Calcio-Cronaca

Il Collegio di Garanzia dello Sport ha ricevuto un ricorso presentato dalla S.S.C. Napoli S.p.A. contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio, la Juventus F.C. S.p.A., La Lega Nazionale Professionisti Serie A, nonché, ove occorra, la Corte Sportiva d’Appello presso la FIGC e il Giudice Sportivo presso la Lega Nazionale Professionisti di Serie A. Il ricorso riguarda l’annullamento della decisione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale della FIGC, adottata con C.U. n. 14 del 10 novembre 2020, confermativa della decisione del Giudice Sportivo Nazionale presso la Lega Nazionale Professionisti di Serie A, adottata con C.U. n. 65 del 14 ottobre 2020 (anche essa oggetto della presente impugnazione), con cui è stata irrogata, a carico della società ricorrente, la sanzione della perdita della gara Juventus-Napoli (che si sarebbe dovuta disputare in data 4 ottobre 2020) e della penalizzazione di un punto in classifica.

La società ricorrente, S.S.C. Napoli, chiede al Collegio di Garanzia:

– in via principale, di annullare la decisione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale impugnata, confermativa della decisione del Giudice Sportivo Nazionale presso la Lega Nazionale Professionisti di Serie A (anche essa oggetto di impugnazione) e, per l’effetto, rilevata la causa di forza maggiore ex art. 55 NOIF, o, comunque, riconosciuta la sussistenza del factum principis, di ordinare direttamente alla Lega Nazionale Professionisti di Serie A ed alla FIGC, per quanto di rispettiva competenza, la disputa della gara Juventus – Napoli, valida per il campionato di Serie A 2020 – 2021, nonché la restituzione del punto di penalizzazione in classifica irrogato con la medesima sanzione.

Tale tipologia di decisione senza rinvio, si fonda:

– in ragione dell’applicazione dell’art. 62, comma 1, del Codice di Giustizia Sportiva del CONI, non essendo necessari ulteriori accertamenti di fatto;

– in ragione della natura dei vizi dedotti, consistenti in macroscopiche violazioni delle normative statali e sportive richiamate, di palese evidenza e ben più rilevanti rispetto alla comunque dedotta insufficienza della motivazione su un punto decisivo della controversia (che non sarebbe comunque possibile integrare in alcun modo in un eventuale giudizio di rinvio, essendo macroscopicamente disallineata dall’applicazione di ogni principio giuridico);

– in ragione della inconfigurabilità di alcuna eventuale ulteriore discrezionalità (da rimettere mediante rinvio al Giudice di Appello), trattandosi semplicemente di verificare l’illegittimità del mancato riconoscimento del caso di forza maggiore costituito dalla preclusione alla trasferta da parte delle Autorità sanitarie;

– in ragione dell’esigenza di celerità dell’intero procedimento giustiziale sportivo, volto a garantire che la gara in questione, laddove ne sia sancita la disputa, possa essere giocata in tempi più rapidi possibili, come peraltro indicato dall’art. 2, comma 3, del Codice di Giustizia Sportiva del CONI;

– in ragione dei numerosi precedenti dello stesso Collegio di Garanzia che – laddove ha accolto i ricorsi avverso provvedimenti disciplinari aventi ad oggetto la perdita della gara a tavolino – ha annullato senza rinvio, disponendo la disputa della relativa gara.

In via subordinata:

– di annullare la decisione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale impugnata, confermativa della decisione del Giudice Sportivo Nazionale presso la Lega Nazionale Professionisti di Serie A (anche essa oggetto di impugnazione), rimettendo la fattispecie alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale affinché, in diversa composizione, svolga un nuovo esame del merito.-radiomarte.it-

 

Ciro Borriello, assessore allo Sport del Comune di Napoli, parla a Marte Sport Live: “Siamo stati velocissimi con lo stadio, era doveroso intitolarlo a Diego Armando Maradona. Aspettiamo la deroga del Prefetto, ma non ci sono problemi. Ha già parlato col sindaco. Una targa? A noi piacerebbe organizzare una cerimonia, ma senza pubblico non ha molto senso. Sarebbe bello organizzare una partita, quindi adesso siamo bloccati perché non possiamo fare niente. Le statue? Abbiamo ricevuto 14 offerte, ora vedremo come organizzare. C’è una bella partecipazione”.-radiomarte.it-

