Cronaca e calcio

Congiunti, parenti, affini: quali sono le possibili deroghe per il cenone e il pranzo di Natale. Il Dpcm di Natale al momento tarda ad arrivare ma con ogni probabilità ci sarà zona rossa in tutta Italia, ma da quando a quando non si sa. Così come non si sa con certezza chi potrà andare a pranzo o a cena con chi.

a linea dura vorrebbe tolleranza zero e quindi tutti a casa per Natale, ci si vedrà dopo le feste. Però il Governo, e il premier Giuseppe Conte in primis, ha in mente di inserire qualche deroga per andare a trovare i parenti o i partner. Insomma, c’è il grande ritorno dei congiunti e degli affini.

Dpcm Natale, congiunti, parenti affini…
La deroga potrebbe essere quella della Germania, ovvero del pranzo con massimo 2 invitati (gli under 14 non dovrebbero contare). Invitati che però dovrebbero essere parenti di primo ma forse anche di secondo grado. Ma il Governo pensa di tagliare la testa al toro e utilizzare il termine “congiunti”. Comprendendo quindi fidanzati, compagni e chi ha un “affetto stabile”, come successe durante l’allentamento del lockdown a maggio.

Come si spiegava all’epoca, la nozione di congiunti non è granché presente nella nostra legislazione. “S’intendono per i prossimi congiunti gli ascendenti, i discendenti, il coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, i fratelli, le sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti”. Ma fuori dal “penale” non è per nulla chiaro cosa si intenda per congiunti nello specifico.

Congiunti, parenti, partner… Natale con massimo 2 invitati?
Secondo il Messaggero, potrebbe essere possibile trascorrere il Natale e gli altri giorni di festa con i figli non conviventi, con i fratelli e con i parenti di secondo grado ma mantenendo il limite di due persone. Insomma scegliere chi invitare a pranzo e poi a cena. Questo per evitare che si mischino diversi nuclei familiari. Vedremo se sarà effettivamente così. Al momento l’unica certezza sono il ritardo del Dpcm di Natale e il ritorno dei congiunti. (Fonte Il Messaggero).

 

Putin, Navalny? “Se volevamo ucciderlo, avremmo finito il lavoro“. La risposta russa alle conclusioni dell’inchiesta sull’avvelenamento del dissidente arriva direttamente dallo zar russo. Che liquida la questione con feroce sprezzatura durante la conferenza stampa di fine anno.

Navalny non è degno nemmeno di essere chiamato per nome. Putin si riferisce a lui come al “paziente berlinese“.
Putin Navalny non lo nomina mai: è il “paziente berlinese”
Il presidente russo ha parlato senza sosta per 4 ore e 34 minuti. Il “paziente berlinese” è stato bollato infatti come un collaboratore dell’intelligence Usa (c’è l’America dietro le sue inchieste).

Ed è per questo che i servizi russi “lo pedinavano”. “Ma non per questo lo abbiamo avvelenato”, ha detto Putin con un ghigno. “Anche perché in quel caso avremmo finito il lavoro”.

La conferenza stampa – per l’occasione organizzata in videoconferenza dalla residenza di campagna di Novo-Ogaryovo, dove sono stati ammessi alcuni giornalisti ‘dal vivo’ previa stretta quarantena in loco di oltre due settimane – è caduta pochi giorni dopo la pubblicazione dell’inchiesta di Bellingcat sulle trame dell’FSB.

Lo scoop ha mostrato come i servizi eredi del KGB fossero da anni alle calcagna del padre del Fondo Anti-Corruzione e una squadra fosse presente a Tomsk proprio quando Navalny si è sentito male.

Putin, Navalny burattino degli americani
Putin ha liquidato l’inchiesta come “un trucco”, un modo per legittimare “i materiali dei servizi segreti americani”.

Lo stesso Navalny, prima della conferenza, aveva messo le mani avanti e aveva detto di essersi già organizzato “con i popcorn”.

“Sul tentativo di omicidio organizzato contro di me per ordine suo tacerà oppure mentirà sfacciatamente”, ha scritto sul suo blog. Ecco, zitto Putin non è stato. Anzi, ha anche accusato Cia e dipartimento di Stato Usa di essere i “mandanti” delle fake news pubblicate recentemente su di lui e sulla sua famiglia.

Ovvero una serie di articoli sulle strane ricchezze di persone vicine al presidente russo, come l’ex genero Kirill Shamalov o Svetlana Krivonogikh, indicata come ex amante di Putin).

