Fra calcio e cronaca

Toccante intervista di Raul Albiol al Corriere dello Sport-Stadio. L’ex difensore del Napoli, oggi al Villarreal, ha parlato di calcio ma soprattutto di altro, ad esempio di Coronavirus, dell’emergenza che ha colpito anche la sua Spagna: “Quello che sta capitando è incredibile, tante persone sono contagiate e tante sono morte e stanno morendo. Voi siete due settimane avanti, ma ora anche qui le terapie intensive sono in sofferenza e negli ospedali mancano attrezzature, respiratori e mascherine.

Io ho fatto il tampone, sono negativo. Ma sono chiuso in casa, spero al sicuro. Bisogna restare uniti e in casa aspettando che finisca questa specie di guerra biologica. Piango ascoltando le esperienze della gente e guardando le immagini trasmesse. In tutto il mondo è una sofferenza.

Calcio fermo? Non so cosa accadrà, è ovvio che coi club che perderanno soldi e noi fermo, credo sia la soluzione migliore il taglio degli ingaggi ai calciatori”. tuttonapoli.net-

 

Prorogato l’isolamento in Campania: fino al 14 aprile non si potrà uscire di casa se non per i soliti e noti motivi. Cambiano gli scenari anche per le sorti del calcio. In attesa di novità dalla politica dello sport, con l’ipotesi che il campionato salti sempre più concreto, ci si interroga su quando il Napoli potrà tornare ad allenarsi. Appare evidente, dopo l’ultima ordinanza dalla Regione Campania, che la squadra di Gattuso prima di Pasqua non potrà tornare al Training Center di Castel Volturno.

Minimo altre tre settimane a casa per i calciatori in attesa di non si sa bene cosa, dato che il campionato è a rischio e non s’intravede la luce, nonostante Gravina continui a sostenere che farà di tutto per far riprendere la Serie A. Una situazione di stallo ma inevitabile col calcio che oggi è un problema minuscolo rispetto agli altri ma ugualmente importante coi 700 milioni che si rischiano di perdere se la competizione dovesse interrompersi senza più andare avanti. Tanti dubbi, oggi. In attesa di risposte. Ci vorrà ancora tempo. Intanto, tutti a casa (almeno) fino al 14. Anche Insigne e compagni. tuttonapoli.net

 

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha chiesto un “ritorno alla normalità”, dopo che le più grandi città del Brasile sono state bloccate per fermare la diffusione del coronavirus. Martedì, in un messaggio alla nazione, Bolsonaro ha nuovamente descritto il coronavirus come “un’influenzetta”, dicendo che a causa della sua storia atletica, non sarebbe stato seriamente colpito dal virus. Finora Bolsonaro ha ritenuto che non fosse il caso di chiedere ai brasiliani di rimanere a casa e alle imprese di chiudere, più preoccupato dai danni all’economia. Lo riporta Repubblica.tuttonapoli.net

 

Alessio Tacchinardi, ex centrocampista della Juventus, ha parlato a TMW Radio affrontando anche l’argomento relativo alle tante polemiche che ci sono state negli ultimi giorni nel mondo del calcio: “Io sono rimasto sconvolto dalle polemiche riguardante Juventus-Inter. Non si può parlare di calciopoli bis in questo momento. È stato paradossale giocare la partita e penso si sia giocata solo per le pressioni esterne. Io sono stato calciatore e quando lo sei certe volte ti senti onnipotente, per questo si è giocato anche. Al posto di Damiano Tommasi avrei chiesto ai giocatori di smettere di giocare 15 giorni prima dell’effettivo stop. I presidenti adesso stanno avendo delle difficoltà economiche però in questo momento il pensiero deve essere rivolto solo alla salute pubblica”.tuttonapoli.net

 

C’è il primo caso di positività al coronavirus nel Barcellona, prossima avversaria del Napoli in Champions League. Si tratta di Ramon Canal, responsabile sanitario del club catalano, il quale è risultato positivo al tampone e ora si trova ricoverato in ospedale. Come il Napoli, anche la squadra catalana ha sospeso gli allenamenti e tutti i calciatori sono nelle proprie abitazioni allenandosi singolarmente. -tuttonapoli.net-

 

