Fra calcio e cronaca now!

Le squadre e i membri degli staff tecnici dovranno rimanere in isolamento per 15 giorni dal momento della ripresa degli allenamenti di gruppo. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende su Il Messaggero, nella sua edizione online, una delle indicazioni, oltre a quelle anticipate ieri (la quarantena di tutto il gruppo dopo un contagio, la responsabilità del medico), e rivolta dal Cts al mondo del calcio per la ripresa del campionato. Secondo i tecnici, solo dopo due settimane di isolamento delle squadre, sarà possibile valutare la possibile ripresa delle partite, ovviamente a porte chiuse.-tuttonapoli.net-

 

Napoli su Ciro Immobile. La conferma arriva da Ciro Venerato che ai microfoni di Tv Luna a Goal Show ha dichiarato: “Il primo nome per sostituire Milik, difficilissimo, il sogno di Gattuso, è Ciro Immobile. Con certezza posso dirvi che c’è totale disinteresse tattico per Belotti, che non rientra nei piani del Napoli. Su Immobile mi assumo le responsabilità di quello che sto dicendo. Se Lotito gli dicesse: ho raggiunto un accordo con De Laurentiis, Immobile verrebbe a piedi a Napoli pur di giocare nella squadra della sua città e lavorare con Gattuso. Ora è il Napoli che dovrà mettersi d’accordo con la Lazio”.-tuttonapoli.net-

 

 

La priorità del Napoli è il rinnovo di Dries Mertens. Ricca offerta del club azzurro, ora sta al belga decidere. Dovesse andar via, caccia ai sostituti: piace Immobile, il vero sogno nel cassetto, così come Boga del Sassuolo, un talento pronto a sbocciare ma c’è un’idea che stuzzica il Napoli. Quale? Ricomporre la coppia show dell’Atalanta: Ilicic con Zapata. L’edizione odierna de Il Mattino fa sapere che il primo è il preferito di Gattuso, perfetto erede di Callejon, mentre il secondo è in cima ai pensieri di De Laurentiis. Ma la priorità è Mertens. Per la coppia d’attacco dell’Atalanta il Napoli ci provò anche lo scorso anno ma invano: i bergamaschi giocavano la Champions e, da club solido, decisero di blindare tutti per accontentare Gasperini. Ma qualcosa in vista della prossima stagione potrebbe cambiare. Nel caso, il Napoli sarebbe pronto ad approfittarne.-tuttonapoli.net-

 

 

Alessandra Zampa, sottosegretario al ministero della Salute, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli: “L’Italia sta un po’ meglio, ci sono dei segnali di miglioramento della situazione, sono segnali incoraggianti e quindi dobbiamo proseguire. Non finirò mai di dirlo, e i cittadini italiani hanno compreso tutti molto bene, mi sembra che i comportamenti siano stati esemplari durante il lockdown, restano per tutti comportamenti da tenere in modo rigoroso. Usare la mascherina quando si viene in contatto con le persone, guanti quando si va in luoghi pubblici, non produrre assembramenti in alcun modo.

Domenica il Cts ha lavorato ad un protocollo per la riapertura delle spiagge, ha dato disposizioni rigorosissime, non so se sono già state consegnate alle Regioni, queste dovranno tenere questi protocolli come guida. Anche qui i comportamenti sono fondamentali per le riaperture, altrimenti si torna alle chiusure. Questo virus è pericoloso, si diffonde, ci sono state delle riprese a Wuhan, non avremo il vaccino fino alla fine dell’anno, o voglio credere che arriveremo prima. Ho sentito il professor Ippolito addirittura parla di primavere 2021, dobbiamo stare attenti e pensare alla propria salute. Ci saranno delle regole per il mare, ma facciamo in modo di poter tornare a respirare, nuotare e convivere con il virus, senza esserne vittime anche in termini di libertà.

Calcio? Le modifiche del protocollo sono dettate dalla necessità di mettere in sicurezza gli atleti e non compromettere la loro salute e di chi sta con loro. C’è la necessità di gettare le premesse per tornare alla Serie A, riattivare e ritornare a dare vita al campionato. Intanto si comincia ad allenarsi in squadra, ma questo significa che gli atleti ed i giocatori devono entrare in ritiro, testati, con tutto il personale tecnica,m e si sta in una sorta di bolla, stando a riparo da questa malattia. Ovviamente, tutti i sani con i sani restano sani. Il contagio avviene solo da persona malata a sana con un contatto che si dice di 15′ minuti.

