Cronaca e calcio

La marcia trionfale dell’Aida, che risuona d’abitudine al ‘Tardini’, accompagna il ritorno in grande stile della Juve sul proscenio del campionato. Vezzeggiato dalle giocate della coppia Morata-Ronaldo, rinvigorito dalla determinazione di Kulusevski – autore della più classica delle reti dell’ex – Pirlo vede la sua creatura scalare la vetta, arrampicandosi, almeno per una notte, al secondo posto, appaiando l’Inter a quota 27 a un soffio dal Milan capolista.
Per scrollarsi di dosso la fastidiosa ‘pareggite’, sei pari in 12 gare di campionato, l’ultimo in casa con l’Atalanta, Pirlo – che regala la porta a Buffon esordiente-bambino, ere calcistiche fa con i Ducali – sceglie il 4-4-2 con la diga difensiva Alex Sandro-Bonucci-De Ligt-Danilo, in mezzo la corsa di McKennie, Betancour e Ramsey e davanti la coppia Ronaldo-Morata supportata da Kulusevski – che proprio a Parma ha preso il volo – trequartista con licenza di svariare alle loro spalle. Sull’altro fronte Liverani – che ha già fermato sul nulla di fatto Inter e Milan – si affida, a un 4-3-1-2 con Kucka, qualche passo più avanti a Hernani, Sohm e Kurtic a muoversi dietro la coppia Gervinho-Cornelius.

Pronti via e, dopo appena un minuto, il Parma – 12 punti in saccoccia contro i 24 dei bianconeri – fa subito capire di non avere alcun timore reverenziale: Hernani – gratificato da una palla persa di CR7 – ‘sgomma’ sulla fascia destra e cerca un rasoiata verso Cornelius, anticipato da una uscita bassa di Buffon. La ‘puntura di spillo’ parmigiana, stuzzica la Vecchia Signora – vestita interamente d’arancio – che replica con una incursione di Morata, partito però in fuorigioco, e poi con una ‘palombella’ di McKennie che libera in area Ramsey certificando la bontà dei piedi del texano e la sua centralità nello scacchiere disegnato da Pirlo. Con un baricentro alto, la Juventus sfoggia un ottimo possesso palla cerca l’imbucata vincente per le sue punte e costringe il Parma sulla difensiva in attesa di una qualche ripartenza. In una di queste Kucka saggia i riflessi di Buffon prima che nel giro di tre minuti – tra il 23′ e il 26′ – la Juve indirizzi la sfida sulla strada di Torino con un uno-due micidiale firmato Kulusevski-Ronaldo. L’o ‘svedesino’ colpisce con un colpo da biliardo di sinistro su assist di Alex Sandro mentre il portoghese regala uno dei grandi classici della casa galleggiando in aria a colpire di testa, in modo imparabile, un cross al bacio di Morata. Quanto basta, al fuoriclasse lusitano, per dimenticare il rigore sbagliato con l’Atalanta, aggiornare le statistiche da ‘cannibale’ e trascinare la squadra, divenuta tutta concretezza, all’inseguimento delle due milanesi attese dalle partite con lo Spezia, l’Inter, e con l’insidioso Sassuolo il Milan. Nel secondo tempo, il monologo bianconero – se possibile – sale di tono: nel giro di tre minuti, Ronaldo timbra il 3-0 portando a quota 81 il suo bottino di gol con la maglia della Juve che azione, dopo azione, chiude il Parma nella sua metà campo e guadagna angoli su angoli. Sfiorando in più occasioni il 4 a 0. Che arriva poi a quattro minuti dal termine con un colpo di testa di Morata. La Juventus, ammesso che se ne fosse mai andata, è tornata. Tocca a Inter e Milan, ora, rispondere al Maestro e ai suoi uomini.ANSA

 

