Cronaca e calcio

“Non stiamo dando schiaffi a nessuno. Non c’è una deliberata volontà di penalizzare qualcuno”, ha detto il premier Giuseppe Conte parlando del Dpcm nel corso della sua partecipazione al food festival del Corriere della Sera.
“Il virus è un treno che corre, oggi c’è bisogno di ulteriori riduttori della velocità”, altrimenti “questo treno ci viene addosso”, ha detto Conte parlando del Dpcm al food festival del Corriere della Sera.

“Oggi con il Consiglio dei ministri entrano le misure del dl ristori bis”, ha detto ancora Conte rispondendo a chef Bottura. Tra le misure del decreto Conte cita “la sospensione della seconda rata Imu”.

“Un intervento sull’Iva così secco, al 4%, prevede un’esposizione di spesa eccessiva, la vedo complicata. Vedo una rimodulazione dell’Iva nell’ambito di una più complessiva riforma fiscale”.

“Nel decreto ristori bis ci sarà un fondo ad hoc per mettere risorse in caso di variazioni tra zone gialle, arancioni e rosse”, ha detto Conte al mastershow “Ristoranti, una questione politica”, nell’ambito di “Cibo a Regola d’Arte”, il food festival del “Corriere della Sera”.

Nel dl ristori bis “c’è il credito di imposta al 60% sugli affitti, di ottobre, novembre, dicembre, lo stop dei contributi previdenziali per i dipendenti e il rinvio dei versamenti per chi ha gli Isa, gli indici sintetici di affidabilità”. In sostanza, spiegano fonti del governo, l’impianto del decreto ristori bis sarà molto simile al precedente decreto ristori presentando, tra le novità, il rinvio dei versamenti Isa.

“Come avrete visto ci siamo resi conti che i ristori messi in campo erano modesti e li abbiamo raddoppiati, moltiplicati. Chi ha già ricevuto dei contributi, li può raddoppiare. Faccio un esempio: un piccolo ristorante che nel precedente lockdown aveva ricevuto 2600 euro va a prendere 5200. Abbiamo moltiplicato i contributi a fondo perduto e rispetto alle nostre deliberazioni bastano all’agenzia delle Entrate un paio di settimane per accreditare i fondi sui conti correnti”. ANSA

 

 

Quattro regioni italiane si sono sveglaite oggi zona rossa così come stabilito dall’ultimo Dpcm.

MILANO – A Milano il primo giorno del nuovo lockdown sono ancora tanti i pendolari che arrivano alla stazione di Milano Cadorna da fuori città per lavoro. Ma non c’è l’affollamento dei giorni scorsi, niente code ai tornelli della metropolitana o per salire sui tram, mezzi pubblici che da oggi viaggiano con una capacità di trasporto che si è ridotta, per il decreto del governo, dall’80 al 50%. All’ingresso della stazione la Polizia controlla chi deve partire e fa compilare l’autocertificazione.

I pendolari arrivati a Milano da fuori città, Paderno Dugnano, Meda, dalla Brianza, per citare solo alcuni treni arrivati in mattinata, hanno raccontato di treni “mezzi vuoti”, che viaggiavano “con molta meno gente rispetto a ieri e ai giorni scorsi”, di convogli “molto alleggeriti”. Anche in metropolitana, sulla linea 1 che va da Cadorna verso piazza Duomo, niente affollamento ma ci sono comunque molte persone che viaggiano sui vagoni, per andare al lavoro o per accompagnare i figli a scuola, visto che i più piccoli continuano le lezioni in presenza. Immagini comunque molto diverse da quelle del primo lockdown di marzo, quando la città di era fermata quasi completamente.

