calcio e cronaca

In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.805.873 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 18.727*, +1% rispetto al giorno prima (ieri erano +16.999), mentre i decessi odierni sono 761, +1,2% (ieri erano +887), per un totale di 63.387 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse sono 1.052.163 complessivamente: 24.169 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +2,3% (ieri erano +30.099). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 690.323, pari a -6.204 rispetto a ieri, -0,9% (ieri erano -13.988). La flessione degli attuali positivi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi.

I tamponi sono stati 190.416, ovvero 18.830 in più rispetto a ieri quando erano stati 171.586. Mentre il tasso di positività è del 9,8% (l’approssimazione di 9,834%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti meno di 10 sono risultati positivi; ieri era del 9,9%. Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Qui la mappa del contagio in Italia.Più contagi in 24 ore rispetto a ieri, con più tamponi. Anche se i nuovi casi sono sotto quota 20 mila per il sesto giorno consecutivo (non dimentichiamo il picco di 40 mila di novembre con il tasso di positività del 16%), l’incidenza rimane alta e impedisce il tracciamento. Un buon segnale arriva dal rapporto di casi su tamponi che rimane pressoché stabile sotto il 10%: scende di poco passando dal 9,9% al 9,8%. Attenzione a non abbassare la guardia. «Un rilassamento in questo momento potrebbe provocare un disastro — dice il governatore della Campania Vincenzo De Luca —. Natale e Capodanno quest’anno non esistono».

Il Veneto è la regione più colpita (+3.883). Seguono in ordine decrescente: Lombardia (+2.938, qui il bollettino), Puglia (+1.813), Piemonte (+1.553, qui il bollettino), Campania (+1.340), Lazio (+1.230, qui il bollettino) ed Emilia-Romagna (+1.211). In basso il dettaglio di tutte le regioni con relativi tamponi.Spaventoso è il bilancio quotidiano delle vittime: meno di ieri ma comunque tante. In Italia si muore di più che in altri Paesi. Il dato dei decessi scenderà in tempi più lunghi rispetto agli altri dati, ma con un’incidenza di casi così elevata le condizioni si complicano e di conseguenza i tempi per vedere molti meno morti si dilatano. Nessuna regione registra zero decessi per l’ottavo giorno consecutivo. Il maggior numero di morti è in Lombardia (132), Veneto (108) e Piemonte (96). In basso il dettaglio di tutte le regioni.

Diminuisce la pressione sul sistema sanitario, ma siamo comunque sopra la soglia critica per quanto riguarda il tasso di occupazione di posti letto, come ha spiegato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute. Sono -526 i posti letto occupati nei reparti Covid ordinari rispetto al giorno prima (ieri -565) per un totale di 28.562 ricoverati. Mentre i malati più gravi in terapia intensiva (TI) sono 3.265 in totale: pari a -26 posti letto occupati in TI rispetto al giorno prima (ieri -29), ma sono entrate +208 persone in rianimazione (ieri +251): vuol dire che nelle ultime 24 ore sono usciti dalle TI 234 pazienti (208+26) in quanto migliorati o deceduti. La Campania non fornisce i nuovi ingressi in TI.

È probabile che parte dei decessi si sia verificata nei reparti Covid, causando la decrescita delle degenze. Si tratta di supposizioni perché non abbiamo dati in merito.-corrieredellasera.it-

 

Trump: “Vaccino in Usa in 24 ore”: l’annuncio del presidente è arrivato, ma i giochi sono finiti. La Corte Suprema ha respinto l’ultimo ricorso sulle molto presunte frodi elettorali. Il Senato, a maggioranza repubblicana, fa come non ci fosse.

E vota la legge sulla difesa (quella che impone fra l’altro la rimozione di statue intestazioni di generali sudisti in odor di razzismo). Dissinescando peraltro l’arma del veto presidenziale.

La Fda statunitense ha autorizzato l’uso del vaccino Pfizer-BioNTech. Il disco verde dalla Food and Drug Administration dà di fatto il via libera alla distribuzione immediata di milioni di dosi di vaccino negli Usa, circa 2,9 milioni.

I primi ad essere vaccinati, secondo i criteri già stabiliti dalla Fda, saranno il personale medico ed ospedaliero in prima linea e gli ospiti delle case di riposo e di lunga degenza.Trump, vaccino pronto in “24 ore”
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che le vaccinazioni contro il Covid-19 inizieranno nel Paese “tra meno di 24 ore”.

