Calcio-Cronaca

“In Italia sono state fatte 610 Unità speciali di continuità assistenziale Usca sulle 1200 previste, in alcune regioni le hanno anche cancellate, il risultato è che nelle regioni dove non ci sono le Usca c’è il tasso di ospedalizzazione più alto”. Ad affermarlo è Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, intervenuto a Radio Cusano Campus. Riferendosi quindi alla sentenza del Tar del Lazio che stabilisce che i medici di famiglia non possono visitare i pazienti Covid a casa, Magi sottolinea che “il medico in quanto tale ha l’obbligo deontologico di seguire il proprio paziente.
La sentenza non riguarda l’attività dei medici, interviene su un argomento specifico. Per evitare che i medici di famiglia si possano ammalare, si sono formate con la legge 14 del marzo 2020 le cosiddette Usca, dove non sono previsti medici di famiglia ma un’equipe di specialisti ed infermieri che va a seguire il paziente a domicilio. Nel Lazio sono state fatte invece le Uscar, che però finora hanno fatto un lavoro di tracciamento, andavano cioè a fare i tamponi, però non sono state fatte le visite a domicilio”. La sentenza del Tar, conclude, “dice che nelle Usca non ci devono essere i medici di famiglia, che devono continuare a fare la loro attività canonica”.
I dati “mostrano segnali di rallentamento della crescita dell’epidemia da SarsCov2, tuttavia le condizioni di sovraccarico del sistema ospedaliero, con occupazione delle Terapie Intensive e aree COVID particolarmente elevata, impongono di non allentare le misure restrittive. Ricordiamo che nell’ultima settimana si sono contati oltre 200mila nuovi casi e 4.980 decessi mentre i ricoveri con sintomi sono attualmente più di 34mila”. È l’appello dell’Intersindacale della Dirigenza Medica, Sanitaria e Veterinaria sulle riaperture in prossimità delle festività natalizie.ANSA

 

Ultimo saluto a Diego Armando Maradona. Giunto al cimitero, il feretro del campione è stato trasferito sotto una tenda bianca rettangolare all’aperto per una breve cerimonia religiosa, officiata da un sacerdote che ha atteso per tutto il pomeriggio l’arrivo di una quarantina di persone fra famigliari e amici intimi. Una telecamera da lontano ha ripreso senza audio il momento di intimità, dopo una giornata segnata dalle lacrime, le grida ed i cori di decine di migliaia di persone che lo hanno salutato dentro e fuori della Casa Rosada presidenziale, in uno scenario non privo di violenza.La cerimonia si è conclusa con un lungo applauso. Maradona è stato seppellito accanto al padre Don Diego e alla madre Doña Tota. Le tv locali hanno seguito per tutta la giornata in diretta prima la camera ardente, con gli scontri che ne sono seguiti davanti alla Casa Rosada e poi il trasferimento del feretro al cimitero e la cerimonia privata prima dell’inumazione.

Il giorno dell’addio di Diego Armando Maradona è stato lungo come la fila ininterrotta che dall’alba ha svegliato la capitale argentina: l’ultimo omaggio alla Casa Rosada dei presidenti si trasforma in un pellegrinaggio laico, la maglia della nazionale, il 10 del Boca Juniors e quello del Napoli sopra il feretro, intorno l’abbraccio di un Paese intero. Che non si rassegna all’idea che il Pibe de oro sia morto. La gente comune si abbraccia, e dimentica i rivali di sempre: perfino River e Boca uniti nel saluto al più grande, generoso e dannato insieme, morto a 60 anni, veloce ad andarsene come lo era in campo. Ma non sono mancati i momenti di tensione: già all’apertura della camera ardente era dovuta intervenire la polizia con lancio di lacrimogeni per disperdere la folla che si stava accalcando. E nel corso della giornata ci sono stati nuovi scontri, e caos tanto che il feretro è stato spostato per motivi di sicurezza.

Una maglietta del Napoli con il numero 10 è stata depositata sul feretro di Diego Maradona esposto nella Casa Rosada presidenziale. La maglietta, consegnata dall’ambasciata d’Italia a Buenos Aires, è stata collocata sulla bara, vicino a quelle della nazionale argentina, del Boca Juniors e dell’Argentinos Juniors, da una delle figlie di Maradona.

