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Cattura.CORRIEREPNG“Remuntada” servita per il Barça dei miracoli. L´impresa epica invocata da Luis Enrique, mai centrata finora nella storia delle coppe europee, è stata incredibilmente firmata grazie a una prestazione monumentale e a un sigillo dell´insospettabile Sergi Roberto in pieno recupero. In un Camp Nou ardente, trasformato in quella pentola pressione che invocava Luis Enrique, i catalani hanno ribaltato il 4-0 di Parigi contro un Psg irriconoscibile, che si arrende ai catalani per la terza volta negli ultimi cinque anni dopo le eliminazioni nel 2013 e 2015 (entrambe ai quarti). La storica rimonta, avviata da un gol lampo di Suarez e completata grazie a tre reti tra l´87´ e il 94´, vale invece la decima qualificazione consecutiva ai quarti di Champions per un Barça che, evidentemente, non è ancora giunto a fine ciclo come qualcuno malignamente sospettava.

STRATEGIE — Blaugrana in campo con il 3-4-3 provato di recente e con Iniesta in mediana. A farne le spese è Jordi Alba, che va in panchina, mentre Rafinha completa il centrocampo schierato largo a destra accanto a Busquets, a sua volta pronto a scalare per dare manforte alla retroguardia. I parigini invece si presentano con un 4-3-3 logicamente studiato per fare male in contropiede. Ai lati di Cavani, unico terminale offensivo, agiscono infatti Lucas Moura e Draxler, anche perché Di Maria (devastante all´andata) non è in perfette condizioni e si accomoda in panchina. Situazione opposta quella di Rabiot, l´altra incognita della vigilia che scende regolarmente in campo nel centrocampo a tre accanto a Matuidi e Verratti.

FURIA BLAUGRANA — La partenza di Messi e compagni è semplicemente fulminante, complice un´incertezza di Trapp che favorisce il gol lampo di Suarez appostato nell´area piccola. Il vantaggio immediato mette le ali a un Barça spinto dall´entusiasmo del Camp Nou, trasformato in quella pentola pressione evocata da Luis Enrique. Una spinta che schiaccia il Psg nella propria metà campo mentre i catalani si fanno sotto con Mascherano (12´), Messi (14´) e Neymar (18´) sbagliando sempre di pochi centimetri. Durissima la vita per il Psg, che abbozza solo qualche timida ripartenza (puntualmente stoppata sul nascere) ma reclama anche il rigore al 12´ per un tocco di mano di Mascherano che l´arbitro giudica involontario. Il compito più difficile per i francesi è comunque contenere la spinta frenetica di un Barça a tratti indemoniato, che trova il meritato raddoppio prima del riposo grazie al genio di Iniesta: colpo di tacco beffardo su un pallone che sembrava spegnersi sul fondo e rimpallo sulla tibia di Kurzawa che finisce alle spalle di Trapp.

MIRACOLO AL FOTOFINISH — Il riposo non riesce a svegliare i parigini, che capitolano nuovamente al 50´ su un inevitabile rigore concesso per fallo di Meunier su Neymar: centro di Messi e 3-0. E´ quello lo schiaffo che fa reagire il Psg a un passo dall´incubo. Emery getta nella mischia Di Maria per uno spento Lucas Moura, ma a suonare la carica è Cavani, che prima coglie un palo clamoroso (52´) e, dopo una rocambolesca mischia in area catalana, firma il gol liberatorio con un perfetto tiro di destro da centro area su cross di Kurzawa. Una rete, quella del “Matador”, che gela il Camp Nou e smorza il furore di Messi e compagnia
Sembra finita, ma non lo è: i catalani trovano comunque la forza di andare nuovamente a segno con Neymar (perfetto tiro sotto l´incrocio) al 43´. Poi un´ingenuità di Marquinhos, che al 90´ tocca Suarez in area (che si lascia cadere), consente ancora al brasiliano d´infiammare il recupero trasformando il rigore. Un recupero in cui si compie il meritato e incredibile miracolo all´ultimo secondo, merito di una zampata del nuovo entrato Sergi Roberto su un filtrante di Neymar. Il Camp Nou esplode, la storia è scritta.