Seconda vittoria consecutiva per la Sampdoria che sconfigge il Crotone passando, almeno per una notte nella parte sinistra della classifica. La squadra di Stroppa lotta, gioca, ma punge poco e alla fine rimane in coda all’ultimo posto.
Damsgaard e Jankto con due lampi illuminano la prima frazione e solo un rigore di Simy all’ultimo minuto tiene viva la sfida che Quagliarella chiude nella ripresa fissando il punteggio finale sul 3-1 con il Var che in pieno recupero nel finale nega la doppietta al bomber blucerchiato. Sampdoria che era partita aggressiva chiudendo gli ospiti nella propria metà campo ma perdendo per un problema muscolare dopo appena cinque minuti Ferrari. Crotone in difficoltà ma capace al 15′, nella prima sortita, di impensierire i padroni di casa con una conclusione di Petriccione che lambisce il palo. La squadra di Stroppa cresce col passare dei minuti e prende coraggio ma offre anche il fianco ai blucerchiati che al 26′ passano in vantaggio. Jankto va via a sinistra e serve un cross basso a centro area su cui irrompe Damsgaard. Per la Samp è l’ennesimo gol che arriva da un centrocampista. Il Crotone non riesce a rispondere e la squadra di Ranieri raddoppia dieci minuti dopo. La Gumina prova la conclusione: tiraccio che si trasforma in assist per Jankto che appostato sul secondo palo fredda Cordaz per il 2-0. In vantaggio di due reti la Samp si rilassa nel finale e il Crotone ne approfitta. Reca va via in area ad Ekdal che lo stende: rigore, segna Simy. Al rientro dagli spogliatoi subito Samp a comandare il gioco ma gli ospiti sfiorano il pareggio al 3′ con Reca la cui incursione a sinistra trova attento Audero. Le fatiche dei blucerchiati convincono Ranieri che è il momento di cambiare e così il tecnico romano inserisce al quarto d’ora Ramirez e Quagliarella. Mossa azzeccata visto che proprio i neo entrati confezionano la terza rete. Angolo di Ramirez, Ekdal prolunga di testa e Quagliarella sul secondo palo batte Cordaz. Reca prova a tenere vivo il Crotone ma trova ancora Audero pronto al 26′ e poco dopo per ben due volte la sfera attraversa l’area piccola blucerchiata senza che agli attaccanti del Crotone riesca la deviazione vincente. Nel finale ingresso anche di Candreva, rientrato nei ranghi dopo l’esclusione polemica di mercoledì a Verona, l’esterno ha il tempo di piazzare un assist per Quagliarella ma il gol del bomber viene annullato dal Var per fuorigioco.ANSA

 

La Fiorentina continua il digiuno di vittorie che dura dal 25 ottobre e il Verona ottiene quello per cui aveva viaggiato verso Firenze: lasciare il Franchi con almeno un punto. E’ finita 1-1 fra viola e gialloblù dopo una partita brutta, spigolosa, nervosa (entrambi gli allenatori sono stati ammoniti), contrassegnata da due rigori molto dubbi e con solo una vera occasione a testa nel corso dei 90′.
Il risultato va bene alla squadra di Juric, che era reduce dalla sconfitta interna con la Samp e voleva puntellare la buona classifica, mantenendo lo stesso distacco (9 punti) dalla Fiorentina che, al secondo 1-1 di fila dopo quello col Sassuolo, continua ad avere problemi e posizione sempre a rischio: e martedì sarà ospite della Juventus… La partita si è sbloccata in apertura quando è stato assegnato al Verona un rigore molto contestato dai viola: Barreca è saltato cercando di scavalcare Salcedo che stava cadendo dopo un contatto con Igor. Sono trascorsi oltre 5′ di consultazioni fra l’arbitro Fourneau e l’addetto al Var Giacomelli; analisi sulla moviola in campo prima di vedere sul dischetto Veloso che non ha sbagliato.

