Calcio e cronaca

Il Covid-19 fa paura ma spaventa meno rispetto a un mese fa: “Fino a una settimana fa sentivo almeno due ambulanze al giorno, adesso non c’è più traccia delle sirene”. La testimonianza di Alessandro Renica da Verona è preziosa: “Qui ci sono stati tanti casi ma solo perché a Brescia il sistema sanitario è collassato”. Restare a casa non è per tutti un obbligo: “Qualche testa di cavolo c’è ancora – le sue parole a Tuttonapoli.net – e vi assicuro che presto i denunciati cominceranno ad aumentare”.

Perché? “Conosco la mentalità e so che con le belle giornate sarà dura per tutti restare a casa. Già qualcuno ha rimediato denunce e multe varie non rispettando le ordinanze e ora rischia fino a 5 anni di galera. Ma è giusto così, la gente non si rende conto. L’altro giorno mentre facevo la spesa sotto casa mia due persone sono state portate via d’urgenza, forse per essere ricoverati. Dobbiamo resistere ma noi siamo fortunati”.

Voi veronesi? “Sì, qui abbiamo in totale sette ospedali che si occupano solo del Coronavirus ed è tutto sotto controllo. Quando Brescia è stata attaccata, con metà dei medici intubati e posti pieni in terapia intensiva, molti li hanno portati da noi e per questo il numero dei contagi è aumentato. Ora la situazione sta lentamente migliorando”.

Il calcio ripartirà? “Bisogna ancora aspettare, è prematuro parlare di partite con 700 morti al giorno e col paese ancora fermo. Quando qualcosa ripartirà, allora si potrà tornare a pensare anche al calcio. Ma ho una domanda”.

Prego. “Se anche nel calcio dovesse scapparci il morto, visto che questo virus a quanto pare colpisce anche i giovani, chi si assumerà la responsabilità? Solo questo voglio capire. Mi pare che Dybala, per fare un esempio, non sia ancora del tutto guarito. E stiamo parlando di un ragazzo di 26 anni”.

Come si riparte, nel caso, dopo due mesi – e oltre – senza allenarsi? “Vincerà chi si sarà organizzato meglio, chi avrà programmato nel migliore dei modi l’allenamento casalingo, la dieta, gli esercizi. In tutti i settori l’organizzazione è il segreto del successo”.

A differenza del Napoli, la Juventus ha autorizzato molti stranieri a tornare a casa. “Forse lo hanno fatto perché danno per scontato che il campionato non finirà. Alla fine anche loro comandano, sappiamo bene che la famiglia Agnelli è molto potente. Ma non si tratta di una critica, la mia. La Juve vince da sempre per mille motivi. Potrà risultare antipatica ma è forte, ha potere, ha uno stadio di proprietà, ha strutture adeguate”.

Il suo amico Maradona, in Argentina, guida la “battaglia” per rinunciare allo stipendio pur di aiutare chi è in difficoltà. “Fa benissimo e mi associo a lui, invitando i ricchi signori del calcio a rinunciare ai loro ingaggi stellari per aiutare chi, dalla Lega Pro in giù, guadagna stipendi da fame. Non ha senso riempire pance strapiene per far morire gli altri. Alla lunga, se il calcio dei dilettanti crolla, saranno anche loro a pagarne le conseguenze”. -tuttonapoli.net-

 

Dries Mertens sembrava ad un passo dall’accordo per il rinnovo di contratto dopo l’intesa a tavola con De Laurentiis lo scorso primo marzo, poi il Covid-19 ha frenato tutto, anche il rinnovo, così adesso è in stand-by anche il suo futuro. L’edizione odierna del Corriere dello Sport fa sapere che parlare al telefono non è la stessa cosa che farlo di persona e intanto molti club sono tornati alla carica per il belga, tra questi l’Inter che attraverso amici è arrivato all’entourage del calciatore e ancora sogna di convincerlo. Sullo sfondo ritorna anche il Monaco. Mertens a questo punto riflette, potrebbe decidere di affrontare una nuova esperienza oppure, alla fine, sceglierà ancora una volta Napoli. -tuttonapoli.net-

 

