Fra calcio e cronaca

Qualche club italiano inizia ad essere pessimista sulla ripresa del campionato, non lo è la Lega che assicura: il campionato ripartirà e si disputeranno tutte le giornate che restano da qui alla fine. L’edizione odierna del Corriere dello Sport fa sapere che tra le idee inedite c’è anche quella, come in Premier League, di valutare la ripresa a inizio giugno concludendo il campionato entro luglio per poi cominciare, una settimana dopo, quello 2020-21. In tal senso, la Lega fa sapere che con Uefa e Fifa esistono i presupposti per sforare la data del 30 giugno, quando scadono i contratti dei calciatori. Ma anche questa ipotesi è ancora tutta da valutare, come le precedenti. Dipenderà dalla lotta alla Pandemia: a che punto sarà a giugno e luglio? Si potrà realmente riprendere a giocare? -tuttonapoli.net-

“Sembra di vivere un film dell’orrore e invece è tutto vero”. Il bergamasco acquisito Inacio Pià fatica a descrivere cos’ha visto e vissuto appena rientrato dal suo viaggio in Brasile. Due giorni fa è tornato a casa, nella sua Bonate Sotto, a una decina di chilometri da Bergamo. Il silenzio avvertito spaventa come i numeri dei decessi che fanno pensare a una guerra “contro un nemico invisibile”. L’ex attaccante del Napoli, oggi in giro per il mondo a scovare i talenti del domani, si racconta a Tuttonapoli.net: “In Brasile ero senza la mia famiglia, che da qui mi raccontava la situazione. Ma un conto è fartelo spiegare e un altro è viverlo, il dramma”.

Da dove si comincia? “In aeroporto hanno misurato la nostra temperatura corporea, ci sono stati controlli serrati. In autostrada, da Milano a Bergamo, per 50 chilometri non ho incrociato una sola auto e dico una. C’era un silenzio assordante, avvertivi solo il suono delle sirene delle ambulanze o le campane delle chiese. Sembrava di essere in un film dell’orrore, fatico anche a descriverlo. Bonate Sotto, come tutte, è una città fantasma. Si esce solo per fare la spesa o per andare in farmacia, ci sono controlli ovunque, posti di blocco in ogni angolo per non farti allontanare”.

Qual è la cosa più spaventosa? “Il numero di decessi e la solitudine di chi muore. Il bollettino quotidiano è tremendo, così come fa paura sapere di non poter dare un ultimo saluto ai propri cari. Questa è un’epidemia che ha colpito tutti e per questo, sarà banale ma è la realtà, l’unico consiglio che possiamo dare è quello di restare a casa rispettando tutte le norme”.

Bergamo sta vivendo giorni terribili. “È una città ferita che si rialzerà. Qui tutti provano a darle una mano, il sacrificio di chi lavora è enorme, speriamo di uscire presto da questo incubo. Dobbiamo essere forti e pazienti. Magari, quando tutto questo finirà, ritroveremo valori che sembravano persi. Fino a venti giorni fa un abbraccio sembrava una cosa scontata e oggi ci manca tantissimo”.

In Brasile qual era la situazione? “Hanno perso dieci giorni di tempo. Vista l’esperienza italiana, avrebbero potuto anticipare la chiusura delle varie attività e dei trasporti. In ritardo hanno capito che il problema era grave”.

Il calcio ripartirà? “Secondo me il campionato è da considerarsi concluso. Siamo in piena emergenza e ci vorrà ancora tempo prima di vedere la luce, in più i calciatori sono fermi da un mese e non sarà facile ritornare in forma. Un conto è allenarsi da soli in casa, un altro è farlo su un campo di calcio. Le partite da recuperare sono troppe e non si può mica giocare ogni due giorni? Certo, nel caso bisognerà capire come gestire la classifica. Io avrei un’idea…”.