Michele Uva, vicepresidente della Uefa, parla a Tuttosport svelando quello che potrebbe accadere da qui alle prossime settimane: “Abbiamo dato priorità al completamento dei campionati nazionali ovviamente con l’integrazione delle finestre per concludere le Coppe europee. La commissione Uefa, Eca e EL ha sul tavolo diverse soluzioni per lavorare armonicamente anche con opzioni di sforamento di date. Tutte le formule sono possibili. La risposta l’avremo quando riprenderanno i campionati nazionali. Non abbiamo ragionato in maniera egoistica mettendo in prima fila le coppe internazionali. Una cosa è certa: il Financial Fair Play e i sistemi di controllo ci saranno e non saranno congelati. Non verranno cancellati anche se potranno essere adottati degli aggiustamenti per fronteggiare lo tsunami che ha travolto il mondo e quindi anche il calcio. Sempre con trasparenza, condivisione e unità”.tuttonapoli.net

 

Angelo Romano, imprenditore ricoverato in terapia intensiva perché affetto da COVID19, è morto. L’imprenditore è la prima vittima da coronavirus a Casalnuovo, piccolo centro alle porte di Napoli. I casi, intanto, aumentano; è di ieri la notizia di un’altra persona che si è ammalata di coronavirus. È risultato positivo al tampone, intanto, il familiare di una persona giá in cura, mentre si attendono i risultati di altre analisi.-radiomarte-

 

Il team dell’oncologo Paolo Ascierto ha dato notizia che la prima paziente affetta da COVID 19 curata con il tocilizumb è tornata a casa. La 59enne era stata ricoverata all’inizio di marzo per una polmonite ed il 13 cominciò il trattamento col farmaco specifico per l’artrite reumatoide. Il miglioramento è stato subito evidente ed oggi il suo ritorno a casa. La donna è stata la prima ad essere dimessa per guarigione trattata col tocilizumab.radiomarte

 

L’Unità di Crisi della Protezione Civile Regionale ha reso noti gli ultimi aggiornamenti sul COVID 19. Gli esami dei tamponi analizzati al Cotugno di Napoli, al Ruggi di Salerno e al Moscati di Aversa hanno rivelato che le persone positive in Campania sono 1.242. Il coronavirus, intanto, nella nostra regione ha ucciso il primo medico di famiglia. Si tratta di Gaetano Autore, 69 anni, professionista del Vomero, quartiere residenziale di Napoli, ad un passo dalla pensione. Un’altra morte per COVID 19 è stata segnalata dal sindaco di Aversa, Golia. È deceduto un 67enne che aveva patologie pregresse. Sono 8 dall’inizio dell’emergenza i casi di coronavirus nella cittadina normanna della provincia di Caserta. Sempre il sindaco Golia ha informato del primo contagiato guarito.radiomarte

 

ROMA – Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli è risultato negativo al tampone per il coronavirus. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile sottolineando che Borrelli “che attualmente continua ad accusare un lieve stato influenzale” continuerà a lavorare da casa rimanendo in costante contatto con il comitato operativo e l’unità di crisi.

Fonte: Ansa.

 

TORINO – Il peggio sembra essere passato. Oriana Sabatini, fidanzata di Paulo Dybala, è stata piuttosto male dopo aver contratto il coronavirus ma adesso è sulla via della guarigione ed il 31 marzo si sottoporrà ad un nuovo tampone per vedere se questa volta risulterà negativa.

Qualche giorno fa, Oriana ha raccontato i sintomi che le hanno fatto capire di essersi ammalata di coronavirus:

“Mi faceva male la testa, mi facevano male le ossa e facevo fatica a respirare. Sono stata decisamente male…”.

 

Oggi la Sabatini è tornata sul tema attraverso una intervista rilasciata alla trasmissione radiofonica El Club del Moro, dell’emittente La100.

Le dichiarazioni della fidanzata di Paulo Dybala sono riportate da corrieredellosport.it.

“Ora stiamo meglio ma due o tre giorni fa mi sentivo piuttosto male. Siamo in isolamento da nove giorni.

I medici ci hanno detto che il 31 marzo avrebbero fatto un altro tampone. Nel frattempo ci hanno detto di riposare e ci hanno prescritto alcune vitamine da prendere.

Come mi sono accorta del coronavirus? È come quando senti che ti sta per venire l’influenza, tutto il corpo ti fa male, sei stanco.