L’avvocato accusa: ‘Lasciato senza cure per 12 ore’ – Diego Armando Maraona è stato “lasciato solo per 12 ore” dai sanitari che si sarebbero dovuti occupare di lui. E’ l’accusa lanciata dall’avvocato e cognato del campione argentino Matias Morla che posta un duro comunicato su Twitter chiedendo un’indagine approfondita sulla vicenda. “L’ambulanza è arrivata in ritardo di mezz’ora, un’idiozia criminale”, attacca ancora il legale che conclude. “Diego è stato un buon figlio, il miglior giocatore del mondo e una persona onesta”.

Nelle ore precedenti all’apertura della camera ardente al pubblico, nella sala dove si trovano i resti di Diego Maradona sono entrati i famigliari (la ex moglie Claudia Villafañe e le figlie Dalma e Giannina) e numerosi calciatori ed amici storici del ‘pibe de oro’ (Carlos Tevez, Martin Palermo, i membri della nazionale argentina vittoriosa a Messico 1986, e Guillermo Coppola. Nella notte è stata nella sala dove dieci anni fa fu reso l’estremo omaggio all’ex presidente Nestor Kirchner anche l’ultima fidanzata di Maradona, Verónica Ojeda, con il figlio Dieguito Fernando. Secondo il quotidiano Clarin il corpo di Maradona non sarà visibile, per cui la bara sarà chiusa. La famiglia di Maradona non ha fatto richieste particolari per le modalità della cerimonia, si è infine appreso, indicando solo l’utilizzazione di una bandiera argentina vicino o sopra il feretro.

I medici legali che hanno effettuato l’autopsia sul cadavere di Diego Maradona nell’Ospedale di San Fernando, in provincia di Buenos Aires, hanno diffuso un referto con i risultati del loro lavoro. Il decesso, si legge nel documento, è stato attribuito a “insufficienza cardiaca acuta, in un paziente con una miocardiopatia dilatata, insufficienza cardiaca congestizia cronica che ha generato un edema acuto del polmone”. Si è infine appreso che lo studio realizzato per determinare le cause della morte sarà completato con analisi tossicologiche che nel giro di una settimana preciseranno se Maradona, prima di morire, ha ingerito farmaci, droghe o alcol.

Napoli piange il suo campione, proclamato il lutto cittadino

Per l’Equipe, il giornale francese di calcio, è ‘la morte di un Dio’. Come nel resto del mondo, ma naturalmente ancora di più, è choc a Napoli: la notizia, alla quale molti stentano a credere, è rimbalzata sui telefonini. In pieno centro, in piazza Municipio una sola voce: “Maradona era il più grande di tutti”. Anche a Fuorigrotta, dove si trova il San Paolo, tempio calcistico di Maradona, c’è chi si commuove ai ricordi per le sue straordinarie giocate. E una donna dice: “Questo 2020 è veramente l’anno peggiore”.

“Il Papa è informato della morte di Diego Maradona, ripensa con affetto alle occasioni di incontro di questi anni e lo ricorda nella preghiera, come ha fatto nei giorni scorsi da quando ha appreso delle sue condizioni di salute”. E’ quanto dice all’ANSA il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

La morte di Diego Maradona è stata annunciata anche nell’Aula del Senato. “Non so se è opportuno, ma lo faccio, devo purtroppo annunciare che è scomparso Maradona, il calciatore che credo in Italia abbia molto influito sulla passione per questo sport. Alla famiglia e ai tifosi che lo hanno amato le mie condoglianze”: lo ha detto Ignazio La Russa, dallo scranno di presidente di turno dl Senato, durante i lavori a Palazzo Madama. La morte di Diego Maradona è stata annunciata anche nell’Aula del Senato. “Non so se è opportuno, ma lo faccio, devo purtroppo annunciare che è scomparso Maradona, il calciatore che credo in Italia abbia molto influito sulla passione per questo sport. Alla famiglia e ai tifosi che lo hanno amato le mie condoglianze”: lo ha detto Ignazio La Russa, dallo scranno di presidente di turno dl Senato, durante i lavori a Palazzo Madama.