“L’obiettivo è chiaro: la vendetta, influenzare l’opinione pubblica del nostro Paese”.

Ramoscello d’ulivo per Biden
Lo zar ha però anche offerto un ramoscello di ulivo al presidente eletto Joe Biden, con il quale spera di poter “risolvere tutti i problemi emersi, o almeno alcuni di essi”,.

In primis il tema del controllo degli armamenti, magari partendo dal New Start, ormai in via di scadenza.

Covid, Putin: “La Russia ha fatto meglio degli altri”
Politica estera a parte, nell’anno del Covid-19 l’attenzione non poteva che essere centrata sulla pandemia e sulle misure adottate per contenerla.

“La Russia – ha gonfiato il petto Putin – ha fatto meglio di altri Paesi del mondo, compresi gli Usa e i la maggiori nazioni europee: la contrazione del Pil si fermerà ad esempio al -3,6%”. Infine non poteva mancare l’apologia del vaccino Sputnik V.

“E’ sicuro ed efficace, siamo stati i primi a registrarlo. Non a caso un brand globale come AstraZeneca è pronta a lavorare con noi. Sono felice, il risultato sarà positivo per i russi e per il resto del pianeta”. Alla domanda sul perché allora non si sia ancora vaccinato, Putin ha spiegato di non poterlo fare perché ha più di “60 anni”. “Non appena le linee guida lo renderanno possibile, lo farò”, ha assicurato. (fonte Ansa).

 

Vaccino, prima i lombardi, contano di più. E’ la tesi, diciamo bizzarra, dell’europarlamentare leghista Angelo Ciocca.

I lombardi lavorano e producono di più, se si ammalano “vale di più” se si ammala, un esempio a caso, un cittadino del Lazio. Da cui discende che i lombardi meritano una distribuzione prioritaria.

Vaccino, prima i lombardi, l’europarlamentare leghista Ciocca: “Valiamo di più”
L’ipotesi che la Lombardia potrebbe avere un numero di vaccini non commisurato alla popolazione rispetto al Lazio “è possibile se qualcuno vuole fare politica sulla salute della gente, se qualcuno pensa di fare clientelismo territoriale”.

Lo ha detto l’europarlamentare pavese della Lega, Angelo Ciocca, nella trasmissione ‘Lombardia nera’ su Antenna 3.

“Si premia una Regione rispetto a un’altra perché una a livello democratico ha un colore rispetto a un altro – ha proseguito -.

I fattori che devono portare alla distribuzione del vaccino devono essere il numero di abitanti, una proporzione fra quanti abitanti ho e quanti vaccini. Non è pensabile che la Lombardia che ha il doppio degli abitanti del Lazio possa ricevere meno vaccini.

Poi bisogna valutare quanto l’importanza economica del territorio. La Lombardia, è un dato di fatto, è il motore di tutto il Paese. Quindi se si ammala un lombardo vale di più che se si ammala una persona di un’altra parte d’Italia”.

“Addirittura?”, ha replicato il conduttore Marco Oliva. “Sì, è un dato di fatto. Se si ammala un lombardo, economicamente, da imprenditori, vale di più rispetto a un laziale”, ha aggiunto l’ europarlamentare.

“Sulla salute non si può fare politica, ma bisogna fare anche un ragionamento economico per il Paese perché purtroppo, è un dato di fatto, un cittadino lombardo paga più tasse rispetto un cittadino laziale – ha concluso Ciocca -.

La Lombardia è stato il territorio che è stato più colpito ed è ancora quello più colpito dai contagi. Gli estintori li metti a disposizione dove hai più incendi. Sia perché siamo numerosi, sia perché ci sono più ammalati e contagi. E poi non ultimo l’aspetto economico perché è un territorio che più va in difficoltà più paga l’intero Paese”.

Un po’ contorto ma il messaggio è chiaro, prima i lombardi e gli altri si arrangino. (fonte Ansa)

 

Terremoto Milano, letteralmente a memoria d’uomo le due parole insieme non si sono mai sentite. Infatti Terremoto e Milano non si accostavano da mezzo millennio e passa. Niente danni ma scossa abbastanza forte da farsi sentire da tutti e indurre una sensazione questa sì: questo 2020 non ci vuol proprio lasciare.-blitzquotidiano.it-

 