TORINO – Torino si risveglia in Zona Rossa, come il resto del Piemonte. Ma che sarà un lockdown più soft rispetto a quello di marzo e aprile lo si intuisce camminando per le vie del centro. Le strade non sono deserte, con i genitori che accompagnano i figli delle elementari e di prima media a scuola, mentre i bar aperti lavorano per l’asporto. “Quattordicesimo cliente di questa mattina”, dice un barista di via Lagrange, dove il servizio è “alla finestra”. “Solo asporto, più che altro caffè e cappuccini”, spiega. Sono praticamente deserte, invece, le fermate dei mezzi pubblici. Anche quelle davanti alla stazione di Porta Nuova, solitamente affollate. Le uniche file di persone che si vedono sono quelle fuori dalle farmacie. In via Andrea Doria, all’angolo con via Poma, qualcuno ha messo una mascherina sul volto della statua di Giuseppe Mazzini. Al collo un cartello che consiglia, o meglio, ordina: “Wear a mask”, “Indossare una maschera”.

AOSTA – Bar e negozi chiusi, ma scuole elementari e uffici aperti. La città di Aosta semideserta si è svegliata in zona rossa aggrappandosi comunque ad alcuni riti di normalità: i genitori con i figli davanti agli istituti scolastici, qualche coda davanti alle panetterie e ai fruttivendoli del centro storico, gli impiegati diretti al lavoro, senza però la tappa del caffè. Poche le auto nei parcheggi. Discreta la presenza delle forze dell’ordine, per ora senza i posti di blocco del primo lockdown.

COSENZA – Traffico scorrevole e pochi cittadini per le vie della città. Si presenta così oggi Cosenza al suo primo giorno in ‘zona rossa’. Aperti solo gli esercizi commerciali consentiti e diversi posti di blocco dei carabinieri per controllare chi si sposta in auto. Per la maggiore parte si tratta di cittadini che sono fuori per lavoro o per motivi di salute. In fila davanti i supermercati o i negozi di alimentari per lo più persone anziane. Nessun affollamento a bordo degli autobus e anche il numero dei pendolari in arrivo dalla provincia con i mezzi pubblici è in calo.ANSA

 

 

Joe Biden si avvicina sempre di piu’ alla Casa Bianca. Quando è stato scrutinato il 99% dei voti Joe Biden passa per la prima volta in vantaggio in Georgia. Ora ha 917 voti in più di Donald Trump. Ora Biden è al 49,39% con 2.449,371 voti a suo favore. Trump è al 49,37% con 2.448,454 voti. La Georgia mette in palio 16 grandi elettori.

Il conteggio dei voti ancora in corso in cinque stati chiave. Stati in cui il sostanziale testa a testa tra i due candidati impedisce di fare una chiara proiezione. Biden pero’, dopo aver strappato a Donald Trump Wisconsin e Michigan, rischia di fare il pieno: rimontando a sorpresa in Georgia e Pennsylvania, dove con oltre il 95% dei voti scrutinati si assiste a una situazione di sostanziale parita’, e resistendo in Nevada e Arizona, dove l’ex vicepresidente resta leggermente in testa. Trump avanti invece in North Carolina seppur con uno scarto minimo.

La campagna di Donald Trump ha avviato un’azione legale in Nevada contro presunte irregolarità nel controllo e nella verifica dei voti. Lo riporta Abc. Il Nevada è uno degli stati chiave nella corsa alla Casa Bianca.

“La controversia legale sulle elezioni finirà alla Corte suprema”, ha ribadito il presidente americano in carica Donald Trump dopo aver denunciato (senza fornire prove) che ci sono state “varie irregolarità allarmanti” e che osservatori repubblicani si sono visti negare l’accesso ai seggi di Philadelphia e Detroit. “Il nostro obiettivo è proteggere l’integrità delle elezioni, non consentiremo che ce le rubino, che i nostri elettori siano silenziati”, ha aggiunto. “Se si contano i voti legali vinto facilmente”, si è spinto ad affermare Trump. E il network tv che comprende Abc, Cbs e Msnbc ha interrotto la trasmissione del discorso. L’anchor Brian Williams ha fatto anche un commento imbarazzante per il tycoon: “Ci troviamo ancora nella posizione inusuale non solo di interrompere il presidente degli Usa, ma anche di correggerlo”.