Fonte: gazzetta.it

TORINO – L´impresa del Barcellona spaventa tutte le rivali, rimettendo in corsa una delle favorite quando sembrava fuori dai giochi, ma suscita al contempo ammirazione. Questo anche nei calciatori della Juventus che a loro volta proveranno a raggiungere i ´blaugrana´ ai quarti di finale difendendo il 2-0 del ´do Dragao´ la prossima settimana contro il Porto allo Stadium. Sei scimmiette, una per ogni gol del Barça, sono state postate da Paulo Dybala su Twitter dove Claudio Marchisio ha invece preferito sei palloni, commentando con un eloquente «Mamma mia». Celebra in qualche modo i suoi ex compagni invece Dani Alves, con un post dedicato al ´Futebol´, che nella notte del ´Camp Nou´ ha vissuto una delle sue pagine più incredibili e a cui il terzino ora alla Juventus dichiara tutto il suo amore.

Fonte: tuttosport.com

ROMA – Rimonta completata, punteggio ribaltato e con gli interessi: il Borussia Dortmund vince 4-0 contro il Benfica e ottiene il passaggio ai quarti di finale di Champions League, riuscendo questa volta a concretizzare le occasioni ottenute e a capitalizzare il gioco creato. Escono comunque a testa alta i lusitani, autori di una partita giocata a viso aperto almeno per tutta la prima ora di gioco, nonostante il vantaggio strappato all´andata. Nella formazione di Tuchel risulta ancora una volta decisivo Aubameyang, autore di una tripletta, anche se a brillare è sicuramente anche il gioiellino di casa Dortmund, ovvero l´esterno classe ´98 Pulisic (un gol e un assist per lui).

VANTAGGIO IMMEDIATO – Il risultato dell´andata viene annullato dopo appena 4´ di gioco, col Borussia Dortmund velocissimo a portarsi avanti grazie ad uno schema su calcio d´angolo perfettamente riuscito alla formazione allenata da Tuchel: Pulisic attacca il primo palo spizzandola però all´indietro di testa, con Aubameyang che lasciato solo può andare a incornare a botta sicura senza che Ederson riesca a evitare la rete.

All´11´ i tedeschi continuano la propria spinta, arrivando ancora una volta a rendersi pericolosi con Dembélé, che in contropiede va al tiro da fuori sfiorando il palo. Quest´occasione arriva peraltro al termine di un episodio contestato dai giocatori del Benfica, che chiedevano un rigore per fallo di mano di Piszcsek in area, ritenuto involontario però dall´arbitro Atkinson.
OCCASIONI BENFICA – Nella seconda parte del secondo tempo cresce però il Benfica, che arriva alla conclusione prima con Cervi e poi su calcio d´angolo con Luisao, trovando però sempre i guantoni di Burki. A inizio ripresa ancora Benfica, con un regalo di Piszczek a Cervi in area sul quale proprio il difensore polacco salva in angolo.

UNO-DUE DORTMUND – Proprio a partire da questo brivido parte però l´accelerazione decisiva del Dortmund, che prima impegna seriamente Ederson (Aubameyang gli calcia addosso in uscita) e poi mette a segno l´uno-due decisivo: al 59´ Pulisic viene lanciato in area da Piszczek e riesce a beffare il portiere avversario con un tocco sotto, mentre appena due minuti più tardi è ancora Aubameyang a segnare, toccando in rete un assist perfetto di Schmelzer dalla sinistra. L´improvviso 3-0 spezza l´entusiasmo del Benfica, al quale a questo punto nemmeno un gol basterebbe a ribaltare l´eliminazione. Dopo 20´ giocati a basso ritmo è infatti ancora una volta il Borussia a segnare: all´84´ Durm affonda dalla destra e mette al centro la palla, che Aubameyang deve solo toccare in gol firmando la tripletta personale e il 4-0 casalingo.