 

Poche righe per commentare la decisione della Giunta Comunale sullo stadio: “La SSC Napoli si rallegra per la delibera firmata da tutta la Giunta Comunale nel dedicare a Diego Armando Maradona l’ormai ex Stadio San Paolo”.-radiomarte.it-

 

Lo stadio di Napoli si chiama Diego Armando Maradona. La Commissione Toponomastica ha dato il via libera alla proposta del sindaco de Magistris, poi la Giunta Comunale ha formalizzato il cambio di nome con una delibera di Giunta. Arriverà a breve anche la deroga del Prefetto.-radiomarte.it-

 

Un professore, ordinario di Architettura presso l’Università Luigi Vanvitelli, è stato denunciato da uno studente. Il docente avrebbe tentato di farsi pagare per il superamento di un esame. Addirittura, nell’estremo tentativo di prendere dei soldi, il professore avrebbe detto al ragazzo che non aveva superato l’esame. Alla fine ha ceduto ma lo studente ha denunciato tutto ai Carabinieri di Aversa. Dopo accurate indagini il professore è stato sospeso dalla sua attività con l’accusa di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità.-radiomarte.it-

 

Uno studio medico abusivo è stato scoperto dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Napoli a Soccavo. Colto in flagranza di reato un 52enne, falso dentista, mentre visitava una paziente. Oltre che per esercizio abusivo della professione medica e violazione delle leggi sanitarie, il falso dentista è stato sanzionato anche per aver violato la normativa anti Covid poiché non aveva mai effettuato una sanificazione dei locali. Lo studio, composto da una stanza e da un laboratorio odontotecnico, peraltro, come detto, non sanificati e in precarie condizioni igienico-sanitarie, è stato sequestrato insieme a strumentazione medica di diverso genere, attrezzature e materiale ad uso odontoiatrico e decine di fiale di anestetici.-radiomarte.it-

 

Al termine di controlli effettuati dai Carabinieri della Compagnia Napoli-Stella al Borgo di S. Antonio Abate, 46 persone, 26 delle quali pregiudicate, sono state identificate. Durante gli stessi controlli due persone sono state denunciate per furto di energia elettrica e una perché trovata alla guida senza aver mai conseguito la patente con recidiva nel biennio. I Carabinieri hanno anche eseguito 22 sanzioni per occupazione abusiva del suolo pubblico.-radiomarte.it-

 

Luminarie in formato ridotto per le festività natalizie ad Agropoli. Ad essere illuminate saranno Piazza Vittorio Veneto, le rotatorie, le chiese, la casa comunale e il Castello. Un Natale sobrio e solidale a causa della terribile pandemia che stiamo vivendo. Su iniziativa del sindaco Adamo, condivisa dall’intera amministrazione comunale, con i fondi risparmiati dalla mancata messa in campo di tutte le iniziative natalizie saranno acquistati pacchi alimentari da destinare alle famiglie bisognose.-radiomarte.it-

 

Enrico Nicoletti è morto. Una vita da Romanzo Criminale, tra arresti e lusso, ville e azioni criminali, in quella Roma dove per anni comandava la ‘holding del crimine’ della Banda della Magliana.

Una vita quella di Enrico Nicoletti che ieri si è spenta in una clinica romana. 84 anni segnati dalla criminalità poliedrica e insidiosa della Banda e dei suoi affari.

Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda Magliana
Affari che conosceva benissimo essendo diventato, di fatto e di ‘diritto’, il cassiere del gruppo. Più volte in carcere, era il detentore fiduciario dei patrimoni e delle ricchezze accumulate dalla feroce organizzazione che negli anni ’70 seminò sangue e morte a Roma,.

Nicoletti, come un gangster di altri tempi, amava il lusso ostentato. Come testimoniava anche la sua casa con parco, poi confiscata, e destinata dal Campidoglio nel 2005 a sede della Casa del jazz.

