Fra cronaca e calcio

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza, in vigore da oggi, con cui si rinnovano le misure relative alle Regioni Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. La nuova ordinanza è valida fino al 3 dicembre 2020, ferma restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020.

Le misure restrittive “sono l’unico vero strumento che ora abbiamo per abbassare il contagio e metterlo sotto controllo.E’ evidente che provocano sacrifici sul piano economico e culturale, ma come mostrano i numeri preliminari degli ultimi giorni nel nostro Paese, dimostrano di funzionare. Abbiamo, nell’ultima settimana, un livello di Rt, o indice di diffusione del contagio, sceso rispetto a settimana precedente e oggi verranno presentati nuovi dati”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza durante il webinar ‘L’Unione europea alla sfida del Covid-19′.

“I dati che iniziamo a ricevere lasciano intravedere la luce in fondo al tunnel ma bisogna avere un approccio prudente. Abbiamo agenzie istituzionali, sia su piano europeo che nazionale, che dovranno seguire con la massima cautela le procedure di validazione di vaccini e cure, ma i dati che vediamo ci lasciano ben sperare”. Così il ministro della Salute. “Potremmo essere nelle condizioni – ha aggiunto – nei primi mesi del 2021 di avere le prime dosi. La distribuzione vedrà come primi beneficiari il personale sanitario e poi le persone in ospedale e Rsa”.ANSA

 

La quantità di vaccini sarà crescente nel tempo da inizio anno e avremo progressivamente ogni mese sempre più dosi rispetto ai 3,4 mln di gennaio, sufficienti a vaccinare un milione e 700 mila italiani, considerando anche il richiamo. Entro qualche mese potremo quindi arrivare alla cosiddetta “somministrazione su larga scala”, ha detto il Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, sottolineando che il suo comunque e’ un auspicio e non è una previsione. L’obiettivo è quello di vaccinare una parte importante della popolazione nel primo semestre o entro il terzo trimestre del 2021, quindi entro settembre.

Intanto l’Ema, l’agenzia europea per i farmaci, potrebbe dare l’autorizzazione alla commercializzazione dei vaccini di Biontech e Moderna nella seconda metà di dicembre “se tutto procederà senza problemi”. Lo ha detto la presidente della commissione Ue Ursula Von der Leyen alla fine della videoconferenza tra i leader Ue. “Ma non conosciamo quanti italiani vorranno farsi il vaccino”. “Per ora non è previsto l’obbligo” assicura anche Arcuri aggiungendo che si sta progettando una piattaforma informatica che consentirà di gestire la verifica della somministrazione, per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto, per seguire quindi la tracciabilità sul territorio. E ad una domanda se fosse previsto una sorta di certificato speciale o patentino per i vaccinati, ha risposto: “sarà possibile e sarà il ministero della Salute a stabilire come”. Arcuri ha anche annunciato che partira’ il bando per le siringhe e gli aghi che dovranno essere acquistare per rendere certa la somministrazione per il primo e altri vaccini, un acquisto molto corposo e un po’ articolato: le tipologie di siringhe sono almeno tre e le misure degli aghi almeno sei.

Sono 36.176 i casi di Covid in Italia registrati nelle ultime 24 ore, circa duemila in più rispetto a ieri, che portano il totale a 1.308.528. E’ invece di 653 l’incremento delle vittime in un giorno, per un totale dall’inizio dell’epidemia di 47.870.

E’ stabile il trend sull’incidenza dei positivi rispetto al numero di tamponi effettuati nelle ultime 24 ore: è del14,4% mentre ieri il dato si attestava sul 14,6%.

I tamponi effettuati nell’ultimo giorno sono stati 250.186, circa 15mila in più rispetto a ieri. Frena ancora l’aumento dei ricoveri nelle terapie intensive: secondo i dati del ministero della Salute, nelle ultime 24 ore sono 42 i nuovi pazienti, per un totale nelle rianimazioni che è arrivato a 3.712.