 

“Il mondo intero piange la scomparsa di Maradona, che con il suo talento ineguagliabile ha scritto pagine indimenticabili della storia del calcio. Addio eterno campione”, scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.ANSA

 

I presidenti delle Regioni hanno chiesto al governo nella videoconferenza in vista del prossimo Dpcm di valutare la chiusura delle frontiere in caso di divieto di riapertura degli impianti da sci. L’obiettivo dei governatori sarebbe evitare così la concorrenza degli Stati europei che invece dovessero permettere le vacanze sulla neve.

Il governo ha confermato che di riapertura degli impianti si potrà parlare soltanto dopo le feste di Natale. “Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l’epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo.I ristori saranno garantiti per tutte le attività che non potranno aprire”. E’ quanto avrebbe detto il ministro Boccia alle Regioni, secondo quanto si apprende. “La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto. Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza – ha aggiunto Boccia-. Anche in Germania si è scelta la linea della massima prudenza, nella consapevolezza che -ha detto oggi il ministro Helge Braun- ‘davanti a noi ci sono mesi invernali difficili, e questo vale fino a marzo’ .

“Seguire la messa, e lo dico da cattolico, due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre”. E’ quanto ha detto il ministro Boccia alla videoconferenza con gli Enti locali, secondo quanto si apprende. “Questa è eresia non facciamo i sepolcri imbiancati – ha aggiunto l’esponente Pd -. Papa Francesco ha dato un esempio bellissimo a tutti nella scorsa Pasqua, a partire dalla Via Crucis. Il Natale non si fa con il cronometro ma è un atto di fede”. Usa l’ironia per far capire che il governo non intende deflettere dalla linea della massima prudenza durante le festività. E il premier Conte lo dice chiaramente: “Altri sacrifici? E’ necessario, non possiamo abbassare la guardia, gli italiani sono consapevoli che sarà un Natale diverso o ci esponiamo a una terza ondata a gennaio, con il rischio di un alto numero di decessi”. Concetto ribadito da Agostino Miozzo, coordinatore del Cts: ” passare un natale ordinario con il cenone è piuttosto azzardato”.

Altro punto all’ordine del giorno dell’incontro tra governo e regioni la scuola. “Le regioni unanimamente hanno ritenuto di suggerire al governo di procrastinare al 7 gennaio ogni riapertura della didattica in presenza per chi è ancora oggi in didattica a distanza”. Lo ha detto nel punto stampa quotidiano sul covid il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alla riunione tra i ministri Boccia, Speranza e la conferenza regioni, l’Anci con Decaro e le province italiane. “Tutte le regioni hanno unanimamente ritenuto di dire al Governo che si tratterebbe di una mossa inopportuna in questo momento soprattutto alla vigilia della pausa festiva delle scuole – ha detto Toti – in assenza di un programma di scaglionamento degli ingressi e in assenza di un servizio pubblico che oggi prevede capienza al 50% e andrebbe ritoccata”.

Restano diversi altri punti da definire per il Dpcm di Natale. Uno è quello degli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e di quelle di ristorazione. L’altro quello degli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti: anche su questo l’orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni, eventualmente con qualche deroga. Oggi torneranno a riunirsi i capi delegazione di maggioranza, e potrebbero esserci anche Cts e Istituto superiore di sanità. A giorni, forse prima, saranno riconvocate le Regioni. Il nuovo dpcm sulle misure anti contagio dovrebbe confermare l’impianto del decreto attuale, con la divisione delle Regioni in tre fasce, e introdurre specifiche restrizioni per il Natale. È l’orientamento che emerge da più fonti di governo. Dovrebbero restare in particolare gli automatismi, legati al monitoraggio, che prevedono il passaggio progressivo da zona gialla ad arancione o rossa o viceversa (senza “salti” di due da rossa a gialla). Ma è ancora aperta nel governo la discussione sulle misure per il Natale – che dovrebbero confluire con le altre in un unico dpcm – e non si sarebbe discusso, nel vertice a Palazzo Chigi di ieri , neanche del tema scuola. Oggi si faranno nuove valutazioni, dopo il confronto con Cts e Iss, anche alla luce dei dati del nuovo monitoraggio.

