Cronaca e calcio

Nominato il nuovo Arcivescovo di Napoli. Il nome scelto da Papa Francesco è quello di Mons. Domenico Battaglia, 57 anni, calabrese di Satriano (Catanzaro), attuale vescovo della diocesi campana di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’Goti. Battaglia succede a Crescenzio Sepe che ha visto il suo incarico prorogato di due anni. Il nuovo Arcivescovo di Napoli ha svolto gli studi filosofico-teologici presso il Seminario San Pio X di Catanzaro ed è stato ordinato sacerdote il 6 febbraio 1988.-radiomarte.it-

 

144 confezioni di farmaci provenienti dalla Cina sono state sequestrate a Gianturco dalla Guardia di Finanza di Napoli. Il medicinale era stoccato nel negozio di parrucchiere di un cittadino cinese denunciato all’Autorità Giudiziaria. Le quasi 3.500 pillole, con istruzioni scritte esclusivamente nella lingua dello stato orientale, sarebbero state commercializzate senza alcuna autorizzazione. Sul sito Internet del produttore delle pillole, inoltre, è riportato che questo medicinale sarebbe compreso nella lista dei farmaci raccomandati dalla Commissione Medica Nazionale Cinese contro il coronavirus.-radiomarte-

 

Un pregiudicato napoletano di 46 anni è stato posto agli arresti domiciliari dai Carabinieri della Compagnia Napoli Centro perché ritenuto gravemente indiziato di rapina aggravata. I fatti sono quelli dello scorso ottobre, quando un turista britannico, residente in Svizzera, fu rapinato di un orologio del valore di 140.000 euro mentre passeggiava ai Quartieri Spagnoli. Il pregiudicato arrestato ieri guidava lo scooter che permise al suo complice – arrestato il 31 ottobre per lo stesso reato – di fuggire dopo aver strappato il lussuoso orologio dal polso della vittima.-radiomarte.it-

 

In seguito ad alcuni controlli, la Guardia di Finanza di Salerno ha scoperto due palestre di Cava de’Tirreni che, violando le disposizioni di recente confermate dal DPCM del 3 dicembre, che tuttora prevedono la sospensione delle loro attività, facevano allenare i loro clienti pur sembrando chiuse. Nel primo caso i finanzieri hanno visto un ragazzo uscire, con tanto di borsone, dalla saracinesca di una delle porte della palestra che fino ad un attimo prima era chiusa. Nel secondo caso, invece, i clienti entravano da un ingresso sul retro e, all’interno, non rispettavano nemmeno il distanziamento. Visto l’elevato rischio di contagio e diffusione del virus, tutti i trasgressori sono stati sanzionati mentre i titolari sono stati segnalati al Prefetto per i provvedimenti da adottare che possono portare alla temporanea chiusura delle strutture-radiomarte.it-

 

La prima al “Maradona” contro la prima gioia di Diego in Serie A. Oggi il Napoli inaugura lo Stadio Diego Armando Maradona in campionato.
L’avversario sarà la Sampdoria. E proprio alla Sampdoria Maradona segnò il suo primo gol in campionato con la maglia del Napoli, su calcio di rigore.-100x100napoli.it-

 

Stando a quanto scrive il Cds nella sua edizione odierna, il centravanti nigeriano ha vissuto una serie di complicazioni che hanno prolungato i tempi di recupero.
La spalla destra è ancora infiammata, ma il quotidiano spiega che Osimhen proverà a rientrare prima di Natale, anche se per ora nessuno si sbilancia: le sue condizioni saranno valutate giorno per giorno. La certezza, ad oggi, è che salterà anche l’Inter.-100x100napoli.it-

 

Il Napoli del Capitano Lorenzo Insigne ritrova la Sampdoria nell’undicesima giornata del Campionato di Serie A.
Squadra contro cui il 24 azzurri ha un feeling particolare. Ben 6 gol segnati ai blucerchiati da Insigne. Solo alla Fiorentina ha segnato di più (10).-100x100napoli.it-