Tre punti e la Roma avvicina la vetta, l’ennesimo ko che inchioda il Toro in fondo alla classifica. All’Olimpico la squadra di Fonseca conferma il buon momento di forma: e lo dimostra il 3-1 con cui i giallorossi chiudono la pratica con i granata la cui crisi si fa sempre più acuta.
Per la Roma aggancio alla Juve, superati Napoli e Sassuolo, e terzo posto a quota 24. Per la squadra di Giampaolo altra gara che aggiunge amaro a una stagione difficile: stavolta però anche la sfortuna ci ha messo del suo, perché a indirizzare il match è stata l’espulsione per doppio giallo di Singo che ha lasciato in dieci i granata dopo appena un quarto d’oro. Per i padroni di casa il compito è stato subito più facile: e il solito Mkhitaryan l’ha sbloccata, poi raddoppio di Veretout, infallibile dal dischetto, e tris di Pellegrini. La rete di Belotti nemmeno fa in tempo a illudere i granata, che restano a sei punti fanalino di coda col Crotone.

Fonseca rinuncia a Pedro e conferma Pellegrini nel duo dietro Dzeko, con Villar a centrocampo. In difesa torna Smalling titolare. Giampaolo vambia tutto, con Milinkovic-Savic in porta e il giovane Buongiorno in difesa. Lukic gioca a sostegno di Belotti. La Roma parte subito aggressiva, e al 5′ Mkhitaryan si rende pericoloso, fermato dal portiere granata. Un minuto più tardi è il Toro a mettersi in luce con una bella triangolazione, ma Smalling ferma Belotti. Al 10′ prima occasione per la Roma, ma Bruno Peres manca la rete del vantaggio. La squadra di Giampaolo si muove bene in campo, al 12′ ci prova Belotti con un cross dalla sinistra, ma ci pensa Pau Lopez a fermare il pallone.

E’ un buon momento per i granata, quando arriva la doccia gelata: al 14′ Torino in dieci per l’espulsione di Singo che si prende il secondo giallo per un intervento scomposto su Spinazzola. E la Roma si fa subito pericolosa in zona tiro prima con Mancini e poi con Mkhitaryan. Al 23′ Giampaolo fa entrare Ansaldi per Gojak, e nonostante l’inferiorità numerica i granata si difendono bene. Ma al 27′ arriva il vantaggio giallorosso: ci pensa Mkhitaryan che con un destro potente mette la palla nella parte interna del palo. Per il Toro il match è tutto in salita. E il raddoppio non tarda ad arrivare: al 42′ Dzeko viene atterrato in area da Bremer. Rigore: dal dischetto Veretout non sbaglia e la Roma va al riposo sul 2-0. Nella ripresa due cambi per parte: Fonseca manda in campo Kumbulla e Karsdorp al posto di Mancini e Bruno Peres, e anche Giampaolo sceglie Rincon e Segre, fuori Meité e Lukic.

I granata provano a riportarsi in partita e al 19′ vanno vicini al gol con Edera che impatta però sulla traversa. Al 23′ la Roma allunga ancora e arriva il tris: Borja Mayoral serve per Pellegrini che la mette sotto l’incrocio. Esce un ottimo Spinazzola per il giovane Calafiori, fresco di rinnovo. Ma arriva la rete d’orgoglio del Toro con il Gallo Belotti: tardi per riaprire un match segnato dall’inferiorità numerica per i granata dopo quindici minuti di gioco. Per Giampaolo è sempre più notte fonda, la classifica fa paura. Sorride invece la Roma che aggancia la Juve e vede la parte alta della classifica. Domenica la sfida all’Atalanta di Gasperini. ANSA

 

“Diego Armando Maradona e Paolo Rossi sono due leggende del calcio che, con le loro gesta, hanno fatto si che tante persone si innamorassero del calcio. Un grande abbraccio alle loro famiglie”.
Così Gianni Infantino, presidente della Fifa, ha ricordato i due campioni che sono scomparsi nelle scorse settimane durante la cerimonia di assegnazione dei The Best Fifa Football Awards, in corso a Zurigo. Il 2020 è stato un anno davvero difficile, molto, Spero che il 2021 sia un anno migliore, la salute viene prima di ogni cosa, anche del calcio – ha aggiunto -. Il calcio è ripartito e ha restituito il sorriso a milioni di persone”. ANSA

 

Sono 17.572 i positivi al tampone per il coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati della Protezione civile. I tamponi per il coronavirus effettuati in Italia nelle ultime 24 ore sono stati 199.489, in aumento di 35 mila circa rispetto al giorno prima, quando ne erano stati registrati 164.431, secondo i dati del ministero della Salute. Il tasso di positività (rapporto positivi-tamponi, compresi quelli ripetuti e di controllo) è dell’8,8%, in leggero calo rispetto al 9% circa di martedì.

