Cronaca e calcio

“Sarri è costato poco più di 8 milioni al lordo, vale a dire la cifra che doveva pagare come penale per rescindere, apprezzerete il piccolo capolavoro di ADL”. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza i conti del Napoli e sottolinea la grande abilità del tecnico azzurro di autofinanziare i tecnici che ha assunto nel tempo attraverso l’addio dei loro predecessori. Si parte con Sarri, la cui partenza ha portato ADL di fatto a guadagnare 13 milioni (la differenza sul cartellino di Jorginho pagata dal Chelsea, ovvero 63 milioni rispetto ai 50 che doveva pagare il City che avrebbe preso il brasiliano senza l’avvento ai Blues di Sarri. In pratica – spiega il quotidiano – i soldi con i quali nelle ultime due stagioni sta pagando i suoi allenatori con relativi staff.

Si passa poi all’analisi del caso Carlo Ancelotti col suo staff costa al Napoli circa 10 milioni di euro lordi a stagione. “A dicembre scorso l’esonero, che però quasi coincide (11 giorni) con la firma per l’Everton dell’allenatore reggiano. Dunque alla fine in questa stagione De Laurentiis ha pagato poco meno della metà dell’ingaggio lordo di Carletto, mentre ne pagherà 1,5 per Rino Gattuso e il suo staff. Insomma a fine annata, almeno di ulteriori detrazioni (vedi capitolo successivo), il Napoli per i tecnici, pur cambiando, avrà speso circa 6 milioni lordi. Meno di quanto messo in preventivo”. -tuttonapoli.net-

 

“Che restino tutti a casa”. Aurelio De Laurentiis è stato chiaro con i suoi calciatori, facendosi sentire direttamente o attraverso lo staff tecnico o sanitario. Come riferisce l’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno “I suoi calciatori sono un patrimonio da salvaguardare, soprattutto persone, famiglie che devono stare al riparo dal possibile contagio”.

Il presidente ha spiegato a tutti che la spesa va fatta negli orari giusto adottando le necessarie preucazioni, con il club che ha fornito guanti e mascherine, quotidianamente si informa sulle condizioni di salute di ognuno e, seppur informalmente, ha già fatto sapere che a nessuno sarà concesso il permesso di raggiungere i loro paese di origine.-tuttonapoli.net-

 

“Prolungando la serie A sino alla fine di luglio sarebbero necessarie deroghe per permettere di utilizzare i calciatori il cui futuro è da scrivere”. Lo ricorda l’edizione odierna del Corriere della Sera che evidenzia tutte le difficoltà logistiche che deriverebbero dallo slittamento del campionato oltre il 30 giugno: “In serie A sono 241 i rapporti contrattuali interessati: 54 di giocatori in scadenza, 83 di giocatori che i club hanno in prestito in rosa e 104 di quelli prestati compresi quelli finiti all’estero. Impossibile attivare contrattazioni singole”.

Il quotidiano ricorda alcuni dei campioni senza certezze: “Buffon e Chiellini alla Juventus, Mertens e Callejon al Napoli. Ma anche gli interisti Young e Borja Valero, i laziali Lulic, Cataldi e Parolo, l’atalantino Palomino” scrive il Corriere.-tuttonapoli.net-

 

In diretta su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Marco Iaria, giornalista de La Gazzetta dello Sport autore dell’inchiesta (qui) sui dati economici delle società di serie A: “E’ una situazione fuori controllo in generale, a parte alcune isole felici. La Serie A è in profonda insofferenza, ma è innegabile che il Napoli sia una delle isole felici per i conti attuali di tutta la Lega. Ci sono solo 3 club in Serie A che non fanno debiti: Napoli, Cagliari e Torino, quindi se guardiamo il Napoli nel contesto Serie A possiamo dire senz’ombra di dubbio che è una delle società messe meglio rispetto agli scenari funesti. Il problema della Juve è la dicotomia tra il calcio locale e quello globale, i suoi competitor non sono all’interno della Serie A, ma altrove, quindi i loro numeri vanno inseriti nel contesto Europeo. In questi anni ha portato gli stipendi a quasi da podio europeo, compensando a questo squilibrio con grosse plusvalenze “.-tuttonapoli.net-