 

Serie A – Vediamo insieme il programma di questa domenica di calcio. Undicesima giornata di campionato, 6 sfide quest’oggi.
Cagliari-Inter, ore 12:30 (DAZN1)
Atalanta-Fiorentina, ore 15:00 (DAZN1)
Bologna-Roma, ore 15:00 (Sky)
Napoli-Sampdoria, ore 15:00 (Sky)
Genoa-Juventus, ore 18:00 (Sky)
Milan-Parma, ore 20:45 (Sky)-100x100napoli.it-

 

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ricorda Paolo Rossi con una commovente lettera aperta. Questo il contenuto.

«È come se Paolo Rossi si fosse portato via il pallone. E con lui, pure, un pezzo d’Italia.

Quella messa in circolo davanti al televisore per le partite della Nazionale, quella che le emozioni non le condivideva sui social, ma con gli abbracci dopo ogni suo gol.

L’Italia in finestra, quella popolare e con la bandiera a sventolare fuori dai finestrini e i clacson a raccontare la felicità per quelle vittorie – una dopo l’altra – passate alla storia.

È come se Paolo Rossi si fosse portato via l’estate. Degli amori e delle pallonate, delle tovaglie a quadri delle nonne e delle corse a casa per vedere quelle partite che iniziavano nel primo pomeriggio e che, per certi aspetti, non sono mai finite.

Perché nessuno, mai, le dimenticherà. Come gli occhi, lucidi, del parente o dell’amico che avevi accanto il giorno che Pablito gliene fece tre al Brasile e la R di replay lampeggiava sullo schermo al ritmo del cuore di milioni di telespettatori, persone, italiani.

È come se Paolo Rossi si fosse portato via gli anni Ottanta. Di televisori in bianco e in nero, mangianastri, robot, borselli e vacanze lunghe vissute tutti insieme sotto lo stesso ombrellone, in modo corale come quel mondiale: il Mondiale.

Di pareggi, critiche e rinascita. Di classe e marcature a uomo, palleggio e contropiede, gregari e protagonisti assoluti, autentici. L’Italia di Gaetano Scirea, Dino Zoff e tutti gli altri. L’Italia di Sandro Pertini che si alza in piedi e chi se ne frega della forma, gol! L’Italia senza stereotipi e che non è scritto da nessuna parte che i sogni debbano per forza andare in fumo.

Se non quello della pipa di un allenatore, solo apparentemente con il broncio, ma con la squadra tutta dalla sua parte.

Paolo Rossi – improvvisamente come uno dei suoi gol – s’è portato via tutto questo.
Ma nella fretta, perché i veri cannonieri le cose le fanno sempre molto rapidamente, una cosa se l’è dimenticata, ce l’ha lasciata: la memoria.

Di quell’estate azzurra, così fantastica grazie ai gol di uomo semplice che ricorderemo – per sempre – con le braccia al cielo, il sorriso sulle labbra e il tricolore sul cuore.
Paolo Rossi! Paolo Rossi! Paolo Rossi».-100x100napoli.it-

 

Christian Vieri, ex attaccante, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Le sue parole sul Napoli.
“Cosa penso della compagine di mister Gennaro Gattuso? Il Napoli non è solo forte: lotta lì in alto da anni, con un gruppo che gioca insieme da tanto tempo e ha già rischiato di vincere lo scudetto due volte”.
Christian Vieri ha poi aggiunto nel corso della sua intervista: “Gattuso, che sa essere anche “cattivo”, gli darà il suo carattere: sì, anche il Napoli correrà fino alla fine. Devo confessare però che per il nuovo anno ho un altro desiderio. Spero che Babbo Natale possa fare a tutti gli sportivi italiani un bel regalo. Quale? Riaccogliere un po’ di pubblico. Senza quella adrenalina non è calcio, non si va avanti. Desiderio troppo grande, eh?”.-100x100napoli.it-

 