Il via libera della Fda è arrivato dopo una giornata carica di tensione in cui, secondo alcune fonti citate dal Washington Post, la Casa Bianca sarebbe arrivata a minacciare il siluramento del numero uno dell’agenzia federale, Stephen Hahn. Se l’autorizzazione all’uso del vaccino non fosse arrivata entro la giornata di venerdì.

La Corte Suprema boccia l’ultimo ricorso del Texas
Nello stesse ore dell’annuncio delle prime somministrazioni, per Trump è arrivata anche la notizia dell’ultimo ricorso respinto sulle presunte frodi. L’ultimo scampolo di speranza del presidente che non vuol mollare carica e poltrona a dispetto del risultato delle urne.

La Corte Suprema ha respinto il il ricorso del Texas, sostenuto dall’amministrazione Trump e da un’altra decina di stati Usa, in cui si chiedeva di ribaltare il risultato delle elezioni presidenziali americane del 3 novembre, che hanno dato la vittoria a Joe Biden.

Sfruttando le prerogative presidenziali fino al passaggio delle consegne di gennaio, Trump continua a far lavorare il boia (record di esecuzioni).

Il Senato lo ignora e vota la legge sulla difesa
Ma il Congresso sembra ignorarlo, o comunque aver già compiuto il salto da un’amministrazione all’altra.

Il Senato, a maggioranza repubblicana, ha votato la legge sulla difesa, osteggiatissima dal “president incumbent”. Il provvedimento è passato con 84 voti favorevoli contro 14 contrari, numeri sufficienti anche per superare il possibile veto del presidente uscente.

La legge stanzia 740 miliardi di dollari per il Pentagono e prevede anche una norma avversata da Trump, quella che prevede la rimozione dei nomi dei generali confederati, e dunque legati a un passato razzista, dalle basi militari. (fonte Ansa)

 

Iran, Ruhollah Zam è stato giustiziato, mediante impiccagione. Questa mattina la condanna a morte dell’ex leader dell’opposizione e giornalista che aveva vissuto in esilio in Francia e aveva partecipato alle manifestazioni di protesta contro il regime degli ayatollah.

Lo ha annunciato la televisione di stato. Zam, figlio di un esponente religioso,lo hanno riconosciuto colpevole di ‘corruzione sulla Terra’.Iran, Ruhollah Zam giustiziato, l’annuncio della tv di Stato
Il regime lo ha impiccato per una serie di reati connessi alla sua attività di giornalista responsabile del sito Amadnews. Il sito è arrivato ad avere 1,4 milioni di lettori attraverso la piattaforma Telegram.

Non gli perdonava, il regime, l’istigazione alle proteste contro il carovita nell’inverno 2017-2018, proteste che esplosero in decine di città iraniane, con un bilancio di almeno 25 morti.

Zam aveva diffuso diversi video su quelle manifestazioni e pubblicato informazioni su episodi di corruzione tra esponenti delle istituzioni. Lo accusavano di essere una spia venduta ai nemici della Repubblica islamica.

La cattura in Iraq, viveva in esilio in Francia
Di avere agito per conto dei servizi segreti francesi, con il sostegno di quelli degli Usa e di Israele. Le modalità del suo arresto restano poco chiare. Risiedeva da molto tempo in Francia, dove ha ottenuto lo status di rifugiato politico.

L’intelligence iraniana l’ha catturato durante una visita in Iraq, il ritorno forzato in patria nell’ottobre 2019. (fonte Ansa)

 

Spostamenti fra Comuni a Natale, Conte non chiude anzi apre al Parlamento, a patto che sia l’aula a votare e assumere il provvedimento. Insomma se ne prenda la responsabilità.

Sì dunque a modifiche per consentire la mobilità tra comuni confinanti sotto i 5mila abitanti. Ma deve essere il Parlamento ad assumersi la responsabilità di derogare ai divieti a Natale e Capodanno.Con l’Italia sempre più gialla e l’Rt nazionale sceso a 0,82, il governo non chiude a possibili cambiamenti del decreto ma avverte: “aprire tutto sarebbe da irresponsabili”.

Spostamenti tra Comuni, la deroga di Natale ci sarà?
Perché, dicono gli esperti dell’Istituto superiore di Sanità, l’incidenza del virus e l’impatto sui servizi sanitari non consentono di allentare le misure, “comprese quelle sulla mobilità”.

