News di calcio e cronaca

Javier Pastore firma per l’Elche in Liga
A pochi giorni dalla rescissione contrattuale con la Roma, Javier Pastore ha già trovato un’altra squadra. L’argentino va infatti in Spagna, dove ha firmato per un anno con l’Elche, club della Liga. Lo rende noto la società sul proprio account Twitter, in cui viene postato anche un video in cui si vede Pastore con la maglia biancoverde del suo nuovo club.

Fonte: Ansa

 

Salernitana, lunedì arriva Ribery
La Salernitana piazza il colpo Ribery. Stando al Corriere dello Sport, il francese arriverà a Napoli lunedì per sottoporsi alle visite mediche e per firmare poi un contratto di un anno con il club granata con opzione di rinnovo in caso di salvezza. L’ex Bayern indosserà la maglia numero 7.

Fonte: sportmediaset

US Open, Berrettini e Sinner agli ottavi di finale
Nel Tennis allo US Open due italiani agli ottavi: Berrettini elimina Ivashka in 5 set e vola al turno successivo dove sfiderà Otte, che ha avuto la meglio su Seppi. Avanza anche Sinner che piega al quinto set Monfils.-radiosportiva.it-

Volley femminile, Italia Campione d’Europa
A Belgrado l’Italia del volley femminile si laurea campione d’Europa per la terza volta nella storia. Dopo 12 anni dall’ultimo titolo, le azzurre battono in rimonta 24-26, 25-22, 25-19, 25-11 la Serbia. Dopo il primo set vinto dalle padrone di casa ai vantaggi, il muro di Danesi vale la parità nel conto dei parziali. Il punto di Sylla fa sì che le azzurre possano completare la rimonta, prima di un ultimo set devastante a opera di Egonu.

Fonte: sportmediaset

Monopattini caos, 6 morti in 8 mesi. Urge legge, Parlamento inerte per un pugno di voti ma nessuno pensa ai pedoni
Monopattini caos. Tutti contro tutti. Il più significativo lascito del Governo Conte I, i monopattini, continua a fare danni, ben più di quelli attribuiti e in parte effettivi al reddito di cittadinanza.
Ma il problema non sono solo i morti e feriti.
Forse non sono state necessarie tangenti e mazzette per favorire il dilagare in Regioni o Comuni dove la conclusione di banali pratiche comporta mesi e anni. (Se addirittura il bando non viene revocato, dopo un anno, perché si sono accorti di avere sbagliato.Come è accaduto nel Lazio dell’ineffabile Nicola Zingaretti).
Basta, nell’Italia di oggi, lo stupido e probabilmente inutile inseguimento da parte dei politici di quei pochi voti di minoranze rumorose quanto prepotenti come i ciclisti o i pseudo ambientalisti.

Ne consegue il massimo di confusione. Divieti si, divieti no. Il settore dei monopattini è senza regole. “Sembra il Far West“ ammette il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. E aggiunge: ”Bisogna intervenire a livello nazionale o si rischia il fai da te”.

Monopattini caos. Tutti contro tutti. Il più significativo lascito del Governo Conte I, i monopattini, continua a fare danni, ben più di quelli attribuiti e in parte effettivi al reddito di cittadinanza.

 

Ma il problema non sono solo i morti e feriti.

C’è anche è il disagio e la confusione che poche migliaia di incoscienti recano alla vita di 60 milioni di italiani.
Forse non sono state necessarie tangenti e mazzette per favorire il dilagare in Regioni o Comuni dove la conclusione di banali pratiche comporta mesi e anni. (Se addirittura il bando non viene revocato, dopo un anno, perché si sono accorti di avere sbagliato.Come è accaduto nel Lazio dell’ineffabile Nicola Zingaretti).

 

Basta, nell’Italia di oggi, lo stupido e probabilmente inutile inseguimento da parte dei politici di quei pochi voti di minoranze rumorose quanto prepotenti come i ciclisti o i pseudo ambientalisti.

Ne consegue il massimo di confusione. Divieti si, divieti no. Il settore dei monopattini è senza regole. “Sembra il Far West“ ammette il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. E aggiunge: ”Bisogna intervenire a livello nazionale o si rischia il fai da te”.