In calo anche l’incremento dei ricoveri nei reparti ordinari: 106 in un giorno, per un totale di 33.610. Gli attualmente positivi sono complessivamente 761.671, con un aumento di 18.503 rispetto a ieri, mentre i dimessi e i guariti sono 489.987, con un incremento di 17.020. In isolamento domiciliare ci sono invece 724.349 italiani, 18.355 in più nelle ultime 24 ore.ANSA

 

Slitta a stasera, alle 19, il Consiglio dei ministri sul decreto Ristori Ter. Sul tavolo misure fino a a 1,4 miliardi di euro.Le nuove risorse per i ristori delle attività chiuse nelle zone rosse e arancioni, derivano da fondi stanziati e non spesi durante l’anno. Il nuovo scostamento di bilancio che il Cdm proporrà al Parlamento andrà invece a finanziare un decreto Ristori quater, che dovrebbe essere varato tra fine novembre e inizio dicembre.

Al cdm di oggi “metteremo altre risorse, circa 1,3-1,4 nel fondo che consente di finanziare i ristori in automatico alle regioni che peggiorano di fascia” nelle misure di contenimento del virus. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, a Omnibus. “Poi – ha proseguito Gualtieri – per poter usare un’altra parte di risorse dovuta ad un andamento economico un po’ migliore delle previsioni, chiederemo al Parlamento l’autorizzazione a uno scostamento che ci darà alcuni miliardi aggiuntivi per rafforzare le misure di sostegno economico e accompagnare l’economia nella fine d’anno”. “A inizio nuovo anno – ha spiegato ancora il ministro – a seconda della situazione economica e sanitaria, faremo un ultimo scostamento per concludere questa fase di aiuti che saranno modulati proporzionalmente alla situazione dell’economia”. ANSA

 

Il Cts dice di fare il tampone rapido prima di vedere parenti anziani, soprattutto in vista del Natale. Zaia propone il tampone fai da te prima del cenone di Capodanno.
A Natale regaliamoci un tampone. Uno rapido per andare a trovare i nonni o altri parenti anziani e uno fai da te prima del cenone di Capodanno. In attesa che il Governo faccia chiarezza una volta per tutte e col prossimo Dpcm dica cosa fare e cosa non fare a Natale, intanto ci si prova a organizzare coi tamponi.

Per le occasioni di incontro, durante le feste, servirà comunque la massima prudenza, soprattutto per andare a trovare i parenti più fragili. Secondo il Cts quindi sarebbe utile prima di andare da un familiare più anziano durante le feste, eseguire il giorno prima un tampone rapido.

Questo perché visto che forse sarà raccomandato di fare pranzi e cene solo col nucleo familiare col quale si convive, almeno col tampone si potrà andare a trovare i parenti anziani con maggiore sicurezza.

A Capodanno tampone e lenticchie
Mentre il Cts parla del tampone rapido per andare a trovare i nonni, Zaia torna sul suo pupillo, ovvero il tampone fai da te. “Assembramenti andranno evitati, se poi passa il test fai da te magari si farà quello prima del cenone di Capodanno. Ieri negli Usa Fda ha autorizzato un test fai da te Covid che ha come unica limitazione gli under 14 anni”, dice Zaia.

Iniziativa lodevole, sempre in attesa che il Governo dica cosa si potrà fare anche a Capodanno, ma il tampone fai da te ha un problema: è una cosa che si fa in casa e lì rimane. Nel senso semmai una persona dovesse risultare positiva può anche non dire niente e saperlo solo lei. Senso civico ci vuole, ammesso che tutti lo abbiano.