“Non ci saranno Stati rossi o Stati blu quando vinceremo. Ci saranno solo gli Stati Uniti d’America”. Joe Biden parla già da presidente, anche se la lunga maratona elettorale fatta di spasmodica attesa e notti insonni non si è ancora conclusa. Si contano ancora i voti in un pugno di Stati chiave, ma l’ex vicepresidente sente già le chiavi della Casa Bianca in tasca. Anche se Donald Trump, dovesse davvero perdere, non gliele consegnerà così facilmente.

Centinaia di arresti a manifestazioni di protesta FOTO

Il presidente è sul piede di guerra. Parla di brogli e di elezioni truccate, e con una raffica di azioni legali prova in tutti i modi a bloccare e invalidare i voti conteggiati dopo l’Election Night del 3 novembre. Tutte quelle schede elettorali che quest’anno almeno 65 milioni di americani hanno preferito spedire per non recarsi ai seggi in tempi di pandemia. “Tutti gli Stati assegnati di recente a Biden saranno sfidati legalmente per frode elettorale. Ci sono un mare di prove!”, è il monito del presidente su Twitter. Lui, tenendo conto solo dei voti scrutinati nella notte dell’Election Day, si considera il vincitore di queste elezioni. Così il team dei suoi legali e della sua amministrazione ha contestato a colpi di carte bollate l’estensione dello scrutinio in Pennsylvania, North Carolina, Arizona, Nevada e Georgia, i cinque Stati chiave in cui si sta giocando la partita finale.Mentre denunce sono partite anche per Wisconsin e Michigan, già assegnati al suo rivale. Alcune di queste cause o denunce sono già state respinte al mittente, ma sullo sfondo resta sempre l’ultima carta in mano a Trump: il ricorso alla Corte Suprema. Con esiti però per nulla scontati, considerando che è stato lo stesso massimo organo giudiziario Usa a respingere prima dell’Election Day il tentativo di fermare l’estensione del conteggio dei voti in Pennsylvania e North Carolina.
In tutto ciò Biden appare tranquillo. E, messa da parte la sua proverbiale prudenza, parlando a un’America col fiato sospeso ha assicurato che alla fine la maggioranza dei grandi elettori necessari per vincere la presidenza sarà sua. Ne servono almeno 270 e lui è a quota 264, considerando la chiamata di Fox News e Associated Press che gli hanno già assegnato l’Arizona. Dunque, al candidato democratico basta prendere uno solo degli Stati chiave ancora in ballo per trionfare. Anche il Nevada, che è quello che ha un bottino più magro di grandi elettori, appena 6. A quel punto l’appuntamento sarebbe al 14 dicembre, con l’elezione formale del presidente da parte dello Us Electoral College, che riunisce i 538 grandi elettori. Ma l’incertezza di queste elezioni, che due giorni dopo il voto non hanno ancora un vincitore, e il clima arroventato attorno all’esito delle urne non contribuiscono a placare gli animi e le tensioni che da tempo sempre più percorrono il Paese.

Così manifestazioni e proteste vanno di nuovo in scena in queste ore da New York, con decine di arresti, a Detroit e Phoenix, dove invece a scendere in strada e in alcuni casi davanti ai seggi sono i sostenitori del presidente, in alcuni casi anche armati di fucili e pistole. Un quadro che preoccupa e che tiene in allerta anche gli uomini della Guardia Nazionale, pronti a scendere in campo al fianco delle forze dell’ordine se la situazione dovesse degenerare. Anche a Washington, dove la Casa Bianca continua ad essere blindata, fortino inaccessibile dal quale Trump gioca le sue ultime carte.ANSA

 

 

E’ confermato lo sciopero nazionale del settore taxi. I conducenti delle auto bianche si ritroveranno alle 10 davanti al ministero delle Finanze in via XX Settembre e manifesteranno anche al ministero dei Trasporti. Causa impossibilità d spostarsi per il nuovo Dpcm, in molte cIttà ci saranno altrettante manifestazioni di protesta.