Sono 2.926 i pazienti in terapia intensiva per il Covid-19 in Italia, in calo di 77 unità nel saldo complessivo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati invece 191, secondo i dati del ministero della Salute. Le persone ricoverate nei reparti ordinari sono 26.897, in calo di 445 unità rispetto al giorno precedente.

Scende al 35% il numero delle terapie intensive occupate in Italia da pazienti Covid, ancora il 5% oltre la soglia di allerta. Prosegue il trend di miglioramento anche nei reparti, dove calano al 42% i posti letto Covid, ovvero il 2% oltre la soglia critica, che viene superata da 5 regioni in meno rispetto a una settimana fa. Lo mostrano i dati dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) relativi al 15 dicembre, che evidenziano, per entrambi gli indici, un calo del -3% rispetto a una settimana fa: martedì 8 dicembre, infatti, l’occupazione delle rianimazioni era al 38% e quella dei posti letto al 45%. ANSA

 

La Champions League e la Supercoppa Europea sbarcano su Amazon Prime. I dettagli dell’accordo tra il colosso americano e la UEFA.

 

La UEFA Champions League su Amazon Prime Video dal 2021 al 2024. E’ una notizia ufficiale confermata da una nota del colosso statunitense di Jeff Bezos. L’azienda ha confermato l’acquisizione da parte di Amazon dei diritti per trasmettere in esclusiva in Italia le dirette delle 16 migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre alla finale di Supercoppa Europea, per tre stagioni: 2021/22, 2022/23 e 2023/24.Un’attenzione particolare verrà data alle squadre italiane. Infatti, secondo quanto scrive Radiocor, le migliori partite del mercoledì vedranno sempre una squadra italiana sia nella fase a gironi e, in caso di qualificazione, fino alle semifinali.

Ecco, infine, la nota ufficiale di Amazon:

“Amazon non vede l’ora che inizi la prossima stagione della UEFA Champions League, uno dei tornei a squadre più prestigiosi del mondo. Siamo lieti di offrire ai nostri clienti in Italia le migliori partite del mercoledì sera dal 2021 in avanti. Sappiamo che i tifosi italiani sono tra più passionali d’Europa e daremo il massimo per offrire una fantastica esperienza calcistica capace di portarli ancora più vicino all’azione”.100x100napoli.it

 

L’AIA (Associazione Italiana Arbitri) ha reso note le designazioni arbitrali per le partite della 13° giornata di Serie A. C’è Orsato per il Napoli.

Per il big match Atalanta- Roma designato Di Bello di Brindisi. Sassuolo-Milan affidata a Mariani di Aprilia mentre Parma-Juventus a Calvarese.Dopo le polemiche per la sua direzione di gara in Roma-Torino Abisso è stato ‘premiato’ come IV uomo in Sassuolo Milan
Nessuna designazione, neanche per le gare di Serie B, per l’arbitro Massa dopo il disastroso arbitraggio di Inter-Napoli.

Questa invece la sestina arbitrale di Lazio-Napoli in programma allo stadio Olimpico di Roma domenica 20 dicembre alle ore 20:45:

ARBITRO: Daniele ORSATO di Schio;
assistenti di linea: Tegoni e Ranghetti;
IV uomo: Chiffi;
addetto al VAR: Mazzoleni;
assistente al VAR: Vivenzi. 100×100 Napoli.it

 

Clamorosa novità riguardo il ricorso del Napoli presso il Collegio di garanzia del Coni. Lo riporta l’edizione online de Il Mattino.

“Una clamorosa novità a pochi giorni dalla riunione del Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni, chiamato martedì 22 dicembre presso la sede di Roma a decidere sul ricorso del Napoli che chiede l’annullamento della pesante sentenza emessa da due tribunali della Figc per non avere giocato il 4 ottobre a Torino la partita contro la Juventus (sconfitta a tavolino per 3-0 e un punto di penalizzazione). La Figc, infatti, non si è costituita entro la mezzanotte di giovedì 17 dicembre e quindi non ha potuto produrre memorie su questo caso.

La Figc, eventualmente, potrà partecipare alla udienza e un suo legale potrà fare una arringa ma le uniche documentazioni a disposizione del Collegio di garanzia dello Sport presso il Coni, che si riunirà a sezioni unite come disposto dal presidente Franco Frattini, saranno quelle del Calcio Napoli, che entro la mezzanotte di giovedì 17 ha intanto inviato altri atti. Come era accaduto anche nel secondo grado di giudizio, anche la Juventus non si è costituita”.100x100Napoli.it

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.