Amava il lusso e vestiva di bianco
Nicoletti, originario di Monte San Giovanni Campano, in provincia di Frosinone, è stato infatti il proprietario di Villa Osio, un complesso di fine anni Trenta immerso nel verde, in via di Porta Ardeatina.

Trasformato da lui stesso con maniacale meticolosità nei dettagli in una sorta di reggia, con marmi, stucchi e idromassaggi a due posti con rubinetti in oro. Roba da Gomorra ma ante litteram.

Lusso e, a modo suo, eleganza: il bastone come appoggio e come vezzo, amava vestirsi di bianco dal panama alle scarpe. Si favoleggia anzi che nella villa avesse immense scarpiere, fatte su misura, per contenere tutte le sue scarpe.

Bianche, naturalmente. Nicoletti viene anche indicato come un personaggio legato all’ultimo capo della Banda della Magliana, Enrico De Pedis, detto Renatino, ucciso nel Febbraio 1990.

Gli inizi a Centocelle negli anni ’60
Ed ebbe in eredità anche alcune proprietà immobiliari che appartenevano al boss. La carriera di Nicoletti inizia dal basso, quando negli anni ’60 faceva fruttare il denaro affidatogli dagli abitanti del suo quartiere di Centocelle.

Poi il salto di qualità negli anni ’70 nella Banda della Magliana che in breve tempo ebbe il controllo di tutte le attività criminali della Capitale.

Dalle semplici rapine, le attività si espansero ai sequestri di persona, al controllo del gioco d’azzardo e delle scommesse ippiche, ai colpi ai caveau e soprattutto al traffico di droga.

Da quegli anni la carriera criminale di Nicoletti, tra un arresto e l’altro, non ha avuto sosta. Tanto da finire anche nel Romanzo Criminale, quello vero, dove il ‘Secco’, forse un contrappasso, racconta le sue gesta niente affatto eroiche della sua ostinata militanza criminale. (fonte Ansa)

 

 

Infermiera picchiata a Napoli. I genitori di una ragazza ritenevano che la loro figlia ventenne, che lamentava dolori al petto, fosse trascurata. E così hanno picchiato con calci e pugni una infermiera dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

E’ accaduto la scorsa notte. L’infermiera, secondo quanto ha riferito ai carabinieri, aveva già incontrato il giorno precedente i genitori della ragazza e già allora avevano avuto discussioni.

Infermiera picchiata a calci e pugni
Poi, ore dopo, il confronto è degenerato e il marito e la moglie, insieme ad altre due persone in corso di identificazione, hanno aggredito la donna. Per l’infermiera, dieci i giorni di prognosi. I due aggressori saranno, invece, denunciati. Indagini dei carabinieri sono in corso.

L’ospedale: “Gravità inaudita. Il Cardarelli si costituirà parte civile”
“Quanto avvenuto stanotte è di una gravità inaudita. Un episodio inqualificabile che non può e non deve restare impunito. Alla nostra infermiera e alla sua famiglia va la solidarietà dell’intera Azienda Ospedaliera.

Siamo pronti a costituirci Parte Civile e decisi a fare quanto in nostro potere per far sì che gli autori di questa violenza siano individuati e perseguiti”. Così, in una nota, la Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli in merito all’aggressione di questa notte.

“La sicurezza dei nostri operatori è da sempre una priorità assoluta, un obiettivo che perseguiamo tramite il servizio di vigilanza provata, ma anche di concerto con le forze dell’ordine”, si sottolinea. (fonte Ansa)

 

Caso Suarez: dall’ammenda al rischio penalizzazione, fino all’esclusione dal campionato, l’esame farsa rischia di costar caro alla Juventus. A scuotere il club bianconero l’avviso di garanzia al dirigente bianconero Fabio Paratici (false dichiarazioni). Che può comportare una responsabilità diretta del club.

Secondo l’avvocato esperto in diritto sportivo, Cesare Di Cintio, “va detto che si tratta di una comunicazione a un indagato e al momento il reato riguarda false dichiarazioni al pm.

Che è un titolo di reato diverso da quello contestato ai vertici dell’Università. Siamo quindi in fase di indagine e sarebbe prematura qualsiasi tipo di previsione”.