I tassisti esporranno uno striscione alla stazione Termini con la scritta: ‘Oggi sciopero taxi. Ci scusiamo con l’utenza ma non abbiamo più nemmeno i soldi per il carburante’.

“Siamo costretti a fermarci perché non abbiamo neanche più i soldi per il carburante – spiega Alessandro Genovese, responsabile Ugl taxi -Abbiamo trasportato per mesi medici e pazienti, abbiamo adeguato le nostre auto con paratie per il covid, ci siamo comprati mascherine, guanti e gel a spese nostre dandole spesso anche agli utenti sprovvisti, ma ad oggi gli aiuti che ci sono arrivati sono davvero minimi. E in più lo Stato continua a chiederci le tasse. Così non si può andare avanti”. ANSA

 

 

Nuovo record di contagi da coronavirus negli Usa: oltre 120 mila, per un totale di oltre 9,6 milioni di casi di cui quasi 235 mila decessi.
In totale al mondo si sono registrati finora 48,6 milioni di contagi e oltre 1,23 milioni di vittime.

Nelle ultime 24 ore in Russia si sono registrati 20.582 nuovi contagi di Covid-19: il numero più alto in un solo giorno dall’inizio dell’epidemia. I decessi provocati dal morbo sono stati 378 nel corso dell’ultima giornata. Stando ai dati pubblicati dal centro operativo anti-coronavirus, in totale in Russia si contano 1.733.440 contagi e 29.887 persone sono morte a causa del Covid.ANSA

 

“L’aggiornamento sui dati di oggi non va bene , con 34.500 casi, non è un buon segnale anche perchè la percentuale di tamponi positivi supera il 10%. Anche i decessi 445, sono molti. Circa 220 mila tamponi, 99 in terapia intensiva. Nei giorni scorsi la situazione sembrava essersi stabilizzata pur tenendo conto della variabilita quotidiana ma il dato di oggi ci dice che sembra che globalmente ancora il virus corre e frenarlo è necessario”. Lo ha detto il direttore Prevenzione Gianni Rezza alla conferenza stampa del ministero della Salute.

Sono 2.391 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 99 più di mercoledì. Secondo i dati del ministero della Salute sono 472.348 gli attualmente positivi (+29.113 rispetto a mercoledì). Di questi 23.256 sono ricoverati nei reparti ordinari (+1.140) e 446.701 in isolamento domiciliare, con un incremento di 27.874 nelle ultime 24 ore. I dimessi e i guariti, infine, sono complessivamente 312.339, 4.961 più di mercoledì.

“Si lavora su indicatori come incidenza, Rt, occupazione posti letto: se c’è un regione con apparentemente pochi casi e ha alta occupazione terapie intensive, quella è una regione in sofferenza . Sono dati che vanno letti nella loro interezza. Dati che fanno riferimento a incidenza, Rt e resilienza”, ha affermato Rezza, sottolineando che dopo 14 giorni ci potrà essere una descalation per le regioni, cosi come se nella prossima cabina di regia ci fossero situazioni diverse, altre regioni potrebbero diventare rosse. Inoltre il sistema non è così rigido e c’e’ la possibilita di fare zone rosse anche in una regione che non è rossa.

“Con la cabina di regia il dialogo e’ costante e sono al suo interno rappresentate tutte le Regioni. E’ una struttura tecnica che ha rappresentanti indicati dalla Conferenza delle Regioni”. E’ quanto ha dichiarato il direttore Prevenzione del dicastero della Salute Gianni Rezza alla conferenza stampa al ministero. “Ringrazio tutti i colleghi delle Regioni – ha aggiunto – e gli altri per la costante, serrata e quotidiana collaborazione”.