Quale? “Far vincere il campionato all’Atalanta. Magari sarà lo scudetto più triste della storia, ma per l’inferno che la gente sta vivendo si tratterebbe di una grande spinta e poi lo meriterebbe la squadra che da due anni sta facendo cose eccezionali”. tuttonapoli.net-

 

Mattia Grassani, legale della SSC Napoli ed esperto di diritto sportivo, ha parlato al Corriere dello Sport dei possibili sviluppi legati al campionato: “Il taglio stipendi dei calciatori è nella legge. Se tutte le attività sono state interrotte, non vedo come un club possa essere tenuto a corrispondere l’intero emolumento ad un atleta che non si è allenato e non ha giocato gare ufficiali. L’Aic è un sindacato forte, non può imporre ai singoli la riduzione, ma saprà come farla diventare legge all’interno della propria categoria. Sulla percentuale non entro in merito, la decurtazione è già legittima adesso per il periodo di inattività e sarà applicabile sia qualora il campionato non riprenda sia qualora riprensa” le sue parole.-tuttonapoli.net-

 

Qualcuno aveva criticato la scelta della società di far riprendere gli allenamenti domani. In realtà il Napoli aveva semplicemente deciso di prendere tempo posticipando di due giorni la ripresa che inizialmente era stata fissata proprio per lunedì 23 marzo. Ieri l’epilogo prevedibile, l’unico possibile: allenamenti sospesi a data da destinarsi. Il Napoli ha fatto sapere tramite un comunicato ufficiale che tornerà ad allenarsi solo quando sarà possibile farlo rispetto alle novità relative al Coronavirus e alla sua diffusione. C’erano pochi dubbi in merito, non era pensabile riprendere a lavorare senza sapere quando – e se – il campionato riprenderà e nel pieno dell’emergenza. I calciatori saranno costretti a restare a casa cercando di tenersi in forma in modo alternativo.-tuttonapoli.net-

 

“Daniele ha fatto il tampone domenica 8 marzo, e il risultato è arrivato il 9. Io l’ho fatto il 16, una settimana fa”. Lo ha detto Michela Persico, fidanzata di Rugani, calciatore della Juve, il primo in Serie A risultato positivo al Coronavirus. Secondo la sua dolce metà, il difensore di Sarri si era sentito male nei giorni scorsi e avrebbe fatto il tampone l’8 marzo, ovvero il giorno in cui la Juventus ha giocato contro l’Inter. Rugani, nonostante tutto, era regolarmente in panchina, ha esultato coi compagni ai gol, ha postato foto di rito tutti insieme nello spogliatoio. Pensandoci ora, chiusi in casa, distanti, evitando qualsiasi tipo di contatto, si è trattato di un gesto di grande rischio. -tuttonapoli.nte-

 

Michela Persico, compagna di Rugani, ha raccontato a Tpi.it come si sono accorti, entrambi, di essere positivi al Coronavirus: “Daniele era appena tornato a casa dall’allenamento. Si sentiva poco bene, qualche linea di febbre, nulla di più, ma per sicurezza decise di passare la notte alla Continassa, il centro tecnico della Juve. Così è nato il sospetto. E nonostante la mattina seguente, al risveglio, stesse meglio, con il consenso comune della Società è stato deciso di eseguire un tampone per testare la positività di Daniele al COVID-19. Daniele ha fatto il tampone domenica 8 marzo, e il risultato è arrivato il 9. Io l’ho fatto il 16, una settimana fa.

A quel punto, quando ho saputo di Daniele, che non vedo da lunedì 9, anche io non mi sentivo granché bene. Così hanno fatto il tampone anche a me. Sono venuti a farmelo a casa, il personale sanitario pubblico a cui si appoggia la Società. E’ stato doloroso? No, una sciocchezza, è un cotton fioc abbastanza lungo che inseriscono nella gola e in entrambi le narici. Via preferenziale per noi? No, assolutamente no, non c’è alcun fondamento in questa storia. Pensa – senza fare nomi – conosco persone del mondo dello spettacolo, poi trovate positive, a cui il tampone è stato fatto quando ormai erano in una situazione grave”.-tuttonapoli.net-

 

“Secondo me il campionato è da considerarsi concluso”. Lo ha detto l’ex attaccante del Napoli Inacio Pià nella sua intervista a Tuttonapoli. Le sue parole: “Siamo in piena emergenza e ci vorrà ancora tempo prima di vedere la luce, in più i calciatori sono fermi da un mese e non sarà facile ritornare in forma. Un conto è allenarsi da soli in casa, un altro è farlo su un campo di calcio. Le partite da recuperare sono troppe e non si può mica giocare ogni due giorni? Certo, nel caso bisognerà capire come gestire la classifica. Io avrei un’idea…”.