Caso Suarez, il ventaglio dei rischi disciplinari
Ma il club bianconero può rischiare provvedimenti disciplinari. “Le sanzioni – spiega Di Cintio all’Ansa – se viene accettata la responsabilità, hanno un ventaglio molto ampio e dipendono dalla gravità dei fatti accertati.

Vanno dalla ammenda sino alla esclusione dal campionato. Nel caso di specie tuttavia è prematura qualsiasi previsione dato che il procedimento è solamente in fase di indagine”.

Sull’inchiesta della Procura della Repubblica di Perugia sull’esame ‘farsa’ sostenuto da Suarez lo scorso settembre “per quanto riguarda un’eventuale responsabilità in campo sportivo servirebbe avere prima contezza dell’entità delle dichiarazioni del dirigente bianconero”, precisa ancora il legale.

Per capire se il club bianconero rischia qualcosa, occorrerà attendere di capire se gli sviluppi dell’indagine penale saranno ritenuti rilevanti anche dal procuratore federale Giuseppe Chinè.

Che a settembre aveva già aperto un fascicolo di indagine e che dovrà ora valutare se sulla base delle novità emerse dalla magistratura, sussistano elementi in grado di connotare un presunto illecito sportivo.

Corto circuito giustizia penale e sportiva
“Se la procura federale ritenesse rilevanti questi ulteriori fatti potrebbe chiedere gli atti alla procura della Repubblica. Se ci sono fatti attinenti alla giustizia sportiva”, prosegue ancora Di Cintio.

Il codice di giustizia sportiva è chiaro: considera illecito la violazione delle norme federali in materia di tesseramenti.

Cosa dice l’articolo 32
“Esiste una norma ed è l’art. 32 comma 7 del Cgs FIGC – chiarisce l’avvocato – che sanziona disciplinarmente le condotte di dirigenti e società che commettono atti volti ad ottenere attestazioni o documenti di cittadinanza falsi o comunque alterati al fine di eludere le norme in materia di ingresso e tesseramento di stranieri in Italia”.

Con responsabilità diretta o oggettiva il club rischia le sanzioni da pecuniarie a penalizzazioni in classifica. (fonte Ansa)

 

Nuovo Dpcm, le Regioni del nord protestano contro gli aspetti più limitativi. Mentre sulla base dei dati della cabina di regia Speranza firmerà un’ordinanza che sposta altre 5 regioni in area gialla (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria). Solo l’Abruzzo resta rosso, 12 regioni sono gialle e 8 arancioni.

Il 19 e il 20 dicembre, ovvero l’ultimo week end in cui si può partire prima delle festività natalizie “rischiamo di rivivere quello che successe nella notte fra il 7 e l’8 marzo”, ha detto a Mattino 5 il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, rispondendo alla domanda se teme una nuova ‘fuga dal Nord’.

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Nuovo Dpcm, critiche anche dall’”amico” Bonaccini
Critiche anche dal presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, specie sul divieto di spostamenti tra comuni vicini. “Ci sono persone fragili i cui parenti magari stanno nel comune vicino. Vanno tutelate”.

Sebbene “amico” del Governo, anche Bonaccini contesta il metodo, cioè senza interlocuzione e raccordo con le regioni da parte dell’esecutivo: “Regole decise senza confronto”.

“A Natale siamo tutti più buoni e quindi spero dal Governo un ravvedimento del provvedimento sullo stop di movimento tra i Comuni nelle date del 25 e 26 dicembre e 1 gennaio”, ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia.

Il quale sottolinea che ci sono “ancora giorni davanti” per poter mettere mano al Dpcm. “Il Veneto è a fianco del Governo. Noi non vogliamo essere dall’altra parte della barricata, ma dobbiamo trovare soluzione. Facciamo passare qualche giorno e penso che ci sarà pur qualche incontro prima delle festività. Abbiamo quindi margine per provare a convincere il Governo a modificare il provvedimento, se vogliono”. (fonte Ansa)

 

Eredità Maradona: sarà un processo di attribuzione di soldi e beni e proprietà – cosa a chi – se possibile ancora più complicato della stessa avventurosa esistenza del Pibe de oro.