Risultato che si avvicina inoltre al 5-0 ricordato dalla curva del Signal Iduna Park con la bellissima coreografia all´ingresso dei giocatori in campo, che rievocava appunto la “manita” ottenuta dai tedeschi contro il Benfica in Champions League nella stagione 1973/74.

Fonte: corrieredellosport.it

Molto lavoro sulle lunghe distanze per i team impegnati nella sessione pomeridiana di test della Formula 1 sul circuito del Montmelo´, vicino a Barcellona. Nessun pilota ha migliorato il tempo di 1´19´´310 realizzato in mattinata dalla Mercedes di Valtteri Bottas con le gomme supersoft, mentre le quattro ore di lavoro sono state interrotte per ben tre volte dalla bandiera rossa. La prima, per un´uscita di pista di Kimi Raikkonen, che ha interrotto il suo lavoro poco dopo le 16, dopo aver completato una cinquantina di giri. Quindi, in rapida successione, si sono fermate in pista la Red Bull di Max Verstappen, impegnato in un ´long run´, e la Sauber di Marcus Ericsson, determinando altrettante interruzioni poco prima della bandiera a scacchi.

Fonte: ansa.it

LATINA – Il Latina, quart´ultimo in classifica e attualmente in zona plau out della Serie B, è a un passo dal fallimento. Oggi è prevista la Camera di Consiglio decisiva del Tribunale fallimentare che stabilirà le sorti del club e – di conseguenza – del proseguio della regolarità del campionato. In dettaglio, si dovrà decidere se accogliere la richiesta di esercizio provvisorio o optare definitivamente per il fallimento del club laziale. Nel primo caso il Latina fallirà, ma grazie alle norme federali potrà concludere l´attuale campionato di Serie B sotto la guida di un curatore, per arrivare all´asta pubblica in cui sarà venduto il titolo sportivo. Nel secondo, il Latina finirà qui la sua storia sportiva, i giocatori saranno svincolati e la squadra cancellata dal campionato. Intanto la Federcalcio ha reso noto che il Latina è stato deferito ufficialmente.

IL DEFERIMENTO – Il procuratore federale, si legge nella nota della Figc, “a seguito di segnalazione Covisoc, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare gli amministratori e legali rappresentanti pro-tempore del Latina (Serie B), Antonio Aprile e Pasquale Maietta: ´per aver violato i doveri di lealtà, probità e correttezza, per non aver corrisposto, entro il 16 dicembre 2016, le ritenute Irpef e i contributi Inps relativi agli emolumenti dovuti ai propri tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo per le mensilità di settembre e ottobre 2016 e comunque per non aver documentato alla Covisoc, entro lo stesso termine, l´avvenuto pagamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps sopra indicati. Ciascuno con riferimento ai rispettivi poteri e funzioni, risultanti dagli atti acquisiti come trasmessi dalla Lega competente e ai periodi di svolgimento degli stessi´. Deferita anche la società a titolo di responsabilità diretta e propria”.

MANCINI: “DECISIONE SARA´ POSITIVA” – “Spero sinceramente che la decisione avvenga domani, la mia sensazione è che deve essere per forza positiva, anzi sono certo che sarà positiva”, ha detto il presidente Benedetto Mancini. “Gli appelli che stanno arrivando – ha aggiunto – dimostrano solamente che quello che stiamo facendo è tutto un buon lavoro. La squadra di dirigenti che ho messo in piedi è per salvare il Latina e per portare il club fuori da questo momento buio e nero. Dai giocatori, ai dirigenti, agli accompagnatori, agli amministrativi tutti stiamo lavorando per questo. Questi appelli mi inorgogliscono perché significa che tutta Italia e tutto il movimento calcistico sta apprezzando il lavoro che stiamo facendo”.