Una Lazio stanca e nervosa si arrende alla grinta del Verona di Juric che, grazie al 2-1 con il quale espugna l’Olimpico, sale al sesto posto a 19 punti in piena zona Europa League. Per i biancocelesti, che pagano lo stress della Champions, è la seconda sconfitta all’Olimpico, dopo il ko contro l’Udinese.
Dopo l’autogol di Lazzari nel primo tempo, la squadra di Simone Inzaghi aveva provato a recuperare grazie al pareggio di Caicedo, poi l’errore di Radu che al 22′ ha servito a Tameze il gol-vittoria. Costretto a rinunciare a Luis Alberto, non al meglio e rimpiazzato da Akpa Akpo in mezzo al campo, Inzaghi in difesa punta a sorpresa su Parolo centrale di destra. Juric risponde con un 4-5-1 inedito con Tameze a fare la punta in pressing sui difensori biancocelesti e Zaccagni e Salcedo interni.

Partita tattica e spesso giocata a specchio dalle due squadre: al 13′, però, la prima grande occasione è per la Lazio, dopo un disimpegno superficiale di Barak che serve Immobile, ma il bomber laziale da ottima posizione non inquadra e il diagonale finisce al lato di mezzo metro. Dalle panchine è una sfida a chi urla di più, ma il più scontento sembra il tecnico laziale, fin dal riscaldamento visibilmente indispettito dai ritmi troppo bassi dei suoi. Al 25′ Faraoni perde un pallone ingenuo a centrocampo, Immobile allunga la falcata, ma la girata di Caicedo sul suo assist non sortisce niente di buono. Al 28′ Inzaghi richiama poi Acerbi, che si era fermato poco prima toccandosi la coscia destra. Allo stakanovista biancoceleste, già affaticato alla vigilia, sembra non piacere l’idea ma il tecnico decide di non rischiare ricadute peggiori ed entra Hoedt.

Al 45′ il Verona passa: affondo di Faraoni a destra, cross che cade sul sinistro di Dimarco e sul colpo al volo del gialloblu la palla carambola su Lazzari per il più classico degli autogol. Poco prima del riposo, i veneti hanno anche la palla del raddoppio con Zaccagni, ma Reina lo ipnotizza e salva i suoi dal raddoppio. Nella ripresa, il Verona continua ad affacciarsi dalle parti di Reina ma la Lazio ha più spazio in contropiede. Lazzari si ridesta e al 11′ serve a Caicedo la palla dell’1-1: gol simile a quello segnato alla Juve, palla nascosta e girata all’angolino. Passano 11′ e i gialloblu tornano in vantaggio: Radu sbaglia il retropassaggio per Reina, Tameze brucia tutti e deposita in rete per il 2-1 definitivo. Nel finale Inzaghi butta nella mischia sia Correa che Pereira, al 40′ Milinkovic di testa impegna Silvestri che poi si ripete su Immobile e su Pereira a tempo scaduto.ANSA

 