Oppure, immaginiamoci la scena, si potrebbe fare come “gioco” dopo il cotechino con le lenticchie. Ognuno porta il suo tampone e si fa tutti insieme al posto della Tombola o del Sette e Mezzo. Così tutti sapranno se a tavola c’è un positivo. Non avremo nulla di tutto questo perché a Capodanno, così come a Natale, se tutto rimane così com’è, non vedremo amici e parenti lontani… (Fonti Ansa e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

 

Milano, non si fuma. Punto. Dal primo gennaio dell’anno 2021, al volgere via dell’anno di disgrazia 2020, a Milano vietato fumare di fatto in strada e all’aperto.
No alla sigaretta o a quel che sia alle fermate di bus e tram. No smoking nei parchi. Neanche allo stadio e sulle gradinate di qualsiasi evento sportivo.

CHI GRIDA ALLA MORTE DELLE LIBERTA’
Ovviamente c’è chi grida alla morte delle libertà, alla dittatura che impone e vieta comportamenti privati e libere scelte. Non sono pochi, preferiscono buttarla sulle libertà conculcate invece che sul diritto a fumare nudo e crudo. Comprensibile: la libertà amputata va molto sul mercato e nelle vetrine della pubblica opinione. Al contrario il non conculcabile diritto al tabacco e ai suoi cugini e il tabagismo come valore non negoziabile sul mercato e nelle vetrine del pensare comune hanno oggi bassa quotazione.

Come che sia, non mancano, anzi bastano e pure avanzano quelli che obiettano: pure la sigaretta (o il sigaro) ci tolgono. Pure per strada.

C’E’ CHI APPLAUDE ALLA TANTA SALUTE IN PIU’
Parallelamente c’è chi applaude alla tanta salute, pubblica e privata, in più. Salute pubblica che ne verrà dal divieto di fumo anche all’aperto. Sono tanti, almeno altrettanti dei loro opposti e contrari, quelli che commentano soddisfatti: il diritto al fumo che il fumatore rivendica non riguarda e investe solo lui. Chi fuma accanto o in prossimità del prossimo esercitando quel che presume un diritto entra invece nella sfera e nell’ambito del diritto altrui. Per farla corta, se e quando fumi spargi cattivo odore e sostanze nocive. E le spargi addosso agli altri. Non esiste diritto individuale a procurare danno altrui. Dite diritto e libertà, in realtà è egoismo e prevaricazione.

QUEI 10 METRI ALL’ITALIANA
Il consiglio antico e saggio secondo cui la virtù è nel mezzo nell’Italia contemporanea è in disuso quanto un macinino del caffè e ascoltato come una conferenza sulle barbabietole con lingua ufficiale il bielorusso. Dunque inutile e patetico osservare che il fumo è nocivo ma non può essere abolito per decreto e che, quindi, uno spazio sia pur ristretto ai fumatori una comunità non intossicata (non dal fumo ma dalla velenosità di ogni aspetto e luogo del pubblico dibattito) glielo trova e lascia. Come inutile e patetico è ricordare ai fumatori in gran vena di vittimismo che il fumare neanche a leggere fitto fitto si trova tra i diritti inalienabili dell’uomo scritti nelle Costituzioni…

Però una cosa va detta e osservata: nelle nuove disposizioni c’è scritto che non si deve fumare a meno di 10 metri di distanza da altro umano. Una disposizione facente parte della grande e tradizionale famiglia che vanta avi come “E’ severamente vietato…”. O, più recentemente, 80 o 50 per cento della capienza riempita di passeggeri nei bus e tram e metro…Rigidissime disposizioni con tanto di misurazione numerica, che nessuno fa. Dettami tassativi quanto immaginari. E quindi non leggermente ipocriti.

Siamo tra i pochi al mondo a declinare il severamente vietato, contemplando quindi il vietato ma non proprio, il vietato indulgente, il vietato quasi quasi. Non molti mesi fa un magistrato delle terre del Sud mise in sentenza che l’applicazione totale dei divieti è cultura “nordica” e che quindi…

Proseguendo nella tradizione , è arrivato l’ordine di riempire i trasporti pubblici fino a cifra esatta. Che nessuno conta. E quindi lo stretto divieto a riempire bus e tram e metro è rigorosamente, inderogabilmente inapplicabile e immaginario.