 

Una parola. Le città sono impreparate, il Parlamento è in ferie, le procure aprono inchieste, i servizi di sharing le chiudono. Le polemiche divampano. Ognuno ha la sua ricetta. Sparate anche cervellotiche. Siamo al bla-bla incontinente. Intanto si muore.

Sei morti in otto mesi. Cadute dai monopattini e scontri fatali con auto e camion. Una giovane mamma è finita sotto un Tir, un tredicenne è scivolato sulla pista ciclabile.
Otto vittime da gennaio 2021, 543 incidenti censiti di cui 123 gravi con 11 ricoveri in rianimazione. Il prezzo versato alla mobilità sostenibile, alla passione, è allarmante. Le tavolette veloci, a batteria, poco costose, a posto con la coscienza ecologica, non sono ancora così numerose da “insidiare neppure da lontano il primato del tributo di sangue che ogni anno esigono moto e auto“ (copyright dell’esperto Guido Bandera

Epperò il bollettino dei feriti gravi (soprattutto nelle metropoli) cresce costantemente. Sembra inarrestabile. A Milano sfrecciano 6.000 monopattini. La città è stata fra le prime ad aprire alle società di “sharing “ (condivisione, partecipazione, noleggio libero dei monopattini ) ed ora reclama a gran voce una regolamentazione.

Ma la Politica non fa niente. Si, c’è una proposta di legge (Roberto Rosso) e molti gruppi – IV, M5S, Pd ed altri – hanno annunciato di voler depositare dei testi alla Commissione presieduta dalla leghista Elena Maccanti. Ma le audizioni vanno a rilento, hanno un ritmo danubiano. Poi seguirà la discussione dei testi. Campa cavallo.

Le regole ci sono già, non una legge nazionale che le inquadri. Le ricorda Raffaella Patia, 47 anni, esponente di punta di Italia Viva, presidente della Commissione Trasporti della Camera. Eccole. “Frecce ai monopattini, divieto di andare contromano e sui marciapiedi, divieto di circolazione in zone vietate al traffico, divieto di parcheggio senza regole come ci hanno chiesto le Associazioni dei disabili“.

E poi obbligo del casco sotto i 18 anni, obbligo di giubbotto riflettente in caso di scarsa visibilità, una sola persona sulla tavoletta, obbligo di campanello e di marcatura CE, batteria nel tubo obliquo o nel pianale, freno posteriore a disco o a pressione, obbligo delle luci anteriori e posteriori dopo il tramonto.

E la potenza? Ci sono monopattini che sfiorano addirittura i 100 km all’ora. E qui bisogna essere severi. Si parla di 500 watt di potenza elettrica e di limiti di velocità: 25 km/h in strada e 6 km/h nelle aree pedonali. La sicurezza innanzi tutto.

Ma non basta. Perché se uno si vuol fare del male è libero di farlo. Ma a patto che la sua libertà non interferisca e danneggi i diritti degli altri alla salute, alla quiete, alla libera circolazione. Questo vale per il vaccino anti covid. Deve valere anche per i monopattini (e le biciclette).

Se una persona, giovane o anziana, cammina sul marciapiede, non può rischiare la morte perché un pazzo o due pazzi incoscienti su un monopattino trasformano quello spazio riservato ai pedoni in una appendice della pista di Monza.-blitzquotidiano.it-

Paralimpiadi, tripletta azzura nei 100 metri: sul podio Sabatini (nuovo record del mondo), Caironi e Contrafatto
L’atletica italiana è ancora una volta sul tetto del mondo. Dopo l’oro di Marcell Jacobs e della staffetta 4×100 alle Olimpiadi di Tokyo, ci pensano le donne paralimpiche della velocità. Alle Paralimpiadi di Tokyo 2020 il podio è tutto azzurro con Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto.
Ambra Sabatini oro e nuovo record mondiale nei 100 metri alle Paralimpiadi
Nemmeno la pioggia battente di Tokyo ha fermato le tre azzurre. Ambra Sabatini conquista l’oro con il nuovo record del mondo (14″11), ma alle sue spalle la gioia è anche per Martina Caironi (14”46), argento, e Monica Contrafatto (14”73) che conquista il bronzo e chiude una tripletta storica per i colori dell’Italia.