E’ ovvio che le squadre devono essere isolate, evidentemente devono essere stati in una bolla asettica prima di contrarsi, si incontrano in condizioni di perfetta salute, questo in contatto fisico non determina la riproduzione del virus, perchè non c’è nessuno di loro malato.

Con un contagio nelle squadre ci sarà sospensione del campionato? E credo che debba andare per forza così, non si può giocare con una squadra ferma”-tuttonapoli.net-

 

 

Dries Mertens è più lontano dal Napoli: il Chelsea spinge tanto, si è mosso anche l’allenatore Lampard per convincerlo ad accettare la proposta dei Blues. De Laurentiis ha acquistato la sua maglia all’asta per dare un segnale pubblico, dimostrando così l’importanza dell’attaccante belga per la storia del club azzurro, ma il sì di Dries non arriva. L’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno fa sapere che c’è distanza rispetto alla proposta del Chelsea soprattutto sui bonus, sia su quello alla firma che quelli previsti nel nuovo contratto. Dunque, l’ottimismo del 1 marzo, dopo l’incontro tra Mertens e De Laurentiis, sembra svanire.-tuttonapoli.net-

 

 

Napoli su Ciro Immobile ma non solo. La conferma arriva da Ciro Venerato che ai microfoni di Tv Luna a Goal Show ha dichiarato: “Dopo di lui Lacazette e Aubameyang sono altri nomi che girano dalle parti di Castel Volturno, ma ovviamente con difficoltà. Ripeto, il primo per distacco è Immobile, poi vengono tutti gli altri”. -tuttonapoli.net-

 

 

In conferenza stampa il commissario straordinario Domenico Arcuri ha parlato dei test sierologici, in stand-by da due settimane. “Noi abbiamo aggiudicato una gara accelerata il 26 aprile: il nostro compito, in sei giorni, è stato fatto. Abbiamo trovato un fornitore che i membri scientifici e non della commissione hanno giudicato eccellente, hanno messo a disposizione a titolo gratuito 150 mila test per la più massiccia indagine in questo ambito. Oggi cos’è successo? Si è dialogato con l’agenzia della privacy e abbiamo atteso una norma. Sabato scorso è stata emanata e da ieri sono iniziate le operazioni per avviare i test. Stiamo acquistando i materiali e poi daremo il via per l’acquisizione. Ieri mattina abbiamo avviato una richiesta pubblica di offerta, fino a ieri abbiamo distribuito 4,1 milioni di tamponi alle regioni, ne abbiamo acquistati altri 5 milioni per incrementare il numero crescente di cittadini che vengono sottoposti a questa analisi. I reagenti sono scarsi nel mondo, l’Unione Europea ha cercato di procurarsele”.-tuttonapoli.net-

 

 

Nonostante quanto detto da Conte alla vigilia dell’ultimo dpcm, ci siamo per la riapertura anticipata dei parrucchieri e dei barbieri al 18 maggio. Cosa cambierà? Sarà obbligatoria la prenotazione: nessun cliente dovrà aspettare nel salone, non ci dovrà essere attesa, dunque prima di recarsi dal barbiere bisognerà prenotarsi così da non incrociare altre persone. Potranno entrare più clienti alla volta solo in negozi con spazi ampi che lo consentiranno. -tuttonapoli-net-

 

 

ROMA – I casi di infezione da coronavirus in azienda sono a tutti gli effetti paragonabili agli infortuni sul lavoro, dice la legge.

Tutela Inail già dalla quarantena
Per cui, giustamente, l’infezione al lavoro fa scattare automaticamente tutte le tutele assicurative e salariali Inail del caso, come per gli altri infortuni o malattie, già a partire dal periodo di quarantena.

Se il dipendente muore?
Ma se il dipendente contagiato muore, il datore di lavoro non rischia forse addirittura il processo penale?

Rischia sempre, sia se non ha rispettato le regole di sicurezza sul posto di lavoro, sia se è stato sollecito e premuroso nel farle applicare.

Anche perché il contagio può avvenire sul posto di lavoro come ovunque, come si fa a stabilirlo?

E con che animo piccole e medie imprese riapriranno con questa spada di Damocle incombente?

Scudo penale per i datori di lavoro?
La soluzione potrebbe arrivare sul piano normativo: piccole e medie imprese chiedono uno “scudo penale” per i datori di lavoro.

Secondo i consulenti del lavoro – e non solo – l’equiparazione fatta dall’articolo 42 del D.L. n. 18/2020 tra infortunio sul lavoro e contagio da Covid-19 potrebbe portare al coinvolgimento dell’imprenditore sul piano penale per i reati di lesioni o di omicidio colposo, nel caso di decesso del dipendente.