Non ho avuto la febbre, perché l’ho sempre misurata e non l’avevo. Ho sentito che i miei polmoni emettevano un rumore strano, poi anche Paulo ha iniziato a sentirsi male. Come succede con i sintomi dell’influenza, almeno per noi è stato così”.blitzquotidiano.it

 

ROMA – A 101 anni, ha contratto il coronavirus, ma è guarito ed è tornato a casa. A rendere noto la notizia, la vice sindaco di Rimini, Gloria Lisi.

“Questa mattina – scrive – mi è stata data una piccola notizia: un uomo, riminese, positivo al Covid 19, è stato dimesso dall’ospedale ‘Infermi’ di Rimini ed è tornato a casa, dalla sua famiglia”.

“Il signor P., riminese, è nato nel 1919, nel pieno di un’altra tragica pandemia mondiale. 101 anni, il secolo breve vissuto quasi per intero e poi questo primo scorcio del nuovo Millennio – Scrive Lisi -. Ha visto tutto, il signor P. Guerre, fame, dolore, progresso, crisi e resurrezioni. Valicata la barriera centenaria il destino gli ha messo davanti questa nuova sfida, invisibile e terribile allo stesso momento”.

 

“La scorsa settimana – continua – è stato ricoverato al nosocomio di Rimini, essendo positivo al test Covid 19. In pochi giorni è diventato ‘la storia’ anche per i medici, gli infermieri, tutto il personale sanitario. Una speranza per il futuro di tutti noi nel corpo di una persona ultracentenaria, quando le cronache tristi di queste settimane raccontano meccanicamente ogni giorno di un virus che si accanisce soprattutto sugli anziani. E ce l’ha fatta. Il signor P. ce l’ha fatta. La famiglia lo ha riportato a casa ieri sera. Ad insegnarci che neanche a 101 anni il futuro è scritto”.

Fonte: Ansa.

 

ROMA – “Non abbiamo tempo da perdere per le tue str…te”. Questa sarebbe la risposta ottenuta da un dirigente del 118 quando ha suggerito alla regione Lombardia misure drastiche quando ancora del coronavirus si sapeva poco e l’epidemia era agli inizi.

A raccontarlo è Angelo Giupponi, responsabile dell’Articolazione aziendale territoriale del 118 di Bergamo. Il virgolettato, la circostanza, è stata riportata all’interno di un reportage pubblicato dal Wall Street Journal.

Un viaggio, quello del WSJ, all’interno dell’epicentro dell’epidemia in Italia, all’interno, quindi, di Bergamo.“Sono tre giorni che non dormiamo e non vogliamo leggere le tue stron..te” è la risposta che Giupponi dice di avere ricevuto. Dice. Resta, per dovere di cronaca, da capire qual è la versione dall’altra parte, la versione della regione Lombardia.
Il medico, come racconta il Corriere della Sera, ora non vuole più parlare della vicenda: “Non confermo e non smentisco, in questi giorni ho altro da fare”.

Giupponi è anche uno dei tredici medici del Papa Giovanni che hanno firmato una lettera pubblicata dal New England Journal of Medicine per avvisare che “la situazione a Bergamo è fuori controllo”.

Coronavirus, medici dell’ospedale di Bergamo: “Qui l’epidemia è fuori controllo”
“A Bergamo l’epidemia è fuori controllo. Il nostro ospedale è altamente contaminato e siamo già oltre il punto del collasso: 300 letti su 900 sono occupati da malati di Covid-19. Più del 70% dei posti in terapia intensiva sono riservati ai malati gravi di Covid-19 che abbiano una ragionevole speranza di sopravvivere”.

Questo è il drammatico quadro disegnato da 13 medici dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, in un lettera pubblicata sul New England Journal of Medicine Catalyst Innovations in Care Delivery, dal titolo “Nell’epicentro di Covid-19”.

“Lavoriamo – scrivono – all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, struttura all’avanguardia con 48 posti di terapia intensiva. Nonostante Bergamo sia una città relativamente piccola, è l’epicentro dell’epidemia, più di Milano”.