 

Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha parlato ai microfoni di Rai 3anche del campionato di serie A: “A me dispiace dire e annunciarlo proprio qui, ma le ottimistiche previsioni che facevano pensare di potere riprendere a fine aprile o ai primi di maggio – i campionati di calcio e in tutte le discipline – credo lo siano state un po’ troppo. Sul 3 maggio sono dubbioso, se ci fosse la possibilità di riprendere decideremo di farlo a porte chiuse. A oggi ho qualche dubbio sulle dichiarazioni che sento di poter riprendere la competizione. Sono gli stessi scienziati a non avere certezze rispetto all’evoluzione. Non è che stiamo sbandando, ma dobbiamo adattare le decisioni che cambiano continuamente”.

Il campionato di calcio è finito? “Credo che le persone abbiano bisogno di ogni tipo di informazione di tranquillizzare o dispiacere. La scelta finale sarà alla federazione, ma le previsioni ottimistiche di iniziare il 3 maggio… È difficile che possa riprendere, se la FIGC dovesse posticipare nei mesi estivi, luglio agosto, beh, questo rientra nell’autonomia dello sport. Dipenderà anche da tutti gli altri campionati. Il mondo del calcio ci ha messo un po’ di più a capire l’emergenza che stavamo affrontando. Ora si muoverà con la cautela per evitare certi scenari”.

Chi va a correre sbaglia? “Sono contrario a chiunque, in modo superficiale, decida di svolgere attività motoria rischiando per se stesso e gli altri. C’è un motivo serio: ci sono persone con patologie per cui è fondamentale, indispensabile, potere camminare. Un numero limitato di persone con patologie precise. Mi appello al buonsenso. Non sappiamo quanto durerà questo blocco totale, ma per una questione di salute non possiamo precludere ad alcuni qualcosa di necessario a causa degli incoscienti”.-tuttonapoli.net-

 

Monica Scozzafava, giornalista de Il Corriere del Mezzogiorno, ha parlato così ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, cercando di distaccarsi un attimo dalla tragica attualità e dando nuovamente uno sguardo al calcio giocato: “Demme è arrivato adesso nel nostro campionato, in proiezione può diventare ancora più forte. Essendo stata una scelta ben precisa del club, che si è rivelata vincente almeno all’inizio, io continuerei a puntare su di lui”. -tuttonapoli.net-

 

ROMA – Come si spiega l’imprevista impennata di casi positivi in Lombardia? E i circa 800 contagi in più di Milano in sole 24 ore annunciano la nascita del primo focolaio in una grande città? Regione e Protezione civile invitano a non drammatizzare gli ultimi dati. La spiegazione è logistica, non epidemiologica: sono statti fatti più test, un incremento che spiega l’aumento dei casi positivi rintracciati. L’accumulo di tamponi piegherebbe la curva tendenziale dei giorni successivi.

Ma non sembra spiegare, a occhio, il clamoroso balzo dei contagi nella provincia di Milano. Se l’obiettivo principale era quello di evitare focolai radicati nella metropoli, quegli 800 positivi in più in sole 24 ore fanno paura. Anche perché tutte le altre province lombarde hanno avuto una crescita lineare rispetto a 48 ore fa, Brescia e Bergamo sono cresciute tra i 300 e i 400 casi rispetto al giorno prima.

L’assessore lombardo. “Abbiamo fatto più tamponi”
L’aumento del numero di positivi al coronavirus in Lombardia “è legato al fatto che si sono fatti più tamponi”. A ribadirlo, intervistata ad Agorà su Rai 3, è l’assessore regionale all’istruzione e medico, Melania Rizzoli. Solo ieri, ha spiegato, sono stati eseguiti 6.050 tamponi.

 

“Più positivi – aggiunge inoltre – non significa più malattie conclamate e la dimostrazione è che il numero dei ricoveri non è aumentato. Tutti noi abbiamo avuto una forte emozione ieri vedendo i dati ma i numeri vanno interpretati. E’ l’aumento dei tamponi effettuati che ha fatto sì che aumentasse il numero dei positivi”.