“Un podio tutto nostro era veramente quello che sognavamo fin dall’inizio” queste le parole delle tre azzurre subito dopo la gara. Prima della finale Martina Caironi era la favorita, dopo aver abbattuto il record del mondo appena fatto dall’amica Ambra Sabatini nella batteria precedente. Ma alla fine è stata Ambra a spuntarla in finale.La Contrafatto dedica la medaglia all’Afghanistan
L’Italia raggiunge così le 69 medaglie a questi Giochi. “Io voglio dedicare la mia medaglia a quell’altro Paese che mi ha tolto qualcosa ma in realtà mi ha dato tanto, l’Afghanistan”. Lo ha detto Monica Graziana Contrafatto a Rai Sport dopo il bronzo conquistato nei 100 metri femminili categoria T63 alle Paralimpiadi di Tokyo.

Nel 2012 era un caporal maggiore dei bersaglieri in missione in Afghanistan. Durante un attacco alla base italiana venne colpita a una gamba dalle schegge di una bomba che le provocarono danni anche all’arteria femorale, all’intestino e a una mano. Le venne poi amputata la gamba destra.-blitzquotidiano.it-

Suocera tenta di avvelenare la sposa al banchetto di nozze con dei dolcetti al cocco: il marito la salva
Durante un banchetto di nozze la suocera ha provato ad avvelenare la sposa con dei dolcetti al cocco. A raccontare l’incredibile storia una wedding planner, Callie, su TikTok. L’organizzatrice dell’evento non ha spiegato né dove né quando sia avvenuta la vicenda, ma ha raccontato come sono andate le cose.

 

Suocera tenta di avvelenare la sposa durante il banchetto di nozze
Nel video postato su TikTok, la wedding planner ha raccontato come la madre dello sposo abbia provato volutamente a intossicare con dei dolcetti al cocco la neo sposa. Tutti, sempre secondo quanto raccontato da Callie, conoscevano l’allergia al cocco della giovane.

“Tutto era iniziato in modo assolutamente normale. Su tutti i documenti e le mie note relative allo sposalizio era infatti espressamente detto che la spossa soffrisse di ‘una fortissima allergia al cocco’ e ovviamente, per tanto, la pasticceria del banchetto nuziale aveva preparato una torta senza cocco. In modo che tutti potessimo star tranquilli”, ha spiegato la wedding planner. Durante l’aperitivo, Callie ha però visto nella sala del ricevimento un vassoio di dolcetti non previsto. E proprio la madre dello sposo le ha confidato di averli “aggiunti” lei per essere sicura che ci fossero abbastanza dessert per tutti.

Dolcetti al cocco per avvelenare la moglie del figlio
Il tentato avvelenamento è arrivato subito dopo il taglio della torta, quando la suocera si è avvicinata alla sposa chiedendole di assaggiare uno di quei dolcetti al cocco. A quel punto, mentre lo stava portado alla bocca, lo sposo è intervenuto e l’ha fermata.“Per fortuna lo sposo se ne è accorto e non gliel’ha fatta mangiare. Poi ci sono stati almeno 15 secondi di silenzio tombale. A quel punto nella stanza nessuno ha mosso più un dito. Lo sposo ha fissato a bocca aperta sua madre. La sposa invece è sembrata assolutamente inorridita e spaventata, lo sarei anche io”, ha proseguito la wedding planner. Infine, sempre secondo il racconto dell’organizzatrice, “lo sposo, diventato rosso in faccia, ha iniziato a urlare a sua madre: ‘Sei una persona terribile, non hai mai sostenuto questa relazione, questo è di una bassezza inaudita anche per te. Avresti potuto mandarla in ospedale e lei avrebbe potuto letteralmente morire in shock anafilattico”. Infine la madre dello sposo si è voltata verso il figlio e con estrema calma gli ha detto: “Gli incidenti accadono ogni giorno caro”. Poi ha preso le sue cose e ha lasciato il matrimonio. -blitzquotidiano.it-

Miralem Pjanic al veleno contro Koeman: “Mi ha trattato come un 15enne. La Juve? Non era facile per loro”
Sbarcato in Turchia, sponda Besiktas, Miralem Pjanic, intervistato da Marca, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe:

 

“Io sono un giocatore che può accettare tutto ma mi piacerebbe sempre che mi dicessero le cose faccia a faccia. Non come se non fosse successo nulla e avessi 15 anni”.