Fa parte a tutto titolo della famiglia quella dei dieci metri. Dieci metri di distanza da un altro umano (presto qualcuno dirà anche da un cane, gatto o pet che sia) e si può fumare. E chi li conta i 10 metri? Si fa ad occhio? Si esce con accendino e metro? I dieci metri sono fissi o li si può raggiungere con un saltello? In caso di contestazione tra il fumatore e il non fumatore si resta fissi e fermi entrambi fino a che non arrivano i Vigili o la Stradale per le misurazioni? O si dotano gli smartphone di una app che fotografa e misura? O si fanno le strisce col gesso in strada e poi si va per avvocati?

In strada si fuma, oppure no. Ma la politica e la vita pubblica italiane non concepiscono e dunque non praticano mai la scelta, quale che sia. Quindi in strada non si può, però se stai a 10 metri…Facciamo così con la sigaretta ed è abbastanza grottesco. Facciamo così con la pandemia, ed è totalmente tragico.-blitzquotidiano.it-

 

Roma, mamma condannata per punizioni choc alle figlie: testa nella lavatrice e Natale senza cena.
Tutto è avvenuto a Roma, in un appartamento di Montesacro.

Qui due bimbe vivevano da sole con la mamma dopo la separazione tra i due genitori. La mamma, racconta il Messaggero, è stata condannata a due anni e mezzo per maltrattamenti in famiglia.

Le due figlie di 10 e 13 anni secondo i giudici, subivano punizioni terribili: la madre metteva la loro testa nella lavatrice e cospargeva i loro piedi con l’alcol sotto la minaccia di accendere il fuoco.

Il racconto del Messaggero:
“Una delle due ha una complicazione fisica, e talvolta le capita di fare pipì a letto. La madre non la cura, non cerca specialisti, la picchia.

Anche la scuola viene affrontata a singhiozzo. Entrambe vanno a scuola a singhiozzo. Le due sorelle non solo non vengono invogliate a non saltare le lezioni, ma il gli viene impedito di frequentarle.

Loro piangono, il papà denuncia. Il caso finisce all’attenzione dei servizi sociali, le ragazze riprendono a frequentare le lezioni e, quando la madre prova a riallacciare con loro andando sotto le finestre dell’istituto scolastico una delle due sorelle grida: C’è mamma, chiamate la polizia.

Da quel giorno la preside dà disposizione che le alunne escano solo accompagnate da un adulto”.

Dal loro racconto, spiega il Messaggero, “emerge una situazione di grave trascuratezza, andata avanti per anni. Le notti di Capodanno o le feste di compleanno trascorse da sole, ancora bambine.

I pranzi e le cene saltate. ‘Entrambe ricordano una cena di Natale a base di un sorbetto di limone’, annota la specialista.

Col tempo sono arrivati anche gli atti aggressivi: la testa nella lavatrice o i piedi cosparsi di alcol etilico con la minaccia di accendere il fuoco”. (Fonte: Il Messaggero)

 

Approvata all’unanimità l’offerta economico-finanziaria del fondo Cvc-Advent-Fsi per il 10% della media company creata per gestire e commercializzare i diritti televisivi della Serie A.
È fatta. La Lega di serie A ha votato all’unanimità il soccorso di tre fondi cedendo il 10% del suo valore (stimato 16-17 miliardi). Un giovedì storico celebrato al St. Regis di Roma. Hanno detto sì 20 Club su 20. Intascheranno – subito – 1.650 milioni. Serviranno a pagare gli stipendi entro la fine dell’anno ed altri debiti ( e mancati incassi ) procurati dal Covid-19.

E i tre fondi? Sono quelli noti fin da maggio quando cominciò a circolare la notizia (prontamente smentita) di un loro interesse. Il 9 settembre i club hanno votato a favore dell’ingresso di uno dei fondi di private equità interessati alla partnership. Il 13 ottobre la serie A, di nuovo in assemblea, ha scelto la cordata. CVC/Advent/Fsi per proseguire la trattativa col consorzio: 15 voti favorevoli, 5 astenuti.