Il Napoli si prepara a salutare Kalidou Koulibaly. Il difensore senegalese piace al Psg ma anche in Premier League e molto probabilmente andrà via nella prossima sessione di mercato. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport fa sapere che sono due i calciatori seguiti dal Napoli per sostituirlo: il primo è Robin Koch, 23 anni, centrale del Friburgo che costa circa 15 milioni e sul quale ci sono anche Lipsia e Benfica. Il secondo è l’esperto Jan Vertonghen, in scadenza di contratto col Tottenham. Due profili differenti monitorati per l’erede di Koulibaly. -tuttonapoli.net-

 

Alessandro Formisano, head of operations della Ssc Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, soffermandosi su tanti temi ed iniziando dall’iniziativa ‘Workout’ promossa sul sito ufficiale del club azzurro: “Un staff di una squadra di Serie A è un eccellenza che può allenarsi non solo giocatori ma anche le persone comuni, cosi mi è venuta l’idea di formare tre livelli per consentire anche alla persona a casa di restare in forma. Abbiamo fatto qualcosa che sia accessibile a tutti. I video sono gratuiti, si possono vedere online sul sito della Ssc Napoli. Sono due lezioni per il livello base, due per il livello intermedio e due per il livello avanzato.

Il lavoro è diminuito per alcuni aspetti ma è cresciuto per altri, le manutenzioni sono tenute regolarmente per i campi del San Paolo e di Castelvolturno, c’è un programma di manutenzione per tutta l’impiantistica che al momento è chiusa, si lavora costantemente. Io credo che questa strana situazione che viviamo tutti ha consentito di ottimizzare certi processi, lavorando a distanza, ci sta dando per il futuro delle chiavi di lettura. Il progetto di workout a casa va un po’ in questa direzione.

Ritiro? Ci sono tante attività che sono ripensate in questa fase e che vanno riprogrammate. Il ritiro è fondamentale sul piano tecnico, mi auguro che presto avremo chiarezza sul calendario a disposizione.

Iniziativa per il sociale? Non anticipo nulla ma abbiamo lavorato con lo staff, l’avallo del presidente e tante aziende sponsor per un importante attività che presenteremo domani o al massimo giovedì per sentirci vicini a famiglie bisognose del territorio, in modo da non lasciare dietro nessuno.

Cercare aziende riconosciute produttrici di mascherine azzurre con una caratterizzazione, una mascherina del calcio Napoli a norma? Quando capiremo se in Italia esistono delle aziende che possono fornire del materiale, lo andremo a valutare. La logica sarà quella della diffusione di un prodotto che nelle prossime settimane farà parte del nostro guardaroba. L’Istituto Superiore di Sanità ha avviato dei processi in deroga, per una diffusione capillare a costi contenuti.

Romborsi Barcellona-Napoli? La data ultima era il 3 aprile, ieri abbiamo contattato Ticketone che sta procedendo alla creazione dell’anagrafica, i numeri sono importanti, siamo oltre il 60-70% di richieste di rimborso, contano entro questa settimana a programmare lo storno. Entro venerdì pubblicheremo delle date certe che ci devono essere fornite da Ticketone.-tuttonapoli.net-

 

Dopo l’AIC anche l’AIAC, ovvero l’assoallenatori, va all’attacco del documento condiviso ieri dalla Lega Serie A in merito al taglio degli stipendi del calciatori e degli allenatori. Questa la lettera scritta dal suo presidente, l’allenatore Renzo Ulivieri.

“La dichiarazione della Lega Serie A ci pare estemporanea perché ancora non sappiamo che fine faranno i campionati; dichiarazione quindi che lascia il tempo che trova. Saranno le leggi statali e le norme della FIGC a regolare le singole posizioni. Stando così le cose vorremmo evitare ogni tipo di polemica, perché non è tempo. Semmai il tono, che ci pare padronale, ovviamente non ci garba. I nostri allenatori di alto livello sono andati oltre la “disponibilità” perché hanno manifestato sin da subito la “volontà” di contribuire. Va però ricordato che alle dipendenze delle società di calcio ci sono “altri” allenatori, istruttori, preparatori e collaboratori che hanno meri redditi di lavoro: anche al di sotto delle medie nazionali. Su questi redditi non è ammissibile pensare ad alcuna riduzione. Per umanità”.-tuttonapoli.net-

 

Ai microfoni di ‘Radio1 Sport’, il presidente dell’AIC Damiano Tommasi è tornato sulla spaccatura con la Lega Serie A che ieri, con un comunicato, ha dato le sue linee guida per ciò che concerne il taglio degli stipendi: “Quello che ha pubblicato la Lega non è una proposta, ma un suggerimento alle società. Non c’era nessun accordo da trovare perché non abbiamo mai parlato con la Lega di taglio di stipendi o di riduzione. In un momento come questo si mette alla gogna un’intera categoria in questo modo per ottenere benefici economici ma ci si dimentica che questi stipendi sono previsti dalle società e pagati dalle società. E’ paradossale che gli imprenditori mettano in cattiva luce i propri calciatori”.