“È indispensabile introdurre una misura legislativa che escluda la responsabilità degli imprenditori nel caso un dipendente contragga il Coronavirus”.

A chiederlo è anche la Cna che sottolinea come una direttiva europea del 1989 “consente agli Stati di escludere la responsabilità dei datori di lavoro per atti dovuti a circostanze estranee, anormali, imprevedibili, eccezionali, le cui conseguenze non avrebbero potuto essere evitate nonostante tutta la diligenza possibile”. (fonte Ansa)

 

 

ROMA – Mascherina obbligatoria in tutte le scuole italiane. E’ una delle ipotesi al vaglio degli esperti che stanno lavorando al piano per consentire il rientro in classe a settembre.

Oltre al distanziamento sociale nelle aule, con i banchi separati di almeno un metro e mezzo, l’altra ipotesi è che la mascherina sia obbligatoria per tutti gli studenti sopra i sei anni, i docenti e tutto il personale della scuola.

Rientro a scuola, le raccomandazioni dell’Oms
A raccomandare l’uso delle mascherine è pure l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che ai Paesi che già stanno organizzando il rientro a scuola degli studenti suggerisce anche di igienizzare gli ambienti e separare i banchi nelle aule di almeno un metro.

In tutti i casi, la decisione di far rimanere chiuse o di riaprire le scuole, secondo l’Oms, deve essere guidata da un approccio equilibrato tra i benefici educativi e quelli sanitari per gli studenti, gli insegnanti e la comunità in generale.

“La cosa più importante è comunque prevenire nuovi focolai di Covid-19 nella comunità”, sostiene.

Dunque, in caso di riapertura delle scuole l’Oms sollecita innanzitutto un’adeguata igiene delle mani e raccomanda i saluti senza contatto.

Nelle aule e all’ingresso delle scuole, prosegue l’Organizzazione, devono essere presenti i dispensatori di gel idroalcolico o sapone e acqua pulita.

Si tratta anche di garantire una pulizia quotidiana regolare con disinfettante dell’ambiente scolastico, compresi i servizi igienici.

“Le superfici più usate, come le maniglie delle porte, i giocattoli, il materiale didattico, gli interruttori, le attrezzature per il gioco, gli ausili educativi utilizzati dai bambini e le copertine dei libri devono essere pulite e disinfettate regolarmente”, afferma l’Oms.

A scuola è inoltre raccomandato l’uso della mascherina e la sorveglianza di chi, sia studente che membro del personale scolastico, presenti i sintomi del raffreddore.

E’ inoltre importante mantenere la distanza fisica a scuola e per questo secondo l’Oms per quanto riguarda i pasti, è meglio evitare la mensa e in alternativa far pranzare gli studenti in classe.

Così come è sconsigliato riunire varie classi insieme: saranno, dunque, gli insegnati a spostarsi da un’aula all’altra, mentre i ragazzi rimarranno sempre nella stessa.

Le aule dovranno inoltre essere quanto più arieggiate. Per garantire il distanziamento sociale l’Oms ipotizza anche la possibilità di prevedere vari turni e considerare l’aumento degli insegnanti in modo da ridurre il numero di studenti per classe.

Per l’Oms, è anche necessario informare e responsabilizzare i genitori delle misure messe in atto dalle scuole e chiedere la loro cooperazione per segnalare eventuali casi di Covid-19 che si verificano in casa.

Infine, l’Organizzazione raccomanda ai governanti di considerare vari elementi prima di riaprire o lasciare chiuse le scuole.

Si tratta di tenere conto della situazione locale e dell’epidemiologia del Covid-19 nel Paese in cui si trovano le scuole, ma anche della capacità di mantenere le misure di prevenzione e controllo. (Fonte: Ansa).

 

 

ROMA – Il coronavirus ha ucciso Davide Cordero, medico anestesista tra i fondatori del 118 in Piemonte e primo addestratore al servizio di elisoccorso per tanti medici negli anni Novanta.

Cordero si era ammalato di Covid-19 ad inizio aprile, era stato intubato ma non ce l’ha fatta. E’ morto nell’ospedale in cui lavorava come anestesista, il policlinico di Monza, a 64 anni.

“Volare è sempre stata una delle sue passioni più grandi”, ricorda Paolo Narcisi, amico e presidente della ong ‘Rainbow for Africa‘ di cui Cordero era stato vicepresidente, facendo molte missioni specie in Ruanda.

“Di recente diceva spesso che non vedeva l’ora di andare in pensione, gli mancava poco, per poter tornare in Africa”, aggiunge Narcisi. Nel suo lungo curriculum torna spesso la parola ‘soccorso’.