Diviso tra chi, come i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia che anche oggi ribadiscono la netta contrarietà a qualunque deroga.

E chi invece ritiene necessario concedere la possibilità di spostarsi, Italia Viva in testa ma anche parte del Pd, l’esecutivo decide dunque di portare in Parlamento la questione degli spostamenti.

Non saranno quindi le Faq di Palazzo Chigi a sciogliere i nodi – anche perché non sarebbe possibile aggirare una norma con una risposta ad un quesito – né un nuovo decreto, come era stato ipotizzato in un primo momento.

Ma per il Parlamento la via è strettissima
La via “più percorribile”, dice una fonte di governo, è un emendamento al decreto Natale. E’ molto probabile che già a inizio della prossima settimana si metta mano al provvedimento e si possa arrivare ad una soluzione entro mercoledì 16.

Ma non solo dall’opposizione non c’è chi non rilevi l’apertura di facciata del premier. Perché rinviare la palla al Parlamento significa costringerlo a fare le corse, i tempi sono strettissimi. (fonte Ansa)

 

L’Abruzzo torna zona rossa, ma forse solo per un giorno. Il Tar dell’Aquila ha accolto la richiesta di sospensiva avanzata dal governo contro l’ordinanza varata dal governatore Marsilio lo scorso 6 dicembre. Atto col quale l’Abruzzo si era di fatto autoproclamato zona arancione, invece che rossa, così come stabilito dal governo in base ai 21 parametri.

Da domani, sabato 12 dicembre, si applicano quindi in Abruzzo le misure più restrittive: scuole chiuse dalla seconda media al liceo e divieto di uscire, salvo in caso di necessità.Abruzzo rosso, le motivazioni del Tar
“In presenza di specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario, le Regioni possono autonomamente adottare provvedimenti derogatori solo in senso più restrittivo mentre gli eventuali ampliamenti migliorativi avrebbero presupposto il formale atto d’intesa con il Ministero della Salute”.

E’ quanto si legge nelle motivazioni del decreto monocratico scritto dal presidente del Tar L’Aquila Umberto Realfonzo che ha sospeso la validità dell’ordinanza Marsilio su richiesta del Governo.

“Nel caso in esame, in assenza dei presupposti di legge, è stato adottato un provvedimento ampliativo delle possibilità di interazioni fisiche tra le persone senza che fosse conseguito il prescritto atto d’intesa con il Ministero della Salute”.

Abruzzo rosso per 24 ore in attesa dell’ordinanza di Speranza
Ma il ripristino della zona rossa potrebbe durare appena 24 ore. L’udienza del Tar ha infatti coinciso con la riunione della cabina di regia nazionale chiamata ad esaminare i dati epidemiologici della regione e certificare se ci sono le condizioni per il passaggio a zona arancione.

Il report dell’Istituto superiore di sanità ha già rilevato che la situazione Covid in Abruzzo è in netto miglioramento. Ma per spostare ufficialmente l’Abruzzo in zona arancione, servirà l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza con la quale scatteranno le nuove classificazioni in tutta Italia da domenica.-blitzquotidiano.it-

 

Robinho condannato anche in Appello a 9 anni per violenza di gruppo. L’ex calciatore del Milan è accusato di aver violentato, con altri amici e conoscenti, una ragazza ubriaca.

Le intercettazioni emerse durante le indagini avevano suscitato grande clamore. Intercettazioni in cui il giocatore brasiliano parlava con suo amico musicista. E in cui ironizzava sull’episodio della ragazza ubriaca, sminuendo l’accaduto.

In seguito alla pubblicazione dei dialoghi sul quotidiano brasiliano Globo Esporte, Robinho fu lincenziato in blocco dal Santos. E i giudici di Milano, che hanno condannato Robinho, le hanno utilizzate durante il processo.

Le intercettazioni di Robinho
Queste le intercettazioni pubblicate su Globo Esporte. Robinho: “Sto ridendo perché non mi importa niente, La ragazza era completamente ubriaca, non sa niente”. Jairo Chagas: “Ci hai fatto se**o anche tu?”, Robinho: “No, ci ho provato”. Chagas: “Ti ho visto metterglielo in b…”. Robinho: “Questo non significa fare se**o”. In Italia sono state riportate da molti giornali, tra cui la Gazzetta dello Sport.