Quale potrebbe essere il vostro prossimo passo? “C’è da trovare una soluzione ma la soluzione si trova quando tutti sono disposti a fare la propria parte. Oggi, purtroppo, chi deve far quadrare i conti taglia i costi ma c’è schizofrenia perché da una parte si dice non vi paghiamo più e dall’altra che a metà maggio si torna in campo. Tutti devono fare la loro parte e i calciatori stanno facendo la loro parte, come testimoniano tutte le discussioni che si stanno facendo tra i giocatori e i dirigenti negli spogliatoi di Serie A, Serie B e Lega Pro”.-tuttonapoli.net-

 

ROMA – Sì, abbiamo tutti appena mandato a memoria la data del 4 maggio alla quale già ci aggrappiamo per il sospirato fine pena, l’inizio della Fase 2. Ma abbiamo annotato anche il 15 aprile, qualcosa riaprirà tra imprese e negozi…

Faremmo bene, invece, a concentrarci sul presente e sull’immediato futuro, Pasqua in particolare. Troppe le incognite, le incertezze legate a dati e curve. I sussulti del contagio, il clima da “liberi tutti” che rischia di tenerci isolati per altri mesi. E’ per questo che al Governo, da Conte in giù, serve un dentista per cavargli una data, un orizzonte temporale certo. Scienziati e virologi sconsigliano vivamente.

Il virologo Crisanti: “Meglio non dare date”
“Non bisognerebbe dare date sulla riapertura del Paese e sul momento in cui sarà possibile uscire di casa, perché la ripartenza dovrebbe avviarsi solo nel momento in cui avremo una condizione di rischio accettabile, altrimenti la ripresa dell’epidemia è pressoché certa”, spiega all’ANSA il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti.

“Se seguissimo il modello cinese – dice – per la riapertura sarebbero necessari ancora dei mesi”, aggiunge. Come dire, ci ha detto anche bene, il lockdown alla cinese, peraltro alla fine vincente, quello è duro, altro che jogging e ora d’aria.

Il commissario Arcuri: “A Pasqua ricorda: 16523 morti”
Se il premier sente avvicinarsi – per obbligo di leadership caritatevole verso un’opinione pubblica traumatizzata – una “nuova primavera”, il commissario Domenico Arcuri deve recitare la parte del poliziotto cattivo, cioè lo scienziato che snocciola i freddi numeri della tragedia in corso. La tragedia di queste ore.

“Il numero di uomini e donne che perderanno la vita per il virus continuerà a crescere. Nei prossimi giorni in vista della Pasqua non dimenticate mai che si è portato via già 16.523 vite umane. Torno a supplicarvi, nelle prossime ore non cancellate mai questo numero dalla memoria. Attenti a illusioni ottiche, pericolosi miraggi, non siamo a pochi passi dall’uscita dell’emergenza, da un’ipotetica ora X che ci riporterà alla situazione di prima, nessun liberi tutti per ritornare alle vecchie abitudini”.

In attesa che si consumi si spera l’ultimo atto della trasmissione, quella infra-familiare, il fronte che secondo Crisanti va ora attaccato, ci aiuteranno i test sierologici su larga scala e il tracciamento dei contagi. E mascherine per tutti, ovviamente. Cui ci dovremo abituare velocemente, perché le porteremo per un sacco di tempo. L’unica scommessa che il commissario si sente di fare. (fonte Ansa)

 

TORINO – Incidente mortale martedì 7 aprile a Torino. Un maresciallo dell’Esercito, Massimiliano Taddeo, è morto dopo essersi scontrato con un’auto mentre era in sella alla sua moto all’incrocio tra corso Ferrucci e corso Mediterraneo.

L’impatto, violentissimo, è avvenuto intorno alle 8:15 di mattina e ha reso inutile l’intervento dei sanitari del 118. Sul posto, per i rilievi del caso, è arrivata anche la polizia municipale.