Il clima familiare non aiuta (le figlie contro le sorelle, accuse reciproche di opportunismo e indifferenza). Due cause al momento hanno iniziato il loro corso nei tribunali argentini. Quella della figlia più piccola Jana, avuta con Valeria Sabalain.E quella di Dalma Nerea Maradona, la primogenita, avuta con la prima moglie Claudia Villafañe. Si tratta dell’avvio di processi di successione dei beni di Maradona.

Eredità Maradona, il puzzle della successione
L’attenzione mediatica in Argentina è totale, quasi spasmodica, un affare di Stato. Durante l’esame autoptico sono state prelevate sei fiale con campioni di sangue: serviranno per eventuali processi di filiazione, da parte cioè di eventuali figli non riconosciuti di cui si vocifera.

Le figlie eredi designate
Le figlie Dalma, Gianinna e Jana appaiono al momento come eredi designate. Poi c’è il piccolo Diego Fernando, frutto della relazione con Verónica Ojeda. Quindi Diego Junior, che vive a Napoli, figlio di Cristiana Sinagra.

Entrambi si uniranno al processo di eredità avviato da Jana. Il patrimonio di Maradona ammonterebbe a circa 25 milioni di dollari, secondo una stima vecchia di tre anni e suscettibile di ritocco sostanziale a 40 milioni di dollari.

I beni sono sparsi in tutto il mondo, Venezuela, Dubai, Bielorussia, Messico e Stati Uniti tra gli altri. Un labirinto cui deve aggiungersi una mole di cause pendenti: 60 procedimenti in corso.

Dell’eredità di Maradona se ne parlerà ancora a lungo. (fonte Leggo)

 

Maradona, psicofarmaci fatali? Ieri Repubblica scriveva che la morte del numero 10 sarebbe stata causata da un cocktail di 6 medicinali diversi.

Ma nessuna conferma viene dall’Argentina, dove si aspetta con trepidazione l’esito dell’esame autoptico. Un affare di Stato: test blindati e top secret. Si cerca di capire, non sia mai vengano trovate tracce eloquenti, se qualcuno abbia portato cocaina o alcol o altri farmaci al campione.

Maradona, psicofarmaci e misteri
Di sicuro il suo cuore non ha retto soprattutto a un’intera esistenza dedicata agli eccessi. Il suo cuore pesava il doppio del normale, mezzo chilo invece che 250 grammi. Un miracolo non se ne sia andato prima.

E un giorno ci spiegheranno perché un uomo costantemente seguito da una folla tra amici parenti e sodali, sia morto in piena solitudine.

Un suo antico compagno di squadra ha rivelato che la sua dipendenza dalla cocaina era cominciata già in Argentina.

“Cominciò con la coca nell’81 quando giocava al Boca”
Carlos Fren era compagno di Diego nell’Argentinos Juniors e al Mondiale giovanile vinto nel 1979 in Giappone con la Selección bianco-celeste.

“Maradona assumeva cocaina già dal 1981, quando giocava nel Boca”, ha dichiarato, retrodatando le informazioni che facevano risalire l’abboccamento col vizio di una vita all’arrivo in Europa, al Barcellona. (fonti Repubblica e Ansa)

 

Ieri la Giunta comunale del capoluogo campano ha deliberato all’unanimità l’intestazione dello Stadio San Paolo “al più grande calciatore di tutti i tempi che con il suo immenso talento e la sua magia ha onorato per sette anni la maglia del Napoli, regalandole i due scudetti e altre coppe prestigiose e ricevendo in campo dalla città amore eterno”. Al momento verrà prodotta formalmente solo una deroga, considerando che questo tipo di intitolazione pubbliche possono essere adottate solo 10 anni dopo la morte del personaggio famoso. Però se tutto procederà come si augurano i tifosi, la cerimonia ufficiale potrebbe esserci in occasione della gara casalinga contro la Sampdoria domenica 13 dicembre. A scriverlo è La Gazzetta dello Sport.-tuttonapoli.net-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.