Intanto la Lombardia resta rossa fino al 3 dicembre.ANSA

 

Weekend di maltempo per il sud Italia e per parte del Centro a causa di un vortice mediterraneo di bassa pressione, che proprio il prossimo fine settimana dalla Spagna si porterà verso il Tirreno, attraversando successivamente il meridione. La previsione è del meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, secondo il quale “già venerdì noteremo un aumento della nuvolosità con qualche pioggia su Sardegna, Liguria, Toscana e Lazio. Sarà tuttavia nel weekend che il maltempo entrerà nel vivo su parte d’Italia con l’ingresso sui nostri mari del vortice mediterraneo. Sabato piogge e temporali anche di forte intensità colpiranno la Sardegna, con rischio nubifragi soprattutto sul versante orientale dell’isola, dove non si escludono dissesti idrogeologici. I fenomeni – rileva l’esperto di 3bmeteo.com, si estenderanno poi a Sicilia e Calabria, colpendo soprattutto i versanti ionici, e gradualmente anche sul resto del Sud e parte di Abruzzo e Lazio a fine giornata. Altrove sostanzialmente asciutto salvo precipitazioni tra Piemonte sud-occidentale e Liguria, specie di Ponente, ma in progressivo esaurimento, con neve sulle Alpi Marittime dai 1300m”.Domenica il maltempo, prosegue Ferrara, colpirà il Sud con rovesci e temporali anche di forte intensità, concentrandosi poi anche sul medio versante adriatico con piogge tra Romagna, Marche e Abruzzo, occasionali pure su Emilia e Lazio ma in esaurimento. Non si escludono locali criticità per piogge forti in particolare su Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata, poi anche tra Abruzzo, Molise e Puglia.”I venti saranno in netto rinforzo, dapprima soprattutto di Scirocco tra Isole Maggiori e Tirreno, con raffiche anche di oltre 70-80km/h – concludono da 3bmeteo.com – “saranno possibili locali disagi e criticità, con caduta di alberi e possibili difficoltà nei collegamenti con le Isole Minori per mari in burrasca”. ANSA

 

Il virus SarsCoV2 muta ma finora non sembra essere diventato più contagioso per l’uomo: la buona notizia arriva dall’analisi dei genomi virali prelevati da oltre 46.000 malati di Covid in 99 Paesi del mondo. Lo studio, coordinato dall’University College di Londra (Ucl) e pubblicato sulla rivista Nature Communications, documenta più di 12.000 mutazioni, ma nessuna sembra aver dato un particolare vantaggio evolutivo al coronavirus. Continuare il monitoraggio sarà fondamentale anche nei prossimi mesi, spiegano gli esperti, in modo da poter adattare i futuri vaccini alle eventuali forme mutanti.

In questa fase “dobbiamo restare vigili”, affermano i ricercatori, perché il vaccino potrebbe aumentare la pressione selettiva sul virus favorendo la comparsa di nuove forme mutanti. “Siamo convinti che riusciremo a individuarle prontamente in modo da adattare i vaccini per tempo, se necessario”, rassicura il coordinatore dello studio, Francois Balloux dell’Ucl.

E’ dello stesso parere anche l’immunologa Antonella Viola dell’Università di Padova, che sottolinea come SarsCov2 sia “piuttosto stabile: emergono ogni tanto delle varianti, ma per ora quella che si è diffusa da noi è sempre la stessa. I vaccini in studio sono efficaci verso la variante che circola e alcuni in particolare, come quello di Pfizer e Moderna, hanno questa caratteristica: se tra un anno il virus fosse mutato sarebbe facile adattarli”.

Finora sono 12.706 le mutazioni individuate nel genoma di SarsCoV2, indotte per lo più dall’azione del sistema immunitario dell’uomo: di queste, 398 si sono sviluppate in più occasioni e in maniera indipendente. I ricercatori ne hanno esaminate in particolare 185 che durante la pandemia sono comparse almeno tre volte in modo indipendente. Collocandole nell’albero evolutivo del virus, hanno potuto osservare che nessuna di queste ha dato un particolare vantaggio ai virus portatori. Nessuna mutazione ha aumentato la trasmissibilità, neppure la famosa mutazione D614G della proteina Spike.