Robinho condannato in Appello per violenza di gruppo
Confermate anche in appello le condanne a 9 anni di carcere per l’ex giocatore del Milan Robinho, al secolo Robson de Souza Santos, e per un suo amico per violenza sessuale di gruppo. Violenza su una ragazza che all’epoca, nel 2013, aveva 23 anni.

Di recente il Santos, squadra brasiliana dove Robinho milita ora, lo ha messo fuori rosa. Proprio perché in Brasile nei mesi scorsi si è tornato a parlare del processo milanese. E sono state pubblicate intercettazioni dell’inchiesta sulla violenza che hanno scatenato reazioni e polemiche.

Quella sera del 2013
Secondo le indagini, l’ex giocatore del Milan e i suoi complici (altri quattro irreperibili), la sera del 22 gennaio 2013 avrebbero fatto bere la ragazza. Fino al punto da renderla incosciente. Poi, secondo l’accusa riportata dall’Ansa, l’avrebbero violentata a turno, senza che lei potesse opporsi. Il tutto sarebbe avvenuto in un guardaroba di un locale notturno della movida milanese, dove la giovane si era recata per festeggiare il suo compleanno.

Il sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser aveva chiesto la conferma delle due condanne, smontando nel suo intervento le quattro consulenze tecniche prodotte dalla difesa di Robinho. Tra cui una con foto tratte dai social e che puntava a dimostrare che la ragazza era solita bere alcolici e un’altra sulle condizioni psicofisiche della giovane.

La sentenza di primo grado
Robinho e i suoi amici, secondo i giudici che hanno emesso la sentenza di primo grado nel novembre 2017, hanno mostrato un “assoluto dispregio” per la giovane donna. Donna “esposta a ripetute umiliazioni, oltre che ad atti di violenza sessuale”. E che, secondo i giudici, veniva descritta nelle loro conversazioni intercettate “con epiteti (…) e termini spesso crudi e sprezzanti, segni inequivocabili di spregiudicatezza e quasi di consapevolezza di una futura impunità”.

I due sono stati condannati anche a versare in solido 60 mila euro alla vittima, parte civile col legale Jacopo Gnocchi. “Questa sentenza è un esempio per la tutela della donne, che dimostra che il sistema c’è, quando serve”, ha detto l’avvocato. I due imputati rispondevano di violenza sessuale di gruppo avvenuto con abuso delle “condizioni di inferiorità psichica e fisica” della ragazza in quanto venne fatta ubriacare.

La decisione dei giudici d’Appello
I giudici della seconda penale d’appello (presidente del collegio Francesca Vitale) hanno confermato il verdetto di primo grado. La giovane, a distanza di quasi quattro anni, scrivevano i giudici della nona penale di Milano (presidente del collegio Mariolina Panasiti), ha mostrato “ancora i segni” di una “trauma psichico”.

Scontato, intanto, il ricorso delle difese in Cassazione, mentre Robinho, che non venne mai arrestato per questa vicenda, in attesa di una condanna definitiva resta in Brasile. (Fonti Ansa e la Gazzetta dello Sport).

 

Torna al successo il Sassuolo che sale momentaneamente al secondo posto. Perde il Benevento ma la squadra di Inzaghi per le occasioni e la mole di gioco prodotta avrebbe meritato decisamente il pari
Sassuolo premiato dal rigore di Berardi e dalle strepitose parate di Consigli, ancora una volta il migliore dei neroverdi. Benevento sfortunato sulla traversa di Iago Falque nel finale. L’anticipo della 11/a giornata si apre con il minuto di silenzio in ricordo di Paolo Rossi. In avvio di partita Sassuolo ancora senza Caputo, ma anche Defrel. L’assenza di questi due attaccanti (Raspadori in panchina) costringe De Zerbi ad avanzare la posizione Djuricic come punta centrale, Maxime Lopez va sulla tre quarti con Haraslin che prende il posto di Boga sulla sinistra. Benevento ad albero di natale con Lapadula punta avanzata.