“La curva di incremento contagi rallenta”
Si tratta sempre di una ipotesi, perché un confronto fra dati omogenei va sempre interpretato e saputo leggere. “La cosa importante è la velocità di incremento della curva che apparentemente sembra rallentare”, ha spiegato il vicecapo della Protezione civile, Agostino Miozzo.

“Non possiamo aspettarci un’improvvisa diminuzione. Dobbiamo osservare nei prossimi giorni gli effetti delle decisioni prese”, ha aggiunto.

Brutti i dati di Milano: sarebbe il primo focolaio in una grande città
Il dato più preoccupante riguarda Milano, è angoscioso il sospetto che un focolaio sia scoppiato in una grande città, sarebbe lo “scenario peggiore possibile per l’Italia”, dice Giovanni Forti, giovane analista dati che lavora per Youtrend.

“La provincia di Milano fa circa 800 contagi in più rispetto a ieri – spiega a Fanpage.it -. Ma se è vero che dovevamo evitare il contagio nell’area metropolitana, questo è un punto molto problematico. Sarebbe il primo focolaio in una grande città. La cattiva notizia è questa: che la regione che nei giorni scorsi aveva trainato la frenata dei contagi e dei decessi, oggi è quella che traina la nuova accelerazione”. (fonti Agi e Fanpage.it)

MILANO – Il coronavirus e la quarantena forzata hanno modificato le abitudini di spesa degli italiani. A rivelarlo sono i dati di Stocard, l’applicazione wallet che consente di digitalizzare tutte le carte fedeltà sul proprio smartphone. L’azienda ha tracciato le differenze nella settimana pre-clausura e nelle prime due di quarantena (9-22 marzo).

Emerge una maggiore omogeneità di acquisto durante la quarantena. I cittadini vanno principalmente a fare la spesa dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 19 ma emergono alcune specificità rispetto alla settimana del 10-16 febbraio. Tra le 9 e le 10 di mattina e dal pranzo al primo pomeriggio, tra le 13 e le 15, si registrano due picchi di spesa che il mese scorso non c’erano.

I lunedì delle settimane di quarantena hanno segnato il +21% di acquisti rispetto al lunedì 10 febbraio. Martedì +22%, mercoledì +13%, giovedì +6% e venerdì +3%. Invece i sabati di quarantena sono scesi del 14% e la domenica – qui pesano le chiusure anticipate – addirittura del 48%.

 

Tra le 17 e le 18 si verifica il momento di maggior afflusso. Il sabato e la domenica la curva degli acquisti riporta tendenze simili ai giorni feriali, anche se meno evidenti, con un deciso appiattimento alla domenica pomeriggio, complici anche le chiusure di molti supermercati in diverse regioni d’Italia.

Ecco dunque le nuove fasce orarie durante le quali sarà più facile fare la spesa:

– Tra le 9 e le 10 di mattina e dal pranzo al primo pomeriggio, tra le 13 e le 15, si registrano due picchi di spesa che il mese scorso non c’erano.
– Tra le 17 e le 18 si verifica il momento di maggior afflusso ai supermercati, seppur in termini molto meno significativi rispetto a febbraio.
– Il sabato e la domenica la curva degli acquisti riporta tendenze simili ai giorni feriali, anche se meno evidenti, con un deciso appiattimento alla domenica pomeriggio, complici anche le chiusure di molti supermercati in diverse Regioni d’Italia.

Nella gallery riportata qui sotto in grigio la curva nella settimana prima della diffusione del coronavirus, in arancione quella delle settimane tra il 9 e il 22 marzo. (fonte STOCARD)

 

ROMA – A Codogno riapre la zona rossa e ricominciano i casi. Un vero e proprio incubo.

La riapertura dell’ex area protetta di Codogno (Lodi) dove fu scoperto oltre un mese fa il primo contagiato da coronavirus, recita, parola per parola la cronaca, avrebbe causato nuovi casi di positività a Covid-19.