Partita in salita per la Fiorentina che Prandelli ha un po’ cambiato rispetto a mercoledì: dentro Igor e Barreca per Caceres e Biraghi, conferma per gli altri, compresi Vlahovic e Ribéry in avanti (il francese è stato meno effervescente dell’ultima gara) e l’ex Amrabat. Quanto al Verona in emergenza (out gli ex Kalinic e Di Carmine e lo squalificato Barak), Juric ha schierato Salcedo terminale d’attacco sostenuto da Lazovic e Dimarco. Dopo le proteste viola sono arrivate poco dopo quelle dei veneti per un contatto Guenter-Vlahovic che ha portato a un altro rigore anch’esso discutibile: lo stesso centravanti se ne è incaricato e come col Sassuolo ha fatto centro riportando il match in parità, per Vlahvic terza rete in campionato. Chi si aspettava che la gara si accendesse ha dovuto presto ricredersi: le squadre molto nervose e fallose hanno perlopiù battagliato in mezzo al campo, non lesinando colpi duri (Bonaventura ha rischiato la seconda ammonizione) e soprattutto senza mai arrivare al tiro. E questo pure nella ripresa nonostante i tecnici abbiano cercato di rimodellare le loro squadre utilizzando tutti i cinque cambi: solo un’occasione per parte, Lazovic per il Verona (pronto Dragowski), Milenkovic di testa per la Fiorentina. L’affondo è finito fuori e il portiere Silvestri è uscito dal campo senza aver fatto parate.ANSA

 

“Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”: la frase must della Juventus viene presa in prestito da Leonardo Bonucci, che sui social la utilizza per celebrare lo 0-4 di Parma. Una partita sempre speciale per Gigi Buffon: “Quanti bei ricordi in questo stadio – ha scritto su Instagram il portiere, ieri titolare – ottima prestazione e punti importanti raccolti”.

E c’è anche chi ha già nel mirino la Fiorentina, in programma martedì allo Stadium nell’ultima gara del 2020: “Volevamo questa vittoria e l’abbiamo ottenuta con una grande prestazione. Ora chiudiamo l’anno al meglio” il pensiero di Danilo; “Oggi grande partita, chiudiamo il 2020 con tre in più” il commento di McKennie. (ANSA).

 

Leo Messi è sempre più leggenda. L’ argentino, oggi nel 2-2 col Valencia, ha firmato il 643/o gol, indossando la maglia del Barcellona ed eguagliando Pelé, anche lui a 643 gol, ma con la casacca bianca del ‘suo’ Santos.
Pelé lasciò il club più amato nel 1974, per trasferirsi ai Cosmos di New York. “Queste cifre sono impressionanti, non avremo mai un giocatore così prolifico in questo club. Ecco perché è il n.1.
Quello che ha fatto per questo club è incredibile”, aveva detto in settimana l’allenatore dei blaugrana, Ronald Koeman, parlando di Messi.
La ‘Pulce’ ha segnato 643 gol in 748 partite ufficiali con il Barça (1,16 rete a partita), mentre il brasiliano ha griffato 643 gol in 757 partite con il Santos, in 18 anni di sfide. Il primo luglio, Messi aveva già raggiunto un traguardo importante: nel match (2-2) con l’Atletico Madrid, valido per la 33/a giornata della Liga 2019/20, aveva firmato il 700/o gol in carriera, contando anche quelli messi a segno con la maglia dell’Argentina. Sono passati più di 15 anni da quando Messi cominciò a mietere vittime nelle porte avversarie: la prima volta fu il primo maggio 2005, contro l’Albacete, nella Liga (2-0). Il suo bottino ammonta addirittura a 680 gol in 801 presenze con il Barça, se vengono conteggiate le reti nelle partite non ufficiali. Nella Liga, Leo vanta 450 gol, contro i 311 di Cristiano Ronaldo: è il giocatore che ha vinto più titoli con il club catalano (34, di cui quattro Champions).
“Ce n’è e sarà solo uno. Ci saranno pochi principi, ma un solo re”, ha commentato maliziosamente Pelè nello scorso marzo, a proposito dei calciatori che gli vengono ciclicamente accostati. Pelè rivendica più di mille gol segnati, contando tutte le partite giocate, ufficiali e non. ANSA

 

La nuova variante del coronavirus Covid-19 individuata in Gran Bretagna si propaga più rapidamente del previsto.