La prima vittoria stagionale del Crotone arriva con un poker ad uno Spezia che, almeno per quanto fatto vedere nel primo tempo, non meritava un risultato così pesante (4-1). Per la sfida salvezza allo stadio Scida, Giovanni Stroppa deve rinunciare a Benali all’ultimo secondo; con Cigarini e Petriccione indisponibili schiera una mediana insolita con Eduardo e Zanellato in regia.
Anche Italiano deve fare i conti con molte assenze soprattutto in attacco dove si affida al 20enne Piccoli insieme a Farias ed Agudelo. Parte benissimo il Crotone che al 7′ trova il vantaggio con un gol di Messias che, imbeccato da Simy, si invola in contropiede e batte con un rasoterra Provedel. Il Crotone, però, finisce qui. È lo Spezia che alza il ritmo e si impone nella metà campo avversaria con un pressing asfissiante. E proprio da una pressione su una rimessa dal fondo del Crotone i liguri trovano il pareggio al 17′ quando Farias approfitta di un errore in disimpegno di Zanellato e mette alle spalle di Cordaz. Il portiere del Crotone, al 20′, è bravo ad uscire su Piccoli evitando la rete del vantaggio degli ospiti. Il Crotone prova a giocare di rimessa, ma Provedel rimane spettatore; lo Spezia controlla il gioco mostrandosi abile nel palleggio ma anche nella determinazione nel gioco. Nel secondo tempo la partita cambia subito registro anche perché il Crotone trova in 10 minuti due reti. Al 4′ Reca ruba palla a Chabot, entra in area di rigore e lascia partire un diagonale che si insacca alle spalle del portiere spezzino. Lo Spezia barcolla e il Crotone ne approfitta subito: all’11’ Pedro Pereira, sulla destra, riesce a superare il suo diretto avversario e mette la palla al centro area dove Eduardo, tutto solo, tocca in porta per il 3-1 . È il primo gol in Italia del portoghese. La squadra di Italiano cerca una reazione che, però, si infrange sul Crotone. Sono i padroni di casa a sprecare diverse occasioni con Simy e Messias. Il brasiliano segna anche uno splendido gol che gli viene annullato per un fuorigioco millimetrico visto dal Var. Il numero 30 del Crotone, però, riesce a segnare la sua prima doppietta in Serie A all’ultimo secondo quando in ripartenza viene smarcato da Simy e salta il portiere per il 4-1. Un gol che sancisce un successo dal quale la squadra di Stroppa vuole cominciare la risalita in classifica.ANSA

 

E’ la partita più pazza del campionato, ma per il Toro è un’altra sconfitta: un minuto di passione, con il 100esimo di Belotti e Bonazzoli che rispondono a Pussetto e De Paul, poi Nestorovski firma il definitivo 2-3 dell’Udinese. Giampaolo resta terzultimo, i sette tonfi in undici giornate fanno tremare la sua panchina e i granata sprofondano ad appena un punto di vantaggio sull’ultimo posto.
Sotto gli occhi del presidente Cairo, tornato allo stadio dopo un’assenza che durava dal 28 ottobre scorso, Giampaolo conferma il 3-5-2: niente Lukic alle spalle di Zaza e Belotti, ma Vojvoda adattato a sinistra nella folta mediana. Gotti, rientrato dopo il Coronavirus e con la squadra con una settimana di riposo in più considerato il rinvio con l’Atalanta per maltempo, propone dall’inizio l’ex Bonifazi e, senza Okaka, lancia il tandem Pussetto e Deulofeu. Non è la partenza del solito Toro: una squadra senza idee, lenta e quasi spompata, con i friulani che ci provano con più insistenza. La botta dalla distanza di De Paul è il primo avviso, poi al 24′ la gara si sblocca. Walace ringhia sulle caviglie di Meité, senza commettere fallo secondo l’arbitro Massa, e la ripartenza dei bianconeri è letale: Deulofeu manda in profondità Pussetto, la difesa granata è fuori posizione e l’argentino punisce Sirigu. Lo schiaffo non scuote i ragazzi di Giampaolo, l’unica scintilla è uno screzio Lyanco-Pereyra che provoca l’ammonizione di entrambi, ma Musso non è mai impegnato. Il peggior primo tempo dell’anno porta il tecnico a studiare la rivoluzione: tre cambi, Izzo, Lukic e Bonazzoli al posto di Nkoulou, Meité e Zaza, ma avanti con il 3-5-2, mentre Belotti cerca di caricare i compagni riuniti in cerchio prima dell’inizio della ripresa. La scossa, però, non c’è, e anzi è l’Udinese a trovare il raddoppio: Linetty si fa anticipare sulla trequarti, Pereyra è libero di servire De Paul che di precisione fa 0-2. Giampaolo si gioca la carta Gojak e passa al 4-3-1-2 con Lukic trequartista, in tre minuti tra il 66′ e il 69′ capita di tutto. Belotti fa 100 in granata e Bonazzoli pareggia un minuto dopo per quella che sembra la svolta, poi un altro blackout e Nestorovski riporta avanti l’Udinese. Rodriguez sbatte contro la traversa e Lasagna si divora il 2-4 in contropiede, al Grande Torino passano i friulani. Per il Toro si fa sempre più dura, Giampaolo è sempre più in bilico.ANSA