L’indice di trasmissibilità Rt “in Campania è più basso rispetto a quello della Lombardia o della Calabria. Ciò significa che la trasmissione molto aumentata nelle scorse settimane si è stabilizzata anche se il numero dei casi è alto”, ha detto Rezza. “Ci sono Regioni come l’Umbria o la Provincia autonoma di Bolzano che oggi segnano più di 700 positivi che, sulla popolazione, è un numero piuttosto ampio ed elevato”.

La criticità per la Calabria nasce da rt elevato a 1.84, questo vuol dire che anche se in questo momento non c’è un numero di casi particolarmente elevati, Rt ci porta a pensare che c’è un aumento della trasmissione in atto e quindi ci potrebbe essere criticità nel numero dei casi nel prossimo futuro. Inoltre ci potrebbe essere occupazione delle terapie intensive superiore l 50% “. Rezza ha recisato che per queste ragioni la Calabria è in zona rossa. “Non c’è ora eccesso di casi ma c’è un trend che va verso la criticità, ma nel giro di 2 settimane situazione può rientrare”, ha aggiunto.

“Oggi siamo in una fase di transizione in cui ci sono delle ricrescite e bisogna intervenire per riportare la curva in una fase piu controllata”. Lo ha detto il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro nella conferenza stampa al ministero della Salute per illustrare gli indicatori che hanno portato all’ordinanza di ieri del ministro Roberto Speranza relativa alle Regioni.

“L’ aggiornamento dei nuovi dati avverrà nelle prossime ore. il percorso è condiviso e vede attori le regioni, il cts, il ministero”, ha spiegato Brusaferro. “Escluderei il dolo delle regioni” a fronte del fatto che i dati non sono completi. “C’è stato un grande aumento dei casi nelle ultime settimane con rapida crescita e questo mette in difficoltà il sistema. il carico di lavoro notevole puo portare dei ritardi”.

“L’analisi del rischio guarda il trend non è uno strumento che dà i voti e non è una valutazione” su Regione o Province ma è uno strumento “per capire dove siamo, come evolve la situazione e dove si sta andando. È un processo automatico con regole rigide molto definite”, ha spiegato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

Con 41544 tamponi eseguiti è di 8822 il numero dei nuovi positivi registrati in Lombardia (percentuale del 21,2), dove ieri ci sono stati 139 morti, per un totale di 17.987 morti. Il numero di ricoverati in terapia intensiva è salito 522 (+15), negli altri reparti a 5.318 (+300). Per quanto riguarda le Province, i casi segnalati a Milano sono stati 3.654, di cui 1.367 in città; 973 a Varese, 898 a Monza, 703 a Brescia, 615 a Como, 578 a Pavia, 252 a Bergamo, 231 a Mantova, 197 a Cremona, 189 a Lecco, 173 a Lodi e 115 a Sondrio.ANSA

 

 

Il Milan cade dopo 24 risultati utili consecutivi, e la prima sconfitta stagionale è un tonfo. Il 3-0 firmato tutto dal turco Yazici a San Siro regala al Lilla una serata indimenticabile e complica i piani della squadra di Pioli che sperava di ipotecare in fretta la qualificazione ai sedicesimi di finale e invece ora è stato scavalcato dai francesi. Prima o poi un ko poteva essere messo in conto, ma di certo dopo tanto entusiasmo il Milan torna sulla terra nella sfida con la squadra a cui è legata dal comune denominatore Elliott, il fondo proprietario del club milanese che ha finanziato con un prestito il Lilla. Per la prima volta dopo diversi mesi, i rossoneri sono sembrati confusi e disuniti nei momenti difficili. Insufficiente è stata la prestazione di molti, da Dalot a Castillejo, passando per Tonali e Kessie, che a centrocampo sono stati messi costantemente in affanno da Renato Sanches e Bamba. Alla sesta partita di fila da titolare, Ibrahimovic è uscito decisamente scontento dopo poco più di un’ora di gioco, mostrando l’unico sorriso a fine gara, facendo i complimenti all’allenatore avversario Galtier. Lo svedese rifilato urla furiose a molti compagni per i tanti passaggi sbagliati e si è creato da solo, con un siluro su punizione, l’unica occasione. Alla fine pesano gli errori di altre due colonne rossonere. Romagnoli è colpevole di una spinta lieve ma evidente quanto basta per indurre il polacco Frankowski a fischiare il rigore trasformato da Yazici. E poi Donnarumma, che al 10′ della ripresa si è tuffato in modo goffo sul tiro mancino da fuori area con cui il turco ha raddoppiato. Tre minuti più tardi è stata una sbandata collettiva a permettere al Lilla di bucare ancora in contropiede con il centrocampista a cui un anno fa la Lazio aveva pensato come alternativa a Milinkovic-Savic. E forse questa sera si sarà pentita di non averlo preso.