Pjanic e le frecciatine al Barcellona
Alla domanda se il Barcellona gli avesse mancato di rispetto, Pjanic ha risposto – a Marca – che “l’allenatore Koeman l’ha fatto. Non riuscivo ad abituarmi alla situazione che ho dovuto affrontare lo scorso anno. Sapevo di non volerlo. Sono un giocatore. Amo giocare a calcio, questo è ciò che mi rende felice. Ho sempre voluto giocare per il Barça, ma non mi aspettavo che la situazione si complicasse così tanto. C’era un punto in cui stavo giocando di meno, le cose si stavano complicando. E quando giocavo era difficile stare bene fisicamente e mentalmente, perché stava uccidendo la mia fiducia, perché non avevo comunicazione con Koeman: è stato molto strano, perché un allenatore è quello che dice chi gioca e chi no, ma ci sono diversi modi di fare le cose. Nella vita le cose che devono accadere, accadono. È così. Ho combattuto tutta la mia vita e la mia carriera, sono molto ambizioso, molto competitivo, ho raggiunto il livello di Juventus e Barcellona. So che posso giocare per questa squadra, semplicemente non mi hanno dato la possibilità di competere, di entrare in un gruppo, di aiutare di più”.
Pjanic e il possibile ritorno alla Juventus
“È vero. C’erano molte cose, ma la situazione di quelle squadre non era facile. Non molti club hanno avuto una grande finestra di mercato, solo il Paris Saint-Germain, non so come hanno fatto. Anche i club inglesi. È stato stressante, ho pensato riguardo alla mia situazione, ma fino a quando non ho ricevuto una chiamata ero concentrato sull’allenamento. Ma è stato difficile”.-blitzquotidiano.it-

Lite Sampdoria-Napoli per Petagna, Ferrero attacca De Laurentiis: “Accordi non rispettati”
Lite Sampdoria-Napoli per Petagna, Ferrero attacca De Laurentiis: “Accordi non rispettati”. Il presidente blucerchiato è tornato sulla trattativa che ha acceso le ultime ore di calciomercato in Italia. Alla fine Petagna non si è trasferito alla Sampdoria ma è rimasto al Napoli agli ordini di Luciano Spalletti.
Ferrero: “Petagna non è arrivato alla Sampdoria perché il presidente del Napoli non ha rispettato i patti”
Le dichiarazioni di Ferrero sono riportate dal Corriere dello Sport: “Il mancato arrivo di Petagna? Chiedete al presidente Aurelio De Laurentiis: avevamo raggiunto tutti gli accordi ma non sono stati rispettati“.

Petagna non è arrivato alla Sampdoria ma i blucerchiati si sono consolati con Ciccio Caputo
Massimo Ferrero è felice di aver allestito un attacco ‘da nazionale’ con Ciccio Caputo e Fabio Quagliarella
“Ma per fortuna è arrivato Ciccio Caputo. È molto carico – assicura Massimo Ferrero – e motivato, è un nazionale e spero che Mancini convochi anche Fabio Quagliarella. Lui o Ciccio Caputo mi faranno un regalo contro l’Inter. A gennaio vorrei portare altri due talenti che ho già individuato”.

“Perché i big non lasciano la mia squadra? La verità è che qui alla Sampdoria si sta bene, chi arriva poi non vuole andare piu’ via”.-blitzquotidiano.it-

Pubblicato da Alessandro Lugli

Alessandro Lugli è nato a Napoli e ivi residente. Poeta, giornalista pubblicista e cantante. Direttore di vari blog da lui creati.