Lo sostengono le autorità sanitarie britanniche che devono ancora stabilire se sia più letale della prima versione. A causa di quanto sta accadendo, il premier britannico Boris Johnson ha annunciato che Londra e il sud dell’Inghilterra, da domani staranno in quarantena.

La variante è fortemente presente nel sud-est dell’Inghilterra: per questa ragione, secondo i media britannici, il movimento delle persone potrà essere ulteriormente limitato in queste aree.

Variante coronavirius: “Il ceppo si diffonde più rapidamente”
“Il New and Emerging Respiratory Virus Threat Advisory Group (NERVTAG) ritiene che questo nuovo ceppo possa diffondersi più rapidamente”.

A sostenerlo in una nota il Chief Medical Officer dell’Inghilterra, Chris Whitty.

“Al momento non ci sono prove che questo nuovo ceppo causi un tasso di mortalità più elevato o che influenzi i vaccini e le terapie, ma sono in corso lavori urgenti per confermarlo”, ha continuato.

Avvertita l’Oms
Il Regno Unito ha informato l’Organizzazione Mondiale della Sanità della più rapida diffusione di questa variante.

Mutazioni precedenti della SARS-CoV-2 sono già state osservate e segnalate in tutto il mondo.

In totale, circa 38 milioni di persone in Inghilterra, ovvero il 68% della popolazione, vivono già in una zona di “massima allerta”, il livello più severo di restrizioni che comporta la chiusura di pub, ristoranti e musei, nonché il divieto di mescolarsi tra le mura domestiche con eccezioni.

Il Regno Unito, il Paese più colpito in Europa insieme all’Italia, con oltre 66.500 morti, ha lanciato l’8 dicembre una massiccia campagna di vaccinazione, rivolta soprattutto agli anziani e a chi si prende cura di loro.

Dopo il vaccino Pfizer-BioNTech, la British Medicines Agency (MHRA) dovrebbe approvare un secondo vaccino il 28 o 29 dicembre.

Si tratta di quello sviluppato dal laboratorio AstraZeneca con l’Università di Oxford, secondo il quotidiano The Telegraph.

“La variante potrebbe essere presente anche all’estero”
La nuova variante del coronavirus riscontrata nel Regno Unito “potrebbe essere presente anche all’estero”. A sottolinearlo è il consigliere scientifico del governo britannico Patrick Vallance.

” I virus mutano continuamente, ci sono molte mutazioni nel mondo. questa è una particolare costellazione di mutamenti che riteniamo importante”.

Pensiamo che potrebbe essere presente in altri paesi, ma qui ve n’è una concentrazione. Potrebbe avere avuto origine qui, non lo sappiamo per certo”.

Londra in lockdown
“Con il cuore pesante devo annunciare che non possiamo avere il Natale che avevamo programmato”.

A dirlo è stato il premier britannico Boris Johnson annunciando nuove restrizioni nel Regno Unito in seguito alla nuova variante del coronavirus: viene confermato che Londra, il sudest dell’Inghilterra, la Scozia e il Galles, andranno in lockdown da domani, domenica 20 dicembre.

Boris Johnson ha annunciato che a partire da domattina Londra, il Sud Est e l’Est dell’Inghilterra entreranno nella cosiddetta ‘tier 4’, il massimo livello di allerta che prevede le restrizioni più dure per contrastare la circolazione del coronavirus.

Misure equivalenti a quelle introdotte in Inghilterra a novembre e che rimarranno in vigore per due settimane, con una verifica attesa per il 30 dicembre.