Rijeka-Napoli 1-2 – Il Napoli soffre più di quanto non fosse prevedibile, ma alla fine, grazie anche a un autorete del Rijeka, riesce a portare a casa una vittoria sul campo dei croati. Una vittoria importante che lancia gli azzurri in testa alla classifica alla fine del girone d’andata, sia pure a pari punti con l’AZ Alkmaar e con la Real Sociedad. Il primo tempo è segnato dalla sofferenza degli azzurri che vantano uno sterile predominio nel gioco ma che soffrono terribilmente i contropiede degli avversari. Il Rijeka sceglie di utilizzare la tattica ormai consueta in gran parte delle avversarie del Napoli. Rozman piazza tutti e undici i suoi dietro la palla, con una prima linea di cinque difensori davanti al portiere, altri quattro a ridosso e un solo attaccante pronto a sfruttare il contropiede.

Roma-Cluj 5-0 – Roma batte Cluj (Romania) 5-0 (3-0) in una partita della 3/a giornata del Girone A dell’Europa League disputata allo stadio Olimpico. I gol: nel primo tempo Mkhitaryan al 1′, Ibanez al 24′ e Mayoral al 34′; nella ripresa ancora Mayoral al 39′ e Pedro al 44′.

Girone A:
ROMA-Cluj 5-0
Girone B:
Rapid Vienna-Dundalk 4-3
Girone C:
Hapoel Beer Sheva-Bayer Leverkusen 2-4
Slavia Praga-Nizza 3-2
Girone D:
Lech Poznan-Standard Liegi 3-1
Benfica-Rangers 3-3
Girone E:
Omonia Nicosia-Granada 0-2
Paok-Psv Eindhoven 4-1
Girone F:
Real Sociedad-Az Alkmaar 1-0
Rijeka-NAPOLI 1-2
Girone I:
Sivasspor-Qaarabag 2-0
Girone J:
Ludogorets Razgrad-Tottenham 1-3

Girone A:
Young Boys-Cska Sofia 3-0
Girone B:
Arsenal-Moelde 4-1
Girone G:
Leicester City-Sporting Braga 4-0
Zorya Lugansk-Aek Atene 1-4
Girone H:
MILAN-Lilla 0-3
Celtic-Sparta Praga 1-4
Girone I:
Villarreal-Maccabi Tel Aviv in corso
Girone J:
Royal Anversa-Lask Linz 0-1
Girone K:
Feyenoord Rotterdam-Cska Mosca 3-1
Dinamo Zagabria-Wolfsberger 1-0
Girone L:
Hoffenheim-Slovan Liberec 5-0
Stella Rossa Belgrado-Gent 2-1 ANSA

 