“Il virus – commenta la genetista Lucy van Dorp dell’Ucl – potrebbe aver già raggiunto il suo massimo adattamento all’ospite umano nel momento in cui lo abbiamo scoperto”. Si stima infatti che il virus abbia fatto il salto di specie verso l’uomo tra ottobre e novembre 2019, mentre i primi genomi virali studiati risalgono alla fine di dicembre: “è possibile che a quel punto – conclude Balloux – le mutazioni cruciali per la trasmissibilità negli umani fossero già emerse e fissate”.ANSA

 

Gli Stati Uniti hanno registrato ieri oltre 2.400 morti per il coronavirus in 24 ore, secondo i dati della Johns Hopkins University: il bilancio peggiore da più di sei mesi. Il Paese ha contemporaneamente registrato quasi 200.000 nuovi casi di Covid-19. Si tratta del secondo giorno consecutivo che viene superato il limite di 2.000 morti giornaliere.
L’ultima volta che il bilancio delle vittime ha superato le 2.400 in un giorno era stato all’inizio di maggio, al culmine della crisi sanitaria negli Usa. Intanto la Corte Suprema degli Stati Uniti ha cancellato le restrizioni imposte dal governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, sul numero di presenze nei luoghi di culto per contenere i contagi da Covid-19. Lo fanno sapere i media Usa, fra cui Cnn, che rimarca come la decisione accolga il ricorso presentato da organizzazioni religiose e dimostri il peso nel supremo organo giudiziario Usa della nuova giudice ultracattolica Amy Coney Barnett, nominata da Donald Trump in sostituzione della scomparsa Ruth Bader Ginsburg, e che ha portato dalla sua gli altri cinque giudici conservatori contro i tre di nomina democratica contrari.
La Corea del Sud ha registrato 583 nuovi casi di Covid-19, di cui 553 di trasmissione domestica: è il livello più alto da oltre 8 mesi, che alimenta i timori sulla consistenza della terza ondata di contagi in corso nel Paese. Il totale delle infezioni è salito a quota 32.318, ha riferito la Korea Disease Control and Prevention Agency (Kdca), prendendo atto che l’impennata di oggi è seguita a settimane di casi pari a 100-300 unità quotidiane. I contagi sono legati in prevalenza a focolai diffusi tra uffici, scuole, palestre e riunioni nella grande area metropolitana di Seul.
In Russia si registra un nuovo picco sia dei nuovi contagi sia dei decessi provocati dal Covid-19 in 24 ore. Nel corso dell’ultima giornata, sono stati accertati 25.487 nuovi casi e 524 persone sono morte a causa del virus stando ai dati pubblicati dal centro operativo nazionale anti-coronavirus. Nel Paese, stando ai dati ufficiali, dall’inizio dell’epidemia sono stati accertati 2.187.990 casi di Covid-19 e 38.062 decessi provocati dal Sars-Cov-2.ANSA

 

Senza Ibrahimovic il Milan non va oltre il pari in casa del Lilla. Finisce 1-1 la sfida valida per la quarta giornata della fase a gironi di Europa League: un pareggio che impedisce ai rossoneri di superare i francesi nella classifica del gruppo H.

Le reti nella ripresa, la sblocca nel 1′, al 20′ il pareggio di Bamba.

I GOL

Lille Milan 1-1 Al 65′ pareggiano i padroni di casa con Bamba

Lille Milan 0-1 Al 46′ appena rientrati in campo i rossoneri vanno in vantaggio con Samu Castillejo

Risultati della 4/a giornata di Europa League, partite con inizio alle 18:55.

– Gruppo A:
CSKA Sofia-Young Boys 0-1

– Gruppo B:
Molde-Arsenal 0-3

– Gruppo G:
Sporting Braga-Leicester 3-3
AEK Atene-Zorya 0-3

– Gruppo H:
Sparta Praga-Celtic 4-1
Lille-MILAN 1-1

– Gruppo I:
M. Tel Aviv-Villarreal 1-1
Qarabag-Sivasspor 2-3

– Gruppo J:
Lask-Royal Antwerp 0-2

– Gruppo K:
Wolfsberg-Dinamo Zagabria 0-3
CSKA Mosca-Feyenoord 0-0

– Gruppo L:
Slovan Liberec-Hoffenheim 0-2
Gent-Stella Rossa 0-2 ANSA

 