Si dovrà rimanere in casa e le attività commerciali non essenziali rimarranno chiuse. Tutti sono invitati a lavorare da casa ove possibile.

Boris Johnson: ” A Pasqua sarà tutto diverso”
“Sono convinto che una parte significativa della popolazione verrà vaccinata entro la primavera e che le cose saranno radicalmente diverse per il nostro paese entro Pasqua”. A dirlo in conferenza stampa è il primo ministro britannico Boris Johnson (fonte: Agi, Ansa).

 

Per il Regno Unito, la Cina è la “minaccia più grande” e starebbe cercando di sfruttare il drammatico momento della pandemia per sferrare attacchi informatici.

Jeremy Fleming, direttore del Gchq, ha lanciato l’allarme. L’agenzia governativa britannica si occupa di sicurezza, spionaggio e controspionaggio nell’ambito delle comunicazioni.

“Attacchi informatici in Gran Bretagna al massimo storico”
Fleming ha affermato che gli attacchi informatici al Regno Unito hanno raggiunto il massimo storico, durante la pandemia sono stati presi di mira ospedali e fornitori di vaccini.

Ha aggiunto: “Criminali, terroristi, estremisti Stati ostili stanno tutti cercando di trarre vantaggio dalla tecnologia”.

“Durante la pandemia, abbiamo assistito a un’accelerazione. Il National Cyber Security Center si occupa ora di circa 60 episodi gravi al mese”.

“E negli ultimi nove mesi, 200 di questi hanno avuto una sorta di collegamento al coronavirus”.

Gran Bretagna pronta a reagire
Pechino deve capire che se necessario il Regno Unito reagirà, spiega il Secondo il direttore del Gchq.

Patricia Lewis, direttrice dell’International Security Programme ha detto di essere “molto preoccupata” per le attività online della Cina.

“Stanno cercando di stabilire nuove regole sugli standard di Internet in cui la sorveglianza di massa degli individui inizia a diventare molto più facile per alcuni tipi di stati” (fonte: Sun).

 

Il vaccino Covid-19 sarà d’aiuto a fermare la diffusione della pandemia ma è ancora un problema capire chi è portatore del virus.

Ora il miglior amico dell’uomo, il cane, potrebbe risolvere questo enigma. In Francia, alcuni ricercatori stanno addestrando dei cani in grado di rivelare chi è contagiato, annusando le ascelle.Covid-19, chi è il portatore del virus? Lo scopriranno i cani annusando le ascelle
Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista online Plos One, che ha visto sviluppare dei programmi pilota in tutto il mondo, ha scoperto che i cani possono fiutare il coronavirus nel sudore degli esseri umani.

Grazie all’olfatto notoriamente acuto, i cani per anni hanno individuato con successo gli stupefacenti, esplosivi e persino delle malattie come il cancro.

Gli scienziati francesi stanno mostrando come, durante la pandemia, i nostri amici pelosi possono aiutare a salvare delle vite individuando indizi del virus. Un primo esperimento ha indicato che i cani potrebbero essere tra il 75 e il 100% efficaci nel rilevare la malattia attraverso l’olfatto.

La tecnica è già stata sperimentata in diversi paesi, tra cui Libano, Finlandia, Australia. I cani potrebbero essere utilizzati ovunque, ad esempio negli aeroporti oppure i tamponi nasali invasivi potrebbero essere sostituiti da un semplice campione di sudore prelevato dall’ascella.

Cani potrebbero controllare un gran numero di persone
Dominique Grandjean, docente della scuola veterinaria nazionale di Alfort in Francia, afferma che i cani potrebbero controllare un gran numero di persone in un breve periodo di tempo. “I risultati sono buoni e sono soddisfatto”, ha affermato Grandjean in una dichiarazione a Swns. “È un successo tecnico e scientifico ed è sorprendente perché non sapevamo quali risultati avremmo ottenuto”.

“Siamo stati convalidati dall’Organizzazione mondiale della sanità e ci hanno dato un po’ di sostegno finanziario, il che è positivo.

