità del pareggio con Babacar.

L’ex centravanti della Fiorentina si è fatto parare il rigore da Strakosha, sulla ribattuta ha segnato Lapadula ma la rete è stata annullata perché, a detta dell’arbitro, l’ex attaccante del Milan è entrato in area prima dell’esecuzione del compagno di squadra. Forte di questo scampato pericolo, la Lazio ha dilagato con il rigore di Immobile e con la doppietta di Correa. Nel finale, secondo gol del Lecce con La Mantia.

Cagliari-Fiorentina 5-2, gol: Nainggolan, Joao Pedro, Pisacane, Rog, Simeone e Vlahovic (doppietta).

Cagliari da Champions. I sardi hanno dominato e vinto contro la Fiorentina. Show di Nainggolan con un gol e tre assist, sul tabellino dei marcatori sono finiti anche gli altri calciatori di cartello del Cagliari (Joao Pedro, Rog e Simeone). In rete anche il difensore Pisacane. La Fiorentina, orfana di Ribery, ha segnato i gol della bandiera con il talentuoso Vlahovic.
Udinese-Spal 0-0.

La sfida salvezza tra l’Udinese e la Spal è terminata sul risultato di zero a zero. La panchina di Leonardo Semplici resta a rischio mentre l’Udinese, che è in cerca di un nuovo allenatore, ha disputato l’incontro con Gotti in panchina.

Parma-Roma alle 18.

Juventus-Milan alle 20.45. (andrea pellegatti-blitzquotidiano.it)

NAPOLI – La settimana da incubo per Lorenzo Insigne si è chiusa al 66′ di Napoli-Genoa. Il capitano della squadra campana è stato il calciatore più fischiato dai tifosi del Napoli prima e durante la partita. I tifosi lo accusano di scarso attaccamento alla maglia del Napoli. Insigne è stato tra i calciatori ammutinati che hanno disertato il ritiro imposto dalla società e questo i tifosi non glielo hanno perdonato visto che l’attaccante è napoletano, tifoso del Napoli e capitano della squadra. Avrebbero voluto vedere un maggiore attaccamento alla maglia da un calciatore che fino a qualche tempo fa consideravano “uno di loro”.

Nell’allenamento a porte aperte prima della partita, i tifosi presenti hanno contestato Insigne riempiendolo di insulti. Prima di Napoli-Genoa, i tifosi hanno fischiato sonoramente Insigne al momento della lettura delle formazioni. Anche durante la gara non lo hanno risparmiato di cori e fischi. L’apice è stato raggiunto al 66′, quando Ancelotti ha deciso di sostituire un deludente Insigne per inserire in campo Elmas. Al momento della sua uscita dal campo, Insigne è stato fischiato come al momento della lettura delle formazioni. La frattura tra il capitano ed i tifosi del Napoli sembra difficilmente sanabile da quello che abbiamo visto negli ultimi giorni. (andrea pellegatti-blitzquotidiano.it)
Sono appena terminati i match domenicali delle 15, valevoli per il dodicesimo turno di Serie A: Lazio-Lecce, Sampdoria-Atalanta e Udinese-Spal.
All’Olimpico, i biancocelesti si sono imposti con il risultato di 4-2, ma non sono mancate le polemiche: dopo un primo tempo chiuso sull’1-1 (reti di Correa e Lapadula), la squadra di Inzaghi trova il nuovo vantaggio con Milinkovic-Savic, ma i salentini riescono nuovamente a pareggiare.
Babacar, infatti, fallisce un calcio di rigore, ma sulla respinta di Strakosha, Lapadula è il più lesto e insacca. Dopo un consulto Var, l’arbitro annulla: l’attaccante, infatti, sarebbe entrato in anticipo in area di rigore. La Lazio, poi, dilaga con Immobile (su rigore) e con Correa, rendendo vana la prima gioia in Serie A di La Mantia. Reti inviolate, invece, a Marassi e a Udine. (100per100 Napoli)

Quest’oggi sono le rivali europee del Napoli sono state impegnate nei rispettivi campionati dopo la settimana di Champions.

Un grandissimo Liverpool batte il City 3-1 nello scontro diretto per il primo posto in classifica della Premier League. Decidono i gol di Fabinho, Salah e Manè per i reds mentre è inutile la rete di Bernardo Silva per i citizens. Polemiche per un fallo di mano di Alexander-Arnold da cui poteva scaturire un rigore per il City ma che poi ha portato all’1-0 del Liverpool.
Vince anche il Salisburgo che batte 3-0 in trasferta il Wolfsberger.
In questo momento è in campo anche il Genk che sta perdendo 2-0 col Gent. (100per100 Napoli)

Il Napoli, come annunciato con una nota sul proprio sito ufficiale, godrà di due giorni di riposo dopo il pareggio casalingo contro il Genoa.
Dopo la gara col Genoa, il Napoli riprenderà la preparazione martedì al Centro Tecnico. Gli azzurri si allenano nella settimana della sosta per le Nazionali. Il campionato riprenderà sabato 23 novembre con Milan-Napoli, 13esima giornata in programma a San Siro (ore 18). (100per100 Napoli)

TELECAPRISPORT-Il Napoli non va oltre lo 0-0 in casa con il Genoa ed esce tra i fischi del proprio pubblico. La squadra di Ancelotti, priva dell’attaccante polacco Milik, non riesce a sbloccare una partita difficile contro un Genoa attento e ben messo in campo da Thiago Motta. La squadra ligure ha rischiato piu’ volte di colpire in contropiede, clamoroso un salvataggio sulla linea di Koulibaly che ha negato il gol a Pinamonti. Dall’altra parte si registra la grande prestazione del portiere Radu che ha negato piu’ volte, compreso un colpo di testa di Elmas a cinque minuti dalla fine, il vantaggio ai padroni di casa. I fischi dei tifosi hanno accompagnato anche il capitano Lorenzo Insigne per tutta la serata: sia al momento dell’annuncio del suo nome nella formazione ufficiale prima del calcio d’inizio e sia al momento della sostituzione, a meta’ del secondo tempo. A Insigne e’ stato annullato un gol durante il secondo minuto di gioco per un fuorigioco di Lozano. La squadra partenopea sale cosi’ a 19 punti, resta distante 12 lunghezze dall’Inter (attualmente prima in vetta). E’ settima in classifica, ovvero fuori dalla zona delle coppe europee. Per il Genoa un punto importante che le permette temporaneamente di uscire dalla zona retrocessione.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.