(ANSA) – Omaggio notturno di Dries Mertens a Diego Maradona. L’attaccante del Napoli la notte scorsa, dopo la partita di Europa League, è andato in via De Deo, nei Quartieri Spagnoli, a deporre un mazzo di fiori sull’altare allestito dai tifosi davanti al murales dell’asso argentino.Mertens, come si vede in un video sui social realizzato da un tifoso che era lì, è sceso dall’auto e ha depositato i fiori, poi ha fatto qualche passo indietro e si è fermato a guardare il grande murales che prende tutta la facciata del palazzo.
Dopo la partita con il Rijeka, Mertens aveva detto: “Diego è stato importante per la città e per tutto il sud. Noi dobbiamo ricordarlo con uno spirito positivo perché lui era sempre allegro e sorridente ed amava tantissimo il calcio. Ora dobbiamo pensare ad andare avanti e tentare di vincere qualcosa di importante anche per fare un omaggio alla sua memoria”.
Maradona e Mertens avevano condiviso il record di gol del belga con la maglia azzurra. L’asso argentino aveva ricevuto la maglietta dall’attaccante e aveva registrato un messaggio sui social tenendola in mano: “Ciao Dries, amico. Sono orgoglioso di te – aveva detto – che hai battuto il mio record perché così il Napoli è ogni giorno più forte. Vorrei che avessimo anche una squadra che mi superi, così potremmo vincere un altro scudetto per la gente di Napoli”. (ANSA).

 

L’Europa League sorride alle italiane. Sia la Roma che il Napoli si impongono per 2-0 rispettivamente con il Cluj e il Rijeka.

I giallorossi conquistano, così, la matematica qualificazione ai sedicesimi di finale dell’Europa League.A 10 punti guidano il girone A e centrano il passaggio di turno con due girnate di anticipo.

Napoli-Rijeka 2-0 (1-0). Napoli (4-2-3-1): Meret, Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam, Demme (24′ st Lobotka), Bakayoko, Politano (19′ st Lozano), Zielinski (19′ st Insigne), Elmas (24′ st Mertens), Petagna (36′ st Ruiz). (25 Ospina, 16 Contini, 44 Manolas, 6 Mario Rui). All.: Gattuso. Rijeka (5-4-1): Nevistic, Tomecak, Velkovski, Galovic, Smolcic, Anastasio (35′ st Braut), Muric (32′ st Yateke), Cerin (41′ st Hodza), Loncar, Stefulj, Andrijasevic (41′ st Frigan). (1 Nwolokor, 20 Raspopovic, 56 Putnik). All.: Rozman. Arbitro: Ozkahya (Turchia). Reti: pt 40′ Politano; st 29′ Lozano. Angoli: 5-4 per il Rijeka. Recupero: 1′ e 3′. Ammoniti: Anastasio per gioco scorretto.

Cluj-Roma 0-2 (0-0) nella quarta giornata di Europa League giocata a Cluj-Napoca. Cluj (4-2-3-1): Balgradean, Susic, Manea, Burca, Camora, Djokovic, Itu (6′ Chipciu), Rondon, Pau (26′ st Carnat), Pereira, Debeljuh (25′ st Vojtus). (12 Sandomierski, 93 Checiches, 13 Ciobotariu, 14 Latovlevici, 23 Haiduc, 96 Joca). All.: Petrescu. Roma (3-4-2-1): Pau Lopez, Spinazzola (19′ st Mkhitaryan), Cristante, Juan Jesus, Bruno Peres, Villar, Diawara (32′ st Milanese), Calafiori, Pellegrini (1′ st Veretout), Carles Perez (39′ st Tripi), Mayoral (19′ st Dzeko). (50 Berti, 83 Mirante, 2 Karsdorp, 11 Pedro Rodríguez, 54 Ciervo). All.: Fonseca. Arbitro: Lechner (Aut). Reti: nel st 4′ Debeljuh (aut.), 22′ Veretout (rig.). Angoli: 1-1. Recupero: 0′ e 4′. Ammoniti: Itu, Paun, Djokovic, Diawara, Camora, Dzeko per gioco falloso; Burca per proteste.ANSA

 