“NESSUNO CI REGALA NULLA” – “Quello che sto facendo quotidianamente è mantenere in piedi, in prima persona, una struttura di duecento persone per far sì che diventi tutto normale e regolare – ha continuato il presidente -. La squadra si sta allenando, ha fatto le trasferte e non manca nulla. Questo lo sto facendo in prima persona, non ci sta regalando niente nessuno. Le voci sono tante, io continuo a pensare e a lavorare nella stessa direzione. L´offerta irrevocabile di acquisto che ho presentato in Tribunale il 16 febbraio continua a essere valida. Non ho mai chiesto io l´esercizio provvisorio perché non posso essere io a chiederlo, per legge fallimentare l´esercizio viene effettuato da un curatore nominato dal giudice. Quello che ho detto, nel piano dei costi che ho presentato, tra crediti e debiti ci sono i numeri affinché l´esercizio provvisorio possa arrivare. I due milioni e mezzo circa che il Latina deve incassare dalla Lega e da varie strutture sono soldi veri che possono aiutare il curatore nell´esercizio provvisorio. Se il curatore, durante l´esercizio provvisorio, dovesse aver bisogno per arrivare a completarlo, su quell´offerta irrevocabile di acquisto sono pronto ad anticipare una parte che viene messa in pre-deduzione e garantita”.

“MI HA FATTO PIACERE L´APPELLO DI TOMMASI” – Ieri il presidente dell´Aic Damiamo Tommasi ha incontrato i giocatori per parlare di questa situazione. “Non ho avuto il piacere di incontrarlo ieri, è venuto a trovare la squadra ma non ne sapevo nulla – ha detto Mancini -. Mi ha fatto piacere leggere il suo appello, ci tengo a precisare che noi siamo un caso completamente diverso dal Parma. Che anche l´Associazione Calciatori si renda conto dello sforzo che stiamo facendo e della serietà di questo gruppo di lavoro mi fa piacere. Quello che domando è: in questo tempo passato, nel caos che c´era prima del 27 dicembre, Lega e Associazione Calciatori dov´erano? Io sono qui da solo e devo ringraziare tutti i collaboratori che mi sono vicini in questa battaglia quotidiana. Non demordo, ma mi domando dove fosse il controllo e come mai ci si accorge solo adesso di tutto questo caos. Io me ne sono accorto dopo un mese”.

Fonte: repubblica.it/sport

Incredulo e scosso: Unay Emery prova a commentare la disfatta del suo Paris St. Germain, rimontato 6-1 dal Barcellona al 95´: “Non credo sia questione di inesperienza, è difficile fare una valutazione adesso, ma credo che anche alcune decisioni arbitrali ci hanno penalizzato” ha detto il tecnico che ha poi ammesso: “Questo stadio è unico nello spingere i propri giocatori, ma noi dovevamo affrontare in un´altra maniera quei minuti finali”.
Difficile per Emery trovare una spigazione a una partita che entra di diritto nella storia del calcio. E il ruolo del suo Psg è sì quello del protagonista ma si tratta ovviamente di un protagonista negativo: “Dovevamo lavorare e prepararci alle situazioni di gioco che avremmo incontrato. Sul 3 a 1 abbiamo avuto altre occasioni per chiuderla con Cavani e Di Maria” ha detto il tecnico dei francesi che anche “accusato” alcuni suoi giocatori di mancanza di personalità.