Ora occorrono due mesi per il closing. Sul tappeto molti aspetti per rilanciare un calcio vecchio è pieno di debiti. E, soprattutto, con stipendi fuori dalla realtà.

Dal Pino: “Non c’è ancora nessun impegno vincolante”
“Ringrazio tutti i presidenti e i fondi di private equity che credono nella nostra industria e sono disposti a investire un miliardo e 700 milioni in questo periodo storico per avere il 10% della società che gestirà i diritti commerciali del campionato di calcio di Serie A. Però non è ancora nulla di definitivo”. Lo ha detto il presidente della Lega di Serie A Paolo Dal Pino, riporta il Messaggero, al termine della assemblea. “Oggi abbiamo votato un accordo all’unanimità, abbiamo accettato l’offerta finanziaria ma non abbiamo ancora chiuso, non c’è ancora nessun impegno vincolante. È tutto il normale processo che riguarda un’operazione complessa come questa”, ha aggiunto Dal Pino.

“La cosa che dà più felicità è pensare che in un momento così drammatico per tutto il Paese e per questa industria ci sia la capacità del sistema Serie A di fare. Abbiamo inventato un modello di business e ci abbiamo creduto tutti insieme. Durante il percorso, come una grande famiglia, ci sono stati dei momenti di discussione ma siamo arrivati a fare qualcosa di unico. Siamo ancora nel percorso bisogna arrivare in cima alle scale, noi abbiamo fatto parecchi di passi ci stiamo avvicinando”, ha sottolineato ancora il numero uno della Lega di A.-blitzquotidiano.it-

 

L’allenatore del Catania ferma un avversario in contropiede e viene espulso.
Tutto è avvenuto durante la partita di Serie C al Massimino tra il Catania e la Vibonese.

L’allenatore di casa Peppe Raffaele è stato espulso dall’arbitro dopo che sul 2-1 e a pochi minuti dalla fine della partita ha fermato un avversario che si involava sulla fascia (clicca qui per guardare il video).

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Con un tocco repentino e deciso l’allenatore del Catania ha sottratto la palla al calabrese Rasi impedendo al numero 3 della Vibonese di proseguire l’azione offensiva.

L’arbitro lo ha subito espulso e cacciato dal campo. (Fonte: lasicilia.it)

Mihajlovic: “Sono un uomo migliore dopo la malattia. La guerra? Una volta Stimac mi disse…”
Sinisa Mihajlovic, in una lunga intervista al Corriere della Sera, si è raccontato a 360 gradi parlando, in maniera approfondita, della terribile malattia che lo ha colpito.

“Ammalarsi non è una colpa, succede e basta. La verità è che non sono un eroe e neppure Superman. Parlavo così perché avevo paura. Chi non ce la fa, non è un perdente. Non è una sconfitta, è una maledetta malattia. Adesso mi godo ogni momento, prima non lo facevo e davo tutto per scontato. La malattia mi ha reso un uomo migliore. La vita è piena di sorprese. L’ultima? 25 agosto 2019, per la prima di campionato a Verona implorai i medici. Pesavo 75 chili, ero immunodepresso e rischiavo di cadere per terra davanti a tutti. Ma volevo esserci e dare un messaggio: quando mi sono rivisto davanti alla tv non mi riconoscevo, ma non ci si deve vergognare della malattia. Così ho cercato di far capire a tutte le persone del mio stato di non abbattersi, di provare a vivere una vita normale. Fossero stati anche i nostri ultimi momenti”.

Sul razzismo racconta un aneddoto: “C’è una cosa che non rifarei. Ottobre 2000, Lazio-Arsenal di Champions League. Da quando gioco a calcio ho dato e preso sputi e gomitate e insulti. Succede anche con Vieira. Gli dico nero di m… Tre giornate di squalifica. Sbagliai, e tanto. Lui però mi aveva chiamato zingaro di m… per tutta la partita. Per lui l’insulto era zingaro, per me era m… Nei confronti di noi serbi, il razzismo non esiste…”.