Il Napoli batte 2-0 il Rijeka nella quarta giornata del gruppo F di Europa League e la squadra di Gattuso torna in testa al girone nella serata più emozionante. A decidere il match l’autorete di Anastasio al 41′ e il gol di Lozano al 75′. Un gol per tempo per gli azzurri in una serata dal sapore malinconico e tutta dedicata al Pibe De Oro: nel pre partita, carico di emozioni, durante il minuto di silenzio in memoria di Maradona, azzurri in campo con una maglia speciale numero 10. Nella classifica del girone F adesso il Napoli è primo con 9 punti, 2 in più di AZ e Real Sociedad, fanalino di coda senza punti e già eliminato il Rijeka. Per la squadra di Gattuso è un importante passo avanti per l’Europa e un’iniezione di autostima in vista della gara di domenica con la Roma.-RadioSportiva-

 

La Roma batte 2-0 il Cluj e si qualifica ai sedicesimi con due turni d’anticipo. Dopo un primo tempo abbastanza grigio, Veretout entra e cambia volto alla partita dei giallorossi. Prima, al 49′, il francese batte la punizione da cui nasce l’autogol di Debeljuh e poi, al minuto 67, raddoppia con un rigore perfetto, assegnato per l’atterramento di Mkhitaryan. I giallorossi bissano il successo dell’andata (all’Olimpico era finita 5-0) e si issano al primo posto del girone, a +3 dallo Young Boys. Nella nebbia di Cluj la squadra di Fonseca porta a termine la missione più importante: vittoria e qualificazione.-Radio Sportiva-

 

Allo stadio Stade Pierre-Mauroy Lilla e Milan si dividono la posta in gioco nella quarta partita del girone H di Europa League. Senza Ibrahimovic non è la stessa cosa, in campo il carisma e il peso dello svedese si fanno sentire eccome. Nonostante un primo tempo abbastanza deludente, dopo 40 secondi dalla ripresa i rossoneri passano con Castillejo, ma poco dopo da una distrazione arriva il pari francese con la rete di Bamba. Così mister Daniele Bonera nel post partita: “Abbiamo fatto una buonissima partita ma purtroppo ci siamo distratti in occasione del gol avversario. Peccato non aver vinto stasera”. Qualificazione ai sedicesimi ancora aperta con i rossoneri che si giocheranno il passaggio del turno nelle ultime due giornate, a San Siro contro il Celtic (giovedì prossimo) e in casa dello Sparta Praga (il 10 dicembre).-Radio Sportiva-

 

La curva dei positivi al Sars Cov-2 ieri in Campania è leggermente aumentata rispetto ai giorni scorsi: 3008 su 23.761 tamponi esaminati. Il rapporto tra positivi e tamponi è stato del 12,6 per cento rispetto al 12,1 dell’altro ieri e al 12,8 di martedì. I deceduti sono 49, tra il 7 ed il 25 novembre mentre i guariti 1.723. Intanto, Domenico Rubino, sindaco di Sassano in provincia di Salerno, positivo al COVID dal 18 novembre, è stato ricoverato all’ospedale di Polla. Il dottore è anche responsabile dell’area COVID del suddetto ospedale. In un messaggio ai concittadini il sindaco di Sassano ha detto di star bene e di essere tranquillo anche perché “ho ritrovato i miei colleghi ed infermieri che sono un esempio per tutti noi di serietà, gentilezza e professionalità”. Con l’occasione – ha scritto ancora Domenico Rubino – “invio un caro saluto ed un abbraccio ai miei straordinari assessori e consiglieri comunali che continuano a lavorare per assicurare tutti i servizi essenziali”.-Radio Marte-

 

Dries Mertens commenta la prestazione del Napoli contro il Rijeka ai microfoni di Sky. Si parte, però, inevitabilmente dal ricordo di Maradona: “È stato un brutto momento per me e non posso neppure pensare quanto lo sia stato per tutti quelli che hanno vissuto a Napoli quando giocava Diego. Maradona ci ha lasciato, ma ci restano tanti bei ricordi. L’ultima immagine che ho di lui è uno che rideva, che quando toccava il pallone faceva cose eccezionali”. Mertens si è anche scusato con Diego: “Sì, mi sono scusato perché il mio nome qualche volta è accostato al suo”. Quindi sulla gara col Rijeka: “Oggi era una partita difficile per tanti motivi, proveremo a vincere anche domenica così potremo andare avanti. Nessuna partita è facile, ora cominciamo a pensare alla Roma”. Infine sul rapporto con Napoli: “Difficile spiegarlo. Oggi c’era il sole, un buon segno. È stato duro, emozionante mettere la maglia del Napoli in una serata come questa.-Radio Marte-