Quale? “Far vincere il campionato all’Atalanta. Magari sarà lo scudetto più triste della storia, ma per l’inferno che la gente sta vivendo si tratterebbe di una grande spinta e poi lo meriterebbe la squadra che da due anni sta facendo cose eccezionali”. -tuttonapoli.net-

 

Il Brasile ha registrato almeno 400 nuovi casi di contagio del coronavirus nelle ultime 24 ore, aggiornando il totale a 1.891 infezioni. Nove i nuovi decessi, per un bilancio complessivo di 34 vittime, ha riferito oggi il ministero brasiliano della Sanità. Trenta delle 34 vittime erano dello Stato di San Paolo, quattro di Rio de Janeiro. Lo si apprende da Tgcom-tuttonapoli.net-

ROMA – Drastico aumento delle sanzioni comminate in strada (fino a duemila euro) e droni dal cielo per monitorare in tempo reale gli spostamenti degli italiani. Non basta l’articolo 650 del codice penale a far passare ad una minoranza di italiani (poco meno del 5%) la voglia di uscire di casa senza un valido motivo.

Duemila euro di multa e confisca del mezzo
Il Governo pensa ad una stretta delle sanzioni (fino a duemila euro di multa e la confisca del mezzo di trasporto) per chi non rispetta il divieto di spostarsi. Ieri ci sono stati altri 10mila denunciati (sono 96mila dall’11 marzo, su 2 milioni di persone controllate dalle forze del’ordine).

Droni, via libera dell’Aviazione civile (Enac)

E per monitorare gli spostamenti dei cittadini molti Comuni pensano all’impiego di droni, che oggi ha avuto il via libera dall’Enac, l’Ente dell’aviazione civile. Intanto, dopo l’entrata in vigore della nuova stretta anti-uscite, cambia nuovamente il modulo per l’autocertificazione da esibire ai controlli di polizia.

Il Codice prevede fino a tre mesi di reclusione
In migliaia, dunque, in tutta Italia, continuano a disubbidire ai divieti, incappando nel reato di “inosservanza dei provvedimenti del’Autorità”, che il Codice punisce con la reclusione fino a tre mesi di reclusione ed un ammenda fino a 206 euro.

Pene che non costituiscono un valido deterrente, ha lamentato il capo della polizia Franco Gabrielli, che ha chiesto “sanzioni più efficaci”, definendo “in questo momento assolutamente insufficiente” l’articolo 650, aggiungendo che certi comportamenti da parte dei cittadini sono “ingiuriosi” nei confronti di medici e infermieri che “stanno conducendo una battaglia contro la morte e salvando vite”. (fonte Ansa)

 

ROMA – In un appartamento del centro a San Benedetto del Tronto, dov’erano stati notati movimenti sospetti, un 23enne svolgeva, secondo quanto racconta l’agenzia Ansa, abusivamente l’attività di tatuatore con tanto di ufficio, sala d’aspetto e quattro clienti in fila.

Lo hanno scoperto i carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno durante controlli per verificare il rispetto delle misure di contenimento dell’epidemia coronavirus.

Oltre a sequestrare l’occorrente per fare i tatuaggi (aghi, inchiostro anche scaduto di validità e apparecchiature varie), i militari, racconta sempre l’Ansa, hanno denunciato giudiziaria il giovane per esercizio abusivo di una professione; il 23enne è stato denunciato anche, in concorso con i quattro clienti, tutti giovani tra i 20 e i 25 anni di San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno, per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, perché si trovavano in quell’abitazione contravvenendo al divieto di assembramento e di spostamento senza giustificato motivo come previsto dalle norme contro la diffusione del coronavirus.

Coronavirus e denunce, tutti i numeri (fin qui)

Dall’entrata in vigore delle nuove regole, l’11 marzo, sono state denunciate 96mila persone su 2 milioni controllate. Cifre ancora importanti e che rischiano di vanificare la linea del “distanziamento sociale” sollecitata dagli studiosi per bloccare la diffusione del Covid-19. Il Governo sta pensando quindi ad una stretta per colpire più pesantemente nel portafogli chi viola le norme anti-contagio.