 

Il Bayern Monaco campione d’Europa per club in carica frena nella Bundesliga e viene raggiunto in vetta, dopo le partite dell’11/a giornata, dal Lipsia, che oggi ha battuto in casa 2-0 il Werder Brema grazie ai gol di Sabitzer su rigore al 22′ e Dani Olmo al 41′. I bavaresi, invece, non sono riusciti ad andare oltre 1-1 all’An der Alten Foersterei di Berlino, il campo dove gioca l’Union.
I padroni di casa allenati da Urs Fischer hanno messo in difficoltà i più quotati avversari, che sono andati sotto dopo soli 4′ a causa del gol di Promel. Solo al 22′ della ripresa il solito Lewandowski (13/o centro per lui in campionato) è riuscito ad acciuffare il pareggio. In classifica Bayern e Lipsia punti 24, ma domani potrebbero subire il sorpasso da parte del Bayer Leverkusen, che ha 22 punti e ospiterà alle 18 l’Hoffenheim. A fare scalpore oggi è stato il tracollo del Borussia Dortmund, travolto in casa dallo Stoccarda per 5-1. La formazione di Lucien Favre ha resistito solo un tempo, chiuso sull’1-1 dopo i gol di Wamangituka per gli ospiti e Reyna per i gialloneri. Il secondo tempo è stato un incubo per il portiere Burki, battuto nell’ordine ancora da Wamangituka, poi da Forster, Coulibaly e Gonzalez.

Il quadro dell’11/ma giornata (RISULTATI E CLASSIFICA)

Wolfsburg-Eintracht Francoforte 2-1
Borussia Dortmund-Stoccarda 1-5
Friburgo-Arminia 2-0
Mönchengladbach-Hertha 1-1
Magonza-Colonia 0-1
Lipsia-Werder Brema 2-0
Union Berlin-Bayern Monaco 1-1
Augusta-Schalke domenica ore 15:30
Bayer Leverkusen-Hoffenheim ore 18:00 ANSA

 

Sono 1.874.323 le persone da sottoporre al vaccino anti-Covid nella prima fase che scatterà a gennaio. Si tratta di una prima tranche delle 11 milioni di dosi di vaccini che arriveranno in Italia entro il primo trimestre del 2021.

Il dato è indicato in una tabella del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri contenente i numeri indicati da tutte le Regioni. Tre le categorie che prioritariamente dovranno essere vaccinate, ci sono operatori sanitari e sociosanitari, il personale e gli ospiti delle Rsa poi gli over 80. Analizzando i numeri, una persona da vaccinare su tre si trova in due sole regioni, Lazio e Lombardia. Nella prima le persone da sottoporre al vaccino sono 356.824, nella seconda 308.494.

Dopo le due regioni, sempre secondo la tabella, seguono Emilia Romagna (177.186).

Poi Campania (150.366), Veneto (146.743), Piemonte (131.430), Sicilia (111.449), Liguria (72.171), Calabria (58.068).

E ancora: Friuli Venezia Giulia (56.713), Toscana (51.621), Puglia (49.302), Sardegna (40.050), Marche (39.334), Abruzzo (34.748), provincia di Bolzano (26.190), provincia di Trento (20.653).

Per finire con Umbria (16.285), Basilicata (11.425), Molise (10.853) e Valle d’Aosta (4.419).

Locatelli: “In estate vaccinati tutti gli italiani”
Il 29 dicembre l’Agenzia europea dei medicinali Ema dovrebbe autorizzare il vaccino di Pfizer e BioNTech.

“Da quel giorno l’Italia sarà pronta a partire” ha detto Speranza in un’intervista. Il ministro ha indicato anche il 6 gennaio come data della prima iniezione.