Dall’inizio dell‘emergenza coronavirus Taddeo prestava servizio presso la sala operativa della Protezione civile regionale, dove sarebbe andato anche oggi.

Appresa la notizia della morte del sottufficiale, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina, ha espresso “profondo cordoglio alla famiglia e agli affetti più cari, a nome della Forza Armata e suo personale”. (Fonte: Ansa)

 

ROMA – Come tutti sanno, ormai da settimana, palestre e centri sportivi sono chiusi per l’emergenza coronavirus. La chiusura delle strutture ha azzerato quasi completamente un giro d’affari annuo pari a circa 10 miliardi. Come fare a ottenere un rimborso per chi aveva già pagato i mesi in cui la palestra è stata chiusa?

Non sempre è possibile ottenere un rimborso. Però. come spiega il Corriere della Sera, alcune palestre e centri wellness nelle ultime settimane hanno contattato direttamente gli utenti per proporre di congelare gli abbonamenti, sospendendo temporaneamente la loro validità e facendoli ripartire a emergenza ferita.

La restituzione della somma pagata per un servizio di cui non si è potuto beneficiare è prevista dall’articolo 1463 del codice civile: con palestre e centri sportivi chiusi da un mese sono sempre più persone che stanno cercando di riscattare il proprio abbonamento. Ma molti gestori di questi servizi, messi in ginocchio dall’emergenza coronavirus, stanno appunto proponendo ai loro clienti di congelare il proprio abbonamento per poterne poi usufruire una volta terminato il lockdown.

Una decisione che però spetta al singolo gestore. L’Unione nazionale consumatori ha già lanciato un monito attraverso le parole del presidente Massimiliano Dona: “Molte attività sono in ginocchio e potrebbero rimanere chiuse dopo la fine dell’emergenza. C’è il rischio che i consumatori non possano poi usufruire di abbonamenti e ingressi, quindi devono avere il diritto al rimborso di una parte della quota versata”.

Il Codacons ha invece pubblicato un modulo in cui si può chiedere ai gestori la restituzione parziale degli abbonamenti già pagati a palestre, piscine e centri sportivi. Il rimborso deve essere proporzionale al periodo di chiusura e quindi alla mancata prestazione dei servizi. (Fonte Corriere della Sera).

 

Stamattina ha attraccato al Porto di Napoli una nave da crociera con 780 membri di equipaggio e senza turisti. I medici della Sanità Regionale Campana e dell’Ufficio di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera sono saliti a bordo per il controllo della temperatura e l’esecuzione dei test rapidi a tutti i presenti. Domani i membri di equipaggio sbarcheranno e raggiungeranno i luoghi di residenza attraverso un servizio autobus organizzato dalla compagnia di navigazione.-radiomarte-

 

Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha visitato il cantiere del COVID Center che si sta allestendo all’esterno dell’Ospedale del Mare, a Napoli. “Andiamo avanti e rimaniamo concentrati”, è stato l’invito che De Luca ha rivolto alle maestranze. Ad accompagnare il Governatore c’era il direttore generale dell’Asl Napoli 1, Verdoliva, che ha seguito l’arrivo dei 57 Tir, nella tarda serata di ieri, con i moduli prefabbricati per la costruzione del Center. A regime, la struttura offrirà 72 posti di terapia intensiva.-radiomarte-

 

Grazie all’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Salerno è partita un’iniziativa per i bambini con gli asili nido comunali. “C’era Una Volta Un Drago Chiamato Coronavirus”, questo il titolo, mette in atto proposte educative e didattiche in un percorso strutturato anche se a distanza ed adottando le nuove tecnologie. L’iniziativa è stata voluta per essere vicini alle famiglie salernitane, stante il perdurare della sospensione anche dei servizi educativi per l’infanzia, a causa dei provvedimenti per fronteggiare l’emergenza COVID 19.–radiomarte-

 

Un 46enne di Pollena Trocchia, vicino Napoli, già noto alle forze dell’ordine, è stato messo agli arresti domiciliari perché sorpreso a cedere una dose di hashish. I Carabinieri di Cercola, perquisendo la sua abitazione, hanno rinvenuto 19 stecchette della stessa sostanza, pronte per lo smercio, e denaro per 110€. I militari hanno anche sequestrato materiale per confezionare e pesare l’hashish.-radiomarte-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.