Un testo potrebbe essere valutato già nel Consiglio dei ministri di domani. L’idea è quella di inasprire l’ammenda ora prevista, introducendo una sanzione amministrativa, non penale, per chi non rispetta le limitazioni agli spostamenti. Si discute, secondo alcune fonti, di una multa che potrebbe essere intorno ai 2.000 euro. Nonché della confisca del mezzo su cui viaggia il trasgressore.

E per individuare assembramenti e movimenti illegali molti comuni stanno ricorrendo all’utilizzo di droni, che però è limitato da un apposito Regolamento dell’Enac. Oggi l’Ente, rispondendo alle numerose richieste arrivate dalle polizie locali ha varato una disposizione che prevede deroghe al Regolamento sui droni per “le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale”. E gli aerei senza pilota potranno essere usati anche “nelle aree prospicienti di tutti gli aeroporti civili”. Infine, cambia nuovamente il modulo per l’autocertificazione, che indica ora anche il domicilio del dichiarante, oltre alla residenza, e recepisce gli ultimi divieti di movimento. L’indicazione è stata data con una circolare inviata dal capo della Polizia a prefetti e questori. Nel documento viene precisato chi è legittimato a spostarsi: ad esempio i pendolari e chi va alla stazione o all’aeroporto per “trasferire propri congiunti nella propria abitazione”.

Fonte: Ansa.

 

ROMA – Mentre la città è piegata dal terribile contagio, a Cremona sta per chiudersi l’era Arvedi. La Cremonese è in vendita, il patron 82enne Giovanni Arvedi sta per cedere le sue quote di maggioranza, dopo 13 anni di presidenza. A rilevarle, e questo è lo scoop del Corriere dello Sport, l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti.

Che seguirebbe così Berlusconi nella seconda, effettiva, “discesa” in campo. Romantica come il Monza. Ai piani bassi, dalle vertigini delle finali Champions. La Cremonese langue infatti oggi agli ultimi posti della serie B e impegnata (quando non si sa) a evitare i playout.

L’intenzione di Moratti è di rilevare le quote della società e affidarne le redini al figlio Angelo. Un regalo alla città: il presidente più amato dai tifosi nerazzurri abita infatti a Cremona. Pochi giorni fa, ha donato un milione di euro alla sanità locale, piegata dal virus. (fonte Corriere dello Sport)

 

PARMA – Il coronavirus sta facendo un’ecatombe anche tra i religiosi, in particolare in Emilia. Sono cinque i parroci deceduti in tutta la provincia di Parma, ma la situazione più drammatica la stanno vivendo i padri saveriani.

A Parma ha sede infatti la casa madre della congregazione che promuove missioni in tutto il mondo e diverse decine sono i saveriani che qui vi risiedono, soprattutto anziani che hanno fatto ritorno da una vita sul campo in Africa, Asia ed America Latina.

Nella struttura negli ultimi giorni sono mancati ben dodici religiosi, tutte morti riconducibili al Covid-19, e la situazione è sempre più drammatica. Le aree comuni sono state sanificate ed i padri vivono ora in una sorta di quarantena ma continuano a esserci nuovi casi.

Coronavirus, emergenza in Emilia

I numeri dei contagiati e dei morti testimoniano un leggero calo nella crescita, ma nel Nord dell’Emilia rimane alta l’emergenza del contagio da coronavirus: in particolare nella provincia di Piacenza, ma anche a Parma e Reggio Emilia la situazione resta preoccupante.

Piacenza, vista la sua vicinanza con il Basso Lodigiano da dove l’emergenza è partita, rimane la città più colpita della Regione, quella con il numero più alto di contagiati e di vittime.

Il forno crematorio del cimitero cittadino è andato in tilt: un centinaio di bare sono state accatastate nella ‘sala del congedo’. Il forno, alla sua massima capacità, può occuparsi, al massimo di 12-13 cremazioni al giorno, mentre i feretri che arrivano quotidianamente sono 20-25. Nelle ultime 24 ore i decessi da coronavirus sono stati 26: erano stati 33 nella giornata precedente.

Ma anche a Parma e Reggio Emilia i numeri si stanno facendo di giorno in giorno più significativi, con oltre mille contagiati accertati e un numero ancora alto di morti: nell’ultimo giorno sono stati 13 nel Parmense e 21 nel Reggiano.