Oltre a lui ha parlato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli che si è spinto a dire: “Entro l’estate 2021 dovremmo essere nelle condizioni potenziali di aver vaccinato tutti gli italiani. Naturalmente l’auspicio è che l’adesione alla campagna vaccinale sia massiccia”.

La prime due aziende farmaceutiche che forniranno i vaccini all’Italia – come previsto nel piano per i vaccini Covid presentato alle Camere dal ministro della Salute Roberto Speranza – sono Pfizer-Biontech e Moderna.

Queste due aziende nel primo trimestre 2021 dovrebbero fornire all’Italia da contratto rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1.346.000 dosi.

La Pfizer ha già ottenuto il via libera dell’autorità statunitense per i farmaci Fda per il proprio vaccino ed il via libera dell’autorità europea per i medicinali Ema dovrebbe arrivare nella riunione fissata per il 29 dicembre.

L’ok al vaccino Moderna dovrebbe invece arrivare dalla Fda nella riunione in programma per il 17 dicembre e, a seguire, l’Ema dovrebbe dare la propria autorizzazione nell’incontro annunciato per il 12 gennaio.

Più di 200 milioni di dosi in totale in Italia
In totale, l’Italia ha opzionato 202.573.000 dosi di vaccino, che rappresenterebbero una dotazione sufficiente per poter potenzialmente vaccinare tutta la popolazione e conservare delle scorte.

E’ molto probabile che saranno necessarie due dosi per ciascuna vaccinazione, a breve distanza.

Se tutti i processi autorizzativi andassero a buon fine, l’Italia potrebbe contare sulla disponibilità delle seguenti dosi.

Per il contratto con AstraZeneca 40,38 milioni di dosi; Johnson & Johnson 26,92 milioni; il Sanofi 40,38 milioni; Pfeizer-BioNTech fornirà 26,92 milioni; per il CureVac 30,285 milioni; Moderna 10,768 milioni.

Tra coloro che saranno vaccinati prioritariamente, anche le persone dai sessanta ai settantanove anni (pari a 13.432.005) e la popolazione con almeno una comorbilità cronica (7.403.578).

Con l’aumento delle dosi, saranno vaccinate anche le altre categorie di popolazione, tra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali quali anzitutto insegnanti e personale scolastico, Forze dell’ordine, personale delle carceri e dei luoghi di comunità.

Sanofi e il rinvio del vaccino
Il piano vaccino dell’Italia è stato presentato nei giorni scorsi e sembra pronto. Potrebbero non esserlo però tutti i vaccini che l’Italia ha opzionato per l’acquisto.

Dopo il ritardo che accumulerà il composto di Oxford Astrazeneca, la cui azienda e ricercatori hanno deciso una fase supplementare di studi, arriva un altro annuncio che potrebbe incidere sul piano vaccinale italiano.

Sanofi e GlaxoSmithKline hanno annunciano un ritardo nel loro programma per un vaccino Covid a base di proteine ricombinanti per migliorare la risposta immunitaria negli anziani, i più colpiti in assoluto da questo virus.

Peccato che l’Italia, dall’azienda per contratto deve ricevere 40 milioni di dosi. Dosi che, visti i tempi che si allungano, potrebbero arrivare non prima del 2022 (fonte: Ansa, Repubblica, Il Fatto Quotidiano).

 

Nel pomeriggio della quinta giornata dalla partenza del Cashback, già compaiono i primi cittadini che hanno maturato il diritto all’Extra Cashback di Natale.

Come fa sapere Palazzo Chigi, sono infatti 15mila i partecipanti che hanno già raggiunto la soglia minima delle 10 transazioni necessarie per ottenere il rimborso del 10% sugli acquisti effettuati con carte e app di pagamento entro il 31 dicembre 2020.

Il totale degli iscritti al programma ha superato i 4 milioni e sono oltre 1,6 milioni le transazioni già contabilizzate e acquisite dal sistema per un totale di rimborso accumulato pari a oltre 6,4 milioni di euro.