Fonte: sportmediaset.mediaset.it

Gregg Popovich ha fatto capire di non essere interessato al possibile sorpasso dei suoi San Antonio Spurs ai danni di Golden State nella stagione regolare: Pop si augura di avere tutti i suoi big in salute nei playoff, e poi i texani – miglior squadra della NBA in trasferta – non hanno paura di giocare le sfide decisive fuori casa. Tuttavia lo scenario di un avvicendamento al vertice della Western Conference non è mai stato così concreto, dopo oltre due anni di leadership dei Warriors, che ora vantano soltanto una vittoria e mezza di vantaggio su San Antonio. La sconfitta casalinga (86-99) contro Boston ha attestato le difficoltà dei californiani, che dall´infortunio di Kevin Durant hanno perso tre gare su cinque: a Washington e Chicago, all´interno della maxi-trasferta ad Est, e poi contro i Celtics nel ritorno alla Oracle Arena.

L´ottimismo di Durant
Prima della sfida contro Boston, Kevin Durant aveva parlato del recupero dall´infortunio al ginocchio sinistro, coperto da un vistoso tutore. “Ho un posto comodo sul mio divano” ha scherzato l´ala dei Warriors a una settimana dall´iperestensione. Durant è atteso al rientro fra poco più di un mese, in tempo per i playoff, anche se probabilmente Golden State non forzerà i tempi inserendolo nel secondo turno. “Grazie a Dio non è stato un infortunio serio, per questo rimango positivo, non mi sono posto scadenze temporali, cerco di migliorare giorno dopo giorno”. Senza Durant, i Warriors hanno inevitabilmente perso smalto e i Celtics si sono confermati bestia nera dei californiani: un anno fa, proprio Boston interruppe dopo 54 gare la striscia positiva casalinga da record di Golden State. E questa notte hanno macchiato alcune certezze dei Warriors.

Warriors, esame a San Antonio
Privi di Durant, i californiani si sono ritrovati senza alternative offensive al duo Curry-Thompson, tuttavia gli Splash Brothers si sono fermati a 4-17 da tre. “Non possiamo lamentarci, a questo punto dell´annata tutti devono fare i conti con qualche infortunio” ha spiegato con realismo coach Steve Kerr. “La chiave è farti scivolare addosso la negatività, senza farsi prendere dal panico”. Panico che, per una volta, ha attanagliato Golden State: avanti 74-72 ad inizio quarto periodo, i Warriors sono stati travolti da un parziale di 13-0 nel quale prima Jae Crowder e poi Isaiah Thomas (25 punti per il re del quarto periodo) hanno ammutolito la miglior squadra NBA. E se l´exploit di Boston è stato una sorpresa soltanto relativa – una settimana fa i Celtics avevano battuto anche Cleveland – è il momento di Golden State a sollevare interrogativi. “Adesso abbiamo un calendario complicato” ha aggiunto Kerr, conscio che sabato sera Golden State giocherà a San Antonio, quando gli Spurs potrebbero addirittura giocare per il sorpasso in cima alla Western Conference. Il match non assegnerà il titolo, ma a livello mentale non sarà come le altre 81 partite.

Risultati della notte:
New Orleans-Toronto 87-94, Houston-Utah 108-115, Indiana-Detroit 115-98, Golden State-Boston 86-99. Orlando-Chicago 98-91, Atlanta-Brooklyn 110-105, Miami-Charlotte 108-101, Milwaukee-New York 104-93, Minnesota-L.A. Clippers 107-91, San Antonio-Sacramento 114-104, Denver-Washington 113-123.

Fonte: lastampa.it

AVELLINO – Venezia fa suo anche il derby italiano di ritorno e vola ai quarti di finale di Champions League. Al Pala Del Mauro finisce 68-72 per la Reyer: la terza sconfitta in altrettanti confronti diretti stagionali risulta fatale ad Avellino. Il risicato ma prezioso vantaggio ottenuto all´andata (53-49) non dava la possibilità all´Umana di fare calcoli e così gli uomini di De Raffaele interpretano la gara in maniera perfetta, conducendo le danze fin dall´inizio e riversando sul parquet tanta intensità difensiva. La Sidigas, al suo quinto ko consecutivo tra Coppa Italia, campionato e Champions, paga a caro prezzo soprattutto la pessima mira dalla lunetta (45.45%, frutto di un disastroso 10/22 ai liberi).