Lo scrive il Corriere della Sera secondo il quale dopo settimane di progressivo calo del trend, arrivato anche a toccare l’uno per cento, negli ultimi giorni il trend è in risalita. “Abbiamo sei positivi in più – spiega Francesco Passerini, sindaco di Codogno e presidente della Provincia di Lodi – Nelle ultime giornate eravamo fermi a 268 casi. Un segnale che i divieti introdotti con la zona rossa avevano funzionato”.

 

L’unico rimedio, questa sembra essere l’unica verità al momento, è la zona rossa. Il restare a casa. Un monito anche per il futuro. Un monito anche per quando i casi, si spera, inizieranno a diminuire piano piano. Un monito anche per quando, si spera ancora di più, i casi diminuiranno non piano piano ma più veloce.

Una volta scesi i contagi, per far restare bassi i contagi, in attesa di cure, vaccini o miracoli, l’unica soluzione sarà quindi probabilmente sempre la stessa: restare chiusi a casa. Ok. Ma fino a quando? blitzquotidiano.it

 

Secondo i dati rilasciati alle 22 di ieri dall’Unità di Crisi della Regione Campania i positivi al coronavirus sono 1.454. Ieri su 1.061 test effettuati 145 sono risultati positivi. A Napoli, intanto, procede con successo la sperimentazione del Tocilizumab, il farmaco contro l’artrite reumatoide che ha permesso, finora, a 6 pazienti di essere estubati e, ad una di essi, di tornare a casa in convalescenza. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino, invece, e dai medici del Cotugno, non si trova il Redsemivir, usato con successo allo Spallanzani di Roma sui primi pazienti Covid positivi. Finora poteva essere ordinato su una piattaforma informatica ma da quando l’Aifa ha fatto scattare il semaforo verde alla sperimentazione sul Covid sarebbe tutto bloccato.radiomarte

 

Alle 12 di oggi il numero di persone risultate positive al coronavirus a Napoli era di 335. Di queste 91 sono ricoverate in ospedale, 9 in terapia intensiva e 227 in isolamento. 17, invece, sono i deceduti, 42 gli asintomatici e 43 le persone clinicamente guarite. Oggi, intanto, 33mila mascherine del tipo ffP2 e quasi 2800 ffP3 sono giunte dalla Protezione Civile alla Regione Campania. Il presidente della Regione, De Luca, ha dichiarato che anche se quello “consegnato non è un grande quantitativo” si augura che sia almeno l’inizio di un programma più ampio di consegne alla Campania.radiomarte

 

“Ho appena concluso un’ottima conversazione con il presidente Xi della Cina. Discusso in dettaglio il CoronaVirus che sta devastando gran parte del nostro Pianeta”. Lo scrive su Twitter il presidente americano Donald Trump, secondo cui “la Cina ha molta esperienza e ha sviluppato una forte conoscenza del virus. Stiamo lavorando a stretto contatto insieme. Molto rispetto!

La Cina e gli Usa dovrebbero “unirsi nella lotta” contro la pandemia letale che sta avanzando a livello globale, le parole di Xi, che nella telefonata avuta con Trump Xi ha espresso anche l’auspicio che Washington prenda “azioni reali” per migliorare i rapporti bilaterali, in base a quanto riferito dalla tv statale Cctv. Le relazioni tra i due Paesi, ha aggiunto, “sono arrivate a una congiuntura importante”.

Gli Stati Uniti sono ora diventati il primo Paese al mondo per casi di coronavirus: secondo i dati del New York Times sono 81.488, più di Cina e Italia, con 1.178 morti in tutto il Paese. Si registra anche un focolaio, con 25 marinai contagiati, a bordo della portaerei americana ‘Roosevelt’ che naviga verso Guam, nel Pacifico.