 

Nella prima senza Maradona, il Napoli torna alla vittoria a Fuorigrotta. Gli azzurri piegano 2-0 il Rijeka, portandosi in vetta al girone di Europa League. Da brividi il prepartita, col commosso ricordo di centinaia di tifosi all’esterno dello stadio e a piazza Plebiscito. Anche Insigne e Starace hanno depositato un mazzo di fiori in ricordo di Diego. Poi la partita, poco entusiasmante per la verità. Azzurri in vantaggio al 41′ del primo tempo su autorete di Anastasio, preoccupato della vicinanza di Politano su traversone di Zielinski. Nella ripresa raddoppia Lozano al 30′: lancio perfetto di Insigne e il messicano batte il portiere con freddezza.

Napoli-Rijeka 2-0 TABELLINO

Napoli (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam; Demme (24′ st Lobotka), Bakayoko, Politano (19′ st Lozano), Zielinski (19′ st Insigne), Elmas (24′ st Mertens); Petagna (36′ st Fabian). In panchina: Contini, Ospina, Rui, Manolas. All.: Gattuso.

Rijeka (5-4-1): Nevistic; Tomecak, Velkoski, Galovic, Smolcic, Anastasio (35′ st Braut); Muric (33′ st Yateke), Cerin (42′ st Hodza), Loncar, Stefulj; Andrijasevic (42′ st Frigan). In panchina: Nwolokor, Raspopovic, Putnik, Frigan. All.: Rozman.

Arbitro: Ozkahya (Turchia)
Reti: 41′ pt aut. Anastasio, 30′ st Lozano
Note: ammonito Anastasio. Angoli 4-5. Recupero: 1′ pt, 3′ st.-Radio Marte-

 

Gennaro Gattuso parla ai microfoni di Sky dopo la sfida di Europa League contro il Rijeka. Partendo però dal ricordo di Maradona: “Ho tanti bei ricordi di Diego. Ho avuto la possibilità di parlare un sacco di volte con Diego, di cenare un paio di volte con lui. È morto ma non morirà mai, ha fatto tante cose straordinarie. Ha sbagliato nella vita privata, ma per quello che ha fatto rimarrà sempre vivo. Già ieri sera si vedeva che la città respirava un’aria diversa, è stata una grande perdita ma ripeto: Diego è nella leggenda, di un altro pianeta. È stato l’orgoglio di questa città, il trascinatore, ci ha messo la faccia, ha fatto sognare un popolo intero. Il rammarico è di non avergli mai dato una scarpata da giocatore. Farà compagnia a mia sorella”. Quindi sul futuro: “Abbiamo il dovere di lavorare, di continuare. In città se ne parlerà ancora per tanto tempo, ma già sono anni che si parla di Diego. Dobbiamo andare avanti, giocheremo ogni tre giorni. Speriamo di vincere qualcosa per dedicargli un trofeo. Ghoulam? Ha fatto bene, sta lavorando da tempo con continuità, gli ho dato una possibilità dal 1′ e ha fatto bene. Le partite sono tutte difficili se non dai le letture giuste. Oggi abbiamo giocato molto meglio rispetto all’andata, anche se abbiamo sbagliato tanto. Abbiamo perso tantissime palle per imbucarle, dovevamo aprire di più il gioco”. Due parole ancora sul presunto litigio post Milan: “Ho avuto un confronto coi giocatori, voglio vedere lo stesso spirito di quando si vince 1-0, senza vedere i professorini in campo, oppure giudicare un compagno. Questo ho detto. Noi abbiamo fatto 8 vittorie e 3 sconfitte in 11 partite, se qualcuno pensa che siamo il Barcellona o i Galacticos, va bene. Possiamo perdere ancora tante partite, ma voglio vedere la mentalità, l’essere squadra, dando sempre la sensazione di crederci e incitando sempre il compagno che sbaglia”. Infine sul rapporto con Napoli: “Questa è una città particolare, mi sembra di vivere a Rio de Janeiro. Qui 24 ore su 24 c’è una gioia incredibile, si sente sempre odore di mangiare. Vivo da anni al nord ma sono rimasto terrone dentro, mi sento a mio agio qui, non sembra neppure di stare in Italia”.-Radio Marte-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.