“La situazione è così grave – sottolineano – che siamo costretti a operare al di sotto dei nostri standard di cura. I tempi di attesa per un posto in terapia intensiva durano ore. I pazienti più anziani non vengono rianimati e muoiono in solitudine senza neanche il conforto di appropriate cure palliative. Siamo in quarantena dal 10 marzo”.

“Stiamo imparando che gli ospedali possono essere i principali veicoli di trasmissione del Covid-19 – proseguono i 13 medici del Papa Giovanni XXIII nella lettera denuncia – poiché si riempiono in maniera sempre più veloce di malati infetti che contagiano i pazienti non infetti.

 

Lo stesso sistema sanitario regionale contribuisce alla diffusione del contagio, poiché le ambulanze e il personale sanitario diventano rapidamente dei vettori. I sanitari sono portatori asintomatici della malattia o ammalati senza alcuna sorveglianza. Alcuni rischiano di morire, compresi i più giovani, aumentando ulteriormente le difficoltà e lo stress di quelli in prima linea”.

A firmare la lettera sono Mirco Nacoti, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni XXIII; Andrea Ciocca, dell’Associazione Sguazzi Bergamo; Angelo Giupponi, del Dipartimento di emergenza del Papa Giovanni XXIII; Pietro Brambillasca, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII; Federico Lussana, dell’Ematologia del Papa Giovanni XXIII; Michele Pisano, del Dipartimento di chirurgia del Papa Giovanni XXIII; Giuseppe Goisis, dell’associazione Compagnia Brincadera, Bergamo; Daniele Bonacina, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva pediatrica del Papa Giovanni XXIII; Francesco Fazzi, del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva pediatrica del Papa Giovanni XXIII; Richard Naspro, del Dipartimento di urologia del Papa Giovanni XXIII; Luca Longhi, della Terapia neurointensiva del Papa Giovanni XXIII; Maurizio Cereda, dell’Università della Pennsylvania; Carlo Montaguti, del Centro medico sociale dei Focolari in Costa d’Avorio.

Fonte: Wall Street Journal, New England Journal of Medicine Catalyst Innovations in Care Delivery, Adnkronos.

 

(ANSA) – “Le giornate sono abbastanza lunghe, però ci diamo da fare e cerchiamo di intrattenere i bambini, di giocare con loro, di fare sport, di cucinare. Purtroppo queste sono le giornate in questo momento”. Così Francesco Totti durante una videochiamata con Diletta Leotta per il programma “Dazn Calling” in merito alle limitazioni imposte a tutti dall’emergenza coronavirus. L’ex capitano e dirigente della Roma, scherzando, confessa che “lo schieramento di casa Totti mi vede totalmente in difesa, come la maggior parte dei mariti italiani: stai a casa però è come se fossi un ospite… Durante la giornata incontrando Ilary, la saluto dicendole: Buonasera signora, tutto bene? Le serve qualcosa?”.
Tornando con la mente ai ricordi più belli vissuti da calciatore, poi, Totti sottolinea che “sono la vittoria dello scudetto con la Roma e il Mondiale con l’Italia. La paura più grande che ho affrontato? È stata sicuramente quella di smettere di giocare, visto che è stata la mia vita, è stato tutto.
Fortunatamente avendo vicino la mia famiglia, i miei amici e i miei bambini sono riuscito tranquillamente a voltare pagina”.
“In questo momento spesso e volentieri sono sul telefono, anche perché è impensabile non esserci tra messaggi, videochiamate e quello che sta succedendo – conclude Totti -. Aiutiamoci tutti insieme e rimaniamo a casa, mi raccomando”. (ANSA).

 

(ANSA) – “Leggo post di atleti disperati con didascalie strappa lacrime perché dicono di essere sconvolti e aver fatto fatica e sacrifici per nulla visto che le Olimpiadi si faranno l’anno prossimo. Ragazzi ma stiamo dando i numeri?”.
L’azzurro del nuoto, Luca Dotto, con un post su Twitter riprende quegli atleti che si sarebbero risentiti del rinvio dei Giochi di Tokyo al 2021. “Il vero dramma lo sta vivendo – scrive Dotto – chi è malato o chi alla fine di questo periodo perderà il lavoro o non saprà come dare da mangiare alla propria famiglia.
Noi atleti professionistici siamo dei privilegiati e alcuni di noi stanno veramente sbarellando”. (ANSA).

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.