La città di Miami vara il coprifuoco per tentare di fermare la corsa dei contagi da coronavirus. Sarà in vigore dalle 22 alle 5 del mattino. Le uniche eccezioni per chi va o torna dal lavoro, per le emergenze mediche e per portare a spasso il cane entro cento metri da casa. La metà dei newyorkesi, circa 4 milioni di persone, sarà contagiata prima che il coronavirus faccia il suo corso naturale. E’ la tetra previsione del sindaco Bill de Blasio, alla luce degli ultimi dati sui decessi e sui contagi. “E’ plausibile – ha detto de Blasio – ed è molto preoccupante, ma dobbiamo iniziare a dire la verità”. Secondo l’assessore alla sanità della Grande Mela, Oxiris Barbot, l’epidemia potrebbe cominciare a rallentare a settembre. Con i suoi circa 1800 casi positivi, la Louisiana sta registrando la crescita più veloce di coronavirus al mondo: lo scrive il New York Times citando uno studio, secondo cui la traiettoria dei contagiati è simile a quella in Spagna e Italia. La situazione è particolarmente grave a New Orleans, con oltre 800 casi, più del totale di casi in quasi 15 Stati Usa. Il sospetto degli esperti medici è che la crisi possa essere stata accelerata, ironia della sorte, dal ‘Mardi Gras’, la tradizionale festa di carnevale culminata il 25 febbraio e che attira migliaia di persone nelle strade e nei locali.

Per l’Oms-Europa ci sono “segnali incoraggianti” sul fronte lotta al coronavirus nella regione. Citando i cali registrati in Italia, si avverte però che è troppo presto per dire che il peggio è passato. Nel Vecchio Continente, secondo i calcoli dell’Afp sono più di 250mila i casi ufficialmente dichiarati, ovvero più della metà di quelli in tutto il mondo. In Spagna la situazione è drammatica, 10mila contagi in più in un giorno e un totale di oltre 4mila morti. La sanità britannica teme uno tsunami di ricoveri.

In Turchia le autorità hanno evacuato diverse centinaia di migranti e rifugiati che da un mese si erano accampati alla frontiera con la Grecia, dopo che il governo di Erdogan aveva annunciato che non avrebbe più fermato chi voleva tentare di recarsi nell’Ue. Secondo Anadolu, i migranti sono stati condotti con il loro accordo in centri di accoglienza della provincia frontaliera di Edirne, dove resteranno in quarantena per evitare rischi di contagio.

I casi registrati giovedì in Cina sono stati 55, di cui 54 importati e uno interno nello Zhejiang. La Commissione sanitaria nazionale ha citato nei suoi aggiornamenti quotidiani 5 nuovi decessi tutti nell’Hubei, provincia epicentro della pandemia, e 49 nuovi casi sospetti.

La Corea del Sud ha registrato 91 nuovi casi di coronavirus alla fine di giovedì, in calo sui 104 del giorno precedente: le infezioni totali, ha riferito il Korea Centers for Disease Control and Prevention (Kcdc), sono salite a 9.332, contro decessi a 139 (+8). Sono 13 i contagi importati, per 144 totali, costituendo la minaccia di un’ondata di ritorno. A tal proposito, le autorità sanitarie locali hanno disposto la quarantena obbligatoria agli arrivi da Europa e Usa, mentre ai passeggeri con più di 37,5 gradi di febbre sarà negato l’imbarco.

Il governo russo ha ordinato la chiusura di tutti i bar e ristoranti nel Paese a partire da domani per contenere la diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato il governo di Mosca. Anche i negozi, tranne gli alimentari e le farmacie, dovranno chiudere tra il 28 di marzo e il 5 aprile, ovvero la settimana di ‘vacanza’ nazionale decretata da Putin per combattere la diffusione del coronavirus. Lo ha annunciato il sindaco della capitale Serghei Sobyanin sul suo sito. Sono oltre mille i casi di Covid-19 accertati in Russia, tre i decessi.

Boom di casi di contagio e di morte per coronavirus nel Regno Unito, con i decessi che per la prima volta aumentano di oltre 100 in un giorno. Il numero censito delle persone infettate è cresciuto fino a 11.658 nelle ultime 24 ore, secondo i dati aggiornati a oggi del ministero britannico della Sanità, con un picco di 2.129 in più rispetto a ieri. Mentre il totale registrato dei morti è passato da 463 a 578, ossia un balzo di 115 in più. I test eseguiti nel Paese sono saliti intanto a quasi 105.000.