Procede anche il piano della Regione per aumentare la capacità assistenziale: i posti letto sono stati aumentati a 3.761 e quelli di terapia intensiva sono diventati 474: al momento continuano a essere sufficienti per affrontare l’emergenza. Fra questi ci sono quelli dell’ospedale da campo allestito dall’esercito a Piacenza, una struttura interamente dedicata al Covid-19, con 40 posti letto e tre di terapia subintensiva.

Si intensificherà anche lo screening: dai prossimi giorni a Piacenza saranno in campo unità operative che andranno a domicilio di persone positive o sospette positive per cercare di isolare i casi il prima possibile. (Fonte: Ansa)

 

“L’eccidio delle Ardeatine ha costituito una delle pagine più dolorose della storia recente del nostro Paese. I valori del rispetto della vita e della solidarietà che ci sorreggono in questo periodo, segnato da una grave emergenza sanitaria, rafforzano il dovere di rendere omaggio a quei morti innocenti”. Così Sergio Mattarella in una nota per il 76° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, dopo il quale l’Italia unita rinacque.”La stessa unità che ci è richiesta, oggi, in un momento difficile per l’intera comunità”.ANSA

 

Paolo Maldini rassicura tutti sulle condizioni sue e di suo figlio Daniel, positivi al Covid-19 (“stiamo bene, lo debelleremo in una settimana”), ringrazia “per l’affetto ricevuto” e lancia un messaggio. “Volevo ringraziare – dice il dt del Milan in un video su Instagram – tutti quei dottori, gli infermieri, operatori sanitari, protezione civile, forze dell’ordine che stanno affrontando quest’emergenza con il massimo della professionalità e con un coraggio enorme. Ancora una volta ci fate sentire orgogliosi di essere italiani”.ANSA

 

(ANSA) – L’ex calciatore spagnolo Luis Futre, leggenda dell’Atletico Madrid e del Porto, e con brevi trascorsi anche in Italia al Milan, nel 1987 sarebbe stato scippato del Pallone d’oro dall’allora presidente del Milan Silvio Berlusconi, che si sarebbe adoperato per farlo assegnare a Ruud Gullit. Sull’edizione online del Mundo Deportivo l’ex campione spagnolo racconta che quell’anno lui aveva tutti i titoli per vincere il prestigioso riconoscimento, “ero in lotta per vincere -dice Futre- ma poi il premio è stato assegnato a Gullit, la stella olandese del Milan, e io fui secondo. Gullit certo è un campione che meritava di vincere più Palloni d’oro, ma non quell’anno. Si diceva che Berlusconi avesse fatto di tutto per farlo assegnare al suo giocatore olandese. Prima di andare all’Atletico avevo vinto la Champions con il Porto e giocai nella finale la migliore partita della mia carriera. Gullit era al Milan da pochi mesi e aveva vinto solo un campionato in Olanda”. Futre ricorda il voto molto basso datogli da un giornalista portoghese, “per tutta la vita non ha mai voluto spiegarmi il perchè di quel voto”. (ANSA).

 

(ANSA) – Anche Federico Chiesa ha voluto partecipare alla campagna ‘Forza e cuore’ promossa dalla Fiorentina e dal suo presidente Rocco Commisso a sostegno degli ospedali di Careggi e Santa Maria Nuova di Firenze pr far fronte all’emergenza coronavirus.
L’attaccante viola ha donato 10.000 euro e ad oggi l’iniziativa, che ha avuto eco anche sui media americani, è arrivata a sfiorare i 570.000 euro. La raccolta è ancora aperta sulla piattaforma i GoFundme.com.
Intanto ha rassicurato sulle proprie considerazioni Patrick Cutrone, uno dei tre giocatori viola (insieme a Vlahovic e Pezzell) ad essere risultato positivo giorni fa al test Covid-19. A testimoniarlo un video pubblicato sui propri social dallo stesso attaccante della Fiorentina mentre sta per cominciare ad allenarsi su un tappetino da palestra, con il suo cagnolino che lo sta distogliendo: ”Qui tutto bene, anche se qualcuno non mi lascia allenare…” il commento divertito postato dal giocatore. Infine ha destato reazione a Firenze l’annuncio di Fatih Terim, ex allenatore fra l’altro della Fiorentina, attualmente ricoverato in ospedale dopo aver contratto il virus. (ANSA)

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.