Dall’amicizia con Arkan alla Guerra nell’ex Jugoslavia
“Quando io giocavo nel Vojvodina, al termine di una partita combattuta l’avevo insultato non sapendo chi fosse. Quando mi ingaggiano alla Stella Rossa, mi convoca nella sua villa.

Pensavo mi volesse ammazzare. Invece fu gentile, affabile. “Qualsiasi cosa ti serva, Sinisa, sai che puoi venire da me. Ti lascio il mio telefono”. Nei miei anni a Belgrado l’ho frequentato per circa 200 sere all’anno […] diventammo davvero amici.

Quando morì, pubblicai il famoso necrologio che mi ha attirato tante critiche per il mio amico Zeljko, non per il comandante Arkan, capo delle Tigri. Non condividerò mai quel che ha fatto, e ha fatto cose orrende. Ma non posso rinnegare un rapporto che fa parte della mia vita, di quel che sono stato. Altrimenti sarei un ipocrita”.

E sulla guerra nell’ex Jugoslavia, Mihajlovic conclude: “Finale di Coppa di Jugoslavia 1990. Perdiamo contro l’Hajduk Spalato, gol di Boksic. Prima della partita, nel tunnel che porta al campo, Igor Stimac, croato, mio compagno di stanza nella nazionale giovanile mi dice: “Prego Dio che i nostri uccidano la tua famiglia a Borovo”, che è il paese dei miei genitori”. (fonte: Corriere.it)

 

La ripresa del campionato dopo la pausa per gli impegni della Nazionale avrà in Napoli-Milan il match clou. Il Napoli parte favorito di misura contro la capolista, che è in grande forma ma non vince in casa dei partenopei da dieci anni.Il big match dell’ottava giornata di campionato vedrà il Napoli (2,35) di Gattuso affrontare il Milan capolista (2,95) al San Paolo, in uno scontro diretto che vale la prima posizione in classifica: i rossoneri, finora imbattuti, comandano la vetta con 17 punti, gli azzurri inseguono a 14 e cercano una vittoria che gli consentirebbe di appaiare Ibrahimovic e compagni in vetta alla classifica. I rossoneri sono chiamati a invertire una tradizione poco favorevole, che li ha visti uscire con i tre punti solo in una delle ultime 14 sfide di Serie A giocate al San Paolo dal 2000 ad oggi (6 pareggi e 7 sconfitte).
Gli analisti di Planetwin365 anticipano una partita che potrebbe regalare da 2 a più gol (Over 1,5 a 1,15) e suggeriscono un risultato esatto di 2-1 (9,18) a favore dei partenopei, appoggiati dal 41% dei supporter. Il Milan, sostenuto dal 32% dei tifosi, non perde in trasferta da 14 gare e per questa giornata dovrà fare a meno della guida di Pioli in panchina, sostituito dal collaboratore tecnico Daniele Bonera.
Assenze importanti anche per i padroni di casa che dovranno fare a meno in attacco di Osimhen, infortunato alla spalla destra, e di Ospina tra i pali. Scontato dunque l’impiego al centro dell’attacco di Mertens che cerca il suo quarto sigillo in campionato (2,80) con Insigne (3,15) a suo supporto. Per i rossoneri c’è il solito Ibrahimović (2,35), in testa alla classifica marcatori con 8 gol in 5 presenze.
Nella stessa giornata si affronteranno l’Inter (1,34) e il Torino (8,00), entrambe protagoniste di un avvio di stagione al di sotto delle aspettative. Secondo i quotisti di Planetwin365, saranno i neroazzurri a conquistare la vittoria con il risultato di 2-1 (9,29). Tra i possibili marcatori per l’Inter spunta Martinez (1,90), mentre la squadra ospite confida in Belotti (3,00) che domenica raggiungerà la sua 200esima presenza con la maglia del Toro in competizioni ufficiali. (ANSA).

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.