VENEZIA SUBITO COL PIGLIO GIUSTO – Venezia parte forte e apre con un parziale di 0-6. Ad Avellino manca fluidità in attacco e per sbloccarsi deve attendere oltre due minuti e mezzo grazie a un´iniziativa personale di Leunen che, non trovando sbocchi, si alza da tre e va a bersaglio (3-6). La Scandone è sempre costretta a inseguire e, proprio quando sembra in grado di riportare la gara sui binari dell´equilibrio, gli uomini di De Raffaele piazzano un altro strappo e chiudono il primo periodo sul +7 con il canestro di Ejim (14-21). L´inerzia non cambia nel secondo quarto, con l´Umana che continua a spingere e vola fino al +13 (17-30) con la bomba firmata Ejim. Ragland prova ad accendere il Pala Del Mauro con un coast to coast vincente che riavvicina Avellino (27-33). La Reyer, però, è davvero ispirata e, trascinata da un Haynes in ritmo, scappa di nuovo: la gara va all´intervallo lungo sul 27-40 per gli ospiti.

LUNETTA FATALE AD AVELLINO – La terza frazione, dopo il break irpino di 8-0 griffato Thomas e Ragland (35-43), fa l´elastico tra gli sforzi degli uomini di Sacripanti per rientrare in corsa e l´intensità di Venezia che vuole tenere i padroni di casa a distanza di sicurezza. La partita entra nell´ultimo periodo sul 49-56. Ad infiammare la contesa ci pensa Logan, che con tre canestri ravvicinati e grazie anche alla rubata ai danni di Filloy, riporta Avellino a -1 (61-62). La palla incomincia a scottare e gli errori abbondano da una parte e dall´altra. Avellino continua a essere imprecisa dalla lunetta e Logan commette un errore non da lui sotto canestro, vanificando l´azione del possibile sorpasso. Sull´altro lato del parquet, però, non fallisce Haynes che inchioda la schiacciata del 65-68. A trenta secondi dalla fine la sfida torna in parità (68-68), ma la maggiore precisione ai liberi di Venezia fa la differenza e fissa il punteggio sul definitivo 68-72. Venerdì il sorteggio dei quarti, con gare d´andata in programma tra il 21 e il 22 marzo e quelle di ritorno la settimana successiva.

SIDIGAS AVELLINO – UMANA VENEZIA 68-72
(14-21, 27-40, 49-56)
Avellino: Zerini 3, Ragland 9, Green, Logan 15, Esposito ne, Leunen 3, Cusin ne, Severini ne, Randolph 14, Fesenko 12, Thomas 12, Parlato ne. All. Sacripanti.
Venezia: Haynes 16, Hagins 5, Ejim 10, Peric 9, Bramos 4, Visconti ne, Filloy 8, Ress 6, Ortner 4, Taddeo ne, Viggiano, McGee 10. All. De Raffaele.

PESARO, SI DIMETTE BUCCHI – Un fulmine a ciel sereno, intanto, scuote la Victoria Libertas Pesaro. Manca ancora l´ufficialità, ma Piero Bucchi ha rassegnato le dimissioni, accettate dalla società marchigiana. L´allenamento odierno è stato diretto dal vice Spiro Leka e adesso resta da capire se quella dell´italo-albanese sarà la soluzione definitiva o solo provvisoria. Bucchi, dopo essersi legato in estate a Pesaro firmando un biennale, avrebbe deciso di lasciare per dissapori con il presidente Ario Costa. Per il momento non ci sono reazioni ufficiali né del club né da parte del tecnico.