“Probabilmente il Paese più avanzato adesso sono gli Emirati Arabi Uniti, dove i cani sono presenti in tre aeroporti internazionali. “Stanno schierando alcune unità mobili che verranno utilizzate nei villaggi e dalle persone che potrebbero essere più esposte al virus”, ha spiegato il GrandJean. Ha aggiunto che i cani potrebbero essere utilizzati anche per le persone sono riluttanti a sottoporsi a scomodi test con tampone nasale (fonte: Study Finds).

 

 

Natale 2020, l’anno del covid. Parto da lontano ma faccio presto. Il 17 dicembre 1963 i berlinesi della zona Ovest furono autorizzati a varcare il Muro per andare a trascorrere il Natale coi parenti rimasti all’Est.

Fu il regalo-capolavoro dell’allora borgomastro Willy Brandt (1913-1992 ), uno che di sofferenza degli affetti ne sapeva qualcosa.
Era figlio di una commessa, ragazza madre. Papà non l’ha mai conosciuto. È cresciuto con il nonno camionista che gli ha insegnato i valori della socialdemocrazia, il rispetto del prossimo e dei sentimenti. Fattori che hanno caratterizzato il suo Cancellierato (1969-1974 ) e che gli sono valsi il Nobel per la pace nel 1971.

L’ACCORDO DEI LASCIAPASSARE DI NATALE
Lo chiamarono così quel permesso. E 700mila berlinesi dell’Ovest si sono fiondati ai varchi per l’Est. Ai checkpoint arrivava gente ebbra di felicità, carica di doni. Persino di alberelli natalizi, come ricordano le foto d’epoca.
Per carità, quei giorni berlinesi sono diversi dai nostri; giorni in cui abbiamo riconosciuto che ansia e perdita di identità sono sintomi diffusi nella popolazione. Tra i più fragili, che sono i vecchi. Ma anche tra i giovani e giovanissimi, come dicono psichiatri e psicologi in queste ore.

SENZA CONTATTI A NATALE, A RISCHIO LA SANITÀ MENTALE
L’ha detto in una recente intervista il professore Alberto Siracusano, direttore U.O.C. Psichiatria e Psicologia Clinica ( Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma ). “ Il Covid è stato come una bomba nucleare le cui radiazioni hanno colpito le persone in modo diverso. Chi era più vicino è stato colpito subito e direttamente dalla malattia; chi invece era più lontano oggi presenta gli effetti di questa radiazioni. Questo Covid, insomma, mette in luce la fragilità di una società che porta in sé crisi di valori e degli affetti profondi e radicati”. E poi: ”In certe categorie, quando i contatti diminuiscono, la salute mentale è messa duramente a rischio “.

SENTIRE CALORE E DONARLO
Queste festività blindate ci fanno riflettere sul valore dei rapporti umani. La sofferenza della lontananza ci aiuta a capire quanto siano pericolosi certi “ divieti di Natale”. Perché confliggono con la profondità dei sentimenti e delle tradizioni religiose.
Dobbiamo – tutti – di cercare e trovare un modo per sentire e donare calore. Oltretutto ci aiuta ad essere migliori.-blitzquotidiano.it-

 

A Saint Mard, Belgio, una donna francese organizza una festa di compleanno a base di droga e alcol, con 50 ospiti comprese delle escort.
La Polizia è intervenuta soltanto perché la donna ha infranto le restrizioni. Entrando trova però tutti completamente nudi.

Belgio, la festa davanti ad un ospedale in cui vengono curati i malati di Covid
Secondo quanto riporta il Sun, la festa era organizzata in una casa vacanze, di fronte a un ospedale dove vengono curati i pazienti Covid-19.

La casa era stata affittata per festeggiare il 28esimo compleanno della donna.I poliziotti si sono recati al villaggio di Saint Mard, Virton, a seguito di denunce per schiamazzi notturni.