La settima giornata di campionato farà da scenario al big match tra Lazio e Juventus all’Olimpico di Roma.
Nei 152 precedenti tra le due squadre in campionato c’è stato un largo dominio della Vecchia Signora, che con i biancocelesti ha conseguito 85 vittorie e 34 sconfitte, 36 invece i pareggi.
I pronostici danno il successo bianconero a 1,97, e quello laziale a 3,62. Per il 48% dei tifosi di Planetwin365 saranno i bianconeri a trionfare, mentre appena il 26% crede nel successo dei laziali. Gli uomini di Inzaghi hanno subito una media di 2 reti a partita nei primi 6 incontri di campionato; la Juventus ha segnato 14 gol, dati che lasciano presagire una partita ricca di marcature.
Con Immobile ancora in dubbio, la Lazio fa affidamento su Caicedo (3,35) in rete nelle ultime due partite, mentre la Juve oltre al solito Ronaldo (1,95) spera nel primo gol stagionale di Dybala (3,15) che in carriera ha segnato ben 7 gol ai biancocelesti.
Nel pomeriggio il secondo big match di giornata tra l’Atalanta (2,78) e Inter (2,42). La Dea, sostenuta dal 34% dei tifosi, è rimasta a secco di gol negli ultimi 4 scontri con i neroazzurri (39%) vincendo solo una delle sette sfide precedenti. I quotisti di Planetwin365 suggeriscono un match in cui entrambe le squadre andranno a segno (Gol a 1,30) anticipando un risultato esatto di 1-2 (9,95). L’Inter ha incassato 15 gol dall’inizio della stagione tra tutte le competizioni, cosa che non si verificava dal 2011/12. I marcatori per l’Atalanta sono Zapata (2,25) e Muriel (2,75) autore di 5 gol con quattro maglie diverse contro i neroazzurri. La squadra ospite, che potrebbe essere costretta a rinunciare nuovamente a Lukaku, punta su Martinez (2,40) e Sanchez (3,25). (ANSA).

 

 

“Per prima cosa vorrei dire che Diego sta bene. E anche la tomografia a cui è stato sottoposto è andata bene. Abbiamo perfino ballato…sì, ballato”. Lo ha detto poco fa il dottor Leopoldo Luque, il medico neurologo che segue da anni Diego Maradona e che due giorni fa lo ha operato per un ematoma al cervello. “A margine di tutto questo – ha aggiunto Luque – abbiamo rilevato degli episodi di ‘confusione’ e, assieme ai colleghi del reparto di terapia intensiva, li abbiamo associati a un quadro di astinenza. Quindi pensiamo debba rimanere ancora qui, è la cosa migliore per Diego e lui lo sa”. Il problema di Maradona sarebbe di dover ‘pulire’ il corpo dagli effetti collaterali dei farmaci che prende da anni e che, in qualche caso, non facendo quasi più effetto arriverebbero ad essere tossici. L’ex fuoriclasse ha bisogno di riposo ma ha comunque ribadito al suo avvocato, e amico, Matias Morla, che lo è andato a trovare, di voler continuare a fare l’allenatore del Gimnasia La Plata. Il club, da parte sua, ha fatto sapere che lo aspetterà.