Continuano ad aumentare velocemente i contagiati da Coronavirus in Germania: sono saliti a 43.646 i casi postivi segnalati dall’Hopkins University, secondo la quale il bilancio delle vittime è di 239. Stamattina i positivi registrati erano 37.323 e le vittime 206: dato che segnala che solo oltre 6000 i nuovi casi registrati. Il ministro della Salute Jens Spahn ha affermato oggi che i tedeschi sono davanti “alla quiete prima della tempesta”.

Il Sudafrica ha annunciato i suoi primi due decessi per coronavirus e il superamento della soglia dei mille casi di contagio. “Due persone sono morte nella provincia del Capo occidentale”, il “Western Cape”, ha reso noto in un comunicato il ministro della Salute sudafricano Zweli Mkhize sottolineando che si tratta dei “nostri primi morti di Covid-19” e che il numero dei casi “ha superato la soglia dei mille”.ANSA

 

Sono 10.361 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 999 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile nel corso della conferenza stampa alla quale anche oggi non è presente Angelo Borrelli, a causa di uno stato febbrile. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 1.036.

Sono 8.165 i morti in Italia a causa del coronavirus, con un aumento rispetto a ieri di 662. Mercoledì l’aumento era stato di 683. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.

Sono complessivamente 62.013 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.492. Mercoledì l’incremento era stato di 3.491. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 80.539. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile.

Dopo quattro giorni di calo, risale la curva dei contagi per coronavirus in Italia. Oggi sono 4.492 in più mentre ieri l’aumento era stato di 3.491, martedì di 3.612, lunedì di 3.780 e domenica di 3.957. Il numero delle vittime è oggi di 662, con un calo rispetto a ieri quando erano state 683, mentre martedì l’aumento era stato di 743.

Il picco dell’epidemia di coronavirus in Italia è “vicinissimo” e si presenta “molto largo, una sorta di plateau”, ha detto all’ANSA Fabrizio Nicastro, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e fra gli esperti del ‘Gruppo analisi numerica e statistica dati Covid-19′. Questa è la situazione ad ora, dominata da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. “Se un’altra regione importante dovesse esplodere – ha rilevato – è chiaro che la curva si rialzerà”.

E non migliora la situazione dei contagi in Lombardia. Sono 34.889 le persone positive al coronavirus in Lombardia, con un aumento di 2.543 casi in un giorno, mentre i decessi sono arrivati a 4.861, con un aumento di 387 vittime. Sono i dati resi noti dall’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. Sono 27 i nuovi ricoveri in terapia intensiva, mentre sono 655 i nuovi accessi nei reparti normali. “Purtroppo sono dati che segnano una crescita, anche significativa”, ha detto Gallera.E la provincia di Milano la zona che ha fatto registrare il maggior numero di nuovi positivi in Lombardia: sono infatti 848 i nuovi casi che portano il totale a 6922. E’ quanto emerge dai dati resi noti dall’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. Ieri i nuovi casi positivi nella provincia di Milano erano stati 373, l’altro ieri 375. “E’ un dato molto forte” ma “potrebbero essere i molti tamponi in più che sono stati fatti”, ha detto Gallera. Quello della Lombardia “è stato un caso unico”: lo ha detto in diretta Facebook l’assessore al Welfare Giulio Gallera spiegando che l’emergenza Coronavirus “fortunatamente in altre regioni è arrivata dopo” e in Veneto si è riusciti ad individuare e circoscrivere il focolaio. La risposta all’emergenza, ha rivendicato, è stata straordinaria. E intanto il Comune di Milano ferma le cremazioni per coloro che sono deceduti in città ma non sono residenti e questo a causa della “saturazione” dovuta all’emergenza Coronavirus dell’impianto di cremazione di Lambrate. La misura, come si legge in una determina pubblicata nell’albo pretorio del Comune, sarà in vigore dal 29 marzo. autocertificazione.
Coronavirus in Italy © ANSA

 

 

Sono 10.361 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 999 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile nel corso della conferenza stampa alla quale anche oggi non è presente Angelo Borrelli, a causa di uno stato febbrile. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 1.036.

Sono 8.165 i morti in Italia a causa del coronavirus, con un aumento rispetto a ieri di 662. Mercoledì l’aumento era stato di 683. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.

Sono complessivamente 62.013 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.492. Mercoledì l’incremento era stato di 3.491. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 80.539. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile.