Fonte: repubblica.it/sport

Nello sport c´e´ sempre stato e ci sara´ chi crede nella rimonta, anche se fino a quel momento e´ ancora lontano dal traguardo e in netto svantaggio sull´avversario, perche´ – pensa – tutto puo´ cambiare fino all´ultimo secondo. Quella realizzata questa sera dal Barcellona sul Psg, negli ottavi di finale di Champions league, ha dell´incredibile, sconfitti 4-0 a Parigi, all´andata, i blaugrana sono riusciti in una ´remuntada´ che ha dell´epico, con quel 6-1, maturato nei cinque minuti di recupero con tre gol pesantissimi che regalano a Messi e compagni la qualificazione ai quarti. Ci credeva Luis Enrique alla vigilia, tanto da dire ´faremo sei gol´, e il Barca sei gol li ha fatti ma quelli decisivi li ha fatti in quella che una volta si chiamava ´zona Cesarini´.

Negli almanacchi del calcio le rimonte non mancano: ci come quella di un anno fa con protagonista il Liverpool, capace di ribaltare la situazione contro il Borussia Dortmund, da 3-1 a 4-3, negli ultimi venti minuti di gioco con il gol vittoria siglato al 91´, e conquistare cosi´ l´accesso alle semifinali di Europa League.

Una rimonta quella di Anfield che fa tornare alla memoria subito, soprattutto per i tifosi rossoneri, la serata da incubo del Milan a Istanbul nella finalissima Champions 2004-2005. Dopo i primi 45´ stradominati la squadra guidata allora da Carlo Ancelotti e´ in vantaggio 3-0 e con la Coppa praticamente gia´ in tasca, ma nella ripresa accade l´incredibile. La superiorita´ milanista si trasforma in una fragilita´ imbarazzante: il gol di Maldini e la doppietta di Crespo vengono pareggiati in soli sette minuti da Gerrard, Smicer e Xabi Alonso. I 90´ regolamentari si chiudono 3-3 e ai supplementari Shevchenko si divora il gol del 4-3. Ai rigori vincono i Reds di Rafa Benitez che alzano la coppa al termine della rimonta forse piu´ incredibile della storia del calcio.

Da ricordare anche quella del Manchester United sul Bayern Monaco, sempre in una finale della massima competizione europea. Il 26 maggio del ´99, al Camp Nou di Barcellona, la squadra di Sir Alex Ferguson conquisto´ la Champions League battendo il Bayern di Hitzfeld. Dopo essere andati sotto di un gol con Basler nel primo tempo, sul finire del match i Red Devils ribaltarono il risultato con Sheringham al 90´ e Solskjaer al 91´ per un´altra vittoria in rimonta davvero pazzesca.

Fonte: ansa.it

Tifosi parigini imbestialiti dopo la figuraccia europea del PSG, eliminato con un 6-1 dal Barcellona agli ottavi di Champions dopo il 4-0 dell´andata. Un gruppo di ultrà ha aspettato al rientro all´aeroporto, in piena notte, i giocatori, accogliendoli con grida e insulti. Uno, che cercava di bloccare l´auto di Thiago Motta, è stato investito dal giocatore ed è finito all´ospedale. Atterrati verso le 5 sulla pista dell´aeroporto parigino di Le Bourget, i giocatori e lo staff tecnico hanno visto alcune decine di tifosi che li aspettavano minacciosi, gridando “Vergogna!” al loro passaggio. I giocatori si sono infilati nelle loro auto di grossa cilindrata ma i tifosi hanno sbarrato loro la strada per esprimere tutta la rabbia per l´umiliazione. Innervosito, l´azzurro Thiago Motta ha forzato il passaggio investendo un uomo. Ferito alla schiena, il tifoso è stato ricoverato all´ospedale di Saint-Denis.

Fonte: tuttosport.com

Per Marco Verratti la debacle del suo Psg al Camp Nou è e sarà un incubo: “Questa è una partita che non dimenticherò mai e spero che serva da lezione a tutti”, dice il centrocampista azzurro al termine della sconfitta per 6-1 contro il Barcellona. “Sapevamo che tutti i giocatori blaugrana fossero migliori di noi, tutto quello che dovevamo fare era giocare come una squadra, giocare insieme. Al Camp Nou non è mai facile, è difficile riuscire a chiudere ogni spazio”.

