De Laurentiis docet

“Sarri ha un contratto, deve stare con noi altri 3 anni. Reina rinnova? Che deve rinnovare, ha ancora il contratto”. Parola del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, intercettato dai cronisti a margine della sua audizione in Commissione Antimafia. “Mario Rui? Adesso vedremo, siamo appena agli inizi. Il mercato ancora non si è aperto. Pavoletti è un ottimo giocatore e sono contento dell’arrivo di Ounas. L’audizione è andata benissimo, era un’audizione collaborativa dove la Commissione chiede la collaborazione per certi argomenti sui quali i presidenti sono più edotti di loro”, ha aggiunto.

Sugli stadi e sul calcio: “Negli alti piani della Serie A c’è un caos totale: non è pensabile l’assenza dello Stato – esordisce De Laurentiis -. Io non appartenevo al mondo del calcio. Quando sono arrivato mi sono preoccupato di correre perchè non ho trovato nulla. Sono dovuto ripartire dalla Serie C, mi sono ritrovato con gli sputi sulla testa e con la raccomandazione di non uscire dagli spogliatoi: pensavo fosse un problema della Serie C, ma poi ho verificato che avveniva anche in Serie B. E negli alti piani della Serie A c’è un caos totale”. Il numero uno del club partenopeo passa poi alla questione stadi. “Dall’81 esiste una legge, la 91, che non è mai stata aggiornata, io la abolirei e poi imiterei gli inglesi: gli stadi erano pieni di hooligans, con i provvedimenti della Thatcher si sono svuotati per tre o quattro anni ma poi improvvisamente riempiti di famiglie. Noi invece siamo ostaggio negli stadi, non possiamo fare nulla, non si possono avere rapporti coi tifosi, per esempio. Sono contento di questa audizione che credo debba dare corso ad un seguito di rapporti con le rappresentanze del mondo calcistico per poterlo rifondare: con l’arrivo di Lotti pensavo ci fosse una rifondazione del calcio: bisognerebbe fare tabula rasa, questo è invece il Paese dei compromessi, dei non si può fare”. Calcio e Mafia, le audizioni di Lotito e De Laurentiis diventano uno show

Si passa poi alla ricostruzione di quanto accaduto allo stadio Olimpico nel maggio 2014, prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina: “Allo stadio trapelava la notizia della morte di Ciro Esposito e la curva del Napoli era in subbuglio – ricorda De Laurentiis -. C’era grande agitazione, i tifosi volevano fare invasione di campo. Ero in tribuna e a un certo punto sono andato dall’allora prefetto Pecoraro per invitarlo a fare una comunicazione e dire che il ragazzo non era morto. A quel punto la questura di Roma accompagnò il nostro capitano Marek Hamsik sotto la curva per cercare di spiegare lo stato delle cose a questi signori. Io non ho mai conosciuto Genny ‘a Carogna”, conclude il presidente del Napoli, prima di dire la sua sul mondo dei procuratori e delle commissioni pagate dai club. “Io sono in completo disaccordo con le istituzioni calcistiche, anche con la Fifa e dico sempre ai miei, stiamo attenti. Poi trovo dei mistificatori che si inventano le professioni o fondi che gestiscono i giocatori e fanno il bello e il cattivo tempo nel mercato. Il Napoli non paga certe commissioni, quelle nella norma, e cerchiamo di pagare anche meno. I pagamenti all’estero non sono riprovevoli a meno che non sono fatti a società fantasma. I nostri pagamenti sono fatti da una banca all’altra, tutto è ripercorribile in modo attento. Poi io ho sempre odiato gli agenti di cinema, pensi quelli del calcio…”.

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.