Inzaghi ritrova Schiattarella dopo la squalifica, panchine per Iago Falque. Parte forte il Sassuolo che dopo otto minuti trova il vantaggio. Suggerimento di Maxime Lopez dentro l’area, la palla finisce sul braccio di Tuia. Nessun dubbio per Sozza che assegna il rigore realizzato da Berardi che di sinistro spiazza Montipò. Il Benevento prova ad alzare il ritmo e il proprio baricentro. Al 22′ ripartenza di Lapadula per Improta la cui conclusione è imprecisa. Il Sassuolo risponde con il suo solito palleggio ma sulla tre quarti le idee non sono sempre efficaci. Benevento insidioso e vicino al pareggio al 36′ con una bella iniziativa di Caprari sulla sinistra che vale il quarto angolo per i campani. Sul conseguente corner, sponda di Improta, a due passi dalla porta Lapadula non riesce a correggere in rete. Portieri inoperosi fino all’intervallo, con il Benevento in svantaggio ma decisamente in partita.

Ad inizio ripresa Inzaghi sceglie Roberto Insigne per Hetemaj, con un tridente puro nel tentativo invertire l’inerzia della partita. Le cose per il Sassuolo si mettono subito male. Brutto fallo di Haraslin su Letizia. L’arbitro prima ammonisce il giocatore del Sassuolo, ma richiamato dal Var cambia idea e giustamente estrae il rosso. Neroverdi in dieci. De Zerbi poco dopo decide per tre cambi disegnando un 4-4-1. Dentro Boga, Raspadori e Ayhan per un impalpabile Djuricic, Lopez e Toljan. Iniziativa costante del Benevento che prova a sfruttare la superiorità numerica. Grande occasione al 17′ quando Consigli compie un intervento miracoloso sul tiro al volo di Insigne. Un minuto dopo ancora Consigli decisivo sulla conclusione di Caprari. Il Benevento ha il comando del gioco, il Sassuolo risponde di rimessa cercando spesso sul lato sinistro Boga. Inzaghi decide per quattro attaccanti nel tentativo di trovare gli spiragli giusti. Gara molto intensa fino alla fine. Al 40′ gran tiro Iago Falque, Consigli, battuto, la traversa salva il Sassuolo. Il portiere di casa nuovamente decisivo su Lapadula in pieno recupero.ANSA

 

Marco Tardelli, Giancarlo Antognoni, Antonio Cabrini e Fulvio Collovati, ex compagni di nazionale di Paolo Rossi nella vittoria del Mondale ’82, sono tra coloro che hanno portato il feretro di Paolo Rossi nella cattedrale di Vicenza per la cerimonia funebre. All’esterno i cori della gente ad intonare ‘Paolo, Paolo…’.
Numerose le persone che hanno voluto portare l’ultimo saluto al campione. Il presidente della Figc, Gravina, ha deposto una maglia azzurra della nazionale italiana con il n.20 sul feretro.

Antonio Cabrini commosso ha quindi salutato Paolo Rossi, suo ex compagno non solo di nazionale ma anche nella Juventus: “Ho perso non solo un amico, ma un fratello. Quante emozioni abbiamo condiviso. Hanno stravolto la nostra vita. Siamo stati parte di un gruppo, di ‘quel gruppo’. Pensavo che avremmo camminato insieme ancora a lungo. Già mi manchi, mi mancano i tuoi scherzi, le tue parole di conforto, le nostre liti ed il tuo sorriso – ha proseguito – Sono quelli come te che rendono bella l’amicizia. Non ti lascerò andare. Sarai sempre dentro di me, ti prometto di stare vicino a Federica ed ai tuoi figli, ma tu resta vicino a me”.

“La morte di Paolo mi ha colpito perché non sapevo della sua malattia e quindi è stato un fulmine a ciel sereno. Lui ha rappresentato il calcio italiano, non ha uguali in assoluto”. Paolo Maldini ricorda così Paolo Rossi, prima che cominci la cerimonia funebre al Duomo di Vicenza. “Paolo Rossi era solo lui e io ho avuto la fortuna di giocarci insieme al Milan, lui a fine carriera e io giovanissimo” ha aggiunto Maldini.

E’ tornato a Vicenza, la città che lo lanciò nel calcio che conta, Paolo Rossi per la sua ultima partita. E’ il cuore bianco-rosso, quello del ‘Lanerossi’ che lui riportò in serie A, è tornato forte come negli anni ’70. Tra Pablito e la città del Palladio un amore che non si è mai interrotto. I vicentini l’hanno dimostrato nel momento più difficile: mettendosi in fila a centinaia, a migliaia, per attendere il proprio turno, al freddo e fino a che ha fatto buio, per salutare nel mitico stadio ‘Menti’ il feretro in noce chiaro con la salma del campione del Mundial dell’82. Lutto cittadino, e lo sarà anche oggi – così come a Prato, che ha dato i natali a Rossi – per i funerali del calciatore che fece felice l’Italia.