ERRORI ARBITRALI — “C´erano due rigori per noi”, continua Verratti, “ma non abbiamo perso 6-1 per colpa dell´arbitro, è stata solamente colpa nostra. Mi vergogno per quanto successo e mi scuso con tutti i nostri tifosi. Il Barcellona ci ha costretto a giocare così bassi, siamo tutti molto tristi”.

L´ILLUSIONE DEL GOL — “La qualificazione del Barcellona è meritata”, ammette l´azzurro, “è stata dura giocare, fare dei passaggi, pressavano troppo nel primo tempo. Nel secondo tempo abbiamo avuto modo di giocare meglio. Il gol di Cavani ci aveva dato tranquillità. I giocatori del Barcellona mi dicevano che era finita. Prendere tre reti in cinque minuti mi lascia senza parole, non riesco a spiegarmelo”.

Fonte: gazzetta.it

Dopo l´eliminazione della Fiorentina, la Roma è l´ultima squadra rimasta in Europa League. Questa sera (ore 21.05) la squadra di Spalletti fa visita al Lione nel match valido per l´andata degli ottavi di finale. I giallorossi vogliono a tutti i costi riscattarsi dopo le sconfitte subite in Coppa Italia con la Lazio e in campionato col Napoli. Lo Scudetto appare difficile da raggiungere e così l´Europa League diventa un obiettivo primario.
L´ultimo scontro diretto tra Lione e Roma risale agli ottavi di finale della Champions League 2006/07: in quell´occasione l´andata dell´Olimpico si chiuse sullo 0-0 mentre i giallorossi riuscirono ad imporsi 2-0 in Francia grazie alle reti di Totti e Amantino Mancini. Un precedente sicuramente positivo per la banda Spalletti che ha dalla sua anche l´imbattibilità esterna in questa edizione di Europa League.

Nelle cinque trasferte continentali sono maturati 2 successi e 3 pareggi. Nel turno scorso la Roma si impose 4-0 sul campo del Villarreal perdendo 0-1 senza conseguenze il ritorno all´Olimpico. Il Lione, però, sta vivendo un ottimo periodo di forma ed è arrivato fin qui eliminando in maniera perentoria l´Az Alkmaar ai sedicesimi vincendo 4-1 in Olanda e 7-1 tra le mura amiche del nuovo stadio costruito in occasione degli Europei del 2016 in Francia.

In campionato occupa il quarto posto con 15 punti di distanza dal terzo del Nizza. Salvo miracoli in Ligue 1, dunque, la squadra di Bruno Genesio dovrà puntare a trionfare in Europa League per qualificarsi in Champions. Di fronte, però, troverà una Roma ferita e pronta a tutto per rimettersi in carreggiata dopo le sconfitte con Lazio e Napoli. Il ritorno degli ottavi è fissato per giovedì prossimo, 16 marzo, sempre alle 21.05.

Fonte: repubblica.it/sport

Calzedonia Verona-Azimut Modena chiude oggi il programma della 2/a giornata dei quarti di finale dei playoff di SuperLega di pallavolo maschile. La serie è sull´1-0 per i veneti nei confronti dei campioni d´Italia.
Ieri, intanto, le altre gare-2 hanno tutte decretato le semifinaliste: Sir Safety Conad Perugia, Diatec Trentino e Cucine Lube Civitanova. Risultati: Lpr Piacenza-Sir Safety Conad Perugia 0-3 (23-25, 20-25, 23-25); Gi Group Monza-Diatec Trentino 0-3 (18-25, 23-25, 22-25); Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia-Cucine Lube Civitanova 0-3 (16-25, 18-25, 18-25).

Fonte: ansa.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.