Dopo quattro giorni di calo, risale la curva dei contagi per coronavirus in Italia. Oggi sono 4.492 in più mentre ieri l’aumento era stato di 3.491, martedì di 3.612, lunedì di 3.780 e domenica di 3.957. Il numero delle vittime è oggi di 662, con un calo rispetto a ieri quando erano state 683, mentre martedì l’aumento era stato di 743.

Il picco dell’epidemia di coronavirus in Italia è “vicinissimo” e si presenta “molto largo, una sorta di plateau”, ha detto all’ANSA Fabrizio Nicastro, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e fra gli esperti del ‘Gruppo analisi numerica e statistica dati Covid-19′. Questa è la situazione ad ora, dominata da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. “Se un’altra regione importante dovesse esplodere – ha rilevato – è chiaro che la curva si rialzerà”.

E non migliora la situazione dei contagi in Lombardia. Sono 34.889 le persone positive al coronavirus in Lombardia, con un aumento di 2.543 casi in un giorno, mentre i decessi sono arrivati a 4.861, con un aumento di 387 vittime. Sono i dati resi noti dall’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. Sono 27 i nuovi ricoveri in terapia intensiva, mentre sono 655 i nuovi accessi nei reparti normali. “Purtroppo sono dati che segnano una crescita, anche significativa”, ha detto Gallera.E la provincia di Milano la zona che ha fatto registrare il maggior numero di nuovi positivi in Lombardia: sono infatti 848 i nuovi casi che portano il totale a 6922. E’ quanto emerge dai dati resi noti dall’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. Ieri i nuovi casi positivi nella provincia di Milano erano stati 373, l’altro ieri 375. “E’ un dato molto forte” ma “potrebbero essere i molti tamponi in più che sono stati fatti”, ha detto Gallera. Quello della Lombardia “è stato un caso unico”: lo ha detto in diretta Facebook l’assessore al Welfare Giulio Gallera spiegando che l’emergenza Coronavirus “fortunatamente in altre regioni è arrivata dopo” e in Veneto si è riusciti ad individuare e circoscrivere il focolaio. La risposta all’emergenza, ha rivendicato, è stata straordinaria. E intanto il Comune di Milano ferma le cremazioni per coloro che sono deceduti in città ma non sono residenti e questo a causa della “saturazione” dovuta all’emergenza Coronavirus dell’impianto di cremazione di Lambrate. La misura, come si legge in una determina pubblicata nell’albo pretorio del Comune, sarà in vigore dal 29 marzo.

LA CONFERENZA STAMPA DI GALLERA

 

Cambia ancora in modulo per l’autocertificazione degli spostamenti. Lo ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a SkyTg24. Su questo, ha spiegato, “sono state fatte ironie, ma cambiano le disposizioni e noi dobbiamo aggiornare il modulo, anche per intercettare” i quesiti che arrivano dai cittadini. “Ci sono le straordinarie persone che combattono negli ospedali e poi c’è un’altra battaglia che vede impegnati i nostri uomini, quella di spezzare la catena del contagio, perseguendo i furbi, chi con comportamenti sbagliati introduce un vulnus al sistema che può vanificare gli sforzi che si stanno facendo”. Lo ha detto il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a SkyTg24, sottolineando che “fino al 24 marzo su due milioni e mezzo di cittadini controllati ci sono stati 110mila denunciati” per il mancato rispetto dei divieti. La stragrande maggioranza dei cittadini – ha osservato Gabrielli – è rispettosa dei divieti, ma c’è un’altra parte che forse non è consapevole dei rischi o è allergica ai divieti e si comporta in maniera negativa. Io – ha ricordato – nei giorni scorsi avevo sottolineato l’esigenza di misure più efficaci ed il Governo ha fatto un nuovo decreto che, all’articolo 4, introduce un quadro sanzionatorio diverso. I comportamenti scorretti potranno venire sanzionati con l’articolo 452 del Codice penale, che punisce i comportamenti colposi con una pena fino a 12 anni di reclusione”.