La polizia pensava di trovare circa 20 persone, ma quando hanno fatto irruzione ne hanno scoperte 50 che facevano ses*o.

 

Gli ospiti erano tutti francesi, avevano speso circa 250 euro ciascuno per coprire i costi di alcol, droghe ed escort.

Sono state arrestate 22 persone, una è stata accusata di essere in possesso di protossido di azoto (gas esilarante) e altre droghe, riporta il Brussel Times.

 

Tutti gli ospiti sono stati multati dalla polizia per 250 euro, la stessa somma che avevano pagato per prendere parte al festino.

Sembra che il proprietario della casa vacanze, un fiammingo, fosse totalmente ignaro della festa.

 

In Belgio, che ha subito uno dei peggiori bilanci di decessi Covid in Europa, gli incontri sono limitati a quattro persone (fonte: Sun).

 

Il Covid si è portato via anche Pepe Salvaderi, musicista e fondatore dei Dik Dik insieme a Giancarlo Sbrizolo e Pietro Montalbetti.“Ciao Pepe te ne sei andato a suonare con gli angeli e ci hai lasciato qui a piangerti e ricordarti per sempre”, si legge sulla pagina Facebook ufficiale della band.
“Conoscendo la tua innata ironia – scrivono ancora i Dik Dik – lo avrai fatto così senza avvertirci affinché suonassimo le tue canzoni, le nostre canzoni ancora più forte, così forte da arrivare fino al cielo e il cielo sarà con te ad ascoltarci”.
“Noi non ti abbiamo perso e non ti perderemo mai perché sei e sarai sempre dentro di noi e ti promettiamo un cosa, l’ultimo lavoro, quello che hai voluto tanto non andrà perduto. Ciao fratello, amico, grande musicista, ciao Pepe ci incontreremo in tutti i nostri sogni”.
Erminio Salvaderi, in arte Pepe, aveva cominciato studiando chitarra classica con Miguel Albeniz. Nel 1965 fu tra i fondatori dello storico complesso beat, che prima si chiamava Dreamers, poi cambiò il nome in Squali e infine, una volta firmato il contratto discografico con la Dischi Ricordi Dik Dik. Il provino gli era stato procurato da una segnalazione dell’allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI.
Nei Dik Dik Salvaderi suonava chitarra ritmica e tastiera intervenendo anche come voce secondaria. Tra i successi del gruppo non si possono non citare L’isola di Wight e Sognando California cover della hit dei Mamas & Papas.
Su Twitter corre commosso anche l’addio di Enrico Ruggeri: “I DikDik furono quelli che portarono il nastrino dei Decibel alla nostra prima casa discografica. Registrammo il primo album con Pepe Salvaderi sempre presente in studio, assieme a Giancarlo e al povero Joe Vescovi. Quanti ricordi. Un abbraccio Pepe, ovunque tu sia adesso”. (Fonti: Facebook, Adnkronos).

 

“Era una partita che dovevamo fare nostra in ogni modo e in ogni maniera, perchè adesso abbiamo un calendario che ci permette di affrontare prima di Natale una squadra in casa che è in difficoltà e dobbiamo cercare di fare nostra anche quella gara. Perchè poi inizieranno anche gli scontri diretti e lì per cercare di avere meno rimpianti possibili è meglio arrivarci appaiati e non già staccati, perchè altrimenti diventano gare già decisive a fine girone di andata”.

 

Così, ai microfoni di Dazn, Gianluigi Buffon commenta la vittoria della Juventus in casa del Parma che rilancia i bianconeri.
“Juve favorita per il campionato? Una partita non fa testo – ha aggiunto Buffon – Quando cominci a inanellare un po’ di prestazioni simili e vinci con questa facilità, allora possiamo dire di essere diventati la squadra di Andrea Pirlo. Adesso abbiamo ancora alti e bassi, ma quando abbiamo gli alti siamo belli da vedere”. (ANSA).

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.