I numeri sono in continuo rialzo e a metà giornata di sabato 12 dicembre risultano oltre 7,5 milioni (mezzo milione in sole sei ore) gli strumenti di pagamento attivati ai fini del programma: 4,4 milioni di carte di credito e quasi 2 milioni di carte PagoBancomat caricati solo sull’app IO e circa 1,2 milioni dagli altri canali disponibili.

“Cashback relativo a dicembre verrà pagato nel 2021”
“Il cashback relativo al periodo sperimentale di dicembre viene pagato nel 2021, così come il primo semestre del 2021” fanno sapere le stesse fonti governative.

“Per entrambi questi periodi lo stanziamento complessivo è di 1.750 milioni. Quindi per l’extra cashback di Natale ci sono tutte le risorse necessarie”.

Cashback, Gasparri: “Non ci sono i soldi”
A mettere in dubbio che ci siano i fondi necessari è stato il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che parla di ennesima truffa del Governo.

“Ennesima truffa del Governo. Annunciano con enfasi il cashback, chiamato così invece che con un nome più semplice tipo ‘soldi indietro’, ma ingannano tutti gli italiani”.

“Per soddisfare tutte le richieste ci vorrebbero, secondo le ultime stime, 5 miliardi di euro. Invece sono stati stanziati, per questa voce, poco più di 200 milioni di euro”.

“Pertanto la gente resterà gabbata anche da questa iniziativa. Che servirà semmai ad accentuare i controlli fiscali e la tracciabilità dei cittadini. Insomma una operazione orwelliana da grande fratello”.

“I gonzi si registrano e diventano più tracciati, più identificati e più aggrediti dal fisco. Ma i rimborsi non ci saranno perché la cifra che servirebbe è venti volte più grande di quella stanziata. Abbiamo al governo dei veri e propri imbroglioni” (fonte: Ansa).

 

Coronavirus in Italia di oggi sabato 12 dicembre. Sono 19.903 i nuovi casi di Covid nelle ultime 24 ore, per un totale di 1.825.775.

I tamponi effettuati sono stati 196.439. Ieri i casi erano stati 18.727 con 190.416 tamponi.

Secondo i dati del ministero della Salute l’incremento delle vittime in un giorno è invece di 649, che porta il totale dall’inizio dell’emergenza a 64.036.

Secondo il bollettino giornaliero, ci sono in Italia 684.848 attualmente positivi, 5.475 meno di ieri. L’incremento dei guariti nelle ultime 24 ore è invece di 24.728 che portano il totale a 1.076.891.

Coronavirus in Italia, percentuale tamponi positivi al 10,13%
La percentuale di tamponi positivi risale al 10,13%.

Dei 649 morti di oggi, 110 vengono 110 dal Veneto, 85 dalla Lombardia, 82 dall’Emilia Romagna, 59 dal Piemonte, 47 dalla Campania, 43 dalla Puglia e 41 dal Lazio.

La Regione più colpita è il Veneto che segna un pericoloso record con 5098 casi, seguito da Lombardia (2.736), Emilia Romagna (1807), Puglia (1478), Piemonte (1.443), Campania (1414) e Lazio (1194).

Covid, la Lombardia regione con più detenuti contagiati
E’ la Lombardia la regione con più detenuti positivi al Covid 19: sono 350, di cui 333 asintomatici e 13 ricoverati in ospedale.

Il penitenziario lombardo con più contagiati è Bollate (104, di cui 93 asintomatici e 2 ricoverati), seguito da Opera (70, 9 in ospedale e 57 asintomatici).

Fuori dalla regione i focolai principali sono in Abruzzo a Sulmona (83 i positivi, di cui 9 in ospedale e 73 asintomatici), in Friuli Venezia Giulia a Trieste (79 dei quali 73 senza sintomi) e Tolmezzo (54: 50 asintomatici e 3 in ospedale), in Emilia Romagna a Bologna (65 , con 61 asintomatici e 3 ricoverati (fonte: Leggo, Ansa)

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.