Nel primo pomeriggio di ieri si contavano già oltre 1.500 persone, su una fila che ha raggiunto il chilometro di lunghezza, per accedere sul prato del ‘Menti’, dove è stata allestita la camera ardente. A fine serata la stima era arrivata a 3.500-4.000. “Arrivò a Vicenza quasi come uno sconosciuto – ha commentato Antonio, un anziano tifoso – al punto che i quotidiani sportivi nazionali lo avevano inserito tra le riserve. Ma ci mise poco a conquistare il posto in squadra e a diventare un protagonista”.

“Sembrava uno studente liceale tanto era giovane – ha ricordato il signor Giovanni, che lo vedeva far colazione negli anni ’70 nel bar sotto casa – e anche allora era sempre sorridente e felice”. La bara è stata sistemata all’uscita degli spogliatoi, sotto la tribuna centrale. Subito è stata sommersa di fiori e di maglie biancorosse con il numero 9. In mattinata, invece, erano apparsi numerosissimi in città striscioni bianchi con la scritta ‘Rossi Gol’, ricordo di un vecchio slogan che comparve al ‘Menti’ nella stagione 1976-1977, in serie B, quando le reti a ripetizione dell’allora sconosciuto Paolo Rossi portarono la squadra veneta in serie A. Manifesti che sono stati appesi alle finestre, sui balconi, sugli alberi.

Tra i tanti giunti a Vicenza per l’ultimo saluto, Marco Tardelli, che si è trattenuto a lungo davanti alla bara con Federica Cappelletti, la moglie di Rossi, e le loro due figlie, e il tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli. “Per me è un amico, un amico sincero: non riesco a trovare le parole, non l’ho ancora accettato” ha detto l’ex selezionatore azzurro. Che poi, commentando la fila di gente fuori dello stadio, ha aggiunto: “E’ la testimonianza di come ha vissuto Paolo la propria professione, e la gente viene a salutare Paolo, non il calciatore. E’ riuscito come pochi al mondo a riprendersi da momenti sempre difficili ricordando i valori dell’amicizia. Non è mai stato un personaggio, lo è diventato perché nel calcio ha fatto quello che ha fatto. Come persona è sempre stato di grande umanità e sensibilità”.

A Vicenza stanno già pensando di dedicargli il Viale che porta allo stadio. Prima dell’apertura della camera ardente, era arrivata anche la prima moglie di Rossi, Simonetta Rizzato, con il figlio Alessandro. La Lega Serie A e tutte le società ricorderanno e renderanno omaggio a Paolo Rossi attraverso una serie di iniziative in occasione del prossimo turno di campionato. I calciatori scenderanno in campo con il lutto al braccio e prima del calcio d’inizio di ogni partita sarà osservato un minuto di raccoglimento, al termine del quale sarà diffuso un audio storico che ricorderà le gesta dell’ex attaccante al Mondiale del 1982. Stasera la camera ardente rimarrà aperta ben oltre l’orario previsto (le 20) per permettere a chi è in coda di dare un saluto al campione. I tifosi della curva sud, quella degli ultras biancorossi, faranno una fiaccolata silenziosa per accompagnare lungo Viale dello Stadio la macchina con la salma di Pablito.ANSA

 

Ho perso nono solo un amico, ma un fratello. Quante emozioni abbiamo condiviso.

Hanno stravolto la nostra vita. Siamo stati parte di un gruppo, di ‘quel gruppo’”. Antonio Cabrini commosso ha salutato Paolo Rossi, suo ex compagno di nazionale e nella Juventus, durante il funerale.
“Pensavo che avremmo camminato insieme ancora a lungo. Già mi manchi, mi mancano i tuoi scherzi, le tue parole di conforto, le nostre liti ed il tuo sorriso – ha proseguito – Sono quelli come te che rendono bella l’amicizia. Non ti lascerò andare. Sarai sempre dentro di me, ti prometto di stare vicino a Federica ed ai tuoi figli, ma tu resta vicino a me”. (ANSA).

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.