Non a caso su Facebook Davide Cordero scriveva così: “Soccorrere chi è in pericolo ed assistere chi è nel bisogno e nella malattia, non è un mestiere… E’ un onore ed un privilegio”.

Sui social si definiva “piemontese purosangue” e appassionato del suo lavoro “dedicando molta parte del mio tempo ai pazienti che mi sono affidati, mettendoci quel qualcosa in più che ritengo doveroso perché molto ho avuto”.

Con la Croce rossa aveva compiuto missioni in Iraq durante la guerra del Golfo e faceva parte del Soccorso alpino.

A Monza si era trasferito per motivi familiari. (Fonte: Ansa)

 

ROMA – Prenotazione obbligatoria, e spazio di norma non inferiore a quattro metri quadrati per ciascun cliente, fatta salva la possibilità di adottare altre misure organizzative, come per esempio le barriere divisorie.

Queste le principali indicazioni contenute in due nuovi documenti tecnici sui settori della ristorazione e delle attività ricreative di balneazione pubblicati sul sito dell’Inail.

Documenti che l’Inail ha realizzato in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss).

Nel settore della ristorazione, che in Italia conta circa 1,2 milioni di addetti, ad assumere un aspetto di grande complessità è la questione del distanziamento sociale.

Durante il servizio, infatti, non è evidentemente possibile l’uso di mascherine da parte dei clienti.

Lo stazionamento protratto, inoltre, in caso di soggetti infetti da Sars-CoV-2 può contaminare superfici come stoviglie e posate.

Un altro aspetto di rilievo è il ricambio di aria naturale e la ventilazione dei locali confinati, anche in relazione ai servizi igienici, che spesso sono privi di possibilità di aerazione naturale.

La prenotazione obbligatoria viene indicata come ulteriore strumento di prevenzione, utile anche per evitare assembramenti di persone in attesa fuori dal locale.

Addio al buffet, o al tradizionale menù.
Al fine di mitigare i rischi connessi con il contatto da superfici, continua il documento, “è opportuno utilizzare format di presentazione del menù alternativi rispetto ai tradizionali (ad esempio menù scritti su lavagne, consultabili via app e siti, menù del giorno stampati su fogli monouso)”.

I clienti dovranno indossare la mascherina in attività propedeutiche o successive al pasto al tavolo (esempio pagamento cassa, spostamenti, utilizzo servizi igienici).

È poi opportuno privilegiare i pagamenti elettronici con contactless e possibilità di barriere separatorie nella zona cassa, ove sia necessaria.

È necessario rendere disponibili prodotti igienizzanti per clienti e personale anche in più punti in sala e, in particolare, per l’accesso ai servizi igienici che dovranno essere igienizzati frequentemente.

Al termine di ogni servizio al tavolo andranno previste tutte le consuete misure di igienizzazione, rispetto alle superfici evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, acetiere, etc.).

Camerieri e cuochi
Camerieri e cuochi dovranno indossare sempre le mascherine e guanti in nitrile ogni volta che è possibile.

In particolare per il personale di cucina, in condivisione di spazi confinati, va indossata la mascherina chirurgica; dovranno essere utilizzati guanti in nitrile in tutte le attività in cui ciò sia possibile.

Per il personale addetto al servizio ai tavoli è necessario l’uso della mascherina chirurgica per tutto il turno di lavoro e ove possibile, l’utilizzo dei guanti in nitrile.

I guanti, si legge nel documento, “sono comunque sempre da utilizzare durante le attività di igienizzazione poste in essere al termine di ogni servizio al tavolo”.

Va, comunque, ribadita la necessità di una corretta e frequente igiene delle mani, anche attraverso la messa a disposizione in punti facilmente accessibili dei locali di apposti dispenser con soluzione idroalcolica.

Per quanto concerne il personale eventualmente dedicato ad attività amministrative, in presenza di spazi comuni con impossibilità di mantenimento del distanziamento di un metro, è necessario indossare la mascherina chirurgica; allo stesso modo, il personale addetto alla cassa dovrà indossare la mascherina chirurgica prevedendo altresì barriere di separazione (ad es., separatore in plexiglass).

Particolare attenzione dovrà essere posta ai locali spogliatoi ed ai servizi igienici, in particolare prevedendo un’adeguata attività di pulizia degli stessi.

L’areazione dei locali è di particolare importanza favorendo sempre ove possibile il ricambio di aria naturale tramite porte e finestre.(Fonte: Agi).

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.