I dati del Viminale – Salgono a 2.675.113 le persone controllate dall’11 al 25 marzo 2020, 115.738 quelle denunciate per inosservanza egli ordini dell’Autorità, 2.737 le denunce per false dichiarazioni a pubblico ufficiale; 1.233.647 gli esercizi commerciali controllati e 2.607 i titolari denunciati. Ieri, informa il Viminale, le Forze di polizia hanno controllato, in applicazione delle misure di contenimento del contagio, 202.188 persone di cui 5.774 sono state denunciate. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 92.445, denunciati 101 esercenti e sospesa l’attività di 23 esercizi commerciali. Le misure adottate per contenere la diffusione del Coronavirus hanno determinato una limitazione degli spostamenti delle persone e ciò ha influito sull’andamento della delittuosità, che evidenzia, nel periodo dall’1 al 22 marzo 2020, una evidente diminuzione del trend sull’intero territorio nazionale: 52.596 delitti nel 2020 a fronte dei 146.762 commessi nel 2019 (-64%).

Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli è risultato negativo al tampone per il coronavirus. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile sottolineando che Borrelli “che attualmente continua ad accusare un lieve stato influenzale” continuerà a lavorare da casa rimanendo in costante contatto con il comitato operativo e l’unità di crisi. Un monsignore italiano della Segreteria di Stato vaticana è stato trovato positivo al coronavirus e portato in ospedale.

Rallenta intanto ancora l’aumento delle positività al coronavirus in Italia: altre 3.491 quelle riportate ieri. Frena anche l’aumento di decessi, ma superata quota settemila. Aumento i contagi tra i medici.

In vigore da mezzanotte l’ultimo decreto, con le nuove misure del lockdown: resta il nodo del rapporto governo-regioni, entra l’ipotesi chiusura dei confini, arrivano multe salate per chi sgarra. Il premier Conte, oggi in Senato, annuncia un nuovo provvedimento ad aprile da almeno 25 miliardi e chiede all’Ue di agire subito. Ma le opposizioni attaccano. Berlusconi: siamo in ritardo, serve liquidità e garantire i crediti alle aziende. Intanto, secondo l’Oms, il picco dei contagi in Italia potrebbe essere raggiunto in questa settimana.

Negli Usa sale a oltre mille morti e quasi 70mila contagi il bilancio dell’epidemia di coronavirus. La metà dei casi è stata registrata nello stato di New York, con la Grande Mela giunta a 192 vittime. Il Senato ha intanto approvato all’ unanimità il piano aiuti da 2mila miliardi di dollari, ora passa alla Camera. Oggi videoconferenza del G20 sull’emergenza coronavirus, a cui parteciperà anche Trump. ANSA

 

(ANSA) – Dopo quasi tre anni si è svegliato dal coma Abdelhak ‘Appie’ Nouri, il giocatore dell’Ajax di origini marocchine, colpito da ictus l’8 luglio del 2017. Nouri si sentì male durante una partita amichevole contro il Werder Brema. Il giovane, oggi 22enne, era uno dei più promettenti giocatori dell’Ajax, e quando ebbe l’ictus era stato appena eletto miglior giocatore della stagione nella seconda divisione olandese. Già a un anno dal ricovero Nouri ha dato segnali di miglioramento, anche se ha subito danni cerebrali, ma adesso a 2 anni e 8 mesi da quel tragico giorno -come ha detto il fratello, Abderrahim nel programma tv ‘De Wereld Draait Door’ , “Appie ha lasciato l’ospedale, non è più in coma, è a casa, dorme, mangia, aggrotta le ciglia, rutta, ma è molto dipendente e non si alza dal letto. E’ consapevole di dove si trova ed è importare per lui stare in famiglia E’ possibile comunicare con lui, guardiamo anche le partite di calcio e reagisce”. (ANSA).

 

(ANSA) – “La cosa più importante in questo momento è mostrare forza e coraggio, bisogna far capire alle persone che stare a casa è una questione di massima importanza”.
Lo dice l’allenatore dell’Inter, Antonio Conte, a tennisworlditalia. “È questo che fa la differenza – aggiunge – ed è l’unico modo affinché sia possibile tornare alla nostra normalità il più presto possibile”. (ANSA).

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.