Maradona operato stupisce i medici: ‘Che tempra’ – Un fisico bestiale. Un’invidiabile tempra, che ha perfino stupito gli stessi medici intervenuti chirurgicamente per rimuovergli un coagulo di sangue alla testa. Diego Maradona, dopo le magie sul campo, è passato agli incantesimi in corsia, al punto che gli stessi chirurghi sono “stupiti” dalla velocità del suo recupero. Il ‘Pibe de Oro’ è in convalescenza in una clinica privata di Buenos Aires dopo essere stato sottoposto a un delicato intervento durato 80′ e che martedì sera è servito a rimuovere il coagulo. “L’ho appena visto, Diego è di ottimo umore. Siamo stupiti da come sta guarendo”, ha ammesso il suo medico personale, Leopoldo Luque, che, nella notte italiana, ha fornito un aggiornamento sulle condizioni dell’ex fuoriclasse 60enne. “Dobbiamo essere cauti, perché siamo ancora nel periodo post-operatorio – ha ammonito, parlando con i giornalisti -. Ma quel che conta è l’assenza di complicazioni neurologiche. Ci sono altri parametri che aspettiamo di valutare, perché è ancora presto. Ma la ripresa è ottima”. I primi bollettini hanno suscitato forti applausi e cori d’incoraggiamento da parte dei sostenitori di Diego riuniti fuori dalla clinica. Maradona era stato trasportato nell’ospedale di La Plata lunedì, per una serie di test, dopo avere accusato un malore. Una Tac ha poi rivelato il coagulo di sangue. Il ‘Pibe de Oro’ ha già sofferto di problemi di salute. È sopravvissuto a due attacchi di cuore, ha anche contratto l’epatite e subito un intervento di bypass gastrico. Per questi motivi è considerato ad alto rischio, in relazione alla pandemia di Coronavirus, che ha colpito duramente l’Argentina. Diverse volte negli ultimi otto mesi è stato in isolamento e costretto a rimanere in casa la scorsa settimana, dopo che una guardia del corpo ha mostrato i sintomi del Covid, sebbene dopo sia risultato negativo. La figlia di Diego, Dalma, ha detto di avergli fatto visita dopo l’operazione, ma non ha fornito ulteriori dettagli sulle sue condizioni. “Voglio solo ringraziare tutti per le continue dimostrazioni di amore verso mio padre, mia sorella e me, grazie a tutti coloro che hanno pregato per lui”, ha twittato.ANSA

 

Berardi e Caputo sono a disposizione dopo aver saltato la trasferta di Napoli per problemi muscolari. Questa la notizia più importante in casa Sassuolo alla vigilia del ritorno in campo. “Ma non so ancora se saranno utilizzati all’inizio o durante la gara – spiega l’allenatore Roberto De Zerbi, in vista del confronto di domani con l’Udinese – Boga e Defrel hanno alcuni giorni in più di allenamento, Chiriches vedremo nelle prossime ore”. Poi, c’è la situazione Covid tra i neroverdi, che adesso è chiara: Djuricic, Haraslin e Ricci sono in isolamento, mentre Toljan è guarito e quindi sarà quasi certamente tra i convocati.
La partita di domani è importante, perché battere l’Udinese vorrebbe dire sorpassare il Milan e salire al primo posto.
“Dobbiamo vivere il presente con felicità – ha aggiunto il tecnico – ma senza pensare di essere diventati i più bravi.
Veniamo da una grande partita dove abbiamo avuto anche la fortuna di trovare un Napoli un po’ stanco. Ora ci attende una gara altrettanto difficile da affrontare senza superficialità o pressapochismo”.
De Zerbi vive con realismo questo momento: “Dobbiamo essere contenti perché quello che abbiamo ottenuto ce lo siamo meritato. Il nostro compito è quello di proseguire su questa strada senza pensare all’obiettivo finale, visto che non abbiamo l’obbligo di andare in Europa. Oggi ci deve gratificare il percorso intrapreso. Evidentemente quello che abbiamo seminato in questi due anni qualcosa sta portando, anche se oggi non abbiamo vinto niente. Mi ricordo una frase del nostro dottor Squinzi che chiedeva una squadra che giocasse bene. E quando hai bravi giocatori come da noi, è probabile che ciò accada”.
Guardando ai numeri, il Sassuolo delle sei gare giocate (quattro successi e due pareggi), ha vinto tre volte fuori (Spezia, Bologna, Napoli) e una in casa (Crotone) pareggiando con Cagliari e Torino sempre tra le mura amiche. “L’Udinese è una squadra che ci ha sempre fatto soffrire – ha detto l’allenatore – E’ un tipo di avversario che difende basso e riparte senza giocare a viso aperto. Abbiamo comunque un livello di conoscenza per sapere cosa fare contro squadra del genere. E non è detto che si riesca poi a vincere. Considero questa partita di difficoltà altissima, l’Udinese ha giocatori forti in attacco e di gamba”.ANSA

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.